MINISTRO PER LA FUNZIONE PUBBLICA

CIRCOLARE 24 aprile 1995, n. 14 

  Direttiva alle amministrazioni pubbliche in materia  di  formazione
del personale.
(GU n.135 del 12-6-1995)
 
 Vigente al: 12-6-1995  
 

                                   A tutti i Ministeri - Gabinetto  -
                                  Direzione  generale affari generali
                                  e personale
                                  Alle  aziende  ed   amministrazioni
                                  autonome dello Stato
                                  A   tutti  gli  enti  pubblici  non
                                  economici
                                  Al    Consiglio    di    Stato    -
                                  Segretariato generale
                                  Alla Corte dei conti - Segretariato
                                  generale
                                  All'Avvocatura generale dello Stato
                                  - Segretariato generale
                                  A tutte le regioni
                                  A tutte le province
                                  A tutti i comuni
                                  Alla    Scuola    superiore   della
                                  pubblica amministrazione
                                  Ai Formez
                                  All'A.R.A.N.
                                    e, per conoscenza:
                                  Alla Presidenza della Repubblica  -
                                  Segretariato generale
                                  Alla  Presidenza  del Consiglio dei
                                  Ministri - Segretariato generale
                                  Ai commissari di Governo presso  le
                                  regioni e province autonome
                                  All'A.N.C.I.
                                  All'U.P.I.
                                  All'U.N.C.E.M.
  Il  Dipartimento  della  funzione  pubblica, al fine di sollecitare
nelle pubbliche amministrazioni processi di formazione del  personale
da  esse  dipendenti,  nell'ambito  dei  poteri  di  indirizzo  e  di
coordinamento ad esso conferiti dalla legge, sentito il Ministro  del
tesoro,  tenuto  anche conto delle disposizioni contrattuali relative
al personale del pubblico impiego, emana la seguente direttiva.
1. PREMESSA.
  Nel contesto della gestione delle risorse umane  addette  ai  cicli
produttivi  di  beni  e  servizi in tutti i settori, quello attinente
alla formazione e' il segmento piu'  critico  a  causa  della  scarsa
attenzione  da  sempre riservata al capitale umano, con i conseguenti
ridotti investimenti finanziari.
  Cio' vale in tutti i  campi  di  attivita'  ma  principalmente  nel
settore dell'impiego pubblico.
  I  finanziamenti  destinati alla formazione, rilevabili nei bilanci
annuali delle diverse amministrazioni, sono, per lo piu', di  ridotta
entita' e non sempre vengono poi effettivamente impiegati.
  Le   poche   lodevoli   eccezioni   sono  rappresentate  da  quelle
amministrazioni che fanno formazione a favore di specifiche categorie
di personale, al momento del suo reclutamento. Per cui, in un  quadro
di  forte  tensione  ed  interesse  al  rinnovamento  delle strutture
pubbliche, la questione formazione assume rilievo di vera  e  propria
emergenza   che   impone,   con   forza,   a   tutti  i  responsabili
dell'organizzazione  degli uffici e della gestione del personale, una
attenta riflessione sui perche' di tanto  ritardo  e  sugli  sviluppi
piu' immediati che essa dovra' assumere.
  Rispetto  al  sistema  attuale  di formazione, caratterizzato dalla
settorialita' ed occasionalita' degli interventi,  si  deve  passare,
gradatamente,  ad una formazione sistematica, organica e tecnicamente
corretta  in  modo  da  favorire  continuamente  la  crescita   delle
professionalita'.
  Il  processo  autonomistico  e di decentramento amministrativo deve
poter contare  su  un  personale  preparato,  attento  e  disposto  a
mobilita'   funzionale,   in  grado  di  responsabilizzarsi  verso  i
risultati e verso i processi di controllo interno.
  Al momento, si stima un fabbisogno formativo annuo  di  almeno  200
mila  dipendenti  delle  varie  amministrazioni  e qualifiche; il che
implica un problema di finanziamento, che nell'attuale situazione  di
crisi  finanziaria non e' da sottovalutare, anche se va ricordato che
spesso i pur scarsi finanziamenti esistenti non vengono utilizzati  e
che  inoltre  raramente le amministrazioni fanno ricorso ai fondi che
la Unione europea mette a disposizione per le attivita' formative.
  E', quest'ultima, una opportunita' che va colta, tanto piu'  che  i
finanziamenti  della  Unione europea sono proporzionati all'ammontare
dei finanziamenti autonomi di ciascuna amministrazione.
  E' quanto mai opportuno, quindi, che nei bilanci dei prossimi  anni
vengano  previsti  significativi appositi stanziamenti commisurati al
monte retributivo.
  Si puo' considerare, a titolo indicativo e compatibilmente  con  le
esigenze  di  flessibilita'  dei bilanci di ciascuna amministrazione,
che uno stanziamento pari ad almeno  un  punto  per  percentuale  del
monte  retributivo  costituirebbe  un  obiettivo  auspicabile  ed  un
risultato  utile  ad  un  progressivo  allineamento  ai  livelli  dei
programmi  formativi  nella  pubblica  amministrazione dei principali
paesi europei.
2. PROFILI GENERALI.
  La  formazione  va  assunta  quale  elemento  essenziale  per   una
equilibrata  gestione  del  personale  in  servizio,  al  pari  della
verifica delle dotazioni organiche, delle conseguenti  iniziative  di
reclutamento e di mobilita' e dell'introduzione di sistemi valutativi
e  premianti. Pertanto, vanno tenute ben presenti le linee evolutive,
che  l'inevitabile   processo   di   profonde   modificazioni   della
amministrazione pubblica e' chiamato a percorrere. Si fa riferimento,
da   un   lato   alla  semplificazione  delle  procedure;  dall'altro
all'esigenza di costruire un'amministrazione in grado  di  sviluppare
momenti  di  efficienza,  quindi  di produttivita' ed economie, uniti
alla qualita' ed all'efficacia delle prestazioni e  dei  servizi;  un
sistema,  nel  suo  complesso,  piu'  rispondente  alle  esigenze dei
cittadini - utenti e consumatori.
  Vanno  percio'  sollecitati,  accanto  a   momenti   di   effettiva
riorganizzazione  degli  uffici,  interventi  volti a dare certezza e
qualita'  dei  servizi,  in  un  contesto  di  semplificazione  delle
procedure  di produzione basato su poche regole che assicurino tutela
e facilita' di fruizione dei  medesimi  servizi.  Percio',  in  linea
generale, la formazione deve porsi l'obiettivo di:
   coadiuvare l'amministrazione verso una prospettiva di orientamento
al servizio;
   sollecitare  la  realizzazione  di  una  gestione per progetti con
obiettivi predeterminati, in sostituzione del metodo  che  privilegia
gli atti ed i provvedimenti;
   rivolgersi  anzitutto  alla  dirigenza  che,  in  base  ai recenti
provvedimenti  in  materia  di  personale   pubblico,   viene   ormai
richiamata  a  piu'  efficaci regole funzionali di responsabilita' ed
autonomia gestionale, senza peraltro  tralasciare  la  formazione  di
quadri  e  del  restante  personale, chiamato a misurarsi con i nuovi
modelli operativi che la tecnologia impone;
   favorire l'interazione culturale  e  progettuale  con  il  sistema
privato,   dando   vita   a  momenti  formativi  e  di  aggiornamento
manageriale comuni;
   mettere l'amministrazione in  condizione  di  poter  sostenere  il
confronto con le altre realta' pubbliche dell'Unione europea.
  In definitiva, la formazione a favore del personale delle pubbliche
amministrazioni,  preliminarmente,  deve  privilegiare  obiettivi  di
operativita', da conseguire nei seguenti campi.
a)  Capacita'  dei  dipendenti  pubblici  di   operare   in   realta'
amministrative informatizzate.
  Nelle pubbliche amministrazioni la diffusione del mezzo informatico
ha   raggiunto   livelli   tali   da   suggerire,  ormai,  interventi
apprezzabili  di  formazione,  al  fine  di  rendere  economici   gli
investimenti,  di  consentire  alle  amministrazioni  una sostanziale
autonomia  di  gestione  dei  sistemi  informatici,  di  favorire  un
processo  culturale  fra  gli operatori pubblici e di socializzazione
tra informatica ed apparato organizzativo.
  In conseguenza, gli interventi debbono mirare a:
   diffondere la cultura informatica;
   formare utilizzatori potenziali, con riferimento ai  dirigenti  ed
ai dipendenti privi di qualsiasi conoscenza informatica;
   aggiornare gli attuali utilizzatori;
   formare addetti informatici.
  Pertanto,   le   amministrazioni   che  hanno  sistemi  informatici
complessi, avranno anzitutto cura di rivolgere  attenzione  formativa
agli specialisti informatici e telematici (sistemisti, programmatori,
analisti ed operatori dei diversi profili).
  In  tutte le amministrazioni i soggetti da coinvolgere nei processi
formativi sono i dirigenti che per la loro attivita' svolgono compiti
di gestione,  di  governo  delle  innovazioni  e  quindi  fungono  da
regolatori  dei  cambiamenti, e gli addetti che, pur non direttamente
coinvolti, sono potenziali utilizzatori dello  strumento  informatico
come ausilio alle loro attivita'.
b)  Analisi delle procedure e dell'organizzazione, basata anche sulle
conoscenze quali-quantitative  degli  aggregati,  con  l'introduzione
della cultura del dato statistico.
  Il  decreto  legislativo  3  febbraio  1993,  n.  29, e la legge 23
dicembre  1994,  n.  724,  stabiliscono  che   tutte   le   pubbliche
amministrazioni  debbono  procedere  a riorganizzare gli uffici sulla
base della verifica delle funzioni e delle procedure, con l'obiettivo
di una loro semplificazione e razionalizzazione. Inoltre, e' previsto
che si debbano rideterminare  le  dotazioni  organiche  di  personale
sulla  base  delle effettive necessita'. Cio' richiede la presenza di
professionalita' che sappiano analizzare,  progettare  e  prospettare
soluzioni  organizzative,  oltre  che  per  gli  uffici, anche per le
procedure. Occorre, quindi, che esse conoscano le principali tecniche
per la valutazione dei  risultati,  per  la  gestione  del  personale
impiegato  e per l'uso del dato statistico. Del resto, in linea con i
principi sopra richiamati, gia' il decreto  legislativo  6  settembre
1989,  n.  322 fa obbligo alle pubbliche amministrazioni di istituire
uffici di statistica funzionalmente dipendenti dall'lSTAT, dei  quali
si sollecita la concreta operativita'.
  In  questo  contesto,  tenuto  conto  di  una prevalente formazione
giuridica  dei  livelli  superiori  della  pubblica  amministrazione,
appare   indispensabile   attivare   una   formazione   di  carattere
statistico, capace di  introdurre  tecniche  e  metodi  operativi  di
lavoro orientati alla valutazione quantitativa dei fenomeni.
  La  conoscenza statistica costituisce il necessario supporto per le
decisioni di carattere macro economico ed il requisito minimo per  le
analisi   della  coerenza  tra  le  scelte  politiche  e  le  realta'
amministrative  esistenti.  Inoltre  aiuta  ad  operare   le   scelte
attraverso  la misurazione del livello di soddisfazione dell'utenza e
consente anche il controllo sulla trasparenza e sulle modalita' delle
forniture.
  Per ottenere questi risultati e' necessaria una strategia formativa
mirata:
   alla impostazione delle rilevazioni,  per  ottenere  gli  elementi
valutativi necessari;
   alla organizzazione dei dati negli archivi;
   all'individuazione  ed all'utilizzo delle tecniche di analisi piu'
appropriate;
   alla valutazione delle informazioni ottenute.
  Interessante  potrebbe  risultare   anche   l'utilizzo   dell'ampia
esperienza  maturata  dalla Banca d'Italia all'interno dell'attivita'
di formazione  dei  propri  funzionari  e  dirigenti.  Attraverso  un
nutrito  programma di seminari interni, che hanno interessato materie
economiche, di statistica metodologica e di econometria, la Banca  ha
impostato  un  proprio sistema, completo e complesso, di informazioni
concernenti l'intero sistema finanziario, la bilancia dei  pagamenti,
l'andamento  della  finanza  pubblica,  etc.  che  vengono raccolte e
pubblicate mensilmente.
  Alla formazione statistica debbono essere interessate  le  seguenti
categorie di personale:
   dirigenti, per l'utilizzo del dato statistico a fini decisionali;
   quadri, ai fini di una corretta lettura ed analisi del dato;
   altre  figure  professionali,  per la raccolta, la catalogazione e
l'elaborazione dei dati statistici.
c) Sviluppo di profili di  managerialita'  capace  di  progettare  le
attivita', di valutare comparativamente i risultati di gestione ed in
grado di analizzare i costi ed i rendimenti.
  L'autonomia dei poteri di spesa che deve caratterizzare i dirigenti
della   pubblica  amministrazione  rende  necessaria  la  misurazione
dell'efficienza dei servizi offerti anche attraverso  la  valutazione
dei benefici in correlazione con i costi relativi.
  Per  la prima volta la dirigenza pubblica e' chiamata a misurare il
risultato delle proprie iniziative secondo il  criterio  privatistico
dell'analisi   costi-benefici,   fino  ad  ora  patrimonio  esclusivo
dell'analisi aziendale dei fatti e dei problemi imprenditoriali.
  Proprio  perche'  si  tratta  di  un  modo  assolutamente  nuovo di
intendere le funzioni nella amministrazione pubblica, il ruolo  della
formazione  indirizzata  al  controllo  di  gestione assume carattere
fondamentale.  Sono  rari  i  casi  di  persone  che  nella  pubblica
amministrazione  hanno  gia'  affrontato queste tematiche e non sara'
probabilmente  sufficiente  fare  riferimento  a  specifici   bagagli
culturali,  in  considerazione  dello scarso spazio riservato, ancora
oggi, al tema in questione, anche  nelle  facolta'  universitarie  ad
indirizzo economico.
  E'  evidente  che  formazione  diretta al controllo di gestione non
puo'  significare   una   generalizzata   acquisizione   di   nozioni
amministrativo-contabili,  ma dovra' essere finalizzata a fornire una
cultura  del  controllo,  attraverso  strumenti  di  analisi   e   di
valutazione del gia' richiamato rapporto costi-benefici.
  A  tal  fine,  potrebbe  soccorrere  lo sviluppo di cicli formativi
comuni a dirigenti del sistema  pubblico  e  del  mondo  dell'impresa
privata da realizzare, in una prima fase, in forma sperimentale. Cio'
consentirebbe  di  mutuare  le  diverse  esperienze  ed  ai dirigenti
pubblici di acquisire l'orientamento al controllo  della  gestione  e
verifica  del  risultato, di sviluppare conoscenza per la costruzione
di un sistema  integrato  tra  pubblica  amministrazione  ed  impresa
finalizzato  alla  crescita  qualitativa  del  sistema  paese nonche'
l'arricchimento di conoscenze del quadro socio-politico ed  economico
italiano.
  Ad   una   fase  sperimentale  in  pochi  stages  rivolta  all'alta
dirigenza, potrebbe  seguire  la  realizzazione  di  una  piu'  larga
sperimentazione  fino  a  conseguire  un  vero e proprio programma di
formazione permanente da realizzare  attraverso  la  mobilitazione  e
l'impegno dei due sistemi.
  Alla  formazione per lo sviluppo dei profili di managerialita' sono
interessate le seguenti categorie di personale:
  dirigenti, per utilizzare le analisi a fini decisionali;
  quadri, ai fini  di  una  corretta  e  piu'  possibile  sofisticata
elaborazione delle informazioni ed analisi dei risultati;
  altre figure professionali, per la raccolta dei dati.
d)   Formazione  della  dirigenza  per  sostenere  l'impatto  con  le
rappresentanze sindacali in sede di contrattazione decentrata.
  Le  relazioni  sindacali  nelle  amministrazioni  pubbliche   hanno
assunto, nel tempo, sempre maggiori spazi, segno di un riconoscimento
di  valore  non  solo ai momenti di mera verifica dell'attuazione dei
contratti, ma anche alle proposte in  tema  di  organizzazione  e  di
impiego del personale.
  Attualmente, il livello di contrattazione dove l'amministrazione e'
direttamente  coinvolta  e'  quello  decentrato.  In  questa sede, il
rapporto con le organizzazioni sindacali si  svolge  su  alcuni  temi
fondamentali  ai fini del perseguimento degli obiettivi di efficienza
e  di  produttivita',  quali:   sistemi   di   incentivazione   della
produttivita'  attraverso  progetti di valenza nazionale, criteri per
l'attribuzione dei trattamenti  accessori,  accordi  per  regolare  i
flussi  di  mobilita'  fra  diverse amministrazioni ed all'interno di
ciascuna di essa nonche' per stabilire linee di indirizzi  e  criteri
per il miglioramento dell'ambito di lavoro, ecc.
  E' chiaro che per affrontare temi cosi' delicati, l'amministrazione
deve  potenziarsi  nelle  professionalita'  da  impiegare, in modo da
avere veri e propri esperti in contrattazione.
  Tali  esperti  debbono  avere  conoscenza  della  contrattualistica
pubblica,   delle   tecniche  di  organizzazione  del  lavoro,  della
misurazione della produttivita', nonche'  dei  criteri  base  per  la
valutazione della qualita' del lavoro svolto dai dipendenti.
  Si   tratta,   in   definitiva,   di   esperti   che   garantiscano
l'amministrazione nei rapporti con  le  organizzazioni  sindacali  ed
essere,  inoltre,  capaci  di  far maturare proposte di miglioramento
degli apparati.
  Le figure  da  coinvolgere  nella  formazione  sono  essenzialmente
dirigenti e funzionari di qualifiche elevate.
e)  Formazione  del personale da adibire agli uffici per le relazioni
con il pubblico.
  A sostegno della piena attuazione della legge  7  agosto  1990,  n.
241,  l'art.  12  del  piu'  volte  richiamato decreto legislativo n.
29/1993, stabilisce  che  le  amministrazioni  pubbliche  nella  loro
riorganizzazione  individuino appositi uffici per le relazioni con il
pubblico. Compito di tali uffici e' quello  di  favorire  l'esercizio
del   diritto   di   partecipazione   dei   cittadini,  di  garantire
l'informazione   a   chiunque   abbia   rapporti   in    corso    con
l'amministrazione  pubblica e di acquisire, a sua volta, informazioni
e proposte utili a migliorare l'organizzazione dell'ufficio stesso.
  E' evidente che il personale addetto a tali uffici  deve  possedere
professionalita'   ed  attitudini  particolari,  che  debbono  essere
acquisite.
  L'obiettivo da perseguire e' quello di poter disporre di  dirigenti
e  funzionari  in  grado  di  avviare,  far  funzionare e gestire gli
uffici, di relazionarsi con l'utenza fornendo informazioni  complete,
tali da rendere un servizio utile e di snellimento delle procedure, e
che    sappiano,    altresi',    trasmettere    il    messaggio    di
un'amministrazione impegnata a rinnovarsi sul fronte  della  qualita'
dei servizi e del rapporto con l'utenza.
f) Favorire la diffusione dell'apprendimento delle lingue straniere.
  Va  ricordato,  anzitutto,  che la vigente disciplina in materia di
reclutamento di  personale,  prevede  che  i  candidati  ai  concorsi
pubblici  per  le  qualifiche direttive e dirigenziali superino prove
tendenti all'accertamento  della  conoscenza  almeno  di  una  lingua
straniera.  Percio'  i  nuovi funzionari amministrativi e tecnici nel
loro bagaglio culturale di base dovranno avere  anche  la  conoscenza
delle lingue, che va coltivata e conservata.
  In  questo  campo,  due  sono  le  motivazioni  a  sostegno  di  un
intervento formativo. Da un lato un  approccio  meramente  culturale,
dall'altro  la  necessita'  per  l'amministrazione pubblica di essere
presente nei consessi internazionali con funzionari in grado  di  ben
rappresentarla.  I  recenti  sviluppi  delle  relazioni fra gli Stati
europei consigliano  di  sostenere  interventi  formativi  di  lingue
indirizzati  soprattutto  a  quel  personale che, poi, deve farne uso
pratico.  Uno  studio  delle   lingue   attraverso   le   scuole   di
amministrazione  potrebbe  risultare antieconomico se generalizzato e
non  inerente  all'attivita'  svolta;  e'  preferibile,   anche   per
l'apprendimento  della  lingua, un programma di scambi temporanei tra
dipendenti delle diverse amministrazioni europee.
  Proprio  dall'apprendimento  della  lingua  puo'  prendere avvio la
formazione del personale, anzitutto  dirigenziale,  per  favorire  il
processo di crescita istituzionale europea.
  Tali  processi  di formazione mirata a dotare le amministrazioni di
personale  che  contribuisca  alla  loro  migliore  organizzazione  e
funzionalita',   non   escludono   altri  interventi  che  specifiche
situazioni richiedano.
3 - STRUTTURE CHE FORNISCONO SERVIZI FORMATIVI.
  Per  le  necessita'  formative  le   amministrazioni   centrali   e
periferiche,  al  momento,  possono  fare  affidamento  su un sistema
articolato  che  vede,  da  un  lato,  istituzioni  che  operano  con
vocazione   generale   quali   la  Scuola  superiore  della  pubblica
amministrazione ed il Formez, dall'altro altre  scuole,  a  vocazione
specialistica  professionale,  per  lo  piu'  operanti  per  conto ed
all'interno delle amministrazioni di appartenenza.
  Sia la Scuola superiore che il Formez svolgono attivita'  formativa
a   favore   del   personale   dirigente   e  direttivo,  tecnico  ed
amministrativo delle pubbliche amministrazioni in  base  a  direttive
del  Dipartimento  della  funzione  pubblica;  ma  mentre  la  Scuola
superiore  opera  essenzialmente  nel  campo  delle   amministrazioni
statali, il Formez orienta il suo servizio, prevalentemente, verso le
amministrazioni regionali e locali.
4 - COMPITI DELLE AMMINISTRAZIONI.
  Per   avviare   un   primo   concreto   intervento   formativo,  le
amministrazioni,  verificate  le  reali  possibilita'  di  sviluppare
iniziative  formative al loro interno, avranno cura di prospettare le
loro esigenze anzitutto per attivare le istituzioni sopra richiamate.
  A tale proposito si ricorda che, in base alle recenti  disposizioni
contrattuali,  le  linee  di  indirizzo  generale  per l'attivita' di
formazione professionale  sono  oggetto  di  contrattazione  in  sede
decentrata.
  Pertanto,  le  amministrazioni  pubbliche  che intendano effettuare
formazione comunicano al Dipartimento della funzione pubblica,  entro
il  mese  di  settembre  1995  (vedi tabelle allegate), il numero dei
dipendenti da avviare a processi di formazione, nel corso del 1996.
  Il  Dipartimento,  in  relazione  alle   comunicazioni   pervenute,
effettuera'  una  valutazione  di  coerenza  con le indicazioni della
presente direttiva  e  promuovera',  d'intesa  con  il  Ministro  del
tesoro, le piu' opportune iniziative per il reperimento delle risorse
finanziarie;  comunichera',  inoltre,  alla  Scuola  superiore  ed al
Formez, le richieste di formazione al fine di elaborare i conseguenti
piani di attivita' formativa.
5 - RUOLO DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA.
  Il ruolo che il Dipartimento e' chiamato a svolgere nell'ambito  di
un   sistema   di   formazione  non  puo'  che  riguardare  anzitutto
l'incentivazione alla realizzazione delle varie iniziative formative,
in funzione di  interfaccia  tecnica,  di  coordinamento  nonche'  di
interessamento alle azioni necessarie per i finanziamenti comunitari.
  Il  Dipartimento,  in  tale  contesto, porra' in essere le seguenti
azioni:
   favorire l'istituzione presso la Scuola superiore ed il Formez  di
un   osservatorio  sui  fabbisogni  formativi  delle  amministrazioni
pubbliche;
   realizzare banche dati sulla formazione;
   ferme restando le competenze della Scuola superiore della pubblica
amministrazione, verificare la coerenza delle azioni formative, poste
in  essere  direttamente  dalle  amministrazioni, ai principi ed alle
indicazioni delle direttive emanate dal Dipartimento;
   realizzare accordi quadro con le Universita' e  con  altri  centri
formativi,  anche  del  settore  privato,  al  fine di facilitare gli
interventi formativi delle amministrazioni;
   promuovere ricerche nel campo della formazione;
   istituire una conferenza permanente dei  direttori  del  personale
delle  amministrazioni  centrali  al  fine di sviluppare e diffondere
esperienze nel campo della formazione.
  La presente direttiva, per le regioni e per gli  enti  pubblici  da
esse dipendenti, costituisce linea di indirizzo e di coordinamento.
                                                Il Ministro: FRATTINI
 Registrata alla Corte dei conti il 2 giugno 1995
Registro 1 Presidenza, foglio n. 240
                FABBISOGNI FORMATIVI PER L'ANNO 1996
Amministrazione
A.  Formazione  da  effettuare  mediante  la  Scuola  superiore della
pubblica amministrazione e il Formez.
 
                        PERSONALE INTERESSATO
 
_____________________________________________________________________
                                VII, VIII
Campi formativi    Dirigenti      e IX       V e VI    Altre   Totale
                                 qualifica  qualifica
_____________________________________________________________________
Informatizzazione...
Organizzazione......
Managerialita'......
Contrattazione......
Relazioni pubbliche.
Apprendimento.......
Lingue straniere....
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       Totale.......
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                FABBISOGNI FORMATIVI PER L'ANNO 1996
 
Amministrazione
B. Formazione effettuata direttamente dall'amministrazione.
 
                        PERSONALE INTERESSATO
 
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                                VII, VIII
Campi formativi    Dirigenti      e IX       V e VI    Altre   Totale
                                 qualifica  qualifica
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Informatizzazione...
Organizzazione......
Managerialita'......
Contrattazione......
Relazioni pubbliche.
Apprendimento.......
Lingue straniere....
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       Totale.......
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