UNIVERSITA' DI BARI

DECRETO RETTORALE 2 maggio 1995 

  Modificazione allo statuto dell'Universita'.
(GU n.137 del 14-6-1995)

                             IL RETTORE
  Visto  lo  statuto  dell'Universita' degli studi di Bari, approvato
con  regio  decreto  14  ottobre  1926,   n.   2134,   e   successive
modificazioni ed integrazioni;
  Visto   il  testo  unico  delle  leggi  sull'istruzione  superiore,
approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
  Visto il regio decreto-legge 20 giugno 1935, n. 1071, convertito in
legge 2 gennaio 1936, n. 73;
  Visto il regio decreto 30 settembre 1938,  n.  1652,  e  successive
modificazioni;
  Vista la legge 22 maggio 1978, n. 217;
  Vista la legge 21 febbraio 1980, n. 28;
  Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n.
162;
  Viste  le  proposte  di  modifiche  allo  statuto  formulate  dalle
autorita' accademiche di questa Universita';
  Vista  la  legge  9 maggio 1989, n. 168, ed in particolare il comma
primo dell'art. 16;
  Sentito il parere favorevole espresso dal  Consiglio  universitario
nazionale nella seduta del 16 marzo 1995;
  Riconosciuta  la particolare necessita' di apportare la modifica di
statuto in deroga  al  termine  triennale  di  cui  all'ultimo  comma
dell'art. 17 del testo unico 31 agosto 1933, n. 1592;
  Visto  il  decreto  rettorale del 14 ottobre 1991 ed in particolare
l'art. 161;
                              Decreta:
  Lo statuto  dell'Universita'  degli  studi  di  Bari,  approvato  e
modificato  con  i decreti sopraindicati, e' ulteriormente modificato
come segue:
                           Articolo unico
  L'art. 161, relativo alla scuola di specializzazione in diritto  ed
economia  delle  Comunita'  europee  e'  soppresso  e  sostituito dal
seguente:
  Il numero degli iscritti  e'  di  40  per  ogni  anno  di  corso  e
complessivamente di 80 per l'intero corso di studi.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
   Bari, 2 maggio 1995
                                                           Il rettore