ISTITUTO UNIVERSITARIO PAREGGIATO DI MAGISTERO «SUOR ORSOLA BENINCASA» DI NAPOLI

DECRETO DIRETTORIALE 16 marzo 1996 

  Modificazioni allo statuto dell'Istituto.
(GU n.80 del 4-4-1996)

                            IL DIRETTORE
  Visto  il vigente statuto dell'Istituto universitario pareggiato di
magistero Suor Orsola Benincasa approvato con decreto del  Presidente
della Repubblica 16 febbraio 1989;
  Visto,  in  particolare,  il  capo  III  del detto statuto, recante
"ordinamento degli studi";
  Viste le successive  modifiche  a  tale  ordinamento  degli  studi,
intervenute   mediante:   l'inserimento   dei   corsi  di  laurea  in
conservazione  dei  beni  culturali,  scienze  della   comunicazione,
scienze    dell'educazione,    lingue    e   letterature   straniere;
l'istituzione del diploma universitario in giornalismo e della scuola
di specializzazione in  storia  dell'arte  per  la  formazione  degli
operatori scientifici del patrimonio culturale;
  Viste,  altresi',  le successive modifiche relative all'inserimento
di ulteriori discipline negli anzidetti corsi di laurea;
  Ravvisata  l'opportunita'  di  effettuare  la  ricognizione   delle
modifiche intervenute, allo scopo di redigere il nuovo testo del Capo
III dello statuto recante "ordinamento degli studi";
                              Decreta:
  Il  testo  del  capo III dello statuto vigente, quale risulta dalle
modificazioni ad oggi intervenute, e' il seguente:
                              Capo III
                       ORDINAMENTO DEGLI STUDI
                              Art. 13.
  L'Istituto conferisce:
   la laurea in materie letterarie;
   la laurea in pedagogia;
   la laurea in conservazione dei beni culturali;
   la laurea in lingue e letterature straniere;
   la laurea in scienze della comunicazione;
   la laurea in scienze dell'educazione;
   il diploma di abilitazione alla vigilanza nelle scuole elementari;
   i diplomi rilasciati dalle scuole dirette a fini speciali;
   il diploma universitario in giornalismo;
   il diploma di specialista in storia dell'arte.
  Gli insegnamenti si distinguono in fondamentali e complementari.
  All'inizio di  ciascun  anno  accademico  verranno  resi  noti  gli
insegnamenti complementari che saranno attivati.
                              Art. 14.
                Corso di laurea in materie letterarie
  La durata del corso degli studi per la laurea in materie letterarie
e' di quattro anni.
  I   titoli   di  ammissione  sono  quelli  previsti  dalle  vigenti
disposizioni di legge.
  Sono insegnamenti fondamentali:
    1) lingua e letteratura italiana (triennale);
    2) lingua e letteratura latina (triennale);
    3) storia romana;
    4) storia medievale;
    5) storia moderna;
    6) geografia (triennale);
    7) pedagogia;
    8) storia della filosofia;
    9) lingua e letteratura moderna straniera a scelta (biennale).
  Sono insegnamenti complementari:
    1) grammatica latina;
    2) filologia romanza;
    3) filologia germanica;
    4) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica;
    5) storia dell'arte antica;
    6) storia dell'arte medievale;
    7) storia dell'arte moderna;
    8) storia dell'arte contemporanea;
    9) storia dell'arte dell'Italia meridionale;
   10) storia dell'architettura;
   11) storia contemporanea;
   12) storia della lingua italiana;
   13) storia della letteratura italiana moderna e contemporanea;
   14) letteratura cristiana antica;
   15) sociologia dell'educazione;
   16) linguistica applicata;
   17) psicologia scolastica;
   18) psicologia dell'eta' evolutiva;
   19) storia delle relazioni internazionali;
   20) bibliografia e biblioteconomia;
   21) bibliologia;
   22) istituzioni internazionali;
   23) filosofia del diritto;
   24) filosofia della religione;
   25) filosofia della storia;
   26) storia delle dottrine politiche;
   27) storia delle religioni;
   28) storia della storiografia;
   29) storia della scienza e della tecnica;
   30) storia del teatro;
   31) storia del teatro e dello spettacolo;
   32) storia del teatro classico;
   33) storia della musica;
   34) storia del cinema;
   35) estetica;
   36) storia dell'estetica;
   37) storia dell'Italia meridionale;
   38) storia dell'arte dei Paesi europei;
   39) storia dell'arte dei Paesi extraeuropei;
   40) storia dell'urbanistica contemporanea;
   41) storia della critica d'arte;
   42) storia della scenografia;
   43) storia del restauro;
   44) letteratura teatrale italiana;
   45) museologia;
   46) antropologia culturale;
   47) didattica della letteratura;
   48) storia della critica letteraria;
   49) tecnica dell'organizzazione culturale e scolastica;
   50) tecnica e storia delle arti applicate;
   51) difesa del patrimonio artistico e legislazione protettiva;
   52) teoria e tecnica della comunicazione;
   53) elementi di informatica e scienza della catalogazione dei beni
culturali;
   54) museologia e storia del collezionismo;
   55) architettura e organizzazione delle biblioteche;
   56) informatica documentale;
   57) gestione automatica degli archivi e delle biblioteche.
  Il  terzo  anno  di  corso di "geografia" deve essere differenziato
come corso di applicazione.
  Lo studente deve sostenere una prova scritta di traduzione  latina,
una della lingua straniera ed una di cultura generale.
  Per  essere  ammesso  all'esame  di  laurea  lo  studente deve aver
seguito i corsi e  superato  gli  esami  in  tutti  gli  insegnamenti
fondamentali ed almeno in quattro da lui scelti fra i complementari.
                              Art. 15.
  Il  corso  di  laurea  in  materie  letterarie comprende l'istituto
polidisciplinare di italianistica.
                              Art. 16.
                    Corso di laurea in pedagogia
  La  durata  del  corso degli studi per la laurea in pedagogia e' di
quattro anni.
  I  titoli  di  ammissione  sono  quelli  previsti   dalle   vigenti
disposizioni di legge.
  Sono insegnamenti fondamentali:
    1) lingua e letteratura italiana (biennale);
    2) lingua e letteratura latina (biennale);
    3) storia della filosofia (biennale);
    4) filosofia (biennale);
    5) pedagogia (triennale);
    6) storia romana;
    7) storia medievale;
    8) storia moderna;
    9) lingua e letteratura moderna straniera a scelta (biennale).
  Sono insegnamenti complementari:
    1) filologia romanza;
    2) filosofia della politica;
    3) filosofia morale;
    4) filologia germanica;
    5) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica;
    6) psicologia;
    7) storia dell'arte medievale;
    8) storia dell'arte moderna;
    9) storia della filosofia moderna e contemporanea;
   10) filosofia del linguaggio;
   11) filosofia della scienza;
   12) storia della pedagogia;
   13) sociologia;
   14) storia della sociologia;
   15) sociologia dell'educazione;
   16) linguistica applicata;
   17) psicologia soolastica;
   18) psicologia dell'eta' evolutiva;
   19) storia delle relazioni internazionali;
   20) bibliografia e biblioteconomia;
   21) istituzioni internazionali;
   22) filosofia del diritto;
   23) metodologia delle scienze sociali;
   24) introduzione alle scienze giuridiche;
   25) storia delle religioni;
   26) filosofia della religione;
   27) psicologia scolastica;
   28) epistemologia delle scienze umane;
   29) storia della scienza e della tecnica;
   30) storia delle dottrine politiche;
   31) storia del teatro e dello spettacolo;
   32) storia della musica;
   33) storia del giornalismo;
   34) storia dell'Italia meridionale;
   35) storia del cristianesimo;
   36) storia e metodologia delle scienze;
   37) antropologia culturale;
   38) tecnica dell'organizzazione culturale e scolastica;
   39) tecnica e storia delle arti applicate;
   40) metodologia della ricerca pedagogica;
   41) metodologia e didattica;
   42) pedagogia comparata;
   43) pedagogia sperimentale;
   44) teoria e storia della didattica;
   45) tecnologia dell'educazione;
   46) pedagogia sociale;
   47) elementi di ecologia;
   48) psicologia della percezione;
   49) psicologia dell'arte;
   50) semiotica delle arti;
   51) sociologia dell'arte;
   52) sociologia urbana e rurale;
   53) elementi di informatica e scienza della catalogazione dei beni
culturali.
  Lo  studente  e'  tenuto a sostenere due esami annuali da scegliere
fra i tre insegnamenti di storia impartiti.
  Lo studente deve sostenere una prova scritta di  italiano,  una  di
traduzione  latina,  una  della  lingua  straniera  scelta  ed una di
cultura generale sulle discipline filosofiche.
  Per essere ammesso  all'esame  di  laurea  lo  studente  deve  aver
seguito  i  corsi  e  superato  gli  esami  in tutti gli insegnamenti
fondamentali ed almeno in quattro da lui scelti fra i complementari.
  L'esame di laurea consiste nella discussione di  una  dissertazione
scritta su un argomento di carattere filosofico, pedagogico, storico,
sociologico  o psicologico concordato con il professore della materia
prescelta tra una delle discipline di cui abbia superato gli esami.
                              Art. 17.
  Il    corso   di   laurea   in   pedagogia   comprende   l'istituto
polidisciplinare pedagogico filosofico.
                              Art. 18.
          Corso di laurea in lingue e letterature straniere
  Il corso di laurea si articola in bienni ed indirizzi.
  Il  primo  biennio e' comune a tutti gli indirizzi e comprende nove
esami, con quattro prove scritte e orali di lingua.
  Il   secondo    biennio    si    articola    in    tre    indirizzi
(filologico-letterario,                  linguistico-glottodidattico,
storico-culturale), ciascuno dei quali comprende dieci esami con  tre
prove scritte e orali di lingua.
  Gli  esami  delle  lingue  e  letterature straniere comprendono per
ciascun anno una prova scritta e orale  di  lingua.  Questi  potranno
prevedere anche uno sbarramento tra il primo e il secondo biennio.
  L'ordinamento  didattico,  comprendente  tutti gli insegnamenti dei
corso di laurea, suddivisi per aree disciplinari, e' il seguente:
  1. Lingue e letterature straniere.
  1.1 Area di anglistica:
   filologia germanica;
   letteratura medio-inglese;
   letteratura nord-americana;
   lingua e letteratura inglese;
   lingua inglese;
   storia della cultura e istituzioni dei Paesi di lingua inglese;
   storia dei Paesi di lingua inglese;
   storia della lingua inglese;
   letteratura inglese dell'eta' Tudor;
   letteratura inglese medievale;
   letteratura inglese moderna e contemporanea;
   letteratura dei Paesi di lingua inglese;
   linguistica inglese;
   storia dei teatro inglese;
   storia della critica letteraria inglese;
   storia della cultura inglese.
  1.2 Area di francesistica:
   filologia romanza;
   lingua e letteratura francese;
   lingua francese;
   storia della lingua francese;
   letteratura francese moderna e contemporanea;
   letterature dei Paesi francofoni;
   linguistica francese;
   storia della cultura francese;
   storia del teatro francese.
  1.3 Area di germanistica:
   filologia germanica;
   lingua e letteratura tedesca;
   lingua tedesca;
   storia della lingua tedesca;
   letteratura tedesca moderna e contemporanea;
   linguistica tedesca;
   storia della cultura tedesca;
   storia del teatro tedesco;
   storia della letteratura austriaca.
  1.4 Area iberistica:
   filologia romanza;
   lingua e letteratura spagnola;
   lingua e letteratura portoghese;
   lingua spagnola;
   lingua portoghese;
   letteratura spagnola moderna e contemporanea;
   letteratura ispano-americana;
   storia dell'America latina;
   storia della lingua spagnola;
   storia della lingua portoghese;
   lingua, cultura e istituzioni dei Paesi di lingua spagnola;
   storia del teatro spagnolo;
   linguistica spagnola;
   linguistica portoghese.
  2. Italianistica:
   letteratura italiana;
   letteratura italiana moderna e contemporanea;
   storia della lingua italiana;
   metodologia e storia della critica letteraria;
   didattica della lingua italiana;
   storia del teatro italiano.
  3. Scienze del linguaggio:
   fonetica sperimentale;
   glottologia;
   linguistica generale;
   linguistica applicata;
   psicolinguistica;
   sociolinguistica;
   teoria e storia della traduzione;
   geografia linguistica;
   linguistica francese;
   linguistica inglese;
   linguistica tedesca;
   linguistica spagnola;
   linguistica portoghese.
  4. Scienze glottodidattiche:
   didattica linguistica;
   fonetica sperimentale;
   lingua francese;
   lingua inglese;
   lingua portoghese;
   lingua russa;
   lingua spagnola;
   lingua tedesca;
   linguistica applicata;
   teoria e storia della traduzione;
   didattica della lingua italiana.
  5. Scienze dell'educazione:
   didattica linguistica;
   psicolinguistica;
   pedagogia generale;
   psicologia generale;
   psicopedagogia del linguaggio e della comunicazione.
  6. Scienze geografiche:
   geografia;
   geografia politica ed economica;
   geografia storica;
   geografia linguistica.
  7. Scienze filosofiche:
   storia della filosofia;
   storia della filosofia medievale;
   storia della filosofia moderna e contemporanea;
   storia del pensiero scientifico antico e medievale;
   storia dei pensiero scientifico moderno e contemporaneo;
   storia delle dottrine politiche;
   estetica;
   storia delle dottrine estetiche;
   filosofia del linguaggio;
   filosofia della politica;
   diritti dell'uomo.
  8. Lingue e culture classiche:
   letteratura latina;
   letteratura latina medievale;
   letteratura greca;
   storia della lingua latina;
   storia della cultura e della tradizione classica.
  9. Scienze dell'arte, della musica e dello spettacolo:
   storia del cinema;
   storia del teatro e dello spettacolo;
   storia dell'architettura medievale;
   storia dell'architettura moderna;
   storia dell'architettura contemporanea;
   storia dell'arte;
   storia dell'arte bizantina;
   storia dell'arte medievale;
   storia dell'arte moderna;
   storia dell'arte contemporanea;
   storia dell'arte delle Aree europee nel Medioevo;
   storia dell'arte dei Paesi europei in eta' moderna;
   storia dell'arte dei Paesi europei in eta' contemporanea;
   storia della musica;
   storia del teatro moderno e contemporaneo;
   storia del teatro inglese;
   storia del teatro francese;
   storia del teatro spagnolo;
   storia del teatro tedesco;
   storia del teatro italiano.
  10. Scienze filologiche:
   filologia germanica;
   filologia romanza;
   paleografia e diplomatica.
  11. Scienze storiche:
   storia medievale;
   storia moderna;
   storia contemporanea;
   storia dei Paesi di lingua inglese;
   storia dei Partiti e dei Movimenti politici;
   storia dell'America latina;
   storia delle relazioni internazionali;
   storia economica.
  12. Scienze storico-culturali:
   istituzioni internazionali;
   diritto delle Comunita' europee;
   antropologia culturale;
   storia delle religioni;
   storia del Cristianesimo;
   storia del cinema;
   sociolinguistica;
   sociologia;
   sociologia della letteratura;
   sociologia dell'educazione;
   sociologia del diritto;
   storia, cultura e istituzioni di lingua inglese;
   storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa;
   storia della musica;
   storia della cultura francese;
   storia della cultura tedesca.
  13. Scienze della letteratura:
   letterature comparate;
   metodologia e storia della critica letteraria;
   sociologia della letteratura;
   storia delle dottrine estetiche;
   bibliografia e biblioteconomia;
   estetica.
  14. Scienze della comunicazione:
   storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa;
   storia delle dottrine estetiche;
   filosofia del linguaggio.
  Il biennio comune prevede nel proprio piano di studi
nove annualita', come di seguito specificato:
    A)  due annualita' di lingua e letteratura quadriennale (ciascuna
con relativa prova scritta e orale);
    B) due annualita' di lingua e letteratura triennale (ciascuna con
relativa prova scritta e orale);
    C) una annualita' di lingua e  letteratura  italiana  (con  prova
scritta propedeutica);
    D) una annualita' di scienze storiche;
    E) una annualita' di glottologia o di linguistica generale;
    F)  una  annualita'  a  scelta  libera  fra  tutte  le discipline
attivate  nell'ambito  dei  diversi  corsi  di  laurea  dell'istituto
universitario;
    G)  una  annualita'  a  scelta guidata fra le discipline attivate
nelle aree didattiche di ciascuna lingua quadriennale e  triennale  o
in  quelle  di  italianistica,  di scienze storiche, di scienze della
letteratura,  di  scienze  geografiche,  di  lingue   e   letterature
classiche.
  Il secondo biennio si articola in tre indirizzi:
   filologico-letterario;
   linguistico-glottodidattico;
   storico-culturale.
  L'indirizzo filologico-letterario comprende le seguenti annualita':
   due  della  lingua  e  letteratura  quadriennale,  ciascuna con la
relativa prova scritta e orale di lingua;
   una della lingua e letteratura triennale, con  la  relativa  prova
scritta ed orale di lingua;
   una della filologia afferente alla lingua quadriennale;
   una della filologia afferente alla lingua triennale;
   due dell'area della lingua e letteratura quadriennale;
   due a scelta libera;
   una a scelta guidata (la scelta e' tra le discipline incluse nelle
seguenti aree didattiche: scienze della letteratura, lingue e culture
classiche, italianistica, scienze glottodidattiche).
  L'indirizzo   linguistico-glottodidattico   comprende  le  seguenti
annualita':
   due della lingua  e  letteratura  quadriennale,  ciascuna  con  la
relativa prova scritta e orale di lingua;
   una  della  lingua  e letteratura triennale, con la relativa prova
scritta ed orale di lingua;
   una della filologia afferente alla lingua quadriennale;
   una di scienze del linguaggio (a scelta dello studente nell'ambito
dell'area);
   una  di  scienze  glottodidattiche  (a   scelta   dello   studente
nell'ambito dell'area);
   una di scienze dell'educazione;
   due a scelta libera;
   una a scelta guidata (la scelta e' tra le discipline incluse nelle
seguenti   aree   didattiche:   area   della   lingua  e  letteratura
quadriennale, area della  lingua  e  letteratura  triennale,  scienze
filosofiche, scienze della comunicazione).
  L'indirizzo storico-culturale comprende le seguenti annualita':
   due  della  lingua  e  letteratura  quadriennale,  ciascuna con la
relativa prova scritta e orale di lingua;
   una della lingua e letteratura triennale, con  la  relativa  prova
scritta ed orale di lingua;
   una della filologia afferente alla lingua quadriennale;
   una  di  scienze  storiche  (a  scelta  dello studente nell'ambito
dell'area);
   due da  scegliere  tra  le  seguenti  aree:  scienze  filosofiche,
scienze   geografiche,   scienze  dell'arte,  della  musica  e  dello
spettacolo;
   due a scelta libera;
   una a scelta guidata (la scelta e' tra le discipline incluse nelle
seguenti  aree  didattiche:  scienze  storico-culturali,  area  della
lingua  e  letteratura  quadriennale,  lingue  e  culture  classiche,
italianistica).
  Per essere ammesso all'esame di laurea, lo studente dovra'  seguire
i  corsi  e  superare gli esami per un totale di diciannove esami con
sette prove scritte ed orali di lingue straniere.
  La tesi di  laurea  verra'  scelta  all'interno  dell'indirizzo  di
specializzazione   e   nel   quadro   della   civilta'  della  lingua
quadriennale.
  Il diploma di laurea menzionera' sia  la  lingua  quadriennale  sia
l'indirizzo di specializzazione.
                              Art. 19.
  Il  corso  di  laurea  in  lingue e letterature straniere comprende
l'istituto linguistico.
                              Art. 20.
                           Corso di laurea
                 in conservazione dei beni culturali
  Il corso di laurea in conservazione dei beni culturali ha la durata
di quattro anni.
  I  titoli  di  ammissione  sono  quelli  prescritti  dalle  vigenti
disposizioni.
  Lo  studente  per  essere  ammesso  all'esame  di   laurea   dovra'
frequentare  insegnamenti  e  superare  gli  esami  per  un totale di
ventiquattro annualita' cosi' suddivise:
   quattro annualita' caratterizzanti il corso di laurea;
   quattro annualita' caratterizzanti l'indirizzo;
   quindici annualita'  scelte  tra  quelle  proprie  dell'indirizzo,
attingendo,  in  misura  diversa,  da  ciascuna  delle aree in cui le
discipline sono raggruppate,  a  seconda  delle  norme  indicate  per
ciascun indirizzo;
   una  annualita'  tra  le  discipline  dell'area giuridica comune a
tutti gli indirizzi.
  Talune discipline (indicate  con  "s")  prevedono  uno  svolgimento
semestrale; due di esse costituiscono una annualita'.
  La tesi di laurea dovra' essere scelta nell'ambito delle discipline
annuali  proprie dell'area la cui tematica e' prevalente nel piano di
studi prescelto.
  Discipline caratterizzanti il corso di laurea (quattro annualita'):
    1) letteratura italiana;
    2) letteratura latina;
    3) filologia romanza;
    4) geografia.
                Indirizzo dei beni mobili e artistici
               (storici - artistici - architettonici)
  Discipline caratterizzanti l'indirizzo (quattro annualita'):
    1) storia medievale;
    2) storia moderna;
    3) storia contemporanea;
    4)    storia     dell'arte     (metodologia     della     ricerca
storico-artistica).
   a) Area delle discipline di interesse generale:
    1) analisi delle forme e metodi di attribuzione;
    2) antropologia culturale;
    3) elementi di ecologia (s);
    4) elementi di informatica e scienza della catalogazione dei beni
culturali (s);
    5) esegesi delle fonti d'archivio per la storia dell'architettura
e della citta' (s);
    6) estetica;
    7) iconologia ed iconografia;
    8) museologia e storia del collezionismo;
    9) paleografia e diplomatica;
   10) psicologia della percezione (s);
   11) psicologia dell'arte (s);
   12) semiotica delle arti;
   13) sociologia dell'arte;
   14) sociologia urbana e rurale;
   15) storia del disegno e della grafica;
   16) storia dell'abbigliamento (s);
   17) storia della critica d'arte;
   18) storia della musica;
   19) storia della scenografia;
   20) storia della scienza e della tecnica;
   21) storia del restauro;
   22) trattati e precettistica (s);
   23) storia della Campania del Medioevo e dell'eta' moderna;
   24) economia dei beni culturali.
   b) Area del Medioevo:
    1) storia dell'arte medievale I;
    2) storia dell'arte medievale II;
    3) storia dell'arte medievale III;
    4) archeologia medievale;
    5) epigrafia e paleografia medievali (s);
    6) filologia latina medievale;
    7) storia degli insediamenti e del paesaggio agrario medievali;
    8)  storia della produzione artigianale e della cultura materiale
nel Medioevo;
    9) storia dell'architettura nel Medioevo;
   10) storia bizantina;
   11) storia dell'arte bizantina;
   12) storia dell'arte copta;
   13) storia dell'arte islamica;
   14) storia dell'arte delle aree europee nel Medioevo I;
   15) storia dell'arte delle aree europee nel Medioevo II;
   16) storia dell'arte delle aree extraeuropee I;
   17) storia dell'arte delle aree extraeuropee II;
   18) storia della cultura classica nell'arte medievale (s);
   19) storia della miniatura;
   20) storia delle arti applicate e dell'oreficeria;
   21) topografia medievale (s);
   22) storia dell'arte della Campania nel Medioevo;
   23) esegesi delle fonti medievali;
   24) numismatica medievale;
   25) archeologia cristiana.
   c) Area dell'eta' moderna:
    1) storia dell'arte moderna I;
    2) storia dell'arte moderna II;
    3) storia dell'arte moderna III;
    4) numismatica e medaglistica nell'eta' moderna;
    5) storia dei giardini (s);
    6) storia dell'arte dei Paesi europei I;
    7) storia dell'arte dei Paesi europei II;
    8) storia dell'arte delle aree extraeuropee I;
    9) storia dell'arte delle aree extraeuropee II;
   10) storia della tradizione classica nell'arte europea;
   11) storia dell'architettura moderna;
   12) storia della citta' e del territorio;
   13) storia della miniatura;
   14) storia delle arti applicate e dell'oreficeria;
   15) storia dell'urbanistica moderna;
   16) storia dell'arte della Campania in eta' moderna.
   d) Area dell'eta' contemporanea:
    1) storia dell'arte contemporanea I;
    2) storia dell'arte contemporanea II;
    3) storia dell'arte contemporanea III;
    4) archeologia industriale;
    5) storia dell'architettura contemporanea;
    6) storia dell'arte dei Paesi europei I;
    7) storia dell'arte dei Paesi europei II;
    8) storia dell'arte dei Paesi extraeuropei I;
    9) storia dell'arte dei Paesi extraeuropei II;
   10) storia del cinema;
   11) storia del disegno industriale e delle arti applicate;
   12) storia della citta' e del territorio;
   13) storia dell'urbanistica contemporanea;
   14) teoria e tecniche della comunicazione.
   e) Area delle tecniche:
    1) archeometria (s);
    2) geoarcheologia (s);
    3) elementi di topografia e fotogrammetria (s);
    4) metodologia e tecniche della ricognizione e dello scavo;
    5) museografia e museotecnica;
    6) storia dei materiali e delle tecniche architettoniche;
    7) storia delle arti grafiche;
    8) storia delle tecniche artistiche;
    9) storia e tecnica della fotografia;
   10) telerilevamenti ed interpretazione di immagini (s);
   11) teoria e storia della cartografia (s);
   12) teoria e tecniche del restauro di manufatti (s);
   13) teoria e tecniche del restauro architettonico (s);
   14) teoria e tecniche di intervento urbanistico nei centri storici
(s);
   15) scienza e tecnologia dei materiali.
  Lo  studente  dovra'  seguire  quindici annualita' secondo un piano
coerente fondato sulla tematica  di  una  delle  aree  del  Medioevo,
dell'eta' moderna o dell'eta' contemporanea.
  Il  piano  di studio dovra' includere almeno la disciplina indicata
per prima in ciascuna delle tre  aree  suddette,  quattro  discipline
dall'area  di  interesse  generale  e  due discipline dall'area delle
tecniche.
   f) Area giuridica
    1) legislazione dei beni culturali e ambientali (s);
    2) legislazione dei centri storici (s);
    3) legislazione internazionale e comparata dei beni  culturali  e
ambientali (s);
    4) legislazione regionale dei beni culturali e ambientali (s).
  Lo  studente e' tenuto altresi' a sottoporsi all'accertamento della
conoscenza di  almeno  due  lingue  straniere  mediante  colloquio  e
traduzione    di    testi    scientifici    da   effettuarsi,   prima
dell'assegnazione della tesi di laurea,  con  docenti  di  discipline
linguistiche su argomenti attinenti alla tesi stessa.
                              Art. 21.
             Corso di laurea in scienze dell'educazione
  Titolo  di  ammissione: quello previsto dal primo comma dell'art. 1
della legge 11 dicembre 1969, n. 910.
  Durata e articolazione degli studi. Gli studi hanno  la  durata  di
quattro  anni, e si articolano in un biennio iniziale comune e in tre
bienni di  indirizzo  (insegnanti  di  scuola  secondaria  superiore,
educatori  professionali  extrascolastici,  esperti  nei  processi di
formazione).
  Titolo di studio rilasciato del corso di laurea. Diploma di  laurea
in  scienze  dell'educazione.  L'indirizzo  seguito e' menzionato nel
certificato di laurea.
  Denominazione degli insegnamenti. Nella  tabella  delle  discipline
gli  insegnamenti di area pedagogica a statuto nelle universita' sono
indicati mediante denominazione semplificate. Ciascuna  denominazione
semplificata  corrisponde  a  uno  o  piu' insegnamenti a statuto. Le
corrispondenze tra le denominazioni semplificate e gli insegnamenti o
i gruppi di insegnamenti a statuto sono contenute nella tabella I.
  Durata complessiva degli studi e durata annuale o semestrale  degli
insegnamenti. Gli insegnamenti del piano di studio corrispondono, nel
complesso,  a venti annualita', cioe' a quaranta semestralita', venti
semestralita' sono collocate nei primo biennio,  venti  nel  secondo.
Per  taluni insegnamenti e' prevista una durata semestrale, per altri
insegnamenti la decisione intorno alla durata annuale o semestrale e'
demandata, anno per anno, ai consiglio di corso di laurea.
  Esame di  laurea.  Per  essere  ammesso  all'esame  di  laurea,  lo
studente  deve  aver  superato gli esami degli insegnamenti del primo
biennio, pari a venti semestralita', del biennio di indirizzo scelto,
pari a  venti  semestralita'  e  dovra'  aver  ottenuto  un  giudizio
favorevole  secondo  modalita' stabilite dalla facolta' ai termine di
due semestri di una lingua straniera e di un semestre di informatica.
  L'esame di laurea consiste  nella  dissertazione  di  un  elaborato
scritto.
                   Insegnamenti del primo biennio
   a) Insegnamenti di area pedagogica:
    1) pedagogia generale;
    2) storia della pedagogia;
    3) storia della scuola e delle istituzioni educative;
    4) pedagogia comparata;
    5) pedagogia sociale;
    6) tecnologia dell'educazione.
   b) Insegnamenti di area filosofica:
    1) filosofia teoretica;
    2) storia della filosofia;
    3) epistemologia delle scienze umane;
    4) storia delle dottrine politiche;
    5) filosofia della religione.
   c) Insegnamenti di area psicologica:
    1) psicologia generale;
    2) psicologia dell'eta' evolutiva;
    3) psicologia sociale;
    4) psicologia della percezione;
    5) psicologia dell'arte;
    6) psicologia cognitiva.
   d) Insegnamenti di area socio-antropologica:
    1) antropologia culturale;
    2) sociologia;
    3) sociologia dell'educazione;
    4) sociologia urbana e rurale;
    5) sociologia giuridica.
   e) Insegnamenti riguardanti la metodologia della ricerca:
    1) metodologia della ricerca sociale;
    2) pedagogia sperimentale;
    3) statistica (applicata alla ricerca educativa);
    4) storia e metodologia delle scienze;
    5) metodologia della ricerca pedagogica.
   f) Insegnamenti di area storica:
    1) storia mediavale;
    2) storia moderna;
    3) storia contemporanea;
    4) storia dell'Italia meridionale;
    5) istituzioni internazionali.
   g) Insegnamenti opzionali:
   quattro corsi semestrali oppure due corsi annuali.
NOTE.
  Gli insegnamenti dell'area pedagogica devono essere seguiti per una
durata complessiva equivalente a quattro corsi semestrali.
  Gli insegnamenti dell'area filosofica devono essere seguiti per tre
corsi semestrali o per una durata complessiva ad essi equivalente.
  Gli  insegnamenti  dell'area  storica devono essere seguiti per una
durata complessiva equivalente a due corsi semestrali.
  Tra gli insegnamenti opzionali rientrano quelli attivati in  questo
corso  di laurea e non ancora scelti oppure quelli attivati nei corsi
di materie letterarie e di lingue e letterature straniere.
  Nel corso del primo biennio, lo studente deve altresi' seguire  due
corsi  semestrali  di  lingua  straniera  e  un  corso  semestrale di
informatica tra quelli attivati presso la facolta'. Le  modalita'  di
valutazione saranno definite dal consiglio di facolta'.
                   Insegnamenti del secondo biennio
       (indirizzo "insegnanti di scuola secondaria superiore")
   a) Insegnamenti di area pedagogica:
    1) educazione comparata;
    2) metodologia e didattica;
    3) docimologia;
    4) tecnologie dell'istruzione;
    5) letteratura per l'infanzia;
    6) teoria e storia della didattica;
    7) letteratura italiana.
   b) Insegnamenti di area filosofica:
    1) estetica;
    2) filosofia teoretica;
    3) filosofia morale;
    4) logica;
    5) filosofia della scienza;
    6) filosofia del linguaggio;
    7) storia della filosofia;
    8) filosofia della politica;
    9) storia della filosofia del diritto;
   10) filosofia del diritto.
   c) Insegnamenti di area storica:
    1) storia medievale;
    2) storia moderna;
    3) storia contemporanea;
    4) storia del cristianesimo;
    5) storia delle relazioni internazionali.
   d) Insegnamenti di area psicologica:
    1) psicologia generale;
    2) storia della psicologia;
    3)   psicologia  dell'educazione  (oppure  psicologia  pedagogica
oppure psicopedagogia);
    4) psicologia dinamica;
    5) psicologia dell'eta' evolutiva;
    6) psicologia sociale.
   e) Insegnamenti di area socio-antropologica:
    1) sociologia della famiglia;
    2) sociologia delle comunicazioni di massa;
    3) sociologia dei processi culturali;
    4) storia della sociologia;
    5) sociologia;
    6) antropologia culturale;
    7) sociologia dell'educazione;
    8) sociologia dell'arte;
    9) elementi di ecologia;
   10) sociologia della conoscenza;
   11) sociologia della religione.
   f) Insegnamenti di area giuridica:
    1) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica;
    2) teoria generale del diritto;
    3) dottrina dello stato;
    4) istituzioni internazionali.
   g) Insegnamenti opzionaii:
   due corsi semestrali oppure un corso annuale.
NOTE.
  Gli  insegnamenti  compresi  nell'area   pedagogica   e   nell'area
filosofica  devono  essere  seguiti rispettivamente per quattro e per
sei  corsi  semestrali  o  per  una  durata   complessiva   ad   essi
equivalente.
  Gli insegnamenti dell'area storica devono essere seguiti per almeno
tre corsi semestrali o per una durata ad essi equivalente.
  Sulla  base delle indicazioni del consiglio di corso di laurea, gli
studenti scelgono cinque corsi semestrali  (o  corsi  semestrali  e/o
annuali  per  una  durata  complessiva  equivalente  a  cinque  corsi
semestrali) tra o entro gli insegnamenti di area  psicologica,  socio
antropologica e giuridica.
  Tra  gli insegnamenti opzionali rientrano quelli attivati in questo
corso di laurea e non ancora scelti oppure quelli attivati nei  corsi
di laurea in materie letterarie o in lingua e letteratura straniera.
                  Insegnamenti del secondo biennio
        (indirizzo "educatori professionali extrascolastici")
   a) Insegnamenti di area pedagogica:
    1) educazione degli adulti;
    2) storia della scuola e delle istituzioni educative;
    3) pedagogia generale;
    4) metodologia e didattica;
    5) pedagogia speciale;
    6) docimologia;
    7) tecnologie dell'istruzione;
    8) pedagogia comparata;
    9) tecnologia dell'educazione;
   10) teoria e storia della didattica;
   11) storia della pedagogia;
   12) tecnica dell'educazione culturale e scolastica.
   b) Insegnamenti di area filosofica:
    1) filosofia morale;
    2) filosofia del linguaggio;
    3) estetica;
    4) filosofia teoretica;
    5) storia della filosofia moderna e contemporanea;
    6) filosofia della politica;
    7) filosofia del diritto.
   c) Insegnamenti riguardanti la metodologia della ricerca:
    1) pedagogia sperimentale;
    2) statistica (applicata alla ricerca educativa);
    3) metodologia della ricerca pedagogica;
    4) metodologia delle scienze sociali.
   d) Insegnamenti di area psicologica:
    1) psicologia dell'eta' evolutiva;
    2)   psicologia  dell'educazione  (oppure  psicologia  pedagogica
oppure psicopedagogia);
    3) psicologia dinamica;
    4) psicologia sociale;
    5) neuropsichiatria;
    6) psicopatologia dell'eta' evolutiva;
    7) igiene mentale.
   e) Insegnamenti di area socio-antropologica:
    1) antropologia culturale;
    2) sociologia della famiglia;
    3) sociologia dei processi culturali;
    4) sociologia delle comunicazioni di massa;
    5) sociologia dell'organizzazione;
    6) sociologia dell'arte;
    7) elementi di ecologia.
   f) Insegnamenti di area biologico-medica:
    1) fondamenti di biologia;
    2) igiene;
    3) puericultura;
    4) metodi e tecniche della psicomotricita'.
   g) Insegnamenti di area giuridica:
    1) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica;
    2) legislazione minorile;
    3) legislazione e organizzazione dei servizi sociali;
    4) istituzioni e politica scolastica;
    5) diritto e legislazione universitaria;
    6) istituzioni e politica dei beni culturali;
    7) diritto e legislazione dei beni culturali;
    8) teoria generale del diritto;
    9) storia della filosofia del diritto;
   10) dottrina dello Stato;
   11) istituzioni internazionali.
   h)   Insegnamenti   che   affrontano   problemi   riguardanti   la
conservazione, la documentazione, la comunicazione delle forme  della
cultura:
    1) storia del teatro e dello spettacolo;
    2) filmologia;
    3) storia del cinema;
    4) storia della musica;
    5) fondamenti della comunicazione musicale;
    6) storia dell'arte e del restauro;
    7) biblioteconomia;
    8) museografia;
    9) archivistica;
   10) storia dell'arte.
   i) Insegnamenti opzionali:
   due corsi seminariali o un corso annuale.
NOTE.
  Gli   insegnamenti   compresi   nell'area  pedagogica  e  nell'area
filosofica devono essere seguiti rispettivamente per  quattro  e  per
sei semestralita' o per una durata complessiva ad essi equivalenti.
  Gli insegnamenti compresi nell'area della metodologia della ricerca
devono essere seguiti per almeno due semestralita'.
  Sulla  base  delle indicazioni del consiglio di corso di laurea, lo
studente sceglie sei corsi semestrali (o corsi semestrali e/o annuali
per una durata complessiva equivalente a nove corsi semestrali) tra o
entro gli  insegnamenti  di  area  psicologica,  socio-antropologica,
biologico-medica,   giuridica,  e  delle  discipline  riguardanti  la
conservazione, la documentazione e la comunicazione delle forme della
cultura.
  Tra gli insegnamenti opzionali vi sono due corsi  semestrali  o  un
corso annuale.
                  Insegnamenti del secondo biennio
            (indirizzo "esperti nei processi formativi")
   a) Insegnamenti di area pedagogica:
    1) educazione degli adulti;
    2) educazione comparata;
    3) metodologia e didattica;
    4) tecnologie dell'istruzione;
    5) docimologia;
    6) teoria e storia della didattica;
    7) pedagogia sociale.
   b) Insegnamenti di area filosofica:
    1) logica;
    2) filosofia morale;
    3) storia della filosofia moderna e contemporanea;
    4) filosofia della politica;
    5) filosofia del diritto.
   c) Insegnamenti di area psicologica:
    1) psicologia sociale;
    2)   psicologia  dell'educazione  (oppure  psicologia  pedagogica
oppure psicopedagogia).
   d) Insegnamenti di area socio-antropologica:
    1) antropologia culturale;
    2) sociologia dei processi culturali;
    3) sociologia delle comunicazioni di massa;
    4) sociologia dell'arte;
    5) elementi di ecologia.
   e) Insegnamenti riguardanti la metodologia della ricerca:
    1) pedagogia sperimentale;
    2) metodologia della ricerca sociale;
    3) statistica (applicata alla ricerca educativa);
    4) metodologia delle scienze sociali;
    5) storia e metodologia delle scienze.
   f) Insegnamenti  riguardanti  problemi  dell'organizzazione  della
comunicazione, dell'informazione:
    1) economia dell'istruzione;
    2) sociologia dell'organizzazione;
    3) teoria della comunicazione;
    4) archivistica;
    5) biblioteconomia;
    6) informatica;
    7) tecnica dell'organizzazione culturale e scolastica;
    8) tecnica e storia dell'arte applicata;
    9) elementi di informatica e scienza della catalogazione dei beni
culturali.
   g) Insegnamenti di area giuridica:
    1) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica;
    2) istituzioni e politica scolastica;
    3) diritto e legislazione universitaria;
    4) teoria generale del diritto;
    5) dottrina dello Stato.
   h) Insegnamenti opzionali:
   quattro corsi semestrali o di durata ad essi equivalenti.
NOTE.
  Gli   insegnamenti  relativi  all'area  pedagogica,  devono  essere
seguiti  per  quattro  semestralita';  gli   insegnamenti   dell'area
filosofica  devono essere seguiti per due corsi semestrali; quelli di
area della metodologia e della  ricerca  per  due  corsi  semestrali;
quelli   di  area  dell'organizzazione,  comunque  per  cinque  corsi
semestrali,  avvertendo  che  i  corsi  semestrali   possono   essere
sostituiti  da corsi di durata ad essi equivalente (due semestralita'
= una annualita').
  Lo  studente  deve  seguire  un  insegnamento  semestrale  di  area
socio-antropologica,  un insegnamento semestrale di area psicologica,
un insegnamento semestrale di area giuridica scegliendolo fra  quelli
elencati.
  Tra  gli  insegnamenti opzionali rientrano tutti quelli attivati in
questo corso di laurea e non ancora scelti  e  quelli  del  corso  di
laurea  in  materie letterarie, in lingue e letterature straniere, in
conservazione dei beni culturali.
                              Art. 22.
           Corso di laurea in scienze della comunicazione
  Il  corso  di laurea in scienze della comunicazione ha la durata di
cinque anni.
  I  titoli  di  ammissione  sono  quelli  prescritti  dalle  vigenti
disposizioni.
  Il corso degli studi si struttura in un biennio formativo di base e
in  un  successivo triennio, articolato in due indirizzi destinati ad
offrire una preparazione professionale in uno specifico settore.
  Gli indirizzi sono i seguenti:
    A) comunicazioni di massa;
    B) comunicazione istituzionale e d'impresa.
  L'attivazione e l'eventuale  disattivazione  degli  indirizzi  sono
disposte, su proposta del consiglio direttivo.
Biennio di formazione di base.
  Nel  corso  del  primo  biennio,  il piano degli studi comprende 10
insegnamenti scelti entro le seguenti aree disciplinari:
   1) area scientifico-tecnologica:
    informatica generale;
    sistemi e tecnologie della comunicazione;
   2) area comunicativa:
    sociologia della comunicazione;
    teorie e tecniche della comunicazione di massa;
   3) area economica:
    economia politica;
    politica economica;
    economia pubblica;
   4) area sociologica:
    sociologia;
   5) area semiologica:
    semiotica;
   6) area linguistica:
    linguistica generale;
    sociolinguistica;
   7) area psicologica:
    psicologia dei processi cognitivi;
    psicolinguistica;
   8) area giuridica:
    diritto pubblico;
    diritto privato;
   9) area storica:
    storia economica e sociale dell'eta' contemporanea oppure
    storia contemporanea.
  Le prime nove discipline saranno  scelte  dal  consiglio  direttivo
entro  le  aree  (con  non piu' di un insegnamento per ciascuna area)
mentre la decima disciplina sara' scelta  tra  gli  insegnamenti  non
sostenuti dalle aree 1 e 2.
  Entro il biennio di formazione di base, o al massimo entro il terzo
anno, lo studente dovra' sostenere inoltre:
   due  prove  scritte  di  composizione  o elaborazione di testi con
l'uso di un programma di elaborazione testi, una in lingua italiana e
l'altra in lingua inglese;
   un  colloquio  diretto  ad  accertare  la  conoscenza della lingua
inglese.
  Ai fini della preparazione a queste prove, la  struttura  didattica
competente   organizza   appositi   corsi,   avvalendosi  del  Centro
linguistico  interfacolta',  ove  istituito,  o  di  altre  strutture
idonee.
Triennio di indirizzo.
  Per essere ammesso agli esami di profitto del triennio lo
studente deve aver superato tutti gli esami obbligatori
dei biennio propedeutico.
  Le  due  prove scritte di lingua e il colloquio di conoscenza della
lingua inglese possono essere superati anche entro il terzo anno.
  La   scelta   dell'indirizzo   da    seguire    avviene    all'atto
dell'iscrizione   al   terzo  anno,  e  puo'  essere  successivamente
modificata.
  Ogni indirizzo comporta tre insegnamenti fondamentali comuni, sette
insegnamenti  costitutivi  dell'indirizzo  e   quattro   insegnamenti
opzionali, da scegliere fra quelli indicati nell'apposita tabella.
  Insegnamenti fondamentali comuni del terzo anno:
   1) un insegnamento a scelta tra:
    retorica e stilistica;
    lingua straniera moderna;
    grammatica italiana;
    storia della lingua italiana.
   2) un insegnamento a scelta tra:
    comunicazione visiva;
    iconologia e iconografia;
    semiologia del cinema e degli audiovisivi;
    disegno industriale.
   3) un insegnamento a scelta tra:
    antropologia culturale;
    psicologia sociale;
    scienza della politica;
    sociologia dei processi culturali.
  I  sette  insegnamenti  costitutivi  di ogni indirizzo, sono scelti
entro i seguenti elenchi di 9 insegnamenti:
Indirizzi in comunicazioni di massa.
  Insegnamenti costitutivi:
   1) diritto dell'informazione e della comunicazione;
   2) teorie e tecniche del linguaggio cinematografico;
   3) teorie e tecniche del linguaggio giornalistico;
   4) teorie e tecniche del linguaggio radio-televisivo;
   5) storia dei giornalismo e delle comunicazioni sociali;
   6) economia e organizzazione delle imprese editoriali;
   7) storia delle relazioni internazionali;
   8) metodologia e tecnica della ricerca sociale;
   9) teorie e tecniche dei nuovi media.
Indirizzo in comunicazione istituzionale e d'impresa.
  Insegnamenti costitutivi:
   1) diritto dell'economia;
   2) economia aziendale o organizzazione aziendale;
   3) marketing;
   4) scienza dell'opinione pubblica o istituzioni politiche e gruppi
di pressione;
   5) metodologia e tecnica della ricerca sociale;
   6) teorie e tecniche della comunicazione pubblica;
   7) teorie e tecniche della promozione di immagine;
   8) tecniche della comunicazione pubblicitaria;
   9) storia dell'industria o storia economica contemporanea.
  Insegnamenti opzionali comuni a tutti gli indirizzi del triennio:
    1) comunicazione politica;
    2) diritto all'informazione;
    3) diritto della persona;
    4) diritto d'autore;
    5) economia dei media;
    6) economia della cultura;
    7) elementi di musica elettronica;
    8) epistemologia;
    9) estetica;
   10) filosofia del linguaggio;
   11) filosofia della scienza;
   12) formazione e gestione delle risorse umane;
   13) informatica applicata;
   14) interazione uomo-macchina;
   15) letterature comparate;
   16) linguistica computazionale;
   17) logica;
   18) logica dei linguaggi naturali;
   19) logica matematica;
   20) politica sociale;
   21) psicologia degli atteggiamenti e delle opinioni;
   22) scienze cognitive;
   23) semiologia della musica;
   24) semiologia delle arti;
   25) semiotica del testo;
   26) sistemi esperti e intelligenza artificiale;
   27) sistemi grafici;
   28) sociologia dei processi di socializzazione;
   29) sociologia dell'organizzazione;
   30) sociologia delle comunicazioni di massa;
   31) sociologia politica;
   32) storia del cinema;
   33) storia del pensiero scientifico;
   34) storia del teatro;
   35) storia dell'arte;
   36) storia dell'arte contemporanea;
   37) storia della filosofia;
   38) storia della letteratura italiana moderna e contemporanea;
   39) storia della musica;
   40) storia della scienza;
   41) tecnologie dell'educazione;
   42) teoria dell'informazione;
   43) teorie della traduzione;
   44) storia della scienza e della tecnica;
   45) storia del pensiero politico contemporaneo.
  Possono   essere   inoltre   scelte  come  complementari  anche  le
discipline  fondamentali  non  scelte  come  tali  e  le   discipline
costitutive degli indirizzi diversi da quello scelto.
Esame di laurea.
  Per  essere  ammesso  all'esame  di  laurea  lo  studente deve aver
superato gli  esami  relativi  ai  10  insegnamenti  del  biennio  di
formazione di base e ai 14 insegnamenti del triennio di indirizzo, di
cui  4  scelti  nell'elenco  degli insegnamenti opzionali. L'esame di
laurea  consistera'  nella  discussione  di  una   tesi   di   laurea
nell'ambito   dell'indirizzo   prescelto   (incluse   le   discipline
fondamentali pertinenti all'indirizzo).
Raccordo con il diploma.
  Lo studente del corso di laurea in scienze della comunicazione  che
abbia  concluso  il biennio propedeutico e' ammesso al terzo anno del
corso di diploma in giornalismo con  il  riconoscimento  degli  esami
sostenuti  negli  insegnamenti obbligatori comuni nonche' delle prove
scritte di lingua e del colloquio di conoscenza della lingua inglese,
e con l'obbligo di integrare il piano di studi con  gli  insegnamenti
obbligatori non seguiti.
                              Art. 23.
            Corso di diploma universitario in giornalismo
  Il  corso  di  diploma universitario in giornalismo ha la durata di
tre anni.
  L'iscrizione al corso e' regolata  in  conformita'  alle  leggi  di
accesso agli studi universitari.
  Il numero degli studenti iscritti - e la loro eventuale selezione -
e'  determinato  dal  consiglio direttivo in base ai criteri generali
fissati dal Ministro dell'universita' e della ricerca  scientifica  e
tecnologica.  Al compimento degli studi viene conseguito il titolo di
diplomato in giornalismo.
Articolazione del corso degli studi.
  Il corso degli studi e' articolato in un primo  biennio,  inteso  a
fornire  una  preparazione  di  base,  e  in  un  anno  conclusivo di
carattere specificamente professionale.
Biennio di formazione di base.
  Nel corso del primo biennio, il piano degli  studi  deve  prevedere
almeno   8   insegnamenti,   che   rientrino   nelle   seguenti  aree
disciplinari:
   1) area comunicativa:
    teoria e tecnica delle comunicazioni di massa;
   2) area scientifico tecnologica:
    informatica generale;
    sistemi e tecnologie della comunicazione;
   3) area giuridica:
    diritto pubblico;
    diritto privato;
   4) area economica:
    economia politica o politica economica;
   5) area psicologica:
    psicologia dei processi cognitivi;
    psicologia sociale;
   6) area sociologica:
    sociologia;
   7) area storica:
    storia contemporanea;
    storia economica e sociale dell'eta' contemporanea;
   8) area linguistico-comunicativa:
    sociolinguistica;
    sociologia della comunicazione.
  Gli  8  insegnamenti  devono  essere  scelti  nelle  suddette  aree
disciplinari,  ciascuna  delle  quali deve essere presente, nel piano
degli studi, con almeno un insegnamento.
  Entro il biennio lo  studente  deve  inoltre  sostenere  due  prove
scritte  di  composizione  o  elaborazione  testi,  con  l'uso  di un
programma di elaborazione testi, l'una in lingua italiana  e  l'altra
in  lingua  inglese,  nonche'  un  colloquio  diretto ad accertare la
conoscenza della lingua inglese.
Anno professionale.
  Per sostenere gli esami  del  terzo  anno  lo  studente  deve  aver
superato  tutti  gli  esami,  le  prove  ed  il colloquio dei biennio
precedente.
  Il  terzo  anno  comprende 6 insegnamenti, di questi 4 insegnamenti
sono obbligatori e debbono essere scelti nel seguente elenco:
   1) diritto dell'informazione e della comunicazione:
    diritto e deontologia delle professioni comunicative;
   2) storia del giornalismo:
    storia dei giornalismo e delle comunicazioni sociali;
   3) teorie e tecniche del linguaggio giornalistico;
   4) teorie e tecniche dei linguaggio radiotelevisivo.
  Gli altri due insegnamenti sono scelti tra quelli attivati entro il
seguente elenco:
    1) geografia umana;
    2) statistica sociale;
    3) storia delle relazioni internazionali;
    4) retorica e stilistica;
    5) semiotica;
    6) storia della scienza;
    7) storia della scienza e della tecnica;
    8) tecniche dell'intervista;
    9) sociologia delle comunicazioni di massa;
   10) sociologia delle relazioni internazionali;
   11) estetica;
   12) letterature comparate.
Pratica giornalistica.
  Nel corso del triennio lo studente deve compiere, per un periodo di
dodici mesi (anche non consecutivi), pratica giornalistica presso  un
organo  di  informazione,  quotidiano o periodico, scritto, parlato o
visivo, o presso un'agenzia di  stampa  di  informazione  generale  o
un'agenzia  di produzione di servizi giornalistici, che rispondono ai
requisiti e  alle  condizioni  stabilite  dall'ordine  nazionale  dei
giornalisti,  che  svolgano  attivita'  giornalistica continuativa da
almeno  cinque  anni,  e  comunque  previa  stipula   di   specifiche
convenzioni.
Esame di diploma.
  Per  il conseguimento del diploma, lo studente dovra' sostenere uno
specifico "esame finale di  diploma",  consistente  in  un  colloquio
interdisciplinare  sul  contenuto  degli  insegnamenti e dei seminari
dell'anno conclusivo, integrato dalla presentazione e discussione  di
un testo giornalistico.
  Per  essere  ammesso  all'esame  di  diploma, lo studente deve aver
seguito i corsi e superato gli esami negli 8 insegnamenti obbligatori
dei primo biennio e nei 4 insegnamenti dell'anno conclusivo,  nonche'
in  due  insegnamenti  opzionali, e deve inoltre aver superato le due
prove scritte di lingua e il colloquio  di  conoscenza  della  lingua
inglese;  infine,  deve  presentare  una  dichiarazione del direttore
responsabile del quotidiano o periodico o dell'agenzia presso cui  ha
svolto  la  propria  pratica  professionale, attestante il compimento
della medesima e le mansioni affidategli nel corso di essa.
Raccordo con i corsi di laurea e di diploma affini.
  Il diplomato in giornalismo puo' essere iscritto al terzo anno  del
corso  di laurea in scienze della comunicazione con il riconoscimento
da parte della struttura didattica competente degli  esami  sostenuti
negli insegnamenti obbligatori - purche' con identica denominazione o
strettamente  affini  -  del  biennio  propedeutico  e dell'indirizzo
scelto e di altri due esami, in  luogo  di  altrettanti  insegnamenti
opzionali,  nonche'  delle prove scritte di lingua e del colloquio di
conoscenza della lingua inglese.
                              Art. 24.
           Corso di diploma di abilitazioni alla vigilanza
                       nelle scuole elementari
  La durata del corso degli studi per il diploma di abilitazione alla
vigilanza nelle scuole elementari e' di tre anni.
  I   titoli   di  ammissione  sono  quelli  previsti  dalle  vigenti
disposizioni di legge.
  Sono insegnamenti fondamentali:
    1) pedagogia (triennale);
    2) lingua e letteratura italiana (biennale);
    3) lingua e letteratura latina (biennale);
    4) storia romana;
    5) storia medievale;
    6) storia moderna;
    7) geografia (biennale);
    8) storia della filosofia (biennale);
    9) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica;
   10) igiene.
  E' insegnamento complementare:
   1) lingua moderna straniera a scelta (biennale).
  Lo studente e' tenuto a sostenere due esami  annuali  da  scegliere
fra i due insegnamenti di storia impartiti.
  Lo  studente  deve sostenere una prova scritta di pedagogia, una di
italiano e una della lingua straniera prescelta.
  Per conseguire il diploma lo studente deve aver seguito i  corsi  e
superato gli esami in tutti gli insegnamenti fondamentali e in quello
complementare.
                              Art. 25.
         Scuole dirette a fini speciali - Normativa generale
  Nell'ambito dell'istituto sono istituite le seguenti scuole dirette
a fini speciali:
   per assistenti sociali.
                              Art. 26.
  Sono  ammessi alle scuole dirette a fini speciali i diplomati degli
istituti di istruzione secondaria di secondo grado in conformita' con
le disposizioni vigenti per l'ammissione ai corsi  di  laurea,  fatto
salvo  l'eventuale  ulteriore requisito di ammissione previsto per le
singole scuole, cioe' il possesso della specifica qualifica di base.
  Il  numero  massimo  degli  iscrivibili  per  ciascuna  scuola   e'
determinato dalla normativa specifica.
  Qualora  il numero degli aspiranti sia superiore a quello dei posti
disponibili, l'accesso alla scuola, nei limiti dei posti disponibili,
e' subordinato al superamento di un esame consistente  in  una  prova
scritta  che  potra'  svolgersi mediante domande a risposte multiple,
integrata eventualmente da  un  colloquio  e  dalla  valutazione,  in
misura  non  superiore  al  30%  del  punteggio  a disposizione della
commissione  esaminatrice,  dei  titoli  di  studio   richiesti   per
l'ammissione.  Le  modalita'  e  il  programma  di tali prove vengono
indicate nel bando di concorso per ciascuna scuola. Sono  ammessi  ai
corsi  i  candidati  che  in  relazione  al  numero  delle iscrizioni
disponibili si siano collocati in posizione utile  nella  graduatoria
compilata   sulla   base  del  punteggio  complessivo  riportato.  La
commissione  per  l'esame  di  ammissione  e'  costituita  da  cinque
professori di ruolo designati dal consiglio della scuola.
  L'importo  delle  tasse  e  soprattasse  dovute dagli iscritti alla
scuola e' quello previsto dalle  vigenti  disposizioni  di  legge.  I
contributi   sono   stabiliti   anno   per   anno  dal  consiglio  di
amministrazione dell'istituto, sentito il consiglio della scuola.
  Sono organi della scuola il direttore e il consiglio della scuola.
  Il direttore ha la responsabilita' della scuola. E'  un  professore
di  ruolo di prima fascia, di norma della scuola. In caso di motivato
impedimento dei professori di prima fascia la direzione e' affidata a
professori di seconda fascia.
  Il direttore e' eletto  dal  consiglio  della  scuola,  di  cui  al
successivo  dodicesimo  comma, convoca il consiglio della scuola e lo
presiede, ha nell'ambito della conduzione della scuola,  le  funzioni
proprie dei presidenti di consiglio di corso di laurea.
  Il  direttore  promuove,  per la stipula attraverso il consiglio di
amministrazione ed il relativo  presidente,  le  convenzioni  per  lo
svolgimento  delle attivita' di formazione. Per la gestione dei fondi
a disposizione della scuola si applicano le  norme  dettate  per  gli
istituti dal regolamento di cui all'art. 3 del presente statuto.
  Il direttore dura in carica tre anni ed e' rieleggibile.
  Nel  manifesto  annuale  degli  studi  viene indicata la sede della
direzione della scuola.
  Il consiglio della scuola e' composto da tutti i docenti  di  ruolo
della   scuola   e  dagli  eventuali  docenti  a  contratto,  da  una
rappresentanza  di  tre  studenti  eletti  secondo  quanto   previsto
dall'art.  99  del  decreto  del Presidente della Repubblica n. 382 e
dall'art. 8 del decreto del Presidente
della Repubblica  n.  162/1982  e  dalle  altre  componenti  previste
dall'art. 94 del decreto del Presidente della Repubblica n. 382/1980.
In   ogni   caso  al  consiglio  della  scuola  partecipa  anche  una
rappresentanza dei ricercatori che svolgono  attivita'  nella  scuola
secondo  quanto previsto dall'art. 8 del decreto del Presidente della
Repubblica n. 162/1982.
  Il  consiglio della scuola ne conduce e coordina le attivita' con i
consigli dei dipartimenti, ove costituiti, e dei professori,  inclusi
la  designazione  dei  docenti, l'affidamento degli insegnamenti e le
eventuali proposte di contratti. In prima istituzione i  docenti  che
costituiscono   il  consiglio  della  scuola  vengono  designati,  in
rapporto agli insegnamenti da attivare, dal consiglio dei professori.
  Lo studente e' tenuto a seguire  tutti  i  corsi  di  lezione  e  a
partecipare  a  tutte  le  attivita'  pratiche  e  alle esercitazioni
previste, per ciascun  anno  di  corso,  dal  manifesto  degli  studi
pubblicato  annualmente  dal  consiglio della scuola nel quadro delle
norme piu' sotto indicate.
  La frequenza della scuola e' obbligatoria per tutti  gli  iscritti.
Le  modalita'  di  accertamento  della frequenza sono determinate dal
manifesto degli studi.
  L'organizzazione didattica della scuola avviene con le modalita'  e
i  limiti  stabiliti  dall'art.  4  del  decreto del Presidente della
Repubblica n. 162/1982; agli studenti della scuola  si  applicano  le
disposizioni  di  legge  e  di  regolamento  riguardanti gli studenti
universitari  ai  sensi  dell'art.  10  del  succitato  decreto   del
Presidente della Repubblica n. 162/1982.
  Il  corso  si  conclude  con  un esame di diploma consistente nella
presentazione  e  discussione  di  un  elaborato   finalizzato   alla
professionalita' specifica predisposto sotto la guida di un docente.
                              Art. 27.
        Scuole dirette a fini speciali - Normativa specifica
        Scuola diretta a fini speciali per assistenti sociali
  Presso  l'istituto universitario di magistero suor Orsola Benincasa
e' istituita la scuola diretta a fini speciali per assistenti sociali
per  la  formazione  scientifico-professionale  a  carattere  teorico
pratico  di  operatori  nel settore della promozione e sviluppo delle
potenzialita' di crescita personale e di integrazione sociale.
  La  scuola  rilascia  il  diploma  abilitante  all'esercizio  della
professione di assistente sociale, ai sensi dell'art. 1, primo comma,
del decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1987, n. 14.
  La  durata  del  corso degli studi e' di tre anni. Non sono ammesse
abbreviazioni di corso.
  Il numero massimo di iscritti alla scuola e' di 50 per ciascun anno
per un totale di 150 studenti.
  Le discipline obbligatorie impartite nella scuola sono le seguenti:
   1) discipline professionali caratterizzanti la scuola:
    principi fondamentali del servizio sociale (annuale);
    metodi e tecniche del servizio sociale I;
    metodi e tecniche del servizio sociale II;
    metodi e tecniche del servizio sociale III;
    programmazione,  amministrazione  e  organizzazione  dei  servizi
sociali I;
    programmazione,  amministrazione  e  organizzazione  dei  servizi
sociali II;
    ricerca applicata al servizio sociale (biennale con  unico  esame
al termine del biennio);
    politica dei servizi sociali (annuale).
  Totale esami del gruppo: 8;
   2) discipline di base:
    diritto  privato, con particolare riguardo al diritto di famiglia
(annuale);
    diritto pubblico,  con  particolare  riguardo  all'organizzazione
della pubblica amministrazione (annuale);
    politica e legislazione sociale (annuale);
    psicologia e sociologia della devianza (annuale);
    istituzione di sociologia (annuale);
    medicina sociale e igiene (annuale);
    psicologia   dello   sviluppo,  con  elementi  di  psicopatologia
(biennale con unico esame al termine del biennio).
  Totale esami del gruppo: 7.
  Totale esami discipline obbligatorie: 15.
  Le discipline obbligatorie sono  cosi'  ripartite  negli  anni  del
corso:
   discipline obbligatorie del primo anno:
    principi e fondamenti del servizio sociale;
    metodi e tecniche del servizio sociale I;
    diritto privato, con particolare riguardo al diritto di famiglia;
    diritto  pubblico,  con  particolare  riguardo all'organizzazione
della pubblica amministrazione;
    medicina sociale e igiene;
    psicologia  dello sviluppo, con elementi di psicopatologia (primo
anno);
   discipline obbligatorie del secondo anno:
    metodi e tecniche del servizio sociale II;
    programmazione,  amministrazione  e  organizzazione  dei  servizi
sociali I;
    psicologia   dello   sviluppo,  con  elementi  di  psicopatologia
(secondo anno);
    istituzioni di sociologia;
    ricerca applicata al servizio sociale (primo anno);
    politica e legislazione sociale;
   discipline obbligatorie del terzo anno:
    metodi e tecniche del servizio sociale III;
    ricerca applicata al servizio sociale (secondo anno);
    programmazione,  amministrazione  e  organizzazione  dei  servizi
sociali II;
    politica dei servizi sociali;
    psicologia e sociologia della devianza.
  Tutte  le  discipline  obbligatorie  devono  essere istituite nella
scuola e non possono essere mutuate.
  Le discipline opzionali sono le seguenti:
   1) antropologia culturale;
   2) diritto penale;
   3) diritto penitenziario;
   4) economia politica;
   5) igiene mentale e psichiatria;
   6) psicologia dei gruppi e delle istituzioni;
   7) psicologia sociale;
   8) sociologia della famiglia;
   9) statistica sociale;
   10) storia delle istituzioni politiche;
   11) sociologia giuridica.
  La scuola e' tenuta ad offrire almeno quattro discipline  opzionali
e lo studente ne dovra' scegliere almeno tre.
  Le  propedeuticita'  sono le seguenti: non si puo' essere ammessi a
sostenere gli esami di "politica e legislazione sociale"  se  non  si
sono superati gli esami di "diritto privato, con particolare riguardo
ai  diritto  di  famiglia"  e  di  "diritto pubblico, con particolare
riguardo all'organizzazione della pubblica amministrazione";  non  si
puo'  essere  ammessi a sostenere l'esame di "psicologia e sociologia
della devianza" se non si sono  superati  gli  esami  di  "psicologia
dello  sviluppo, con elementi di psicopatologia" e di "istituzioni di
sociologia"; non si puo' essere ammessi a  frequentare  il  tirocinio
pratico  nel  secondo  anno  se  non  si  sono  superati gli esami di
"principi e fondamenti del servizio sociale" e di "metodi e  tecniche
del servizio sociale I".
  Il  tirocinio  pratico  si  svolge  di  norma  sotto la guida di un
docente di materia professionale per almeno due anni e per un  minimo
di  due giorni la settimana, per periodi continuativi e per un minimo
complessivo di 500 ore nel triennio. La guida del docente si  esplica
anche  attraverso  un  collegamento  con  i  supervisori  degli  enti
convenzionati. Lo studente ha facolta' di ripetere il  tirocinio,  in
caso di valutazione negativa.
  La  frequenza  alle  lezioni  e la partecipazione al tirocinio sono
obbligatorie per almeno due terzi dell'orario previsto.
  Ai  sensi  dell'ultimo comma dell'art. 5 del decreto del Presidente
della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162,  le  attivita'  svolte  dagli
allievi   in  strutture  di  servizio  sociale,  anche  all'estero  o
nell'ambito di quanto previsto dalla legge 9 febbraio 1979, n. 38, in
materia di cooperazione dell'Italia con i paesi in via  di  sviluppo,
possono  essere  valutate  dal  consiglio  della scuola ai fini della
frequenza e delle attivita' pratiche,  quando  tali  attivita'  siano
attinenti e coerenti con i programmi della scuola.
  Gli  esami  di  profitto  si  svolgono  secondo  le  vigenti  norme
universitarie.
  All'esame di diploma lo  studente  viene  ammesso  solo  ove  abbia
frequentato  i  corsi  e superato gli esami in tutti gli insegnamenti
fondamentali ed in almeno tre insegnamenti opzionali e  tenuto  conto
del tirocinio pratico.
  L'esame di diploma, sostenuto davanti ad una commissione costituita
secondo le vigenti norme universitarie, consiste nella discussione di
una    dissertazione    scritta    su    un   argomento   di   natura
teorico-applicativa assegnato almeno sei mesi prima.
                              Art. 28.
           Scuola di specializzazione in storia dell'arte
  1.  E'  istituita  presso  l'Istituto  universitario  pareggiato di
magistero "Suor Orsola Benincasa", la scuola di  specializzazione  in
storia  dell'arte  per  la formazione degli operatori scientifici del
patrimonio culturale.
  La scuola ha lo scopo di approfondire la  preparazione  scientifica
nel  campo  delle  discipline  storico-artistiche  e  di  fornire  le
competenze professionali finalizzate  alla  tutela,  conservazione  e
valorizzazione dei patrimonio storico-artistico.
  La  scuola  rilascia  il diploma di specialista in storia dell'arte
(con indicazione dell'indirizzo seguito).
  2. Sono previsti i seguenti indirizzi di specializzazione:
   storia dell'arte medioevale e moderna;
   storia dell'arte contemporanea;
   storia delle arti minori.
  3. Il corso degli studi ha la durata di  tre  anni.  In  base  alle
strutture  e  alle  attrezzature disponibili la scuola e' in grado di
accettare il numero massimo di iscritti determinato in 30 per ciascun
anno di corso e complessivamente di 90 iscritti per l'intero corso di
studi.
  4. All'attuazione delle attivita' didattiche provvedono i corsi  di
laurea  in conservazione dei beni culturali e materie letterarie. Nel
manifesto annuale degli studi viene indicata la sede della  direzione
della scuola.
  5. Sono ammessi alle prove per ottenere l'iscrizione i laureati che
abbiano  conseguito  il  titolo nelle facolta' di lettere, magistero,
scienze della formazione, istituto universitario orientale e facolta'
di conservazione dei beni culturali. Sono altresi' ammessi coloro che
siano in possesso di titoli di studio conseguiti  presso  universita'
straniere  ed equipollenti, ai sensi dell'art. 382 del testo unico 31
agosto 1983, n. 1592, e quelli richiesti nel comma precedente.
  6. Le discipline da utilizzare per le diverse specializzazioni sono
raggruppate nelle seguenti aree:
   A) Area delle metodologie e delle tecniche:
   elementi di informatica e di scienza della catalogazione dei  beni
culturali;
   metodologia e didattica degli audiovisivi;
   iconologia e iconografia;
   museologia e museografia;
   paleografia e diplomatica;
   storia e tecnica del restauro;
   storia della fotografia;
   storia dell'architettura;
   letteratura artistica;
   metodologia della storia dell'arte;
   estetica;
   fenomenologia degli stili;
   sociologia dell'arte;
   psicologia dell'arte;
   elementi di chimica;
   storia delle tecniche artistiche;
   museotecnica;
   storia del teatro;
   storia della musica.
   B) Area di interesse generale:
   storia del collezionismo;
   storia del disegno, dell'incisione e della grafica;
   araldica;
   storia dello spettacolo;
   archivistica;
   storia medioevale;
   storia moderna;
   storia contemporanea;
   storia della liturgia;
   agiografia;
   storia della chiesa;
   epigrafia medioevale e moderna;
   storia del costume;
   storia comparata dell'arte europea;
   storia sociale dell'arte.
   C) Area delle arti minori (o applicate):
   storia delle arti minori (o applicate);
   storia della miniatura;
   storia delle arti applicate e industriali;
   storia del costume e della moda;
   storia del libro a stampa illustrato;
   storia dell'oreficeria;
   numismatica e sfragistica;
   storia delle maioliche;
   storia dei tessili.
  D) Area della storia dell'arte medioevale:
   archeologia e storia dell'arte tardo-antica;
   storia dell'arte islamica;
   archeologia medioevale;
   storia dell'arte bizantina;
   storia dell'arte moderna;
   storia dell'architettura medioevale.
  E) Area della storia dell'arte moderna:
   storia dell'arte del rinascimento;
   storia dell'arte dell'eta' barocca;
   storia dell'arte fiamminga e olandese;
   storia dell'arte dei paesi europei;
   storia dell'arte moderna;
   storia dell'architettura moderna.
  F) Area della storia dell'arte contemporanea:
   archeologia industriale;
   storia dei cinema;
   storia dell'arte contemporanea;
   storia e tecnica della fotografia;
   storia dell'architettura contemporanea.
  G) Area giuridica:
   elementi di diritto amministrativo;
   estimo;
   legislazione dei beni culturali;
   legislazione internazionale comparata dei beni culturali;
   legislazione urbanistica.
  7.  Nell'arco  dei  tre anni vengono tenuti complessivamente almeno
dieci insegnamenti (annuali) distribuiti sulla base di  un  piano  di
studi  formulato all'inizio del primo anno ed approvato dal consiglio
della sculla.
  Il consiglio della scuola delibera  ogni  anno  quali  insegnamenti
attivare  nel  rispetto delle norme di legge e delle regole indicate.
Le lezioni saranno integrate da seminari  e  conferenze,  nonche'  da
esercitazioni, attivita' applicative, viaggi di istruzione.
  Gli insegnamenti saranno scelti nel modo seguente:
   5 (o piu') tra le discipline dell'area dell'indirizzo prescelto;
   2  (o  piu') tra le discipline dell'area delle metodologie e delle
tecniche;
   2 (o piu') tra le discipline di due  differenti  aree  di  diverso
indirizzo;
   1 (o piu') tra le discipline dell'area giuridica.
  Lo  specializzando  e'  tenuto  a  seguire  al  primo  anno  cinque
insegnamenti,  due  almeno  dei   quali   composti   con   discipline
dell'ambito  dell'indirizzo  di specializzazione prescelto. Gli altri
insegnamenti saranno distribuiti a seconda delle specifiche  esigenze
dei piani di studio.
  L'attivita'  didattica comprende per i primi due anni n. 400 ore da
distribuire tra cicli di lezioni, seminari, esercitazioni,  attivita'
pratiche  guidate. Per il terzo anno, che deve essere prevalentemente
legato alla preparazione della  dissertazione  scritta  prevista  dal
decreto  del Presidente della Repubblica n. 162 del 1982, l'attivita'
didattica comprende 200 ore. Alle attivita' pratiche dovranno  essere
dedicate non meno di 250 ore.
  I  corsi  d'insegnamento  dovranno  essere  articolati  in  moduli.
Ciascun modulo puo' essere costituito da piu'  programmi  monografici
di  discipline,  scelte nell'ambito delle diverse aree, integratesi a
costituire una unita' organica di formazione. I programmi monografici
sono affidati a piu' docenti, ognuno dei quali svolge il suo ciclo di
lezioni coordinate, nel tema e nei  tempi,  con  quello  degli  altri
docenti  dello stesso modulo. Il modulo e' affidato a un docente che,
oltre a svolgere il proprio programma, coordina  quello  degli  altri
docenti.  Ciascun  insegnamento,  comunque,  dovra'  avere  un  unico
titolare.
  8. Gli specializzandi possono  trascorrere,  su  deliberazione  del
consiglio  della  scuola, un periodo di studio all'estero, sulla base
dei programmi predisposti, in  dipendenza  di  appositi  accordi  con
istituzioni  scientifiche  italiane  o  straniere.  Il profitto della
permanenza all'estero viene valutato  secondo  procedure  individuate
dal consiglio della scuola.
  9.  L'universita',  su proposta del consiglio della scuola, stipula
convenzioni  con  enti  pubblici   o   privati   con   finalita'   di
sovvenzionamento   di   ricerche  e  di  utilizzazione  di  strutture
extra-universitarie  in  ambito  territoriale  e  regionale,  per  lo
svolgimento di attivita' di formazione degli specializzandi, ai sensi
del decreto del Presidente della Repubblica n. 382/1980 e del decreto
del Presidente della Repubblica n. 162/1982. Tra gli enti pubblici di
cui  al  comma precedente vanno considerati prioritariamente gli enti
pubblici a base territoriale.
  10.  La commissione per l'esame di diploma e' costituita secondo le
consuete modalita' per gli esami universitari.
   Napoli, 16 marzo 1996
                                             Il direttore: DE SANCTIS