Modificazioni allo statuto dell'Istituto.(GU n.80 del 4-4-1996)
IL DIRETTORE Visto il vigente statuto dell'Istituto universitario pareggiato di magistero Suor Orsola Benincasa approvato con decreto del Presidente della Repubblica 16 febbraio 1989; Visto, in particolare, il capo III del detto statuto, recante "ordinamento degli studi"; Viste le successive modifiche a tale ordinamento degli studi, intervenute mediante: l'inserimento dei corsi di laurea in conservazione dei beni culturali, scienze della comunicazione, scienze dell'educazione, lingue e letterature straniere; l'istituzione del diploma universitario in giornalismo e della scuola di specializzazione in storia dell'arte per la formazione degli operatori scientifici del patrimonio culturale; Viste, altresi', le successive modifiche relative all'inserimento di ulteriori discipline negli anzidetti corsi di laurea; Ravvisata l'opportunita' di effettuare la ricognizione delle modifiche intervenute, allo scopo di redigere il nuovo testo del Capo III dello statuto recante "ordinamento degli studi"; Decreta: Il testo del capo III dello statuto vigente, quale risulta dalle modificazioni ad oggi intervenute, e' il seguente: Capo III ORDINAMENTO DEGLI STUDI Art. 13. L'Istituto conferisce: la laurea in materie letterarie; la laurea in pedagogia; la laurea in conservazione dei beni culturali; la laurea in lingue e letterature straniere; la laurea in scienze della comunicazione; la laurea in scienze dell'educazione; il diploma di abilitazione alla vigilanza nelle scuole elementari; i diplomi rilasciati dalle scuole dirette a fini speciali; il diploma universitario in giornalismo; il diploma di specialista in storia dell'arte. Gli insegnamenti si distinguono in fondamentali e complementari. All'inizio di ciascun anno accademico verranno resi noti gli insegnamenti complementari che saranno attivati. Art. 14. Corso di laurea in materie letterarie La durata del corso degli studi per la laurea in materie letterarie e' di quattro anni. I titoli di ammissione sono quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge. Sono insegnamenti fondamentali: 1) lingua e letteratura italiana (triennale); 2) lingua e letteratura latina (triennale); 3) storia romana; 4) storia medievale; 5) storia moderna; 6) geografia (triennale); 7) pedagogia; 8) storia della filosofia; 9) lingua e letteratura moderna straniera a scelta (biennale). Sono insegnamenti complementari: 1) grammatica latina; 2) filologia romanza; 3) filologia germanica; 4) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica; 5) storia dell'arte antica; 6) storia dell'arte medievale; 7) storia dell'arte moderna; 8) storia dell'arte contemporanea; 9) storia dell'arte dell'Italia meridionale; 10) storia dell'architettura; 11) storia contemporanea; 12) storia della lingua italiana; 13) storia della letteratura italiana moderna e contemporanea; 14) letteratura cristiana antica; 15) sociologia dell'educazione; 16) linguistica applicata; 17) psicologia scolastica; 18) psicologia dell'eta' evolutiva; 19) storia delle relazioni internazionali; 20) bibliografia e biblioteconomia; 21) bibliologia; 22) istituzioni internazionali; 23) filosofia del diritto; 24) filosofia della religione; 25) filosofia della storia; 26) storia delle dottrine politiche; 27) storia delle religioni; 28) storia della storiografia; 29) storia della scienza e della tecnica; 30) storia del teatro; 31) storia del teatro e dello spettacolo; 32) storia del teatro classico; 33) storia della musica; 34) storia del cinema; 35) estetica; 36) storia dell'estetica; 37) storia dell'Italia meridionale; 38) storia dell'arte dei Paesi europei; 39) storia dell'arte dei Paesi extraeuropei; 40) storia dell'urbanistica contemporanea; 41) storia della critica d'arte; 42) storia della scenografia; 43) storia del restauro; 44) letteratura teatrale italiana; 45) museologia; 46) antropologia culturale; 47) didattica della letteratura; 48) storia della critica letteraria; 49) tecnica dell'organizzazione culturale e scolastica; 50) tecnica e storia delle arti applicate; 51) difesa del patrimonio artistico e legislazione protettiva; 52) teoria e tecnica della comunicazione; 53) elementi di informatica e scienza della catalogazione dei beni culturali; 54) museologia e storia del collezionismo; 55) architettura e organizzazione delle biblioteche; 56) informatica documentale; 57) gestione automatica degli archivi e delle biblioteche. Il terzo anno di corso di "geografia" deve essere differenziato come corso di applicazione. Lo studente deve sostenere una prova scritta di traduzione latina, una della lingua straniera ed una di cultura generale. Per essere ammesso all'esame di laurea lo studente deve aver seguito i corsi e superato gli esami in tutti gli insegnamenti fondamentali ed almeno in quattro da lui scelti fra i complementari. Art. 15. Il corso di laurea in materie letterarie comprende l'istituto polidisciplinare di italianistica. Art. 16. Corso di laurea in pedagogia La durata del corso degli studi per la laurea in pedagogia e' di quattro anni. I titoli di ammissione sono quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge. Sono insegnamenti fondamentali: 1) lingua e letteratura italiana (biennale); 2) lingua e letteratura latina (biennale); 3) storia della filosofia (biennale); 4) filosofia (biennale); 5) pedagogia (triennale); 6) storia romana; 7) storia medievale; 8) storia moderna; 9) lingua e letteratura moderna straniera a scelta (biennale). Sono insegnamenti complementari: 1) filologia romanza; 2) filosofia della politica; 3) filosofia morale; 4) filologia germanica; 5) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica; 6) psicologia; 7) storia dell'arte medievale; 8) storia dell'arte moderna; 9) storia della filosofia moderna e contemporanea; 10) filosofia del linguaggio; 11) filosofia della scienza; 12) storia della pedagogia; 13) sociologia; 14) storia della sociologia; 15) sociologia dell'educazione; 16) linguistica applicata; 17) psicologia soolastica; 18) psicologia dell'eta' evolutiva; 19) storia delle relazioni internazionali; 20) bibliografia e biblioteconomia; 21) istituzioni internazionali; 22) filosofia del diritto; 23) metodologia delle scienze sociali; 24) introduzione alle scienze giuridiche; 25) storia delle religioni; 26) filosofia della religione; 27) psicologia scolastica; 28) epistemologia delle scienze umane; 29) storia della scienza e della tecnica; 30) storia delle dottrine politiche; 31) storia del teatro e dello spettacolo; 32) storia della musica; 33) storia del giornalismo; 34) storia dell'Italia meridionale; 35) storia del cristianesimo; 36) storia e metodologia delle scienze; 37) antropologia culturale; 38) tecnica dell'organizzazione culturale e scolastica; 39) tecnica e storia delle arti applicate; 40) metodologia della ricerca pedagogica; 41) metodologia e didattica; 42) pedagogia comparata; 43) pedagogia sperimentale; 44) teoria e storia della didattica; 45) tecnologia dell'educazione; 46) pedagogia sociale; 47) elementi di ecologia; 48) psicologia della percezione; 49) psicologia dell'arte; 50) semiotica delle arti; 51) sociologia dell'arte; 52) sociologia urbana e rurale; 53) elementi di informatica e scienza della catalogazione dei beni culturali. Lo studente e' tenuto a sostenere due esami annuali da scegliere fra i tre insegnamenti di storia impartiti. Lo studente deve sostenere una prova scritta di italiano, una di traduzione latina, una della lingua straniera scelta ed una di cultura generale sulle discipline filosofiche. Per essere ammesso all'esame di laurea lo studente deve aver seguito i corsi e superato gli esami in tutti gli insegnamenti fondamentali ed almeno in quattro da lui scelti fra i complementari. L'esame di laurea consiste nella discussione di una dissertazione scritta su un argomento di carattere filosofico, pedagogico, storico, sociologico o psicologico concordato con il professore della materia prescelta tra una delle discipline di cui abbia superato gli esami. Art. 17. Il corso di laurea in pedagogia comprende l'istituto polidisciplinare pedagogico filosofico. Art. 18. Corso di laurea in lingue e letterature straniere Il corso di laurea si articola in bienni ed indirizzi. Il primo biennio e' comune a tutti gli indirizzi e comprende nove esami, con quattro prove scritte e orali di lingua. Il secondo biennio si articola in tre indirizzi (filologico-letterario, linguistico-glottodidattico, storico-culturale), ciascuno dei quali comprende dieci esami con tre prove scritte e orali di lingua. Gli esami delle lingue e letterature straniere comprendono per ciascun anno una prova scritta e orale di lingua. Questi potranno prevedere anche uno sbarramento tra il primo e il secondo biennio. L'ordinamento didattico, comprendente tutti gli insegnamenti dei corso di laurea, suddivisi per aree disciplinari, e' il seguente: 1. Lingue e letterature straniere. 1.1 Area di anglistica: filologia germanica; letteratura medio-inglese; letteratura nord-americana; lingua e letteratura inglese; lingua inglese; storia della cultura e istituzioni dei Paesi di lingua inglese; storia dei Paesi di lingua inglese; storia della lingua inglese; letteratura inglese dell'eta' Tudor; letteratura inglese medievale; letteratura inglese moderna e contemporanea; letteratura dei Paesi di lingua inglese; linguistica inglese; storia dei teatro inglese; storia della critica letteraria inglese; storia della cultura inglese. 1.2 Area di francesistica: filologia romanza; lingua e letteratura francese; lingua francese; storia della lingua francese; letteratura francese moderna e contemporanea; letterature dei Paesi francofoni; linguistica francese; storia della cultura francese; storia del teatro francese. 1.3 Area di germanistica: filologia germanica; lingua e letteratura tedesca; lingua tedesca; storia della lingua tedesca; letteratura tedesca moderna e contemporanea; linguistica tedesca; storia della cultura tedesca; storia del teatro tedesco; storia della letteratura austriaca. 1.4 Area iberistica: filologia romanza; lingua e letteratura spagnola; lingua e letteratura portoghese; lingua spagnola; lingua portoghese; letteratura spagnola moderna e contemporanea; letteratura ispano-americana; storia dell'America latina; storia della lingua spagnola; storia della lingua portoghese; lingua, cultura e istituzioni dei Paesi di lingua spagnola; storia del teatro spagnolo; linguistica spagnola; linguistica portoghese. 2. Italianistica: letteratura italiana; letteratura italiana moderna e contemporanea; storia della lingua italiana; metodologia e storia della critica letteraria; didattica della lingua italiana; storia del teatro italiano. 3. Scienze del linguaggio: fonetica sperimentale; glottologia; linguistica generale; linguistica applicata; psicolinguistica; sociolinguistica; teoria e storia della traduzione; geografia linguistica; linguistica francese; linguistica inglese; linguistica tedesca; linguistica spagnola; linguistica portoghese. 4. Scienze glottodidattiche: didattica linguistica; fonetica sperimentale; lingua francese; lingua inglese; lingua portoghese; lingua russa; lingua spagnola; lingua tedesca; linguistica applicata; teoria e storia della traduzione; didattica della lingua italiana. 5. Scienze dell'educazione: didattica linguistica; psicolinguistica; pedagogia generale; psicologia generale; psicopedagogia del linguaggio e della comunicazione. 6. Scienze geografiche: geografia; geografia politica ed economica; geografia storica; geografia linguistica. 7. Scienze filosofiche: storia della filosofia; storia della filosofia medievale; storia della filosofia moderna e contemporanea; storia del pensiero scientifico antico e medievale; storia dei pensiero scientifico moderno e contemporaneo; storia delle dottrine politiche; estetica; storia delle dottrine estetiche; filosofia del linguaggio; filosofia della politica; diritti dell'uomo. 8. Lingue e culture classiche: letteratura latina; letteratura latina medievale; letteratura greca; storia della lingua latina; storia della cultura e della tradizione classica. 9. Scienze dell'arte, della musica e dello spettacolo: storia del cinema; storia del teatro e dello spettacolo; storia dell'architettura medievale; storia dell'architettura moderna; storia dell'architettura contemporanea; storia dell'arte; storia dell'arte bizantina; storia dell'arte medievale; storia dell'arte moderna; storia dell'arte contemporanea; storia dell'arte delle Aree europee nel Medioevo; storia dell'arte dei Paesi europei in eta' moderna; storia dell'arte dei Paesi europei in eta' contemporanea; storia della musica; storia del teatro moderno e contemporaneo; storia del teatro inglese; storia del teatro francese; storia del teatro spagnolo; storia del teatro tedesco; storia del teatro italiano. 10. Scienze filologiche: filologia germanica; filologia romanza; paleografia e diplomatica. 11. Scienze storiche: storia medievale; storia moderna; storia contemporanea; storia dei Paesi di lingua inglese; storia dei Partiti e dei Movimenti politici; storia dell'America latina; storia delle relazioni internazionali; storia economica. 12. Scienze storico-culturali: istituzioni internazionali; diritto delle Comunita' europee; antropologia culturale; storia delle religioni; storia del Cristianesimo; storia del cinema; sociolinguistica; sociologia; sociologia della letteratura; sociologia dell'educazione; sociologia del diritto; storia, cultura e istituzioni di lingua inglese; storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa; storia della musica; storia della cultura francese; storia della cultura tedesca. 13. Scienze della letteratura: letterature comparate; metodologia e storia della critica letteraria; sociologia della letteratura; storia delle dottrine estetiche; bibliografia e biblioteconomia; estetica. 14. Scienze della comunicazione: storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa; storia delle dottrine estetiche; filosofia del linguaggio. Il biennio comune prevede nel proprio piano di studi nove annualita', come di seguito specificato: A) due annualita' di lingua e letteratura quadriennale (ciascuna con relativa prova scritta e orale); B) due annualita' di lingua e letteratura triennale (ciascuna con relativa prova scritta e orale); C) una annualita' di lingua e letteratura italiana (con prova scritta propedeutica); D) una annualita' di scienze storiche; E) una annualita' di glottologia o di linguistica generale; F) una annualita' a scelta libera fra tutte le discipline attivate nell'ambito dei diversi corsi di laurea dell'istituto universitario; G) una annualita' a scelta guidata fra le discipline attivate nelle aree didattiche di ciascuna lingua quadriennale e triennale o in quelle di italianistica, di scienze storiche, di scienze della letteratura, di scienze geografiche, di lingue e letterature classiche. Il secondo biennio si articola in tre indirizzi: filologico-letterario; linguistico-glottodidattico; storico-culturale. L'indirizzo filologico-letterario comprende le seguenti annualita': due della lingua e letteratura quadriennale, ciascuna con la relativa prova scritta e orale di lingua; una della lingua e letteratura triennale, con la relativa prova scritta ed orale di lingua; una della filologia afferente alla lingua quadriennale; una della filologia afferente alla lingua triennale; due dell'area della lingua e letteratura quadriennale; due a scelta libera; una a scelta guidata (la scelta e' tra le discipline incluse nelle seguenti aree didattiche: scienze della letteratura, lingue e culture classiche, italianistica, scienze glottodidattiche). L'indirizzo linguistico-glottodidattico comprende le seguenti annualita': due della lingua e letteratura quadriennale, ciascuna con la relativa prova scritta e orale di lingua; una della lingua e letteratura triennale, con la relativa prova scritta ed orale di lingua; una della filologia afferente alla lingua quadriennale; una di scienze del linguaggio (a scelta dello studente nell'ambito dell'area); una di scienze glottodidattiche (a scelta dello studente nell'ambito dell'area); una di scienze dell'educazione; due a scelta libera; una a scelta guidata (la scelta e' tra le discipline incluse nelle seguenti aree didattiche: area della lingua e letteratura quadriennale, area della lingua e letteratura triennale, scienze filosofiche, scienze della comunicazione). L'indirizzo storico-culturale comprende le seguenti annualita': due della lingua e letteratura quadriennale, ciascuna con la relativa prova scritta e orale di lingua; una della lingua e letteratura triennale, con la relativa prova scritta ed orale di lingua; una della filologia afferente alla lingua quadriennale; una di scienze storiche (a scelta dello studente nell'ambito dell'area); due da scegliere tra le seguenti aree: scienze filosofiche, scienze geografiche, scienze dell'arte, della musica e dello spettacolo; due a scelta libera; una a scelta guidata (la scelta e' tra le discipline incluse nelle seguenti aree didattiche: scienze storico-culturali, area della lingua e letteratura quadriennale, lingue e culture classiche, italianistica). Per essere ammesso all'esame di laurea, lo studente dovra' seguire i corsi e superare gli esami per un totale di diciannove esami con sette prove scritte ed orali di lingue straniere. La tesi di laurea verra' scelta all'interno dell'indirizzo di specializzazione e nel quadro della civilta' della lingua quadriennale. Il diploma di laurea menzionera' sia la lingua quadriennale sia l'indirizzo di specializzazione. Art. 19. Il corso di laurea in lingue e letterature straniere comprende l'istituto linguistico. Art. 20. Corso di laurea in conservazione dei beni culturali Il corso di laurea in conservazione dei beni culturali ha la durata di quattro anni. I titoli di ammissione sono quelli prescritti dalle vigenti disposizioni. Lo studente per essere ammesso all'esame di laurea dovra' frequentare insegnamenti e superare gli esami per un totale di ventiquattro annualita' cosi' suddivise: quattro annualita' caratterizzanti il corso di laurea; quattro annualita' caratterizzanti l'indirizzo; quindici annualita' scelte tra quelle proprie dell'indirizzo, attingendo, in misura diversa, da ciascuna delle aree in cui le discipline sono raggruppate, a seconda delle norme indicate per ciascun indirizzo; una annualita' tra le discipline dell'area giuridica comune a tutti gli indirizzi. Talune discipline (indicate con "s") prevedono uno svolgimento semestrale; due di esse costituiscono una annualita'. La tesi di laurea dovra' essere scelta nell'ambito delle discipline annuali proprie dell'area la cui tematica e' prevalente nel piano di studi prescelto. Discipline caratterizzanti il corso di laurea (quattro annualita'): 1) letteratura italiana; 2) letteratura latina; 3) filologia romanza; 4) geografia. Indirizzo dei beni mobili e artistici (storici - artistici - architettonici) Discipline caratterizzanti l'indirizzo (quattro annualita'): 1) storia medievale; 2) storia moderna; 3) storia contemporanea; 4) storia dell'arte (metodologia della ricerca storico-artistica). a) Area delle discipline di interesse generale: 1) analisi delle forme e metodi di attribuzione; 2) antropologia culturale; 3) elementi di ecologia (s); 4) elementi di informatica e scienza della catalogazione dei beni culturali (s); 5) esegesi delle fonti d'archivio per la storia dell'architettura e della citta' (s); 6) estetica; 7) iconologia ed iconografia; 8) museologia e storia del collezionismo; 9) paleografia e diplomatica; 10) psicologia della percezione (s); 11) psicologia dell'arte (s); 12) semiotica delle arti; 13) sociologia dell'arte; 14) sociologia urbana e rurale; 15) storia del disegno e della grafica; 16) storia dell'abbigliamento (s); 17) storia della critica d'arte; 18) storia della musica; 19) storia della scenografia; 20) storia della scienza e della tecnica; 21) storia del restauro; 22) trattati e precettistica (s); 23) storia della Campania del Medioevo e dell'eta' moderna; 24) economia dei beni culturali. b) Area del Medioevo: 1) storia dell'arte medievale I; 2) storia dell'arte medievale II; 3) storia dell'arte medievale III; 4) archeologia medievale; 5) epigrafia e paleografia medievali (s); 6) filologia latina medievale; 7) storia degli insediamenti e del paesaggio agrario medievali; 8) storia della produzione artigianale e della cultura materiale nel Medioevo; 9) storia dell'architettura nel Medioevo; 10) storia bizantina; 11) storia dell'arte bizantina; 12) storia dell'arte copta; 13) storia dell'arte islamica; 14) storia dell'arte delle aree europee nel Medioevo I; 15) storia dell'arte delle aree europee nel Medioevo II; 16) storia dell'arte delle aree extraeuropee I; 17) storia dell'arte delle aree extraeuropee II; 18) storia della cultura classica nell'arte medievale (s); 19) storia della miniatura; 20) storia delle arti applicate e dell'oreficeria; 21) topografia medievale (s); 22) storia dell'arte della Campania nel Medioevo; 23) esegesi delle fonti medievali; 24) numismatica medievale; 25) archeologia cristiana. c) Area dell'eta' moderna: 1) storia dell'arte moderna I; 2) storia dell'arte moderna II; 3) storia dell'arte moderna III; 4) numismatica e medaglistica nell'eta' moderna; 5) storia dei giardini (s); 6) storia dell'arte dei Paesi europei I; 7) storia dell'arte dei Paesi europei II; 8) storia dell'arte delle aree extraeuropee I; 9) storia dell'arte delle aree extraeuropee II; 10) storia della tradizione classica nell'arte europea; 11) storia dell'architettura moderna; 12) storia della citta' e del territorio; 13) storia della miniatura; 14) storia delle arti applicate e dell'oreficeria; 15) storia dell'urbanistica moderna; 16) storia dell'arte della Campania in eta' moderna. d) Area dell'eta' contemporanea: 1) storia dell'arte contemporanea I; 2) storia dell'arte contemporanea II; 3) storia dell'arte contemporanea III; 4) archeologia industriale; 5) storia dell'architettura contemporanea; 6) storia dell'arte dei Paesi europei I; 7) storia dell'arte dei Paesi europei II; 8) storia dell'arte dei Paesi extraeuropei I; 9) storia dell'arte dei Paesi extraeuropei II; 10) storia del cinema; 11) storia del disegno industriale e delle arti applicate; 12) storia della citta' e del territorio; 13) storia dell'urbanistica contemporanea; 14) teoria e tecniche della comunicazione. e) Area delle tecniche: 1) archeometria (s); 2) geoarcheologia (s); 3) elementi di topografia e fotogrammetria (s); 4) metodologia e tecniche della ricognizione e dello scavo; 5) museografia e museotecnica; 6) storia dei materiali e delle tecniche architettoniche; 7) storia delle arti grafiche; 8) storia delle tecniche artistiche; 9) storia e tecnica della fotografia; 10) telerilevamenti ed interpretazione di immagini (s); 11) teoria e storia della cartografia (s); 12) teoria e tecniche del restauro di manufatti (s); 13) teoria e tecniche del restauro architettonico (s); 14) teoria e tecniche di intervento urbanistico nei centri storici (s); 15) scienza e tecnologia dei materiali. Lo studente dovra' seguire quindici annualita' secondo un piano coerente fondato sulla tematica di una delle aree del Medioevo, dell'eta' moderna o dell'eta' contemporanea. Il piano di studio dovra' includere almeno la disciplina indicata per prima in ciascuna delle tre aree suddette, quattro discipline dall'area di interesse generale e due discipline dall'area delle tecniche. f) Area giuridica 1) legislazione dei beni culturali e ambientali (s); 2) legislazione dei centri storici (s); 3) legislazione internazionale e comparata dei beni culturali e ambientali (s); 4) legislazione regionale dei beni culturali e ambientali (s). Lo studente e' tenuto altresi' a sottoporsi all'accertamento della conoscenza di almeno due lingue straniere mediante colloquio e traduzione di testi scientifici da effettuarsi, prima dell'assegnazione della tesi di laurea, con docenti di discipline linguistiche su argomenti attinenti alla tesi stessa. Art. 21. Corso di laurea in scienze dell'educazione Titolo di ammissione: quello previsto dal primo comma dell'art. 1 della legge 11 dicembre 1969, n. 910. Durata e articolazione degli studi. Gli studi hanno la durata di quattro anni, e si articolano in un biennio iniziale comune e in tre bienni di indirizzo (insegnanti di scuola secondaria superiore, educatori professionali extrascolastici, esperti nei processi di formazione). Titolo di studio rilasciato del corso di laurea. Diploma di laurea in scienze dell'educazione. L'indirizzo seguito e' menzionato nel certificato di laurea. Denominazione degli insegnamenti. Nella tabella delle discipline gli insegnamenti di area pedagogica a statuto nelle universita' sono indicati mediante denominazione semplificate. Ciascuna denominazione semplificata corrisponde a uno o piu' insegnamenti a statuto. Le corrispondenze tra le denominazioni semplificate e gli insegnamenti o i gruppi di insegnamenti a statuto sono contenute nella tabella I. Durata complessiva degli studi e durata annuale o semestrale degli insegnamenti. Gli insegnamenti del piano di studio corrispondono, nel complesso, a venti annualita', cioe' a quaranta semestralita', venti semestralita' sono collocate nei primo biennio, venti nel secondo. Per taluni insegnamenti e' prevista una durata semestrale, per altri insegnamenti la decisione intorno alla durata annuale o semestrale e' demandata, anno per anno, ai consiglio di corso di laurea. Esame di laurea. Per essere ammesso all'esame di laurea, lo studente deve aver superato gli esami degli insegnamenti del primo biennio, pari a venti semestralita', del biennio di indirizzo scelto, pari a venti semestralita' e dovra' aver ottenuto un giudizio favorevole secondo modalita' stabilite dalla facolta' ai termine di due semestri di una lingua straniera e di un semestre di informatica. L'esame di laurea consiste nella dissertazione di un elaborato scritto. Insegnamenti del primo biennio a) Insegnamenti di area pedagogica: 1) pedagogia generale; 2) storia della pedagogia; 3) storia della scuola e delle istituzioni educative; 4) pedagogia comparata; 5) pedagogia sociale; 6) tecnologia dell'educazione. b) Insegnamenti di area filosofica: 1) filosofia teoretica; 2) storia della filosofia; 3) epistemologia delle scienze umane; 4) storia delle dottrine politiche; 5) filosofia della religione. c) Insegnamenti di area psicologica: 1) psicologia generale; 2) psicologia dell'eta' evolutiva; 3) psicologia sociale; 4) psicologia della percezione; 5) psicologia dell'arte; 6) psicologia cognitiva. d) Insegnamenti di area socio-antropologica: 1) antropologia culturale; 2) sociologia; 3) sociologia dell'educazione; 4) sociologia urbana e rurale; 5) sociologia giuridica. e) Insegnamenti riguardanti la metodologia della ricerca: 1) metodologia della ricerca sociale; 2) pedagogia sperimentale; 3) statistica (applicata alla ricerca educativa); 4) storia e metodologia delle scienze; 5) metodologia della ricerca pedagogica. f) Insegnamenti di area storica: 1) storia mediavale; 2) storia moderna; 3) storia contemporanea; 4) storia dell'Italia meridionale; 5) istituzioni internazionali. g) Insegnamenti opzionali: quattro corsi semestrali oppure due corsi annuali. NOTE. Gli insegnamenti dell'area pedagogica devono essere seguiti per una durata complessiva equivalente a quattro corsi semestrali. Gli insegnamenti dell'area filosofica devono essere seguiti per tre corsi semestrali o per una durata complessiva ad essi equivalente. Gli insegnamenti dell'area storica devono essere seguiti per una durata complessiva equivalente a due corsi semestrali. Tra gli insegnamenti opzionali rientrano quelli attivati in questo corso di laurea e non ancora scelti oppure quelli attivati nei corsi di materie letterarie e di lingue e letterature straniere. Nel corso del primo biennio, lo studente deve altresi' seguire due corsi semestrali di lingua straniera e un corso semestrale di informatica tra quelli attivati presso la facolta'. Le modalita' di valutazione saranno definite dal consiglio di facolta'. Insegnamenti del secondo biennio (indirizzo "insegnanti di scuola secondaria superiore") a) Insegnamenti di area pedagogica: 1) educazione comparata; 2) metodologia e didattica; 3) docimologia; 4) tecnologie dell'istruzione; 5) letteratura per l'infanzia; 6) teoria e storia della didattica; 7) letteratura italiana. b) Insegnamenti di area filosofica: 1) estetica; 2) filosofia teoretica; 3) filosofia morale; 4) logica; 5) filosofia della scienza; 6) filosofia del linguaggio; 7) storia della filosofia; 8) filosofia della politica; 9) storia della filosofia del diritto; 10) filosofia del diritto. c) Insegnamenti di area storica: 1) storia medievale; 2) storia moderna; 3) storia contemporanea; 4) storia del cristianesimo; 5) storia delle relazioni internazionali. d) Insegnamenti di area psicologica: 1) psicologia generale; 2) storia della psicologia; 3) psicologia dell'educazione (oppure psicologia pedagogica oppure psicopedagogia); 4) psicologia dinamica; 5) psicologia dell'eta' evolutiva; 6) psicologia sociale. e) Insegnamenti di area socio-antropologica: 1) sociologia della famiglia; 2) sociologia delle comunicazioni di massa; 3) sociologia dei processi culturali; 4) storia della sociologia; 5) sociologia; 6) antropologia culturale; 7) sociologia dell'educazione; 8) sociologia dell'arte; 9) elementi di ecologia; 10) sociologia della conoscenza; 11) sociologia della religione. f) Insegnamenti di area giuridica: 1) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica; 2) teoria generale del diritto; 3) dottrina dello stato; 4) istituzioni internazionali. g) Insegnamenti opzionaii: due corsi semestrali oppure un corso annuale. NOTE. Gli insegnamenti compresi nell'area pedagogica e nell'area filosofica devono essere seguiti rispettivamente per quattro e per sei corsi semestrali o per una durata complessiva ad essi equivalente. Gli insegnamenti dell'area storica devono essere seguiti per almeno tre corsi semestrali o per una durata ad essi equivalente. Sulla base delle indicazioni del consiglio di corso di laurea, gli studenti scelgono cinque corsi semestrali (o corsi semestrali e/o annuali per una durata complessiva equivalente a cinque corsi semestrali) tra o entro gli insegnamenti di area psicologica, socio antropologica e giuridica. Tra gli insegnamenti opzionali rientrano quelli attivati in questo corso di laurea e non ancora scelti oppure quelli attivati nei corsi di laurea in materie letterarie o in lingua e letteratura straniera. Insegnamenti del secondo biennio (indirizzo "educatori professionali extrascolastici") a) Insegnamenti di area pedagogica: 1) educazione degli adulti; 2) storia della scuola e delle istituzioni educative; 3) pedagogia generale; 4) metodologia e didattica; 5) pedagogia speciale; 6) docimologia; 7) tecnologie dell'istruzione; 8) pedagogia comparata; 9) tecnologia dell'educazione; 10) teoria e storia della didattica; 11) storia della pedagogia; 12) tecnica dell'educazione culturale e scolastica. b) Insegnamenti di area filosofica: 1) filosofia morale; 2) filosofia del linguaggio; 3) estetica; 4) filosofia teoretica; 5) storia della filosofia moderna e contemporanea; 6) filosofia della politica; 7) filosofia del diritto. c) Insegnamenti riguardanti la metodologia della ricerca: 1) pedagogia sperimentale; 2) statistica (applicata alla ricerca educativa); 3) metodologia della ricerca pedagogica; 4) metodologia delle scienze sociali. d) Insegnamenti di area psicologica: 1) psicologia dell'eta' evolutiva; 2) psicologia dell'educazione (oppure psicologia pedagogica oppure psicopedagogia); 3) psicologia dinamica; 4) psicologia sociale; 5) neuropsichiatria; 6) psicopatologia dell'eta' evolutiva; 7) igiene mentale. e) Insegnamenti di area socio-antropologica: 1) antropologia culturale; 2) sociologia della famiglia; 3) sociologia dei processi culturali; 4) sociologia delle comunicazioni di massa; 5) sociologia dell'organizzazione; 6) sociologia dell'arte; 7) elementi di ecologia. f) Insegnamenti di area biologico-medica: 1) fondamenti di biologia; 2) igiene; 3) puericultura; 4) metodi e tecniche della psicomotricita'. g) Insegnamenti di area giuridica: 1) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica; 2) legislazione minorile; 3) legislazione e organizzazione dei servizi sociali; 4) istituzioni e politica scolastica; 5) diritto e legislazione universitaria; 6) istituzioni e politica dei beni culturali; 7) diritto e legislazione dei beni culturali; 8) teoria generale del diritto; 9) storia della filosofia del diritto; 10) dottrina dello Stato; 11) istituzioni internazionali. h) Insegnamenti che affrontano problemi riguardanti la conservazione, la documentazione, la comunicazione delle forme della cultura: 1) storia del teatro e dello spettacolo; 2) filmologia; 3) storia del cinema; 4) storia della musica; 5) fondamenti della comunicazione musicale; 6) storia dell'arte e del restauro; 7) biblioteconomia; 8) museografia; 9) archivistica; 10) storia dell'arte. i) Insegnamenti opzionali: due corsi seminariali o un corso annuale. NOTE. Gli insegnamenti compresi nell'area pedagogica e nell'area filosofica devono essere seguiti rispettivamente per quattro e per sei semestralita' o per una durata complessiva ad essi equivalenti. Gli insegnamenti compresi nell'area della metodologia della ricerca devono essere seguiti per almeno due semestralita'. Sulla base delle indicazioni del consiglio di corso di laurea, lo studente sceglie sei corsi semestrali (o corsi semestrali e/o annuali per una durata complessiva equivalente a nove corsi semestrali) tra o entro gli insegnamenti di area psicologica, socio-antropologica, biologico-medica, giuridica, e delle discipline riguardanti la conservazione, la documentazione e la comunicazione delle forme della cultura. Tra gli insegnamenti opzionali vi sono due corsi semestrali o un corso annuale. Insegnamenti del secondo biennio (indirizzo "esperti nei processi formativi") a) Insegnamenti di area pedagogica: 1) educazione degli adulti; 2) educazione comparata; 3) metodologia e didattica; 4) tecnologie dell'istruzione; 5) docimologia; 6) teoria e storia della didattica; 7) pedagogia sociale. b) Insegnamenti di area filosofica: 1) logica; 2) filosofia morale; 3) storia della filosofia moderna e contemporanea; 4) filosofia della politica; 5) filosofia del diritto. c) Insegnamenti di area psicologica: 1) psicologia sociale; 2) psicologia dell'educazione (oppure psicologia pedagogica oppure psicopedagogia). d) Insegnamenti di area socio-antropologica: 1) antropologia culturale; 2) sociologia dei processi culturali; 3) sociologia delle comunicazioni di massa; 4) sociologia dell'arte; 5) elementi di ecologia. e) Insegnamenti riguardanti la metodologia della ricerca: 1) pedagogia sperimentale; 2) metodologia della ricerca sociale; 3) statistica (applicata alla ricerca educativa); 4) metodologia delle scienze sociali; 5) storia e metodologia delle scienze. f) Insegnamenti riguardanti problemi dell'organizzazione della comunicazione, dell'informazione: 1) economia dell'istruzione; 2) sociologia dell'organizzazione; 3) teoria della comunicazione; 4) archivistica; 5) biblioteconomia; 6) informatica; 7) tecnica dell'organizzazione culturale e scolastica; 8) tecnica e storia dell'arte applicata; 9) elementi di informatica e scienza della catalogazione dei beni culturali. g) Insegnamenti di area giuridica: 1) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica; 2) istituzioni e politica scolastica; 3) diritto e legislazione universitaria; 4) teoria generale del diritto; 5) dottrina dello Stato. h) Insegnamenti opzionali: quattro corsi semestrali o di durata ad essi equivalenti. NOTE. Gli insegnamenti relativi all'area pedagogica, devono essere seguiti per quattro semestralita'; gli insegnamenti dell'area filosofica devono essere seguiti per due corsi semestrali; quelli di area della metodologia e della ricerca per due corsi semestrali; quelli di area dell'organizzazione, comunque per cinque corsi semestrali, avvertendo che i corsi semestrali possono essere sostituiti da corsi di durata ad essi equivalente (due semestralita' = una annualita'). Lo studente deve seguire un insegnamento semestrale di area socio-antropologica, un insegnamento semestrale di area psicologica, un insegnamento semestrale di area giuridica scegliendolo fra quelli elencati. Tra gli insegnamenti opzionali rientrano tutti quelli attivati in questo corso di laurea e non ancora scelti e quelli del corso di laurea in materie letterarie, in lingue e letterature straniere, in conservazione dei beni culturali. Art. 22. Corso di laurea in scienze della comunicazione Il corso di laurea in scienze della comunicazione ha la durata di cinque anni. I titoli di ammissione sono quelli prescritti dalle vigenti disposizioni. Il corso degli studi si struttura in un biennio formativo di base e in un successivo triennio, articolato in due indirizzi destinati ad offrire una preparazione professionale in uno specifico settore. Gli indirizzi sono i seguenti: A) comunicazioni di massa; B) comunicazione istituzionale e d'impresa. L'attivazione e l'eventuale disattivazione degli indirizzi sono disposte, su proposta del consiglio direttivo. Biennio di formazione di base. Nel corso del primo biennio, il piano degli studi comprende 10 insegnamenti scelti entro le seguenti aree disciplinari: 1) area scientifico-tecnologica: informatica generale; sistemi e tecnologie della comunicazione; 2) area comunicativa: sociologia della comunicazione; teorie e tecniche della comunicazione di massa; 3) area economica: economia politica; politica economica; economia pubblica; 4) area sociologica: sociologia; 5) area semiologica: semiotica; 6) area linguistica: linguistica generale; sociolinguistica; 7) area psicologica: psicologia dei processi cognitivi; psicolinguistica; 8) area giuridica: diritto pubblico; diritto privato; 9) area storica: storia economica e sociale dell'eta' contemporanea oppure storia contemporanea. Le prime nove discipline saranno scelte dal consiglio direttivo entro le aree (con non piu' di un insegnamento per ciascuna area) mentre la decima disciplina sara' scelta tra gli insegnamenti non sostenuti dalle aree 1 e 2. Entro il biennio di formazione di base, o al massimo entro il terzo anno, lo studente dovra' sostenere inoltre: due prove scritte di composizione o elaborazione di testi con l'uso di un programma di elaborazione testi, una in lingua italiana e l'altra in lingua inglese; un colloquio diretto ad accertare la conoscenza della lingua inglese. Ai fini della preparazione a queste prove, la struttura didattica competente organizza appositi corsi, avvalendosi del Centro linguistico interfacolta', ove istituito, o di altre strutture idonee. Triennio di indirizzo. Per essere ammesso agli esami di profitto del triennio lo studente deve aver superato tutti gli esami obbligatori dei biennio propedeutico. Le due prove scritte di lingua e il colloquio di conoscenza della lingua inglese possono essere superati anche entro il terzo anno. La scelta dell'indirizzo da seguire avviene all'atto dell'iscrizione al terzo anno, e puo' essere successivamente modificata. Ogni indirizzo comporta tre insegnamenti fondamentali comuni, sette insegnamenti costitutivi dell'indirizzo e quattro insegnamenti opzionali, da scegliere fra quelli indicati nell'apposita tabella. Insegnamenti fondamentali comuni del terzo anno: 1) un insegnamento a scelta tra: retorica e stilistica; lingua straniera moderna; grammatica italiana; storia della lingua italiana. 2) un insegnamento a scelta tra: comunicazione visiva; iconologia e iconografia; semiologia del cinema e degli audiovisivi; disegno industriale. 3) un insegnamento a scelta tra: antropologia culturale; psicologia sociale; scienza della politica; sociologia dei processi culturali. I sette insegnamenti costitutivi di ogni indirizzo, sono scelti entro i seguenti elenchi di 9 insegnamenti: Indirizzi in comunicazioni di massa. Insegnamenti costitutivi: 1) diritto dell'informazione e della comunicazione; 2) teorie e tecniche del linguaggio cinematografico; 3) teorie e tecniche del linguaggio giornalistico; 4) teorie e tecniche del linguaggio radio-televisivo; 5) storia dei giornalismo e delle comunicazioni sociali; 6) economia e organizzazione delle imprese editoriali; 7) storia delle relazioni internazionali; 8) metodologia e tecnica della ricerca sociale; 9) teorie e tecniche dei nuovi media. Indirizzo in comunicazione istituzionale e d'impresa. Insegnamenti costitutivi: 1) diritto dell'economia; 2) economia aziendale o organizzazione aziendale; 3) marketing; 4) scienza dell'opinione pubblica o istituzioni politiche e gruppi di pressione; 5) metodologia e tecnica della ricerca sociale; 6) teorie e tecniche della comunicazione pubblica; 7) teorie e tecniche della promozione di immagine; 8) tecniche della comunicazione pubblicitaria; 9) storia dell'industria o storia economica contemporanea. Insegnamenti opzionali comuni a tutti gli indirizzi del triennio: 1) comunicazione politica; 2) diritto all'informazione; 3) diritto della persona; 4) diritto d'autore; 5) economia dei media; 6) economia della cultura; 7) elementi di musica elettronica; 8) epistemologia; 9) estetica; 10) filosofia del linguaggio; 11) filosofia della scienza; 12) formazione e gestione delle risorse umane; 13) informatica applicata; 14) interazione uomo-macchina; 15) letterature comparate; 16) linguistica computazionale; 17) logica; 18) logica dei linguaggi naturali; 19) logica matematica; 20) politica sociale; 21) psicologia degli atteggiamenti e delle opinioni; 22) scienze cognitive; 23) semiologia della musica; 24) semiologia delle arti; 25) semiotica del testo; 26) sistemi esperti e intelligenza artificiale; 27) sistemi grafici; 28) sociologia dei processi di socializzazione; 29) sociologia dell'organizzazione; 30) sociologia delle comunicazioni di massa; 31) sociologia politica; 32) storia del cinema; 33) storia del pensiero scientifico; 34) storia del teatro; 35) storia dell'arte; 36) storia dell'arte contemporanea; 37) storia della filosofia; 38) storia della letteratura italiana moderna e contemporanea; 39) storia della musica; 40) storia della scienza; 41) tecnologie dell'educazione; 42) teoria dell'informazione; 43) teorie della traduzione; 44) storia della scienza e della tecnica; 45) storia del pensiero politico contemporaneo. Possono essere inoltre scelte come complementari anche le discipline fondamentali non scelte come tali e le discipline costitutive degli indirizzi diversi da quello scelto. Esame di laurea. Per essere ammesso all'esame di laurea lo studente deve aver superato gli esami relativi ai 10 insegnamenti del biennio di formazione di base e ai 14 insegnamenti del triennio di indirizzo, di cui 4 scelti nell'elenco degli insegnamenti opzionali. L'esame di laurea consistera' nella discussione di una tesi di laurea nell'ambito dell'indirizzo prescelto (incluse le discipline fondamentali pertinenti all'indirizzo). Raccordo con il diploma. Lo studente del corso di laurea in scienze della comunicazione che abbia concluso il biennio propedeutico e' ammesso al terzo anno del corso di diploma in giornalismo con il riconoscimento degli esami sostenuti negli insegnamenti obbligatori comuni nonche' delle prove scritte di lingua e del colloquio di conoscenza della lingua inglese, e con l'obbligo di integrare il piano di studi con gli insegnamenti obbligatori non seguiti. Art. 23. Corso di diploma universitario in giornalismo Il corso di diploma universitario in giornalismo ha la durata di tre anni. L'iscrizione al corso e' regolata in conformita' alle leggi di accesso agli studi universitari. Il numero degli studenti iscritti - e la loro eventuale selezione - e' determinato dal consiglio direttivo in base ai criteri generali fissati dal Ministro dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica. Al compimento degli studi viene conseguito il titolo di diplomato in giornalismo. Articolazione del corso degli studi. Il corso degli studi e' articolato in un primo biennio, inteso a fornire una preparazione di base, e in un anno conclusivo di carattere specificamente professionale. Biennio di formazione di base. Nel corso del primo biennio, il piano degli studi deve prevedere almeno 8 insegnamenti, che rientrino nelle seguenti aree disciplinari: 1) area comunicativa: teoria e tecnica delle comunicazioni di massa; 2) area scientifico tecnologica: informatica generale; sistemi e tecnologie della comunicazione; 3) area giuridica: diritto pubblico; diritto privato; 4) area economica: economia politica o politica economica; 5) area psicologica: psicologia dei processi cognitivi; psicologia sociale; 6) area sociologica: sociologia; 7) area storica: storia contemporanea; storia economica e sociale dell'eta' contemporanea; 8) area linguistico-comunicativa: sociolinguistica; sociologia della comunicazione. Gli 8 insegnamenti devono essere scelti nelle suddette aree disciplinari, ciascuna delle quali deve essere presente, nel piano degli studi, con almeno un insegnamento. Entro il biennio lo studente deve inoltre sostenere due prove scritte di composizione o elaborazione testi, con l'uso di un programma di elaborazione testi, l'una in lingua italiana e l'altra in lingua inglese, nonche' un colloquio diretto ad accertare la conoscenza della lingua inglese. Anno professionale. Per sostenere gli esami del terzo anno lo studente deve aver superato tutti gli esami, le prove ed il colloquio dei biennio precedente. Il terzo anno comprende 6 insegnamenti, di questi 4 insegnamenti sono obbligatori e debbono essere scelti nel seguente elenco: 1) diritto dell'informazione e della comunicazione: diritto e deontologia delle professioni comunicative; 2) storia del giornalismo: storia dei giornalismo e delle comunicazioni sociali; 3) teorie e tecniche del linguaggio giornalistico; 4) teorie e tecniche dei linguaggio radiotelevisivo. Gli altri due insegnamenti sono scelti tra quelli attivati entro il seguente elenco: 1) geografia umana; 2) statistica sociale; 3) storia delle relazioni internazionali; 4) retorica e stilistica; 5) semiotica; 6) storia della scienza; 7) storia della scienza e della tecnica; 8) tecniche dell'intervista; 9) sociologia delle comunicazioni di massa; 10) sociologia delle relazioni internazionali; 11) estetica; 12) letterature comparate. Pratica giornalistica. Nel corso del triennio lo studente deve compiere, per un periodo di dodici mesi (anche non consecutivi), pratica giornalistica presso un organo di informazione, quotidiano o periodico, scritto, parlato o visivo, o presso un'agenzia di stampa di informazione generale o un'agenzia di produzione di servizi giornalistici, che rispondono ai requisiti e alle condizioni stabilite dall'ordine nazionale dei giornalisti, che svolgano attivita' giornalistica continuativa da almeno cinque anni, e comunque previa stipula di specifiche convenzioni. Esame di diploma. Per il conseguimento del diploma, lo studente dovra' sostenere uno specifico "esame finale di diploma", consistente in un colloquio interdisciplinare sul contenuto degli insegnamenti e dei seminari dell'anno conclusivo, integrato dalla presentazione e discussione di un testo giornalistico. Per essere ammesso all'esame di diploma, lo studente deve aver seguito i corsi e superato gli esami negli 8 insegnamenti obbligatori dei primo biennio e nei 4 insegnamenti dell'anno conclusivo, nonche' in due insegnamenti opzionali, e deve inoltre aver superato le due prove scritte di lingua e il colloquio di conoscenza della lingua inglese; infine, deve presentare una dichiarazione del direttore responsabile del quotidiano o periodico o dell'agenzia presso cui ha svolto la propria pratica professionale, attestante il compimento della medesima e le mansioni affidategli nel corso di essa. Raccordo con i corsi di laurea e di diploma affini. Il diplomato in giornalismo puo' essere iscritto al terzo anno del corso di laurea in scienze della comunicazione con il riconoscimento da parte della struttura didattica competente degli esami sostenuti negli insegnamenti obbligatori - purche' con identica denominazione o strettamente affini - del biennio propedeutico e dell'indirizzo scelto e di altri due esami, in luogo di altrettanti insegnamenti opzionali, nonche' delle prove scritte di lingua e del colloquio di conoscenza della lingua inglese. Art. 24. Corso di diploma di abilitazioni alla vigilanza nelle scuole elementari La durata del corso degli studi per il diploma di abilitazione alla vigilanza nelle scuole elementari e' di tre anni. I titoli di ammissione sono quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge. Sono insegnamenti fondamentali: 1) pedagogia (triennale); 2) lingua e letteratura italiana (biennale); 3) lingua e letteratura latina (biennale); 4) storia romana; 5) storia medievale; 6) storia moderna; 7) geografia (biennale); 8) storia della filosofia (biennale); 9) istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica; 10) igiene. E' insegnamento complementare: 1) lingua moderna straniera a scelta (biennale). Lo studente e' tenuto a sostenere due esami annuali da scegliere fra i due insegnamenti di storia impartiti. Lo studente deve sostenere una prova scritta di pedagogia, una di italiano e una della lingua straniera prescelta. Per conseguire il diploma lo studente deve aver seguito i corsi e superato gli esami in tutti gli insegnamenti fondamentali e in quello complementare. Art. 25. Scuole dirette a fini speciali - Normativa generale Nell'ambito dell'istituto sono istituite le seguenti scuole dirette a fini speciali: per assistenti sociali. Art. 26. Sono ammessi alle scuole dirette a fini speciali i diplomati degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado in conformita' con le disposizioni vigenti per l'ammissione ai corsi di laurea, fatto salvo l'eventuale ulteriore requisito di ammissione previsto per le singole scuole, cioe' il possesso della specifica qualifica di base. Il numero massimo degli iscrivibili per ciascuna scuola e' determinato dalla normativa specifica. Qualora il numero degli aspiranti sia superiore a quello dei posti disponibili, l'accesso alla scuola, nei limiti dei posti disponibili, e' subordinato al superamento di un esame consistente in una prova scritta che potra' svolgersi mediante domande a risposte multiple, integrata eventualmente da un colloquio e dalla valutazione, in misura non superiore al 30% del punteggio a disposizione della commissione esaminatrice, dei titoli di studio richiesti per l'ammissione. Le modalita' e il programma di tali prove vengono indicate nel bando di concorso per ciascuna scuola. Sono ammessi ai corsi i candidati che in relazione al numero delle iscrizioni disponibili si siano collocati in posizione utile nella graduatoria compilata sulla base del punteggio complessivo riportato. La commissione per l'esame di ammissione e' costituita da cinque professori di ruolo designati dal consiglio della scuola. L'importo delle tasse e soprattasse dovute dagli iscritti alla scuola e' quello previsto dalle vigenti disposizioni di legge. I contributi sono stabiliti anno per anno dal consiglio di amministrazione dell'istituto, sentito il consiglio della scuola. Sono organi della scuola il direttore e il consiglio della scuola. Il direttore ha la responsabilita' della scuola. E' un professore di ruolo di prima fascia, di norma della scuola. In caso di motivato impedimento dei professori di prima fascia la direzione e' affidata a professori di seconda fascia. Il direttore e' eletto dal consiglio della scuola, di cui al successivo dodicesimo comma, convoca il consiglio della scuola e lo presiede, ha nell'ambito della conduzione della scuola, le funzioni proprie dei presidenti di consiglio di corso di laurea. Il direttore promuove, per la stipula attraverso il consiglio di amministrazione ed il relativo presidente, le convenzioni per lo svolgimento delle attivita' di formazione. Per la gestione dei fondi a disposizione della scuola si applicano le norme dettate per gli istituti dal regolamento di cui all'art. 3 del presente statuto. Il direttore dura in carica tre anni ed e' rieleggibile. Nel manifesto annuale degli studi viene indicata la sede della direzione della scuola. Il consiglio della scuola e' composto da tutti i docenti di ruolo della scuola e dagli eventuali docenti a contratto, da una rappresentanza di tre studenti eletti secondo quanto previsto dall'art. 99 del decreto del Presidente della Repubblica n. 382 e dall'art. 8 del decreto del Presidente della Repubblica n. 162/1982 e dalle altre componenti previste dall'art. 94 del decreto del Presidente della Repubblica n. 382/1980. In ogni caso al consiglio della scuola partecipa anche una rappresentanza dei ricercatori che svolgono attivita' nella scuola secondo quanto previsto dall'art. 8 del decreto del Presidente della Repubblica n. 162/1982. Il consiglio della scuola ne conduce e coordina le attivita' con i consigli dei dipartimenti, ove costituiti, e dei professori, inclusi la designazione dei docenti, l'affidamento degli insegnamenti e le eventuali proposte di contratti. In prima istituzione i docenti che costituiscono il consiglio della scuola vengono designati, in rapporto agli insegnamenti da attivare, dal consiglio dei professori. Lo studente e' tenuto a seguire tutti i corsi di lezione e a partecipare a tutte le attivita' pratiche e alle esercitazioni previste, per ciascun anno di corso, dal manifesto degli studi pubblicato annualmente dal consiglio della scuola nel quadro delle norme piu' sotto indicate. La frequenza della scuola e' obbligatoria per tutti gli iscritti. Le modalita' di accertamento della frequenza sono determinate dal manifesto degli studi. L'organizzazione didattica della scuola avviene con le modalita' e i limiti stabiliti dall'art. 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 162/1982; agli studenti della scuola si applicano le disposizioni di legge e di regolamento riguardanti gli studenti universitari ai sensi dell'art. 10 del succitato decreto del Presidente della Repubblica n. 162/1982. Il corso si conclude con un esame di diploma consistente nella presentazione e discussione di un elaborato finalizzato alla professionalita' specifica predisposto sotto la guida di un docente. Art. 27. Scuole dirette a fini speciali - Normativa specifica Scuola diretta a fini speciali per assistenti sociali Presso l'istituto universitario di magistero suor Orsola Benincasa e' istituita la scuola diretta a fini speciali per assistenti sociali per la formazione scientifico-professionale a carattere teorico pratico di operatori nel settore della promozione e sviluppo delle potenzialita' di crescita personale e di integrazione sociale. La scuola rilascia il diploma abilitante all'esercizio della professione di assistente sociale, ai sensi dell'art. 1, primo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1987, n. 14. La durata del corso degli studi e' di tre anni. Non sono ammesse abbreviazioni di corso. Il numero massimo di iscritti alla scuola e' di 50 per ciascun anno per un totale di 150 studenti. Le discipline obbligatorie impartite nella scuola sono le seguenti: 1) discipline professionali caratterizzanti la scuola: principi fondamentali del servizio sociale (annuale); metodi e tecniche del servizio sociale I; metodi e tecniche del servizio sociale II; metodi e tecniche del servizio sociale III; programmazione, amministrazione e organizzazione dei servizi sociali I; programmazione, amministrazione e organizzazione dei servizi sociali II; ricerca applicata al servizio sociale (biennale con unico esame al termine del biennio); politica dei servizi sociali (annuale). Totale esami del gruppo: 8; 2) discipline di base: diritto privato, con particolare riguardo al diritto di famiglia (annuale); diritto pubblico, con particolare riguardo all'organizzazione della pubblica amministrazione (annuale); politica e legislazione sociale (annuale); psicologia e sociologia della devianza (annuale); istituzione di sociologia (annuale); medicina sociale e igiene (annuale); psicologia dello sviluppo, con elementi di psicopatologia (biennale con unico esame al termine del biennio). Totale esami del gruppo: 7. Totale esami discipline obbligatorie: 15. Le discipline obbligatorie sono cosi' ripartite negli anni del corso: discipline obbligatorie del primo anno: principi e fondamenti del servizio sociale; metodi e tecniche del servizio sociale I; diritto privato, con particolare riguardo al diritto di famiglia; diritto pubblico, con particolare riguardo all'organizzazione della pubblica amministrazione; medicina sociale e igiene; psicologia dello sviluppo, con elementi di psicopatologia (primo anno); discipline obbligatorie del secondo anno: metodi e tecniche del servizio sociale II; programmazione, amministrazione e organizzazione dei servizi sociali I; psicologia dello sviluppo, con elementi di psicopatologia (secondo anno); istituzioni di sociologia; ricerca applicata al servizio sociale (primo anno); politica e legislazione sociale; discipline obbligatorie del terzo anno: metodi e tecniche del servizio sociale III; ricerca applicata al servizio sociale (secondo anno); programmazione, amministrazione e organizzazione dei servizi sociali II; politica dei servizi sociali; psicologia e sociologia della devianza. Tutte le discipline obbligatorie devono essere istituite nella scuola e non possono essere mutuate. Le discipline opzionali sono le seguenti: 1) antropologia culturale; 2) diritto penale; 3) diritto penitenziario; 4) economia politica; 5) igiene mentale e psichiatria; 6) psicologia dei gruppi e delle istituzioni; 7) psicologia sociale; 8) sociologia della famiglia; 9) statistica sociale; 10) storia delle istituzioni politiche; 11) sociologia giuridica. La scuola e' tenuta ad offrire almeno quattro discipline opzionali e lo studente ne dovra' scegliere almeno tre. Le propedeuticita' sono le seguenti: non si puo' essere ammessi a sostenere gli esami di "politica e legislazione sociale" se non si sono superati gli esami di "diritto privato, con particolare riguardo ai diritto di famiglia" e di "diritto pubblico, con particolare riguardo all'organizzazione della pubblica amministrazione"; non si puo' essere ammessi a sostenere l'esame di "psicologia e sociologia della devianza" se non si sono superati gli esami di "psicologia dello sviluppo, con elementi di psicopatologia" e di "istituzioni di sociologia"; non si puo' essere ammessi a frequentare il tirocinio pratico nel secondo anno se non si sono superati gli esami di "principi e fondamenti del servizio sociale" e di "metodi e tecniche del servizio sociale I". Il tirocinio pratico si svolge di norma sotto la guida di un docente di materia professionale per almeno due anni e per un minimo di due giorni la settimana, per periodi continuativi e per un minimo complessivo di 500 ore nel triennio. La guida del docente si esplica anche attraverso un collegamento con i supervisori degli enti convenzionati. Lo studente ha facolta' di ripetere il tirocinio, in caso di valutazione negativa. La frequenza alle lezioni e la partecipazione al tirocinio sono obbligatorie per almeno due terzi dell'orario previsto. Ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162, le attivita' svolte dagli allievi in strutture di servizio sociale, anche all'estero o nell'ambito di quanto previsto dalla legge 9 febbraio 1979, n. 38, in materia di cooperazione dell'Italia con i paesi in via di sviluppo, possono essere valutate dal consiglio della scuola ai fini della frequenza e delle attivita' pratiche, quando tali attivita' siano attinenti e coerenti con i programmi della scuola. Gli esami di profitto si svolgono secondo le vigenti norme universitarie. All'esame di diploma lo studente viene ammesso solo ove abbia frequentato i corsi e superato gli esami in tutti gli insegnamenti fondamentali ed in almeno tre insegnamenti opzionali e tenuto conto del tirocinio pratico. L'esame di diploma, sostenuto davanti ad una commissione costituita secondo le vigenti norme universitarie, consiste nella discussione di una dissertazione scritta su un argomento di natura teorico-applicativa assegnato almeno sei mesi prima. Art. 28. Scuola di specializzazione in storia dell'arte 1. E' istituita presso l'Istituto universitario pareggiato di magistero "Suor Orsola Benincasa", la scuola di specializzazione in storia dell'arte per la formazione degli operatori scientifici del patrimonio culturale. La scuola ha lo scopo di approfondire la preparazione scientifica nel campo delle discipline storico-artistiche e di fornire le competenze professionali finalizzate alla tutela, conservazione e valorizzazione dei patrimonio storico-artistico. La scuola rilascia il diploma di specialista in storia dell'arte (con indicazione dell'indirizzo seguito). 2. Sono previsti i seguenti indirizzi di specializzazione: storia dell'arte medioevale e moderna; storia dell'arte contemporanea; storia delle arti minori. 3. Il corso degli studi ha la durata di tre anni. In base alle strutture e alle attrezzature disponibili la scuola e' in grado di accettare il numero massimo di iscritti determinato in 30 per ciascun anno di corso e complessivamente di 90 iscritti per l'intero corso di studi. 4. All'attuazione delle attivita' didattiche provvedono i corsi di laurea in conservazione dei beni culturali e materie letterarie. Nel manifesto annuale degli studi viene indicata la sede della direzione della scuola. 5. Sono ammessi alle prove per ottenere l'iscrizione i laureati che abbiano conseguito il titolo nelle facolta' di lettere, magistero, scienze della formazione, istituto universitario orientale e facolta' di conservazione dei beni culturali. Sono altresi' ammessi coloro che siano in possesso di titoli di studio conseguiti presso universita' straniere ed equipollenti, ai sensi dell'art. 382 del testo unico 31 agosto 1983, n. 1592, e quelli richiesti nel comma precedente. 6. Le discipline da utilizzare per le diverse specializzazioni sono raggruppate nelle seguenti aree: A) Area delle metodologie e delle tecniche: elementi di informatica e di scienza della catalogazione dei beni culturali; metodologia e didattica degli audiovisivi; iconologia e iconografia; museologia e museografia; paleografia e diplomatica; storia e tecnica del restauro; storia della fotografia; storia dell'architettura; letteratura artistica; metodologia della storia dell'arte; estetica; fenomenologia degli stili; sociologia dell'arte; psicologia dell'arte; elementi di chimica; storia delle tecniche artistiche; museotecnica; storia del teatro; storia della musica. B) Area di interesse generale: storia del collezionismo; storia del disegno, dell'incisione e della grafica; araldica; storia dello spettacolo; archivistica; storia medioevale; storia moderna; storia contemporanea; storia della liturgia; agiografia; storia della chiesa; epigrafia medioevale e moderna; storia del costume; storia comparata dell'arte europea; storia sociale dell'arte. C) Area delle arti minori (o applicate): storia delle arti minori (o applicate); storia della miniatura; storia delle arti applicate e industriali; storia del costume e della moda; storia del libro a stampa illustrato; storia dell'oreficeria; numismatica e sfragistica; storia delle maioliche; storia dei tessili. D) Area della storia dell'arte medioevale: archeologia e storia dell'arte tardo-antica; storia dell'arte islamica; archeologia medioevale; storia dell'arte bizantina; storia dell'arte moderna; storia dell'architettura medioevale. E) Area della storia dell'arte moderna: storia dell'arte del rinascimento; storia dell'arte dell'eta' barocca; storia dell'arte fiamminga e olandese; storia dell'arte dei paesi europei; storia dell'arte moderna; storia dell'architettura moderna. F) Area della storia dell'arte contemporanea: archeologia industriale; storia dei cinema; storia dell'arte contemporanea; storia e tecnica della fotografia; storia dell'architettura contemporanea. G) Area giuridica: elementi di diritto amministrativo; estimo; legislazione dei beni culturali; legislazione internazionale comparata dei beni culturali; legislazione urbanistica. 7. Nell'arco dei tre anni vengono tenuti complessivamente almeno dieci insegnamenti (annuali) distribuiti sulla base di un piano di studi formulato all'inizio del primo anno ed approvato dal consiglio della sculla. Il consiglio della scuola delibera ogni anno quali insegnamenti attivare nel rispetto delle norme di legge e delle regole indicate. Le lezioni saranno integrate da seminari e conferenze, nonche' da esercitazioni, attivita' applicative, viaggi di istruzione. Gli insegnamenti saranno scelti nel modo seguente: 5 (o piu') tra le discipline dell'area dell'indirizzo prescelto; 2 (o piu') tra le discipline dell'area delle metodologie e delle tecniche; 2 (o piu') tra le discipline di due differenti aree di diverso indirizzo; 1 (o piu') tra le discipline dell'area giuridica. Lo specializzando e' tenuto a seguire al primo anno cinque insegnamenti, due almeno dei quali composti con discipline dell'ambito dell'indirizzo di specializzazione prescelto. Gli altri insegnamenti saranno distribuiti a seconda delle specifiche esigenze dei piani di studio. L'attivita' didattica comprende per i primi due anni n. 400 ore da distribuire tra cicli di lezioni, seminari, esercitazioni, attivita' pratiche guidate. Per il terzo anno, che deve essere prevalentemente legato alla preparazione della dissertazione scritta prevista dal decreto del Presidente della Repubblica n. 162 del 1982, l'attivita' didattica comprende 200 ore. Alle attivita' pratiche dovranno essere dedicate non meno di 250 ore. I corsi d'insegnamento dovranno essere articolati in moduli. Ciascun modulo puo' essere costituito da piu' programmi monografici di discipline, scelte nell'ambito delle diverse aree, integratesi a costituire una unita' organica di formazione. I programmi monografici sono affidati a piu' docenti, ognuno dei quali svolge il suo ciclo di lezioni coordinate, nel tema e nei tempi, con quello degli altri docenti dello stesso modulo. Il modulo e' affidato a un docente che, oltre a svolgere il proprio programma, coordina quello degli altri docenti. Ciascun insegnamento, comunque, dovra' avere un unico titolare. 8. Gli specializzandi possono trascorrere, su deliberazione del consiglio della scuola, un periodo di studio all'estero, sulla base dei programmi predisposti, in dipendenza di appositi accordi con istituzioni scientifiche italiane o straniere. Il profitto della permanenza all'estero viene valutato secondo procedure individuate dal consiglio della scuola. 9. L'universita', su proposta del consiglio della scuola, stipula convenzioni con enti pubblici o privati con finalita' di sovvenzionamento di ricerche e di utilizzazione di strutture extra-universitarie in ambito territoriale e regionale, per lo svolgimento di attivita' di formazione degli specializzandi, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 382/1980 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 162/1982. Tra gli enti pubblici di cui al comma precedente vanno considerati prioritariamente gli enti pubblici a base territoriale. 10. La commissione per l'esame di diploma e' costituita secondo le consuete modalita' per gli esami universitari. Napoli, 16 marzo 1996 Il direttore: DE SANCTIS