Fondo Europeo di sviluppo regionale (FERS). Programma operativo ambiente nelle regioni italiane obiettivo 1. Indirizzi per l'attuazione del Sottoprogramma IV Misura IV.2: "Centri di esperienza e laboratori territoriali di informazione e sensibilizzazione sui problemi dell'ambiente".(GU n.136 del 13-6-1998)
Vigente al: 13-6-1998
1. Premessa. In attuazione della decisione della Commissione U.E. del 5 dicembre 1997 C (97) 3497 con la quale e' stato approvato il Programma operativo multiregionale "Ambiente" per le regioni obiettivo n. 1 (FERS n. 970509002 - ARINCO n. 97.IT.16013), il Ministero dell'ambiente - Servizio V.I.A., intende attivare le procedure per l'utilizzo delle risorse finanziarie previste per l'attuazione della Misura IV.2 "Centri di esperienza e laboratori territoriali di informazione e sensibilizzazione sui problemi dell'ambiente" che ammontano a MECU 4.050. 2. Obiettivi della Misura. Con le risorse sopraindicate il Ministero dell'ambiente intende potenziare nelle regioni obiettivo 1) il sistema di servizi territoriali dedicati ad attivita' di informazione, formazione ed educazione ambientale gia' attivato con il Programma triennale di tutela e salvaguardia ambientale 1989-91 e 1994-96 - Area INFEA. In particolare si intende promuovere la diffusione di strutture che coadiuvino, attraverso iniziative di informazione, educazione ed informazione ambientale, le politiche ambientali di livello locale e nazionale. Tali strutture sono individuate nei centri di educazione ambientale articolati nelle seguenti tipologie: laboratori territoriali e centri di esperienza. I laboratori territoriali sono strutture di servizio che svolgono prevalentemente attivita' di informazione, formazione ed educazione ambientale sui temi propri della tutela e salvaguardia ambientale e piu' in generale su quelli legati allo sviluppo sostenibile. Sono, quindi, centri di risorse e di iniziative che operano nei confronti di una pluralita' di soggetti: nei confronti della scuola il laboratorio territoriale si presenta come un centro orientato a promuovere, sperimentare ed attivare progetti di educazione ambientale e ad offrire il supporto metodologico necessario alla loro realizzazione, nei confronti degli altri interlocutori (cittadini, liberi professionisti, artigiani, amministratori pubblici, associazioni di categorie ecc.) il laboratorio territoriale promuove attivita' finalizzate alla conoscenza del territorio locale, all'analisi dei problemi determinati dalla compatibilita' sviluppoambiente, al mutamento dei comportamenti individuali e collettivi operando in modo sinergico con gli interventi di politica ambientale. Il laboratorio territoriale, oltre a svolgere una funzione di riferimento e di stimolo nei confronti della comunita' locale, svolge anche una funzione di riferimento sul piano nazionale. E' il caso dei laboratori territoriali che costituiscono i nodi della rete Labnet (Rete nazionale di laboratorio territoriale del Ministero dell'ambiente). In questo caso il laboratorio territoriale rappresenta il terminale locale delle strutture nazionali: l'Archivio nazionale di documentazione e ricerca per l'educazione ambientale (ANDREA) e la rete Labnet. Attraverso di esso vengono raccolte le informazioni e la documentazione relative ad attivita' di educazione ambientale di un determinato territorio (generalmente assimilabile alla provincia di riferimento) che saranno poi trasmesse all'Archivio nazionale; si preoccupa, allo stesso tempo di essere un distributore in sede locale delle informazioni che viaggiano sulla rete Labnet e di mettere a disposizione dei propri utenti le risorse necessarie per realizzare progetti collaborativi tra soggetti impegnati in attivita' di educazione ambientale. I centri di esperienza sono strutture che propongono una attivita' residenziale di educazione ambientale centrata sull'esplorazione diretta di un determinato ambiente per scoprirne le caratteristiche, le specificita', le diversita'; consentono inoltre di effettuare un percorso educativo in un ambiente naturale o, in alcuni particolari casi, di partire dall'esplorazione di questo ambiente per affrontare in modo significativo alcuni aspetti del legame uomoambiente. Tali strutture (laboratori territoriali e centri di esperienza) costituiscono elementi del sistema nazionale per l'informazione, l'educazione e la formazione ambientale avviato dal Ministero dell'ambiente le cui finalita' sono riconducibili alla realizzazione di un piano coordinato, al livello centrale e periferico, di interventi volti a soddisfare le seguenti esigenze: perfezionamento della raccolta e della diffusione delle informazioni relative alle iniziative in campo educativo, formativo ed informativo ambientale; costruzione di una architettura di relazioni fra i soggetti impegnati in tali campi attraverso la quale confrontare finalita', metodi e strumenti di intervento; promozione di una azione di programmazione e di coordinamento efficace degli interventi stessi che faciliti il processo di mutamento dei comportamenti. 3. Tipologia degli interventi. I progetti eleggibili ai benefici della misura riguardano esclusivamente territori compresi in aree obiettivo 1) e dovranno essere finalizzati a qualificare l'offerta di servizi territoriali per l'informazione, l'educazione e la formazione ambientale, pertanto e' necessario che le strutture che si intendono realizzare e/o potenziare, secondo la classificazione di cui al punto 2, abbiano una qualificazione gestionale, culturale ed educativa adeguata alle funzioni cui sono chiamate a svolgere e sappiano, altresi', interagire con la realta' locale per sviluppare sinergie con altri soggetti ed operatori presenti nel territorio. Piu' in particolare i progetti dovranno dimostrare caratteristiche funzionali in linea con i criteri cui fa riferimento il "Programma di intervento per l'informazione e l'educazione ambientale relativo al triennio 1994-96" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 83 dell'8 aprile 1995 al punto 4.1. 4. Beneficiari. I potenziali beneficiari della misura sono gli enti pubblici, le universita' e gli enti pubblici di ricerca ricompresi in aree obiettivo 1). 5. Soggetti titolati a presentare i progetti. Sono titolati a presentare proposte di interventi gli enti pubblici ricompresi nelle aree obiettivo 1), le universita' e gli enti pubblici di ricerca. 6. Criteri di ammissibilita' e principali spese ammissibili. I progetti ammissibili a contributo possono riguardare nuove iniziative e/o iniziative in corso aventi esclusivamente le seguenti finalita': l'istituzione o il potenziamento di laboratori territoriali di educazione, formazione ed informazione ambientale; il potenziamento delle attivita' dei centri di esperienza per l'educazione ambientale, da realizzarsi presso i soggetti beneficiari in aree obiettivo 1). 6.a) Progetti relativi a nuove iniziative. Al fine della ammissibilita' al finanziamento dei progetti presentati il Ministero dell'ambiente servizio V.I.A. operera' una selezione secondo i seguenti criteri: coerenza con gli obiettivi e le finalita' delle misure; presenze di cofinanziamenti con risorse del proponente; cantierabilita' e tempi di esecuzione. 6.b) Progetti in corso. Possono inoltre essere inviati progetti in corso di realizzazione aventi medesime finalita'. In questo caso il proponente dovra' specificare la parte di finanziamento, il grado di esecuzione dell'intervento, il quadro economico dell'intervento, le informazioni riguardanti l'affidamento delle opere, gli impegni giuridicamente vincolanti assunti e le informazioni sui pagamenti gia' effettuati e da effettuare. Per tale ultima fattispecie il Ministero dell'ambiente - Servizio V.I.A., si riserva previo accordo proponente, l'ammissione anche parziale ai benefici previsti della Misura IV.2. I progetti dovranno contenere i seguenti elementi costitutivi: analisi del contesto di riferimento in cui si colloca l'intervento; obiettivi e risultati attesi; coerenza con la programmazione nazionale e locale; coinvolgimento, anche a livello di cofinanziamento, dei proponenti; tipologia dei destinatari e delle azioni previste; qualificazione professionale del personale coinvolto; individuazione del responsabile di progetto; dichiarazione che impegna il proponente all'assunzione degli impegni deliberativi entro il 31 dicembre 1998; dichiarazione che impegna il proponente a terminare il progetto entro il 31 dicembre 2001. Sono ammissibili le spese relative a: progettazione dell'adeguamento o realizzazione delle strutture; allestimento delle strutture; progettazione ed attivazione di iniziative di informazione ed educazione ambientale dirette ai bambini, ai giovani e agli adulti al fine di sensibilizzarli sulle tematiche ambientali; realizzazione di materiale divulgativodocumentario e didattico. Sono eleggibili a contributo anche le spese sostenute dalla data del 24 gennaio 1995. I progetti di nuove iniziative ammessi a finanziamento dovranno essere avviati entro trenta giorni dall'avvenuta comunicazione da parte del Ministero dell'ambiente - Servizio V.I.A., dell'ammissione a finanziamento. Trascorso tale termine senza che il titolare abbia prodotto atti giuridicamente vincolanti per la realizzazione del progetto l'ammissione si intende decaduta. Le somme assegnate ai progetti dichiarati decaduti, sono disponibili per il finanziamento di progetti gia' presentati, ritenuti ammissibili ma non finanziati. I soggetti beneficiari (enti pubblici, enti universitari ed enti pubblici di ricerca) possono inviare al Ministero dell'ambiente - Servizio V.I.A.- Div. II - Via della Ferratella in Laterano, 33 - Roma, i progetti dalla data di pubblicazione della presente circolare entro il 30 agosto 1998. Il Ministero dell'ambiente, sulla base dell'ordine cronologico di presentazione dei progetti, esaminera' le proposte sulla base della rispondenza ai criteri di cui al programma d'intervento citato e agli elementi costitutivi sopraelencati. Le modalita' di erogazione e di finanziamento saranno indicate nell'atto di ammissione al finanziamento dei progetti presentati. Il direttore generale del servizio valutazione impatto dell'ambiente Vittadini