MINISTERO DELLA SANITA'

COMUNICATO

  Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio della
specialita' medicinale per uso umano "Hivid"
(GU n.169 del 22-7-1998)

  Con   decreto  16   giugno  1998   e'  stata   data  autorizzazione
all'immissione in commercio della  specialita' medicinale HIVID nelle
forme, confezioni e alle condizioni di seguito specificate:
    HIVID compresse film rivestite;
  HIVID  100  compresse  film  rivestite  da 0,375  mg  -  A.I.C.  n.
028624017;
  HIVID  100  compresse  film  rivestite  da 0,750  mg  -  A.I.C.  n.
028624029.
  Titolare A.I.C.: Roche S.p.a. - Piazza Durante, 11 - 20131 Milano,
e' modificata come segue:
  a) Il  riassunto delle  caratteristiche del prodotto  e' sostituito
dall'allegato 1 del predetto decreto.
  b) Il foglio illustrativo  del prodotto e' sostituito dall'allegato
2 del predetto decreto.
  c) le etichette interne ed  esterne sono sostituite dall'allegato 3
del predetto decreto.
  Decorrenza di  efficacia del  decreto: dalla data  di pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
                                                   etichetta astuccio
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Hivid 0,375
                                                              Roche
zalcitabina
100 compresse film-rivestite 0,375 mg
Uso orale
Una  compressa  film-rivestita  contiene Principio Attivo zalcitabina
0,375 mg. Eccipienti:  lattosio,  cellulosa  microcristallina,  sodio
croscarmellosio, ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro giallo
(E172),  ossido di ferro nero (E172), magnesio stearato, ipromellosa,
polietilenglicole,   polisorbato   80,   titanio   biossido   (E171),
inchiostro nero per la stampigliatura.
Tenere il medicinale fuori della portata dei bambini.
Attenzione: per l'uso leggere attentamente l'istruzione interna.
Da  vendersi  dietro presentazione di ricetta medica rilasciata dalle
strutture abilitate alla prescrizione  delle  specialita'  medicinali
antiretrovirali per l'infezione da HIV.
A.I.C.: 028624017
Lotto n.
Scadenza:
La   data   di   scadenza   indicata  si  riferisce  al  prodotto  in
confezionamento integro, correttamente conservato.
Non disperdere il prodotto nell'ambiente.
L.
                          Titolare A.I.C.:
           Roche S.p.A. - Piazza Durante 11 - 20131 Milano
                                                    etichetta flacone
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Hivid 0,375
                                                              Roche
zalcitabina
100 compresse film-rivestite 0,375 mg
Uso orale
Una  compressa  film-rivestita  contiene Principio Attivo zalcitabina
0,375 mg. Eccipienti:  lattosio,  cellulosa  microcristallina,  sodio
croscarmellosio, ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro giallo
(E172),  ossido di ferro nero (E172), magnesio stearato, ipromellosa,
polietilenglicole,   polisorbato   80,   titanio   biossido   (E171),
inchiostro nero per la stampigliatura.
A.I.C.: 028624017
Lotto n.
Scadenza:
                          Titolare A.I.C.:
           Roche S.p.A. - Piazza Durante 11 - 20131 Milano
                                                   etichetta astuccio
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Hivid 0,750
                                                              Roche
zalcitabina
100 compresse film-rivestite 0,750 mg
Uso orale
Una  compressa  film-rivestita  contiene Principio Attivo zalcitabina
0,750 mg. Eccipienti:  Lattosio,  cellulosa  microcristallina,  sodio
croscarmellosio,  ossido  di  ferro  nero  (E172), magnesio stearato,
ipromellosa,  polietilenglicole,  polisorbato  80,  titanio  biossido
(E171), inchiostro nero per la stampigliatura.
Tenere il medicinale fuori della portata dei bambini.
Attenzione: per l'uso leggere attentamente l'istruzione interna.
Da  vendersi  dietro presentazione di ricetta medica rilasciata dalle
strutture abilitate alla prescrizione  delle  specialita'  medicinali
antiretrovirali per l'infezione da HIV.
A.I.C.: 028624029
Lotto n.
Scadenza:
La   data   di   scadenza   indicata  si  riferisce  al  prodotto  in
confezionamento integro, correttamente conservato.
Non disperdere il prodotto nell'ambiente.
L.
                          Titolare A.I.C.:
           Roche S.p.A. - Piazza Durante 11 - 20131 Milano
                                                    etichetta flacone
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Hivid 0,750
                                                              Roche
zalcitabina
100 compresse film-rivestite 0,750 mg
Uso orale
Una compressa film-rivestita contiene  Principio  Attivo  zalcitabina
0,750  mg.  Eccipienti:  Lattosio,  cellulosa microcristallina, sodio
croscarmellosio, ossido di  ferro  nero  (E172),  magnesio  stearato,
ipromellosa,  polietilenglicole,  polisorbato  80,  titanio  biossido
(E171), inchiostro nero per la stampigliatura.
A.I.C.: 028624029
Lotto n.
Scadenza:
                          Titolare A.I.C.:
           Roche S.p.A. - Piazza Durante 11 - 20131 Milano
                                Roche
Hivid(R)
zalcitabina
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Composizione
Una  compressa  film-rivestita  di  Hivid  0,375 contiene 0,375 mg di
zalcitabina. Eccipienti: lattosio, cellulosa microcristallina,  sodio
croscarmellosio, ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro giallo
(E172),  ossido di ferro nero (E172), magnesio stearato, ipromellosa,
polietilenglicole,   polisorbato   80,   titanio   biossido   (E171),
inchiostro nero per la stampigliatura.
Una  compressa  film-rivestita  di  Hivid  0,750  contiene  0,750  mg
zalcitabina. Eccipienti: lattosio, cellulosa microcristallina,  sodio
croscarmellosio,  ossido  di  ferro  nero  (E172), magnesio stearato,
ipromellosa,  polietilenglicole,  polisorbato  80,  titanio  biossido
(E171), inchiostro nero per la stampigliatura.
Confezioni
Hivid 0,375: 100 compresse film-rivestite 0,375 mg.
Hivid 0,750: 100 compresse film-rivestite 0,750 mg.
Categoria terapeutica
Hivid  appartiene  alla  categoria  terapeutica  degli  analoghi  dei
nucleosidi ad attivita' antiretrovirale.
Nome e indirizzo del titolare dell'autorizzazione  all'immissione  in
commercio e del produttore
Titolare A.I.C.: Roche S.p.A. - Piazza Durante 11 - 20131 Milano.
Prodotto da: Hoffman-La Roche Inc., 340 Kingsland Street, Nutley, New
Jersey 07110 (U.S.A.).
Controllato  da:  F.  Hoffmann-La  Roche  Ltd, Grenzacherstrasse 124,
Basilea (Svizzera).
Indicazioni
HIVID (zalcitabina) e' indicato negli adulti con infezione da HIV  in
combinazione con altri farmaci antiretrovirali.
Controindicazioni
HIVID  e'  controindicato  in  pazienti  con  nota ipersensibilita' a
qualunque componente delle compresse.
Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego
Neuropatia periferica
La neuropatia periferica e'  il  principale  effetto  collaterale  di
HIVID.  La neuropatia periferica associata ad HIVID e' una neuropatia
sensitivo-motoria caratterizzata inizialmente da intorpidimento e  da
disestesia  urente interessanti le estremita' distali. Questi sintomi
possono essere seguiti da intensi dolori lancinanti o da gravi dolori
urenti continui se non viene sospeso il farmaco. La  neuropatia  puo'
proseguire  fino  a  causare  gravi  dolori  che  richiedono l'uso di
analgesici narcotici, ed e' potenzialmente irreversibile, soprattutto
se il trattamento con HIVID non viene interrotto  immediatamente.  In
alcuni   pazienti   i  sintomi  di  neuropatia  possono  inizialmente
continuare a manifestarsi nonostante la  sospensione  di  HIVID.  Con
l'immediata  sospensione  del trattamento con HIVID, la neuropatia e'
in genere lentamente reversibile.
E' sconsigliata l'assunzione di  HIVID  ai  pazienti  che  presentano
neuropatia  periferica  da moderata a grave, evidenziata da sintomi e
accompagnata da segni obiettivi.
HIVID  deve  essere utilizzato con cautela nei pazienti che rischiano
di sviluppare neuropatia periferica: pazienti con bassa conta di
                               3
cellule CD  (CD  < 50 cellule/mm) e/o pazienti che assumano HIVID
          4    4
in concomitanza con farmaci che potenzialmente  possono  causare  una
neuropatia  periferica  (vedere  "Interazioni":  Farmaci  che possono
potenzialmente  causare   neuropatia   periferica).   Si   raccomanda
vivamente  un  attento monitoraggio di questi pazienti. Se durante il
trattamento con HIVID dovesse verificarsi una neuropatia  periferica,
l'uso del farmaco deve essere immediatamente interrotto o sospeso.
Pancreatite
Sono  stati  riscontrati  casi  fatali di pancreatite nel corso della
somministrazione  di  HIVID.  La  pancreatite  e  l'amilasi   sierica
asintomatica elevata sono rare complicazioni della terapia con HIVID.
Occorre  operare  con  la  massima  cautela nel somministrare HIVID a
pazienti con storia di  pancreatite  o  con  un  fattore  di  rischio
conosciuto relativo allo sviluppo di pancreatite.
I  pazienti  con  storia  di pancreatite o di amilasi sierica elevata
devono essere monitorati piu' attentamente nel corso del  trattamento
con  HIVID.  Il  trattamento  con  HIVID  deve  essere  interrotto in
presenza di livelli crescenti  di  amilasi  sierica  accompagnati  da
alterazioni   della   glicemia,  livelli  elevati  dei  trigliceridi,
diminuzione  del  calcio  nel  siero  o  qualsiasi  altro   parametro
indicativo di una pancreatite, fino a quando non sia stata effettuata
una  diagnosi  clinica.  Il trattamento con HIVID deve essere sospeso
anche nel caso in cui sia  richiesto  un  trattamento  con  un  altro
farmaco  notoriamente  in  grado  di  causare  pancreatite  (per  es.
pentamidina) (vedere anche "Interazioni").
Il trattamento con HIVID puo' essere ripreso solo dopo che  e'  stata
esclusa la diagnosi di pancreatite.
Se  si  sviluppa  pancreatite  clinica  nel corso del trattamento con
HIVID,   si   raccomanda    di    sospendere    definitivamente    la
somministrazione del farmaco.
Altri gravi effetti collaterali
Sono  stati  segnalati  casi  infrequenti  di  ulcere  esofagee  e di
reazioni di ipersensibilita' (reazione anafilattica, orticaria  senza
altri  segni  di  anafilassi)  in  individui sottoposti a terapia con
HIVID. E' opportuno  considerare  l'interruzione  della  terapia  con
HIVID  nei pazienti che sviluppano ulcere esofagee che non rispondono
a trattamenti specifici per gli agenti patogeni opportunisti.
Sono  stati  inoltre  segnalati  rari  casi   di   cardiomiopatia   e
insufficienza  cardiaca  congestizia  in  pazienti  che hanno assunto
HIVID. E' quindi opportuno affrontare con cautela il trattamento  con
HIVID  dei  pazienti  con storia di cardiomiopatia o di insufficienza
cardiaca congestizia.
Durante il trattamento con analoghi nucleosidici, inclusi  zidovudina
(ZDV)  e  HIVID,  sono  stati  riportati rari episodi, potenzialmente
pericolosi per la vita,  di  acidosi  lattica  senza  ipossiemia,  ed
epatomegalia grave con steatosi.
In  pazienti  affetti  da epatite virale di tipo B, ed in trattamento
con HIVID in monoterapia, sono stati riportati casi di  insufficienza
epatica.  In  pazienti  con  epatopatia preesistente, alterazioni dei
valori degli enzimi epatici, storia di abuso di etanolo o epatite, il
trattamento  con  HIVID  deve essere iniziato con cautela. La terapia
con HIVID deve essere interrotta o sospesa in caso di alterazione dei
parametri di funzionalita' epatica,  steatosi  epatica,  epatomegalia
progressiva o acidosi lattica di origine sconosciuta.
Situazioni cliniche particolari
Insufficienza renale
Modificazioni  del dosaggio devono essere prese in considerazione nei
pazienti con insufficienza renale (vedere  "Dose,  modo  e  tempo  di
somministrazione:  Modificazione della dose in particolari situazioni
cliniche - Insufficienza renale").
Insufficienza epatica
In pazienti con epatopatia preesistente o  con  storia  di  abuso  di
etanolo,  il  trattamento  con  HIVID  puo'  essere  associato  ad un
peggioramento della funzionalita' epatica.
Uso in pediatria
Non sono state determinate tollerabilita' ed efficacia della  terapia
con  HIVID  nei  bambini con infezione da HIV di eta' inferiore ai 13
anni.
Pazienti anziani
Non sono disponibili informazioni specifiche sull'uso di  zalcitabina
negli anziani. In tali pazienti particolare cautela deve essere posta
alle alterazioni della funzionalita' renale ed epatica.
Lattosio
HIVID  contiene 151 mg di lattosio per compressa. Questo quantitativo
e' probabilmente insufficiente a provocare problemi in  pazienti  con
intolleranza al lattosio.
Informazioni per i pazienti
I  pazienti  devono  essere  informati  che  HIVID  non  determina la
guarigione dell'infezione da HIV, che possono continuare a sviluppare
malattie associate all'infezione da HIV in fase avanzata, comprese le
infezioni opportunistiche. Poiche' e' spesso difficile determinare se
i  sintomi  sono  il  risultato  dell'effetto  del  farmaco   o   una
manifestazione  della malattia, i pazienti devono essere incoraggiati
a riferire al loro medico tutti i cambiamenti riscontrati riguardo le
loro condizioni fisiche. I pazienti devono essere  inoltre  informati
che  l'uso di HIVID o di altri farmaci antiretrovirali non esclude la
necessita' costante di mantenere un comportamento atto a prevenire la
trasmissione di HIV.
I pazienti devono essere informati sulle caratteristiche dei  sintomi
precoci  di  neuropatia  periferica  e  pancreatite ed incoraggiati a
riferirli immediatamente al  loro  medico.  Poiche'  lo  sviluppo  di
neuropatia  periferica  e'  correlato  alla dose di HIVID, i pazienti
devono seguire le istruzioni del  medico  in  merito  alla  posologia
prescritta.  Le  donne  in  eta'  feconda  devono  fare  uso  di  una
contraccezione efficace nel corso della terapia con HIVID.
Gravidanza e allattamento
Uso durante la gravidanza: non e' stata determinata  nella  donna  la
sicurezza  di  HIVID  in  gravidanza.  Un effetto teratogeno e' stato
riscontrato  negli  animali  esposti  a  livelli  molto  elevati   di
zalcitabina.  Alterazioni  neurologiche  e  comportamenti  sono state
osservate durante lo sviluppo fetale ed allattamento  della  progenie
di   ratti  trattati  con  zalcitabina  per  i  quali  non  e'  stata
determinata una relazione dose-effetto.  Percio'  HIVID  deve  essere
utilizzato  in  gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica
il rischio potenziale per  il  feto.  Le  donne  fertili  non  devono
assumere  HIVID  se  non  prendendo  efficaci  misure  contraccettive
durante il periodo di terapia.
Utilizzo durante l'allattamento:  non  e'  noto  se  nella  donna  la
zalcitabina  e'  escreta  nel  latte.  Le  donne che stanno assumendo
zalcitabina   non   devono   allattare.   Alcuni   esperti   sanitari
raccomandano  comunque  a  tutte  le  donne  infette  da  HIV  di non
allattare onde evitare la trasmissione dell'HIV.
Effetti sulla capacita' di guidare e sull'uso di macchine
Non esistono dati disponibili che  dimostrino  che  HIVID  alteri  la
capacita'  di  condurre  un  autoveicolo  o di utilizzare macchinari.
Tuttavia si deve tener in considerazione  il  profilo  degli  effetti
collaterali.
Interazioni
Inibitori della transcriptasi inversa dei neuclosidi
Non  vi  e'  alcuna  interazione  farmacocinetica  tra  zidovudina  e
zalcitabina che sia stata  confermata  dall'esperienza  clinica.  Non
sono  note  le  interazioni farmacocinetiche della zalcitabina con la
didanosina, la lamivudina o la stavudina.
La   zalcitabina   non   ha   alcun   effetto   significativo   sulla
fosforilazione  intracellulare  della  zidovudina, come dimostrato in
vitro nelle cellule mononucleari del sangue periferico o nella  linea
cellulare  linfoblastoide  h1A2v2. Zidovudina, didanosina e stavudina
non hanno alcun  effetto  significativo  sulla  fosforilazione  della
zalcitabina  nelle cellule mononucleari del sangue periferico. Mentre
e' stata riportata competizione tra zalcitabina e lamivudina  per  la
fosforilazione intracellulare, i dati dello studio CAESAR indicano un
beneficio  clinico  dall'aggiunta  della  lamivudina alla terapia con
HIVID + zidovudina.
Inibitori della proteinasi dell'HIV-1
Non vi e' alcuna interazione farmacologica tra  saquinavir  e  HIVID.
Non  sono  stati condotti studi ufficiali sull'interazione di HIVID e
gli inibitori della proteinasi ad eccezione del  saquinavir.  Poiche'
la zalcitabina viene principalmente escreta come farmaco immodificato
nelle  urine,  non  vi  e'  motivo  di supporre un'influenza di altri
inibitori delle proteinasi sui livelli plasmatici della zalcitabina.
Farmaci che possono potenzialmente causare neuropatia periferica
HIVID deve essere somministrato con cautela nei pazienti  che  stanno
assumendo altri farmaci che potenzialmente possono causare neuropatia
periferica  (vedere "Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego"). I
farmaci che sono stati associati a neuropatia periferica  comprendono
antiretrovirali  analoghi  nucleosidici,  cloramfenicolo, cisplatino,
dapsone,  disulfiram,   etionamide,   glutetimide,   sali   di   oro,
idralazina,  iodochinolo, isoniazide, metronidazolo, nitrofurantoina,
fenitoina, ribavirina e vincristina.
Farmaci come amfotericina, foscarnet  e  gli  aminoglicosidi  possono
aumentare  il rischio di sviluppare una neuropatia periferica o altri
effetti collaterali associati ad HIVID, interferendo con la clearance
renale della zalcitabina (aumentando cosi' l'esposizione  sistemica).
I  pazienti  che richiedono l'uso di uno di questi farmaci insieme ad
HIVID devono essere sottoposti a frequente monitoraggio clinico e  di
laboratorio   con   correzioni   della  dose  ad  ogni  significativa
variazione della funzionalita' renale.
Farmaci che possono potenzialmente causare pancreatite
Il  trattamento  con HIVID deve essere interrotto quando e' richiesto
l'uso di un farmaco che potenzialmente potrebbe causare  pancreatite.
E'  stato  segnalato  un  decesso dovuto a pancreatite fulminante che
potrebbe essere associato ad HIVID  e  pentamidina  endovena.  Se  e'
richiesta   pentamidina   per   il  trattamento  della  polmonite  da
pneumocistis carinii, e' necessario interrompere il  trattamento  con
HIVID (vedere "Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego").
Probenecid/cimetidina/trimetoprim
La   somministrazione   concomitante   di  probenecid,  cimetidina  o
trimetoprim diminuisce l'eliminazione di  zalcitabina,  probabilmente
attraverso   l'inibizione   della   secrezione   tubulare  renale  di
zalcitabina.
Pazienti che assumono questi farmaci in combinazione con  zalcitabina
devono  essere  monitorati  per la comparsa di segni di tossicita' ed
eventualmente la dose di zalcitabina deve essere ridotta.
Antiacidi
L'assorbimento di zalcitabina e' moderatamente ridotto (di  circa  il
25%)   quando   somministrato   assieme   ad   antiacidi   contenenti
magnesio/alluminio. Non  e'  conosciuto  il  significato  clinico  di
questa  riduzione,  quindi  si raccomanda di non assumere zalcitabina
assieme ad antiacidi contenenti magnesio/alluminio.
Metoclopramide
La biodisponibilita' e' lievemente ridotta (di circa il  10%)  quando
zalcitabina e metoclopramide sono somministrati assieme.
Ribavirina
In  vitro  l'attivita' antiretrovirale della zalcitabina e' risultata
insufficiente quando e' stata associata alla ribavinina.
Dose, modo e tempo di somministrazione
Dosaggio raccomandato
La dose giornaliera raccomandata di HIVID in combinazione  con  altri
farmaci antiretrovirali e' di 0,750 mg somministrati ogni 8 ore (dose
complessiva  giornaliera di 2,25 mg). HIVID puo' essere somministrato
con o senza cibo poiche' l'esposizione sistemica subisce soltanto  un
lieve  calo  in  presenza  di  cibo. Per quanto riguarda la posologia
degli altri farmaci antiretrovirali fare riferimento alle  istruzioni
di questi farmaci.
Monitoraggio dei pazienti
Si  devono  eseguire  periodicamente  conte  complete  delle  cellule
ematiche e test biochimici. Si devono inoltre  monitorare  i  livelli
della  amilasi  sierica  nei  pazienti con storia di amilasi elevata,
pancreatite, abuso di etanolo, che siano in nutrizione parenterale  o
che  siano in ogni caso ad alto rischio di pancreatite. Si raccomanda
di eseguire un attento monitoraggio per individuare segni  o  sintomi
indicatori  di neuropatia periferica, in particolare nei pazienti con
bassa conta delle cellule CD  che corrono maggior rischio di
                            4
sviluppare  neuropatia  periferica   durante   la   terapia   (vedere
"Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego").
Modificazione della dose in particolari situazioni cliniche
Insufficienza  renale.  A  causa  dei  pochi  dati disponibili devono
essere prese in considerazione modificazioni del dosaggio in caso  di
insufficienza  renale come di seguito: clearance della creatinina 10-
40 ml/min - ridurre il dosaggio di HIVID a  0,750  mg  ogni  12  ore;
clearance  della creatinina <10 ml/min - ridurre il dosaggio di HIVID
a 0,750 mg una volta al giorno.
Insufficienza epatica. Non  si  possono  dare  raccomandazioni  sulle
modificazioni del dosaggio essendo limitate le esperienze in pazienti
con insufficienza epatica.
Bambini.  Non si possono dare raccomandazioni sul dosaggio in bambini
di eta' inferiore a 13 anni essendo limitate le esperienze in  questo
gruppo di eta'.
Modificazione  della  dose  in caso di effetti collaterali durante la
terapia di combinazione
In caso di effetti collaterali probabilmente associati ad HIVID  (per
esempio  neuropatia  periferica,  ulcere  esofagee  od  orali  gravi,
pancreatiti, test di funzionalita' epatica alterati  specialmente  in
pazienti  affetti  da  epatite  cronica  B) il dosaggio di HIVID deve
essere ridotto o HIVID deve essere interrotto o sospeso a seconda del
caso clinico (vedere "Avvertenze speciali e precauzioni  d'impiego").
Per   le   terapie   di   combinazione   con  HIVID  e  altri  agenti
antiretrovirali, modificazioni del dosaggio o interruzioni di ciascun
farmaco devono basarsi  sul  profilo  di  tossicita'  conosciuto  dei
singoli farmaci.
Riferirsi  alle  istruzioni  di ciascun farmaco usato in combinazione
per la descrizione degli effetti collaterali.
Sovradosaggio
Sovradosaggio acuto
L'esperienza di  sovradosaggio  acuto  di  HIVID  e'  limitata  e  le
conseguenze  sono  sconosciute.  Non esistono antidoti conosciuti per
una dose eccessiva di HIVID. Non si  conosce  se  la  zalcitabina  e'
dializzabile mediante dialisi peritoneale o emodialisi.
Sovradosaggio cronico
In  uno  studio  iniziale  di  definizione della posologia, in cui la
zalcitabina e' stata somministrata in dosi 25 volte (0,25 mg/kg  ogni
8  ore)  superiori  a  quella attualmente consigliata, un paziente ha
interrotto l'assunzione di  HIVID  dopo  una  settimana  e  mezza  di
trattamento  in  seguito allo svilupparsi di rash e febbre. Nei primi
studi di fase I, tutti i pazienti che hanno  assunto  dosi  di  HIVID
circa  6  volte  superiori  alla  dose  giornaliera  complessiva oggi
consigliata, hanno sofferto di neuropatia periferica entro la  decima
settimana.   Nell'80%   dei  pazienti  che  hanno  assunto  una  dose
giornaliera due volte superiore a quella attualmente raccomandata  e'
stata   riscontrata   neuropatia   periferica   entro  la  dodicesima
settimana.
Effetti indesiderati
L'effetto collaterale piu' frequentemente associato  a  HIVID  e'  la
neuropatia  periferica  (vedere  "Avvertenze  speciali  e precauzioni
d'impiego").
Altri effetti collaterali segnalati sono:
Organismo in generale: astenia, dolore toracico,  estremita'  fredde,
edema,  affaticamento,  febbre,  reazioni da ipersensibilita' (vedere
"Avvertenze speciali e precauzioni  d'impiego"),  malessere,  dolore,
brividi, diminuzione del peso.
Sistema   cardiovascolare:   fibrillazione  atriale,  cardiomiopatia,
scompenso cardiaco congestizio, ipertensione, palpitazioni,  sincope,
tachicardia.
Sistema  nervoso centrale e periferico: disturbi della coordinazione,
atassia, paralisi di Bell, capogiri, disfonia, cefalea,  ipercinesia,
ipocinesia,  ipertonia,  emicrania,  nevralgia, nevriti, convulsioni,
stato stuparoso, tremore, spasmi muscolari, vertigini.
Gastrointestinali:  dolore   addominale,   anoressia,   costipazione,
diarrea,  secchezza delle fauci, dispepsia, disfagia, addome disteso,
aumento  dell'amilasi,  eruttazione,  dolore   esofageo,   esofagite,
flatulenza, gastrite, emorragia gastrointestinale, glossite, disturbi
gengivali,  emorroidi,  nausea, ulcere esofagee ed orali, pacreatite,
emorragia rettale,  ulcere  rettali,  ingrossamento  delle  ghiandole
salivari, stomatite, ulcerazione della lingua, vomito.
Ematologici:    anemia,    eosinofilia,    leucopenia,   neutropenia,
trombocitopenia.
Epatici: funzionalita'  epatica  alterata  (aumento  della  fosfatasi
alcalina  e  delle  SGOT-SGPT), insufficienza epatica, epatite, danni
epatocellulari, epatomegalia, ittero.
Disordini metabolici e nutrizionali: acidosi lattica.
Muscoloscheletrici:   artralgie,   artriti,   artropatie,   debolezza
muscolare, dore muscoloscheletrico, mialgia, miosite.
Psichiatrici:   agitazione,   amnesia,  ansia,  confusione,  demenza,
depersonalizzazione, depressione, labilita' emotiva, euforia, perdita
di  concentrazione,   insonnia,   reazioni   maniacali,   sonnolenza,
nervosismo.
Apparato respiratorio: tosse, cianosi, dispnea, faringite.
Cute  e  annessi: acne, alopecia, eruzioni bollose, dermatite, papule
eritematose, arrossamenti, prurito, rash, sudorazione, orticaria.
Organi di senso: visione anormale,  sordita',  blocco  dell'orecchio,
anormalita'   dell'occhio,  dolore  all'occhio,  perdita  del  gusto,
parosmia, alterazione del gusto, tinnito, xeroftalmia.
Apparato urinario: funzione  renale  alterata,  insufficienza  renale
acuta,  gotta,  iperuricemia, minzione frequente, poliuria, calcolosi
renale, cisti renale, nefropatia tossica.
Qualsiasi effetto indesiderato, diverso da quelli sopra descritti, va
comunicato al proprio medico curante
Modalita' di conservazione
Il farmaco si conserva nelle normali condizioni ambientali.
Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo  la  data  di  scadenza
indicata sulla confezione.
Data dell'ultima revisione del foglio illustrativo
Novembre 1997.
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I MEDICINALI NON VANNO TENUTI A PORTATA DI MANO DEI BAMBINI
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                            Roche S.p.A.
                  Piazza Durante 11 - 20131 Milano
            RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1.       DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITA' MEDICINALE
HIVID(R)
2.       COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
HIVID  e' disponibile in compresse film-rivestite contenenti 0,375 mg
oppure 0,750 mg di zalcitabina.
3.       FORMA FARMACEUTICA
Compresse  film-rivestite da 0,375 mg e 0,750 mg per somministrazione
orale.
4.       INFORMAZIONI CLINICHE
4.1      Indicazioni terapeutiche
HIVID (zalcitabina) e' indicato negli adulti con infezione da HIV  in
combinazione con altri farmaci antiretrovirali.
4.2      Posologia e modo di somministrazione
4.2.1.   Dosaggio raccomandato
La  dose  giornaliera raccomandata di HIVID in combinazione con altri
farmaci antiretrovirali e' di 0,750 mg somministrati ogni 8 ore (dose
complessiva giornaliera di 2,25 mg). HIVID puo' essere  somministrato
con  o senza cibo poiche' l'esposizione sistemica subisce soltanto un
lieve calo in presenza di cibo.  Per  quanto  riguarda  la  posologia
degli  altri farmaci antiretrovirali fare riferimento alle istruzioni
di questi farmaci.
4.2.2.   Monitoraggio dei pazienti
Si  devono  eseguire  periodicamente  conte  complete  delle  cellule
ematiche  e  test  biochimici. Si devono inoltre monitorare i livelli
della amilasi sierica nei pazienti con  storia  di  amilasi  elevata,
pancreatite,  abuso di etanolo, che siano in nutrizione parenterale o
che siano in ogni caso ad alto rischio di pancreatite. Si  raccomanda
di  eseguire  un attento monitoraggio per individuare segni o sintomi
indicatori di neuropatia periferica, in particolare nei pazienti  con
bassa conta delle cellule CD  che corrono maggior rischio di
                            4
sviluppare   neuropatia   periferica   durante   la  terapia  (vedere
"Avvertenze speciali e speciali precauzioni per l'uso").
4.2.3.   Modificazione della dose in particolari situazioni cliniche
4.2.3.1  Insufficienza renale. A causa  dei  pochi  dati  disponibili
devono  essere  prese in considerazione modificazioni del dosaggio in
caso  di  insufficienza  renale  come  di  seguito:  clearance  della
creatinina  10-40  ml/min  -  ridurre il dosaggio di HIVID a 0,750 mg
ogni 12 ore; clearance della  creatinina  <10  ml/min  -  ridurre  il
dosaggio di HIVID a 0,750 mg una volta al giorno.
4.2.3.2    Insufficienza epatica. Non si possono dare raccomandazioni
sulle modificazioni del dosaggio essendo limitate  le  esperienze  in
pazienti con insufficienza epatica.
4.2.3.3  Bambini. Non si possono dare raccomandazioni sul dosaggio in
bambini di eta' inferiore a 13 anni essendo limitate le esperienze in
questo gruppo di eta'.
4.2.4.      Modificazione  della  dose in caso di effetti collaterali
durante la terapia di combinazione
In caso di effetti collaterali probabilmente associati ad HIVID  (per
esempio  neuropatia  periferica,  ulcere  esofagee  od  orali  gravi,
pancreatiti, test di funzionalita' epatica alterati  specialmente  in
pazienti  affetti  da  epatite  cronica  B) il dosaggio di HIVID deve
essere ridotto o HIVID deve essere interrotto o sospeso a seconda del
caso clinico (vedere "Avvertenze speciali e speciali precauzioni  per
l'uso").
Per   le   terapie   di   combinazione   con  HIVID  e  altri  agenti
antiretrovirali, modificazioni del dosaggio o interruzioni di ciascun
farmaco devono basarsi  sul  profilo  di  tossicita'  conosciuto  dei
singoli farmaci.
Riferirsi  alle  istruzioni  di ciascun farmaco usato in combinazione
per la descrizione degli effetti collaterali.
4.3      Controindicazioni
HIVID  e'  controindicato  in  pazienti  con  ipersensibilita' nota a
qualunque componente delle compresse.
4.4      Avvertenze speciali e speciali precauzioni per l'uso
4.4.1.   Neuropatia periferica
La neuropatia periferica e'  il  principale  effetto  collaterale  di
HIVID.  La neuropatia periferica associata ad HIVID e' una neuropatia
sensitivo-motoria caratterizzata inizialmente da intorpidimento e  da
distesia  urente  interessanti  le estremita' distali. Questi sintomi
possono essere seguiti da intensi dolori lancinanti o da gravi dolori
urenti continui se non viene sospeso il farmaco. La  neuropatia  puo'
proseguire  fino  a  causare  gravi  dolori  che  richiedono l'uso di
analgesici narcotici, ed e' potenzialmente irreversibile, soprattutto
se il trattamento con HIVID non viene interrotto  immediatamente.  In
alcuni   pazienti   i  sintomi  di  neuropatia  possono  inizialmente
continuare a manifestarsi nonostante la  sospensione  di  HIVID.  Con
l'immediata  sospensione  di  HIVID.  Con l'immediata sospensione del
trattamento  con  HIVID,  la  neuropatia  e'  in  genere   lentamente
reversibile.
E'  sconsigliata  l'assunzione  di  HIVID ai pazienti che prestentano
neuropatia periferica da moderata a grave, evidenziata da  sintomi  e
accompagnata da segni obiettivi.
HIVID  deve  essere utilizzato con cautela nei pazienti che rischiano
di sviluppare neuropatia periferica: pazienti con bassa conta di
                                 3
cellule CD  (CD  < 50 cellule/mm  ) e/o pazienti che assumano
          4    4
HIVID in concomitanza con farmaci che potenzialmente possono  causare
una  neuropatia  periferica  (vedere "Interazioni": 4.5.3 Farmaci che
possono potenzialmente causare neuropatia periferica). Si  raccomanda
vivamente  un  attento monitoraggio di questi pazienti. Se durante il
trattamento con HIVID dovesse verificarsi una neuropatia  periferica,
l'uso del farmaco deve essere immediatamente interrotto o sospeso.
4.4.2    Pancreatite
Sono  stati  riscontrati  casi  fatali di pancreatite nel corso della
somministrazione  di  HIVID.  La  pancreatite  e  l'amilasi   sierica
asintomatica elevata sono rare complicazioni delle terapie con HIVID.
Occorre  operare  con  la  massima  cautela nel somministrare HIVID a
pazienti con storia di  pancreatite  o  con  un  fattore  di  rischio
conosciuto relativo allo sviluppo di pancreatite.
I  pazienti  con  storia  di pancreatite o di amilasi sierica elevata
devono essere monitorati piu' attentamente nel corso del  trattamento
con  HIVID.  Il  trattamento  con  HIVID  deve  essere  interrotto in
presenza di livelli crescenti  di  amilasi  sierica  accompagnati  da
alterazioni   della   glicemia,  livelli  elevati  dei  trigliceridi,
diminuzione  del  calcio  nel  siero  o  qualsiasi  altro   parametro
indicativo di una pancreatite, fino a quando non sia stata effettuata
una  diagnosi  clinica.  Il trattamento con HIVID deve essere sospeso
anche nel caso in cui sia  richiesto  un  trattamento  con  un  altro
farmaco  notoriamente  in  grado  di  causare  pancreatite  (per  es.
pentamidina) (vedere anche sez. 4.5.4).
Il trattamento con HIVID puo' essere ripreso solo dopo che  e'  stata
esclusa la diagnosi di pancreatite.
Se  si  sviluppa  pancreatite  clinica  nel corso del trattamento con
HIVID,   si   raccomanda    di    sospendere    definitivamente    la
somministrazione del farmaco.
4.4.3.   Altri gravi effetti collaterali
Sono  stati  segnalati  casi  infrequenti  di  ulcere  esofagee  e di
reazioni di ipersensibilita' (reazione anafilattica, orticaria  senza
altri  segni  di  anafilassi)  in  individui sottoposti a terapia con
HIVID. E' opportuno  considerare  l'interruzione  della  terapia  con
HIVID  nei pazienti che sviluppano ulcere esofagee che non rispondono
a trattamenti specifici per gli agenti patogeni opportunisti.
Sono  stati  inoltre  segnalati  rari  casi   di   cardiomiopatia   e
insufficienza  cardiaca  congestizia  in  pazienti  che hanno assunto
HIVID. E' quindi opportuno affrontare con cautela il trattamento  con
HIVID  dei  pazienti  con  storia di cardiomiopatia o di insufficenza
cardiaca congestizia.
Durante il trattamento con analoghi nucleosidici, inclusi  zidovudina
(ZDV)  e  HIVID,  sono  stati  riportati rari episodi, potenzialmente
pericolosi per la vita,  di  acidosi  lattica  senza  ipossiemia,  ed
epatomegalia grave con steatosi.
In  pazienti  affetti  da epatite virale di tipo B, ed in trattamento
con HIVID in monoterapia, sono stati riportati casi di  insufficienza
epatica.  In  pazienti  con  epatopatia preesistente, alterazioni dei
valori degli enzimi epatici, storia di abuso di etanolo o epatite, il
trattamento con HIVID deve essere iniziato con  cautela.  La  terapia
con HIVID deve essere interrotta o sospesa in caso di alterazione dei
parametri  di  funzionalita'  epatica, steatosi epatica, epatomegalia
progressiva o acidosi lattica di origine sconosciuta.
4.4.4.   Situazioni cliniche particolari
4.4.4.1. Insufficienza renale
Modificazioni del dosaggio devono essere prese in considerazione  nei
pazienti con insufficienza renale (vedere sez. 4.2.3.1).
4.4.4.2. Insufficienza epatica
In  pazienti  con  epatopatia  preesistente  o con storia di abuso di
etanolo, il  trattamento  con  HIVID  puo'  essere  associato  ad  un
peggioramento della funzionalita' epatica.
4.4.4.3. Uso in pediatria
Non  sono state determinate tollerabilita' ed efficacia della terapia
con HIVID nei bambini con infezione da HIV di eta'  inferiore  ai  13
anni.
4.4.4.4. Pazienti anziani
Non  sono disponibili informazioni specifiche sull'uso di zalcitabina
negli anziani. In tali pazienti particolare cautela deve essere posta
alle alterazioni della funzionalita' renale ed epatica.
4.4.4.5. Lattosio
HIVID contiene 151 mg di lattosio per compressa. Questo  quantitativo
e'  probabilmente  insufficiente a provocare problemi in pazienti con
intolleranza al lattosio.
4.4.5.   Informazioni per i pazienti
I pazienti  devono  essere  informati  che  HIVID  non  determina  la
guarigione dell'infezione da HIV, che possono continuare a sviluppare
malattie associate all'infezione da HIV in fase avanzata, comprese le
infezioni opportunistiche. Poiche' e' spesso difficile determinare se
i   sintomi   sono  il  risultato  dell'effetto  del  farmaco  o  una
manifestazione della malattia, i pazienti devono essere  incoraggiati
a riferire al loro medico tutti i cambiamenti riscontrati riguardo le
loro  condizioni  fisiche. I pazienti devono essere inoltre informati
che l'uso di HIVID o di altri farmaci antiretrovirali non esclude  la
necessita' costante di mantenere un comportamento atto a prevenire la
trasmissione di HIV.
I  pazienti devono essere informati sulle caratteristiche dei sintomi
precoci di neuropatia periferica  e  pancreatite  ed  incoraggiati  a
riferirli  immediatamente  al  loro  medico.  Poiche'  lo sviluppo di
neuropatia periferica e' correlato alla dose  di  HIVID,  i  pazienti
devono  seguire  le  istruzioni  del  medico in merito alla posologia
prescritta.  Le  donne  in  eta'  feconda  devono  fare  uso  di  una
contraccezione efficace nel corso della terapia con HIVID.
4.5.     Interazioni con altri farmaci ed altre forme di interazione
4.5.1.   Inibitori della transcriptasi inversa dei neuclosidi
Non  vi  e'  alcuna  interazione  farmacocinetica  tra  zidovudina  e
zalcitabina che sia stata  confermata  dall'esperienza  clinica.  Non
sono  note  le  interazioni farmacocinetiche della zalcitabina con la
didanosina, la lamivudina o la stavudina.
La   zalcitabina   non   ha   alcun   effetto   significativo   sulla
fosforilazione  intracellulare  della  zidovudina, come dimostrato in
vitro nelle cellule mononucleari del sangue periferico o nella  linea
cellulare  linfoblastoide  h1A2v2. Zidovudina, didanosina e stavudina
non hanno alcun  effetto  significativo  sulla  fosforilazione  della
zalcitabina  nelle cellule mononucleari del sangue periferico. Mentre
e' stata riportata competizione tra zalcitabina e lamivudina  per  la
fosforilazione intracellulare, i dati dello studio CAESAR indicano un
beneficio  clinico  dall'aggiunta  della  lamivudina alla terapia con
HIVID + zidovudina.
4.5.2.   Inibitori della proteinasi dell'HIV-1
Non vi e' alcuna interazione farmacocinetica tra saquinavir e  HIVID.
Non  sono  stati condotti studi ufficiali sull'interazione di HIVID e
gli inibitori della proteinasi ad eccezione del  saquinavir.  Poiche'
la zalcitabina viene principalmente escreta come farmaco immodificato
nelle  urine,  non  vi  e'  motivo  di supporre un'influenza di altri
inibitori delle proteinasi sui livelli plasmatici della zalcitabina.
4.5.3.     Farmaci  che  possono  potenzialmente  causare  neuropatia
periferica
HIVID  deve  essere somministrato con cautela nei pazienti che stanno
assumendo altri farmaci che potenzialmente possono causare neuropatia
periferica (vedere 4.4.1 "Avvertenze speciali e speciali  precauzioni
per  l'uso").  I  farmaci  che  sono  stati  associati  a  neuropatia
periferica   comprendono   antiretrovirali   analoghi   nucleosidici,
cloramfenicolo,    cisplatino,   dapsone,   disulfiram,   etionamide,
glutetimide,  sali  di  oro,  idralazina,  iodochinolo,   isoniazide,
metronidazolo, nitrofurantoina, fenitoina, ribavirina e vincristina.
Farmaci  come  amfotericina,  foscarnet  e gli aminoglicosidi possono
aumentare il rischio di sviluppare una neuropatia periferica o  altri
effetti collaterali associati ad HIVID, interferendo con la clearance
renale  della zalcitabina (aumentando cosi' l'esposizione sistemica).
I pazienti che richiedono l'uso di uno di questi farmaci  insieme  ad
HIVID  devono essere sottoposti a frequente monitoraggio clinico e di
laboratorio  con  correzioni  della  dose   ad   ogni   significativa
variazione della funzionalita' renale.
4.5.4.   Farmaci che possono potenzialmente causare pancreatite
Il  trattamento  con HIVID deve essere interrotto quando e' richiesto
l'uso di un farmaco che potenzialmente potrebbe causare  pancreatite.
E'  stato  segnalato  un  decesso dovuto a pancreatite fulminante che
potrebbe essere associato ad HIVID  e  pentamidina  endovena.  Se  e'
richiesta   pentamidina   per   il  trattamento  della  polmonite  da
pneumocistis carinii, e' necessario interrompere il  trattamento  con
HIVID  (vedere  4.4.2 "Avvertenze speciali e speciali precauzioni per
l'uso").
4.5.5.   Probenecid/cimetidina/trimetoprim
La  somministrazione  concomitante  di   probenecid,   cimetidina   o
trimetoprim  diminuisce  l'eliminazione di zalcitabina, probabilmente
attraverso  l'inibizione  della   secrezione   tubulare   renale   di
zalcitabina.
Pazienti  che assumono questi farmaci in combinazione con zalcitabina
devono essere monitorati per la comparsa di segni  di  tossicita'  ed
eventualmente la dose di zalcitabina deve essere ridotta.
4.5.6.   Antiacidi
L'assorbimento  di  zalcitabina e' moderatamente ridotto (di circa il
25%)   quando   somministrato   assieme   ad   antiacidi   contenenti
magnesio/alluminio.  Non  e'  conosciuto  il  significato  clinico di
questa riduzione, quindi si raccomanda di  non  assumere  zalcitabina
assieme ad antiacidi contenenti magnesio/alluminio.
4.5.7.   Metoclopramide
La  biodisponibilita'  e' lievemente ridotta (di circa il 10%) quando
zalcitabina e metoclopramide sono somministrati assieme.
4.5.8.   Ribavirina
In vitro l'attivita' antiretrovirale della zalcitabina  e'  risultata
insufficiente quando e' stata associata alla ribavirina.
4.6      Gravidanza ed allattamento
4.6.1.   Uso durante la gravidanza
Non  e' stata ancora determinata nella donna la sicurezza di HIVID in
gravidanza. Un effetto teratogeno e' stato riscontrato negli  animali
esposti   a   livelli   molto  elevati  di  zalcitabina.  Alterazioni
neurologiche  e  comportamentali  sono  state  osservate  durante  lo
sviluppo  fetale ed allattamento della progenie di ratti trattati con
zalcitabina per i quali non e' stata determinata una relazione  dose-
effetto.  Percio'  HIVID deve essere utilizzato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto.
Le donne fertili non devono assumere HIVID se non prendendo  efficaci
misure contraccettive durante il periodo di terapia.
4.6.2.   Utilizzo durante l'allattamento
Non  e'  noto  se nella donna la zalcitabina e' escreta nel latte. Le
donne che stanno assumendo zalcitabina non devono  allattare.  Alcuni
esperti  sanitari  raccomandano  comunque a tutte le donne infette da
HIV di non allattare onde evitare la trasmissione dell'HIV.
4.7      Effetti sulla capacita' di guidare e sull'uso di macchinari
Non esistono dati disponibili che  dimostrino  che  HIVID  alteri  la
capacita'  di  condurre  un  autoveicolo  o di utilizzare macchinari.
Tuttavia si deve tenere in considerazione il  profilo  degli  effetti
collaterali.
4.8      Effetti indesiderati
L'effetto  collaterale  piu'  frequentemente  associato a HIVID e' la
neuropatia periferica (vedere  4.4.1 "Avvertenze speciali e  speciali
precauzioni per l'uso").
Altri effetti collaterali segnalati sono:
4.8.1.   Organismo in generale
Astenia,  dolore  toracico,  estremita' fredde, edema, affaticamento,
febbre,  reazioni  da  ipersensibilita'  (vedere  4.4.3   "Avvertenze
speciali  e  speciali  precauzioni  per  l'uso"),  malessere, dolore,
brividi, diminuzione di peso.
4.8.2.   Sistema cardiovascolare
Fibrillazione    atriale,    cardiomiopatia,    scompenso    cardiaco
congestizio, ipertensione, palpitazioni, sincope, tachicardia.
4.8.3.   Sistema nervoso centrale e periferico
Disturbi  della  coordinazione,  atassia, paralisi di Bell, capogiri,
disfonia, cefalea,  ipercinesia,  ipocinesia,  ipertonia,  emicrania,
nevralgia,  nevriti,  convulsioni,  stato  stuporoso, tremore, spasmi
muscolari, vertigini.
4.8.4.   Gastrointestinali
Dolore addominale, anoressia, costipazione, diarrea, secchezza  delle
fauci,  dispepsia,  disfagia,  addome  disteso, aumento dell'amilasi,
eruttazione,  dolore  esofageo,  esofagite,   flatulenza,   gastrite,
emorragia gastrointestinale, glossite, disturbi gengivali, emorroidi,
nausea,  ulcere  esofagee  ed  orali, pancreatite, emorragia rettale,
ulcere rettali, ingrossamento delle  ghiandole  salivari,  stomatite,
ulcerazione della lingua, vomito.
4.8.5.   Ematologici
Anemia, eosinofilia, leucopenia, neutropenia, trombocitopenia.
4.8.6.   Epatici
Funzionalita'  epatica  alterata  (aumento della fosfatasi alcalina e
delle   SGOT-SGPT),    insufficienza    epatica,    epatite,    danni
epatocellulari, epatomegalia, ittero.
4.8.7.   Disordini metabolici e nutrizionali
Acidosi lattica.
4.8.8.   Muscoloscheletrici
Artralgie,   artriti,   artropatie,   debolezza   muscolare,   dolore
muscoloscheletrico, mialgia, miosite.
4.8.9.   Psichiatrici
Agitazione, amnesia, ansia, confusione, demenza, depersonalizzazione,
depressione, labilita' emotiva, euforia, perdita  di  concentrazione,
insonnia, reazioni maniacali, sonnolenza, nervosismo.
4.8.10.  Apparato respiratorio
Tosse, cianosi, dispnea, faringite.
4.8.11.  Cute e annessi
Acne,  alopecia,  eruzioni  bollose,  dermatite,  papule eritematose,
arrossamenti, prurito, rash, sudorazione, orticaria.
4.8.12.  Organi di senso
Visione  anormale,  sordita',   blocco   dell'orecchio,   anormalita'
dell'occhio,   dolore   all'occhio,   perdita  del  gusto,  parosmia,
alterazione del gusto, tinnito, xeroftalmia.
4.8.13.  Apparato urinario
Funzione  renale  alterata,  insufficienza   renale   acuta,   gotta,
iperuricemia,  minzione  frequente, poliuria, calcolosi renale, cisti
renale, nefropatia tossica.
4.9      Sovradosaggio
4.9.1.   Sovradosaggio acuto
L'esperienza  di  sovradosaggio  acuto  di  HIVID  e'  limitata  e le
conseguenze sono sconosciute. Non esistono  antidoti  conosciuti  per
una  dose  eccessiva  di  HIVID.  Non si conosce se la zalcitabina e'
dializzabile mediante dialisi peritoneale o emodialisi.
4.9.2.   Sovradosaggio cronico
In uno studio iniziale di definizione  della  posologia,  in  cui  la
zalcitabina  e' stata somministrata in dosi 25 volte (0,25 mg/kg ogni
8 ore) superiori a quella attualmente  consigliata,  un  paziente  ha
interrotto  l'assunzione  di  HIVID  dopo  una  settimana  e mezza di
trattamento in seguito allo svilupparsi di rash e febbre.  Nei  primi
studi  di  fase  I,  tutti i pazienti che hanno assunto dosi di HIVID
circa 6  volte  superiori  alla  dose  giornaliera  complessiva  oggi
consigliata,  hanno sofferto di neuropatia periferica entro la decima
settimana.  Nell'80%  dei  pazienti  che  hanno  assunto   una   dose
giornaliera  due volte superiore a quella attualmente raccomandata e'
stata  riscontrata  neuropatia   periferica   entro   la   dodicesima
settimana.
5.       PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
5.1      Proprieta' farmacodinamiche
5.1.1.   Virologia
HIVID  e' un agente antiretrovirale. E' stato dimostrato in vitro che
HIVID  agisce  in  modo  additivo  o  sinergico  con   zidovudina   e
saquinavir.
5.1.2.   Classe farmacoterapeutica:
Agente antiretrovirale, codice ATC J05AB.
5.1.3.   Meccanismo d'azione
La  zalcitabina  e'  un analogo sintetico del nucleoside deossicitina
presente in natura, in cui il  gruppo  3'-ossidrilico  e'  sostituito
dall'idrogeno.   All'interno   delle   cellule   la   zalcitabina  e'
trasformata  nel  metabolita  attivo,  dideossicitina   5'-trifosfato
(ddCTP), dall'azione sequenziale degli enzimi cellulari.
La  dideossicitina  5'-trifosfato serve da substrato alternativo alla
deossicitina 5'-trifosfato (dCTP) per  la  trascriptasi  inversa  del
HIV.  L'inibizione  della  replica  del  HIV  si  ottiene  sia  dalla
competizione per l'utilizzo  del  substrato  naturale,  sia  dal  suo
incorporamento  nel  DNA  virale.  La  mancanza di un gruppo di 3'-OH
nell'analogo nucleosidico  incorporato  previene  la  formazione  del
legame  di  5'  fosfodiestere  a  3'  fosfodiestere,  essenziale  per
l'allungamento della catena del DNA e pertanto  viene  interrotta  la
crescita del DNA virale.
Studi  comparativi  dell'attivita'  antivirale  della zalcitabina nei
confronti del HIV-1 e HIV-2 in vitro  non  hanno  evidenziato  alcuna
differenza  significativa  di  sensibilita'  tra  i due virus, quando
l'attivita' e' stata determinata misurando l'effetto  citopatico  del
virus.  HIVID  ha  dimostrato  di ridurre i titoli di HIV in pazienti
infettati. E' stata stabilita una correlazione tra la riduzione della
carica virale e il rallentamento della progressione della malattia  e
del decesso.
5.1.4.   Resistenza a zalcitabina
Dati  recenti  hanno  dimostrato  che  l'incidenza di resistenza alla
zalcitabina e' un evento non frequente che compare  tardivamente  nel
corso  della  terapia,  se  associata  con  zidovudina. La resistenza
fenotipica specifica alla zalcitabina e' generalmente associata  alla
comparsa  di un punto di mutazione al codone 69 ed e' stata raramente
riportata   nel   corso   della   terapia   di    combinazione    con
zidovudina/zalcitabina.  Le  mutazioni  riportate da 5 singoli codoni
del  gene  della  trascriptasi  inversa  sono  state  associate  alla
resistenza a piu' farmaci, compresi la zalcitabina, la  didanosina  e
la  zidovudina.  Essi  sono:  A62V,  V751,  F77L,  F116Y  e Q151M. La
resistenza incrociata fenotipica della  zalcitabina  alla  zidovudina
non  e'  stata  mai  osservata  nel  corso di studi clinici con l'uso
concomitante di zidovudina + zalcitabina in pazienti non  pretrattati
con zidovudina.
Tuttavia,   in   presenza   della  zidovudina  la  sensibilita'  alla
zalcitabina puo' essere ridotta a causa delle mutazioni del punto 215
("resistenza a piu' farmaci"). I virus M41L/T215Y, K70R E T215Y  sono
stati   trovati   resistenti   alla   zidovudina   e  sensibili  alla
zalcitabina. I valori della concentrazione inibente  il  50%  per  la
zalcitabina  sono  quintuplicati  con  i  virus M41L/T215Y e T215Y in
presenza della zidovudina.
E'  stato  riportato  che  la  pregressa  esposizione  a  didanosina,
stavudina  e  lamivudina  seleziona mutazioni ai codoni 65, 74 e 184,
rispettivamente. Queste mutazioni conferiscono  ridotta  sensibilita'
in vitro a zalcitabina.
Non  esiste  potenziale  resistenza  crociata  tra  zalcitabina e gli
inibitori della proteasi dell'HIV essendo diversi gli  enzimi  target
coinvolti.  L'uso  di zalcitabina in combinazione con zidovudina piu'
l'inibitore della proteasi saquinavir appare ritardare la comparsa di
resistenze a saquinavir in confronto  alla  combinazione  della  sola
zidovudina piu' saquinavir.
5.1.5    Farmacologia clinica
L'uso  di HIVID in combinazione con altri antiretrovirali si basa sui
risultati clinici di 4 grandi  studi  randomizzati  in  doppio  cieco
sulla  combinazione  di  HIVID con zidovudina o saquinavir (ACTG 175,
Delta, CPCRA 007 e NV 14256) e sui dati di attivita' riportati  da  2
studi  di sperimentazione di HIVID in combinazione con saquinavir e/o
zidovudina (ACTG 229 e NUCA 3002). In questi studi la zalcitabina  ha
mostrato,  relativamente  ad  altre  sostanze  antiretrovirali, degli
effetti generalmente piu' elevati sul carico virale rispetto a quanto
atteso in base alla conta CD  . Ulteriori dati sono ottenuti da un
                            4
altro studio con  endpoint  clinici  (CAESAR)  dove  HIVID  e'  stato
associato  a zidovudina + lamivudina +/- loviride e dai dati relativi
a diversi studi pilota che hanno valutato HIVID in  combinazione  con
altri  antiretrovirali,  compresi  altri inibitori della proteinasi e
altri inibitori della trascriptasi inversa di non-nucleosidici.
Studi con endpoint clinici
Gli studi ACTG 175, Delta e CPCRA 007 hanno confrontato  i  tassi  di
sopravvivenza e di progressione della malattia in pazienti affetti da
HIV-1   trattati   con   zidovudina   200  mg  tre  volte  al  giorno
somministrata in monoterapia o in combinazione con HIVID 0,750 mg tre
volte al giorno. Negli studi l'associazione  zidovudina  +  HIVID  e'
stata   sensibilmente   superiore   rispetto   alla  monoterapia  con
zidovudina in termini di ritardo della progressione della malattia  e
di   aumentata   sopravvivenza.   Il  massimo  beneficio  clinico  di
zidovudina + HIVID e' stato osservato nei pazienti che non hanno  mai
assunto zidovudina in precedenza o che ne hanno assunta poca.
Nello   studio   NV   14256,  svolto  in  doppio  cieco,  sono  stati
randomizzati 940 pazienti cui veniva somministrato saquinavir o HIVID
o saquinavir + HIVID. Rispetto alla monoterapia  con  saquinavir,  il
trattamento con saquinavir + HIVID e' stato associato a una riduzione
del  75%  del  rischio  di decesso (p=0,0001) e una riduzione del 44%
dell'endpoint  combinato  di  progressione  in  AIDS  o  di   decesso
(p=0,0043).
Ulteriori dati di supporto
Benefici  clinici o sull'attivita' del marker sono stati osservati in
regimi con triplice terapia comprendenti HIVID  in  associazione  con
zidovudina+saquinavir  (ACTG  229),  zidovudina+lamivudina+/-loviride
(CAESAR), e zidovudina+ritonavir (M94-208).
5.2      Proprieta' farmacocinetiche
Le caratteristiche  farmacocinetiche  della  zalcitabina  sono  state
valutate  in  studi condotti su pazienti con infezione da HIV secondo
schemi posologici di 0,01 mg/kg, 0,03 mg/kg e 1,5 mg per os e di  1,5
mg endovena somministrati come infusione per un'ora.
5.2.1.   Assorbimento e biodisponibilita' negli adulti
Dopo  la  somministrazione  orale a pazienti con infezione da HIV, la
biodisponibilita' media assoluta e' stata superiore all'80% (range da
23% a 125%, n=19). Si e'  riscontrata  una  riduzione  del  tasso  di
assorbimento di una dose orale di 1,5 mg di zalcitabina (n=20) quando
la  somministrazione e' stata accompagnata da assunzione di cibo, con
una  diminuzione  del  39%  del  picco  medio  delle   concentrazioni
plasmatiche massime (Cmax) da 25,2 ng/ml (range da 11,6 a 37,5 ng/ml)
a  15,5  ng/ml  (range  da 9,1 a 23,7 ng/ml), e con un aumento di due
volte  del  tempo   necessario   a   raggiungere   il   picco   delle
concentrazioni  plasmatiche, da 0,8 ore a digiuno a 1,6 ore quando il
farmaco  e'  assunto  col  cibo.  L'entita'  media  dell'assorbimento
(riflessa  dall'AUC)  e'  calata del 14%. Non si conosce la rilevanza
clinica di questa diminuzione.
5.2.2.   Distribuzione negli adulti
Il  volume  di  distribuzione  allo   steady-state   in   seguito   a
somministrazione  endovenosa  di una dose di 1,5 mg di zalcitabina e'
mediamente di 0,534 (+ o - 0,127) l/kg.
Il farmaco e' legato alle  proteine  plasmatiche  per  meno  del  4%,
indicando  che sono improbabili interazioni del farmaco dovute ad uno
spiazzamento dei siti di legame.
Campioni di liquor cerebrospinale prelevati  da  2  a  3,5  ore  dopo
l'infusione  endovenosa  di 0,06 mg/kg o 0,09 mg/kg hanno evidenziato
concentrazioni   misurabili   di   zalcitabina.   Il   rapporto    di
concentrazione  fluido  cerebro  spinale  (FCS)-plasma  e'  risultato
compreso tra 9% e 37% (media 20%);  viene  cosi'  dimostrato  che  la
zalcitabina passa attraverso la barriera ematoencefalica.
5.2.3.   Metabolismo ed eliminazione negli adulti
La   zalcitabina   e'   fosforilata   all'interno  delle  cellule  in
zalcitabina trifosfato, substrato attivo per la trascriptasi  inversa
dell'HIV.  Le  concentrazioni  di  zalcitabina trifosfato sono troppo
basse  per   poter   procedere   alla   loro   quantificazione   dopo
somministrazione di dosi terapeutiche nell'uomo.
Non  e'  stato  ancora  completamente  chiarito  il metabolismo della
zalcitabina nell'uomo. La zalcitabina non viene metabolizzata in modo
significativo dal fegato. L'escrezione renale e' la principale via di
eliminazione ed e' responsabile della clearance di circa  il  70%  di
una   dose   radiomarcata   somministrata   per   os   (cioe'   della
radioattivita'   totale)   entro   le   24   ore   successive    alla
somministrazione.
L'emivita media di eliminazione e' di due ore e varia normalmente tra
1  e 3 ore nei singoli pazienti. La clearance corporea media dopo una
dose  endovenosa  e'  di  285  ml/min.  Meno  del  10%   della   dose
radiomarcata di zalcitabina e' rintracciabile nelle feci.
Risultati  ottenuti  in  pazienti con insufficienza renale (clearance
della creatinina  <55  ml/min)  indicano  che  in  queste  condizioni
l'emivita  e' risultata prolungata (fino a 8,5 ore) rispetto a quelli
con normale  funzionalita'  renale.  Il  picco  delle  concentrazioni
plasmatiche e' risultato maggiore in alcuni pazienti dopo una singola
dose.  Nei  pazienti  con funzionalita' renale normale, le proprieta'
farmacocinetiche della zalcitabina non sono  state  modificate  dalla
somministrazione multipla di tre dosi al giorno.
L'accumulo   del   farmaco   nel   plasma,   con   questo  schema  di
somministrazione, e' risultato trascurabile.
5.2.4.   Farmacocinetica in speciali situazioni cliniche
Nei bambini le concentrazioni plasmatiche di  zalcitabina  sono  piu'
basse  e  l'emivita  e'  piu'  breve  rispetto  agli adulti a dosaggi
comparabili, suggerendo che zalcitabina puo'  essere  eliminata  piu'
rapidamente nei bambini rispetto agli adulti.
5.3      Dati preclinici di sicurezza
Gli  animali  per  sperimentazioni  sono, proprio per la loro specie,
piuttosto insensibili al potenziale tossicologico della  zalcitabina:
i   livelli   piu'  bassi  della  zalcitabina  associati  ad  effetti
collaterali corrispondono nel ratto a 462 volte l'esposizione  umana,
nei cani a 1825 volte e a 21 volte nella scimmia cinomolgus.
5.3.1.   Carcinogenesi
Alte  dosi  di  zalcitabina, somministrate per tre mesi a topi B6C3F1
(comportanti concentrazioni plasmatiche di oltre  1000  volte  quelle
viste  nei  pazienti  che  prendono  le  dosi  raccomandate di HIVID)
inducono un aumento dell'incidenza del  linfoma  timico.  Sebbene  la
patogenesi  dell'effetto  sia incerta, una predisposizione al linfoma
del timo indotto chimicamente e ad elevate percentuali  di  neoplasie
linforeticolari  spontanee  e' stata notata precedentemente in questo
ceppo di topo. Il linfoma e' stato identificato come una  conseguenza
dell'infezione  da  HIV nell'uomo. Questo rappresenta piu' facilmente
una conseguenza immunosoppressione prolungata  e  non  della  terapia
antivirale.
5.3.2.   Mutagenesi
Sono  stati  eseguiti i test di Ames utilizzando sette diversi ceppi,
con o senza attivazione metabolica, senza riscontrare alcuna evidenza
di mutagenicita'. Non e' stata riscontrata mutagenicita' nemmeno  nei
test  eseguiti  sulle  cellule  polmonari  delle  cavie,  con o senza
attivazione metabolica, e su quelle del linfoma del  topo.  E'  stato
anche  seguito  un  esame  di  sintesi  non programmata del DNA negli
epatociti del ratto senza riscontrare incrementi nella ricostituzione
del DNA. I linfociti del sangue periferico umano sono stati esposti a
zalcitabina,  con  o  senza  attivazione  metabolica,  e  sono  stati
riscontrati  aumenti  dose  dipendenti di aberrazione cromosomica con
dosi di 1,5 mcg/ml e maggiori.
Somministrazioni orali di zalcitabina  di  2500  e  4500  mg/kg  sono
risultate clastogene nel test del micronucleo nel topo.
5.3.3.   Fertilita'
Sono  state  valutate la fertilita' e la performance riproduttiva nel
ratto con concentrazioni plasmatiche fino a 2142  volte  superiori  a
quelle  ottenute  con la dose massima consigliata nell'uomo basata su
misurazioni delle AUC. Non sono stati riscontrati effetti avversi sul
tasso di concepimento o sulla  performance  riproduttiva  in  genere.
Concentrazioni  plasmatiche  equivalenti  o  maggiori di 485 volte la
dose massima consigliata nell'uomo sono state associate a  tossicita'
embrionale.
5.3.4.   Tossicita' embrionale e teratogenicita'
HIVID  e' teratogeno nelle specie testate (topo, ratto). Una varieta'
di   malformazioni   strutturali   (agli   arti,   al   cervello    e
craniofacciali) si sono sviluppate dopo esposizioni elevate.
5.3.5.   Tossicita' pre- e post-natale
In  uno  studio  su  ratti  durante  l'ultima fase della gestazione e
l'allattamento  si   sono   avute   alterazione   della   memoria   e
dell'apprendimento.  Per  questo  tipo  di  osservazioni non e' stato
stabilito un chiaro effetto della dose.
6.       INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1      Elenco degli eccipienti
6.1.1    Compresse film-rivestite da 0,375 mg
Lattosio, cellulosa microcristallina, sodio  croscarmellosio,  ossido
di  ferro rosso (E172), ossido di ferro giallo (172), ossido di ferro
nero  (E172),  magnesio  stearato,  impromellosa,  polietilenglicole,
polisorbato  80,  titanio  biossido  (E171),  inchiostro  nero per la
stampigliatura.
6.1.2    Compresse film-rivestite da 0,750 mg
Lattosio, cellulosa microcristallina, sodio  croscarmellosio,  ossido
di    ferro    nero    (E172),    magnesio   stearato,   ipromellosa,
polietilenglicole, polisorbato 80, titano biossido (E171), inchiostro
nero per la stampigliatura.
6.2      Incompatibilita'
Nessuna nota.
6.3      Validita'
Compresse film-rivestite da 0,375 mg 5 anni
Compresse film-rivestite da 0,750 mg 5 anni.
6.4      Speciali precauzioni per la conservazione
Flaconi in vetro     "Conservare a temperatura compresa tra 15  gradi
e 30 gradi C".
Blister in alluminio "Conservare tra 15 gradi e 25 gradi C, al riparo
dall'umidita'"
6.5      Natura e contenuto del contenitore
Compresse film-rivestite da 0,375 mg e da 0,750 mg
a)  Flaconi  di  vetro  con  tappo  di  chiusura  a  vite,  munito di
   essiccante, contenenti 100 compresse film-rivestite.
b) Blister in alluminio presente su entrambi i lati.
6.6      Istruzioni per l'uso
7                 NOME  O  RAGIONE  SOCIALE  E  SEDE   DEL   TITOLARE
DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Roche S.p.A. - Piazza Durante 11 - 20131 Milano
8        NUMERO DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
100 compresse film-rivestite 0,375 mg: AIC 028624017
100 compresse film-rivestite 0,750 mg: AIC 028624029
9        DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELLA AUTORIZZAZIONE
100 compresse film-rivestite 0,375 mg: 25 maggio 1995.
100 compresse film-rivestite 0,750 mg: 25 maggio 1995.
10       DATA DI (PARZIALE) REVISIONE DEL TESTO
19 Novembre 1997