CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

COMUNICATO

Annuncio di quarantatre richieste di referendum popolare
(GU n.57 del 10-3-1999)

  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia abrogata  la legge  22 maggio  1978, n.  194,
recante   ''Norme  per   la   tutela  sociale   della  maternita'   e
sull'interruzione   volontaria   della  gravidanza''   e   successive
modificazioni, limitatamente a:
     - articolo 4;
     - articolo 5;
   -  articolo 6  lettera  b) limitatamente  alle  parole: ''tra  cui
quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro'';
   - articolo 7,  comma 1, limitatamente alle  parole: ''del servizio
ostetricoginecologico  dell'ente ospedaliero  in cui  deve praticarsi
l'intervento, che ne certifica  l'esistenza. Il medico puo' avvalersi
della collaborazione di specialisti. Il medico e' tenuto a fornire la
documentazione  sul caso  e  a comunicare  la  sua certificazione  al
direttore  sanitario  dell'ospedale  per l'intervento  da  praticarsi
immediatamente'' e comma 2: ''Qualora l'interruzione della gravidanza
si renda necessaria  per imminente pericolo per la  vita della donna,
l'intervento puo'  essere praticato anche senza  lo svolgimento delle
procedure previste dal  comma precedente e al di fuori  delle sedi di
cui  all'articolo 8.  In questi  casi, il  medico e'  tenuto a  darne
comunicazione al medico provinciale'';
     - articolo 8;
   - articolo 9, comma 1, limitatamente alle parole: ''alle procedure
di  cui agli  articoli 5  e  7 ed'',  e comma  4, limitatamente  alle
parole:  ''l'espletamento delle  procedure  previste dall'articolo  7
e'',  nonche'  alle parole:  ''secondo  le  modalita' previste  dagli
articoli 5, 7 e 8'';
   -  articolo  10,  comma   1,  limitatamente  alle  parole:  "nelle
circostanze previste dagli  articoli 4 e 6 ed",  nonche' alle parole:
''di  cui all'articolo  8'', e  comma 3,  limitatamente alle  parole:
''dal secondo comma dell'articolo 5 e'';
   - articolo 11, comma 1, ''l'ente ospedaliero, la casa di cura o il
poliambulatorio  nei  quali  l'intervento e'  stato  effettuato  sono
tenuti ad inviare al medico provinciale competente per territorio una
dichiarazione con la  quale il medico che lo ha  eseguito da' notizia
dell'intervento stesso e della  documentazione sulla base della quale
e' avvenuto, senza fare menzione dell'identita' della donna'';
     - articolo 12;
     - articolo 13;
     - articolo 14;
   - articolo 15, comma 2, limitatamente alle parole ''e 5'';
   -  articolo   19,  comma  1:  ''Chiunque   cagiona  l'interruzione
volontaria  della  gravidanza   senza  l'osservanza  delle  modalita'
indicate negli articoli 5 o 8, e' punito con la reclusione sino a tre
anni'',  comma 2:  ''La donna  e'  punita con  la multa  fino a  lire
100.000'',  comma 3,  limitatamente alle  parole: ''o  comunque senza
l'osservanza  delle modalita'  previste dall'articolo  7'', comma  5:
''Quando l'interruzione volontaria della  gravidanza avviene su donna
minore  degli anni  diciotto, o  interdetta, fuori  dei casi  o senza
l'osservanza delle modalita' previste dagli  articoli 12 e 13, chi la
cagiona  e' punito  con le  pene rispettivamente  previste dai  commi
precedenti aumentate fino  alla meta'. La donna non  e' punibile.'' e
comma 7; ''Le  pene stabilite dal comma precedente  sono aumentate se
la morte  o la lesione  della donna  derivano dai fatti  previsti dal
quinto comma.'';
   -  articolo 22,  comma terzo,  ''Salvo che  sia stata  pronunciata
sentenza irrevocabile  di condanna, non  e' punibile per il  reato di
aborto di donna  consenziente chiunque abbia commesso  il fatto prima
dell'entrata in  vigore della presente  legge, se il  giudice accerta
che sussistevano le condizioni previste dagli articoli 4 e 6.''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi che  sia abrogato il decreto-legge 23  gennaio 1982, n.
9,  recante  ''Norme per  l'edilizia  residenziale  e provvidenze  in
materia  di sfratti'',  convertito con  modificazione dalla  legge 25
marzo 1982, n. 94, limitatamente  all'art. 17, comma 2, limitatamente
alle parole: ''limitatamente ad una  quota del trenta per cento della
disponibilita' annuale complessiva'', cosi' come modificato dall'art.
1, comma 2-bis del decreto-legge 30 dicembre 1988, n. 551, convertito
con modificazione dalla legge 21 febbraio 1989, n. 61 (Misure urgenti
per fronteggiare l'eccezionale  carenza di disponibilita' abitative),
limitatamente alle parole:  ''E' aumentata al cinquanta  per cento la
quota  di cui  al secondo  comma  dell'art. 17  del decreto-legge  23
gennaio 1982,  n. 9,  convertito, con  modificazione, dalla  legge 25
marzo 1982, n. 94.''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia abrogata  la legge  20 maggio  1970, n.  300,
recante  ''Statuto  dei  lavoratori'',  e  successive  modificazioni,
limitatamente  all'art. 31,  comma 2:  ''La medesima  disposizione si
applica  ai   lavoratori  chiamati  a  ricoprire   cariche  sindacali
provinciali e nazionali.'',  nonche' il D.lgs. 16  settembre 1996, n.
564, recante: ''Attuazione della  delega conferita dall'art. 1, comma
39, della  legge 8 agosto 1995,  n. 335, in materia  di contribuzione
figurativa e  di copertura  assicurativa per  periodi non  coperti da
contribuzione'' e successive modificazioni, limitatamente all'art. 3,
comma 1,  limitatamente alle parole:  ''o cariche sindacali''  e alle
parole: ''e per  i lavoratori chiamati a  ricoprire cariche sindacali
dopo  che sia  decorso il  periodo  di prova  previsto dai  contratti
collettivi e comunque un periodo non inferiore a sei mesi'';
   -  comma  2:  ''Le  cariche  sindacali di  cui  al  secondo  comma
dell'art. 31 della citata legge n. 300 del 1970, sono quelle previste
dalle norme statutarie e formalmente attribuite per lo svolgimento di
funzioni   rappresentative  e   dirigenziali  a   livello  nazionale,
regionale  e provinciale  o  di comprensorio,  anche  in qualita'  di
componenti di organi collegiali dell'organizzazione sindacale'';
   - comma 5: ''A decorrere dal  mese successivo alla data di entrata
in vigore del presente decreto puo' essere versata, facoltativamente,
una contribuzione  aggiuntiva sull'eventuale differenza tra  le somme
corrisposte per lo svolgimento dell'attivita' sindacale ai lavoratori
collocati in aspettativa ai sensi dell'articolo 31 della citata legge
n. 300 del  1970 e la retribuzione di riferimento  per il calcolo del
contributo figurativo di cui all'art. 8, ottavo comma, della legge n.
155 del 1981. La  facolta' puo' essere esercitata dall'organizzazione
sindacale,  previa  richiesta di  autorizzazione  al  fondo o  regime
pensionistico   di  appartenenza   del   lavoratore.  Il   contributo
aggiuntivo va versato entro lo stesso termine previsto per la domanda
di accredito figurativo di cui al  comma 3 ed e' pari all'aliquota di
finanziamento  del  regime  pensionistico  a  cui  il  lavoratore  e'
iscritto  ed e'  riferito alla  differenza tra  le somme  corrisposte
dall'organizzazione   sindacale   e    la   retribuzione   figurativa
accreditata.'';
   - comma 6: ''La facolta' di  cui al comma 5 puo' essere esercitata
negli stessi termini  e con le stesse modalita' ivi  previste per gli
emolumenti e le  indennita' corrisposti dall'organizzazione sindacale
ai  lavoratori  collocati  in  distacco sindacale  con  diritto  alla
retribuzione erogata dal proprio datore di lavoro.'';
   -  comma 7:  ''Nel  caso  in cui  l'aspettativa  fruita presso  il
sindacato   non  risulti   conforme   a  quanto   previsto  ai   fini
dell'applicazione  delle disposizioni  di cui  all'articolo 31  della
citata legge n. 300 del  1970, ove le organizzazioni sindacali tenute
ad assolvere gli obblighi previdenziali e assistenziali provvedano ad
effettuare le relative regolarizzazioni contributive entro il termine
di sei mesi  dalla data di entrata in vigore  del presente decreto, i
contributi  saranno gravati  dei  soli interessi  calcolati al  tasso
legale. Ai fini delle predette regolarizzazioni si applica il termine
di prescrizione di cui all'art. 3, comma 9, lettera a), della legge 8
agosto 1995, n. 335.''; comma 9, limitatamente alle parole: ''cariche
sindacali o''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi  che sia  abrogato  il  Decreto del  Presidente  della
Repubblica 22  settembre 1988, n.  447, ''Approvazione del  codice di
procedura penale'' e successive modificazioni, limitatamente a:
   - articolo 303,  comma 1, lettera a) ,  limitatamente alle parole:
''senza che sia stato emesso il provvedimento che dispone il giudizio
ovvero senza  che sia stata  pronunciata una delle  sentenze previste
dagli articoli 442, 448,  comma 1, 561 e 563'' e  alle parole: ''o la
pena della reclusione  non inferiore nel massimo a  venti anni ovvero
per uno dei delitti indicati  nell'articolo 407, comma 2, lettera a),
sempre che  per lo stesso la  legge preveda la pena  della reclusione
superiore nel massimo a sei anni'', lettera b) : ''dall'emissione del
provvedimento che dispone il giudizio o dalla sopravvenuta esecuzione
della custodia  sono decorsi i  seguenti termini senza che  sia stata
pronunciata sentenza di condanna di  primo grado: 1) sei mesi, quando
si procede  per un delitto per  il quale la legge  stabilisce la pena
della reclusione  non superiore nel massimo  a sei anni; 2)  un anno,
quando si procede per un delitto  per il quale la legge stabilisce la
pena della  reclusione non superiore  nel massimo a  vent'anni, salvo
quanto  previsto al  numero 1);  3)  un anno  e sei  mesi, quando  si
procede  per un  delitto per  il quale  la legge  stabilisce la  pena
dell'ergastolo o  la pena  della reclusione  superiore nel  massimo a
venti  anni;'', lettera  c)  : ''dalla  pronuncia  della sentenza  di
condanna  di  primo  grado  o  dalla  sopravvenuta  esecuzione  della
custodia  sono  decorsi  i  seguenti  termini  senza  che  sia  stata
pronunciata sentenza di  condanna in grado di appello:  1) nove mesi,
se vi  e' stata condanna alla  pena della reclusione non  superiore a
tre  anni; 2)  un  anno, se  vi  e' stata  condanna  alla pena  della
reclusione non superiore a  dieci anni; 3) un anno e  sei mesi, se vi
e'  stata  condanna  alla  pena  dell'ergastolo  o  della  reclusione
superiore  a  dieci anni'',  lettera  d)  : ''dalla  pronuncia  della
sentenza  di  condanna  in  grado di  appello  o  dalla  sopravvenuta
esecuzione della  custodia sono  decorsi gli stessi  termini previsti
dalla   lettera  c)   senza  che   sia  stata   pronunciata  sentenza
irrevocabile di condanna. Tuttavia, se  vi e' stata condanna in primo
grado, ovvero se la impugnazione e' stata proposta esclusivamente dal
pubblico  ministero, si  applica soltanto  la disposizione  del comma
4.'', comma 2 e comma 3, limitatamente alle parole: ''relativamente a
ciascuno  stato e  grado  del procedimento'',  comma  4: ''La  durata
complessiva della  custodia cautelare, considerate anche  le proroghe
previste dall'articolo 305, non puo'  superare i seguenti termini: a)
due anni,  quando si  procede per  un delitto per  il quale  la legge
stabilisce la pena  della reclusione non superiore nel  massimo a sei
anni; b) quattro anni, quando si  procede per un delitto per il quale
la  legge  stabilisce la  pena  della  reclusione non  superiore  nel
massimo a venti anni, salvo quanto  previsto dalla lettera a); c) sei
anni,  quando  si procede  per  un  delitto  per  il quale  la  legge
stabilisce la  pena dell'ergastolo  o della reclusione  superiore nel
massimo a venti anni.'';
   - articolo 304, comma 6,  limitatamente alle parole: ''commi 1, 2,
e 3  e i  termini aumentati della  meta' previsti  dall'articolo 303,
comma 4,''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia  abrogato il  D.L. 30  giugno  1994, n.  479,
recante: ''Attuazione  della delega conferita dall'art.  1, comma 32,
della  legge 24  dicembre  1993, n.  537, in  materia  di riordino  e
soppressione  di  enti  pubblici   di  previdenza  e  assistenza''  e
successive modificazioni, limitatamente a:
   -  articolo  3,  comma  2,  limitatamente  alle  parole:  ''c)  il
consiglio di  vigilanza;''; comma  3, limitatamente alle  parole: '';
puo' assistere alle sedute del  consiglio di indirizzo e vigilanza'';
comma  4:  ''Il  consiglio  di  indirizzo  e  vigilanza  definisce  i
programmi e individua  le linee di indirizzo dell'ente;  elegge tra i
rappresentanti  dei  lavoratori  dipendenti  il  proprio  presidente;
nell'ambito  della programmazione  generale, determina  gli obiettivi
strategici pluriennali;  definisce, in sede  di autoregolamentazione,
la  propria  organizzazione  interna,   nonche'  le  modalita'  e  le
strutture con cui esercitare le  proprie funzioni, compresa quella di
vigilanza, per la quale puo' avvalersi anche dell'organo di controllo
interno, istituito ai sensi  dell'articolo 20 del decreto legislativo
3 febbraio 1993,  n. 29, e successive modificazioni,  per acquisire i
dati e  gli elementi  relativi alla  realizzazione degli  obiettivi e
alla corretta ed economica gestione delle risorse; emana le direttive
di carattere  generale relative  all'attivita' dell'ente;  approva in
via definitiva il bilancio preventivo  e il conto consuntivo, nonche'
i piani pluriennali e i criteri  generali dei piani di investimento e
disinvestimento,  entro  sessanta   giorni  dalla  deliberazione  del
consiglio di  amministrazione; in caso  di non concordanza tra  i due
organi, il  Ministro del lavoro  e della previdenza  sociale provvede
all'approvazione  definitiva. I  componenti dell'organo  di controllo
interno  sono  nominati dal  presidente  dell'ente,  d'intesa con  il
consiglio  di   indirizzo  e   vigilanza.  Il   consiglio  dell'INPS,
dell'INAIL e dell'INPDAP e' composto da ventiquattro membri dei quali
la  meta'  in  rappresentanza   delle  confederazioni  sindacali  dei
lavoratori   dipendenti   maggiormente  rappresentative   sul   piano
nazionale  e  la  restante  meta'  ripartita  tra  le  organizzazioni
maggiormente  rappresentative  sul  piano  nazionale  dei  datori  di
lavoro,  e,  relativamente  all'INPS   e  all'INAIL,  dei  lavoratori
autonomi,  secondo  criteri  che  tengano  conto  delle  esigenze  di
rappresentativita' e degli interessi cui le funzioni istituzionali di
ciascun ente  corrispondono. Il consiglio dell'IPSEMA  e' composto da
dodici  membri  scelti  secondo   i  criteri  predetti.'';  comma  5,
limitatamente alle parole: ''; trasmette trimestralmente al consiglio
di  indirizzo e  vigilanza  una relazione  sull'attivita' svolta  con
particolare  riferimento   al  processo  produttivo  ed   al  profilo
finanziario, nonche'  qualsiasi altra  relazione che  venga richiesta
dal consiglio di  indirizzo e vigilanza'' e alle  parole: ''La carica
di  consigliere di  amministrazione  e' incompatibile  con quella  di
componente del consiglio di vigilanza.''; comma 8, limitatamente alle
parole:  ''Il consiglio  di  indirizzo e  vigilanza  e' nominato  con
decreto del  Presidente del Consiglio  dei Ministri, su  proposta del
Ministro  del  lavoro  e  della previdenza  sociale,  sulla  base  di
designazione delle  confederazioni e  delle organizzazioni di  cui al
comma 4;'' nonche'  il decreto legge 1 ottobre 1996,  n. 510, recante
''Disposizioni  urgenti in  materia di  lavori socialmente  utili, di
interventi  a sostegno  del  reddito e  nel settore  previdenziale'',
cosi' come convertito e modificato  dall'art. 1, comma 1, della legge
28 novembre 1996, n. 608 e successive modificazioni, limitatamente a:
   -   articolo  9,   comma  1,   limitatamente  alle   parole:  ''La
rappresentanza  di  parte  datoriale  nel consiglio  di  indirizzo  e
vigilanza  dell'Istituto nazionale  di  previdenza  per i  dipendenti
dell'amministrazione  pubblica  (INPDAP),  fissata in  dodici  membri
dall'articolo 3, comma 4, del  decreto legislativo 30 giugno 1994, n.
479,  e' ripartita  tra due  rappresentati delle  regioni, due  delle
province,  uno  dei comuni  ed  uno  delle  aziende speciali  di  cui
all'articolo 23 della legge 8 giugno  1990, n. 142, tre del Ministero
del lavoro e  della previdenza sociale, due del  Ministero del tesoro
ed uno del Ministero dell'interno.''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia  abrogata la  legge 3  agosto  1949, n.  577,
recante  ''Istituzione del  Consiglio del  notariato e  modificazioni
alle norme sull'amministrazione della Cassa nazionale del notariato''
e successive modificazioni?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia abrogata  la legge  18 aprile  1962, n.  230,
recante ''Disciplina del contratto di  lavoro a tempo determinato'' e
successive modificazioni, limitatamente a:
  ù- articolo 1, comma 1: ''Il  contratto di lavoro si reputa a tempo
indeterminato,  salvo le  eccezioni appresso  indicate.'' e  comma 2,
limitatamente  alle  parole: ''a)  quando  cio'  sia richiesto  dalla
speciale  natura dell'attivita'  lavorativa  derivante dal  carattere
stagionale della medesima;
  b)  quando  l'assunzione  abbia  luogo  per  sostituire  lavoratori
assenti  e per  i quali  sussiste il  diritto alla  conservazione del
posto, sempreche' nel  contratto di lavoro a termine  sia indicato il
nome del lavoratore sostituito e la causa della sua sostituzione;
  c) quando l'assunzione abbia luogo  per la esecuzione di un'opera o
di un servizio  definiti e predeterminati nel  tempo aventi carattere
straordinario od occasionale;
  d) per le  lavorazioni a fasi successive  che richiedono maestranze
diverse,  per specializzazioni,  da  quelle  normalmente impiegate  e
limitatamente alle fasi complementari od integrative per le quali non
vi  sia continuita'  di  impiego nell'ambito  dell'azienda; e)  nelle
assunzioni  di personale  riferite  a specifici  spettacoli ovvero  a
specifici programmi radiofonici o televisivi;
  f)  quando l'assunzione  venga effettuata  da aziende  di trasporto
aereo o  da aziende esercenti  i servizi aeroportuali ed  abbia luogo
per  lo svolgimento  dei servizi  operativi di  terra e  di volo,  di
assistenza  a bordo  ai passeggeri  e merci,  per un  periodo massimo
complessivo di sei mesi, compresi tra aprile ed ottobre di ogni anno,
e  di quattro  mesi  per periodi  diversamente  distribuiti, e  nella
percentuale  non superiore  al 15  per cento  dell'organico aziendale
che,  al 1  gennaio dell'anno  a  cui le  assunzioni si  riferiscono,
risulti  complessivamente adibito  ai servizi  sopra indicati.  Negli
aeroporti  minori detta  percentuale puo'  essere aumentata  da parte
delle aziende esercenti i servizi aeroportuali, previa autorizzazione
dell'ispettorato  del lavoro,  su istanza  documentata delle  aziende
stesse.  In ogni  caso,  le organizzazioni  sindacali provinciali  di
categoria  ricevono comunicazione  delle richieste  di assunzione  da
parte  delle  aziende  di  cui alla  presente  lettera.'',  comma  3:
''L'opposizione del  termine e'  priva di effetto  se non  risulta da
atto  scritto.'',  comma 4:  ''Copia  dell'atto  scritto deve  essere
consegnata  dal datore  di  lavoro al  lavoratore.'',  comma 5:  ''La
scrittura non e' tuttavia necessaria quando la durata del rapporto di
lavoro  puramente  occasionale  non  sia superiore  a  dodici  giorni
lavorativi.'', nonche' comma 6: ''L'elenco  delle attivita' di cui al
secondo comma,  lettera a),  del presente articolo  sara' determinato
con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro
per  il  lavoro  e  la   previdenza  sociale,  entro  un  anno  dalla
pubblicazione della  presente legge. L'elenco suddetto  potra' essere
successivamente  modificato  con  le medesime  procedure.  In  attesa
dell'emanazione di tale provvedimento, per la determinazione di dette
attivita' si  applica il  decreto ministeriale  11 dicembre  1939 che
approva  l'elenco delle  lavorazioni che  si compiono  annualmente in
periodi di durata inferiore a sei mesi.'';
     - articolo 2;
     - articolo 3;
     - articolo 4;
     - articolo 5;
     - articolo 6;
     - articolo 7;
     - articolo 8;
     - articolo 9;
     - articolo 10;
     - articolo 11 ?''
  nonche' il  decreto legge  3 dicembre 1977,  n. 876,  convertito in
legge, con modificazioni dalla legge  3 febbraio 1978, n. 18, recante
''Disciplina del contratto di lavoro  a tempo determinato nei settori
del commercio e del turismo''  e successive modificazioni, nonche' la
legge 28  febbraio 1987,  n. 56, recante  ''Norme sull'organizzazione
del mercato  del lavoro''  e successive  modificazioni, limitatamente
all'articolo 23?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia  abrogata la  legge 24  marzo  1958, n.  195,
recante: ''Norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio
superiore  della magistratura''  (cosi' come  modificata dall'art.  4
della legge  22 dicembre  1975, n.  695, dall'art.  2 della  legge 22
novembre 1985,  n. 655 e dall'art.  6 della legge 12  aprile 1990, n.
74) limitatamente alle seguenti parti:
  Art. 25, comma 14, lettera b), limitatamente alle parole: ''il voto
di  lista  ed'',  alla  parola  ''eventuale'',  nonche'  alle  parole
''nell'ambito della lista votata'';
  Art. 27,  comma 3, limitatamente  alla lettera a):  ''provvede alla
determinazione del  quoziente per l'assegnazione dei  seggi dividendo
la cifra  dei voti  validi espressi  nel collegio  per il  numero dei
seggi del collegio stesso;'', alla  lettera b): ''determina il numero
dei seggi  spettante a ciascuna  lista dividendo la  cifra elettorale
dei  voti da  essa  conseguiti per  il quoziente  base.  I seggi  non
assegnati in tal  modo vengono attribuiti in  ordine decrescente alle
liste cui  corrispondono i maggiori  resti e,  in caso di  parita' di
resti, a  quelle che  abbiano avuto la  maggiore cifra  elettorale; a
parita'  di cifra  elettorale si  procede per  sorteggio. Partecipano
all'assegnazione dei seggi in  ciascun collegio territoriale le liste
che abbiano  complessivamente conseguito  almeno il  9 per  cento dei
suffragi  rispetto al  totale dei  votanti sul  piano nazionale;''  e
lettera  c) limitatamente  alle  seguenti  parole: ''nell'ambito  dei
posti attribuiti ad ogni lista'';
  Art. 39,  comma 1,  limitatamente alle parole:  ''nell'ambito della
stessa  lista'', comma  2: ''Qualora,  per difetto  di candidati  non
eletti e forniti  dei requisiti di eleggibilita',  la sostituzione di
cui al comma  1 non possa aver luogo nell'ambito  della stessa lista,
essa avviene mediante  il primo dei non eletti nella  lista che abbia
riportato nel  medesimo collegio  la maggior  cifra elettorale  o, in
caso di parita',  che preceda le altre  nell'ordine di presentazione;
se in  detta lista non  vi siano candidati  non eletti e  forniti dei
requisiti di eleggibilita', si  passa alle liste successive.'', comma
4 limitatamente alle parole: ''e 2"?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia  abrogata  la legge  2  gennaio  1997, n.  2,
recante:   ''Norme  per   la  regolamentazione   della  contribuzione
volontaria   ai  partiti   o   movimenti   politici''  e   successive
modificazioni, limitatamente a:
     - articolo 1;
     - articolo 2;
     - articolo 3;
     - articolo 4;
   -  articolo 5,  comma 1,  limitatamente alle  parole: ''effettuate
mediante versamento bancario o postale'';
   -  articolo  8,  comma  1,   limitatamente  alle  parole:  ''o  ha
partecipato alla ripartizione delle  risorse di cui all'articolo 1'';
comma  15: ''A  decorrere dal  quarto  anno successivo  alla data  di
entrata  in vigore  della presente  legge, i  partiti ed  i movimenti
politici  che  partecipano alla  ripartizione  delle  risorse di  cui
all'articolo 1 ne  riservano una quota non inferiore al  30 per cento
alle proprie  strutture decentrate  su base territoriale  che abbiano
per  statuto autonomia  finanziaria''; comma  16, limitatamente  alle
parole: ''Alle  strutture di  cui al comma  15, che  partecipano alla
ripartizione delle  risorse di  cui all'articolo  1, si  applicano le
disposizioni del presente articolo  sulla redazione del rendiconto.''
e  alle   parole:  '',   che  partecipano  alla   ripartizione  delle
risorse,''; comma  17: ''In caso  di inottemperanza agli  obblighi di
cui al presente articolo o di irregolare redazione del rendiconto, il
Presidente della Camera dei Deputati ne da' comunicazione al Ministro
del Tesoro che sino alla regolarizzazione sospende dalla ripartizione
del  fondo di  cui  all'articolo  3 i  partiti  e movimenti  politici
inadempienti.'';
   - articolo 9, comma 1:  ''L'ammontare del fondo ripartito ai sensi
dell'articolo 3  non puo'  comunque superare  l'importo annuo  di 110
miliardi di lire.''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  siano  abrogati la  legge 9  marzo  1989, n.  88,
''Ristrutturazione dell'Istituto nazionale della previdenza sociale e
dell'Istituto nazionale per l'assicurazione  contro gli infortuni sul
lavoro'' e successive modificazioni, limitatamente a:
   - articolo  1, comma  4, limitatamente alle  parole: ''L'esercizio
delle  attivita'  relative  alla  gestione  di  forme  di  previdenza
integrativa  deve  essere  effettuato  dall'INPS  sulla  base  di  un
bilancio  annuale di  previsione  separato da  quello afferente  agli
altri fondi amministrati.'';
   - articolo 20,  comma 1: ''La gestione  finanziaria e patrimoniale
dell'Istituto, ad eccezione di  quanto previsto all'articolo 1, comma
4,  e'  unica per  tutte  le  attivita' istituzionali  relative  alle
gestioni previdenziali e assistenziali ad esso affidate come e' unico
il  relativo   bilancio.  Tali   gestioni  hanno   propria  autonomia
economicopatrimoniale   nell'ambito    della   gestione   complessiva
dell'Istituto.'';   comma  3:   ''Per   ogni  esercizio   finanziario
l'Istituto e'  tenuto a compilare il  bilancio preventivo finanziario
generale  di  competenza e  di  cassa,  secondo criteri  generali  di
classificazione,   ai  fini   del  consolidamento   delle  operazioni
interessanti il settore pubblico che, anche in deroga all'articolo 30
della  legge 20  marzo  1975,  n. 70,  tengano  conto delle  esigenze
funzionali  dell'Istituto.'' e  comma 4,  limitatamente alle  parole:
''altresi''', alle parole: ''il conto  consuntivo generale e'' e alle
parole: ''Al fine di consentire un immediato riscontro dell'incidenza
delle risultanze finali della gestione degli interventi assistenziali
e  di sostegno  alle  gestioni previdenziali,  l'Istituto e'  inoltre
tenuto  a compilare  uno  stato patrimoniale  ed  un conto  economico
generale al netto della Gestione  degli interventi assistenziali e di
sostegno alle gestioni previdenziali di cui all'articolo 37.'',
   - nonche'  il Decreto del  Presidente della Repubblica,  30 aprile
1970, n. 639, "Attuazione delle  deleghe conferite al Governo con gli
artt.  27  e  29  della  L. 30  aprile  1969,  n.  153,  concernente:
''Revisione  degli ordinamenti  pensionistici e  norme in  materia di
sicurezza sociale'' e successive modificazioni, limitatamente a:
   - articolo 49, comma 1,  limitatamente alle parole: '', cosi' come
i   bilanci  preventivo   e  consuntivo   e  lo   stato  patrimoniale
generali''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia abrogata  la legge  24 giugno  1997, n.  196,
recante  ''Norme  in  materia   di  promozione  dell'occupazione''  e
successive modificazioni, limitatamente a:
   - articolo  1, comma  1, limitatamente  alle parole:  ''di seguito
denominata   'impresa   fornitrice',   iscritta   all'albo   previsto
dall'articolo 2, comma  1,'', alle parole: '',  di seguito denominati
'prestatori di lavoro  temporaneo', da essa assunti  con il contratto
previsto  dall'articolo  3,'', nonche'  alle  parole  '', di  seguito
denominata   'impresa  utilizzatrice,'   ''   nonche'  alle   parole:
''individuate  ai sensi  del comma  2''; comma  2: ''Il  contratto di
fornitura  di lavoro  temporaneo puo'  essere concluso:  a) nei  casi
previsti  dai  contratti  collettivi  nazionali  della  categoria  di
appartenenza  dell'impresa  utilizzatrice,  stipulati  dai  sindacati
comparativamente piu'  rappresentativi; b) nei casi  di utilizzazione
in qualifiche non previste  dai normali assetti produttivi aziendali;
c) nei  casi di  sostituzione di lavoratori  assenti, fatte  salve le
ipotesi   di   cui   al   comma  4.'';   comma   3:   ''Nei   settori
dell'agricoltura,  privilegiando le  attivita' rivolte  allo sviluppo
dell'agricoltura biologica, e dell'edilizia  i contratti di fornitura
di lavoro  temporaneo potranno essere introdotti  in via sperimentale
previa intesa  tra le organizzazioni  sindacali dei lavoratori  e dei
datori  di lavoro  comparativamente  piu'  rappresentative sul  piano
nazionale circa le aree e le modalita' della sperimentazione''; comma
4:  ''E'  vietata  la  fornitura  di lavoro  temporaneo:  a)  per  le
qualifiche di  esiguo contenuto professionale, individuate  come tali
dai contratti  collettivi nazionali  delle categorie  di appartenenza
dell'impresa utilizzatrice, stipulati  dai sindacati comparativamente
piu'  rappresentativi;  b)  per  la sostituzione  di  lavoratori  che
esercitano il diritto di sciopero;  c) presso unita' produttive nelle
quali  si   sia  proceduto,  entro   i  dodici  mesi   precedenti,  a
licenziamenti  collettivi che  abbiano riguardato  lavoratori adibiti
alle mansioni cui  si riferisce la fornitura, salvo  che la fornitura
avvenga  per  provvedere a  sostituzione  di  lavoratori assenti  con
diritto alla conservazione del posto;
  d)  presso   unita'  produttive   nelle  quali  sia   operante  una
sospensione dei rapporti o una  riduzione dell'orario, con diritto al
trattamento  di integrazione  salariale,  che interessino  lavoratori
adibiti alle mansioni  cui si riferisce la fornitura; e)  a favore di
imprese che non  dimostrano alla Direzione provinciale  del lavoro di
aver effettuato  la valutazione dei  rischi ai sensi  dell'articolo 4
del  decreto legislativo  19  settembre 1994,  n.  626, e  successive
modificazioni ed integrazioni;
  f) per le lavorazioni che richiedono sorveglianza medica speciale e
per  lavori particolarmente  pericolosi individuati  con decreto  del
Ministro  del lavoro  e  della previdenza  sociale  da emanare  entro
sessanta  giorni  dalla data  di  entrata  in vigore  della  presente
legge.''; comma 5:  ''Il contratto di fornitura  di lavoro temporaneo
e' stipulato in forma scritta e contiene i seguenti elementi:
     a) il numero dei lavoratori richiesti;
  b) le mansioni  alle quali saranno adibiti i lavoratori  ed il loro
inquadramento;
  c) il luogo, l'orario ed il trattamento economico e normativo delle
prestazioni lavorative;
  d)  assunzione da  parte dell'impresa  fornitrice dell'obbligazione
del pagamento diretto al lavoratore del trattamento economico nonche'
del versamento dei contributi previdenziali;
  e) assunzione dell'obbligo dell'impresa utilizzatrice di comunicare
all'impresa  fornitrice  i  trattamenti retributivi  e  previdenziali
applicabili, nonche'  le eventuali  differenze maturate nel  corso di
ciascuna mensilita' o del minore periodo di durata del rapporto;
  f) assunzione dell'obbligo dell'impresa utilizzatrice di rimborsare
all'impresa  fornitrice  gli  oneri retributivi  e  previdenziali  da
questa effettivamente  sostenuti in  favore del prestatore  di lavoro
temporaneo;
  g)  assunzione  da parte  dell'impresa  utilizzatrice,  in caso  di
inadempimento  dell'impresa  fornitrice, dell'obbligo  del  pagamento
diretto  al   lavoratore  del   trattamento  economico   nonche'  del
versamento dei  contributi previdenziali in favore  del prestatore di
lavoro temporaneo, fatto salvo il  diritto di rivalsa verso l'impresa
fornitrice;
  h) la data di inizio ed il termine del contratto per prestazioni di
lavoro temporaneo;
  i)   gli   estremi   dell'autorizzazione   rilasciata   all'impresa
fornitrice.''; comma 6: ''E' nulla  ogni clausola diretta a limitare,
anche  indirettamente,  la  facolta'  dell'impresa  utilizzatrice  di
assumere il  lavoratore al termine  del contratto per  prestazioni di
lavoro  temporaneo di  cui  all'articolo 3'';  comma  7: ''Copia  del
contratto  di fornitura  e'  trasmessa  dall'impresa fornitrice  alla
Direzione  provinciale del  lavoro  competente  per territorio  entro
dieci giorni  dalla stipulazione.''; nonche' comma  8: ''I prestatori
di  lavoro  temporaneo  non   possono  superare  la  percentuale  dei
lavoratori, occupati dall'impresa utilizzatrice in forza di contratto
a tempo  indeterminato, stabilita dai contratti  collettivi nazionali
della categoria  di appartenenza  dell'impresa stessa,  stipulati dai
sindacati comparativamente piu' rappresentativi.'';
     - articolo 2;
     - articolo 3;
     - articolo 4;
     - articolo 5;
     - articolo 6;
     - articolo 7;
     - articolo 8;
     - articolo 9;
     - articolo 10;
     - articolo 11 ?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia abrogata  la legge  24 giugno  1997, n.  196,
recante  ''Norme  in  materia   di  promozione  dell'occupazione''  e
successive modificazioni, limitatamente a:
   -  articolo  1,  comma  1, limitatamente  alle  parole:  ''per  il
soddisfacimento delle esigenze di carattere temporaneo individuate ai
sensi del comma  2''; comma 2: ''Il contratto di  fornitura di lavoro
temporaneo puo' essere  concluso: a) nei casi  previsti dai contratti
collettivi  nazionali della  categoria  di appartenenza  dell'impresa
utilizzatrice,   stipulati   dai  sindacati   comparativamente   piu'
rappresentativi;  b)  nei casi  di  utilizzazione  in qualifiche  non
previste dai  normali assetti  produttivi aziendali;  c) nei  casi di
sostituzione di lavoratori assenti, fatte  salve le ipotesi di cui al
comma 4.'';  nonche' comma 4, lettera  a): ''a) per le  qualifiche di
esiguo contenuto  professionale, individuate come tali  dai contratti
collettivi  nazionali della  categoria  di appartenenza  dell'impresa
utilizzatrice,   stipulati   dai  sindacati   comparativamente   piu'
rappresentativi'';
   -  articolo 2,  comma  1, limitatamente  alle  parole: ''e  previo
accertamento della sussistenza dei requisiti di cui al comma 2'' ?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi  che sia abrogata  la legge  18 dicembre 1973,  n. 877,
recante  ''Nuove norme  per  la  tutela del  lavoro  a domicilio''  e
successive modificazioni, limitatamente a:
   - articolo 2, comma 2: ''E' fatto divieto alle aziende interessate
da programmi  di ristrutturazione, riorganizzazione e  di conversione
che  abbiano comportato  licenziamenti o  sospensioni dal  lavoro, di
affidare lavoro a domicilio per  la durata di un anno rispettivamente
dall'ultimo provvedimento  di licenziamento e dalla  cessazione delle
sospensioni.'', comma  3: ''Le domande  di iscrizione al  registro di
cui all'articolo  3 dovranno  essere respinte  quando risulti  che la
richiesta di lavoro da eseguirsi a domicilio viene fatta a seguito di
cessione  -  a  qualsiasi  titolo  -  di  macchinari  e  attrezzature
trasferite fuori dell'azienda richiedente e che questa intenda in tal
modo  proseguire lavorazioni  per le  quali aveva  organizzato propri
reparti con lavoratori  da essa dipendenti.'', nonche'  comma 4: ''E'
fatto  divieto  ai  committenti  di lavoro  a  domicilio  di  valersi
dell'opera  di  mediatori o  di  intermediari  comunque denominati  i
quali, unitamente  alle persone  alle quali  hanno commesso  lavoro a
domicilio, sono considerati, a tutti gli effetti, alle dipendenze del
datore di lavoro per conto e nell'interesse del quale hanno svolto la
loro attivita'.'';
     - articolo 3;
     - articolo 4;
     - articolo 5;
     - articolo 6;
     - articolo 7;
     - articolo 8;
     - articolo 9;
     - articolo 10;
     - articolo 11;
     - articolo 12;
     - articolo 13;
     - articolo 14 ?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia abrogata  la legge  26 luglio  1975, n.  354,
recante  ''Norme  sull'ordinamento  penitenziario  e  sull'esecuzione
delle misure  privative e  limitative della liberta'.''  e successive
modificazioni, limitatamente  all'articolo 41-bis, comma  2: ''Quando
ricorrano gravi  motivi di  ordine e di  sicurezza pubblica,  anche a
richiesta  del  Ministro  dell'interno,   il  Ministro  di  grazia  e
giustizia ha altresi' la facolta' di sospendere, in tutto o in parte,
nei confronti dei  detenuti per taluno dei delitti di  cui al comma 1
dell'art. 4-bis,  l'applicazione delle regole di  trattamento e degli
istituti previsti dalla presente legge  che possano porsi in concreto
contrasto con le esigenze di ordine e di sicurezza'' e comma 2-bis:
  ''Sui  reclami avverso  i provvedimenti  del Ministro  di grazia  e
giustizia emessi  a norma  del comma  2 e'  competente a  decidere il
tribunale di  sorveglianza che ha giurisdizione  sull'istituto cui il
condannato, l'internato  o l'imputato  e' assegnato;  tale competenza
resta  ferma anche  nel caso  di trasferimento  disposto per  uno dei
motivi indicati nell'articolo 42'' ?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia abrogata  la legge  20 maggio  1970, n.  300,
recante  ''Norme   sulla  tutela   della  liberta'  e   dignita'  dei
lavoratori, della  liberta' sindacale e dell'attivita'  sindacale nei
luoghi   di  lavoro   e   norme  sul   collocamento''  e   successive
modificazioni, limitatamente all'articolo 18 ?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi  che sia  abrogato  il  Decreto del  Presidente  della
Repubblica  30 giugno  1965,  n. 1124,  recante  ''Testo unico  delle
disposizioni  per l'assicurazione  obbligatoria contro  gli infortuni
sul lavoro e le  malattie professionali'' e successive modificazioni,
limitatamente a:
   - articolo 10, comma 8:  ''Agli effetti dei precedenti commi sesto
e  settimo  l'indennita'  d'infortunio e'  rappresentata  dal  valore
capitale della rendita  liquidata, calcolato in base  alle tabelle di
cui all'art. 39.'';
   - articolo 11, comma 1,  limitatamente alle parole: ''calcolato in
base alle tabelle di cui all'art. 39'';
     - articolo 16;
     - articolo 18;
   -  articolo  28, comma  1,  limitatamente  alle parole:  ''con  le
modalita'  e  nei termini  di  cui  agli  articoli  44 -  cosi'  come
modificato  dal  successivo punto  2)  -  e  seguenti'', e  comma  5,
limitatamente alle parole: ''e versata con le modalita' e nei termini
di cui all'art. 44, cosi' come modificato dal successivo punto 2)'';
     - articolo 34;
     - articolo 35;
     - articolo 36;
     - articolo 37;
     - articolo 38;
     - articolo 39;
     - articolo 40;
     - articolo 41;
     - articolo 42;
     - articolo 43;
     - articolo 44;
     - articolo 45;
     - articolo 46;
     - articolo 47;
     - articolo 48;
     - articolo 49;
     - articolo 126;
     - articolo 127;
     - articolo 128;
     - articolo 129;
   - articolo  148, comma  2, limitatamente  alle parole:  ''da parte
dell'Istituto nazionale per l'assicurazione  contro gli infortuni sul
lavoro'';
     - articolo 149;
     - articolo 152;
   -  articolo  154;  l'articolo  157, comma  7,  limitatamente  alle
parole: ''con  il concorso  dell'Istituto nazionale  della previdenza
sociale  e dell'Istituto  nazionale  per  l'assicurazione contro  gli
infortuni sul lavoro'';
   -   articolo  177,   lettera   e),   limitatamente  alle   parole:
''all'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul
lavoro'';
  nonche' il D.Lgs 30 giugno 1994, n. 479, recante ''Attuazione della
delega conferita dall'art. 1, comma 32, della legge 24 dicembre 1993,
n. 537,  in materia di  riordino e  soppressione di enti  pubblici di
previdenza e assistenza'', e successive modificazioni'' limitatamente
a:
   -  articolo   8,  comma  3:  ''Al   consiglio  di  amministrazione
dell'INAIL, in aggiunta  ai compiti di cui all'art.  3, e' attribuita
anche la competenza a decidere in via definitiva i ricorsi attribuiti
alla commissione  di cui  all'art. 39, terzo  comma, del  testo unico
delle  disposizioni  per   l'assicurazione  obbligatoria  contro  gli
infortuni  sul  lavoro  e  le malattie  professionali  approvato  con
decreto del Presidente della Repubblica  30 giugno 1965, n. 1124, che
e' soppressa'' ?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi che  sia abrogato il regio decreto 19  ottobre 1930, n.
1398, codice  penale, e successive modificazioni,  limitatamente agli
art. 531-536,  come modificati  dall'art. 3  della legge  20 febbraio
1958,  n.  75,  recante: ''Abolizione  della  regolamentazione  della
prostituzione,  e lotta  contro lo  sfruttamento della  prostituzione
altrui'' e successive modificazioni  limitatamente al comma 1, numero
3):  ''chiunque,  essendo  proprietario,  gerente o  preposto  ad  un
albergo,  casa  mobiliata,  pensione, spaccio  di  bevande,  circolo,
locale da ballo, o luogo di spettacolo o loro annessi e dipendenze, o
qualunque locale  aperto al  pubblico o  utilizzato dal  pubblico, vi
tollera  abitualmente  la   presenza  di  una  o   piu'  persone  che
all'interno del locale stesso,  si danno alla prostituzione''; numero
4),  limitatamente alle  parole:  '',  o ne  agevoli  a  tal fine  la
prostituzione''; numero  5), limitatamente alle parole:  '', o compia
atti di lenocinio,  sia personalmente in luoghi pubblici  o aperti al
pubblico,  sia  a  mezzo  stampa  o  con  qualsiasi  altro  mezzo  di
pubblicita''';  numero 6),  limitatamente  alle  parole: ''ovvero  si
intrometta  per agevolarne  la partenza'';  numero 8),  limitatamente
alle  parole:  ''favorisca o'';  536,  comma  2:  ''In tutti  i  casi
previsti nel n. 3) del presente articolo alle pene in essi comminate,
sara' aggiunta  la perdita della  licenza d'esercizio e  potra' anche
essere ordinata la chiusura  definitiva dell'esercizio.'', nonche' la
legge  20   febbraio  1958,   n.  75,  recante:   ''Abolizione  della
regolamentazione della prostituzione, e  lotta contro lo sfruttamento
della prostituzione altrui" e successive modificazioni, limitatamente
all'articolo 5,  comma 1: ''Sono  punite con l'arresto fino  a giorni
otto  e  con  l'ammenda  di  lire diecimila  le  persone  dell'uno  e
dell'altro sesso:  1) che  in luogo pubblico  od aperto  al pubblico,
invitano  al  libertinaggio in  modo  scandaloso  o molesto;  2)  che
seguono  per  via  le  persone,  invitandole con  atti  e  parole  al
libertinaggio.''e comma 2: ''Le persone colte in contravvenzione alle
disposizioni di  cui ai  nn. 1)  e 2), qualora  siano in  possesso di
regolari   documenti   di   identificazione,   non   possono   essere
accompagnate all'Ufficio di pubblica sicurezza.'' ?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi  che sia  abrogato  il  decreto del  Presidente  della
Repubblica 9 ottobre 1990, n.  309, recante ''Testo Unico delle leggi
in materia  di disciplina  degli stupefacenti e  sostanze psicotrope,
prevenzione,   cura   e   riabilitazione  dei   relativi   stati   di
tossicodipendenza'' e successive modificazioni, limitatamente a:
   - articolo 17, comma 1, limitatamente alla parola: ''coltivare,'';
   - articolo 26, comma 1,  limitatamente alle parole: ''di piante di
canapa indiana,'' e alle parole: '', II'';
   - articolo 38, comma 1, limitatamente alle parole: ''o cessione, a
qualsiasi titolo,'' e  alla parola: ''II,'' e  comma 4, limitatamente
alla parola: '', II'';
   - articolo  73, comma 1, limitatamente  alla parola: ''coltiva,'',
alle parole:  '', cede o  riceve a qualsiasi  titolo, distribuisce'',
alle parole: '',  acquista, trasporta'', alle parole:  '', procura ad
altri, invia'',  e alle  parole: '', consegna  per qualunque  scopo o
comunque   illecitamente  detiene,   fuori  dalle   ipotesi  previste
dall'articolo 75''; comma 2,  limitatamente alla parola: ''cede,'', e
comma 3, limitatamente alla parola: ''coltiva,'';
     - articolo 75;
   - articolo 79, comma 1, limitatamente alle parole: ''II e'' ?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia abrogata  la legge  8 febbraio  1948, n.  47,
recante  ''Disposizioni sulla  stampa''  e successive  modificazioni,
limitatamente a:
     - articolo 5;
     - articolo 6;
     - articolo 7;
   -  articolo 16,  comma  1, limitatamente  alle parole:  ''Chiunque
intraprenda la pubblicazione  di un giornale o  altro periodico senza
che sia stata  eseguita la registrazione prescritta  dall'art. 5,'' e
comma 2, limitatamente alle parole: ''La stessa pena si applica a'';
     - articolo 18;
     - articolo 19;
     - articolo 22;
  nonche' la legge  14 aprile 1975, n. 103, recante  ''Nuove norme in
materia  di  diffusione  radiofonica  e  televisiva'',  e  successive
modificazioni, limitatamente a:
   - articolo  7, comma 1: ''ai  telegiornali e ai giornali  radio si
applicano  le  norme sulla  registrazione  dei  giornali e  periodici
contenute negli articoli 5 e 6 della  legge 8 febbraio 1948, n. 47, i
direttori dei telegiornali e dei  giornali radio sono, a questo fine,
considerati direttori responsabili.'';
  nonche' la legge 5 agosto  1981, n. 416, recante ''Disciplina delle
imprese  editrici   e  provvidenze  per  l'editoria''   e  successive
modificazioni,   limitatamente  all'articolo   11,   comma  7:   ''Le
cancellerie  presso i  tribunali trasmettono  agli uffici  di cui  al
primo  comma  del  presente  articolo   copia  del  registro  di  cui
all'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, e, periodicamente,
gli aggiornamenti  del medesimo e  i mutamenti di cui  all'articolo 6
della stessa legge 8 febbraio 1948, n. 47'' ?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia  abrogato il  Decreto  legislativo C.P.S.  13
settembre 1946,  n. 233, recante ''Ricostituzione  degli Ordini delle
professioni  sanitarie  e  per  la  disciplina  dell'esercizio  delle
professioni stesse'',  ratificato con legge  17 aprile 1956,  n. 561,
limitatamente a:
   - articolo 1, limitatamente alle parole: ''e dei farmacisti'';
   - articolo 12, limitatamente alle parole: ''e dei farmacisti'' ?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi che  sia abrogato il decreto-legge 30  ottobre 1984, n.
726, convertito in legge, con  modificazioni, dalla legge 19 dicembre
1984, n. 863, recante ''Misure urgenti a sostegno e ad incremento dei
livelli  occupazionali''  e successive  modificazioni,  limitatamente
all'articolo 5?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi  che sia  abrogato  il  decreto legislativo  del  Capo
provvisorio   dello   Stato  29   luglio   1947,   n.  804,   recante
''Riconoscimento  giuridico   degli  istituti   di  patronato   e  di
assistenza sociale'', e successive modificazioni?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia  abrogata la  legge 8  agosto  1995, n.  335,
recante:   ''Riforma  del   sistema   pensionistico  obbligatorio   e
complementare'',    e    successive   modificazioni,    limitatamente
all'articolo 1, limitatamente a:
   -  comma 26:  ''Per i  lavoratori dipendenti  iscritti alle  forme
previdenziali  di  cui  al  comma 25,  fermo  restando  il  requisito
dell'anzianita' contributiva  pari o  superiore a  trentacinque anni,
nella  fase  di  prima  applicazione, il  diritto  alla  pensione  di
anzianita'   si   consegue   in  riferimento   agli   anni   indicati
nell'allegata  tabella B,  con il  requisito anagrafico  di cui  alla
medesima  tabella  B,  colonna  1, ovvero,  a  prescindere  dall'eta'
anagrafica, al  conseguimento della maggiore  anzianita' contributiva
di cui alla medesima tabella B, colonna 2.'';
   - comma  27: ''Il diritto  alla pensione anticipata  di anzianita'
per le  forme esclusive dell'assicurazione generale  obbligatoria per
l'invalidita', la  vecchiaia ed  i superstiti e'  conseguibile, nella
fase transitoria, oltre che nei casi previsti dal comma 26, anche: a)
ferma restando l'eta' anagrafica prevista  dalla citata tabella B, in
base alla  previgente disciplina  degli ordinamenti  previdenziali di
appartenenza ivi compresa  l'applicazione delle riduzioni percentuali
sulle prestazioni  di cui all'articolo  11, comma 16, della  legge 24
dicembre 1993, n.  537; b) a prescindere dall'eta'  anagrafica di cui
alla lettera a), in presenza dei requisiti di anzianita' contributiva
indicati nell'allegata  tabella C,  con applicazione  delle riduzioni
percentuali  sulle  prestazioni di  cui  all'allegata  tabella D  che
operano altresi' per i casi di anzianita' contributiva ricompresa tra
i 29  e i 37 anni  alla data del  31 dicembre 1995. I  lavoratori, ai
quali  si  applica  la  predetta   tabella  D,  possono  accedere  al
pensionamento  al   1  gennaio  dell'anno  successivo   a  quello  di
maturazione del requisito contributivo prescritto.'';
   - comma 28: ''Per i lavoratori autonomi iscritti all'assicurazione
generale obbligatoria,  oltre che  nell'ipotesi di  cui al  comma 25,
lettera b),  il diritto  alla pensione di  anzianita' si  consegue al
raggiungimento di una anzianita' contributiva non inferiore a 35 anni
ed al compimento  del cinquantasettesimo anno d'eta'.  Per il biennio
1996-1997  il predetto  requisito di  eta' anagrafica  e' fissato  al
compimento del cinquantaseiesimo anno di eta'.'';
   - comma  29: ''I lavoratori  che risultano essere in  possesso dei
requisiti di cui ai commi 25, 26, 27 lettera a), e 28: entro il primo
trimestre dell'anno, possono accedere  al pensionamento di anzianita'
al 1 luglio dello stesso anno, se di eta' pari o superiore a 57 anni;
entro il  secondo trimestre, possono  accedere al pensionamento  al 1
ottobre dello  stesso anno, se  di eta' pari  o superiore a  57 anni;
entro  il terzo  trimestre, possono  accedere al  pensionamento al  1
gennaio  dell'anno successivo;  entro  il  quarto trimestre,  possono
accedere al pensionamento  al 1 aprile dell'anno  successivo. In fase
di prima  applicazione, la decorrenza  delle pensioni e'  fissata con
riferimento  ai  requisiti di  cui  alla  allegata  tabella E  per  i
lavoratori dipendenti e autonomi, secondo le decorrenze ivi indicate.
Per  i lavoratori  iscritti  ai  regimi esclusivi  dell'assicurazione
generale obbligatoria,  che accedono al pensionamento  secondo quanto
previsto dal  comma 27, lettera  b), la decorrenza della  pensione e'
fissata al 1 gennaio dell'anno successivo a quello di maturazione del
requisito di anzianita' contributiva.'';
   - comma 30: ''All'articolo 13, comma 5, lettera c), della legge 23
dicembre 1994, n. 724, le parole:
  'fino a 30  anni ' sono sostituite dalle seguenti:  'inferiore a 31
anni'. Per  i lavoratori  dipendenti privati  e pubblici  in possesso
alla  data  del  31  dicembre  1993 del  requisito  dei  35  anni  di
contribuzione  di  cui all'articolo  13,  comma  10, della  legge  23
dicembre 1994,  n. 724,  la decorrenza della  pensione, ove  non gia'
stabilita  con decreto  ministeriale  emanato ai  sensi del  medesimo
comma, e' fissata al 1 settembre 1995. l lavoratori autonomi iscritti
all'INPS, in possesso  del requisito contributivo di  cui al predetto
articolo 13,  alla data  del 31 dicembre  1993 ivi  indicata, possono
accedere al pensionamento al 1 gennaio 1996.'';
   - comma 36: ''I limiti di eta' anagrafica, di cui ai commi 25, 26,
27  e 28,  sono ridotti  fino ad  un anno  per i  lavoratori nei  cui
confronti  trovano applicazione  le  disposizioni di  cui al  decreto
legislativo  11 agosto  1993, n.  374, come  modificato ai  sensi dei
commi 34 e 35.''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli 7 e 27  della legge 25 maggio 1970, n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia abrogata  la legge  20 maggio  1970, n.  300,
recante  ''Norme   sulla  tutela   della  liberta'  e   dignita'  dei
lavoratori, della liberta' sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul
collocamento'', e successive modificazioni, limitatamente a:
     - articolo 23;
   -  articolo  24, comma  1,  limitatamente  alle parole:  ''di  cui
all'articolo 23'';
     - articolo 30?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia  abrogata la  legge 2  aprile  1968, n.  475,
recante ''Norme concernenti il  servizio farmaceutico'', e successive
modificazioni, limitatamente a:
     - articolo 1;
     - articolo 2;
  nonche'  la legge  8  novembre  1991, n.  362,  recante ''Norme  di
riordino  del  settore  farmaceutico'', e  successive  modificazioni,
limitatamente a:
     - articolo 3;
     - articolo 4;
     - articolo 5;
   - articolo 7,  limitatamente al comma 8:  ''Il trasferimento della
titolarita' dell'esercizio di farmacia privata e' consentito dopo che
siano trascorsi  tre anni  dal rilascio dell'autorizzazione  da parte
dell'autorita'  competente,  salvo  quanto  previsto dai  commi  9  e
10''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi  che sia  abrogata la  legge 16  febbraio 1913,  n. 89,
recante  ''Ordinamento del  notariato e  degli archivi  notarili'', e
successive modificazioni, limitatamente all'articolo 4?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi che  sia abrogato il regio decreto-legge n.  436 del 15
marzo 1927, recante ''Disciplina dei contratti di compravendita degli
autoveicoli  ed  istituzione  del Pubblico  Registro  Automobilistico
presso le  sedi del reale  Automobile Club d'Italia'',  convertito in
legge, con  modificazioni, dalla legge  n. 510 del 19  febbraio 1928,
limitatamente a:
   - articolo 1,  comma 2: ''Quando nel presente  decreto viene usata
la  sigla  A.C.I.  devesi   con  essa  intendere  l''Automobile  Club
d'Italia' costituito in ente morale.'';
   -  articolo  3,  comma  1, limitatamente  alle  parole:  ''di  cui
all'art. 11 del presente decreto'';
   -  articolo  5,  comma  3, limitatamente  alle  parole:  ''di  cui
all'art. 11 del presente decreto'';
   - articolo 11, commi 1: ''Presso ogni sede provinciale dell'A.C.I.
e'  istituito un  Pubblico Registro  Automobilistico, nel  quale deve
essere iscritto  ogni autoveicolo che abbia  ottenuto nella provincia
la  licenza di  circolazione''  e 2:  ''In  separati registri  devono
essere iscritti i motocicli e le trattrici agricole.'';
   - articolo  12, limitatamente  alle parole: ''di  cui all'articolo
precedente'';
   - articolo 13, comma 1: ''Per l'iscrizione di ogni autoveicolo nel
Pubblico   Registro  Automobilistico,   l'A.C.I.   deve  ritirare   e
conservare  negli atti  il  certificato di  origine rilasciato  dalla
fabbrica.'';
   - articolo  14, comma  1, limitatamente  alle parole:  ''alla sede
provinciale dell'A.C.I. '';
  ù-  articolo  15,  comma  1: limitatamente  alle  parole:  ''tenuto
dall'A.C.I.'';  e   comma  2,  limitatamente  alle   parole:  "tenuto
dall'A.C.I.'';
   - articolo 17,  comma 2: ''L'autenticazione puo'  essere fatta dai
funzionari  dell'A.C.I. all'uopo  delegati  per  iscritto dalla  sede
centrale, ovvero  dal Podesta' o dal  Giudice conciliatore competenti
per territorio.'';
   - articolo 18, limitatamente  alle parole: ''alla sede provinciale
dell'A.C.I.'';
   -   articolo   19,   limitatamente  alle   parole:   ''provinciale
dell'A.C.I.'';
   - articolo 20, limitatamente  alle parole: ''alla sede provinciale
dell'A.C.I'';
   - articolo  21, comma 1,  limitatamente alle parole:  ''dalla sede
provinciale  dell'A.C.I.''  e  comma 2,  limitatamente  alle  parole:
''provinciale dell'A.C.I'';
   -   articolo   22,   limitatamente  alle   parole:   ''provinciale
dell'A.C.I.'';
     - articolo 23;
     - articolo 24;
     - articolo 25;
     - articolo 27;
     - articolo 28;
   -  articolo 30,  comma 1,  limitatamente alle  parole: ''e  per il
funzionamento   dell'A.C.I.  nei   riguardi  del   Pubblico  Registro
Automobilistico''  e  comma 2:  ''Al  Ministro  per le  finanze  sono
concesse le facolta' necessarie per la stipulazione della convenzione
di esercizio di cui all'art. 23  e per l'emanazione delle altre norme
occorrenti all'esecuzione della convenzione stessa.''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia abrogata  la legge  13 aprile  1988, n.  117,
recante  ''Risarcimento  dei  danni  cagionati  nell'esercizio  delle
funzioni  giudiziarie e  responsabilita'  civile  dei magistrati''  e
successive modificazioni?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi che sia abrogato il decreto legislativo 16 aprile 1994,
n.  297, recante  ''Approvazione del  testo unico  delle disposizioni
legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di
ogni ordine e grado'', e successive modificazioni, limitatamente a:
  ù- articolo  121, comma 3, limitatamente  alle parole: ''costituiti
da tre docenti su due classi''  e ''; qualora cio' non sia possibile,
sono utilizzati  nel plesso di titolarita'  secondo moduli costituiti
da quattro docenti su tre classi'';
   -  articolo   128,  comma   3,  limitatamente  alle   parole:  ''e
l'assegnazione degli ambiti disciplinari ai docenti,'' e alle parole:
'', assicurando, ove possibile,  un'opportuna rotazione nel tempo.'',
comma 6:  ''La pluralita' degli  interventi e' articolata,  di norma,
per  ambiti disciplinari,  anche in  riferimento allo  sviluppo delle
piu' ampie  opportunita' formative.'', e  comma 7: ''Il  collegio dei
docenti,  nel  quadro  della  programmazione  dell'azione  educativa,
procede  all'aggregazione  delle  materie  per  ambiti  disciplinari,
nonche'  alla ripartizione  del  tempo  da dedicare  all'insegnamento
delle diverse discipline del curricolo secondo i criteri definiti dal
Ministro della  pubblica istruzione,  sentito il  Consiglio nazionale
della  pubblica istruzione,  tenendo conto:  a) dell'affinita'  delle
discipline, soprattutto  nei primi due anni  della scuola elementare;
b)  dell'esigenza  di non  raggruppare  da  sole  o in  unico  ambito
disciplinare l'educazione all'immagine, l'educazione  al suono e alla
musica e l'educazione motoria.'';
   - articolo  130, comma 2,  lettera c), limitatamente  alle parole:
''e  che  l'organizzazione  didattica  preveda  la  suddivisione  dei
docenti per  ambiti disciplinari come previsto  dall'articolo 128'' e
comma 3: ''I posti derivanti da eventuali soppressioni delle predette
attivita'  di  tempo  pieno  saranno  utilizzati  esclusivamente  per
l'attuazione dei moduli organizzativi di cui all'articolo 121.'';
   -  articolo  133,  comma   4,  limitatamente  alle  parole:  ''per
l'attuazione  del modulo  organizzativo  di  cui all'articolo  121'';
comma 5: ''Il  modulo organizzativo e didattico di  cui agli articoli
121,  128 e  130, si  realizza gradualmente,  con la  conversione dei
posti  istituiti   o  comunque  assegnati  ai   sensi  delle  vigenti
disposizioni.'';   comma   6,   limitatamente  alle   parole:   ''per
l'attivazione   del  nuovo   modulo  organizzativo'',   e  comma   9,
limitatamente alle  parole: '', nonche' all'attuazione  del programma
del  nuovo  modulo,'';  articolo  396, comma  3,  limitatamente  alle
parole: ''e l'assegnazione degli  ambiti disciplinari ai docenti,'' e
'',  assicurando,   ove  possibile,   una  opportuna   rotazione  nel
tempo''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi che  sia abrogato il regio decreto 30  gennaio 1941, n.
12, recante ''Ordinamento  giudiziario'', e successive modificazioni,
limitatamente a:
   -  articolo 190,  comma  2: ''Il  passaggio  dei magistrati  dalle
funzioni giudicanti alle requirenti e  da queste a quelle puo' essere
disposto,  a  domanda  dell'interessato,  solo  quando  il  Consiglio
superiore   della   magistratura,   previo   parere   del   consiglio
giudiziario, abbia accertato la  sussistenza di attitudini alla nuova
funzione.'';
     - articolo 191;
   - articolo 192, comma 6,  limitatamente alle parole: '', salvo che
per  tale  passaggio  esista   il  parere  favorevole  del  Consiglio
superiore della magistratura'';
   -  articolo 198,  limitatamente alle  parole: ''Tali  destinazioni
possono  avvenire, a  giudizio del  Ministro, tanto  con le  funzioni
giudicanti,  quanto con  quelle  requirenti, indipendentemente  dalla
qualifica posseduta dal magistrato.''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi  che sia abrogata  la legge  23 dicembre 1978,  n. 833,
recante:   ''Istituzione  del   servizio  sanitario   nazionale'',  e
successive modificazioni, limitatamente a:
   -  articolo 63,  comma  2:  ''I cittadini  che,  secondo le  leggi
vigenti, non  sono tenuti all'iscrizione ad  un istituto mutualistico
di  natura  pubblica sono  assicurati  presso  il servizio  sanitario
nazionale  nel  limite  delle   prestazioni  sanitarie  erogate  agli
assicurati del disciolto INAM.''; comma 3, limitatamente alle parole:
''di cui  al comma precedente'',  alle parole: ''per  l'assistenza di
malattia,'' e  alle parole:  '',valido anche per  i familiari  che si
trovino nelle condizioni indicate nel precedente comma'';
   - articolo 9,  comma 1, primo periodo,  limitatamente alla parola:
''integrativi'' e  alle parole:  ''aggiuntive rispetto a  quelle'' e,
secondo periodo, limitatamente alla parola: ''integrativi''; comma 2,
limitatamente  alla parola:  ''integrativo''; comma  3, limitatamente
alla  parola: ''integrativi'';  comma 4,  limitatamente alla  parola:
''integrativi'';
  nonche' del decreto legislativo 30  dicembre 1992, n. 502, recante:
''Riordino   della  disciplina   in   materia   sanitaria,  a   norma
dell'articolo 1  della legge  23 ottobre 1992,  n. 421'',  cosi' come
sostituito dall'articolo 10 del  decreto legislativo 7 dicembre 1993,
n. 517?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi  che siano abrogati  la legge  23 aprile 1959,  n. 189,
recante  ''Ordinamento  del  corpo   della  Guardia  di  Finanza''  e
successive modificazioni, limitatamente a:
   - articolo  1, comma 2,  limitatamente alle parole:  ''delle forze
armate dello Stato  e'' nonche' alle parole  ''concorrere alla difesa
politicomilitare  delle   frontiere  e,  in  caso   di  guerra,  alle
operazioni militari;'';
   -  articolo  2,  come  modificato  dall'articolo  75  del  decreto
legislativo  12   maggio  1995,   n.  199;   articolo  4,   comma  1,
limitatamente  alle  parole: ''e'  scelto  fra  i generali  di  Corpo
d'armata dell'Esercito in servizio permanente effettivo ed'', nonche'
alle parole:  ''di concerto  col Ministro per  la difesa'';  comma 2,
limitatamente alle  parole: ''Prende  accordi con gli  stati maggiori
delle   Forze  armate   per   quanto  e'   necessario  in   relazione
all'addestramento militare e  al concorso dei reparti  del Corpo alle
operazioni militari in caso di  emergenza.'' e comma 3, limitatamente
alle parole: ''Assume la carica  di Comandante in seconda il generale
di divisione piu' anziano della Guardia di Finanza.'';
   -  articolo  5,  comma  1, limitatamente  alle  parole:  ''possono
esservi  assegnati ufficiali  di  altre Forze  armate,  ai sensi  del
successivo articolo 7'';  comma 2: ''Per le  esigenze addestrative di
carattere  militare  e per  il  collegamento  con lo  stato  maggiore
dell'Esercito e' assegnato al Comando generale un generale di brigata
dell'Esercito in servizio permanente.'';
     - articolo 7;
   - articolo 8, comma 1, limitatamente alla parola: ''altre''; comma
2, limitatamente alle parole: ''non militari'';
   -  articolo  9,  limitatamente   alle  parole:  ''sottufficiali  e
truppa'';
     - articolo 10;
     - articolo 12;
  nonche'  il regio  decreto 20  febbraio  1941, n.  303, recante  il
codice militare di pace,  limitatamente all'articolo 2, limitatamente
alle parole: ''della Guardia di Finanza''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi  che sia  abrogato  il  decreto del  Presidente  della
Repubblica 29  settembre 1973, n. 600,  recante ''Disposizioni comuni
in materia di  accertamento delle imposte sui  redditi'' e successive
modificazioni, limitatamente a:
     - articolo 23;
   -  articolo 25,  comma 1:  ''I soggetti  indicati nel  primo comma
dell'art. 23,  che corrispondono a soggetti  residenti nel territorio
dello  Stato  compensi  comunque  denominati, anche  sotto  forma  di
partecipazione  agli  utili,  per  prestazioni  di  lavoro  autonomo,
ancorche' non  esercitate abitualmente  ovvero siano  rese a  terzi o
nell'interesse di  terzi, devono  operare all'atto del  pagamento una
ritenuta  del 20  per  cento  a titolo  di  acconto dell'imposta  sul
reddito delle  persone fisiche dovuta dai  percipienti, con l'obbligo
di rivalsa. La  predetta ritenuta deve essere  operata dal condominio
quale    sostituto   d'imposta    anche   sui    compensi   percepiti
dall'amministratore  di condominio.  La stessa  ritenuta deve  essere
operata sulla parte  imponibile delle somme di cui alla  lettera b) e
sull'intero ammontare  delle somme di  cui alle  lettere a) e  c) del
terzo comma  dell'art. 49 del  D.P.R. 29  settembre 1973, n.  597. La
ritenuta e'  elevata al 20  per cento per  le indennita' di  cui alle
lettere f) e g) dell'art. 12 del decreto stesso. La ritenuta non deve
essere  operata  per  le  prestazioni  effettuate  nell'esercizio  di
imprese'';
  nonche' la legge 27 dicembre 1997,  n. 449, recante ''Misure per la
stabilizzazione della finanza  pubblica'' e successive modificazioni,
limitatamente all'articolo  21, comma 15, limitatamente  alle parole:
''Le  disposizioni in  materia di  ritenute alla  fonte previste  nel
titolo III del  decreto del Presidente della  Repubblica 29 settembre
1973, n. 600, e successive modificazioni, nonche'''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi che  sia abrogato il Regio decreto 28  ottobre 1940, n.
1443,  recante: ''Approvazione  del Codice  di procedura  civile'', e
successive modificazioni, limitatamente a:
   - articolo 152, comma 1, limitatamente alle parole: ''anche a pena
di  decadenza,'' e  comma 2,  limitatamente alle  parole: ''stabiliti
dalla legge'' e alle parole: ''ordinatori, tranne che la legge stessa
li dichiari espressamente'';
     - articolo 153;
   -   articolo    154,    rubrica,   limitatamente    alla   parola:
''ordinatorio'', e comma 1, limitatamente  alle parole: ''che non sia
stabilito a pena di decadenza'';
  nonche'  il decreto  del Presidente  della Repubblica  22 settembre
1988,  n.  447,  recante:  ''Approvazione  del  codice  di  procedura
penale'' e successive modificazioni, limitatamente a:
   - articolo 173, comma 1, limitatamente alle parole: ''soltanto nei
casi previsti dalla legge'' e comma 2, limitatamente alle parole: ''a
pena di decadenza'';
   - articolo  175, comma 1,  limitatamente alle parole: ''a  pena di
decadenza''?"
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia  abrogata la  legge 8  agosto  1995, n.  335,
recante:   ''Riforma  del   sistema   pensionistico  obbligatorio   e
complementare'', e successive modificazioni, limitatamente a:
   - articolo  2, comma 18,  limitatamente alle parole: '',  privi di
anzianita' contributiva,  che si iscrivono  a far data dal  1 gennaio
1996 a forme pensionistiche obbligatorie  e per coloro che esercitano
l'opzione  per  il  sistema  contributivo,  ai  sensi  del  comma  23
dell'articolo  1,''  e  alle  parole: '',  con  effetto  sui  periodi
contributivi e sulle quote di  pensione successivi alla data di prima
assunzione,    ovvero    successivi    alla   data    di    esercizio
dell'opzione''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia  abrogata la  legge 4  giugno  1973, n.  311,
recante  ''Estensione  del  servizio di  riscossione  dei  contributi
associativi   tramite   gli   enti   previdenziali''   e   successive
modificazioni?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi che  sia abrogato il. D.Lgs. 23 dicembre  1997, n. 469,
recante ''Conferimento alle regioni e  agli enti locali di funzioni e
compiti in  materia di  mercato del lavoro,  a norma  dell'articolo 1
della  L.  15  marzo  1997,  n.  59'',  e  successive  modificazioni,
limitatamente a:
   - articolo  10, comma 3:  ''I soggetti di  cui al comma  2 debbono
avere quale  oggetto sociale esclusivo l'attivita'  di mediazione tra
domanda e offerta  di lavoro.''; comma 7,  limitatamente alle parole:
''devono:  a) disporre  di  uffici idonei  nonche'  di operatori  con
competenze  professionali idonee  allo svolgimento  dell'attivita' di
selezione di  manodopera; l'idoneita' delle  competenze professionali
e'  comprovata  da  esperienze  lavorative  relative,  anche  in  via
alternativa, alla  gestione, all'orientamento  alla selezione  e alla
formazione del  personale almeno  biennale; b)  avere amministratori,
direttori  generali,  dirigenti  muniti   di  rappresentanza  e  soci
accomandatari, in  possesso di  titoli di  studio adeguati  ovvero di
comprovata  esperienza   nel  campo   della  gestione,   selezione  e
formazione  del  personale della  durata  di  almeno tre  anni.  Tali
soggetti'';  comma  10:  ''Nei  confronti dei  prestatori  di  lavoro
l'attivita'   di  mediazione   deve   essere   esercitata  a   titolo
gratuito.'';  comma  12, lett.  b),  limitatamente  alle parole:  ''e
10''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  che  siano  abrogati   il  decreto  del  Presidente  della
Repubblica 25  marzo 1957, n.  361, recante ''Approvazione  del testo
unico  delle leggi  recanti  norme per  l'elezione  della Camera  dei
deputati'' e successive modificazioni, limitatamente a:
   -  articolo 8,  comma 1,  limitatamente alle  parole: ''-  esclusi
quelli  in servizio  presso le  giurisdizioni superiori  -'', e  alle
parole ''nelle circoscrizioni  sottoposte, in tutto o  in parte, alla
giurisdizione  degli uffici  ai  quali si  sono  trovati assegnati  o
presso  i quali  hanno  esercitato  le loro  funzioni  in un  periodo
compreso  nei sei  mesi  antecedenti la  data  di accettazione  della
candidatura.  Non   sono  in   ogni  caso  eleggibili   se,  all'atto
dell'accettazione della candidatura, non si trovino in aspettativa'';
   - articolo 8,  comma 2: ''I magistrati che sono  stati candidati e
non sono stati eletti non possono esercitare per un periodo di cinque
anni le  loro funzioni  nella circoscrizione nel  cui ambito  si sono
svolte le elezioni'';
   - articolo  88, comma  7: ''I magistrati  in aspettativa  ai sensi
dell'articolo 8 conservano il trattamento di cui godevano'';
  nonche' la  legge 24  gennaio 1979, n.  18, recante  ''Elezione dei
rappresentanti  dell'Italia  al  Parlamento europeo'',  e  successive
modificazioni, limitatamente a:
   -  articolo  52,  comma  2,   limitatamente  alle  parole  '',  ai
magistrati,'';
  nonche' la legge 23 aprile 1981, n. 154, recante ''Norme in materia
di  ineleggibilita' e  incompatibilita' alle  cariche di  consigliere
regionale, provinciale,  comunale e circoscrizionale e  in materia di
incompatibilita' degli  addetti al Servizio sanitario  nazionale'', e
successive modificazioni, limitatamente a:
   - articolo  2, comma  1, n. 6),  limitatamente alle  parole: ''nel
territorio, nel  quale esercitano le  loro funzioni,'' e  alle parole
''addetti  alle corti  d'appello,  ai tribunali,  alle  preture e  ai
tribunali amministrativi regionali nonche' i vice pretori onorari e i
giudici conciliatori'';
   - articolo  4, comma  1, limitatamente  alle parole:  ''di giudice
ordinario della Corte di cassazione,'', e alle parole ''di magistrato
del  Tribunale supremo  delle acque,  di magistrato  della Corte  dei
Conti, di magistrato del Consiglio di stato''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi  che sia  abrogato il  R.D. 19  ottobre 1930  num. 1398
recante l'approvazione del Codice Penale, e successive modificazioni,
limitatamente   all'art.  294,   limitatamente  alle   parole:  ''con
violenza, minaccia o inganno''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi  che sia abrogato  il decreto-legge 31 maggio  1994, n.
332,  recante   ''Norme  per   l'accelerazione  delle   procedure  di
dismissione di  partecipazioni dello Stato  e degli enti  pubblici in
societa' per azioni'', convertito  in legge, con modificazioni, dalla
legge 30 luglio 1994, n. 474, limitatamente all'articolo 2?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete voi che  sia abrogato il regio decreto 30  gennaio 1941, n.
12, recante ''Ordinamento giudiziario'' limitatamente a:
   -  articolo  16,  comma  2, limitatamente  alle  parole:  '',senza
l'autorizzazione  del   Consiglio  Superiore   della  Magistratura'',
nonche'  comma 3:  ''In tal  caso,  possono assumere  le funzioni  di
arbitro   unico   o  di   presidente   del   collegio  arbitrale   ed
esclusivamente negli  arbitrati nei quali e'  parte l'Amministrazione
dello Stato ovvero aziende o enti pubblici, salvo quanto previsto dal
capitolato  generale per  le opere  di competenza  del Ministero  dei
lavori pubblici, approvato con D.P.R. 16 luglio 1962, n. 1063.''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  8  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione  resa da  quattordici  cittadini  italiani, muniti  dei
prescritti certificati elettorali, di  voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete  voi che  sia abrogata  la legge  3 febbraio  1963, n.  69,
recante ''Ordinamento della professione di giornalista''?".
  Dichiarano,  altresi',  di  eleggere domicilio  presso  il  Partito
Radicale in via di Torre Argentina, 76, Roma.
  Ai sensi degli articoli  7 e 27 della legge 25  maggio 1970 n. 352,
si annuncia che la cancelleria  della Corte suprema di cassazione, in
data  9  marzo  1999  ha  raccolto   a  verbale  e  dato  atto  della
dichiarazione resa da dodici cittadini italiani, iscritti nelle liste
elettorali del comune di residenza, di voler promuovere una richiesta
di referendum popolare, previsto dall'art. 75 della Costituzione, sul
seguente quesito:
  "Volete che siano abrogate le  seguenti disposizioni della legge 20
febbraio  1958 n.  75,  recante  ''Abolizione della  regolamentazione
della   prostituzione   e   lotta  contro   lo   sfruttamento   della
prostituzione altrui'',  limitatamente alle  parti seguenti:  art. 1:
''E'  vietato l'esercizio  di  case di  prostituzione nel  territorio
dello  Stato  e  nei   territori  sottoposti  all'amministrazione  di
autorita'  italiane'', art.  2: ''Le  Case, i  quartieri e  qualsiasi
altro luogo dove  si esercita la prostituzione,  dichiarati locali di
meretricio  ai sensi  dell'art. 100  del testo  unico delle  leggi di
pubblica sicurezza,  approvato con regio  decreto 18 giugno  1931, n.
773, e  delle successive modificazioni, dovranno  essere chiusi entro
sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge.'', art. 3 primo
comma n.  1: ''chiunque, trascorso  il termine indicato  nell'art. 2,
abbia la proprieta' o  l'esercizio, sotto qualsiasi denominazione, di
una  casa di  prostituzione, o  comunque  la controlli,  o diriga,  o
amministri, ovvero partecipi alla  proprieta', esercizio, direzione o
amministrazione  di essa;'',  art. 3  primo comma  n. 2:  ''chiunque,
avendo la proprieta' o l'amministrazione di una casa od altro locale,
li  conceda  in  locazione  a  scopo di  esercizio  di  una  casa  di
prostituzione;'',  art.  3  primo  comma n.  3:  ''chiunque,  essendo
proprietario,  gerente,  o preposto  a  un  albergo, casa  mobiliata,
pensione, spaccio  di bevande, circolo,  locale da ballo, o  luogo di
spettacolo, o loro annessi e dipendenze, o qualunque locale aperto al
pubblico  od  utilizzato dal  pubblico,  vi  tollera abitualmente  la
presenza di una o piu' persone che, all'interno del locale stesso, si
danno alla prostituzione;'', art. 3  secondo comma: ''in tutti i casi
previsti  nel numero  3) del  presente  articolo, alle  pene in  essi
comminate  sara'  aggiunta la  perdita  della  licenza d'esercizio  e
potra'    anche    essere    ordinata    la    chiusura    definitiva
dell'esercizio.'', art. 5  secondo e terzo comma:  ''Le persone colte
in  contravvenzione alle  disposizioni  di  cui ai  numeri  1) e  2),
qualora siano  in possesso di regolari  documenti di identificazione,
non possono essere accompagnate all'Ufficio di pubblica sicurezza. Le
persone accompagnate all'Ufficio di pubblica sicurezza per infrazioni
alle disposizioni della presente  legge non possono essere sottoposte
a visita sanitaria.'', art. 7:  ''Le autorita' di pubblica sicurezza,
le autorita' sanitarie e qualsiasi altra autorita' amministrativa non
possono   procedere  ad   alcuna  forma   diretta  od   indiretta  di
registrazione,  neanche mediante  rilascio di  tessere sanitarie,  di
donne   che  esercitano   o   siano  sospettate   di  esercitare   la
prostituzione, ne'  obbligarle a  presentarsi periodicamente  ai loro
uffici;  E' del  pari  vietato  di munire  dette  donne di  documenti
speciali.'', art.  13 secondo comma:  ''E' vietato ai  proprietari di
immobili di concludere un nuovo  contratto di locazione colle persone
sopra indicate.''?".
  Dichiarano, altresi',  di eleggere  domicilio presso il  sig. Marco
Rossi in  Roma, via Val d'Arno,  3, recapito di Udine  presso il sig.
Diego  Volpe Pasini  - S.O.S.  Italia,  piazza Matteotti,  18 -  tel.
0432/229272.