PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

COMUNICATO

Atto di indirizzo recante «Indirizzi operativi per  fronteggiare  gli
incendi boschivi, di interfaccia  ed  i  rischi  conseguenti  per  la
stagione estiva 2011». (11A06799) 
(GU n.123 del 28-5-2011)

 
 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Abruzzo 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Basilicata 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Calabria 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Campania 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Emilia-Romagna 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Friuli-Venezia Giulia 
 
                                    Al Presidente della Regione Lazio 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Liguria 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Lombardia 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Marche 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Molise 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Piemonte 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Puglia 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Sardegna 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Siciliana 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Toscana 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Umbria 
 
                                    Al Presidente della Regione Valle
                                    D'Aosta 
 
                                    Al   Presidente   della   Regione
                                    Veneto 
 
                                    Al  Presidente  della   Provincia
                                    Autonoma di Bolzano 
 
                                    Al  Presidente  della   Provincia
                                    Autonoma di Trento 
 
                                    e, p.c.  All'On.  Raffaele  Fitto
                                    Ministro per i  Rapporti  con  le
                                    Regioni   e   per   la   Coesione
                                    Territoriale 
Indirizzi  operativi  per  fronteggiare  gli  incendi  boschivi,   di
  interfaccia ed i rischi conseguenti per la stagione estiva 2011 
    Come di  consueto,  in  vista  della  prossima  stagione  estiva,
ritengo utile ed opportuno  condividere  alcune  riflessioni  con  le
SS.LL. affinche', in linea  con  i  presenti  "indirizzi  operativi",
predisposti ai sensi dell'art. 5 del decreto-legge 7 settembre  2001,
n.343, convertito dalla legge 9  novembre  2001,  n.401,  si  possano
promuovere, attivare ed adottare tutte  le  azioni  e  le  iniziative
utili a prevenire  ed  a  fronteggiare  gli  incendi  boschivi  e  di
interfaccia, oltre che  ogni  situazione  di  emergenza  conseguente,
soprattutto nell'ottica della salvaguardia delle persone e dei beni. 
    Dal  bilancio  degli  ultimi  anni,  risulta  che  le  situazioni
emergenziali legate agli incendi boschivi e di interfaccia che  hanno
colpito il nostro Paese, con conseguenze sovente  tragiche,  mostrano
un trend in parziale diminuzione. Questo risultato e' stato  ottenuto
grazie ad una crescita del  Sistema  Paese,  a  tutti  i  livelli  di
responsabilita' coinvolti nella prevenzione  e  nella  lotta  attiva,
anche  favorito  da  condizioni  meteo-climatiche  in  generale  meno
favorevoli all'innesco degli incendi. 
    I risultati raggiunti non possono tuttavia essere considerati  un
punto di arrivo, perche' il fenomeno continua  ad  interessare  vaste
aree del territorio nazionale, coinvolgendo il patrimonio boschivo ed
esponendo al rischio le infrastrutture e gli insediamenti urbani, con
significative perdite di carattere  ambientale  e  monetario,  ancora
piu' gravi nell'attuale congiuntura economica. 
    Ritengo quindi che sia necessario consolidare  e  potenziare  gli
sforzi ed i risultati fin qui ottenuti, con un'adeguata ed efficiente
risposta in termini di sorveglianza, avvistamento e lotta attiva, una
puntuale attivita' di prevenzione e di pianificazione  di  protezione
civile,  nonche'  attraverso  il  coordinamento  del   flusso   delle
informazioni tra i diversi  soggetti  competenti.  A  tale  proposito
preoccupa la decisione di includere, tra  i  trasferimenti  a  favore
delle Regioni a statuto ordinario da  tagliare  per  l'annualita'  in
corso ai sensi dell'art. 14 del decreto-legge 31 maggio  2010,  n.78,
convertito dalla legge 30 luglio 2010, n.122, anche  quelli  relativi
alla legge 21 novembre  2000,  n.353  che,  in  parte,  sostengono  e
finanziano le attivita' di previsione, prevenzione e lotta attiva che
la legge affida alle Amministrazioni da Voi governate. 
    Inoltre, preme sottolineare,  sostenuto  anche  dalle  esperienze
degli anni precedenti che, laddove l'organizzazione delle  competenze
e l'assegnazione delle responsabilita' nelle strutture che  governano
le attivita' di antincendio boschivo e di protezione civile, sono tra
loro connesse o quantomeno  ben  coordinate,  l'azione  di  contrasto
risulta  certamente   di   maggiore   tempestivita',   efficacia   ed
efficienza. In tale senso rinnovo l'invito alle SS.LL. affinche'  sia
assicurato un puntuale coordinamento tra le competenze in materia  di
incendi boschivi e di protezione civile, laddove non gia' integrate. 
    In  ultimo  e'  utile  ribadire  che  la  materia  degli  incendi
boschivi,  nel  vigente  ordinamento,   e'   posta   in   capo   alle
Amministrazioni regionali ed alle Province  Autonome,  ad  eccezione,
nell'ambito strettamente operativo, della responsabilita'  attribuita
al Dipartimento della protezione civile per il concorso della  flotta
aerea dello Stato  nella  lotta  attiva,  secondo  le  procedure  che
verranno emanate al riguardo. In tale contesto, partecipo alle SS.LL.
con soddisfazione che, dopo le problematiche vicende dei mesi  scorsi
che  hanno  interessato  la  linea   dei   velivoli   Canadair,   che
costituiscono pilastro fondamentale della flotta  dello  Stato,  tali
mezzi sono nuovamente operativi. 
    Pertanto, nell'indicare, ai  sensi  dell'art.  1,  comma  1,  del
decreto legge 31 maggio 2005, n.90, convertito dalla legge 26  luglio
2005, n.152, l'inizio della prossima campagna  estiva  al  15  giugno
2011 ed il termine al 30 settembre 2011, al  fine  di  garantire  una
risposta tempestiva  ed  efficace,  sia  di  contrasto  agli  incendi
boschivi e di interfaccia, sia, eventualmente, di protezione  civile,
vogliano le  SS.LL.  organizzare  le  proprie  attivita'  secondo  le
seguenti indicazioni: 
      a) Attivita' di previsione e prevenzione 
    favorire   presso   ciascuna   Regione   e   Provincia   Autonoma
l'attivazione dei Centri Funzionali Decentrati, di cui alla Direttiva
del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004, anche
integrandoli, ove possibile, con i diversi settori di rischio;  nello
specifico, curare  quello  preposto  alle  attivita'  di  previsione,
monitoraggio e sorveglianza delle condizioni di  rischio  determinate
dagli incendi boschivi e di interfaccia, anche al fine di assicurare,
secondo  le  indicazioni  delle  linee  guida  di  cui   al   decreto
ministeriale 20 dicembre 2001, Parte II, Punto 12, la predisposizione
di bollettini a livello regionale per l'organizzazione del sistema di
lotta attiva e per quello  di  allertamento  ai  fini  di  protezione
civile, ai diversi livelli territoriali; 
    attivare ogni possibile forma di sensibilizzazione e  di  stimolo
nei confronti di Enti e Societa' che  gestiscono  le  infrastrutture,
nonche' degli Enti locali competenti, affinche'  vengano  rimosse  le
condizioni favorevoli all'innesco ed alla propagazione degli incendi,
in particolare nelle fasce perimetrali delle zone antropizzate, delle
infrastrutture strategiche e della rete viaria, anche  attraverso  la
minimizzazione della massa combustibile e la realizzazione  di  fasce
di salvaguardia. Parallelamente si sollecitano gli Enti e gli  Organi
competenti ad attivare tutte le  opportune  forme  di  vigilanza  del
territorio atte a verificare le eventuali inadempienze; 
    promuovere ogni possibile  azione  di  impulso  finalizzata  alla
sensibilizzazione  dei  Comuni  interessati  da   incendi   boschivi,
affinche' istituiscano ovvero aggiornino il catasto  dei  soprassuoli
percorsi dal fuoco, ai sensi all'art. 10, comma 2 della  legge  n.353
del 2000, sulla base, quantomeno,  dei  dati  contenuti  nel  Sistema
Informativo della Montagna curato dal Corpo Forestale dello Stato,  o
comunque disponibili presso sistemi regionali,  al  fine  di  rendere
cogenti i vincoli e le prescrizioni di cui al comma  1  del  predetto
art. 10; 
    potenziare ed ottimizzare l'organizzazione  ed  il  coordinamento
del  personale  appartenente  alle  organizzazioni  di  volontariato,
riconosciute secondo la vigente normativa, ed impiegate,  ai  diversi
livelli territoriali, nelle attivita' di  sorveglianza,  vigilanza  e
presidio del territorio, nelle aree e nei periodi di maggior rischio; 
    prevedere, ai sensi dell'art, 7, comma 6, della legge n, 353  del
2000, forme di incentivazione,  anche  economica,  per  il  personale
stagionale utilizzato nelle attivita' di prevenzione,  pattugliamento
e lotta attiva in stretto rapporto ai risultati ottenuti  in  termini
di riduzione delle  aree  percorse  dal  fuoco,  sulla  scorta  delle
positive esperienze in tal senso adottate in alcune realta' italiane. 
      b) Attivita' di pianificazione  ai  sensi  della  legge  quadro
sugli incendi boschivi 
    definire la delimitazione delle aree e  dei  periodi  a  rischio,
prevedendo anche opportune iniziative  finalizzate  ad  inibire  ogni
azione, anche solo potenziale, che determini l'innesco  di  incendio,
definendo  con  le  Prefetture  -  Uffici  Territoriali  di   Governo
l'eventuale attivita' di controllo  del  territorio  da  parte  delle
forze di polizia; 
    provvedere all'annuale  revisione  del  Piano  regionale  per  la
programmazione delle attivita' di  previsione,  prevenzione  e  lotta
attiva contro gli incendi boschivi, di cui all'art. 3, comma 3, della
legge n. 353 del 2000, redatto secondo  le  linee  guida  di  cui  al
decreto ministeriale 20 dicembre  2001,  evidenziando  gli  obiettivi
prioritari da difendere, nonche' il modello di intervento che riporti
le attivita' necessarie ad una efficace gestione dell'emergenza; 
    assicurare  il  fondamentale  raccordo  tra  il  suddetto   Piano
regionale ed i Piani per i Parchi e le Riserve Naturali dello  Stato,
predisposti dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
e del Mare, ai sensi dall'art. 8, della legge n. 353 del 2000; 
    definire, anche tramite le intese  eventualmente  sottoscritte  a
livello regionale previste dall'art. 7, della legge n. 353 del  2000,
l'uniformita'  e  l'ottimizzazione  delle  procedure   operative   di
intervento nelle  attivita'  di  contrasto  a  terra  degli  incendi,
specificando a chi compete la direzione tecnica ed  il  coordinamento
delle operazioni nel caso di soprassuoli  prevalentemente  forestali,
oppure prevalentemente antropizzati; 
    assicurare che il modello  organizzativo  per  lo  spegnimento  a
terra preveda un  congruo  quantitativo  di  squadre  di  intervento,
debitamente  addestrate  e   equipaggiate,   dislocate   per   ambito
territoriale  di  pertinenza  e  in  considerazione  degli  obiettivi
prioritari da salvaguardare; provvedere, altresi', all'indispensabile
presenza, per ognuno dei suddetti ambiti territoriali, di  almeno  un
direttore/responsabile delle operazioni di spegnimento  -  dotato  di
professionalita' e profilo  di  responsabilita'  tali  da  consentire
l'ottimale coordinamento delle attivita' delle squadre  medesime  con
quelle dei mezzi aerei - anche appartenente, previa specifica intesa,
alle strutture operative del Corpo Nazionale dei Vigili del  Fuoco  e
del Corpo Forestale dello Stato. 
      c) Attivita' di pianificazione di protezione civile 
    sollecitare  e  sostenere  i  Sindaci  nella  predisposizione   e
nell'aggiornamento dei piani comunali o intercomunali  di  protezione
civile,  con  particolare  riferimento  al  rischio  di  incendi   di
interfaccia, anche di carattere speditivo come gia'  sperimentato  in
molte  regioni  dopo  i  tragici  eventi  dell'estate   2007,   nella
definizione delle procedure di allertamento  del  sistema  locale  di
protezione civile e nella mappatura del territorio secondo i  diversi
livelli di rischio di incendi di interfaccia, nonche' nelle attivita'
di informazione  alla  popolazione  al  verificarsi  di  incendi  sul
territorio comunale; 
    promuovere l'elaborazione di specifici piani di emergenza per gli
insediamenti, le  infrastrutture  e  gli  impianti  turistici,  anche
temporanei, posti all'interno o in stretta adiacenza di aree boscate; 
    provvedere, ove possibile, alla definizione di specifiche  intese
ed  accordi  tra  Regioni  e  Province  Autonome,  anche   limitrofe,
nell'ambito delle quali trovare un'appropriata e  coordinata  sintesi
delle  iniziative  volte  ad  assicurare  una  pronta   ed   efficace
cooperazione e condivisione di uomini e  mezzi,  in  particolare  del
volontariato, nonche' di mezzi aerei da  destinare  ad  attivita'  di
vigilanza e di lotta attiva agli incendi  boschivi  sia  in  caso  di
eventi  particolarmente  intensi  e  dannosi,  sia  durante   periodi
ritenuti a maggior rischio. 
      d) Attivita'  di  lotta  attiva  agli  incendi  boschivi  e  di
interfaccia e di gestione dell'emergenza 
    assicurare la piena integrazione procedurale e operativa  con  le
amministrazioni  statali,  centrali  e  periferiche,   in   relazione
all'impiego  sia   di   risorse   strumentali   sia   di   conoscenze
specialistiche,  valutando,  altresi',  il  ricorso  ad  accordi  per
l'utilizzo di figure professionali adeguate alle esigenze  operative,
ove non presenti nella struttura regionale o provinciale; 
    garantire  un  costante  collegamento  tra  le   Sale   Operative
Unificate Permanenti (SOUP), di cui all'art. 7, della  legge  n.  353
del 2000, e le Sale operative regionali di protezione civile, laddove
non gia' integrate, nonche' il necessario e permanente  raccordo  con
il Centro Operativo Aereo  Unificato  (COAU)  e  la  Sala  Situazione
Italia  del  Dipartimento   della   protezione   civile,   ai   fini,
rispettivamente, della richiesta di concorso  aereo  e  del  costante
aggiornamento sulla situazione a livello  regionale  delle  emergenze
derivanti dagli incendi di interfaccia; 
    assicurare, cosi' come previsto dall'art. 7 comma 3, della  legge
n. 353 del 2000, un adeguato assetto della propria SOUP  ovvero,  per
quanto concerne le Regioni a statuto speciale e le Province Autonome,
dell'eventuale  analoga  struttura  di  coordinamento,   prevedendone
un'operativita' di tipo continuativo nei periodi di  maggior  rischio
di incendio boschivo, ed integrando le proprie strutture  con  quelle
del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, del Corpo  Forestale  della
Stato e dei Corpi Forestali Regionali e/o Provinciali,  nonche',  ove
necessario,  con  personale  delle  organizzazioni  di   volontariato
riconosciute, delle Forze di  Polizia  e  delle  altre  componenti  e
strutture operative di cui alla legge n. 225 del 1992; 
    valutare la possibilita' di definire gemellaggi  tra  Regioni,  e
tra Regioni e Province Autonome, per l'attivita' di lotta attiva agli
incendi boschivi, intesi  non  solo  come  scambio  di  esperienze  e
conoscenze tra strutture ed operatori ma, soprattutto, come strumento
di potenziamento del dispositivo di intervento nelle aree  a  maggior
rischio del Paese; 
    assicurare  la  diffusione  e  la   puntuale   attuazione   delle
"Disposizioni e procedure per il concorso della  flotta  aerea  dello
Stato  nella  lotta  attiva  agli  incendi  boschivi",  emanate   dal
Dipartimento della protezione civile, onde  garantire  la  prontezza,
l'efficacia e la tempestivita' degli  interventi,  nonche'  l'impiego
ottimale dei mezzi aerei rispetto alle tipologie di evento; 
    provvedere  all'ottimizzazione  delle  procedure  di  valutazione
delle richieste di concorso allo spegnimento indirizzate al COAU  del
Dipartimento  della  protezione  civile,  essendo  peraltro  evidente
quanto il ricorso al mezzo aereo debba essere  residuale  e  riferito
esclusivamente  alle  situazioni   di   reale   necessita'   rispetto
all'attivita' di contrasto a terra; 
    adottare tutte le  misure  necessarie,  compresa  l'attivita'  di
segnalazione all'Ente  nazionale  per  l'aviazione  civile  ai  sensi
dell'art. 712  del  Codice  della  Navigazione,  affinche'  impianti,
costruzioni ed opere che possono  costituire  ostacolo  per  il  volo
degli aeromobili antincendio ed intralcio alle loro attivita',  siano
provvisti di segnali, incrementando in tal modo la sicurezza dei voli
della flotta aerea antincendio; 
    fornire il continuo  aggiornamento  delle  informazioni  relative
alle fonti di approvvigionamento idrico, con particolare  riferimento
alla  presenza  anche  temporanea  di  ostacoli  e  pericoli  per  la
navigazione aerea ed al carico d'acqua; 
    definire opportune intese con le Capitanerie  di  Porto  sia  per
identificare e garantire aree a ridosso delle  coste  idonee  per  il
pescaggio dell'acqua a mare da parte dei mezzi aerei e  sicure  anche
per  le  attivita'  di  pesca  e  balneazione,  sia  per   assicurare
l'eventuale intervento da  mare  per  il  soccorso  alle  popolazioni
qualora minacciate da incendi prossimi alla linea di costa. 
    Infine, consapevole del valore dell'educazione e della formazione
del senso civico quale forma indiretta, ma efficace, di  prevenzione,
si chiede di porre particolare cura alla promozione di iniziative per
la diffusione della cultura di protezione  civile  tra  i  cittadini,
che, in particolare, illustrino le corrette norme di comportamento da
adottare per salvaguardare l'ambiente e mettano in evidenza le  gravi
conseguenze che derivano dagli incendi boschivi e di interfaccia. 
    Confido vivamente nella  tempestiva  e  puntuale  attuazione  dei
presenti indirizzi operativi, anche  con  il  concorso  di  tutte  le
diverse  componenti  istituzionali  chiamate  ad  operare  a  diverso
titolo,  al  fine  di  garantire  il  coordinamento  della   risposta
organizzativa ed operativa nell'imminente stagione estiva 2011. 
      Roma, 13 maggio 2011 
 
                                            Il Presidente: Berlusconi