COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

DELIBERA 1 maggio 2016 

Linea  AV/AC   Milano-Verona:   Tratta   funzionale   Brescia-Verona.
Reiterazione del  vincolo  preordinato  all'esproprio.  (Delibera  n.
22/2016). (16A05935) 
(GU n.188 del 12-8-2016)

 
 
 
                    IL COMITATO INTERMINISTERIALE 
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 
  Visto il decreto legislativo 18 aprile 2016,  n.  50,  e  visti  in
particolare: 
    l'art.  200,  comma  3,  che  prevede  che  in  sede   di   prima
individuazione delle infrastrutture e degli  insediamenti  prioritari
per lo sviluppo del Paese, il Ministro  delle  infrastrutture  e  dei
trasporti effettua una ricognizione  di  tutti  gli  interventi  gia'
compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque
denominati, vigenti alla data  di  entrata  in  vigore  del  suddetto
decreto, all'esito della quale, il suddetto Ministro propone l'elenco
degli interventi da  inserire  nel  primo  Documento  pluriennale  di
pianificazione (DPP) di cui al decreto legislativo n.  228/2011,  che
sostituisce tutti i predetti strumenti; 
    l'art. 201, comma 9, che prevede che, fino  all'approvazione  del
primo DPP, valgono come programmazione degli investimenti in  materia
di infrastrutture e  trasporti  gli  strumenti  di  pianificazione  e
programmazione e i piani, comunque denominati, gia' approvati secondo
le procedure vigenti alla data di  entrata  in  vigore  del  presente
codice o in relazione ai quali sussiste  un  impegno  assunto  con  i
competenti organi dell'Unione europea; 
    l'art. 214, comma 2, lettere  d)  e  f),  in  base  al  quale  il
Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti   provvede   alle
attivita' di supporto  a  questo  Comitato  per  la  vigilanza  sulle
attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e  della
successiva realizzazione delle infrastrutture  e  degli  insediamenti
prioritari per  lo  sviluppo  del  Paese  e  cura  l'istruttoria  sui
progetti di fattibilita' e  definitivi,  anche  ai  fini  della  loro
sottoposizione alle deliberazioni  di  questo  Comitato  in  caso  di
infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo  del  Paese,
proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni  per  l'approvazione
del progetto; 
    l'art.  214,  comma  11,  che  prevede  che  in  sede  di   prima
applicazione restano, comunque, validi gli atti  ed  i  provvedimenti
adottati e sono fatti  salvi  gli  effetti  prodotti  ed  i  rapporti
giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto  legislativo  n.
163/2006; 
    l'art. 216, comma 1 e comma  27,  che  prevedono  rispettivamente
che, fatto salvo quanto previsto nel suddetto decreto legislativo  n.
50/2016, lo stesso si applica alle procedure e  ai  contratti  per  i
quali i bandi o avvisi con cui si indice la procedura di  scelta  del
contraente siano  pubblicati  successivamente  alla  data  della  sua
entrata in vigore, e che le procedure per la valutazione  di  impatto
ambientale delle grandi opere avviate alla data di entrata in  vigore
del suddetto decreto legislativo n.  50/2016  secondo  la  disciplina
gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di  cui  al  decreto
legislativo  n.  163/2006,  sono   concluse   in   conformita'   alle
disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca  del
predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per
le varianti; 
  Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, concernente il
«Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture
in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e  successive
modificazioni ed integrazioni; 
  Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle  sopracitate
disposizioni, e in particolare di quanto previsto all'art. 216, commi
1 e 27, del  decreto  legislativo  n.  50/2016,  risulta  ammissibile
all'esame  di  questo  Comitato  e  ad  essa  sono   applicabili   le
disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163/2006; 
  Viste la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta  Ufficiale  n.
51/2002),  con  la  quale  questo  Comitato  ha  approvato  il  primo
Programma delle infrastrutture strategiche, che include,  nell'ambito
del «Corridoio plurimodale padano», alla voce  «Sistemi  ferroviari»,
l'«Asse  ferroviario  sull'itinerario  del  corridoio  5   Lione-Kiev
(Torino-Mestre)», e la delibera  1°  agosto  2014,  n.  26  (Gazzetta
Ufficiale n. 3/2015), con la quale questo Comitato ha espresso parere
sull'XI allegato infrastrutture al Documento di  economia  e  finanza
(DEF) 2013, che include la linea ferroviaria  AV/AC  da  Treviglio  a
Verona nella «Tabella 0 Programma delle infrastrutture  strategiche»,
nell'ambito  dell'infrastruttura  «Asse   ferroviario   corridoio   5
LYON-K»; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001,  n.
327, e successive modificazioni ed  integrazioni,  recante  il  testo
unico delle disposizioni legislative e regolamentari  in  materia  di
espropriazione  per  pubblica  utilita'  e  visto  il   decreto   del
Presidente della Repubblica 8  giugno  2001,  n.  380,  e  successive
modificazioni  ed  integrazioni,  recante  il   testo   unico   delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia; 
  Considerato, che l'art. 165, comma 7-bis del decreto legislativo n.
163/2006 e successive modificazioni ed integrazioni, prevede  che  il
vincolo preordinato all'esproprio ha durata di sette anni, decorrenti
dalla data in cui diventa efficace la delibera di questo Comitato che
approva il progetto preliminare dell'opera, che  entro  tale  termine
puo'  essere  approvato  il  progetto  definitivo  che  comporta   la
dichiarazione  di  pubblica  utilita',  che,  in  caso   di   mancata
approvazione del progetto definitivo nel predetto termine, il vincolo
preordinato all'esproprio decade e trova applicazione  la  disciplina
dettata dall'art. 9 del testo unico in materia edilizia approvato con
decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n.  380,  che,
ove sia necessario reiterare il vincolo preordinato all'esproprio, la
proposta e' formulata a questo Comitato da parte del Ministero  delle
infrastrutture   e   dei   trasporti,   su   istanza   del   soggetto
aggiudicatore,  e  la  reiterazione  del  vincolo  e'  disposta   con
deliberazione motivata  di  questo  stesso  Comitato  secondo  quanto
previsto dal comma 5, terzo e quarto periodo, e che  la  disposizione
del predetto comma 7-bis deroga alle disposizioni dell'art. 9,  commi
2, 3 e 4, del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno  2001,
n. 327; 
  Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei  trasporti
9 giugno 2015, n. 194, con il quale e' stata soppressa  la  struttura
tecnica di missione istituita con decreto dello  stesso  Ministro  10
febbraio 2003, n. 356, e successive modificazioni ed integrazioni e i
compiti di cui agli articoli 3 e 4 del medesimo  decreto  sono  stati
trasferiti alle direzioni  generali  competenti  del  Ministero  alle
quali e' demandata la responsabilita' di assicurare la coerenza tra i
contenuti della relazione istruttoria e la relativa documentazione  a
supporto; 
  Vista la normativa vigente in materia di Codice unico  di  progetto
(CUP) e, in particolare: 
    la  legge  16  gennaio  2003,   n.   3,   recante   «Disposizioni
ordinamentali in materia di pubblica amministrazione»  che,  all'art.
11, dispone che ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere
dotato di un CUP; 
    la  legge  13  agosto  2010,  n.   136,   come   modificata   dal
decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187,  convertito  dalla  legge  17
dicembre 2010, n.  217,  che,  tra  l'altro,  definisce  le  sanzioni
applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli strumenti di
pagamento; 
    le delibere 27 dicembre  2002,  n.  143  (Gazzetta  Ufficiale  n.
87/2003, errata corrige in  Gazzetta  Ufficiale  n.  140/2003)  e  29
settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con le  quali
questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del  CUP  e
stabilito che il CUP deve  essere  riportato  su  tutti  i  documenti
amministrativi e  contabili,  cartacei  ed  informatici,  relativi  a
progetti di investimento pubblico, e  deve  essere  utilizzato  nelle
banche dati dei vari sistemi  informativi,  comunque  interessati  ai
suddetti progetti; 
  Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che  all'art.  1,  comma  5,
istituisce presso questo Comitato il «Sistema di  monitoraggio  degli
investimenti   pubblici»   (MIP),   con   il   compito   di   fornire
tempestivamente  informazioni  sull'attuazione  delle  politiche   di
sviluppo e funzionale all'alimentazione  di  una  banca  dati  tenuta
nell'ambito di questo stesso Comitato; 
  Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229,  concernente
«Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g),  della  legge
31 dicembre 2009, n. 196, in materia  di  procedure  di  monitoraggio
sullo  stato  di  attuazione  delle  opere  pubbliche,  di   verifica
dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del
Fondo opere e del Fondo progetti»; 
  Visto l'art. 36 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito
dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, che regolamenta  il  monitoraggio
finanziario dei lavori relativi  alle  infrastrutture  strategiche  e
insediamenti produttivi di cui agli articoli 161, comma 6-bis e  176,
comma 3, lettera e), del citato decreto legislativo  n.  163/2006,  e
visto in particolare il comma 3 dello  stesso  articolo,  cosi'  come
attuato con delibera di  questo  Comitato  28  gennaio  2015,  n.  15
(Gazzetta Ufficiale  n.  155/2015),  che  aggiorna  le  modalita'  di
esercizio  del  sistema  di  monitoraggio  finanziario  di  cui  alla
delibera 5 maggio 2011, n. 45 (Gazzetta Ufficiale n. 234/2011, errata
corrige Gazzetta Ufficiale n. 281/2011); 
  Vista la delibera 25 luglio 2003,  n.  63  (Gazzetta  Ufficiale  n.
248/2003), con la quale questo Comitato ha  formulato,  tra  l'altro,
indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e'  chiamato  a
svolgere ai fini della  vigilanza  sull'esecuzione  degli  interventi
inclusi nel Programma delle infrastrutture strategiche; 
  Viste le delibere 5 dicembre 2003, n. 120  (Gazzetta  Ufficiale  n.
132/2004), 18 marzo 2005, n. 1 (Gazzetta Ufficiale  n.  150/2005),  5
aprile 2007, n. 13 (Gazzetta Ufficiale n. 164/2007), 8  maggio  2009,
n. 21 (Gazzetta Ufficiale n. 130/2009),  22  settembre  2009,  n.  81
(Gazzetta Ufficiale n. 746/2010), 18 novembre 2010, n.  85  (Gazzetta
Ufficiale n. 95/2011), 6 dicembre 2011, n. 83 (Gazzetta Ufficiale  n.
53/2012), 6 dicembre 2011, n.  85  (Gazzetta  Ufficiale  n.  79/2012,
errata corrige n. 59/2012), 20 gennaio 2012, n. 6 (Gazzetta Ufficiale
n. 88/2012), 2 agosto 2013, n. 52 (Gazzetta  Ufficiale  n.  53/2014),
con le quali questo Comitato ha assegnato risorse o ha assunto  altre
decisioni concernenti la linea AV/AC Milano-Verona; 
  Vista la proposta di cui alla nota 15 marzo 2016, n. 10476, con  la
quale il Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  ha  chiesto
l'inserimento all'ordine del  giorno  della  prima  seduta  utile  di
questo Comitato dell'argomento  «Linea  AV/AC  Milano-Verona,  tratta
Brescia-Verona,  seconda   reiterazione   del   vincolo   preordinato
all'esproprio» e ha trasmesso la relativa documentazione istruttoria,
successivamente integrata con nota 29 aprile 2016, n. 2458; 
  Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta  dal  Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti e in particolare: 
    sotto l'aspetto tecnico-procedurale: 
      che con delibera n. 120/2003 questo Comitato  ha  approvato  il
progetto preliminare della linea AV/AC  Milano-Verona  e  apposto  il
relativo vincolo preordinato all'esproprio; 
      che nel dicembre 2004 e' stato completato il relativo  progetto
definitivo, coerente con il progetto preliminare approvato da  questo
Comitato e che tale progetto e' stato poi rivisto nel luglio  2005  a
seguito di alcune osservazioni di «Treno alta velocita'  S.p.a.»  (da
ora in avanti TAV) e «Italferr S.p.a.» (da ora in avanti Italferr); 
      che nel dicembre 2005 si e' pervenuti  al  completamento  degli
elaborati del progetto definitivo revisionato rev. 1, che  a  gennaio
2006 TAV e Italferr hanno inviato al contraente generale la relazione
tecnica di verifica degli elaborati del suddetto progetto  definitivo
rev. 1  e  che  ad  agosto  2006  e'  stato  consegnato  il  progetto
definitivo rev. 2, elaborato dal contraente  generale  tenendo  conto
della suddetta relazione tecnica di verifica; 
      che il decreto-legge 31 gennaio 2007, n.  7,  convertito  dalla
legge 2 aprile 2007, n. 40, aveva revocato le convenzioni tra TAV e i
contraenti  generali,  revoca   poi   abrogata   dall'art.   12   del
decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto
2008, n. 133, trasferendo la titolarita' delle suddette  convenzioni,
originariamente prevista in capo a TAV, a Rete  ferroviaria  italiana
S.p.a. (da ora in avanti RFI); 
      che con delibera n. 13/2007  questo  Comitato  ha  invitato  il
Ministero a proporre in via prioritaria l'approvazione  del  progetto
definitivo  del  lotto  funzionale  Treviglio-Brescia,  tratta   piu'
impegnata  della  linea  Milano-Venezia-Trieste   e   prossima   alla
saturazione; 
      che con delibera n. 21/2009 questo  Comitato  ha  disposto  una
prima volta la reiterazione  del  vincolo  preordinato  all'esproprio
sugli immobili interessati  dalla  realizzazione  della  linea  AV/AC
Milano-Verona, a decorrere dal 9 giugno 2009; 
      che questo Comitato, con delibera n. 81/2009 ha  poi  approvato
il   progetto    definitivo    del    suddetto    lotto    funzionale
Treviglio-Brescia e ha autorizzato  RFI  a  procedere  alla  relativa
contrattualizzazione, avvenuta ad  aprile  2011,  con  il  contraente
generale  Cepav  Due,  e  con  successiva  delibera  n.  85/2010   ha
autorizzato, ai sensi dell'art. 2, commi 232 e seguenti, della  legge
23 dicembre 2009, n. 191  (legge  finanziaria  2010),  l'avvio  della
realizzazione per lotti costruttivi della «Linea AV/AC Milano-Verona:
tratta Treviglio-Brescia» e il primo lotto costruttivo dell'opera,  e
che, con delibera n. 85/2011, ai sensi delle  medesime  disposizioni,
ha autorizzato il secondo lotto costruttivo della suddetta tratta; 
      che la legge 27 dicembre 2013,  n.  147  (legge  di  stabilita'
2014), all'art. 1, comma 76, ha disposto che, tra le altre, la tratta
Brescia-Verona della  linea  ferroviaria  AV/AC  Milano-Venezia,  sia
realizzata anch'essa per lotti  costruttivi  e  che  questo  Comitato
possa approvare il relativo  progetto  definitivo  a  condizione  che
sussistano disponibilita' finanziarie sufficienti per un primo  lotto
costruttivo di valore  non  inferiore  al  10  per  cento  del  costo
complessivo delle opere,  e  ha  autorizzato,  per  tutte  le  tratte
interessate, la spesa complessiva di 1.800 milioni di euro; 
      che la legge 23 dicembre 2014,  n.  190  (legge  di  stabilita'
2015), alla tabella E, indica gli importi da iscrivere in bilancio in
relazione alle autorizzazioni di spesa recate da  leggi  pluriennali,
con evidenziazione  dei  rifinanziamenti,  delle  riduzioni  e  delle
rimodulazioni e, in particolare, di 3.000 milioni di euro,  a  valere
sul capitolo di bilancio «Ministero  dell'economia  e  delle  finanze
7122/PG7», destinati ai progetti realizzati per lotti costruttivi per
le   tratte   Brescia-Verona-Padova,    Frasso-Telesino-Vitulano    e
Apice-Orsara; 
      che il contratto di programma 2012-2016 parte investimenti  tra
il Ministero e RFI - aggiornamento 2015, sul quale questo Comitato si
e' espresso con delibera 23 dicembre 2015, n. 112 (Gazzetta Ufficiale
n. 98/2016), alla tabella  B  -  Investimenti  realizzati  per  lotti
costruttivi,  riporta  per  la  linea  AV/AC  Milano-Verona,   tratta
Brescia-Verona, un costo di 3.954 milioni di euro, la  cui  copertura
finanziaria e' articolata come segue: 
 
Costi, finanziamenti e fabbisogni per la linea  AV/AC  Milano-Verona,
                        tratta Brescia-Verona 
 
 
                                                    (milioni di euro) 
    
              Parte di provvedimento in formato grafico
      che  ad  aprile  2014  il  contraente  generale  Cepav  Due  ha
trasmesso il progetto definitivo rev. 3 del restante lotto funzionale
Brescia-Verona a RFI, che a  sua  volta,  a  settembre  2014,  lo  ha
inoltrato al Ministero per l'avvio della procedura di approvazione, e
che a novembre 2014 si e' tenuta la relativa  conferenza  di  servizi
istruttoria; 
      che a marzo 2016 il soggetto aggiudicatore RFI  ha  chiesto  al
Ministero di proporre a questo Comitato la seconda  reiterazione  del
vincolo preordinato all'esproprio e  il  Ministero  ha  formulato  la
relativa proposta a questo Comitato in data 15 marzo 2016; 
      che il Ministero, in merito  all'interruzione  delle  attivita'
dal 2008-2009 al 2014 e alla stima dei  tempi  di  realizzazione,  ha
rappresentato che, solo a seguito della legge n. 147/2013  (legge  di
stabilita' 2014), si sono concretizzate le condizioni finanziarie per
riattivare  l'iter  progettuale   ed   autorizzativo   della   tratta
Brescia-Verona con lo stanziamento delle prime risorse disponibili, e
che il tempo di realizzazione dell'opera e' stimato in circa 88 mesi; 
      che, in  merito  allo  stato  di  avanzamento  procedurale,  il
suddetto Ministero ha fatto presente che il Ministero  dell'ambiente,
della tutela del territorio e del mare, si e' positivamente  espresso
circa la verifica di ottemperanza  delle  prescrizioni  di  cui  alla
delibera n. 120/2003, che la Regione Lombardia ha formulato  numerose
prescrizioni e raccomandazioni che richiedono  una  integrazione  del
progetto, che il medesimo e' stato trasmesso al  Consiglio  superiore
del lavori pubblici per il relativo parere e che, presumibilmente, il
progetto  definitivo  della  tratta  Brescia-Verona   potra'   essere
sottoposto a questo Comitato non prima di 6-8 mesi; 
      che,  ai  fini  della  reiterazione  del  vincolo   preordinato
all'esproprio ai  sensi  dell'art.  165,  comma  7-bis,  del  decreto
legislativo n.  163/2006,  il  Ministero  ritiene  che  sussistano  i
presupposti richiesti, e in particolare: 
        non  e'  stato  finora  possibile  sottoporre   il   progetto
definitivo   all'attenzione   di   questo   Comitato    in    ragione
dell'indisponibilita'  dei  relativi  finanziamenti,  ma  permane   a
tutt'oggi un rilevante interesse pubblico per la realizzazione  della
linea AV/AC Milano-Verona, tratta Brescia-Verona; 
        la reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio  appare
indispensabile  e  urgente  poiche',   qualora   non   si   addivenga
tempestivamente  al  rinnovo  dello  stesso,  le   aree   interessate
potrebbero essere destinate ad altri fini,  con  la  conseguenza  che
potrebbe risultare precluso o molto piu' oneroso realizzare le opere; 
        il progetto preliminare approvato con la delibera n. 120/2003
mantiene inalterata la sua validita'; 
        il soggetto aggiudicatore ha dichiarato che il  valore  delle
aree  oggetto  di  esproprio,  valutato  in  sede  di   progettazione
definitiva, e' gia' compreso all'interno delle somme  a  disposizione
del quadro economico e che l'importo, stimato in euro 10.432.800,  da
riconoscere ai proprietari in seguito alla reiterazione del  vincolo,
e'   coperto   finanziariamente   dalle   risorse   assegnate   dalle
soprarichiamate leggi di stabilita'  2014  e  2015  e  confluite  nel
contratto di programma 2012-2016 - parte investimenti,  aggiornamento
2015, tra il Ministero ed RFI; 
      che il Ministero  ha  trasmesso  le  planimetrie  del  progetto
definitivo della tratta Brescia-Verona, in base alle quali propone di
reiterare il vincolo preordinato all'esproprio  di  cui  alla  citata
delibera n. 21/2009, sulle aree interessate dai seguenti interventi: 
        tratta  AV/AC  BS-VR:  dalla  progressiva  chilometrica  (pk)
68+315 alla pk 140+780; 
        interconnessione VR merci: da pk 0+000 - corrispondente  alla
pk  138+583  della  tratta   AV/AC   Brescia-Verona   (punta   scambi
interconnessione Verona merci) a pk 2+213 B.P. e pk 2+209 B.D.; 
        interconnessione BS Est: da pk 0+000 (corrispondente alla  pk
100+515 della tratta AV/AC - punta  scambi  interconnessione  Brescia
Est) a pk 4+868 B.P. e pk 5+661 B.D., 
e di non reiterare il suddetto vincolo  sulle  aree  interessate  dai
seguenti interventi: 
        IC Treviglio Est da pk 1+644 a pk 5+525 B.P. e pk 5+514 B.D.; 
        IC Treviglio Est - Ramo Cremona: da pk 4+217 B.P. e pk  4+205
B.D a pk 5+721 B.P. e pk 6+019 B.D.; 
        spostamento linea esistente Cremona-Treviglio:  da  pk  0+000
B.P. (corrispondente a pk 5+922 dell'IC Treviglio  Est)  a  pk  0+444
B.P. (corrispondente alla pk 5+480 dell'IC Treviglio Est); 
  Considerato che il presidente della Regione  Lombardia,  sentiti  i
comuni interessati, ha espresso con nota 29  marzo  2016,  n.  43023,
l'assenso alla reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio  in
relazione alla linea AV/AC Milano-Verona, tratta Brescia-Verona; 
  Considerato che il vincolo preordinato all'esproprio sugli immobili
interessati  dalla  realizzazione  della  linea  AV/AC  Milano-Verona
reiterato una prima volta con  delibera  n.  21/2009,  scadra'  il  9
giugno 2016, potenzialmente prima della data di  pubblicazione  della
presente delibera; 
  Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del  vigente
regolamento di questo Comitato (art. 3 della delibera 30 aprile 2012,
n. 62); 
  Considerato che l'assessore ai lavori  pubblici,  infrastrutture  e
trasporti della Regione Veneto, nel corso della  seduta  odierna,  ha
dichiarato, su delega del presidente della Regione con nota 30 aprile
2016, n. 167948, che la Regione  Veneto,  sentiti  gli  enti  locali,
esprime l'assenso alla reiterazione del vincolo, evidenziando che  le
richieste dei comuni sono state rappresentate in vari incontri con il
Ministero e RFI, anche per assicurare tempi certi sulla realizzazione
dell'opera e aprire un tavolo di confronto per coinvolgere i comuni e
facilitare   il   governo   dell'impatto   dell'infrastruttura    sul
territorio; 
  Vista la nota 1° maggio 2016, n. 2182,  predisposta  congiuntamente
dal Dipartimento per  la  programmazione  e  il  coordinamento  della
politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri e  dal
Ministero dell'economia e delle finanze e posta a  base  dell'odierna
seduta del Comitato, contenente le valutazioni e le  prescrizioni  da
riportare nella presente delibera; 
  Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; 
  Acquisita in seduta l'avviso favorevole del Ministro  dell'economia
e delle finanze e degli altri  Ministri  e  Sottosegretari  di  Stato
presenti; 
 
                              Delibera: 
 
  1.1. Ai sensi e per gli effetti del  combinato  disposto  dell'art.
216, commi 1 e 27, del decreto legislativo n. 50/2016, e del  decreto
legislativo n. 163/2006 e successive modificazioni  ed  integrazioni,
da  cui  deriva  la  sostanziale  applicabilita'   della   previgente
disciplina, di cui al decreto legislativo in ultimo citato,  a  tutte
le procedure, anche autorizzative, avviate prima del 19 aprile  2016,
e in particolare dell'art. 165, comma 7-bis del  decreto  legislativo
n. 163/2006, e' disposta  la  reiterazione  del  vincolo  preordinato
all'esproprio, apposto con la delibera n. 120/2003 e reiterato con la
delibera n. 21/2009, sulle aree  e  gli  immobili  interessati  dalla
realizzazione della linea AV/AC Milano-Verona, tratta Brescia-Verona,
limitatamente ai seguenti interventi: 
    tratta AV/AC BS-VR: dalla progressiva  chilometrica  (pk)  68+315
alla pk 140+780; 
    interconnessione VR merci: da pk 0+000  (corrispondente  alla  pk
138+583   della   tratta   AV/AC   Brescia-Verona    (punta    scambi
interconnessione Verona merci)) a pk 2+213 B.P. e pk 2+209 B.D.; 
    interconnessione BS Est: da  pk  0+000  (corrispondente  alla  pk
100+515 della tratta AV/AC  (punta  scambi  interconnessione  Brescia
Est) a pk 4+868 B.P. e pk 5+661 B.D. 
  1.2. Qualora gli oneri per  gli  indennizzi  dovuti  a  favore  dei
proprietari  degli   immobili   gravati   dal   vincolo   preordinato
all'esproprio dovessero risultare superiori  all'importo  attualmente
stimato, pari a euro 10.432.800, e finanziato a carico delle  risorse
disponibili per l'intervento nell'ambito del Contratto  di  programma
2012-2016 - parte investimenti, aggiornamento  2015,  tra  RFI  e  il
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,  gli  stessi  saranno
comunque fronteggiati dal soggetto aggiudicatore con mezzi propri. 
  1.3. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  provvedera'
a verificare che  il  soggetto  aggiudicatore  effettui  un  adeguato
programma di avvisi  ai  soggetti  interessati  tale  da  scongiurare
impatti negativi  sulla  finanza  pubblica  derivanti  dall'eventuale
interruzione del vincolo. 
  1.4. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  provvedera'
a svolgere le attivita' di supporto  intese  a  consentire  a  questo
Comitato di espletare i  compiti  di  vigilanza  sulla  realizzazione
delle opere ad esso assegnati dalla  normativa  citata  in  premessa,
tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra
richiamata. 
  1.5. Ai sensi del decreto legislativo 29  dicembre  2011,  n.  229,
articoli 5, 6 e 7, e in osservanza del principio che le  informazioni
comuni ai sistemi debbano essere inviate una sola volta, nonche'  per
minimizzare le procedure e  i  connessi  adempimenti,  RFI,  soggetto
aggiudicatore dell'opera, dovra' assicurare a questo Comitato  flussi
costanti di informazioni, coerenti per contenuti con  il  Sistema  di
monitoraggio degli investimenti pubblici  di  cui  all'art.  1  della
legge n. 144/1999. 
  1.6. Ai  sensi  della  richiamata  delibera  n.  15/2015,  prevista
all'art. 36, comma 3, del decreto-legge n. 90/2014, le  modalita'  di
controllo dei flussi finanziari sono adeguate alle  previsioni  della
medesima delibera. 
  1.7. Ai sensi della delibera n. 24/2004, il CUP assegnato all'opera
dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e
contabile riguardante l'opera stessa. 
    Roma, 1° maggio 2016 
 
                                                 Il Presidente: Renzi 
Il segretario: Lotti 

Registrato alla Corte dei conti il 19 luglio 2016 
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1923