MINISTERO DELLA SALUTE

COMUNICATO

Autorizzazione all'immissione in commercio  del  medicinale  per  uso
veterinario «Cevaprost, 250 µg/ml soluzione iniettabile per  bovini».
(18A03308) 
(GU n.112 del 16-5-2018)

 
              Estratto decreto n. 53 del 17 aprile 2018 
 
    Medicinale veterinario CEVAPROST, 250 µg/ml soluzione iniettabile
per bovini. 
    Titolare A.I.C.: la societa' Ceva Salute Animale S.p.A. con  sede
in viale  Colleoni,  15  -  20864  Agrate  Brianza  (MB)  cod.  fisc.
09032600158. 
    Produttore responsabile rilascio  lotti:  lo  stabilimento  Vetem
S.p.A. con sede in lungomare Pirandello, 8 -  92014  Porto  Empedocle
(AG). 
    Confezioni autorizzate e numeri di A.I.C.: 
      scatola con 1 flacone da 10 ml - A.I.C. n. 105125013; 
      scatola con 1 flacone da 20 ml - A.I.C. n. 105125025; 
      scatola con 10 flaconi da 20 ml - A.I.C. n. 105125037. 
    Composizione: 
      1 ml contiene: 
        principio  attivo:  cloprostenolo  250,0  µg  (equivalente  a
cloprostenolo sodico 263,0 µg). 
        eccipienti: cosi' come indicato  nella  tecnica  farmaceutica
acquisita agli atti. 
    Specie di destinazione: bovini. 
    Indicazioni terapeutiche: per bovini. 
    Come molecola omologo-sintetica della prostaglandina F2α (PGF2α),
CEVAPROST e'  un  agente  luteolitico  molto  potente,  in  grado  di
provocare nella bovina una regressione  funzionale  del  corpo  luteo
(luteolisi), a cui fa seguito un ritorno  al  ciclo  estrale  e  alla
normale ovulazione. 
Note: esiste un periodo refrattario di  4-5  giorni  post-ovulazione,
nel quale la bovina risulta insensibile all'azione luteolitica  delle
prostaglandine. CEVAPROST e' costituito da un principio attivo dotato
di un buon margine di sicurezza e privo di attivita'  negativa  sulla
fertilita'. Non sono stati segnalati effetti indesiderati  o  dannosi
sulla progenie originata da bovine trattate con cloprostenolo. 
    CEVAPROST puo' essere adottato sia come un agente terapeutico per
il trattamento di diverse condizioni cliniche della bovina,  sia  per
la sincronizzazione dei calori in animali sani. 
    Le indicazioni terapeutiche di CEVAPROST sono le seguenti: 
      a) calore silente: 
        Questa condizione e' particolarmente frequente  nelle  bovine
da latte forti produttrici, che presentano cicli ovarici  normali  ma
con manifestazioni comportamentali, tuttavia,  assai  poco  evidenti,
transitorie o addirittura assenti. 
Questi animali possono essere trattati solo  dopo  accertamento,  per
esplorazione rettale, dell'attivita' ciclica  e  della  presenza  del
corpo luteo e quindi fecondati al momento dell'estro, se evidente,  o
comunque dopo 72 e 96 ore dal trattamento con CEVAPROST. 
Qualora la bovina fosse stata trattata in assenza di corpo luteo,  si
rende necessaria un'altra iniezione di CEVAPROST  a  distanza  di  11
giorni dalla prima; 
      b) trattamento delle cisti luteiniche: 
        Quando l'assenza di  calore  e'  causata  da  cisti  ovariche
caratterizzate dalla presenza di tessuto  luteinico  persistente,  la
somministrazione di CEVAPROST ha dimostrato un'elevata efficacia  nel
trattamento della condizione patologica  suddetta  e  nel  ripristino
della normale ciclicita' dell'animale; 
      c) interruzione della gravidanza: 
        La condizione puo'  verificarsi  a  causa  di  un'accidentale
copertura di manze troppo giovani o immature. 
La gravidanza puo' essere interrotta a partire da una settimana  dopo
il suo instaurarsi  fino  al  150°  giorno.  Prima  del  100°  giorno
l'aborto puo' essere indotto con rapidita' ed efficacia mentre fra il
100° e il 150° giorno i  risultati  possono  essere  meno  brillanti,
perche' probabilmente una certa proporzione di bovine puo'  diventare
progressivamente meno sensibile all'azione del corpo  luteo  ai  fini
del mantenimento della gravidanza. Gli animali devono  essere  tenuti
sotto osservazione fino a che l'espulsione del feto e delle  membrane
placentari non sia completa; 
      d) induzione del parto: 
        A partire dal 270° giorno di gravidanza  la  somministrazione
di CEVAPROST induce il parto  nella  quasi  totalita'  degli  animali
entro 30 - 60 ore dal trattamento. 
L'induzione del parto dovrebbe aver luogo il  piu'  vicino  possibile
alla data prevista per il parto spontaneo. 
L'induzione del parto non deve essere indotta prima del  270°  giorno
di gravidanza, considerato a partire  dal  giorno  dell'inseminazione
feconda.  Tutti  gli  animali  trattati  devono  essere   tenuti   in
osservazione. Analogamente a quanto si verifica con tutti  gli  altri
metodi di abbreviazione del periodo di gravidanza,  puo'  verificarsi
una incidenza di ritenzione placentare piu' elevata della norma; 
      e) rimozione di feto mummificato: 
        La  morte  endouterina  del  feto  puo'  essere  seguita   da
disidratazione  e  degenerazione  dello  stesso.  L'induzione   della
luteolisi a qualsiasi stadio della  gravidanza  provoca  l'espulsione
del feto mummificato dall'utero alla  vagina,  dalla  quale  si  puo'
rendere necessaria la rimozione manuale. 
Solitamente, segue una normale ripresa dell'attivita' ciclica; 
      f) Endometrite cronica (piometra): 
        Lesioni  all'apparato  riproduttore  durante   il   parto   o
ritenzioni   placentari   provocano   di   frequente   infezioni    e
infiammazioni uterine normalmente denominate endometriti. 
L'endometrite acuta o sub-acuta, che si puo' manifestare  poco  tempo
dopo il parto, puo' richiedere un trattamento antibiotico sia  locale
che generale. 
Questa  condizione  viene  comunque   denominata   piometra   ed   e'
caratterizzata dall'assenza di  attivita'  ciclica  estrale  e  dalla
presenza di un corpo luteo persistente.  La  condizione  puo'  essere
trattata con successo inducendo la regressione del corpo luteo. 
Se necessario, il trattamento puo' essere ripetuto dopo 10-14 giorni. 
Le altre indicazioni di CEVAPROST riguardano la pianificazione  degli
estri e dei parti. 
Un trattamento composto da due iniezioni di CEVAPROST praticate a  11
giorni di distanza l'una  dall'altra,  e'  altamente  efficace  nella
sincronizzazione degli estri in bovine normali cicliche e sane. 
Due inseminazioni artificiali praticate a 72 e 96 ore  dalla  seconda
iniezione, comportano un tasso di fertilita' del tutto normale. 
Se per ragioni di carattere economico  e  altre  si  impone  un  solo
intervento fecondativo, questo deve essere praticato dopo 72-84 ore e
puo' comportare un numero inferiore di gravidanze. 
Naturalmente possono  essere  prese  in  considerazione  varianti  al
programma di massima tracciato. 
Ad esempio, e' possibile inseminare tutti gli animali in calore  dopo
la prima iniezione e limitare il secondo trattamento, dopo 11  giorni
dal primo, alle bovine nelle quali il primo non aveva sortito effetto
(segno evidente che era stato effettuato in assenza di corpo luteo). 
La sincronizzazione degli estri, sia nelle bovine  da  latte  che  in
quelle da carne,  e'  una  pratica  di  fondamentale  importanza  per
diverse ragioni. 
    Nelle bovine da latte presenta i seguenti vantaggi: 
      a) consente  di  controllare  a  piacimento  il  ciclo  estrale
permettendo l'effettuazione  dell'intervento  fecondativo  senza  che
occorra valutare lo stato di calore.  Evitando  in  tal  modo  calori
silenti o poco evidenti, e' possibile controllare piu'  efficacemente
l'indice di fertilita' e individuare le bovine realmente sterili; 
      b) la sincronizzazione  degli  estri  permette  di  organizzare
l'allevamento in gruppi omogenei ai  fini  dell'alimentazione,  della
fecondazione,  della  messa  in  asciutta.  Vengono   migliorate   le
possibilita' di mantenere una stagionalita' dei parti. 
Attraverso una precisa programmazione di  questi  aspetti,  si  rende
possibile una riduzione della sterilita'; 
      c) facilita il  ricorso  alla  fecondazione  artificiale  nelle
manze, permettendo la  formazione  del  programma  di  inseminazione,
l'impiego di un  toro  del  quale  si  conoscono  le  caratteristiche
soprattutto  per  quanto  concerne  insorgenze  di  distocie  fetali,
nonche' un miglior controllo del trattamento e delle cure alle  manze
prima del parto. 
    I vantaggi della sincronizzazione degli estri non sono  di  minor
conto nelle bovine da carne. Infatti: 
      a) facilita il ricorso alla fecondazione artificiale,  portando
di conseguenza a un miglioramento della progenie attraverso l'impiego
di tori geneticamente superiori. Vengono  evitati  problemi  relativi
alla evidenziazione dei calori e viene ridotto il  lavoro  necessario
all'impostazione di programmi relativi alla fecondazione artificiale;
e' possibile contare  su  gruppi  di  animali  contemporaneamente  in
calore, anziche' su animali singoli; 
      b)  La  possibilita'  di  programmazione  permette  un  miglior
trattamento degli animali sia in occasione della fecondazione che del
parto. Il periodo delle nascite puo' essere accuratamente programmato
in relazione ad altri eventi  aziendali  (disponibilita'  di  foraggi
freschi, di ricoveri adatti, ecc.) o a  esigenze  di  mercato.  Tutto
cio' comporta  un  miglioramento  qualitativo  dei  prodotti,  dovuto
all'aumentata eta' media, al maggior  peso  e  alla  omogeneita'  dei
vitelli allo svezzamento. 
    Tempi di attesa: 
      carni e visceri: zero giorni; 
      latte: zero giorni. 
    Validita': 
      del medicinale veterinario  confezionato  per  la  vendita:  18
mesi; 
      dopo prima apertura del confezionamento primario: 28 giorni. 
    Regime di dispensazione: la somministrazione del medicinale  deve
essere effettuata esclusivamente dal medico veterinario nei  casi  di
impiego per finalita' abortive. 
    Da vendersi  soltanto  dietro  presentazione  di  ricetta  medico
veterinaria in copia unica non ripetibile. 
    Decorrenza ed efficacia del decreto: il  presente  decreto  sara'
notificato all'impresa interessata e pubblicato  per  estratto  nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.