DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26 febbraio 2024 

Misure di coordinamento delle politiche del mare. (24A01450) 
(GU n.64 del 16-3-2024)

 
                            IL PRESIDENTE 
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
                                                   A tutti i Ministri 
  Visto l'art. 95, primo comma, della Costituzione, che  prevede  che
«Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale
del Governo e ne e'  responsabile;  mantiene  l'unita'  di  indirizzo
politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando l'attivita' dei
Ministri»; 
  Vista  la  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  recante  «Disciplina
dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del
Consiglio dei ministri», e in particolare gli articoli 2 e 5; 
  Visto il decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n.  300,  recante
«Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'art. 11  della
legge 15 marzo 1997, n. 59»; 
  Visto il decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n.  303,  recante
«Ordinamento della Presidenza del Consiglio  dei  ministri,  a  norma
dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59»; 
  Visto l'art. 4 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sulle
funzioni  di  indirizzo  politico-amministrativo  degli   organi   di
Governo; 
  Visto il decreto-legge 11 novembre 2022, n.  173,  convertito,  con
modificazioni,  dalla  legge  16  dicembre  2022,  n.  204,   recante
«Disposizioni urgenti in materia di riordino delle  attribuzioni  dei
Ministeri», e, in particolare, l'art. 12 recante «Funzioni in materia
di coordinamento delle politiche del mare e istituzione del  Comitato
interministeriale per le politiche del mare»; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 21 ottobre
2022, con il quale il Sen. Sebastiano Musumeci, detto Nello, e' stato
nominato Ministro senza portafoglio; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in  data
10 novembre 2022, con il quale al  Ministro  senza  portafoglio  Sen.
Sebastiano Musumeci, detto Nello, e' stato conferito  l'incarico  per
la protezione civile e le politiche del mare; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in  data
12 novembre 2022, con il quale al  Ministro  senza  portafoglio  sen.
Sebastiano  Musumeci,  detto  Nello,  e' delegato  l'esercizio  delle
funzioni di coordinamento, indirizzo, promozione  d'iniziative  anche
normative, vigilanza e  verifica,  nonche'  di  ogni  altra  funzione
attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei
ministri in materia di protezione civile, superamento delle emergenze
e ricostruzione civile, nonche' per le politiche del mare; 
  Visto, in particolare, l'art. 4  del  decreto  del  Presidente  del
Consiglio dei ministri in data 12 novembre  2022,  con  il  quale  al
Ministro senza portafoglio sen.  Sebastiano  Musumeci,  detto  Nello,
sono state delegate la Presidenza del Comitato interministeriale  per
le  politiche  del  mare,  l'adozione  del  regolamento  interno  del
medesimo Comitato e  la  trasmissione  alle  Camere  della  relazione
annuale sullo stato di attuazione del Piano del mare di cui  all'art.
12, comma 3, del decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173,  convertito,
con modificazioni, dalla legge 16 dicembre 2022, n. 204; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  1°
ottobre 2012, recante «Ordinamento  delle  strutture  generali  della
Presidenza del Consiglio dei ministri»; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in  data
16 dicembre 2022 di istituzione della «Struttura di missione  per  le
politiche del mare»; 
  Visto il decreto  del  Ministro  per  la  protezione  civile  e  le
politiche del mare 8 marzo 2023, pubblicato nella Gazzetta  Ufficiale
n. 116 del 19 maggio 2023, recante «Regolamento interno del  Comitato
interministeriale di coordinamento delle politiche del mare»; 
  Visto il Piano del mare per il  triennio  2023-2025  approvato  con
delibera del Comitato interministeriale per le politiche del mare  in
data 31 luglio 2023; 
  Considerata l'esigenza di assicurare al Comitato  interministeriale
per  le  politiche  del  mare  di  esercitare  in  maniera  efficace,
economica ed efficiente le proprie competenze istituzionali, rivolte,
altresi',  al  monitoraggio  dell'attuazione  del   Piano,   al   suo
aggiornamento annuale, nonche' all'adozione di  iniziative  idonee  a
superare eventuali ostacoli e ritardi; 
  Ritenuto  necessario  elaborare  indirizzi  volti  a  garantire  il
coordinamento dell'azione istituzionale dei singoli Ministri  con  le
linee  direttrici  previste  nel  Piano,  espressive  della  politica
governativa del mare; 
  Sentito il Comitato interministeriale per le  politiche  del  mare,
che si e' pronunciato nella seduta del 21 novembre 2023; 
  Informata la Conferenza unificata  nella  seduta  del  22  febbraio
2024; 
  Informato il Consiglio dei ministri nella riunione del 26  febbraio
2024; 
  Sulla proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche
del mare; 
 
                               Adotta 
 
la presente direttiva in materia di  misure  di  coordinamento  delle
politiche del mare. 
 
1. Il Comitato interministeriale per le politiche del mare 
 
  Con il decreto-legge 11  novembre  2022,  n.  173,  convertito  con
modificazioni  dalla  legge  16  dicembre  2022,  n.  204,  e'  stato
istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Comitato
interministeriale per le politiche del mare (Cipom o  Comitato),  con
il compito di assicurare, ferme restando le competenze delle  singole
amministrazioni, la definizione e il  coordinamento  degli  indirizzi
strategici delle politiche del mare. 
  Il Comitato e' presieduto dal Ministro per la protezione  civile  e
le politiche del mare,  a  tale  fine  delegato  dal  Presidente  del
Consiglio dei ministri, ed e' composto dai Ministri: per  gli  affari
europei, il Sud, le politiche di coesione e  il  Pnrr;  degli  affari
esteri   e   della   cooperazione   internazionale;   della   difesa;
dell'economia e delle finanze; delle imprese e  del  made  in  Italy;
dell'agricoltura,  della  sovranita'  alimentare  e  delle   foreste;
dell'ambiente e della sicurezza energetica;  delle  infrastrutture  e
dei trasporti; della cultura; del turismo; per gli affari regionali e
le autonomie. 
  Il Comitato provvede, con cadenza triennale,  alla  elaborazione  e
approvazione del «Piano del mare», in materia di: 
    a) tutela e valorizzazione della risorsa mare dal punto di  vista
ecologico, ambientale, logistico, economico; 
    b) valorizzazione economica del mare con particolare  riferimento
all'archeologia subacquea, al turismo, alle iniziative a favore della
pesca  e  dell'acquacoltura  e  dello  sfruttamento   delle   risorse
energetiche; 
    c) valorizzazione delle vie  del  mare  e  sviluppo  del  sistema
portuale; 
    d)  promozione  e  coordinamento   delle   politiche   volte   al
miglioramento della continuita' territoriale da e per  le  isole,  al
superamento degli svantaggi derivanti  dalla  condizione  insulare  e
alla valorizzazione delle economie delle isole minori; 
    e)   promozione   del   sistema-mare    nazionale    a    livello
internazionale, in coerenza con le linee di indirizzo  strategico  in
materia  di  promozione  e   internazionalizzazione   delle   imprese
italiane; 
    f)  valorizzazione  del  demanio   marittimo,   con   particolare
riferimento  alle  concessioni  demaniali  marittime  per   finalita'
turistico-ricreative. 
  Il Comitato e' supportato  nell'esercizio  delle  proprie  funzioni
dalla struttura di missione per  le  politiche  del  mare  costituita
presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. 
 
2. Il «Piano del mare» per il triennio 2023/2025 
 
2.1 L'iter di formazione del Piano 
  Il massimo  impegno  profuso  da  tutti  i  soggetti  istituzionali
interessati ha permesso di pervenire all'approvazione del «Piano  del
mare» in meno di un anno dall'insediamento del Governo. 
  In particolare, il 29 marzo 2023 si e' tenuta la prima riunione del
Cipom  nella  quale  il  Presidente  ha,  tra  l'altro,   evidenziato
l'importanza di un'azione il piu' inclusiva possibile che desse  voce
a tutti i portatori d'interessi e alle amministrazioni facenti  parte
del Comitato. 
  A tal fine, la predetta struttura di missione per le politiche  del
mare ha organizzato dieci audizioni tematiche,  per  acquisire  dagli
stakeholder in ambito marittimo gli  elementi  informativi  necessari
alla individuazione  di  eventuali  criticita'  e,  conseguentemente,
elaborare possibili soluzioni per un rilancio complessivo della  blue
economy nazionale. 
  A  tali  incontri  hanno  preso  parte  portatori   di   interessi,
rappresentanti delle amministrazioni interessate e centri di ricerca.
In  particolare,  sono  state  svolte ottantatre  audizioni,  con  la
partecipazione di oltre  centonovanta  stakeholder  e  l'acquisizione
di centotrentanove  contributi  presentati  dai   diversi   portatori
d'interesse. Se al numero delle singole audizioni si aggiungono anche
i contributi ricevuti in sola forma scritta e si conteggiano anche  i
soggetti intervenuti alle dieci audizioni tematiche come uditori,  il
totale degli intervenuti sale a trecentoquarantadue. 
  Terminate  le  audizioni  degli  stakeholder,  si   e'   provveduto
all'elaborazione della prima bozza di «Piano del mare». 
  A seguire, il 28 giugno 2023 e' stata convocata la seconda riunione
del Cipom, al fine di illustrare l'andamento dei lavori di  redazione
del Piano  e  la  necessita'  di  un  continuo  coinvolgimento  delle
amministrazioni interessate per  eventuali  osservazioni  e  proposte
emendative o integrative. Il 5 luglio 2023 sono stati convocati,  per
un ulteriore confronto, i vertici della Marina  militare,  del  Corpo
delle capitanerie di porto, della Guardia di finanza e delle  Agenzie
del demanio e delle dogane. 
  Infine, il 31 luglio 2023 il «Piano del mare»  e'  stato  approvato
dal Cipom all'unanimita'. 
2.2 Le linee direttrici del Piano 
  Il «Piano del  mare»  si  sviluppa  intorno  a  sedici  direttrici,
riguardanti gli spazi  marittimi,  le  rotte  commerciali,  i  porti,
l'energia   proveniente   dal   mare,   la   transizione    ecologica
dell'industria del mare, la pesca e l'acquacoltura, la cantieristica,
l'industria  armatoriale,  il  lavoro  marittimo,  la  tutela   degli
ecosistemi e le aree marine protette, la dimensione  subacquea  e  le
risorse geologiche dei fondali, il  sistema  delle  isole  minori,  i
turismi e sport del mare, i cambiamenti  climatici,  la  cooperazione
europea e internazionale e la sicurezza. 
  Cio' che emerge con forza e' l'esigenza di raccordare tali temi  in
maniera armonica, con una visione  unitaria  e  onnicomprensiva  tesa
alla valorizzazione della «risorsa mare». 
  Il mare rappresenta, infatti, una delle piu'  importanti  fonti  di
crescita economica  e  di  prosperita'  per  l'Italia  e  per  Unione
europea. La nostra Nazione, circondata da piu' di 7.500 chilometri di
coste (di cui 3.850 insulari) e da circa 155.000 chilometri  quadrati
di  acque  marittime  territoriali,  puo'   vantare   una   posizione
strategica nel Mare Mediterraneo e, piu' in generale, nell'ambito del
c.d. «Mediterraneo allargato». 
  L'Italia vanta  la  quinta  flotta  di  bandiera  tra  le  maggiori
economie appartenenti al G20,  la  leadership  mondiale  nel  settore
delle navi traghetto, per lo piu' impiegate nel cabotaggio marittimo,
e la quinta flotta di navi cisterna per il trasporto di  idrocarburi.
Il  57%  delle  nostre  importazioni  e  il  44%   dell'esportazioni,
corrispondenti  a  circa  480  milioni   di   tonnellate   di   merci
trasportate,  transitano  via  mare.  Un  altro  primato   rilevante,
connesso alla intrinseca  marittimita'  del  nostro  Paese,  riguarda
l'industria cantieristica, sia per il settore  crociere  che  per  il
diporto, nonche' il traffico di navi passeggeri.  Inoltre  la  pesca,
diffusa lungo tutte le coste italiane, riveste un  ruolo  sociale  ed
ambientale di primo piano e, unitamente all'acquacoltura, pesa  nelle
politiche alimentari della Nazione. 
 
3. L'attuazione del «Piano del mare» 
 
  Definite, attraverso il «Piano del mare», le linee direttrici della
politica governativa nazionale, occorrera' sviluppare azioni con esse
coerenti volte a: 
    snellire la burocrazia, semplificando  i  rapporti  tra  imprese,
territori  e  pubbliche  amministrazioni,  riducendo  il  numero   di
passaggi e i tempi per compierli, attraverso la messa a sistema degli
interlocutori istituzionali.  Imprenditori  marittimi  e  istituzioni
devono raccordarsi agevolmente semplificando il  livello  regolatorio
di intese, nulla osta e altri atti di  assenso  comunque  denominati,
nella stesura delle normative  attuative  di  settore  da  parte  dei
dicasteri  competenti  attraverso  l'attivazione  di  conferenze   di
servizi semplificate; 
    adottare normative chiare e politiche fiscali certe, al  fine  di
rendere piu' competitive le filiere del mare; 
    internazionalizzare, promuovere e comunicare l'economia del  mare
made in Italy; 
    digitalizzare l'intero settore marittimo, cui conferire  maggiore
competitivita' e appetibilita' a livello internazionale, colmando  il
gap di interconnessione nazionale attraverso l'adozione  di  un'unica
banca dati per semplificare e velocizzare le procedure autorizzatine; 
    rafforzare quantitativamente e qualitativamente la rappresentanza
della  marittimita'  italiana  nell'Unione  europea  e   nelle   sedi
internazionali preposte; 
    allineare la normativa del settore marittimo a quella dell'Unione
europea, evitando di adottare norme  piu'  restrittive  soltanto  per
l'Italia; 
    inquadrare in maniera trasversale il tema  della  formazione  del
personale marittimo e del  mantenimento  delle  relative  qualifiche,
realizzando le esigenze di semplificazione e di competitivita'; 
    attuare politiche ambientali orientate alla sostenibilita', nelle
dimensioni ecologica, economica, sociale e giuridica, che coinvolgano
nel processo le attivita' produttive; 
    favorire e sostenere network e cluster  nazionali  di  tutti  gli
utenti del mare, partendo da quelli istituzionalmente riconosciuti  a
livello  nazionale  ed  europeo,  anche  attraverso   nuovi   sistemi
tecnologici  innovativi,  che  possano  rafforzare   e   maggiormente
qualificare l'offerta marittima italiana sia a livello nazionale  che
internazionale; 
    facilitare  le  sinergie  tra  istituzioni,  territori,  imprese,
associazioni, autorita' civili, autorita' militari  e  cittadini  che
operano sul e per il mare; 
    affrontare in maniera innovativa la questione del  dragaggio  dei
porti e dei loro accessi; 
    incentivare la transizione energetica, attraverso un'azione dello
Stato consapevole e determinata; 
    sostenere l'innovazione tecnologica, mettendo  insieme  il  mondo
delle  imprese  e  il  mondo   della   ricerca,   alla   base   della
competitivita' delle nostre imprese marittime; 
    migliorare l'efficienza  e  l'efficacia  dell'azione  complessiva
dello Stato sul mare; 
    promuovere, a cominciare dalla scuola primaria, una nuova cultura
del mare. 
  L'attuazione degli indirizzi strategici definiti nel Piano, oltre a
comportare investimenti economici, necessita dell'impegno di tutti  i
soggetti interessati, sia pubblici  (mediante  il  coordinamento  del
Cipom) che privati. 
  Soltanto attraverso una tale sinergia di  contributi  e'  possibile
garantire il necessario supporto  all'economia  marittima  nazionale,
generando un ritorno  complessivo  migliore  per  tutto  il  «Sistema
Italia», nell'ottica di una rinnovata autonomia marittima  strategica
nazionale. 
 
4. Le competenze del Comitato interministeriale per le politiche  del
mare. 
 
  Ai sensi di quanto previsto dall'art. 12 del decreto-legge  n.  173
del 2022 cit., il Comitato interministeriale  per  le  politiche  del
mare provvede a monitorare l'attuazione  del  Piano,  ad  aggiornarlo
annualmente in funzione degli obiettivi conseguiti e delle  priorita'
indicate anche in sede europea e ad adottare le iniziative  idonee  a
superare eventuali ostacoli e ritardi. Il Piano, inoltre, costituisce
riferimento per gli strumenti di pianificazione di settore. 
  Dal dettato normativo emerge, pertanto, la competenza del  Comitato
a: 
    monitorare l'attuazione del  Piano,  al  fine  di  verificare  la
coerenza tra le azioni  istituzionali  svolte  dalle  amministrazioni
competenti e le linee direttrici previste nel Piano, espressive della
politica governativa del mare; 
    adottare  iniziative  idonee  a  superare  eventuali  ostacoli  e
ritardi nell'attuazione del Piano, anche in considerazione di  quanto
eventualmente risultante dall'azione di monitoraggio; 
    aggiornare annualmente  il  Piano  in  funzione  degli  obiettivi
conseguiti e delle priorita' indicate anche in sede europea,  tenendo
conto, altresi', di  eventuali  mutamenti  del  contesto  sociale  ed
economico  di  riferimento  e,   comunque,   delle   nuove   esigenze
eventualmente  rappresentate  dalle  amministrazioni  competenti   in
ragione degli obiettivi istituzionali da ciascuna definiti; 
    approvare un nuovo Piano triennale, con la formazione di un nuovo
strumento di  pianificazione,  in  ipotesi  fondato  anche  su  linee
direttrici nuove o diverse; 
    presentare,  entro  il  31  maggio  di  ogni  anno,   un'apposita
relazione alle Camere sullo  stato  di  attuazione  del  Piano,  alla
stregua  di  quanto   risultante   dall'esercizio   delle   ulteriori
competenze attribuite dal dato positivo. 
 
5. Misure di coordinamento. 
 
5.1 Premessa 
  Per permettere al  Comitato  di  esercitare  in  maniera  efficace,
economica ed efficiente le proprie competenze istituzionali,  occorre
definire alcune misure di coordinamento. 
  A tali fini, occorre che  ciascuna  amministrazione,  in  relazione
agli ambiti di propria competenza, secondo le  modalita'  procedurali
infra indicate: 
    garantisca un'informativa «preventiva» al Cipom  sugli  obiettivi
istituzionali che si intendano perseguire nelle  materie  interessate
dalle linee direttici definite dal Piano; 
    garantisca un'informativa «successiva» al Cipom  sugli  strumenti
di  pianificazione  adottati  e,   in   generale,   sulle   attivita'
istituzionali svolte nelle materie interessate dalle linee direttrici
definite dal Piano; 
    comunichi in via preventiva al Cipom gli schemi  dei  disegni  di
legge di  iniziativa  governativa,  che  si  intendono  sottopone  al
Consiglio dei ministri, aventi ad oggetto materie  interessate  dalle
linee direttrici definite dal Piano. 
5.2 Le informative 
  Le  informative,  preventive  e  successive,  sono  necessarie  per
permettere al Comitato,  da  un  lato,  di  verificare,  in  sede  di
monitoraggio sull'attuazione del Piano, la coerenza tra le iniziative
dei singoli Ministeri o Ministri delegati e gli indirizzi  strategici
collegialmente condivisi con l'approvazione del Piano; dall'altro, di
valutare le eventuali esigenze da soddisfare in sede di aggiornamento
annuale  del  Piano  e  di  formazione   del   nuovo   strumento   di
pianificazione triennale. 
  In particolare, per assicurare la corretta attuazione  delle  linee
direttrici definite dal Piano, occorre notiziare  il  Comitato  delle
misure  gia'  assunte  da  ciascuna  amministrazione  nelle   materie
interessate dalle linee direttrici del Piano: in tale modo,  si  pone
il Comitato in  condizione  di  acquisire  gli  elementi  conoscitivi
rilevanti per valutare la coerenza tra l'azione  istituzionale  delle
singole amministrazioni e la politica  marittima  governativa;  cio',
anche  al  fine  di  promuovere  ogni  iniziativa  utile  a  superare
eventuali ritardi od ostacoli  in  ipotesi  riscontrati,  nonche'  di
riferire annualmente al Parlamento sull'effettivo stato di attuazione
del «Piano del mare». 
  A  tali  fini,  si  richiama  l'attenzione  delle  amministrazioni,
ciascuna per l'ambito di rispettiva competenza, sulla  necessita'  di
inviare al Cipom e, per esso,  alla  struttura  di  missione  per  le
politiche del mare: 
    entro   quindici   giorni   dall'adozione,   gli   strumenti   di
pianificazione settoriale riferiti a materie interessate dalle  linee
direttrici definite dal Piano; 
    entro il 31 marzo 2024, e a regime entro il 31 dicembre  di  ogni
anno,  una   relazione   informativa   sulle   eventuali   iniziative
amministrative  gia'  in  essere  e  afferenti  alle  aree  tematiche
risalenti al citato Piano. 
  Per permettere al Comitato di acquisire  gli  elementi  conoscitivi
necessari per l'aggiornamento del Piano e per  la  formazione  di  un
nuovo «Piano  triennale»,  occorre,  invece,  notiziare  il  Comitato
sull'indirizzo  politico-amministrativo  che   ogni   amministrazione
intende attuare pro futuro in ciascuno dei  settori  interessati  dal
Piano. 
  A  tali  fini,  si  richiama  l'attenzione  delle  amministrazioni,
ciascuna per l'ambito di rispettiva competenza, sulla  necessita'  di
inviare al Cipom e, per esso,  alla  struttura  di  missione  per  le
politiche del mare, entro il 31 marzo 2024, e a regime  entro  il  31
dicembre di ogni anno,  una  relazione  informativa  sugli  obiettivi
prospettati dal Piano del mare che si  intendono  conseguire  durante
l'anno successivo (o il 2024 con riguardo alla relazione  da  inviare
entro il 31 marzo 2024). 
5.3 Comunicazione degli schemi di  disegni  di  legge  di  iniziativa
governativa. 
  Per assicurare la completezza dell'istruttoria sui disegni di legge
di  iniziativa  governativa,  si  ritiene  necessario   fornire   una
comunicazione preventiva al Cipom degli schemi dei disegni  di  legge
relativi a materie interessate  dalle  linee  direttrici  del  Piano.
Cio', anche alla luce delle esigenze di tutela sottese al disposto di
cui all'art. 3, comma 3, decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei
ministri  10  novembre  1993,  recante  il  regolamento  interno  del
Consiglio  dei  Ministri  che,  prevedendo  la  possibilita'  di   un
arricchimento istruttorio anche con l'acquisizione di  appositi  atti
di adesione,  a  fortiori  giustifica  comunicazioni  preventive  per
acquisire dai competenti  organi  istituzionali  elementi  istruttori
liberamente valutabili ai fini della decisione finale. 
  A  tali  fini,  si  richiama  l'attenzione  delle  amministrazioni,
ciascuna per l'ambito di rispettiva competenza, sulla  necessita'  di
inviare al Cipom e, per esso,  alla  struttura  di  missione  per  le
politiche del mare, almeno quindici giorni prima  della  trasmissione
del disegno di legge al Presidente  del  Consiglio  per  l'iscrizione
all'ordine del giorno  del  Consiglio  dei  ministri,  lo  schema  di
disegno di legge avente ad oggetto materie  interessate  dalle  linee
direttrici definite dal Piano. 
  Il Cipom puo' esprimere, in tempo utile per la  disamina  da  parte
del Consiglio dei ministri e,  comunque,  entro  i  successivi  dieci
giorni, un parere non vincolante sugli schemi ricevuti,  manifestando
la propria posizione sulle tematiche trattate e,  fornendo,  in  tale
maniera utili elementi valutativi per assicurare  la  coerenza  delle
proposte normative rispetto  alla  politica  marittima  generale  del
Governo espressa attraverso le linee direttrici del «Piano del mare». 
  All'attuazione della presente  direttiva  si  provvede  nell'ambito
delle  risorse  strumentali,  umane  e  finanziarie   disponibili   a
legislazione vigente senza nuovi o  maggiori  oneri  per  la  finanza
pubblica. 
    Roma, 26 febbraio 2024 
 
                                                 Il Presidente        
                                           del Consiglio dei ministri 
                                                     Meloni