Linee programmatiche per il comparto dello zinco.(GU n.126 del 1-6-1989)
IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER IL COORDINAMENTO DELLA POLITICA INDUSTRIALE Vista la legge 12 agosto 1977, n. 675, recante disposizioni per il coordinamento degli interventi nel campo della politica industriale; Viste le direttive impartite dal Comitato in ordine ai programmi di riassetto delle societa' minero-metallurgiche trasferite all'ENI a seguito del decreto-legge 7 aprile 1977, n. 103, convertito, con modificazioni, nella legge 6 giugno 1977, n. 267; Considerato che, a seguito del consolidamento della ristrutturazione dell'attivita' minero-metallurgica del disciolto EGAM, la Nuova Samim puo' oggi rappresentare l'operatore pubblico attraverso il quale possono essere fissati indirizzi programmatici nel comparto della metallurgia non ferrosa; Tenuto conto degli elementi di valutazione che, nella riunione dell'8 giugno 1983, hanno indotto il Comitato - sulla base dell'analisi del quadro di riferimento del settore dello zinco - a prospettare, per gli anni a venire, la sussistenza di margini nel mercato nazionale tali da consentire il recupero economico e produttivo, attraverso l'intervento temporaneo della GEPI ai sensi della legge 21 marzo 1971, n. 184, della societa' Pertusola Sud in un contesto nel quale sono state delimitate, tra l'operatore pubblico e quello privato, quote massime di mercato e sollecitati rapporti di collaborazione nella gestione delle imprese appartenenti ai due operatori; Tenuto conto che nella riunione del 19 ottobre 1983 il Comitato, nel prendere atto, ai sensi del punto 3 della propria delibera del 20 settembre 1979, della deliberazio ne della GEPI in merito alle modalita' di intervento della Finanziaria nella societa' Pertusola Sud, ha espressamente riconosciuto la compatibilita' del progetto di risanamento dello stabilimento di Crotone con le linee previsionali indicate nel quadro di riferimento del settore dello zinco sopra richiamato; Considerato che l'intervento della GEPI nel quinquennio ormai decorso e' stato principalmente rivolto - in assenza di condizioni che potessero dar luogo all'avvio dei programmi di ammodernamento previsti per il recupero della produttivita' aziendale dello stabilimento di Crotone - al mantenimento della struttura patrimoniale della societa' Pertusola Sud; Vista la nota n. 883 del 23 marzo 1988, con la quale il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato propone l'esigenza di un aggiornamento del quadro di riferimento dello zinco alla luce della situazione interna ed internazionale venutasi a determinare nel settore e, nel contempo, ravvisa l'opportunita' che siano emanate direttive idonee ad assicurare la continuita' produttiva dello stabilimento di Crotone in attesa di eventuali, successivi interventi da parte dell'ENI; Vista la comunicazione trasmessa in data 24 marzo 1988 con la quale la GEPI, ai sensi del punto 3 della delibera del 20 settembre 1979, informa il Comitato sugli effetti che potrebbero prodursi a breve ove non venissero adottate decisioni in grado di chiarire il quadro operativo della gestione dello stabilimento di Crotone; Vista la delibera del Comitato del 12 aprile 1988, con la quale i Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e delle partecipazioni statali venivano impegnati a presentare al CIPI un piano di riassetto dell'industria nazionale dello zinco, che tenesse conto dell'obiettivo di mantenere una produzione nazionale equilibrata rispetto ai consumi interni, in un quadro di economicita' degli investimenti e di valorizzazione della qualificazione lavorativa; Preso atto del "Piano di riassetto del settore zinco" predisposto dal Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato di concerto con il Ministero delle partecipazioni statali, in attuazione della citata delibera CIPI del 12 aprile 1988; Rilevato che il disegno industriale contenuto nel "Piano di riassetto del settore zinco" tende a perseguire gli obiettivi di economicita', di mantenimento di una produzione nazionale equilibrata rispetto ai consumi interni di zinco e di valorizzazione della qualificazione lavorativa esistente; Ravvisata la necessita' di realizzare un polo o quanto meno un sistema nazionale coordinato per il comparto dello zinco, del piombo e delle materie associate da ammettere alle agevolazioni previste per il Mezzogiorno, purche' siano rispettati i vincoli di dimensione della produzione di zinco elettrolitico sia dello stabilimento di Crotone (t/a 100.000) che di Porto Vesme (t/a 160.000); Udita la relazione dei Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e delle partecipazioni statali; Delibera: 1. E' approvato il "Piano di riassetto del settore zinco" presentato dai Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e delle partecipazioni statali. 2. I Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e delle partecipazioni statali daranno disposizioni, rispettivamente, a GEPI ed ENI affinche' operino per realizzare, con la massima tempestivita', un'unica struttura societaria nazionale come previsto dal Piano di riassetto o quantomeno assicurino la realizzazione di un efficace coordinamento della presenza pubblica nel settore dello zinco, tramite il subentro, alle stesse condizioni societarie, dell'ENI/Nuova Samim nelle quote azionarie attualmente detenute dalla GEPI in Pertusola Sud. 3. Nel caso in cui le linee di riassetto indicate nel punto 2. non si dimostrassero percorribili, la GEPI curera' il negoziato con il partner privato della societa' Pertusola Sud, per favorire la realizzazione di un assetto unitario del settore zinco. I Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e delle partecipazioni statali riferiranno al CIPI entro trenta giorni sul negoziato. 4. La GEPI rimarra' azionista nel settore zinco fino al completamento del piano di riassetto per assicurare una collocazione al personale in esubero evidenziato dal piano stesso. La parte pubblica si adoperera' per ricercare una partecipazione di primari operatori minerari internazionali, che potra' giungere sino ad una quota paritaria del 50%, qualora la Joint Venture possa estendere uguale partecipazione alla parte mineraria. Roma, addi' 2 maggio 1989 Il Presidente delegato: FANFANI