Dichiarazione di notevole interesse pubblico di un'area compresa tra il fosso dell'Acqua Traversa e via Camilluccia nel comune di Roma.(GU n.6 del 9-1-1992)
IL MINISTRO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla protezione delle bellezze naturali; Visto il regolamento 3 giugno 1940, n. 1357, per l'applicazione della legge predetta; Visto l'art. 82, secondo comma, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1977, n. 616; Considerato che con decreto ministeriale 22 maggio 1985, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 176 del 27 luglio 1985 la zona dell'Insugherata sita nel territorio del comune di Roma, e' stata dichiarata di notevole interesse pubblico ai sensi della sopracitata legge n. 1497/1939, e con decreto ministeriale 24 febbraio 1986, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 129 del 26 maggio 1986, la zona denominata "Parco di Veio" sita nel comune di Roma, e' stata dichiarata di notevole interesse pubblico ai sensi della sopracitata legge n. 1497/1939; Considerato che con decreto ministeriale 7 ottobre 1991, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 261 del 7 novembre 1991 l'area adiacente il fosso dell'Acqua Traversa a nord della Valle dell'Insugherata sita nel comune di Roma e' stata dichiarata di notevole interesse pubblico ai sensi della sopracitata legge n. 1497/1939; Considerato che la perimetrazione cosi' come dal predetto decreto ministeriale 7 ottobre 1991 aveva determinato l'esclusione dell'area compresa tra il "fosso dell'Acqua Traversa" e la via Camilluccia, entro la quale giacciono i fossi "della Rimessola" e "dei Frati"; Vista la nota n. 2495 dell'11 luglio 1991 con la quale la soprintendenza per i beni ambientali e architettonici di Roma ha formulato una proposta di vincolo per tale area; Vista la documentazione fotografica trasmessa dal medesimo ufficio periferico con la nota n. 3272 dell'8 agosto 1991; Visto il parere favorevole espresso dal comitato di settore per i beni ambientali e architettonici del Consiglio nazionale per i beni culturali e ambientali nelle sedute dell'8 e 9 ottobre 1991 in ordine alla proposta di vincolo formulata dalla soprintendenza per i beni ambientali e architettonici di Roma nelle note suindicate; Considerato che l'area sita nel comune di Roma cosi' delimitata dal punto di estremo sud, rappresentato dal piazzale delle Medaglie d'Oro in direzione antioraria - sud, est, nord, ovest e sud - il primo tratto del confine e' rappresentato dalla via Trionfale che si estende fino a via Decia Filipponi da qui segue il tratto di via della Camilluccia, dal suo inizio fino a piazza Igea, costeggia Villa Tre Colli e prosegue con la via della Camilluccia fino a piazza dei Giuochi Delfici; da questo punto segue un piccolo tratto della via Cassia, fino all'incrocio di via Cortina d'Ampezzo; in questo punto il confine interseca il "fosso dell'Acqua Traversa" e lo segue fino al fiume Tevere intersecando via dei Banchi, via Cassia Nuova, via Maffeo Pantaleoni, via Flaminia Nuova, via Canino, via Poggio Martino, via Flaminia Vecchia e via Passagno, alla cui altezza, il fosso dell'Acqua Traversa unendosi con il fosso della Crescenza forma un piccolo affluente che si getta nel fiume Tevere, sito a poche centinaia di metri. Il punto d'incontro con il fiume Tevere rappresenta il margine piu' est del terreno descritto. Da qui il con- fine risale il fosso della Crescenza in direzione est-nord che incrocia via Flaminia Vecchia, via Flaminia Nuova e le due imboccature, prima la sud e poi la nord, di via del Casale della Crescenza, da questo punto il fosso della Crescenza prende il nome di "fosso del Fontaniletto" e il confine prosegue in direzione nord fino a via di Grottarossa, estremo punto nord del comprensorio. In questo frangente il confine scorre appaiato in direzione nord-ovest con il vincolo dell'Insugherata e termina nel punto in cui via dell'Insugherata incontrerebbe la prosecuzione naturale di via Augusto Conti (incrocio in cui sussiste la nascita del fosso dell'Insugherata); il confine quindi, seguendo via Agusto Conti fino all'incrocio con via della Rimessola, risale seguendo via delle Benedettine e via di Casal S. Michele alla cui fine incontra il fosso di Valle della Rimessola. Da qui seguendo di nuovo via di S. Michele e via delle Benedettine il confine passa lungo il margine nord-ovest di via E. Latino rasentando il suo punto terminale e toccando il margine finale di via V. Piazzi e di via E. Fusco, segue il margine est di via F. Filelfo ed il tratto terminale di via Antonio Parato. Da questo punto si definisce, attraverso i nomi ed i margini delle strade, un piccolo territorio che include le origini del fosso di Valle Rimessola: i margini sud di via Parato; est, sud e ovest di via Pietro Paolo Vergerio fino all'incrocio con via Parravicini; il margine est di via Angelo Fava dall'incrocio a nord con via Pedersoli fino all'incrocio sud con via T. Silvestri; il margine nord-est di via T. Silvestri da via Fava a via Allievo segue tutto il tratto terminale di via Allievo e continuando attraverso tutta la sua estensione nel suo margine sud-est, cioe' dal suo tratto terminale all'incrocio con via De Gubernatis; il margine nord-est di via De Gubernatis fino a via Dazzi segue i margini sia est che ovest di via Dazzi, continua attraverso il tratto terminale di via De Gubernatis fino all'incrocio di via G. Taverna, della quale segue i confini del tratto terminale e tutto il suo margine sud-est fino alla via Trionfale; segue un piccolo tratto di via Trionfale fino alla via della Tenuta di S. Agata; continua determinando tutti i margini della via della Tenuta di S. Agata per tornare sulla via Trionfale (termine della descrizione del territorio della Valle Rimessola). Dalla via Trionfale in direzione est-sud si ritorna a piazzale delle Medaglie d'Oro, riveste valore ambientale e paesisitico poiche' e' compresa tra le propaggini di un bosco costituito da querce e sugheri che, continuando armoniosamente quello dell'Insugherata degrada verso il "fosso dell'Acqua Traversa" trasformandosi in una macchia boschiva, estesa fino al "fosso dei Frati" in un insieme vegetazionale tipico del Lazio centro-settentrionale nel quale sono ancora presenti punti di vista panoramici che caratterizzavano l'antica area agreste; Constatata l'esigenza di integrazione ed estensione dei vincoli gia' esistenti, al fine di conservare la continuita' del paesaggio; Considerato che lo sviluppo edilizio previsto dalla normativa urbanistica vigente potrebbe modificare negativamente l'intero sistema idromorfologico e vegetazionale, sconvolgendo altresi' l'equilibrio visivo gia' precario e rilevata quindi l'opportunita' di sottoporre l'area in questione ad un idoneo provvedimento di tutela; Decreta: L'area sita nel comune di Roma cosi' come sopra perimetrata e' dichiarata di notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497 ed in applicazione dell'art. 82 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, art. 82 ed e' pertanto soggetta a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa ed a quelle previste nel citato decreto del Presidente della Repubblica. La soprintendenza ai beni ambientali e architettonici di Roma provvedera' a che copia della Gazzetta Ufficiale contenente il presente decreto venga affissa, ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge 29 giugno 1939, n. 1497 e dell'art. 12 del regolamento 3 giugno 1940, n. 1357, all'albo del comune interessato e che copia della Gazzetta Ufficiale stessa, con relativa planimetria da allegare, venga depositata presso i competenti uffici del comune stesso. Roma, 12 dicembre 1991 p. Il Ministro: ASTORI