Entrata in vigore delle decisioni adottate dalla Commissione internazionale permanente nella XVI sessione plenaria, tenutasi nel giugno 1980, conformemente alla convenzione sul riconoscimento reciproco di punzoni di prova delle armi da fuoco portatili adottata a Bruxelles il 1 luglio 1969, ratificata con legge 12 dicembre 1973, n. 993, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 46 del 19 febbraio 1974.(GU n.160 del 10-7-1993 - Suppl. Ordinario n. 62)
Il 15 novembre 1981, in conformita' a quanto previsto dall'art. 8 del
regolamento annesso alla convenzione sul riconoscimento dei punzoni
di prova delle armi da fuoco portatili, Bruxelles 1 luglio 1969
(della quale l'Italia era divenuta parte il 31 marzo 1974 come da
comunicato in Gazzetta Ufficiale n. 118 dell'8 maggio 1974), sono
entrate in vigore le decisioni adottate dalla Commissione
internazionale permanente nella XVI sessione plenaria tenutasi nel
giugno 1980. Dette decisioni, con relativa traduzione non ufficiale
in italiano, vengono qui di seguito riportate.
COMMISSIONE INTERNAZIONALE PERMANENTE
per la Prova delle
ARMI DA FUOCO PORTATILI
XVI SESSIONE
GIUGNO 1980
BUREAU PERMANENT DE LA
COMMISSION INTERNATIONALE PERMANENTE
45, RUE FOND DES TAWES, 45
4000 LIEGE (Belgique)
COMMISSIONE INTERNAZIONALE PERMANENTE
per la Prova delle
Armi da Fuoco Portatili
XVI SESSIONE
GIUGNO 1980
Commissione Internazione Permanente
per la prova delle armi portatili
C.I.P.
La Commissione Internazionale Permanente per la Prova delle armi da
fuoco portatili,
Riferendosi alla Convenzione per il riconoscimento reciproco dei
punzoni di prova delle armi da fuoco portatili e al Regolamento fatti
a Bruxelles il 1 luglio 1969
ha l'onore di portare alla conoscenza delle Parti contraenti le
decisioni prese durante la sua XVI SESSIONE plenaria.
XVI.1 - DICHIARAZIONE FATTA IN APPLICAZIONE DEL PARAGRAFO 5
DELL'ARTICOLO 1 DELLA CONVENZIONE.
Il Regolamento di prova spagnolo pubblicato il 27 febbraio 1979 e'
conforme alle prescrizioni della C.I.P.
XVI.2 - MUNIZIONI DI PROVA PER ARMI A CANNA(E) LISCIA(E). PRESSIONE
AL 2 MANOMETRO.
Disuguaglianze da rispettare.
Decisione presa in applicazione del paragrafo 1 dell'articolo 5 del
Regolamento.
La munizione di prova per armi a canna(e) liscia(e), destinata a
sviluppare 500 bar al 2o manometro, deve rispettare le disuguaglianze
seguenti:
P ( > o = ) 500 bar
n
P - K S (> o =) 450 bar
n 3.n n
P + K S ( < o =) 650 bar
n 3.n n
XVI.3 - CONDOTTA DELLE PROVE - REGOLAMENTO TIPO - MODIFICHE
APPORTATE ALLA DECISIONE XV.9
Decisione presa in applicazione del paragrafo 1 dell'articolo 5 del
Regolamento.
Il 7 capoverso dell'articolo 5 della decisione XV.9 e' soppresso e
sostituito dal seguente:
- Scarto dello spazio di chiusura, e, in particolare, disgiunzione
tra il piano di culatta della canna e la bascula superiori a quelli
ammessi dalla C.I.P.
Il 6 capoverso dell'articolo 13 della decisione XV.9 e' soppresso e
sostituito dal seguente:
- Scarto dello spazio di chiusura o all'occorrenza, disgiunzione
della chiusura dell'arma superiore a quello ammesso dalla C.I.P.
XVI.4 - ADDENDUM A, AL PARAGRAFO 6.1 DELL'ALLEGATO TECNICO
"CONTROLLO DELLE MUNIZIONI DI COMMERCIO" (Decisione XV.7)
Decisione presa in applicazione del paragrafo 1 dell'articolo 5 del
Regolamento.
I - Dimensioni da controllare dal punto di vista della sicurezza
1. Cartucce destinate alle armi a canna(e) rigata(e),ivi comprese
le cartucce per pistole e revolvers, le cartucce a percussione
anulare e le cartucce per apparecchi a scopo industriale.
a. L : Lunghezza totale del bossolo (cartuccia massim 3
H : Diametro alla bocca del bossolo (cartuccia mas 2
G : Diametro del proiettile alla bocca del bossolo 1
(cartuccia massima)
Queste dimensioni devono essere inferiori o tutt'al piu'
uguali a quelle prescritte dalla C.I.P. e mensionate nelle
"Tabelle delle Dimensioni delle Cartucce e delle Camere" e
devono essere controllate separatamente
b. La distanza L +G (L = lunghezza totale del bossolo
3 3
cartuccia massima, G: distanzaa fra H e F della ca
2
tenendo conto dei diametri.
F : diametro di alesaggio della canna - fra i pieni d
righe (camera minima)
G : diametro nella posizione posteriore della presa d
1
rigature (camera minima)
H : diametro nella posizione anteriore della camera (
2
distanza L ) (camera minima) e delle lunghezze
3
S : distanza di H alla fine del cilindro al diametro 2
(camera minima)
G : lunghezza della distanza da H a F (camera minima e
secondo un metodo particolare di controllo. La di
controllata deve essere inferiore o tutt'al piu'
a L +G definita qui sopra
3
2. Cartucce a pallini destinate alle armi a canna(e) liscia(e)
d: diametro del fondello
r: spessore del bordo del bossolo
Queste dimensioni, e tolleranze, misurate con un metodo
appropriato, devono corrispondere a quelle prescritte dalla C.I.P.
e menzionate nelle "Tabelle delle Dimensioni delle Cartucce e
delle Camere".
II - Dimensioni da controllare per la definizione di tipo:
1 - Cartucce destinate alle armi a canna(e) rigata(e) ivi
comprese le cartucce per pistole e revolvers, le cartucce a
percussione anulare e le cartucce per apparecchi a scopo
industriale.
L : lunghezza del corpo della camera (al diametro P2)
1
L : lunghezza nella posizione anteriore del cono
2 (al diametro H )
1
L : lunghezza della camera (al diametro H )
3 2
R : profondita' del fondo della sede del bordo
R : diametro della sede del bordo
1
E : distanza del diametro P
1
P : diametro all'imboccatura della camera
1
P : diametro alla base del cono (alla distanza L )
2 1
H : diametro alla base del colletto (alla distanza L )
1 2
H : diametro nella posizione anteriore della camera
2 (alla distanza L )
3
G : diametro che precede l'imbocco delle rigature
1
La dimensione E e' indicativa per definire la posizione
del diametro P1; tuttavia, deve essere esattamente
rispettata per le cartucce a fondello tipo MAGNUM.
L'insieme delle quote della cartuccia deve essere
compreso tra le dimensioni corrispondenti delle camere
prescritte dalla C.I.P. e mensionate nelle "Tabelle delle
Dimensioni delle cartucce e delle Camere".
2. Cartucce a pallini destinate alle armi a canna liscia
Le dimensioni indicate al 1.2 e in piu'
1: lunghezza totale del bossolo prima dello sparo tenuto conto
delle tolleranze, le dimensioni misurate devono essere compr
limiti prescritti dalla C.I.P. e menzionati nelle "Tabelle d
Dimensioni delle Cartucce et delle Camere". Inoltre, il boss
entrare liberamente nella camera minima corrispondente alle
dimensioni prescritte dalla C.I.P. e menzionate nelle "Tabel
Dimensioni delle Cartucce e delle Camere".
XVI.5 - CONTROLLO DELLE MUNIZIONI DEL COMMERCIO (DECISIONE XV.7)
COMMENTI ESPLICATIVI -
Decisione presa in applicazione del paragrafo 1 dell'articolo 5 del
Regolamento.
1. Articolo 2 - 1 Capoverso - 1 frase.
L'organismo nazionale riconosciuto puo' accordare ad un organismo
autorizzato, o ad un fabbricante autorizzato, la facolta' di
effettuare il controllo della munizione prodotta da un fabbricante
che potrabbe non rispettare le condizioni previste all'articolo 8.
i.a. La responsabilita' della munizione appartiene al fabbricante.
Il controllo dell'organismo autorizzato, o del fabbricante
autorizzato, sara' esercitato sotto l'autorita' dell'organismo
nazionale riconosciuto.
Questa facolta' non viene accordata che per il controllo di
fabbricazione dei lotti mentre il controllo del tipo e il
controllo d'ispezione sono riservati all'organismo nazionale
riconosciuto.
2.Articolo 3 - 2.Definizione della munizione ad "elevata prestazione"
La munizione ad alta prestazione e' una munizione anche di un tipo
approvato, la cui pressione massima media e' superiore alla pressione
normale prescritta dalla C.I.P.
Deve essere considerata come una nuova munizione e quindi e':
a: sottoposta al controllo del tipo
b: sottoposta al controllo di fabbricazione
c: sottoposta al controllo di ispezione
d: menzionata nelle tabelle C.I.P.
e: provvista del marchio di controllo
f: identificabile individualmente (l'imballaggio elementare che
porta l'indicazione supplementare prevista).
Le condizioni di prova delle armi destinate a sparare questa
munizione sono definite in modo particolare dalla C.I.P.
Sono considerate come munizione "ad elevata prestazione"
- le munizioni destinate ad essere sparate nelle armi ad canna(e)
liscia(e) che hanno subito la prova superiore
- le munizioni di prova
3. Articolo 3 e seguenti -
Qualunque munizione che non sia fabbricata in serie e/o che non
sia messa in commercio non e' sottoposta al controllo C.I.P.
Si tratta delle:
a. munizioni di prova caricate ed usate direttamente dall'organismo
nazionale riconosciuto cosi' come le munizioni di prova vendute
direttamente senza intermediario da un fabbricante ad un organismo
nazionale riconosciuto del suo paese
b. munizioni sperimentali di un nuovo tipo che, in fase di studio e
di messa a punto, possono essere fornite per prove, in piccole
quantita', a diversi utilizzatori che non fanno parte del
personale del fabbricante. Queste munizioni non portano il marchio
di controllo C.I.P. e non sono sottoposte alle prescrizioni C.I.P.
Tuttavia possono, se le leggi nazionali lo permettono, circolare
negli Stati membri della C.I.P., senza un controllo preliminare
dall'origine fino al momento della loro produzione in serie
c. munizioni caricate o ricaricate in piccole quantita' per un uso
personale o a titolo gratuito, per degli utilizzatori amici.
Queste munizioni non portano il marchio di controllo C.I.P. e non
sono sottoposte alle prescrizioni C.I.P. Tuttavia, possono, se gli
Stati membri lo permettono, circolare negli Stati membri della
C.I.P. ed essere utilizzate liberamente negli stessi.
Le munizioni menzionate qui sopra non cadono sotto l'applicazione
del paragrafo 4.2.2 dell'allegato tecnico.
4. Articolo 8.1.a. ultima riga
Le condizioni elencate all'articolo 8.1 sono considerate come
rispettate ugualmente se, al posto del fabbricante, un organismo
autorizzato, o un fabbricante autorizzato, e' incaricato del
controllo della fabbricazione.
5. Articolo 13
La facolta' di differire di 3 anni l'applicazione della decisione
della C.I.P. riguarda il riconoscimento eciproco tra gli Stati
membri, nessuna proroga superiore e' prevista. Durante questo
periodo transitorio di 3 anni, lo Stato membro che avra' fatto uso
della facolta' di differire l'applicazione della decisione della
C.I.P., sara' considerato come uno Stato terzo e le prescrizioni
previste per le munizioni provenienti da Paesi non aderenti, gli
saranno applicate.
L'applicazione della decisione C.I.P. per la munizione destinata
all'uso interno di uno Stato membro diventera' obbligatoria dopo 5
anni in tutti gli Stati membri e questo senza nessuna
dichiarazione preliminare.
6. Durante il periodo transitorio, lo Stato membro che ha applicato
il "Controllo delle munizioni" potra' effettuare l'omologazione di
un tipo di munizione proveniente da un Paese aderente nel quale
non e' ancora in vigore.
Questa munizione portera' il contrassegno di controllo dello Stato
membro che ha effettuato l'omologazione.
(Una volta) trascorso il periodo transitorio, l'omologazione
acquisita rimane valida, il marchio di controllo della munizione
dovra' essere sostituito da quello del Paese del fabbricante, e
l'Organismo nazionale riconosciuto di questo Stato membro,
assumendone ogni responsabilita', dovra' effettuare i controlli
d'ispezione e di fabbricazione secondo le leggi nazionali.
7. Alla fine del periodo transitorio, l'Organismo nazionale
riconosciuto dallo Stato membro, effettuera' i controlli previsti
dalla C.I.P. su tutte le munizioni fabbricate sul suo territorio.
Nei casi eccezionali, l'Organismo nazionale riconosciuto potra'
chiedere ad un Organismo nazionale riconosciuto di un altro Stato
membro di procedere a questi controlli.
8. Paragrafo 1.2.1. dell'allegato tecnico
Il prelievo da effettuare per il controllo del tipo e' il doppio
di quello previsto per il controllo di fabbricazione e di
conseguenza il numero di difetti ammissibile sara' definito
secondo le regole della statistica.
Il numero dei difetti ammissibile sara' 3, 5, 8, 12 secondo la
dimenzione del lotto menzionato al 4.3.2. dell'allegato tecnico.
9. Paragrafo 1.4.1. A-C dell'allegato tecnico
Il controllo d'ispezione e' da effettuare su un unico lotto, per ogni
tipo.
10. Nello spirito del documento di base "Controllo delle Munizioni
di Commercio", il contrassegno di controllo puo' anche essere
applicato su delle munizioni che non sono ancora menzionate nelle
Tabelle C.I.P.
Le quote e i limiti della pressione massima, da prendere in
considerazione, sono, in questo caso, quelle del Paese d'origine
della munizione.
XVI.6 - PROVA DI ALCUNE ARMI DA FUOCO E APPARECCHI A CARICA
ESPLOSIVA PORTATILI (Decisione XV-8)
ALLEGATO TECNICO
Decisione presa in applicazione del paragrafo 1 dell'articolo 5 del
Regolamento.
1. Esecuzione della prova di omologazione
1.1. La prova di omologazione comprende
- la verifica della designazione del tipo
- la verifica della conformita' delle dimensioni essenziali
alle Norme della C.I.P.
- la verifica della resistenza del materiale del tiro
- la verifica della sicurezza di funzionamento al tiro
1.1.1.- Verifica della designazione del tipo
Bisogna verificare che:
- l'oggetto da provare sia conforme ai disegni, agli schemi e
ad ogni altra documentazione che l'accompagna.
- la denominazione del tipo e la denominazione commerciale o la
denominazione normalizzata della munizione destinata ad essere
utilizzata siano state apposte sull'oggetto da provare.
La denominazione del tipo non deve indurre in errore o generare
confusione con altri oggetti gia' omologati.
1.1.2. - Verifica della conformita' delle dimensioni essenziali
Le dimensioni della camera e quelle della canna dell'oggetto da
provare devono corrispondere alle dimensioni imposte dalla
C.I.P.
Per quello che riguarda le dimensioni degli apparecchi a carica
esplosiva, queste dimensioni saranno controllate secondo i
disegni del fabbricante, nell'attesa dell'approvazione di
queste dimensioni nelle tabelle della C.I.P.
In ogni caso, la costruzione della camera deve essere
realizzata con delle dimensioni conformi alle dimensioni
corrispondenti delle cartucce previste dal costruttore e
particolarmente per quello che riguarda la lunghezza L3 massima
della camera.
1.1.3. Verifica della resistenza
a. Bisogna verificare che la qualita' del materiale
utilizzato per i pezzi sottoposti a sforzi elevati sia
stata scelta tenendo conto delle sollecitazioni previste.
b. La verifica della resistenza alla sparo va effettuata nel
modo seguente alla temperatura ambiente fra i 15 e i 25
- per le armi da fuoco portatili, articolo 2, paragrafi
2.1.1. e 2.1.2. del documento di base, sparando le cinque
cartucce piu' potenti in commercio in mancanza di cartucce
di prova
- per le armi da fuoco portatili, articolo 2, par. 2.1.3.
del documento di base, sparando 5 esemplari dello stesso
tipo.
- per i tubi-riduttori, art. 2, par. 2.2. del documento di
base, sparando 2 cartucce di prova sviluppando la pressione
fissata per il loro calibro nelle tabelle della C.I.P.
- per gli apparecchi portatili a carica esplosiva, art. 2,
par. 2.3. del documento di base, sparando dieci cartucce di
prova o altrimenti utilizzando qualsiasi altro mezzo che
provochi una sovrapressione in rapporto alla pressione
sviluppata dalla munizione piu' potente del commercio e il
pezzo di fissaggio piu' pesante che ci sia, secondo la
dichiarazione del fabbricante, destinata all'apparecchio, e
con la regolazione che sollecita maggiormente
l'apparecchio.
Dopo il tiro, i pezzi sottoposti a delle sollecitazioni el-
evate, salvo gli apparecchi di cui all'art. 2, par. 2.1.3.,
del documento di base, non devono presentare delle
dilatazioni, fessure, rigonfiamenti ed altri difetti.
Per quello che riguarda gli apparecchi menzionati all'art.
2, par. 2.1.3., si possono ammettere delle deformazioni e
delle fessure provocate dal tipo solo nel posto previsto
per realizzare la funzione dell'apparecchio e, in ogni
caso, le medesime non devono costituire un rischio per
l'utilizzatore.
1.1.4. Verifica della sicurezza di funzionamento
Bisogna verificare che
- la sicurezza impedisca il tiro durante il caricamento, lo
scaricamento, la manipolazione e gli urti
- il caricamento della munizione sia agevole
- lo sparo sia agevole, con l'aiuto di una manopola comoda
- lo sparo sia impossibile quando la chiusura non e' corretta
- l'estrazione del bossolo sparato e scoppiato e quella del
caricatore vuoto o che contiene delle cartucce scoppiate sia
agevole
- l'estrazione delle cartucce non scoppiate o del caricatore
che contiene ancora delle cartucce non scoppiate mescolate
con delle cartucce scoppiate non provochino nessun pericolo
per l'utilizzatore tenendo conto della costruzione
dell'apparecchio.
Una riprova verra' effettuata se un difetto constatato puo'
essere senza dubbio attribuito alla munizione usata.
1.2. Per gli apparecchi a carica esplosiva, destinati a sparare dei
proiettili, si considerano allo stato attuale della tecnica
- gli apparecchi a tiro diretto dove l'energia della carica
viene trasmessa direttamente al pezzo di fissaggio;
- gli apparecchi a tiro indiretto dove l'energia della carica
viene trasmessa al pezzo di fissaggio mediante uno od alcuni
pezzi intermedi chiamati generalmente masse e che non
fuoriescono dall'apparecchio durante l'utilizzazione
Si distinguono 2 classi definite dalla velocita' all'uscita da
apparecchio di un pezzo di fissaggio di prova di una massa di
0,3 gr. e di un diametro di 6,00 mm con punta ogivale;
- apparecchi di classe A, dove la velocita' media di 10 colpi
non superi i 100 m/s e la velocita' individuale V sia inferi
e
ai 110 m/s ed apparecchi dove la velocita' media di 10 colpi
fra i 100 ed i 160 m/s, la velocita' individuale V sia infer
e
ai 176 m/s e l'energia media sia inferiore ai 420J;
- apparecchi di classe B dove la velocita' media di 10 colpi
V10 fra i 100 m/s e i 160 m/s e l'energia sia superiore ai
420J e gli apparecchi dove la velocita' media di 10 colpi
V10 non superi i 160 m/s e la velocita' individuale sia
superiore ai 176 m/s.
La velocita' individuale V viene calcolata,secondo le leggi
e
della statistica, con il coefficiente K = 2,87 e il valore
2
dello scarto-tipo di ogni serie
-
V = V + K . s
e 10 2
Nel caso di apparecchi con controllo di potenza,
l'omologazione viene fatta nella classe che corrisponde alla
potenza massima. Se un appa- recchi comporta piu' masse e
piu' canne,si effettuano tutte le misure con questi diversi
elementi e si prendono solo in considerazione le velocita'
piu' elevate. A questo proposito, si terra' conto delle ca-
riche piu' potenti fra tutte le cartucce indicate nelle
tabelle della C.I.P. e che possono essere sparate in questo
apparecchio.
La misura della velocita' viene effettuata sparando attraver
so una placca in lega di alluminio con resistenza alla
2
trazione di 230 MN/m o in un materiale di caratteristiche
equivalenti, utilizzando 2 barriere luminose situate a un
metro l'una dall'altra,la prima delle quali e' messa a 0,5 m
dalla bocca.
Nel corso dei dieci tiri consecutivi di velocita', si puo'
sostituire un pistone bloccato o incastrato; tuttavia il
medesimo non deve rompersi.
Dopo la determinazione di queste classi, si verifica
- l'apparecchio non deve fare fuoco senza che lo sforzo da
applicare non sia uguale almeno ad una volta e mezzo il
peso dell'apparecchio, senza tuttavia essere inferiore a
50N e senza tenere conto del peso dell'apparecchio, salvo
per gli apparecchio in cui lo scatto venga fatto con un
colpo di martello
- l'apparecchio non deve fare fuoco quando l'asse della
canna e la perpendicolare alla superficie lavorata forma
un angolo superiore a:
- per gli apparecchi di classe A, di cui la velocita' media
V10 supera 100 m/s = 15
- per gli apparecchi di classe B: 7
- gli apparecchi di classe B sono muniti di paraschegge
appropriati, che proteggono l'utilizzatore dalle schegge e
da proiezioni di frammenti di ogni tipo
La distanza minima del bordo del para-schegge deve essere
di 50 mm dall'asse della canna.
L'energia viene calcolata tenendo conto della velocita'
media massima, ottenuta durante le prove, del peso delle
masse e di quello del pezzo di fissaggio di 8 g., nelle
condizioni e con regolazione che sollecita maggiormente
l'apparecchio.
Questi para-schegge devono resistere a un pezzo di
fissaggio senza punta, che viene a urtarli in volo libero,
ad una velocita' di 400 m/s.
Nel caso di para-schegge amovibile, l'apparecchio non puo'
fare fuoco se il para-schegge viene tolto;
Stessa cosa nel caso di para-schegge speciali
1.3 Per quello che riguarda gli apparecchi portatili a carica
esplosiva, art. 2, par. 2.3, bisogna verificare che:
- le sicurezze impediscano lo sparo in caso di caduta e in caso
di un unico appoggio dell'apparcchio contro una parete; non
possono essere tolte o rese inefficaci tranne che con l'impiego
di un mezzo ausiliario appropriato e la loro soppressione o
annullamento devono rendere in questo caso l'apparecchio
inoperante/inefficace.
- lo sparo nel vuoto e' impossibile senza utilizzare dei mezzi
accessori speciali.
1.4 Prova di caduta
1.4.1. La prova di caduta di un apparecchio a carica esplosiva va
effettuata nel modo seguente:
- Si utilizza, per le prove, una cartuccia di calibro
previsto, contenente solamente l'innesco;
- si lascia cadere l'apparecchio dodici volte da un'altezza
di 1,50 m e tre volte da un'altezza di 3 m; in almeno un
caso, la caduta verra' effettuata alla verticale sulla
bocca. La caduta verra' effettuata su una lamiera da caldaia
quadrata avente la lunghezza di lato minima di 500 mm e uno
spessore di 30 mm.
L'orientamento dell'apparecchio all'impatto e' da modificare
a seconda della costruzione.
- Dopo ogni caduta, si verifica a vista e manualmente che
l'apparecchio sia ancora funzionante.
Se necessario, prima della caduta successiva, si
sostituiscono i pezzi danneggiati al fine di permettere
nuovamente un buon funzionamento.
- Dopo ogni caduta, si verifica che nessuna impronta di
percussore sia visibile ad occhio nudo sul fondello della
cartuccia, ne' che alcuna esplosione del bossolo innescato
si sia prodotta.
1.4.2. Per gli apparecchi di classe A, se si constatasse un'impronta
del percussore provocata solamente nel caso della caduta alla
verticale sulla bocca, verra' effettuata una prova di caduta
supplementare nel modo seguente:
- si utilizza, per la prova, la cartuccia piu' potente e il
chiodo piu' leggero;
- si lascia cadere l'apparecchio orientato sulla verticale
della bocca da un'altezza di 3 mm e questo per 10 volte con-
secutive
- l'apparecchio non deve fare fuoco ma, in caso lo facesse,
il proiettile non deve uscire dalla canna ma deve rimanere
nel punto di caduta
- nel caso in cui ci sia stato uno sparo, 5 prove supplemen-
tari devono essere effettuate nelle stesse condizioni e si
verifica su di una lamiera di 1,5 mm di spessore in lega di
alluminio avente una resistenza alla trazione di 230 MN/m2 o
in un altro materiale di caratteristiche equivalenti, che
prende appoggio su un cilindro di 110x3 mm, non venga forata
al centro dell'appoggio.
1.5. Gli apparecchi a carica esplosiva che mettono in movimento uno
o piu' elementi destinati a non uscire dall'apparecchio devono
essere provvisti di un dispositivo efficare e che permetta di
fermare questo o questi elementi, durante la misura delle
velocita' (1.2.)
1.6. Per gli apparecchi a carica esplosiva destinati a sparare dei
proiettili, bisogna verificare che ne' la detonazione ne' il
rinculo siano accettabili a seconda dello sviluppo della
tecnica.
2. ESECUZIONE DELLA PROVA INDIVIDUALE
2.1. La prova individuale, art.3, par. 3.3.e art. 6 comprende:
- la verifica delle caratteristiche
- la verifica della conformita' delle dimensioni essenziali alle
norme della C.I.P.
- la verifica della resistenza del materiale di sparo
- la verifica della sicurezza di funzionamento al tiro
2.1.1. - la verifica della resistenza allo sparo va effettuata:
- per le armi da fuoco portatili, utilizzando due cartucce
di prova
- per gli apparecchi a carica esplosiva, utilizzando due
cartucce di prova oppure, utilizzando qualsiasi altro
mezzo provocante una sovrappressione rispetto alla
pressione sviluppata dalla munizione piu' potente in
commercio e il pezzo di fissaggio piu' pesante, a secondo
delle modalita' di tiro previste, per questo pezzo, che
e', secondo la dichiarazione del fabbricante, destinata
all'apparecchio e con il controllo piu' sollecitante.
3 PROCEDURE DA SEGUIRE PER LA PROVA DI OMOLGAZIONE
Le prescrizioni complementari seguenti sono di applicazione:
3.1. - la richiesta di omologazione presentata dal fabbricante deve
essere accompagnata dai seguenti pezzi:
- un progetto in sezione, secondo le regole tecniche, che
contenga tutte le indicazioni necessarie al controllo delle
dimensioni e dei materiali usati
- un esemplare tipo dell'apparecchio e le munizioni necessarie
per il controllo
- per gli apparecchi a carica esplosiva, le istruzioni per
l'impiego redatte nella lingua nazionale dell'organismo
incaricato della prova
3.2. - Dopo l'esecuzione della prova di omologazione, l'esemplare
tipo o un apparecchio simile va depositato nella sede
dell'Organismo nazionale riconosciuto.
3.3. - Il prelievo degli apparecchi destinati alla prova
individuale, previsto all'art. 6, par. 6.1., va effettuato
nella produzione in corso o nello stoch dall'Organismo
Nazionale riconosciuto.
Nel caso di apparecchi importati da un Paese terzo, il
prelievo va effettuato nello stoch dell'importatore e il
controllo va fatto dall'organismo che ha accordato
l'omologazione o da un'altra autorita' competente.
3.4. - Il marchio di omologazione comprende:
- il(i) punzone(i) dell'autorita' nazionale di omologazione
- il numero di omologazione
XVI-7 Calibri di forma, verificatori dello spessore del collaudo.
Cartucce a pallini per armi a canna(e) liscia(e) a percussione
centrale
Cartucce a percussione anulare
Cartucce per apparecchi di fissaggio a percussione anulare
Decisione presa in applicazione al paragrafo 1 dell'articolo 5
del Regolamento.
----> Vedere Tabelle da Pag. 119 a Pag. 122 della G.U. <----