Modificazioni allo statuto dell'Universita'.(GU n.259 del 4-11-1993)
IL RETTORE Veduto lo statuto vigente dell'Universita', approvato con regio decreto 8 febbraio 1925, n. 230, e le successive modificazioni; Veduto il testo unico delle leggi sull'istruzione superiore, approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592, ed in particolare l'art. 17; Veduto il regio decreto-legge 20 giugno 1935, n. 1071, convertito nella legge 2 gennaio 1936, n. 73; Veduto il regio decreto 30 settembre 1938, n. 1652, e successive modificazioni; Veduta la legge 11 aprile 1953, n. 312; Veduto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382; Veduto il decreto rettorale n. 124/92 del 1 febbraio 1992, in ordine del quale presso l'Universita' degli studi di Urbino e' stata istituita la facolta' di scienze politiche con il corso di laurea in scienze politiche; Veduta la legge 19 novembre 1990, n. 341; Veduta la delibera adottata nella riunione del 15 settembre 1993, approvata dal senato accademico e dal consiglio di amministrazione nelle riunioni del 24 settembre 1993, con la quale il consiglio della facolta' di scienze politiche ha riproposto una nuova modifica di statuto intesa ad ottenere l'inserimento dell'ordinamento didattico della facolta' di scienze politiche con il corso di laurea in scienze politiche, adeguandosi ai rilievi formulati dal Consiglio universitario nazionale; Riconosciuta la particolare necessita' di approvare la nuova modifica di statuto proposta in deroga al termine triennale di cui all'art. 17 del testo unico 31 agosto 1933, n. 1592; Veduto il parere favorevole del Consiglio universitario nazionale espresso nella seduta del 29 luglio 1933 e trasmesso a questa Universita' con ministeriale n. 3285 del 23 settembre 1993; Ravvisata la necessita' di adeguarsi alle indicazioni contenute nella predetta nota ministeriale; Veduta la legge 9 maggio 1989, n. 168, ed in particolare l'art. 16; Decreta: L'ordinamento didattico della facolta' di scienze politiche con il corso di laurea in scienze politiche, a partire dall'anno accademico 1993-94, viene come appresso determinato: ORDINAMENTO DIDATTICO DELLA FACOLTA' DI SCIENZE POLITICHE Art. 1. - La facolta' di scienze politiche ha il compito di promuovere gli studi, la ricerca e la didattica nel campo della teoria e scienza della politica e dei sistemi politici interni e internazionali attraverso la conoscenza dei fenomeni di natura storica, giuridica ed economico-sociale che tradizionalmente vi afferiscono. La facolta' assicura una preparazione generale, specifica e integrata secondo le specializzazioni consentite dai diversi indirizzi. La didattica e la ricerca intendono contribuire alla formazione scientifica e professionale al fine dell'inserimento nel mondo del lavoro, nell'ambito della pubblica amministrazione, dei pubblici servizi e nel settore privato, con riferimento ai processi di globalizzazione e di integrazione europea. Art. 2. - La durata del corso degli studi per il conseguimento della laurea in scienze politiche e' di quattro anni. Titoli di ammissione sono quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge. Art. 3. - Il corso degli studi comprende un biennio propedeutico e un biennio di specializzazione articolato nei seguenti cinque indirizzi: politico-amministrativo; politico-economico; politico-internazionale; politico-sociale; storico-politico. Il consiglio di facolta' delibera l'attivazione degli indirizzi tenuto conto delle risorse umane, dei fondi e delle attrezzature a disposizione. Art. 4. - Per essere ammesso all'esame di laurea lo studente deve aver seguito i corsi e superato gli esami relativi a non meno di venti corsi annuali, oltre a quelli relativi a due lingue straniere. Le lingue straniere sono insegnamenti biennali. E' previsto un unico esame alla fine del biennio. Art. 5. - Il biennio propedeutico comprende nove insegnamenti obbligatori per tutti e precisamente: I Anno: 1) istituzioni di diritto privato; 2) istituzioni di diritto pubblico; 3) statistica; 4) storia delle dottrine politiche; 5) storia moderna. II Anno: 6) diritto costituzionale italiano e comparato; 7) economia politica; 8) sociologia; 9) storia contemporanea. Art. 6. - Dopo il biennio propedeutico, il corso di laurea e' articolato in indirizzi di specializzazione con alcune materie caratterizzanti obbligatorie e altre materie di insegnamento opzionali a scelta dello studente, come da piano di studi da predisporre di norma all'inizio del III anno. L'indirizzo politico-amministrativo intende fornire una formazione adeguata alla conoscenza di istituzioni, eventi e processi politico- amministrativi della realta' contemporanea. La fisionomia multidisciplinare dell'indirizzo e' rivolta alla comprensione della complessita' delle dinamiche del nostro sistema nella interazione continua con i processi di integrazione europea. Gli esami caratterizzanti di questo indirizzo, obbligatori per tutti gli studenti, sono i seguenti: diritto amministrativo; istituzioni di diritto e procedura penale; scienza della politica; scienza delle finanze e diritto finanziario; contabilita' di Stato; politica economica e finanziaria; lingua inglese. L'indirizzo politico-economico mira a fornire una formazione composita che integri le conoscenze relative a due principali aree. Da un lato l'analisi del sistema economico, con particolare riferimento ai meccanismi di funzionamento dei mercati ed alla gestione dell'impresa; dall'altro la conoscenza delle istituzioni che regolano i rapporti tra le imprese, gli enti pubblici e l'amministrazione. Una particolare attenzione didattica viene rivolta alle organizzazioni, legislazioni e istituzioni comunitarie e internazionali. Gli esami caratterizzanti di questo indirizzo, obbligatori per tutti gli studenti, sono i seguenti: politica economica e finanziaria; economia dell'impresa; economia internazionale; scienza delle finanze e diritto finanziario; economia e politica industriale; storia delle dottrine economiche; lingua inglese. L'indirizzo politico-internazionale vuole offrire una conoscenza delle origini e del funzionamento del sistema internazionale nei suoi aspetti politici, giuridici, economici, sociali e culturali. In particolare, la didattica dell'indirizzo assicura strumenti di analisi e interpretazione di eventi e processi per operare nell'ambito delle organizzazioni ed istituzioni comunitarie europee, nonche' delle imprese e attivita' pubbliche e private che intrattengono relazioni con l'estero. Gli esami caratterizzanti di questo indirizzo, obbligatori per tutti gli studenti, sono i seguenti: diritto internazionale; ordinamento delle Comunita' europee; organizzazione internazionale; storia e istituzioni dei Paesi afro-asiatici; storia dei trattati e politica internazionale; lingua inglese. L'indirizzo politico-sociale e' finalizzato alla formazione di attitudini scientifiche per la comprensione dei fenomeni sociali ed e' articolato negli approcci storico-sociologico, psico-antropologico e teorico-politico. In particolare, l'indirizzo intende fornire metodi e strumenti per la rilevazione, formalizzazione e interpretazione della fenomenologia sociale e culturale. Gli esami caratterizzanti di questo indirizzo, obbligatori per tutti gli studenti, sono i seguenti: scienza della politica; sociologia politica; politica economica e finanziaria; storia sociale; antropologia culturale; psicologia sociale; lingua inglese. L'indirizzo storico-politico prepara alla comprensione dei principali eventi e processi storico-politici del mondo moderno e contemporaneo nelle sue varie interazioni. Nell'indirizzo vengono articolate una prospettiva storica comprendente un vasto complesso di fenomeni politici, economici e giuridici e una prospettiva dedicata alla conoscenza della storia del pensiero politico. Gli esami caratterizzanti di questo indirizzo, obbligatori per tutti gli studenti, sono i seguenti: geografia politica ed economica; storia dei partiti e dei movimenti politici; storia delle istituzioni politiche; storia e istituzioni dei Paesi afro-asiatici; storia dei trattati e politica internazionale; lingua inglese. Art. 7. - Per ogni indirizzo il consiglio di facolta' provvedera' a predisporre all'inizio di ogni anno accademico, accanto agli insegnamenti caratterizzanti, un elenco di insegnamenti obbligatori e opzionali scelti fra quelli indicati all'art. 11 o compresi in altri indirizzi. Nei piani di studio individuali potranno essere inseriti di norma solo gli insegnamenti che sono stati attivati per l'anno accademico a cui i piani suddetti si riferiscono. Alcuni insegnamenti possono essere mutuati da quelli impartiti in altre facolta'. Art. 8. - Lo studente, all'inizio del terzo anno di corso, sceglie uno degli indirizzi e aggiunge agli insegnamenti obbligatori gli insegnamenti opzionali scelti fra quelli attivati dalla facolta'. Gli insegnamenti opzionali possono appartenere anche ad indirizzi diversi da quello prescelto secondo le condizioni stabilite dal consiglio di facolta'. Art. 9. - Lo studente puo' anticipare al biennio propedeutico non piu' di tre insegnamenti obbligatori del biennio di specializzazione, oltre alle lingue, fermo restando il rispetto delle propedeuticita', che andranno a detrazione dal numero degli insegnamenti del secondo biennio purche' coerenti con l'indirizzo prescelto. Gli insegnamenti a scelta dello studente non possono essere anticipati al biennio propedeutico. Art. 10. - Le propedeuticita', valide anche per gli studenti provenienti da altre sedi o facolta', sono le seguenti: l'esame di istituzioni di diritto pubblico deve essere sostenuto prima di quello di diritto costituzionale italiano e comparato e di diritto amministrativo; l'esame di economia politica deve essere sostenuto prima di quello di politica economica e finanziaria e di scienza delle finanze e diritto finanziario; l'esame di storia moderna deve essere sostenuto prima di quello di storia contemporanea, storia e istituzioni dei Paesi afro-asiatici, storia e sistemi dei rapporti tra Stato e Chiesa; l'esame di storia contemporanea deve essere sostenuto prima di quello di storia e istituzioni dei Paesi afro- asiatici; l'esame di istituzioni di diritto privato deve essere sostenuto prima di diritto internazionale privato e di altri eventuali esami di diritto del settore privatistico. Se previsti nel piano di studio, e' consigliabile sostenere gli esami di diritto internazionale, organizzazione internazionale e ordinamento delle Comunita' europee in quest'ordine. Art. 11. - Oltre agli insegnamenti del biennio propedeutico di cui all'art. 5, e agli insegnamenti caratterizzanti dei singoli indirizzi di cui all'art. 6, le materie di insegnamento da impartire verranno scelte fra quelle indicate nel seguente elenco: analisi finanziaria e finanza aziendale; criminologia; demografia; diritto aereo-spaziale; diritto bancario; diritto commerciale; diritto commerciale internazionale; diritto comune; diritto degli enti locali; diritto dei Paesi socialisti; diritto del lavoro; diritto dell'ambiente; diritto dell'economia; diritto della navigazione; diritto diplomatico e consolare; diritto ecclesiastico; diritto ed economia delle fonti di energia; diritto industriale; diritto internazionale privato; diritto parlamentare; diritto penale commerciale; diritto penitenziario; diritto privato comparato; diritto processuale amministrativo; diritto processuale civile; diritto processuale tributario; diritto pubblico anglo-americano; diritto pubblico comparato; diritto pubblico dell'economia; diritto regionale e degli enti locali; diritto sammarinese; diritto sanitario; diritto tributario; diritto urbanistico; dottrina dello Stato; econometria; economia aziendale; economia degli investimenti; economia dei Paesi in via di sviluppo; economia dei trasporti; economia dell'ambiente; economia della cooperazione; economia delle Comunita' europee; economia e politica agraria; economia e politica dei trasporti; economia e politica del lavoro; economia e politica monetaria; economia e tecnica delle aziende industriali; economia europea; economia regionale; elaborazione automatica dell'informazione; ermeneutica politica; filosofia del diritto; filosofia della politica; giustizia costituzionale; istituzioni politiche comparate; legislazione del lavoro; legislazione sociale; lingua araba; lingua francese; lingua giapponese; lingua russa; lingua spagnola; lingua tedesca; matematica per economisti; matematica per scienze sociali; metodologia della ricerca storica; metodologia della scienza politica; ordinamento giudiziario; ordinamento regionale; organizzazione economica internazionale; organizzazione politica europea; pianificazione ed organizzazione territoriale; politica comparata; politica economica europea; politica economica regionale; politica internazionale; politica locale; principi di economia politica e statistica; programmazione economica; relazioni internazionali; scienza dell'amministrazione; sistema politico italiano; sociologia del diritto; sociologia del lavoro e dell'industria; sociologia dell'organizzazione; sociologia della conoscenza; sociologia delle comunicazioni; sociologia economica; sociologia giuridica; sociologia religiosa; sociologia urbana e rurale; statistica economica; storia degli antichi Stati italiani; storia degli Stati Uniti; storia dei movimenti sindacali; storia del Cristianesimo; storia del diritto italiano; storia del giornalismo; storia del pensiero politico; storia del pensiero sociologico; storia del Risorgimento; storia dell'amministrazione pubblica; storia dell'industria; storia dell'integrazione europea; storia dell'Universita'; storia della Chiesa; storia della filosofia moderna e contemporanea; storia della filosofia politica; storia della storiografia; storia delle codificazioni; storia delle Costituzioni moderne; storia delle istituzioni parlamentari; storia delle relazioni internazionali; storia e istituzioni del mondo musulmano; storia e istituzioni dell'Africa mediterranea e del vicino Oriente; storia e istituzioni dell'Africa subsahariana; storia e istituzioni dell'America Latina; storia e istituzioni dell'Unione Sovietica; storia e politica monetaria; storia e sistemi dei rapporti tra Stato e Chiesa; storia economica; storia marittima; storia moderna e contemporanea dell'Africa; storia moderna e contemporanea dell'Asia; storia politica e diplomatica dell'Asia orientale; tecnica dell'organizzazione e dei servizi amministrativi; tecnica industriale e commerciale; teoria e politica dello sviluppo; teoria generale del diritto. Art. 12. - L'esame di laurea consiste nella discussione di una dissertazione scritta. Il tema della dissertazione e' scelto dallo studente, di concerto con il professore titolare, tra le materie nelle quali ha superato gli esami o comprese nel suo piano di studio. In caso di trasferimento da altre facolta' o sede universitaria, lo studente non potra' scegliere il tema della dissertazione nell'ambito di materie attinenti ad esami sostenuti in altre sedi. In caso di seconda laurea, la materia oggetto di dissertazione dovra' essere diversa da quella della prima laurea. Superato l'esame di laurea, lo studente consegue il titolo di dottore in scienze politiche con l'indicazione dell'indirizzo prescelto. Art. 13. - I laureati (anche se plurilaureati) in giurisprudenza, in economia e commercio, in sociologia e in scienze statistiche sono amessi al terzo anno di corso. All'inizio di tale anno scelgono l'indirizzo e formulano il proprio piano di studi. Art. 14. - La facolta' decide caso per caso circa l'abbreviazione dei corsi e il riconoscimento di esami sostenuti in altre facolta' o studi compiuti presso istituti italiani o stranieri. Art. 15. - Il presente ordinamento didattico entra in vigore con l'anno accademico 1993-94 e si applica a tutti gli studenti che si immatricolano o si iscrivono per trasferimento in tale anno accademico. Per gli altri studenti resta in vigore a esaurimento il precedente ordinamento salvo l'opzione per il nuovo ordinamento didattico. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Urbino, 7 ottobre 1993 Il rettore: BO