MINISTERO DELLE RISORSE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

COMUNICATO

Parere del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle
   denominazioni  di  origine e delle indicazioni geografiche tipiche
   dei vini relativo alla richiesta di modifica del  disciplinare  di
   produzione  della  denominazione  di  origine controllata del vino
   "Colli Albani".
(GU n.305 del 30-12-1993)

   Il Comitato nazionale per la  tutela  e  la  valorizzazione  delle
denominazioni  di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei
vini, istituito a norma dell'art. 17 della legge 10 febbraio 1992, n.
164, esaminata la domanda, presentata dagli  interessati,  intesa  ad
ottenere   la   modifica   del   disciplinare   di  produzione  della
denominazione  di  origine  controllata  del  vino  "Colli   Albani",
riconosciuta  con  decreto  del  Presidente della Repubblica 6 agosto
1970  (Gazzetta  Ufficiale  n.   280   del   5   novembre   1970)   e
successivamente   modificata   con   decreto   del  Presidente  della
Repubblica 19 luglio 1986 (Gazzetta Ufficiale n.  100  del  2  maggio
1987),  ha  espresso parere favorevole all'accoglimento della domanda
di cui trattasi proponendo,  ai  fini  dell'emanazione  del  relativo
decreto  ministeriale,  il disciplinare di produzione, modificato nel
testo di cui appresso.
   Le eventuali istanze e controdeduzioni alla suddetta  proposta  di
modifica  dovranno  essere inviate dagli interessati al Ministero per
il coordinamento delle politiche agricole, alimentari e  forestali  -
Gestione  produzione agricola, entro sessanta giorni dalla data della
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
         Proposta di modifica del disciplinare di produzione
 della denominazione di origine controllata del vino "Colli Albani"
                               Art. 3.
   Il testo dell'art. 3 e' cosi' modificato:
   Le uve devono essere prodotte nella zona  di  produzione  appresso
indicata  che  comprende in tutto i territori amministrativi comunali
di  Ariccia  ed  Albano  ed  in  parte  quelli  di  Pomezia,   Ardea,
Castelgandolfo e Lanuvio.
   Tale zona e' cosi' delimitata:
    in prossimita' della riva est del lago di Albano, alla confluenza
dei  confini  comunali  di Albano e di Castelgandolfo (quota 519), la
linea  di  delimitazione  segue  il  confine  di  Castelgandolfo   in
direzione nord-ovest fino ad incontrare, in localita' Montanaccio, la
retta   passante  per  le  quote  325  (localita'  Pascolato)  e  337
(localita'  Montanaccio);  scende  lungo  tale  retta   ed   il   suo
prolungamento,  sino  alla  sponda  del lago e prosegue lungo la riva
verso sud fino ad incontrare la  quota  293  all'altezza  del  centro
abitato  di  Castelgandolfo.  Da  quota  293 raggiunge in linea retta
quota 426, in direzione di Castelgandolfo che attraversa  verso  sud-
ovest  per  incontrare,  all'uscita, la strada che passa tra la villa
Torlonia ed il seminario dei Gesuiti  Bernesi,  prosegue  lungo  tale
strada sino ad incontrare la via Appia (strada statale n. 7) al km 23
+  250  e poi sulla medesima in direzione nord-ovest incrocia il con-
fine comunale tra Castelgandolfo e Marino  seguendolo,  in  direzione
sud-ovest,  sino al suo incrocio con la Nettunense (strada statale n.
207), lungo questa via  scende  verso  sud  fino  ad  incontrare,  in
localita'  Pavona, il confine di Albano che segue in direzione ovest.
Seguendo sempre tale confine comunale raggiunge, presso la  localita'
Egidi,  la  strada che conduce ad Albano; il limite prosegue per tale
strada verso ovest, fino ad incrociare la via che  conduce  al  colle
della  Certosa  e  lungo  questa ed il suo proseguimento raggiunge il
punto di confluenza tra il fosso di S. Maria la Fornarola ed il fosso
di  Paglian Casale, da qui seguendo una linea retta in direzione nord
raggiunge il fosso dei Preti (500 metri prima che questi si congiunga
verso est con il confine di Marino), segue tale fosso verso ovest  ed
il  suo  proseguimento,  che  prende  il  nome  di  fosso  di  Casale
Abbruciato, sino a raggiungere la linea ferroviaria Roma-Napoli lungo
la quale discende verso sud, sino all'incrocio con la strada di Valle
Caia che segue sino al km 6,100 (localita' Casale Valle Caia) da  qui
seguendo  il  sentiero  in  direzione sud raggiunge il fosso di Valle
Caia che segue nella stessa direzione sino a quota 68 sul fosso delle
Vittorie per poi raggiungere il fosso Pescarella a  circa  500  metri
dal  casale  omonimo,  risale  lungo il fosso di Torre Bruno, sino ad
incrociare la strada fosso di Tor di Bruno che  percorre  per  intero
sino  a raggiungere Via Montagnano; scende verso sud lungo questa via
per circa 150 mt. e, all'angolo del Casale dell'Ovile,  raggiunge  la
Strada  delle  Scalette  che percorre verso est sino ad incontrare il
fosso di Campoleone all'incrocio del confine tra le province di  Roma
e  Latina;  risale  poi  lungo  tale confine fino alla strada ferrata
della linea Roma-Napoli; prosegue per tale confine  verso  est,  sino
all'incrocio  con  la  via di Anzio a quota 128 in prossimita' del km
13. Segue la strada provinciale che dalla Nettunense porta a  Lanuvio
e  superata  la  quota  162  di  circa  250  metri incrocia, sul lato
sinistro, la strada dei Vinciguerra, che percorre per circa 300 metri
fino a raggiungere il Fosso dell'Acqua Chiara  ad  ovest  di  Valeri.
Discende detto fosso fino alla briglia di Vimmercati e percorrendo la
strada della Cellettara raggiunge la strada consortile di Monte Giove
Vecchio,  che  segue  verso  nord  (circa metri 300) e poco dopo aver
superato l'ingresso del Casale  di  S.  Giovanni,  all'altezza  della
stradina  di  Giuseppe Urazi o Spadino, devia verso nord-ovest, e con
una  linea  retta  in  direzione  dell'elettrodotto   esistente,   si
congiunge  con  la  strada  comunale di Monte Giove Nuovo e quindi al
confine comunale di Ariccia.
   Segue  verso  nord  il  confine  comunale  di  Ariccia   sino   ad
incrociare,  presso la sorgente del Pescaccio, il confine comunale di
Albano, prosegue lungo il medesimo in direzione nord  fino  alla  sua
confluenza con quello di Castelgandolfo (q. 519).