UNIVERSITA' DI MODENA

DECRETO RETTORALE 2 febbraio 1994 

  Modificazioni allo statuto dell'Universita'.
(GU n.55 del 8-3-1994)

                             IL RETTORE
  Visto  lo statuto dell'Universita' degli studi di Modena, approvato
con  regio  decreto  14  ottobre  1926,   n.   2035,   e   successive
modificazioni;
  Visto   il  testo  unico  delle  leggi  sull'istruzione  superiore,
approvato con regio decreto 31 agosto 1933,  n.  1592,  e  successive
modificazioni;
  Visto  il  regio  decreto-legge 20 giugno 1935, n. 1071, convertito
nella legge 2 gennaio 1936, n. 73;
  Visto il regio decreto 30 settembre 1935,  n.  1652,  e  successive
modificazioni;
  Vista la legge 11 aprile 1953, n. 312;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 10 luglio 1980, n.
382;
  Vista la legge 14 agosto 1982, n. 590;
  Vista  la  legge  9  maggio  1989,  n.  168,  con la quale e' stato
istituito il Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e
tecnologica,  in  particolare  l'art.  16,  comma  1,  relativo  alle
modifiche di statuto;
  Vista  la  proposta  di  modifica  statutaria  approvata dal senato
accademico nella seduta del giorno 23 giugno 1992;
  Rilevata la necessita' di  apportare  la  modifica  di  statuto  in
deroga  al  termine  triennale  di cui all'art. 17 del testo unico 31
agosto 1933, n. 1592;
  Visto il parere favorevole  espresso  dal  Consiglio  universitario
nazionale nella seduta del 14 settembre 1993;
                              Decreta:
  Lo  statuto  dell'Universita'  degli  studi  di Modena, approvato e
modificato con i decreti indicati nelle  premesse,  e'  ulteriormente
modificato come appresso:
                           Articolo unico
  Gli  articoli  56  e  seguenti  dello statuto, relativi al corso di
laurea in chimica, sono soppressi e  sostituiti  dai  seguenti  nuovi
articoli:
                     CORSO DI LAUREA IN CHIMICA
  Art.  56.  -  La  durata  del  corso  di  studi  e' di cinque anni,
articolati in un triennio  propedeutico,  a  carattere  formativo  di
base,  ed  in  successivi  distinti indirizzi di durata biennale e di
contenuti piu' specifici sia sotto l'aspetto  scientifico  sia  sotto
quello applicativo.
  L'accesso  al  corso  di  laurea  e' regolato dalle disposizioni di
legge.
  Il numero di esami e' non meno di ventitre.
  Nel caso di verifiche di profitto  contestuali  -  accorpamento  di
piu'   insegnamenti   nello  stesso  anno  accademico  -  il  preside
costituisce le commissioni di  profitto  utilizzando  i  docenti  dei
relativi corsi, secondo le norme dettate dall'art. 10 del testo unico
delle  leggi sull'istruzione superiore approvato con regio decreto 31
agosto  1933,  n.  1592  e  dall'art.  42  del  regolamento  studenti
approvato con regio decreto 4 giugno 1938, n. 1269.
  La  didattica  del  corso  di  laurea in chimica e' organizzata per
ciascun anno di corso di due cicli  coordinati  di  durata  inferiore
all'anno.
  Ciascun ciclo, di seguito indicato convenzionalmente come semestre,
ha durata minima di quattordici-quindici settimane.
  Gli  esami sono effettuati al termine di ciascun semestre, prevede-
ndo tre sessioni di esami: una durante la pausa tra  i  due  semestri
dell'anno  accademico,  una  alla fine del secondo semestre ed una di
recupero prima dell'inizio dei corsi, e cio' nel rispetto  di  quanto
stabilito  dal testo unico n. 1592/1933 e dal regolamento studenti n.
1269/1938.
  Il  totale  delle  ore  di  insegnamento  e',  nel   triennio,   di
milleseicentottanta  ore,  suddivise in ventisei corsi e sedici esami
e, nel biennio, di cinquecentoquaranta ore suddivise in nove corsi  e
sette  esami;  lo  studente dovra' inoltre svolgere un lavoro di tesi
sperimentale per un periodo di non meno di nove mesi (equivalente  ad
un  impegno  minimo  di  milleduecento  ore)  su  argomenti attinenti
all'indirizzo prescelto. Di norma i corsi di lezione sono di sessanta
ore, di cui almeno 1/4 dedicate agli  esercizi,  mentre  i  corsi  di
laboratorio  sono  di  settantacinque  ore,  di  cui  almeno i 2/3 di
esercitazioni pratiche.
  L'accertamento finale nel profitto, secondo le  modalita'  previste
dal  consiglio di corso di laurea, avverra' per singolo insegnamento,
tranne nei casi elencati piu' avanti, in cui e' prevista una prova di
esame unica per due corsi della stessa area.
  I corsi, come previsto dall'art. 6, primo  comma,  della  legge  18
marzo  1958,  n.  311,  comprendono lezioni, esercitazioni, esercizi,
sperimentazioni  e  dimostrazioni,  a  seconda  della  natura   degli
insegnamenti.
  Il  consiglio  di  corso  di laurea stabilisce l'organizzazione dei
corsi nei vari semestri.
  Nell'ambito della programmazione prevista dagli articoli  10  e  94
del  decreto  del Presidente della Repubblica n. 382/80, il consiglio
di  corso  di  laurea  e  quello  di  facolta',  per  le   rispettive
competenze,  stabiliscono  le  modalita'  di  coordinamento didattico
nell'ambito di ciascuna area e tra le diverse aree.
  In tale ambito possono essere previste  forme  di  coordinamento  e
interscambio  fra i vari docenti ai sensi del terzo comma dell'art. 7
del decreto del Presidente della Repubblica n. 382/80.
  Nell'ambito del biennio, il  consiglio  di  corso  di  laurea  puo'
definire  combinazioni  di  corsi  opzionali,  che  rispondono ad una
logica di  natura  culturale,  in  modo  da  costituire  orientamento
all'interno dei singoli indirizzi.
  Tali  combinazioni  vengono  pubblicate nel manifesto annuale degli
studi.
  Ai sensi dell'art. 2 della  legge  11  dicembre  1969,  n.  910,  e
dell'art.  4  della  legge 30 novembre 1970, n. 924, lo studente puo'
presentare un piano di studio diverso  da  quello  consigliato  dalla
facolta'  e  previsto  dal manifesto degli studi, purche' nell'ambito
delle discipline  attivate  e  nel  rispetto  del  numero  dei  corsi
relativi  a  ciascuna area e del rapporto tra i corsi di lezioni e di
laboratorio.
  Il consiglio di corso di laurea valutera' la congruita'  del  piano
di   studi  proposto  dallo  studente  con  il  raggiungimento  degli
obiettivi didattico-formativi previsti dal presente ordinamento.
Triennio propedeutico.
  L'attivita'  didattica del triennio e' articolata in aree, ciascuna
comprende i corsi fondamentali indicati.
   a) Area matematica (240 ore totali):
   istituzioni di matematiche (primo corso);
   istituzioni di matematiche (secondo corso);
   calcolo numerico;
   laboratorio di programmazione e calcolo.
   b) Area fisica (180 ore totali):
   fisica generale (primo corso);
   fisica generale (secondo corso);
   laboratorio di fisica generale.
   c) Area di chimica analitica (270 ore totali):
   chimica analitica (primo corso);
   laboratorio di chimica analitica (secondo corso);
   laboratorio di chimica analitica (terzo corso).
   d) Area di chimica fisica (270 ore totali):
   chimica fisica (primo corso);
   chimica fisica (secondo corso);
   laboratorio di chimica fisica (primo corso);
   laboratorio di chimica fisica (secondo corso).
   e) Area di chimica organica (270 ore totali):
   chimica organica (primo corso);
   chimica organica (secondo corso);
   laboratorio di chimica organica (primo corso);
   laboratorio di chimica organica (secondo corso).
   f) Area di chimica inorganica (270 ore totali):
   chimica generale ed inorganica;
   chimica inorganica  (primo  laboratorio  di  chimica  generale  ed
inorganica);
   laboratorio di chimica inorganica (primo corso).
   g) Area di chimica biologica (60 ore totali):
   chimica biologica (primo corso).
  Gli   studenti  sono,  inoltre,  tenuti  a  frequentare  due  corsi
opzionali (60 ore ciascuno) scelti tra quelli proposti dal  consiglio
di corso di laurea.
  Allo  studente  che  ha  superato  tutti  gli  esami prescritti nel
triennio viene rilasciato, su richiesta, un certificato attestante il
completamento degli studi propedeutici alla laurea in chimica.
  I seguenti insegnamenti comportano una prova di esame unica  per  i
due corsi:
   calcolo numerico e laboratorio di programmazione e calcolo;
   chimica  generale  ed inorganica e laboratorio di chimica generale
ed inorganica;
   fisica generale (secondo corso) e laboratorio di fisica generale;
   laboratorio di chimica analitica (primo corso)  e  laboratorio  di
chimica analitica (secondo corso);
   chimica analitica (primo corso) e laboratorio di chimica analitica
(terzo corso);
   chimica  fisica  (primo  corso)  e  laboratorio  di chimica fisica
(primo corso);
   chimica fisica (secondo corso) e  laboratorio  di  chimica  fisica
(secondo corso);
   chimica  organica  (primo corso) e laboratorio di chimica organica
(primo corso);
   chimica organica (secondo corso) e laboratorio di chimica organica
(secondo corso);
   chimica  inorganica  (primo  corso)  e  laboratorio   di   chimica
inorganica (primo corso).
  I  corsi  e  i  laboratori  possono  essere  svolti, per necessita'
didattiche, in due semestri successivi; in tal caso l'esame  relativo
sara' sostenuto alla fine della seconda parte.
  Lo  studente  sara'  tenuto a dimostrare di aver appreso almeno una
lingua straniera  moderna  (di  regola  lingua  inglese)  tra  quelle
proposte dal consiglio di corso di laurea nel manifesto degli studi.
  La   conoscenza   verra'   verificata   attraverso   un   colloquio
regolarmente verbalizzato da una commissione nominata dalla  facolta'
di scienze matematiche, fisiche e naturali.
Biennio.
  Sono  ammessi  al quarto anno coloro che abbiano superato gli esami
del triennio propedeutico.
  E' comunque consentita l'iscrizione al quarto anno  in  difetto  di
due  soli  esami del triennio, che dovranno peraltro essere sostenuti
prima di quelli del biennio.
  Il biennio si articola in indirizzi.
  Gli indirizzi sono caratterizzati da due insegnamenti  fondamentali
comuni  a  tutti  i  piani di studio dell'indirizzo, con i rispettivi
laboratori o esercitazioni, e da  cinque  insegnamenti  opzionali  da
scegliere  tra  quelli  attivati  nella  sede.  Gli indirizzi possono
essere anche articolati in orientamenti.
  Gli indirizzi articolati in orientamenti sono caratterizzati da  un
insegnamento   fondamentale   comune   a  tutti  i  piani  di  studio
dell'indirizzo, con il rispettivo laboratorio o esercitazioni, da  un
fondamentale   di  orientamento,  con  il  rispettivo  laboratorio  o
esercitazioni, e da cinque insegnamenti opzionali  da  scegliere  tra
quelli attivati nella sede. Sono previsti i seguenti indirizzi:
Indirizzo: CHIMICA FISICA.
  I corsi fondamentali sono:
   1) chimica fisica (terzo corso);
   2) laboratorio di chimica fisica (terzo corso);
   3) chimica fisica (quarto corso);
   4) laboratorio di chimica fisica (quarto corso).
  I  corsi  di  chimica fisica (terzo corso) e laboratorio di chimica
fisica (terzo corso) e  di  laboratorio  di  chimica  fisica  (quarto
corso) danno luogo ad una prova di accertamento unica.
Indirizzo: CHIMICA ORGANICA.
  I corsi fondamentali sono:
   1) chimica organica (terzo corso);
   2) laboratorio di chimica organica (terzo corso);
   3) chimica organica (quarto corso);
   4) laboratorio di chimica organica (quarto corso).
  I  corsi di chimica organica (terzo corso) e laboratorio di chimica
organica (terzo corso), di  chimica  organica  (quarto  corso)  e  di
laboratorio  di  chimica  organica  (quarto corso) danno luogo ad una
prova di accertamento unica.
Indirizzo: CHIMICA INORGANICO ANALITICO.
  I corsi fondamentali sono:
   1) chimica inorganica (secondo corso);
   2) laboratorio di chimica inorganica (secondo corso);
   3) chimica analitica (secondo corso);
   4) laboratorio di chimica analitica (quarto corso).
  I  corsi  di  chimica  inorganica  (secondo corso) e laboratorio di
chimica inorganica (secondo corso),  di  chimica  analitica  (secondo
corso)  e  di  laboratorio  di chimica analitica (quarto corso) danno
luogo ad una prova di accertamento unica.
  Gli insegnamenti opzionali sono i seguenti:
    1) biochimica applicata;
    2) biochimica cellulare;
    3) biochimica degli alimenti;
    4) biochimica industriale;
    5) biocristallografia;
    6) bilogia cellulare;
    7) bilogia generale;
    8) biomateriali;
    9) biopolimeri;
   10) chemiometria;
   11) chimica analitica clinica;
   12) chimica analitica degli inquinanti;
   13) chimica analitica dei processi industriali;
   14) chimica analitica delle superfici e delle interfasi;
   15) chimica analitica separativa;
   16) chimica analitica strumentale;
   17) chimica bioinorganica;
   18) chimica bioorganica;
   19) chimica bromatologica;
   20) chimica computazionale;
   21) chimica degli alimenti;
   22) chimica dei composti di coordinazione;
   23) chimica dei composti eterociclici;
   24) chimica dei composti organometallici;
   25) chimica dei metalli e delle leghe;
   26) chimica dei processi biotecnologici;
   27) chimica del restauro;
   28) chimica dell'ambiente;
   29) chimica delle fermentazioni e microbiologia industriale;
   30) chimica delle macromolecole;
   31) chimica delle sostanze coloranti;
   32) chimica delle sostanze organiche naturali;
   33) chimica dello stato solido;
   34) chimica e tecnologia dei polimeri;
   35) chimica elettroanalitica;
   36) chimica farmaceutica e tossicologica;
   37) chimica fisica ambientale;
   38) chimica fisica biologica;
   39) chimica fisica dei fluidi;
   40) chimica fisica dei materiali;
   41) chimica fisica dei polimeri;
   42) chimica fisica dei sistemi dispersi e delle interfasi;
   43) chimica fisica della catalisi;
   44) chimica fisica dello stato solido e delle superfici;
   45) chimica fisica industriale;
   46) chimica fisica organica;
   47) chimica industriale;
   48) chimica inorganica industriale;
   49) chimica merceologica;
   50) chimica metallorganica;
   51) chimica organica fisica;
   52) chimica organica industriale;
   53) chimica per la conservazione dei beni culturali;
   54) chimica supramolecolare;
   55) chimica teorica;
   56) cristallochimica;
   57) didattica della chimica;
   58) elettrochimica;
   59) elettrochimica applicata;
   60) fotochimica;
   61) genetica;
   62) geochimica;
   63) laboratorio di chimica delle macromolecole;
   64) meccanismi di reazione in chimica inorganica;
   65) meccanismi di reazione in chimica organica;
   66) metodi analitici in chimica industriale;
   67) metodi fisici in chimica inorganica;
   68) metodi fisici in chimica organica;
   69) metodi matematici e statistici;
   70) microbilogia generale;
   71) mineralogia;
   72) petrolchimica e tecnologia dei prodotti petroliferi;
   73) radiochimica;
   74) recupero e riciclo dei materiali;
   75) sintesi e tecniche speciali inorganiche;
   76) sintesi e tecniche speciali organiche;
   77) spettroscopia molecolare;
   78) stereochimica;
   79) storia della chimica;
   80) strutturistica chimica;
   81) termodinamica chimica;
   82) trattamento chimico dei rifiuti;
   83) cinetica chimica e molecolare.
  Art.  57 (Prova di accertamento unica). - Il preside della facolta'
per la prova di accertamento unica, prevista per i corsi del triennio
propedeutico e per i corsi di indirizzo del biennio,  costituisce  le
relative commissioni per gli esami di profitto, utilizzando i docenti
dei  rispettivi  corsi,  secondo  le  norme dettate dall'art. 160 del
testo unico n. 1592/1933 e dell'art. 42 del regolamento  studenti  n.
1269/1938.
  Corsi  opzionali:  i  corsi  opzionali potranno essere scelti dallo
studente fra quelli attivati ed indicati nel manifesto annuale  degli
studi.
  Quando  vengono  scelti  come  corsi  opzionali  i fondamentali con
relativi laboratori, di un indirizzo e ordinamento diverso da  quello
prescelto  dallo studente, il corso fondamentale ed il corrispondente
corso di laboratorio, che sono sostitutivi di  due  corsi  opzionali,
comportano due esami distinti.
  Art.  58  (Esame  e  diploma  di  laurea).  -  Per essere ammesso a
sostenere l'esame di laurea lo studente deve  aver  seguito  tutti  i
corsi  previsti dal piano di studio approvato dal consiglio del corso
di laurea e superato i relativi esami.
  Lo  studente  deve  aver  inoltre  svolto   il   lavoro   di   tesi
sperimentale.
  L'esame   di   laurea   consiste   nella   discussione  della  tesi
sperimentale con le modalita' stabilite dal consiglio  del  corso  di
laurea, in applicazione delle disposizioni vigenti.
  Il  diploma  di  laurea  riporta  il titolo di laureato in chimica,
mentre il relativo certificato rilasciato al laureato fara'  menzione
dell'indirizzo seguito.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
   Modena, 2 febbraio 1994
                                                  Il rettore: CIPOLLI