DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26 gennaio 1995
Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri al Ministro senza portafoglio per la famiglia e la solidarieta' sociale prof. Adriano Ossicini.(GU n.22 del 27-1-1995)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto il proprio decreto in data 18 gennaio 1995, con il quale al Ministro senza portafoglio prof. Adriano Ossicini e' stato conferito l'incarico per la famiglia e la solidarieta' sociale; Visti gli articoli 5 e 9 della legge 23 agosto 1988, n. 400; Sentito il Consiglio dei Ministri; Decreta: Il Ministro senza portafoglio per la famiglia e la solidarieta' sociale, prof. Adriano Ossicini, e' delegato ad esercitare le funzioni di coordinamento, di indirizzo, di promozione di iniziative, anche normative, nonche' ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri, avvalendosi, ove necessario, dei mezzi di comunicazione, nelle materie concernenti: a) le tematiche della famiglia - ivi comprese le iniziative per l'anno internazionale della famiglia, indetto con risoluzione ONU n. 45/133 e le problematiche familiari inerenti la tutela del consumatore -, mediante l'adozione di iniziative normative e sociali, coordinando l'attivita' di amministrazioni statali e di altri enti pubblici interessati; b) la tutela dei minori, promuovendo e coordinando tutte le iniziative necessarie - ivi compresi, d'intesa con il Ministro degli affari esteri, gli interventi in caso di emergenze di carattere internazionale -, anche tramite la verifica dell'attuazione della "dichiarazione mondiale ONU sulla sopravvivenza, la protezione e lo sviluppo dell'infanzia", costituendo un osservatorio nazionale sui problemi dei minori, elaborando una proposta di statuto dei diritti del minore e assumendo, d'intesa con il Ministro di grazia a giustizia, l'iniziativa legislativa volta alla semplificazione delle vigenti procedure in materia di adozione; c) le politiche in favore dell'adolescenza e dei giovani, finalizzate al recupero e alla prevenzione del disagio e della devianza, coordinando in tal senso le amministrazioni statali e gli altri enti pubblici interessati; d) il coordinamento delle politiche in favore delle persone anziane, ivi compresa la predisposizione della relazione biennale al Parlamento sulla condizione dell'anziano; e) le problematiche sociali emergenti, con particolare riferimento alle azioni finalizzate a contrastare le nuove poverta' e l'emarginazione; f) l'informazione sullo stato delle iniziative concernenti la politica sociale, i criteri della spesa sociale ed i relativi strumenti di intervento, anche mediante la costituzione di una banca-dati; g) la definizione di interventi attinenti ai servizi sociali, anche mediante la previsione di utilizzo di obiettori di coscienza d'intesa con il Ministro della difesa, l'elaborazione di progetti-pilota, di studi e proposte di riforma delle normative vigenti, d'intesa con le altre amministrazioni interessate, miranti a garantire l'effettivo accesso di tutti i cittadini ai servizi stessi; h) il coordinamento sul piano interno delle iniziative relative ai problemi dell'immigrazione con riferimento all'accoglienza delle persone immigrate; i) i rapporti e la cooperazione con gli organismi competenti in Italia e all'estero nelle materie oggetto della presente delega, d'intesa con gli altri Ministri interessati. Il Ministro e' altresi' delegato: 1) a presiedere il Comitato nazionale di coordinamento per l'azione antidroga ed a tutti gli adempimenti in tema di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309; 2) a provvedere agli adempimenti previsti dalla legge 22 novembre 1990, n. 354, istitutiva della commissione di indagine sulla poverta' e l'emarginazione; 3) ad assicurare l'applicazione: della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate); della legge 19 luglio 1991, n. 216 (primi interventi in favore dei minori soggetti a rischio di coinvolgimento in attivita' criminose); della legge 11 agosto 1991, n. 266 (legge quadro sul volontariato); 4) ad assicurare l'esecuzione dei compiti che ogni altra legge assegna al Ministro per gli affari sociali; 5) a provvedere, nelle materie di cui alla presente delega, ad intese e concerti di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri necessari per le iniziative, anche normative, di altre amministrazioni, nonche' a presiedere il Comitato nazionale sulla popolazione ed a coordinare le attivita' e la partecipazione italiana al vertice mondiale per lo sviluppo sociale; 6) a designare rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri in organi, commissioni, comitati, gruppi di lavoro ed altri organismi di studio, tecnico-amministrativi e consultivi, operanti, nelle materie di cui alla presente delega, presso altre amministrazioni ed istituzioni; 7) a costituire comitati, commissioni ed altri organismi collegiali di studio, consulenza e supporto tecnico nelle materie di cui alla presente delega. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 26 gennaio 1995 Il Presidente: DINI