MINISTERO DELLA DIFESA

COMUNICATO

         Conferimento di ricompense al merito dell'Esercito
(GU n.225 del 26-9-1995)

   Con  decreti  ministeriali  28 luglio 1995 sono state conferite le
seguenti ricompense al merito dell'Esercito:
                           Croci d'argento
   Gen.c.a.  Antonio  Viesti,  nato  il  26  giugno  1933  a   Ostuni
(Brindisi).  -  "Ufficiale  generale in possesso di elevatissime doti
umane, intellettuali e di superiori  qualita'  professionali,  si  e'
prodigato,  in  ogni  circostanza e in tutti gli incarichi ricoperti,
profondendo incondizionato impegno nell'espletamento di  onerosissimi
compiti,   tra  cui  quello  di  comandante  generale  dell'Arma  dei
carabinieri e di  presidente  del  Consiglio  superiore  delle  Forze
armate. Ha servito, per oltre quarantadue anni, l'Esercito e il Paese
contribuendo  ad  accrescerne  e  a rafforzarne il prestigio anche in
ambito internazionale".- Roma, 31 dicembre 1993.
    Gen.c.a. Giorgio Malorgio, nato il 24 maggio 1931 a La Spezia.  -
"Ufficiale   generale   in   possesso  di  elevatissime  doti  umane,
intellettuali e di superiori qualita' professionali, si e' prodigato,
in ogni circostanza e in tutti gli incarichi  ricoperti,  profondendo
incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi compiti, tra
cui  quello  di comandante della Regione militare della Sardegna e di
direttore  generale  della  motorizzazione  e  dei  combustibili.  Ha
servito,   per   oltre   quarantatre  anni,  l'Esercito  e  il  Paese
contribuendo ad accrescerne e a rafforzarne  il  prestigio  anche  in
ambito internazionale". - Roma, 31 dicembre 1993.
   Gen.c.a.  Lucio  Innecco,  nato  il  23  marzo  1932  a Gorizia. -
"Ufficiale  generale  in  possesso  di   elevatissime   doti   umane,
intellettuali e di superiori qualita' professionali, si e' prodigato,
in  ogni  circostanza e in tutti gli incarichi ricoperti, profondendo
incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi compiti, tra
cui quello di  comandante  della  Regione  militare  nord  est  e  di
comandante  delle Forze terrestri alleate sud europa. Ha servito, per
oltre  quarantadue  anni,  l'Esercito  e  il  Paese  contribuendo  ad
accrescerne   e   a   rafforzarne   il   prestigio  anche  in  ambito
internazionale". - Roma, 31 dicembre 1993.
   Gen.c.a. Benedetto Spinelli, nato il 27 febbraio 1933 a  Acquaviva
Delle Fonti (Bari). - "Ufficiale generale in possesso di elevatissime
doti  umane,  intellettuali e di superiori qualita' professionali, si
e' prodigato, in ogni circostanza e in tutti gli incarichi ricoperti,
profondendo incondizionato impegno nell'espletamento di  onerosissimi
compiti,  tra  cui  quello  di  comandante  del 5 Corpo d'armata e di
ispettore delle scuole.  Ha  servito,  per  oltre  quarantadue  anni,
l'Esercito  e il Paese contribuendo ad accrescerne e a rafforzarne il
prestigio anche in ambito internazionale". - Roma, 31 dicembre 1993.
   Gen.c.a. Corrado Raggi,  nato  il  15  febbraio  1932  a  Zara.  -
"Ufficiale   generale   in   possesso  di  elevatissime  doti  umane,
intellettuali e di superiori qualita' professionali, si e' prodigato,
in ogni circostanza e in tutti gli incarichi  ricoperti,  profondendo
incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi compiti, tra
cui  quello  di  vice presidente della sezione esercito del Consiglio
superiore delle Forze armate e di comandante della  Regione  militare
nord  ovest.  Ha  servito, per oltre quarantuno anni, l'Esercito e il
Paese contribuendo ad accrescerne e a rafforzarne il prestigio  anche
in ambito internazionale". - Roma, 16 febbraio 1994.
   Gen.c.a.  Pierino  Monsutti,  nato  il  25  giugno 1931 a Tarcento
(Udine). - "Ufficiale  generale  in  possesso  di  elevatissime  doti
umane,  intellettuali  e  di  superiori qualita' professionali, si e'
prodigato, in ogni circostanza e in tutti  gli  incarichi  ricoperti,
profondendo  incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi
compiti, tra cui quello di comandante della  Regione  militare  della
Sicilia  e  di  ispettore  dell'Arma  di  fanteria  e  cavalleria. Ha
servito,  per  oltre  quarantuno  anni,   l'Esercito   e   il   Paese
contribuendo  ad  accrescerne  e  a rafforzarne il prestigio anche in
ambito internazionale". - Roma, 27 maggio 1994.
   Gen.c.a. Vittorio Stanca, nato il 23 luglio 1931 a Soleto (Lecce).
"Ufficiale  generale  in  possesso  di   elevatissime   doti   umane,
intellettuali e di superiori qualita' professionali, si e' prodigato,
in  ogni  circostanza e in tutti gli incarichi ricoperti, profondendo
incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi compiti, tra
cui quello di ispettore delle scuole e di  comandante  della  Regione
militare centrale. Ha servito, per oltre quarantatre anni, l'Esercito
e  il  Paese contribuendo ad accrescerne e a rafforzarne il prestigio
anche in ambito internazionale".- Roma, 24 luglio 1994.
   Gen.c.a. Antonio  Milani,  nato  il  17  agosto  1931  a  Casorate
Sempione  (Varese). - "Ufficiale generale in possesso di elevatissime
doti umane, intellettuali e di superiori qualita'  professionali,  si
e' prodigato, in ogni circostanza e in tutti gli incarichi ricoperti,
profondendo  incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi
compiti, tra cui quello di  sottocapo  di  Stato  maggiore  logistico
armamenti  e  amministrazione  di  SHAPE e di vice comandante in capo
delle Forze alleate del sud Europa. Ha servito, per oltre  quarantuno
anni,   l'Esercito  e  il  Paese  contribuendo  ad  accrescerne  e  a
rafforzarne il prestigio anche in ambito internazionale". - Roma,  18
agosto 1994.
   Gen.c.a.  Paolo  Feniello,  nato  il  6  febbraio  1932 ad Alghero
(Sassari). - "Ufficiale generale in  possesso  di  elevatissime  doti
umane,  intellettuali  e  di  superiori qualita' professionali, si e'
prodigato, in ogni circostanza e in tutti  gli  incarichi  ricoperti,
profondendo  incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi
compiti,  tra  cui  quello  di  comandante  della  Regione   militare
meridionale e di ispettore dell'Arma del genio. Ha servito, per oltre
quarantadue anni, l'Esercito e il Paese contribuendo ad accrescerne e
a  rafforzarne  il prestigio anche in ambito internazionale". - Roma,
20 dicembre 1993.
   Gen.isp. Ettore Ottini, nato il 18 marzo 1930 a Bari. - "Ufficiale
generale in possesso di elevatissime doti umane, intellettuali  e  di
superiori   qualita'   professionali,   si   e'  prodigato,  in  ogni
circostanza  e  in  tutti  gli   incarichi   ricoperti,   profondendo
incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi compiti, tra
cui  quello  di  vice  direttore della Direzione generale delle armi,
delle munizioni e degli armamenti  terrestri  e  di  capo  del  corpo
tecnico  dell'Esercito.  Ha  servito,  per  oltre  quarantasei  anni,
l'Esercito e il Paese contribuendo ad accrescerne e a rafforzarne  il
prestigio anche in ambito internazionale". - Roma, 30 dicembre 1994.
   Gen.c.a.  Rinaldo  Santini,  nato  il  24  gennaio  1932  a  Monza
(Milano). - "Ufficiale generale  in  possesso  di  elevatissime  doti
umane,  intellettuali  e  di  superiori qualita' professionali, si e'
prodigato, in ogni circostanza e in tutti  gli  incarichi  ricoperti,
profondendo  incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi
compiti,   tra  cui  quello  di  comandante  della  Regione  militare
meridionale e di direttore della Direzione generale delle armi, delle
munizioni  e  degli  armamenti  terrestri.  Ha  servito,  per   oltre
quarantatre anni, l'Esercito e il Paese contribuendo ad accrescerne e
a  rafforzarne  il prestigio anche in ambito internazionale". - Roma,
26 gennaio 1995.
   Gen.c.a. Pietro Egidio Re, nato  il  21  maggio  1932  a  Salandra
(Matera).  -  "Ufficiale  generale  in  possesso di elevatissime doti
umane, intellettuali e di superiori  qualita'  professionali,  si  e'
prodigato,  in  ogni  circostanza e in tutti gli incarichi ricoperti,
profondendo incondizionato impegno nell'espletamento di  onerosissimi
compiti,  tra  cui  quello di comandante della Regione militare Tosco
Emiliana, di direttore generale per gli ufficiali dell'Esercito e  di
presidente  del  Consiglio  superiore delle Forze armate. Ha servito,
per oltre quarantatre anni, l'Esercito e  il  Paese  contribuendo  ad
accrescerne   e   a   rafforzarne   il   prestigio  anche  in  ambito
internazionale". - Roma, 1 gennaio 1995.
   Gen.d.cc. Ignazio Assumma, nato  il  15  giugno  1930  a  Roma.  -
"Ufficiale   generale   in   possesso  di  elevatissime  doti  umane,
intellettuali e di superiori qualita' professionali, si e' prodigato,
in ogni circostanza e in tutti gli incarichi  ricoperti,  profondendo
incondizionato  impegno  nell'espletamento  di  onerosissimi compiti,
fino a giungere al prestigioso incarico di vice comandante  dell'Arma
dei   carabinieri.   Ha   servito,  per  oltre  quarantacinque  anni,
l'Istituzione militare e il Paese contribuendo  ad  accrescerne  e  a
rafforzarne  il prestigio anche in ambito internazionale". - Roma, 16
giugno 1994.
   Bandiera di guerra dell'8 reggimento  alpini.  -  "Il  battaglione
alpini  'Gemona'  ha  partecipato alle operazioni di Peace Keeping in
Mozambico costituendo, durante il periodo di sua permanenza in  loco,
la  principale  pedina operativa del contingente nazionale "Albatros"
impegnato nella missione Onumoz.  Nei  circa  tre  mesi  di  continuo
impegno, agendo in inusuali e spesso severe condizioni climatiche, su
un  territorio vastissimo, poco conosciuto ed infido, ed in un quadro
politico instabile ed imprevedibile, il battaglione  ha  operato  con
elevata professionalita' ed altissimo senso del dovere dimostrando in
ogni  circostanza  pronta  reattivita'  ed elevata sensibilita' nella
attuazione dei compiti ricevuti  evitando,  anche  in  situazioni  di
grave  emergenza  e  pericolo, l'insorgere di qualsivoglia incidente.
Con la propria efficienza, serena determinazione,  alto  senso  della
disciplina  e  correttezza  nei rapporti umani, il battaglione ha non
solo garantito la percorribilita' del delicato corridoio di Beira, ma
anche una cornice di  sicurezza  tale  da  consentire,  su  tutto  il
territorio  sotto  la  sua  responsabilita',  il  ritorno  a  normali
condizioni di vita per le genti mozambicane. Con il proprio  operato,
improntato  a  schietta  etica militare ed alto senso di solidarieta'
umana,  il  battaglione  alpini  'Gemona'  ha  dimostrato  la   piena
idoneita'  dell'Esercito  italiano per interventi di Peace Keeping ed
ha contribuito ad elevarne il prestigio internazionale,  fornendo  un
chiaro   esempio   di   professionalita'   e  dedizione".  -  Chimoio
(Mozambico), 10 febbraio 1994-30 aprile 1994.
   Bandiera di guerra del 14 reggimento  alpini.  -  "Il  battaglione
alpini  'Tolmezzo' ha partecipato alle operazioni di Peace Keeping in
Mozambico costituendo, durante il periodo di sua permanenza in  loco,
la  principale  pedina operativa del contingente nazionale "Albatros"
impegnato  nella  missione  Onumoz.  Nei  circa  tre mesi di continuo
impegno, agendo in inusuali e spesso severe condizioni climatiche, su
un territorio vastissimo, poco conosciuto ed infido, ed in un  quadro
politico  instabile  ed  imprevedibile, il battaglione ha operato con
elevata professionalita' ed altissimo senso del dovere dimostrando in
ogni circostanza pronta reattivita'  ed  elevata  sensibilita'  nella
attuazione  dei  compiti  ricevuti  evitando,  anche in situazioni di
grave emergenza e pericolo, l'insorgere  di  qualsivoglia  incidente.
Con  la  propria  efficienza, serena determinazione, alto senso della
disciplina e correttezza nei rapporti umani, il  battaglione  ha  non
solo garantito la percorribilita' del delicato corridoio di Beira, ma
anche  una  cornice  di  sicurezza  tale  da  consentire, su tutto il
territorio  sotto  la  sua  responsabilita',  il  ritorno  a  normali
condizioni  di vita per le genti mozambicane. Con il proprio operato,
improntato a schietta etica militare ed alto  senso  di  solidarieta'
umana,  il  battaglione  alpini  'Tolmezzo'  ha  dimostrato  la piena
idoneita' dell'Esercito italiano per gli interventi di Peace  Keeping
ed  ha  contribuito ad elevarne il prestigio internazionale, fornendo
un  chiaro  esempio  di  professionalita'  e  dedizione".  -  Chimoio
(Mozambico), 1 novembre 1993-9 febbraio 1994.
   Con  decreti  ministeriali  28 agosto 1995 sono state conferite le
seguenti ricompense al merito dell'Esercito:
                           Croci d'argento
   Col. Franco Scaramagli, nato  il  19  luglio  1943  a  Ferrara.  -
"Comandante del 2 reggimento bersaglieri ha operato per circa quattro
mesi  in  Somalia  con  il  contingente  militare italiano nel quadro
dell'operazione 'Ibis 2' assumendo  le  responsabilita'  del  settore
operativo   'Bravo'  e  prodigandosi  con  impareggiabile  slancio  e
professionalita'   interiorizzata   nello   studio,   pianificazione,
organizzazione,  condotta e controllo delle diversificate e complesse
attivita' operative,  pur  agendo  in  una  situazione  operativa  di
particolare  criticita'  a  causa della presenza di numerosi elementi
ostili  al  processo  di  pacificazione   avviato   dai   contingenti
internazionali,   assolvendo  il  compito  con  esemplare  perizia  e
determinazione. Preposto al controllo di una ampia zona di territorio
somalo ha posto in atto un efficace dispositivo  tattico  finalizzato
sia  alla  lotto contro il banditismo, sia alla ricerca e confisca di
armi e  munizioni,  sia  alla  sicurezza  dei  convogli  in  transito
nell'area.  In  alcune  occasioni  in  cui  i  suoi uomini sono stati
coinvolti in scontri a fuoco e' intervenuto anche  personalmente  per
risolvere   la   situazione   in   maniera   brillante  eliminando  o
neutralizzando gli elementi ostili e senza riportare alcune  perdita.
Ben   consapevole  della  importanza  di  accompagnare  le  attivita'
operative con quelle di soccorso umanitario, con fervida iniziativa e
partecipazione  ha  posto  in   essere   una   serie   di   attivita'
assistenziali  che  hanno  guadagnato  al  contingente  la stima e la
fiducia della popolazione  somala  e  lustro  e  decoro  all'Esercito
italiano  e del Paese tutto all'estero. Magnifica figura di comandate
ardito ed energico, profondamente animato di fede nel servizio  e  di
entuasiasmo  nella diuturna attivita'. Chiaro esempio di capacita' di
comando, senso del dovere, sprezzo  del  pericolo  ed  elette  virtu'
militari ". - Belet Weine - Bulo Burti (Somalia), 28 giugno-8 ottobre
1993.
   Col.  Ernesto  Alviano,  nato  il  21  aprile 1946 a Campobasso. -
"Comandante  del  3  reggimento   bersaglieri,   impegnato   con   il
contingente militare italiano nell'operazione 'Ibis 2' in Somalia, ha
assolto   l'incarico   di   responsabile   del  settore  'Bravo'  con
encomiabile  zelo  e  spiccata  professionalita',  prodigandosi   con
impareggiabile slancio e professionalita'interiorizzata nello studio,
pianificazione,    organizzazione,   condotta   e   controllo   delle
diversificate e complesse attivita' operative e logistiche.  Preposto
al controllo di un ampio territorio comprendente le localita' di Bulo
Burti,  Gialalassi  e Giohar ha organizzato un dispositivo tattico di
impareggiabile efficacia  specie  per  contrastare  il  fenomeno  del
banditismo  particolarmente  attivo nell'area. Esponendosi piu' volte
personalmente,  ha  guidato  i  suoi  uomini  con  l'essenziale  arma
dell'esempio,   dell'equilibrio   e   della   dedizione   al  dovere,
nell'effettuazione di ripetute operazioni di rastrellamento, posti di
blocco, scorte a convogli tutte conclusesi con pieno successo e senza
riportare alcuna perdita.  Intimamente  animato  da  elevato  spirito
umanitario,  che  e'  riuscito a trasfondere anche ai suoi uomini, ha
sviluppato numerose e diversificate attivita' di assistenza a  favore
della  popolazione  civile  che  hanno  accresciuto  notevolmente  la
considerazione  ed  il   prestigio   del   contingente,   concorrendo
indirettamente  alla  sicurezza  del  personale  italiano.  Magnifica
figura di comandante che e' riuscito in modo esemplare a coniugare le
inderogabili  esigenze  operative   del   servizio   con   l'assoluta
salvaguardia  dell'incolumita'  del  suo  personale  e che con il suo
comportamento ha accresciuto il lustro  ed  il  decoro  dell'Esercito
italiano   e   del   Paese   tutto   all'estero.  Chiaro  esempio  di
professionista  motivato,  equilibrato,  determinato  ed  animato  da
interiorizzato  senso del dovere". - Bulo Burti - Gialalassi - Giohar
(Somalia), 9 ottobre 1993-23 gennaio 1994.
   Col. Giuseppe Sabatelli, nato  il  3  dicembre  1946  a  Lecce.  -
"Comandante   del   6  reggimento  bersaglieri  partecipava,  con  il
contingente militare italiano, nell'operazione 'Ibis 2'  in  Somalia,
assumendo per circa tre mesi la responsabilita' del settore 'Charlie'
e  prodigandosi  con slancio e professionalita' interiorizzata, nello
studio, pianificazione, organizzazione, condotta  e  controllo  delle
diversificate attivita' operative, logistiche ed umanitarie. Preposto
al  controllo  di una ampia zona del territorio somalo caratterizzata
dalla presenza di numerose tribu' in lotta fra di loro, organizzava e
poneva in atto un dispositivo tattico che consentiva  di  raggiungere
pienamente  gli scopi operativi ed umanitari alla base della missione
internazionale.  Con  diuturno  e  determinato  impegno  riusciva   a
coinvolgere  nell'attivita' di pacificazione gran parte dei capi-clan
locali creando, insieme  agli  stessi,  le  premesse  per  l'ordinata
ripresa  della  vita  sociale  nel  settore di responsabilita'. In un
secondo  tempo  assumeva,  con  il  suo  magnifico   reggimento,   la
responsabilita'  del  settore  operativo 'Bravo' conseguendo anche in
questa nuova dislocazione  risultati  di  assoluto  rilievo  in  ogni
campo.  Generoso e determinato si e' posto sempre alla testa dei suoi
uomini nelle situazioni  a  maggiore  valenza  operativa  esponendosi
anche  a  grave  rischio personale in occasione di alcuni conflitti a
fuoco. Magnifica figura  di  comandate  equilibrato,  determinato  ed
energico  pienamente  consapevole del compito ricevuto, profondamente
animato di fede nel servizio e che,  con  il  suo  comportamento,  ha
accresciuto il lustro ed il decoro dell'Esercito italiano e del Paese
tutto  all'estero.  Chiaro  esempio  di  elette capacita' di comando,
senso del dovere, sprezzo del pericolo ed elette virtu' militari".  -
Belet Weine - Bulo Burti (Somalia), 30 novembre 1993-3 marzo 1994.
   Ten.  col.  Francesco  Paci,  nato  il  9  marzo  1942  a  Foligno
(Perugia). - "Comandante del gruppo squadroni Italhely, impegnato con
il contingente militare italiano nell'operazione 'Ibis  2'  dislocato
nell'aeroporto  di  Mogadiscio  in Somalia, si prodigava con spiccata
determinazione, eccezionale impegno ed elevatissima  professionalita'
nello    studio,   pianificazione,   condotta   e   controllo   delle
diversificate  e  complesse  attivita'   operative,   logistiche   ed
umanitarie,  richieste  alla  sua  Unita'. Pur dislocato in un'area a
rischio per  continui  attacchi  nemici,  con  tutti  i  suoi  uomini
assolveva   con   la  massima  efficienza  e  generosita'  i  compiti
affidatigli profferendo, in ogni occasione, eccezionali  energie  per
assicurare  sia  il  sostegno  logistico sia quello tecnico-operativo
alle unita' terrestri. L'efficienza dei velivoli, costantemente alta,
e' stato il risultato di un'azione di comando equilibrata, accorta ed
incisiva che ha sempre consentito a tutto il contingente di  disporre
di  un  elevato supporto operativo. Sempre disponibile di giorno e di
notte,  ha  organizzato  con  estrema  perizia  e  tempestivita'  gli
interventi   della   componente   elicotteristica,  tutta  tesa  alla
creazione di una cornice di sicurezza per  le  truppe  dislocate  sul
terreno  e  per le attivita' di soccorso e sgombero di feriti gravi e
malati, contribuendo cosi',  con  la  tempestivita'  d'intervento,  a
salvare   numerose  vite  umane  ed  accrescendo,  nel  contempo,  il
prestigio  dell'Esercito  italiano  e  del  Paese  tutto  all'estero.
Chiarissimo  esempio  di  professionalita',  interiorizzato senso del
dovere e spiccate capacita' di comando". -  Mogadiscio  (Somalia),  6
settembre 1993-23 marzo 1994.