MINISTERO DELLE FINANZE

CIRCOLARE 11 marzo 1996, n. 65 

  Istruzioni  per lo svolgimento da parte dei sostituti di imposta  e
dei C.A.A.F. degli adempimenti previsti dall'assistenza fiscale (art.
78 della legge 30 dicembre 1991, n. 413).
(GU n.75 del 29-3-1996 - Suppl. Ordinario n. 56)
 
 Vigente al: 29-3-1996  
 

                      Alle direzioni regionali delle entrate
                      Alle direzioni delle entrate per le province
                       autonome di Trento e Bolzano
                      Agli uffici distrettuali delle imposte dirette
                      Ai centri di servizio delle imposte dirette
                      Alle direzioni provinciali del Tesoro
                      Alle ragionerie provinciali dello Stato
                      Al Comando generale della Guardia di finanza
                         e, per conoscenza:
                      Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
                      Ai Ministeri
                      Alla Ragioneria generale dello Stato
                      Alle Ragionerie centrali dei Ministeri
                      All'Istituto nazionale della previdenza sociale
                      Alla Direzione generale degli affari generali
                       e del personale - Servizio ispettivo
                      Al Servizio centrale degli ispettori tributari
                           PARTE GENERALE
Soggetti ammessi all'assistenza fiscale
In attuazione dell'articolo 78, comma 18,  della  legge  30  dicembre
1991,   n.  413,  l'articolo  1  del  decreto  del  Presidente  della
Repubblica 4 settembre 1992, n. 395, stabilisce che i  possessori  di
redditi di lavoro dipendente, compresi i titolari di pensioni, i soci
delle  cooperative  di servizi, delle cooperative agricole e di prima
trasformazione dei prodotti agricoli, delle cooperative di produzione
e lavoro e delle cooperative della piccola pesca, nonche' i sacerdoti
per le remunerazioni di cui agli articoli 24, 33, lettera  a),  e  34
della  legge 20 maggio 1985, n. 222, possono adempiere all'obbligo di
dichiarazione  annuale  dei  redditi  mediante  la  presentazione  di
apposita  dichiarazione  redatta  su  modello  approvato  con decreto
ministeriale (Mod. 730), da consegnare al proprio datore di lavoro  o
Ente pensionistico.
Tale   facolta'   e'  esercitabile  dai  predetti  soggetti,  purche'
residenti  in  Italia  e  ancorche'  posseggano  i  seguenti  redditi
aggiuntivi:
- redditi fondiari inerenti ai terreni e ai fabbricati;
-  utili, anche in natura, derivanti dalla partecipazione in societa'
  ed enti soggetti all'imposta sui redditi delle persone giuridiche;
- altri redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente diversi  dai
  compensi  e dalle remunerazioni percepite dai soci di cooperative e
  dai sacerdoti;
- compensi derivanti  da  rapporti  di  collaborazione  coordinata  e
  continuativa, comprese le indennita' per la cessazione dei predetti
  rapporti non assoggettabili a tassazione separata;
-   proventi   derivanti   dalla  utilizzazione  economica  da  parte
  dell'autore  o  inventore  di  opere  dell'imgegno,   di   brevetti
  industriali  e  di  processi,  formule  o  informazioni relativi ad
  esperienze  acquisite   in   campo   industriale,   commerciale   o
  scientifico, non conseguite nell'esercizio di imprese commerciali;
-  redditi  derivanti  da attivita' di lavoro autonomo non esercitate
  abitualmente o dall'assunzione di obblighi  di  fare,  non  fare  o
  permettere.
Della  assistenza  fiscale  ci si puo' avvalere anche nell'ipotesi in
cui il dipendente intenda presentare dichiarazione congiunta  con  il
coniuge  fiscalmente  a  carico  e  non  legalmente ed effettivamente
separato, il quale possegga soltanto redditi fondiari.
In alternativa alla richiesta di  assistenza  fiscale  al  datore  di
lavoro  o  Ente  pensionistico,  i  soggetti  sopra  indicati possono
rivolgere analoga  richiesta  ai  Centri  autorizzati  di  assistenza
fiscale per lavoratori dipendenti e pensionati (C.A.A.F.).
Si  ricorda  che  sono  obbligati  a  fornire  assistenza  fiscale  i
sostituti di imposta con piu' di 100 dipendenti  e  che  comunque  e'
possibile  assolvere  agli  obblighi  di  assistenza anche stipulando
convenzione con un C.A.A.F. - Imprese o un C.A.A.F.  -  Dipendenti  o
pensionati  costituito da sostituti d'imposta o dalle associazioni di
categoria presenti nel C.N.E.L. che associano anche  i  pensionati  o
dalle  organizzazioni  dei pensionati ad esse aderenti. Il sostituito
d'imposta non  e',  inoltre,  obbligato  a  svolgere  l'attivita'  di
assistenza  fiscale  se  ha costituito un C.A.A.F di cui all'art. 78,
comma 20  della  legge  n.  413  del  1991.  In  entrambi  i  casi  i
conseguenti   adempimenti   sono   effettuati,   sotto   la   propria
responsabilita', dai detti centri di assistenza.
I lavoratori dipendenti che hanno chiesto con  il  modello  730/6  di
fruire  dell'assistenza  fiscale prestata dal datore di lavoro devono
presentare il modello 730/96  entro  il  31  marzo  1996.  Lo  stesso
termine  deve  essere  osservato  anche quando il datore di lavoro ha
stipulato apposita convenzione intesa a far svolgere  dal  Centro  le
operazioni di assistenza.
Un  diverso  e  piu'  ampio  termine e' invece previsto dall'art. 14,
comma 4, del Regolamento approvato con D.P.R. 4  settembre  1992,  n.
395  per  la  presentazione  del  modello  730  quando  il lavoratore
dipendente si rivolge ad un C.A.A.F. da lui  autonomamente  scelto  e
quindi  al di fuori di un rapporto convenzionale fra datore di lavoro
e C.A.A.F.; infatti in tal  caso  il  termine  di  presentazione  del
modello 730 e' stabilito al 30 aprile 1996.
Nei  casi  in  cui  l'assistenza  fiscale  e' prestata da un C.A.A.F.
quest'ultimo  invia  comunicazione  del  risultato  contabile   (Mod.
730/4)  della  liquidazione  del  Mod.  730  al  sostituto  d'imposta
indicato dal dipendente o pensionato sul Mod. 730.
La  comunicazione,  che puo' essere effettuata su supporto magnetico,
e' inviata all'indirizzo del  sostituto  indicato  dal  dipendente  o
pensionato  nel  Mod.  730; in caso di comunicazione tramite supporto
magnetico lo stesso indirizzo del sostituto di  imposta  deve  essere
riportato  nei  campi  relativi al domicilio fiscale nelle specifiche
tecniche descritte nell'allegato B del D.M. 25 ottobre 1995.
Modalita' di svolgimento dell'assistenza fiscale
I sostituti d'imposta sono tenuti a prestare l'assistenza fiscale nei
riguardi dei soggetti interessati che ne hanno fatto richiesta  entro
il 15 gennaio 1996 ovvero entro il giorno lavorativo successivo al 15
gennaio,  se tale giorno non era lavorativo per l'azienda o l'ente al
quale e' stata richiesta l'assistenza.
Il sostituto stesso e' esonerato dall'obbligo  di  assistenza  se  le
predette  comunicazioni  gli  sono  state  consegnate ovvero gli sono
pervenute successivamente al predetto termine.
Resta comunque fermo, anche per i sostituti d'imposta non obbligati a
svolgere l'attivita'  di  assistenza  fiscale,  l'obbligo  di  tenere
conto,  ai  fini  del  conguaglio  da  effettuare in sede di ritenuta
d'acconto, secondo le modalita' previste dall'art. 78 della legge  30
dicembre  1991,  n.  413,  del risultato contabile della liquidazione
delle dichiarazioni dei redditi presentate ai  centri  di  assistenza
fiscale  (anche  per  i lavoratori dipendenti ed i pensionati che non
hanno effettuato la comunicazione di volersi avvalere dell'assistenza
fiscale).
Il sostituto d'imposta nell'assolvimento degli obblighi di assistenza
puo' avvalersi dell'opera di professionisti o di imprese esterne alla
propria organizzazione. In  tali  ipotesi  resta  comunque  ferma  la
responsabilita'  del  sostituto  d'imposta conseguente all'assistenza
prestata.
I datori di lavoro o Enti pensionistici ed i  C.A.A.F.,  ricevute  le
dichiarazioni Mod. 730, devono:
-  eseguire  i  controlli  formali  sulla  base  di  dati ed elementi
  direttamente desumibili dalla dichiarazione prodotta;
- aggiungere i redditi di lavoro  dipendente  ed  assimilati  erogati
  direttamente dai datori e enti in qualita' di sostituti d'imposta e
  le relative ritenute;
-  procedere  alla  liquidazione  dell'imposta  tenendo  conto  delle
  disposizioni che stabiliscono limiti alla deduzione e detraibilita'
  degli  oneri,  alle  detrazioni  e  ai  crediti   d'imposta,   alla
  liquidazione  del  contributo al Servizio Sanitario Nazionale e dei
  relativi acconti dovuti per il periodo di imposta successivo.
Dopo aver effettuato  le  operazioni  di  liquidazioni  i  datori  di
lavoro,  gli  Enti  pensionistici e i C.A.A.F. dovranno rilasciare al
contribuente  o  ad  un  suo  incaricato  copia  della  dichiarazione
controllata  ed elaborata e il prospetto di liquidazione dell'imposta
e dell'eventuale Contributo al Servizio Sanitario Nazionale.
I sostituti d'imposta che prestano l'assistenza devono  integrare  la
copia  da restituire al contribuente con i dati previsti nel quadro C
del Mod. 730, relativi  ai  redditi  o  somme  da  loro  direttamente
erogati. I sostituti d'imposta che hanno anche effettuato le ritenute
relative agli acconti per il 1995 devono integrare con i dati in loro
possesso il quadro F della copia da restituire al contribuente.
I  dati  rilevati  dalla dichiarazione Mod. 730, integrati con quelli
relativi ai redditi corrisposti e alle ritenute operate dal sostituto
d'imposta che presta l'assistenza fiscale,  e  quelli  contenuti  nel
prospetto  di  liquidazione  devono  essere  indicati nel modello 770
presentato dal datore di lavoro o Ente pensionistico, ovvero  debbono
essere   trasmessi   all'Amministrazione   Finanziaria   su  supporto
magnetico da parte dei C.A.A.F..
Di  seguito  vengono  fornite  le  indicazioni  sulle  modalita'   di
controllo  e  di  liquidazione del Mod. 730 da parte dei sostituti di
imposta e dei C.A.A.F.
Controllo delle dichiarazioni Mod. 730 e liquidazione dell'imposta  e
del contributo al Servizio Sanitario Nazionale
Nel  capitolo  che  segue  vengono  descritti  gli  adempimenti che i
sostituti di imposta ed i Centri Autorizzati  di  Assistenza  Fiscale
devono  effettuare ai sensi dell'art. 78, comma 13, lettere b) e c) e
comma 21, delle Legge 30 dicembre 1991, n. 413.
Tale adempimenti, da effettuare secondo le modalita'  previste  dagli
artt.  3  e  15,  del  D.P.R.  4  settembre 1992, n. 395 e successive
modificazioni, riguardano il controllo  formale  delle  dichiarazioni
Mod.  730, la liquidazione della relativa imposta e del contributo al
Servizio Sanitario Nazionale.
Le operazioni  di  controllo  e  di  liquidazione  vengono  descritte
seguendo l'ordine di esposizione dei quadri contenuti nel Mod. 730.
Per ogni quadro vengono riportati:
- il dettaglio dei controlli formali da operare relativamente ai dati
  comunicati dal contribuente;
-  le  modalita' di calcolo per la determinazione dei redditi e della
  relativa imposta;
- le modalita'  di  calcolo  dell'eventuale  contributo  al  Servizio
  Sanitario Nazionale.
Nello  svolgimento  delle  operazioni  di  controllo e liquidazione i
campi  del  Mod.  730  che  contengono  un  importo  debbono   essere
considerati in migliaia di lire (senza gli zeri prestampati); i campi
che  contengono  una  percentuale  debbono  essere  arrotondati  alla
seconda cifra decimale.
Per ogni quadro vengono inoltre indicati i messaggi da utilizzare per
segnalare eventuali anomalie e/o incongruenze riscontrate durante  la
fase di controllo.
La   persistenza   di   anomalie  e/o  incongruenze  descritte  nelle
istruzioni relative ai singoli quadri,  comporta  di  norma,  la  non
effettuazione  delle operazioni di liquidazione e di conguaglio degli
importi da versare o da rimborsare.
La non effettuazione  delle  operazioni  di  cui  sopra  deve  essere
comunicata  all'assistito  unitamente alla indicazione delle anomalie
e/o  incongruenze  riscontrate   tramite   i   messaggi   di   errore
precedentemente   menzionati   e  comporta  l'obbligo  da  parte  del
contribuente di ripresentare la dichiarazione dei redditi nei termini
di cui all'art. 9, primo comma, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600,
e  successive  modificazioni  ed  integrazioni  e  con  le  modalita'
previste dall'art. 12 dello stesso decreto.
Nell'ipotesi di interruzione dell'assistenza fiscale, i dati rilevati
dalla  dichiarazione  Mod.  730,  da  riportare  nel  modello 770 dal
sostituto d'imposta  ovvero  da  trasmettere  su  supporto  magnetico
all'Amministrazione  da  parte  dei C.A.A.F., devono essere integrati
con la segnalazione  delle  anomalie  e/o  incongruenze  riscontrate,
seguendo le modalita' previste dalle specifiche tecniche di fornitura
dei  dati  allegate  al decreto ministeriale di approvazione del Mod.
730 (D.M. 25 ottobre 1995).
I campi che risultano incongruenti con la  struttura  prevista  dalle
suddette  specifiche  tecniche  debbono  essere  impostati a zero, se
numerici, o a spazi, se alfabetici o alfanumerici.
                     ISTRUZIONI PER IL CONTROLLO
                E LA LIQUIDAZIONE DELLE DICHIARAZIONI
                              MOD. 730
1.      DATI ANAGRAFICI E DI RESIDENZA DEL DICHIARANTE
1.1     Controlli da effettuare
        Codice fiscale
        Il dato deve essere sempre presente.
        Il codice fiscale deve essere di  16  caratteri  a  struttura
        alfanumerica;  puo'  essere,  in  alcuni casi (codice fiscale
        provvisorio),  di  11  caratteri  a  struttura  completamente
        numerica.
        Su  tale  dato  va  effettuata  la  verifica del carattere di
        controllo secondo  le  disposizioni  contenute  nel  D.M.  23
        dicembre 1976, riportato in allegato.
        Cognome e Nome
        I  dati  devono  essere  sempre  presenti  ed avere struttura
        alfanumerica.
        Sesso
        Il  dato  deve  avere  struttura  alfabetica;  puo'  assumere
        esclusivamente   i  valori  "M"  o  "F";  in  caso  contrario
        considerare il dato assente.
        Data di nascita
        Il dato indicato sul modello deve essere sempre  presente,  a
        struttura   numerica   e   nella  forma  giorno,  mese,  anno
        (ggmmaaaa).
        Comune (o stato Estero) di nascita
        Il dato  deve  essere  sempre  presente  ed  avere  struttura
alfanumerica.
        Provincia di nascita
        Il dato deve avere struttura alfabetica.
        Puo' essere assente per i contribuenti nati all'estero.
        Per  i  contribuenti  nati  nelle  ex  province  dell'Istria,
        Giuliane e Dalmate (Fiume, Pola e  Zara)  la  provincia  puo'
        essere assente oppure puo' assumere i valori FM. PL e ZA.
        Per  le province di nuova istituzione puo' essere indicata la
        sigla della nuova provincia.
        Comune di residenza
        Il dato deve avere struttura alfanumerica.
        Provincia di residenza
        Il dato deve avere struttura alfabetica.
        Per la provincia verificare che sia stata utilizzata la sigla
        (RM per Roma).
        Per le province di nuova istituzione puo' essere indicata  la
        sigla della nuova provincia.
        C.A.P.
        Il  dato  deve  essere  di  5  caratteri  e  avere  struttura
        numerica.
        Frazione, via e numero civico
        Il dato deve avere struttura alfanumerica.
        Data di variazione della residenza
        Se  il campo e' compilato devono esserlo anche il comune e la
        provincia di residenza, l'indirizzo e il relativo C.A.P..
        - Mese di variazione
          Il mese deve avere  struttura  numerica;  puo'  assumere  i
          valori compresi tra 1 e 12.
        - Anno di variazione
          L'anno  deve  avere  struttura numerica; i valori possibili
          sono l'anno cui  si  riferiscono  i  redditi  o  l'anno  di
          presentazione della dichiarazione.
        In  assenza  del mese di variazione verificare che l'anno sia
        quello di presentazione della dichiarazione.
        Residenza variata da meno di 60 giorni
        Se la casella e' barrata deve essere  compilata  la  data  di
        variazione della residenza.
        Telefono
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Stato civile
        Se  il  dato  e' presente verificare che sia barrata una sola
        delle caselle previste nel modello 730 (1, 2, 3, 4 o  5);  in
        caso contrario il dato e' da considerare assente.
1.2     Anomalie ed incongruenze
        Eventuali  anomalie  e/o  incongruenze individuate sulla base
        dei controlli precedentemente descritti relativi a:
        - codice fiscale
        - cognome e nome
        - data e comune di nascita
        - variazione della residenza anagrafica (Comune e  provincia,
          indirizzo  e  CAP,  variazione  di  residenza da meno di 60
          giorni)
        devono  essere  comunicate  al   contribuente   mediante   il
        messaggio  "Dati  anagrafici  o  di residenza del dichiarante
        mancanti o errati".
2.      CONIUGE E FAMILIARI A CARICO
2.1     Controlli da effettuare
        Per ogni rigo compilato del riquadro "Coniuge e  familiari  a
        carico" verificare:
        -  se e' barrata la casella "f" della relazione di parentela,
          la presenza dei mesi a carico e la misura della detrazione:
        - se e' barrata la casella "A" della relazione di  parentela,
          la presenza dei mesi a carico.
        Relazione di parentela
        Verificare  che  per  ogni  rigo  relativo  ai  figli o altri
        familiari del quadro  sia  barrata  una  sola  delle  caselle
        previste (F o A); in caso contrario il dato e' da considerare
        assente.
        Codice fiscale
        Il  codice  fiscale  deve  essere di 16 caratteri a struttura
        alfanumerica.
        Puo' essere, in alcuni casi (codice fiscale provvisorio),  di
        11 caratteri a struttura completamente numerica.
        Se  lo  stesso  codice  fiscale  e'  indicato  su  piu' righe
        verificare che la somma dei relativi mesi a  carico  non  sia
        superiore a 12.
        Mesi a carico
        Il  dato  deve  avere  struttura  numerica  e puo' assumere i
        valori compresi tra 1 e 12.
        Misura delle detrazioni
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Se come relazione di parentela e' stata  barrata  la  casella
        "F" il dato puo' assumere i valori 1, 2 o 3.
        Se  come  relazione  di parentela e' stata barrata la casella
        "A" nel  campo  puo'  essere  indicata  una  percentuale  non
        superiore al 100%; la percentuale puo' non essere presente.
        Numero  totale  dei  mesi  per  il quale compete l'incremento
        delle detrazioni per figli a carico
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Il dato puo' essere presente  solo  se  sono  stati  indicati
        almeno  3  familiari a carico e non puo' superare il seguente
        valore:  (Numero dei familiari a carico - 2) x 12.
2.2     Anomalie ed incongruenze
        Eventuali anomalie e/o incongruenze  individuate  sulla  base
        dei controlli precedentemente descritti relativi a:
        - relazione di parentela
        - mesi a carico
        - misura delle detrazioni
        -  numero  totale  dei  mesi per i quali compete l'incremento
          delle detrazioni per figli a carico
        devono  essere  comunicate  al   contribuente   mediante   il
        messaggio "Dati del coniuge o dei familiari a carico mancanti
        o errati".
3.      TOTALE REDDITI DEI TERRENI E DEI FABBRICATI
3.1     Controlli da effettuare
        Se  il  contribuente  ha  compilato il rigo A non deve essere
        compilato nessun rigo del Quadro A  "Variazione  dei  redditi
        dei terreni"
        Se  il  contribuente  ha  compilato il rigo B non deve essere
        compilato nessun rigo del Quadro B  "Variazione  dei  redditi
        dei fabbricati"
        Totale reddito dominicale
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Totale reddito agrario
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Totale reddito imponibile dei fabbricati
        Il dato deve avere struttura numerica.
3.2     Anomalie e incongruenze
        Le  anomalie  e/o  incongruenze  individuate  sulla  base dei
        controlli precedentemente descritti sui  dati  contenuti  nel
        Totale  redditi  dei terreni e/o dei fabbricati devono essere
        comunicati  al  contribuente  mediante  il  messaggio   "Dati
        relativi al totale redditi dei terreni mancanti o errati" e/o
        "Dati  relativi  al  totale redditi dei fabbricati mancanti o
        errati" e, per segnalare  le  incongruenze  riscontrate,  sul
        supporto magnetico da inviare all'Amministrazione finanziaria
        devono  essere impostati i campi previsti rispettivamente per
        il Quadro A e per il Quadro B.
3.3     Modalita' di calcolo
3.3.1   Determinazione del reddito dominicale
        Il  reddito  dominicale  indicato dal contribuente nel rigo A
        colonna 1 deve essere riportato  al  valore  al  netto  della
        rivalutazione  del  37%  applicata l'anno precedente (Reddito
        dominicale del  rigo  A  diviso  1,37);  il  risultato  cosi'
        ottenuto  deve  essere  rivalutato  del  55%  e  deve  essere
        riportato nel rigo 1 del riepilogo  dei  redditi  Mod.  730-3
        "Prospetto  di  liquidazione"  e  nel  rigo A colonna 1 della
        copia  del  Mod.  730  da  restituire  al  contribuente.   La
        rivalutazione  del  reddito dominicale deve essere comunicata
        al contribuente mediante il  messaggio:  "Reddito  dominicale
        determinato  catastalmente  rivalutato  ai sensi di legge del
        55%. (Valore dichiarato L. ....)".
3.3.2   Determinazione del reddito agrario
        Il reddito agrario  indicato  dal  contribuente  nel  rigo  A
        colonna  2  deve  essere  riportato  al valore al netto della
        rivalutazione del 32% applicata  l'anno  precedente  (Reddito
        agrario  del rigo A diviso 1,32); il risultato cosi' ottenuto
        deve essere rivalutato del 45% e deve  essere  riportato  nel
        rigo  2  del  riepilogo  dei redditi Mod. 730-3 "Prospetto di
        liquidazione" e nel rigo A colonna 2 della copia del Mod. 730
        da restituire al contribuente. La rivalutazione  del  reddito
        agrario  deve  essere  comunicata al contribuente mediante il
        messaggio:   "Reddito   agrario   determinato   catastalmente
        rivalutato  ai  sensi di legge del 45%. (Valore dichiarato L.
        ...)".
3.3.3   Totale imponibile dei fabbricati
        Il dato indicato dal contribuente deve essere  riportato  nel
        rigo 3 del riepilogo dei redditi del Mod. 730-3 "Prospetto di
        liquidazione".
4.      VARIAZIONE DEI REDDITI DEI TERRENI (Quadro A)
4.1     Controlli da effettuare
        Il contribuente non ha compilato il rigo A e ha compilato uno
        o piu' dei righi successivi.
        I controlli devono essere effettuati  relativamente  ad  ogni
        rigo del Quadro A compilato.
        Reddito dominicale
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Titolo
        Deve  essere sempre presente e avere struttura numerica; puo'
        assumere i valori 1, 2, 3 o 4 (vedere tabella 1 in allegato).
        Reddito agrario
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Possesso
        Giorni: il dato deve essere sempre presente e avere struttura
        numerica.
        Puo' assumere valori compresi tra 1 e 365.
        Per gli immobili  indicati  su  piu'  righi,  il  totale  dei
        periodi di possesso non puo' superare 365.
        Percentuale:  il  dato  deve  essere  sempre presente e avere
        struttura numerica.
        Nel campo deve essere indicata una percentuale non  superiore
        al 100%.
        Canone di affitto in regime vincolistico.
        Deve  essere  presente solo se il campo "Titolo" (col. 2) as-
        sume il valore 2.
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Casi particolari
        Il dato deve avere  struttura  numerica  e  puo'  assumere  i
        valori da 1 a 3 (vedere tabella 2 in allegato).
        Il  dato  puo'  essere  presente  esclusivamente  se il campo
        "Titolo" (col. 2) assume i valori 1 o 4.
4.2     Anomalie ed incongruenze
        Le anomalie  e/o  incongruenze  individuate  sulla  base  dei
        controlli  precedentemente  descritti  sui dati contenuti nel
        Quadro A devono essere comunicate al contribuente mediante il
        messaggio "Dati relativi al Quadro A - Variazioni dei redditi
        dei terreni mancanti o errati".
4.3     Modalita' di calcolo
4.3.1   Determinazione del reddito dominicale
        a) calcolare la quota spettante del reddito nel modo seguente
           Quota spettante del reddito dominicale =  1,55  x  Reddito
           dominicale  (col.  1)  x Giorni di possesso (col. 4)/365 x
           Percentuale di possesso (col. 5)/100.
        b) Se il campo "Titolo" (col. 2) assume il valore 1  o  3  il
           reddito   e'   dato  dalla  quota  spettante  del  reddito
           dominicale di cui alla precedente lettera a);
        c) Se il campo "Titolo" (col. 2) assume il valore 2 calcolare
           la quota spettante del Canone di affitto come segue:
           Canone di affitto (col. 6) x Percentuale di possesso (col.
           5)/100.
           Se  la  quota spettante del Canone di affitto e' inferiore
           all'80%  della  quota  spettante  del  reddito  dominicale
           calcolato secondo quanto descritto alla precedente lettera
           a), il reddito e' dato dalla quota spettante del Canone di
           affitto,   altrimenti  il  reddito  e'  dato  dalla  quota
           spettante del reddito dominicale di  cui  alla  precedente
           lettera a).
        d)  Se  il  campo  "Titolo"  (col.  2)  assume il valore 4 il
           reddito dominicale e' zero.
        Se i dati relativi ad uno stesso terreno sono stati  indicati
        su  piu' righi (casella di colonna 8 barrata) e nella colonna
        2 di almeno un rigo e' stato indicato il codice 2:
        1) determinare il totale delle quote del  reddito  dominicale
           calcolate  per  ciascun rigo secondo quanto descritto alla
           precedente lettera a);
        2) determinare il totale delle quote del  canone  di  affitto
           calcolate  per  ciascun rigo secondo quanto descritto alla
           precedente lettera c);
        3) se  il  totale  delle  quote  del  canone  di  affitto  e'
           inferiore  all'80%  del  totale  delle  quote  del reddito
           dominicale il reddito e' dato dal totale delle  quote  del
           canone  di  affitto,  in  caso contrario e' pari al totale
           delle quote del reddito dominicale.
        La  rivalutazione  dei   redditi   dominicali   deve   essere
        comunicata  al  contribuente  mediante il messaggio: "Redditi
        dominicali determinati catastalmente rivalutati ai  sensi  di
        legge del 55%".
4.3.1.1 Casi particolari
        Se  risulta impostato il campo "Casi particolari" (col. 7) il
        reddito dominicale determinato come descritto al punto 4.3.1:
           e' ridotto al 30% se il campo assume il valore 1;
           e' ridotto a zero se il campo assume il valore 2.
        Se i dati relativi ad uno stesso terreno sono stati  indicati
        in piu' righi e nella colonna 7 sono riportati codici diversi
        procedere come di seguito descritto.
        Calcolare la quota proporzionale al corrispondente periodo di
        possesso, relativa al singolo rigo, come segue:
                              Reddito dominicale complessivo
                               del terreno (calcolato come
                               descritto al punto 4.3.1) x
                           Giorni di possesso del singolo rigo
        Quota relativa =   __________________________________
        al singolo rigo         Giorni di possesso totali
        Applicare,  a  ciascuna  quota di reddito relativa al singolo
        rigo  ottenuta,   la   riduzione   corrispondente   al   caso
        particolare evidenziato nella relativa colonna 7.
        Calcolare  il reddito del terreno sommando rispettivamente le
        singole quote di reddito opportunamente ridotte.
4.3.1.2 Reddito dominicale totale
        La  somma  dei  redditi  dominicali  cosi'   determinati   va
        riportata nel rigo 1 del Riepilogo dei redditi del Mod. 730-3
        "Prospetto di liquidazione".
4.3.2   Determinazione del reddito agrario
        Se  il  campo  "Titolo"  (col.  2)  assume  i valori 2 o 3 il
        reddito agrario e' zero.
        Il reddito agrario e' determinato nel modo seguente:    Quota
        spettante  del reddito agrario = 1,45 x Reddito agrario (col.
        3) x  Giorni  di  possesso  (col.  4)/365  x  Percentuale  di
        possesso (col.  5)/100.
        La rivalutazione dei redditi agrari deve essere comunicata al
        contribuente   mediante   il   messaggio:   "Redditi   agrari
        determinati catastalmente rivalutati ai sensi  di  legge  del
        45%.
4.3.2.1 Casi particolari
        Se  risulta impostato il campo "Casi particolari" (col. 7) il
        reddito agrario:
           e' ridotto a zero se il campo assume i valori 1 o 2;
           e' pari a:
           1,45 x Reddito agrario (col. 3)  se  il  campo  assume  il
        valore 3.
4.3.2.2 Reddito agrario totale
        La  somma  dei  redditi agrari cosi' determinati va riportata
        nel  rigo  2  del  Riepilogo  dei  redditi  del  Mod.   730-3
        "Prospetto di liquidazione".
5.      VARIAZIONI DEI REDDITI DEI FABBRICATI (Quadro B)
5.1     Controlli da effettuare
        Il contribuente non ha compilato il rigo B e ha compilato uno
        o piu' dei righi successivi.
        I  controlli  devono  essere effettuati relativamente ad ogni
        rigo del Quadro B compilato.
        Rendita
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Il dato deve essere sempre presente; puo' assumere il  valore
        zero  solo  se  nel  campo "casi particolari" di colonna 6 e'
        indicato il valore "3".
        In caso di dati di uno stesso  fabbricato  indicati  su  piu'
        righi, la rendita deve essere la stessa per ogni rigo.
        Utilizzo
        Il  campo  deve  essere  sempre  presente  e  avere struttura
        numerica.
        Puo' assumere i valori da 1 a 5 o il valore 9 (vedere tabella
        3 in allegato).
        Il valore  1  puo'  comparire  in  relazione  a  piu'  di  un
        fabbricato  esclusivamente  se la somma dei rispettivi giorni
        di possesso non supera 365.
        Il  valore  5  puo'  essere  presente  esclusivamente  se  e'
        presente  almeno  un  fabbricato  per il quale e' indicato il
        valore 1.
        In tal caso il periodo di possesso di ciascuna pertinenza non
        puo' essere superiore a quello indicato complessivamente  per
        l'abitazione principale.
        Possesso
        Giorni: il dato deve essere sempre presente e avere struttura
        numerica.
        Puo' assumere valori compresi tra 1 e 365.
        Per  i  fabbricati  indicati  su  piu'  righi,  il totale dei
        periodi di possesso non puo' superare 365.
        Percentuale: il dato deve  essere  sempre  presente  e  avere
        struttura numerica.
        Nel  campo deve essere indicata una percentuale non superiore
        al 100%.
        Canone di locazione
        Se il campo "Utilizzo" (col. 2) assume i  valori  3  o  4  il
        campo deve essere sempre presente.
        Non deve essere presente negli altri casi.
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Casi particolari
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Puo' assumere i valori 1, 2 o 3.
        I  valori  1  e  3  possono essere presenti solo se nel campo
        "Utilizzo" e' indicato il valore 9.
5.2     Anomalie ed incongruenze
        Eventuali anomalie e/o incongruenze  individuate  sulla  base
        dei  controlli  precedentemente  descritti sui dati contenuti
        nel  Quadro  B  devono  essere  comunicate  al   contribuente
        mediante il messaggio "Dati relativi al Quadro B - Variazioni
        dei redditi dei fabbricati mancanti o errati".
5.3     Modalita' di calcolo
        Le  modalita'  di  calcolo  del  reddito  dei fabbricati sono
        diversificate  in  funzione  del  valore  assunto  dai  campi
        "Utilizzo" (col. 2) e "Casi particolari" (col. 6).
5.3.1   Dati del fabbricato indicati su un solo rigo
        Campo "Utilizzo" impostato ad 1, 5 o 9.
        Il  reddito  corrisponde  alla  quota  di rendita determinata
        secondo le modalita' di seguito descritte:
        a) Rendita (col. 1) x  Giorni  di  possesso  (col.  3)/365  x
           Percentuale di possesso (col. 4)/100.
        Campo "Utilizzo" impostato a 2
        Il reddito e' determinato secondo le modalita' di seguito in-
        dicate:
        b)  (Rendita  (co.  1)  x  Giorni  di possesso (col. 3)/365 x
           Percentuale di possesso (col. 4)/100) x 4/3.
        Campo "Utilizzo" impostato a 3
        c) Il reddito corrisponde al maggiore tra la Quota di rendita
           calcolata come alla precedente lettera a) e  la  quota  di
           canone di locazione calcolata come segue:
           Canone  di  locazione  (col.  5) x Percentuale di possesso
           (col. 4)/100.
        Campo "Utilizzo" impostato a 4
        Il reddito e' determinato secondo le modalita' di seguito in-
        dicate.
        d) Canone di locazione (col. 5)  x  Percentuale  di  possesso
           (col 4)/100
5.3.2   Dati dello stesso fabbricato indicati su piu' righi
        Di seguito vengono esposte le modalita' per la determinazione
        del  reddito  quando i dati relativi ad uno stesso fabbricato
        sono indicati su piu' righi.
        Se  per  nessuno  dei  righi  che  si riferiscono allo stesso
        fabbricato e' impostata la colonna 5 "Canone di locazione" il
        reddito del fabbricato e' dato  dal  totale  delle  quote  di
        rendita calcolate come descritto alle precedenti lettere a) e
        b)   del  punto  5.3.1  in  relazione  al  valore  del  campo
        "Utilizzo".
5.3.2.1 Presenza del "Canone di locazione"
        Se la colonna 5 "Canone di locazione" di almeno  un  rigo  e'
        impostata, per ciascun rigo occorre determinare:
        - la Quota di rendita calcolata secondo quanto descritto alla
          precedente   lettera  a)  del  punto  5.3.1,  se  il  campo
          "Utilizzo" indicato nel rigo assume i valori 1, 3, 4,  5  o
          9;
        -  la  Quota  di  rendita,  maggiorata di un terzo, calcolata
          secondo quanto descritto alla  precedente  lettera  b)  del
          punto  5.3.1,  se il campo "Utilizzo" indicato nel rigo as-
          sume il valore 2:
        - la Quota di canone di locazione calcolata come segue:
          Canone di locazione (col.  5)  x  Percentuale  di  possesso
          (col.  4)/100, se il campo "Utilizzo" indicato nel rigo as-
          sume i valori 3 o 4;
        - il totale delle quote di rendita e delle quote di canone di
          locazione calcolate per ogni singolo rigo.
        Se nel campo  "Utilizzo"  (col.  2)  di  almeno  un  rigo  e'
        indicato  il  codice 3 il reddito e' dato dal maggiore tra il
        totale delle quote di rendita e  il  totale  delle  quote  di
        canone  di locazione. Quando il totale delle quote di rendita
        e il totale delle quote di canone di locazione sono uguali si
        assume la tassazione sulla base della rendita.
        Se nel campo  "Utilizzo"  (col.  2)  di  almeno  un  rigo  e'
        indicato  il  codice  4  e  in  nessuno  degli altri righi e'
        indicato il codice 3, il reddito e' dato  sempre  dal  totale
        delle  quote  di  canone di locazione anche se d'importo pari
        alla rendita catastale.
5.3.3   Casi particolari
        Se il campo "Casi particolari" (col. 6) e' impostato a 1.  il
        reddito dei fabbricati e' ridotto a zero.
        Se  il  campo e' impostato a 2 il reddito del fabbricato deve
        essere  utilizzato  per  l'esatto  calcolo  della  deduzione,
        prevista  dal  Piano  Energico  Nazionale  a  fronte di spese
        sostenute per il contenimento dei consumi energetici indicata
        al rigo E14 (vedere istruzioni al riguardo  al  punto  9.3.2,
        lettera b)).
        Se  il campo e' impostato a 3 nel campo rendita (col. 1) puo'
        essere indicato il valore zero.
5.3.4     Deduzione per  il  fabbricato  utilizzato  come  abitazione
        principale e relative pertinenze
        Se  vi  sono fabbricati utilizzati come abitazione principale
        (campo "Utilizzo" impostato ad 1) deve  essere  calcolata  la
        deduzione  prevista  per  tali fabbricati e le loro eventuali
        pertinenze.
        La deduzione deve essere calcolata come segue:
        Deduzione  =  1.000.000  x  Giorni di possesso (col. 3)/365 x
        Percentuale di possesso (col. 4)/100.
        Se il fabbricato  e'  indicato  su  piu'  righi  oppure  sono
        presenti piu' fabbricati con il campo "Utilizzo" impostato ad
        1:
        - i Giorni di possesso si intendono pari al totale dei giorni
          indicati  nella  colonna 3 dei diversi righi per i quali e'
          stato indicato 1 nel campo "Utilizzo".
        - la Percentuale di possesso e'  pari  alla  media  ponderata
          delle  percentuali indicate nella colonna 4 dei vari righi.
          La media ponderata va calcolata sommando il prodotto tra  i
          giorni di possesso indicati nei diversi righi (colonna 3) e
          le  relative  percentuali;  tale  somma  deve essere quindi
          divisa per il numero  totale  di  giorni  di  possesso  del
          fabbricato.
          Esempio:  fabbricato  indicato  su 2 righi; sono indicati i
          seguenti dati:
          1 rigo: giorni di possesso  120,  percentuale  di  possesso
          100%
          2 rigo: giorni di possesso 245, percentuale di possesso 50%
          media ponderata = (120 x 100) + (50 x 245) = 66,44%
                            -----------------------
                                     365
        Nel  calcolare  la  deduzione non devono essere considerati i
        fabbricati che pur essendo stati utilizzati  come  abitazione
        principale per una parte dell'anno devono essere assoggettati
        a  tassazione  sulla  base  del  canone di locazione (secondo
        quanto descritto al punto 5.3.2).
5.3.5   Reddito dei fabbricati totale
        a) Calcolare il totale dei redditi dei fabbricati determinati
           come descritto nei precedenti punti 5.3.1, 5.3.2 e 5.3.3.
        b) Calcolare la somma dei redditi dei  fabbricati  utilizzati
           come  abitazione  principale  e  delle relative pertinenze
           (campo "Utilizzo" uguale a 1  e  5),  esclusi  quelli  che
           debbono essere assoggettati a tassazione in base al canone
           di locazione.
           Se  il  fabbricato  e'  stato  utilizzato  come abitazione
           principale solo per una parte  dell'anno,  va  considerata
           esclusivamente la quota di reddito relativa al periodo per
           il quale e' stato utilizzato come abitazione principale.
        Sottrarre  al  totale  dei  redditi  dei fabbricati calcolato
        secondo quanto  descritto  alla  precedente  lettera  a)  del
        presente  punto  il minore tra la Deduzione calcolata secondo
        quanto descritto al precedente punto 5.3.4  e  la  somma  dei
        redditi  dei fabbricati utilizzati come abitazione principale
        e delle relative pertinenze, calcolata  come  descritto  alla
        precedente lettera b) del presente punto.
        Riportare  il  risultato nel rigo 3 del Riepilogo dei redditi
        del Mod. 730-3 "Prospetto di liquidazione"
        La deduzione per abitazione principale applicata deve  essere
        comunicata  al  contribuente  tramite il messaggio "Deduzione
        per  abitazione  principale  del  dichiarante  (coniuge):  L.
        ..........000"  e  deve  essere  riportata  sul  supporto  da
        inviare all'Amministrazione finanziaria.
6.      REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE E ASSIMILATI (Quadro C)
6.1        I controlli devono essere effettuati relativamente ad ogni
        rigo del Quadro C compilato.
        Se l'assistenza e' fornita da  un  C.A.A.F.  almeno  un  rigo
        della sezione I del quadro C deve essere compilato.
        Per  ogni  rigo  compilato  deve  essere  sempre  presente il
        reddito.
6.1.1   Sez. I - Lavoro dipendente e assimilati
        Redditi
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Ritenute
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Periodo di lavoro
        Il dato  deve  essere  sempre  presente  ed  avere  struttura
        numerica.
        Puo' assumere un valore compreso tra 1 e 365.
        In  caso di assistenza prestata direttamente dal sostituto di
        imposta nella copia  della  dichiarazione  da  restituire  al
        contribuente   deve  essere  indicato  il  numero  di  giorni
        comprendente  anche  il  periodo  di  lavoro  o  di  pensione
        relativo  ai  redditi  corrisposti  dal  sostituto che presta
        l'assistenza (in ogni caso il  campo  non  puo'  assumere  un
        valore maggiore di 365).
6.1.2     Sez. II - Assimilati per i quali non spettano le detrazioni
        per lavoro dipendente
        Redditi
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Ritenute
        Il dato deve avere struttura numerica e deve essere  presente
        solo se sono presenti i redditi.
6.1.3      Dati  per  la  determinazione  del  Contributo al Servizio
        Sanitario Nazionale
        Imponibile assoggettato al C.S.S.N.
        Il dato deve avere struttura numerica.
6.2     Anomalie ed incongruenze
        Le anomalie  e/o  incongruenze  individuate  sulla  base  dei
        controlli precedentemente descritti sui dati relativi a:
        redditi
        ritenute
        periodo di lavoro
        assenza di redditi di lavoro dipendente di cui alla Sezione I
        del  quadro  C,  ad eccezione di quelli che non devono essere
        indicati dal contribuente, perche'  erogati  e  indicati  dal
        sostituto che presta l'assistenza fiscale.
        devono   essere   comunicate   al  contribuente  mediante  il
        messaggio "Dati relativi al Quadro  C  -  Redditi  di  lavoro
        dipendente mancanti o errati".
6.3     Modalita' di calcolo
        La  somma  dei redditi indicati nel quadro C va riportata nel
        rigo 4 del riquadro "Riepilogo dei redditi" del  Mod.  730-3;
        la  somma delle ritenute, insieme alle ritenute eventualmente
        indicate nel quadro D, va riportata nel rigo 19 del  riquadro
        "Calcolo   dell'IRPEF"   del   Mod.   730-3   "Prospetto   di
        liquidazione".
        Nei  predetti  righi 4 e 19 vanno anche riportati gli importi
        dei redditi corrisposti e delle ritenute operate direttamente
        dal  datore  di  lavoro  o  Ente  pensionistico  che   presta
        l'assistenza  fiscale;  i  suddetti  redditi e ritenute vanno
        anche riportati nel quadro C della copia della  dichiarazione
        da restituire al contribuente.
        I  sostituti  di  imposta  che  prestano l'assistenza fiscale
        dovranno  sommare  all'eventuale   importo   dichiarato   dal
        contribuente  nel  rigo  C11  del  modello  730,  l'ammontare
        imponibile assoggettato al C.S.S.N. relativo agli  emolumenti
        da  loro  erogati.  Tale  somma  dovra'  essere riportata nel
        medesimo  rigo  C11  della  copia  della   dichiarazione   da
        restituire al contribuente.
7.      DATI DEL SOSTITUTO D'IMPOSTA CHE EFFETTUERA' IL CONGUAGLIO
        Il  controllo  del  presente  riquadro deve essere effettuato
        solo in caso di assistenza da parte di un C.A.A.F..
7.1     Controlli da effettuare
        Cognome o Denominazione del sostituto d'imposta
        Il dato deve essere sempre presente e  deve  avere  struttura
        alfanumerica.
        Nome
        Se   il  codice  fiscale  e'  di  16  caratteri  a  struttura
        alfanumerica, il dato deve  essere  sempre  presente  e  deve
        avere struttura alfanumerica.
        Codice fiscale
        Il dato deve essere sempre presente.
        Il  codice  fiscale  deve  essere  di  16  caratteri  e avere
        struttura  alfanumerica  o  di  11  caratteri   a   struttura
        completamente numerica.
        Su  tale  dato  va  effettuata  la  verifica del carattere di
        controllo secondo  le  disposizioni  contenute  nel  D.M.  23
        dicembre 1976, riportato in allegato.
        Comune
        Il  dato  deve  essere  sempre  presente  ed  avere struttura
        alfanumerica.
        Provincia
        Il dato  deve  essere  sempre  presente  ed  avere  struttura
        alfabetica.
        Per la Provincia verificare che sia stata utilizzata la sigla
        (RM per Roma).
        Per  le province di nuova istituzione puo' essere indicata la
        sigla della nuova provincia.
        C.A.P.
        Il dato deve essere di 5 caratteri a struttura numerica.
        Indirizzo
        Il dato  deve  essere  sempre  presente  ed  avere  struttura
        alfanumerica.
7.2     Anomalie ed incongruenze
        Eventuali  anomalie  e/o  incongruenze individuate sulla base
        dei controlli precedentemente descritti sui dati relativi a:
          cognome o denominazione
          nome (in caso di codice fiscale di 16 caratteri)
          codice fiscale
          comune e provincia del luogo al quale devono essere inviate
          le comunicazioni Mod. 730/4 da parte dei C.A.A.F.
          indirizzo
        devono   essere   comunicate   al  contribuente  mediante  il
        messaggio "Dati del sostituto d'imposta mancanti o errati"
8.      ALTRI REDDITI (Quadro D)
8.1     Controlli da effettuare
        I controlli devono essere effettuati  relativamente  ad  ogni
        rigo del Quadro D compilato.
        Per  ogni  rigo  compilato  il  reddito  deve  essere  sempre
        presente.
        Redditi e somme percepite
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Crediti di imposta
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Verificare  che  il  credito  non  sia  superiore   ai   nove
        sedicesimi  del  Reddito  (col.  1); se superiore deve essere
        ricondotto al suddetto limite.
        In tal caso deve esserne data comunicazione  al  contribuente
        mediante  apposito  messaggio  nel quale deve essere indicato
        l'importo originariamente indicato dal contribuente.
        Crediti d'imposta relativi a "dividendi comunitari"
        Il dato deve avere  struttura  numerica  e  non  puo'  essere
        superiore all'importo indicato nella colonna 2 del rigo D1.
        Se  l'importo  di  rigo  D2  e'  uguale a quello indicato dal
        contribuente nella colonna 2 del rigo D1, e  quest'ultimo  e'
        stato  ricondotto  al limite dei nove sedicesimi dell'importo
        della colonna 1 del rigo D1, anche l'importo di rigo D2  deve
        essere ricondotto al suddetto limite. In tal caso deve essere
        data   comunicazione   al   contribuente   mediante  apposito
        messaggio. Se l'importo di rigo  D2  e'  maggiore  di  quello
        della   colonna   2   di   rigo   D1   (tenendo  conto  anche
        dell'eventuale abbattimento),  al  contribuente  deve  essere
        data  comunicazione dell'incongruenza riscontrata mediante il
        messaggio di cui al successivo punto 8.2.
        Spese
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Verificare che le  spese  non  siano  superiori  al  relativo
        reddito  (col.  1),  se  superiori  vanno  ricondotte  a tale
        limite.
        In tal caso deve esserne data comunicazione  al  contribuente
        mediante  apposito  messaggio  nel quale deve essere indicato
        l'importo originariamente indicato dal contribuente.
        Ritenute d'acconto
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Imposte ed oneri rimborsati
        Il dato dei righi D7 e D8 deve avere struttura numerica.
8.2     Anomalie ed incongruenze
        Eventuali anomalie e/o incongruenze  individuate  sulla  base
        dei  controlli  precedentemente  descritti sui dati contenuti
        nel  Quadro  D  devono  essere  comunicate  al   contribuente
        mediante  il  messaggio  "Dati  relativi  al Quadro D - Altri
        redditi mancanti o errati".
8.3     Modalita' di calcolo
        Reddito
        Il  reddito  deve  essere determinato sommando gli importi di
        colonna 1 dei righi D1, D3, D4, D5 e D6 e sottraendo da  tale
        risultato  l'importo  di colonna 2 del rigo D6 (tenendo conto
        dell'eventuale abbattimento), il 5% dell'importo di colonna 1
        del rigo D3 e il 25% dell'importo di colonna 1 del rigo D5.
        Il reddito cosi' determinato deve essere riportato nel rigo 5
        del riquadro "Riepilogo dei redditi" contenuto nel Mod. 730-3
        "Prospetto di liquidazione".
        Si evidenzia che i  dati  esposti  nei  righi  D7  e  D8  non
        concorrono  alla  determinazione  del  reddito complessivo ai
        fini IRPEF.
        Ritenute
        Le ritenute devono essere determinate sommando gli importi di
        colonna 3 dei righi D1, D3, D4, D5 e D6.
        Le ritenute cosi' determinate devono essere sommate a  quelle
        di  lavoro  dipendente  e  riportate nel rigo 19 del riquadro
        "Calcolo dell'IRPEF" contenuto nel Mod. 730-3  "Prospetto  di
        liquidazione".
        Crediti di imposta
        I crediti di imposta di colonna 2 del rigo D1 vanno riportati
        nel  rigo  7  del riquadro "Calcolo dell'IRPEF" contenuto nel
        Mod. 730-3 "Prospetto di liquidazione".
        Deduzioni
        Le deduzioni applicate  ai  righi  D3  e  D5  debbono  essere
        comunicate  al contribuente mediante il messaggio: "Deduzione
        relativa al rigo D... L. ....000" e devono  essere  riportate
        sul supporto da inviare all'Amministrazione finanziaria.
9.      Oneri (Quadro E)
9.1     Controlli da effettuare
        Importi
        Per   ogni  rigo  compilato  il  dato  deve  avere  struttura
        numerica.
        Il rigo E14 non puo' essere presente se  il  contribuente  ha
        compilato soltanto il rigo B del totale redditi dei terreni e
        dei  fabbricati  e deve essere compilato solo se nel quadro B
        per almeno un fabbricato e' stato indicato "2" nella  col.  6
        dei "Casi particolari".
9.2     Anomalie ed incongruenze
        Eventuali  anomalie  e/o  incongruenze individuate sulla base
        dei  controlli  precedentemente   descritti   devono   essere
        comunicate   al  contribuente  mediante  il  messaggio  "Dati
        relativi al Quadro E - Oneri incongruenti o errati".
9.3     Modalita' di calcolo
9.3.1   Sez. I - Oneri per i quali e' riconosciuta la  detrazione  di
        imposta
        a) Spese mediche di rigo E1 e E2
           Gli  importi  di  rigo  E1  e  E2  concorrono  nella  loro
           interezza a formare la base di  calcolo  delle  detrazioni
           per gli oneri.
        b)  Interessi  passivi  per  mutui  su  immobili  adibiti  ad
           abitazione principale di rigo E3
           L'importo di rigo E3 non  puo'  superare  Lire  7.000.000;
           pertanto,   se  il  contribuente  ha  indicato  una  somma
           superiore, l'importo di tale rigo deve essere riportato al
           suddetto limite  comunicandolo  al  contribuente  mediante
           apposito   messaggio   nel   quale  deve  essere  indicato
           l'importo originariamente indicato dal contribuente.
        c) Interessi passivi per mutui su immobili di rigo E4.
           Se al rigo E3 non e' indicato alcun importo, l'importo  di
           rigo  E4  non puo' superare Lire 4.000.000; pertanto se il
           contribuente ha indicato una somma superiore l'importo  di
           tale rigo deve essere riportato al suddetto limite.
           Se  l'importo  indicato  al  rigo  E3  e' superiore a Lire
           4.000.000, l'importo di rigo E4 non puo'  concorrere  alla
           base per il calcolo della detrazione, pertanto deve essere
           ricondotto a zero.
           Se  l'importo  indicato  al  rigo  E3  e' inferiore a lire
           4.000.000, il totale degli importi di rigo E3 e di rigo E4
           non puo'  comunque  essere  superiore  a  lire  4.000.000,
           pertanto  l'importo  di rigo E4 deve essere opportunamente
           ridotto, in modo che la somma dei due righi non superi  il
           suddetto limite.
           In  caso  di  abbattimento  dell'importo  di  rigo E4 deve
           esserne  data  comunicazione  al   contribuente   mediante
           apposito   messaggio   nel   quale  deve  essere  indicato
           l'importo originariamente indicato dal contribuente.
        d) Interessi passivi per mutui agrari di rigo E5.
           L'importo di rigo E5 non puo' essere superiore  al  totale
           dei redditi dei terreni (dominicali e agrari) tenuto conto
           delle  rispettive rivalutazioni del 55% e 45%, pertanto se
           il contribuente ha indicato una somma superiore  l'importo
           di tale rigo deve essere riportato al suddetto limite.
           In   tal   caso   deve   esserne   data  comunicazione  al
           contribuente mediante apposito messaggio  nel  quale  deve
           essere  indicato  l'importo  originariamente  indicato dal
           contribuente.
        e) Assicurazioni e contributi volontari di rigo E6
           L'importo del rigo E6  non  puo'  comunque  superare  Lire
           2.500.000;   pertanto,  in  caso  contrario,  deve  essere
           riportato a tale limite.
           In  tal  caso   deve   esserne   data   comunicazione   al
           contribuente  mediante  apposito  messaggio nel quale deve
           essere indicato  l'importo  originariamente  indicato  dal
           contribuente.
        f) Contributi per previdenza complementare di rigo E7
           Se  nel  rigo E6 non e' indicato alcun importo, al rigo E7
           non puo' essere  indicato  un  importo  superiore  a  lire
           3.000.000;  pertanto  se  il  contribuente ha indicato una
           somma  superiore  l'importo  di  tale  rigo  deve   essere
           ricondotto al suddetto limite.
           Se  nel  rigo  E7  e' indicato un importo inferiore a lire
           500.000 la somma degli importi di rigo E6 e di rigo E7 non
           puo' superare lire 2.500.000; pertanto se il  contribuente
           ha   indicato   un   importo  complessivamente  superiore,
           l'importo di rigo E7 deve essere opportunamente ridotto.
           Se nel rigo E7 e' indicato un importo non inferiore a lire
           500.000 la somma degli importi di rigo  E6  (tenuto  conto
           dell'eventuale abbattimento di cui alla precedente lettera
           c) e di rigo E7 non puo' superare lire 3.000.000; pertanto
           se il contribuente ha indicato un importo complessivamente
           superiore, l'importo di rigo E7 deve essere opportunamente
           ridotto.
           In  caso  di  abbattimento  dell'importo  di  rigo E7 deve
           esserne  data  comunicazione  al   contribuente   mediante
           apposito   messaggio   nel   quale  deve  essere  indicato
           l'importo originariamente indicato dal contribuente.
        g) Spese funebri di rigo E8
           L'importo di  rigo  E8  concorre  nella  sua  interezza  a
           formare la base di calcolo delle detrazioni per gli oneri.
        h)  Spese  per la frequenza di corsi di istruzione di rigo E9
           ed altri oneri per i quali spetta la  detrazione  di  rigo
           E10.
           Gli  importi  dei  righi  E9  ed E10 concorrono nella loro
           interezza a formulare la base di calcolo delle  detrazioni
           per gli oneri.
        La  detrazione  per Oneri di cui al rigo 15 del Mod. 730-3 e'
        pari al 22% del totale degli  oneri  determinati  come  sopra
        descritto.
9.3.2   Sez. II - Oneri deducibili dal reddito complessivo
        a) Contributi in favore delle comunita' ebraiche di rigo E12
           L'importo di rigo E12 non puo' superare il 10% del reddito
           complessivo di rigo 6 del Mod. 730-3 e, in ogni caso, Lire
           7.500.000;  pertanto,  se  il contribuente ha indicato una
           somma  superiore,  l'importo  di  rigo  E12  deve   essere
           riportato entro i suddetti limiti.
           In   tal   caso   deve   esserne   data  comunicazione  al
           contribuente mediante apposito messaggio  nel  quale  deve
           essere  indicato  l'importo  originariamente  indicato dal
           contribuente.
        b) Deduzione per il piano energico nazionale di rigo E14
           L'importo di rigo E14 non puo'  superare  l'ammontare  dei
           redditi  (calcolati  secondo  le  modalita'  indicate  nel
           precedente capitolo 5.3) dei fabbricati  per  i  quali  e'
           stato  indicato "2" nella colonna 6 dei "Casi particolari"
           del quadro B, in  caso  contrario  va  riportato  a  detto
           limite.
           In   tal   caso   deve   esserne   data  comunicazione  al
           contribuente mediante apposito messaggio  nel  quale  deve
           essere  indicato  l'importo  originariamente  indicato dal
           contribuente.
           Per i fabbricati utilizzati come abitazione principale  il
           reddito  si  intende  al  lordo  della deduzione di cui al
           punto 5.3.4.
           Per i fabbricati  tenuti  a  disposizione  il  reddito  va
           considerato al netto della maggiorazione di un terzo.
        c) Contributi per i paesi in via di sviluppo di rigo E15
           L'importo  di rigo E15 non puo' superare il 2% della somma
           del reddito complessivo di rigo 6 del Mod.  730/3.  Se  il
           contribuente ha indicato una somma superiore, l'importo di
           rigo E15 deve essere ricondotto a tale limite.
           In   tal   caso   deve   esserne   data  comunicazione  al
           contribuente mediante apposito messaggio  nel  quale  deve
           essere  indicato  l'importo  originariamente  indicato dal
           contribuente.
        d) Contributi  previdenziali  ed  assistenziali  obbligatori,
           erogazioni  liberali  a  favore  di istituzioni religiose,
           spese mediche e di assistenza dei  portatori  di  handicap
           per  la  parte  che  eccede  L.    500.000  ed altri oneri
           deducibili dal reddito complessivo (righi E11, E13, E16 ed
           E17).
           Gli importi di  tali  oneri  concorrono  a  costituire  il
           totale degli oneri deducibili nella loro interezza.
        La  somma  degli  oneri  indicati  dal  rigo E11 al rigo E17,
        determinati come sopra, va riportata nel rigo 8 del  riquadro
        "Calcolo   dell'IRPEF"   del   Mod.   730-3   "Prospetto   di
        liquidazione".
10.     ALTRI DATI (Quadro F)
10.1    Controlli da effettuare
        I controlli devono essere effettuati  relativamente  ad  ogni
        rigo compilato.
10.2    Sez. I - versamenti di acconto effettuati nell'anno 1995
        Data del versamento
        Il  dato  deve avere struttura numerica e nella forma giorno,
        mese, anno (ggmmaa).
        Codice del versamento
        Il dato deve avere struttura numerica.
        Importo del versamento
        Il dato deve avere struttura numerica.
10.3     Sez. II - Eccedenze di imposta risultanti  dalla  precedente
        dichiarazione
        Gli importi devono avere struttura numerica.
10.4    Sez. III - Acconti per il 1996
        Gli importi devono avere struttura numerica.
        Verificare  che  non  sia stata contemporaneamente barrata la
        casella e indicato il relativo importo.
10.5    Sez. IV - Dati relativi ai redditi prodotti all'estero
        I dati devono  avere  struttura  numerica  e  possono  essere
        presenti  solo  se  e'  stato  compilato  dal contribuente il
        quadro C Sez. I e/o il quadro D (righi D1, D3, D4, D5 e D6).
10.6    Anomalie ed incongruenze
        Le anomalie  e/o  incongruenze  individuate  sulla  base  dei
        controlli precedentemente descritti sui dati relativi a:
        -  importo dei versamenti di acconto IRPEF e al contributo al
          Servizio Sanitario Nazionale effettuati nel 1995;
        - eccedenze IRPEF  e  C.S.S.N.  risultanti  dalla  precedente
          dichiarazione;
        - redditi prodotti all'estero;
        - versamenti di acconto richiesti in misura inferiore
        devono   essere   comunicati   al  contribuente  mediante  il
        messaggio "Dati relativi al Quadro F mancanti o errati".
10.7    Modalita' di calcolo
        La somma degli importi di rigo F1 (colonne 3 e 6) e la  somma
        di  quelli  di  rigo  F2  (colonne  3  e  6)  vanno riportate
        rispettivamente nei righi 23 e 27 del Mod.  730-3  "Prospetto
        di liquidazione".
        Gli  importi  "IRPEF"  e  "CONTRIBUTO  AL  SERVIZIO SANITARIO
        NAZIONALE" della Sez. III vanno  utilizzati  per  il  calcolo
        della  prima  e  seconda rata di acconto secondo le modalita'
        descritte nel successivo punto 12.
11.        LIQUIDAZIONE DELL'IMPOSTA E  DEL  CONTRIBUTO  AL  SERVIZIO
        SANITARIO  NAZIONALE E COMPILAZIONE DEL MOD. 730-3 "PROSPETTO
        DI LIQUIDAZIONE
11.1    Dati identificativi del sostituto d'imposta o del C.A.A.F.  e
        dei dichiaranti
        Sostituto d'imposta
        Indicare:
        -  il  codice  fiscale,  il cognome e il nome, se trattasi di
          persona fisica;
        - il codice fiscale e la denominazione se trattasi di persona
          giuridica  o  societa'  di  persone  o  soggetti  ad   esse
          equiparate.
        C.A.A.F.
        Indicare  il  codice fiscale, la denominazione e il numero di
        iscrizione all'"Albo dei  Centri  autorizzati  di  assistenza
        fiscale  per  lavoratori dipendenti e pensionati" o all'"Albo
        dei Centri Autorizzati di Assistenza  Fiscale  alle  imprese"
        (in caso di convenzione).
        Dichiaranti
        Riportare  il  codice  fiscale,  il  cognome  e  il  nome del
        dichiarante  e,  in  caso  di  dichiarazione  congiunta,  del
        coniuge dichiarante, rilevati dal Mod. 730.
11.2    Riepilogo dei redditi
        Al  rigo  1  devono  essere  riportati  i  totali dei redditi
        dominicali dei  terreni,  determinati  sulla  base  dei  dati
        rilevati  dal totale dei redditi dei terreni e dei fabbricati
        o dal Quadro A  del  Mod.  730  secondo  quanto  indicato  ai
        precedenti punti 3.3.1 e 4.3.
        Al  rigo  2  devono  essere  riportati  i  totali dei redditi
        agrari, determinati sulla base dei dati rilevati  dal  totale
        dei  redditi  dei terreni e dei fabbricati o dal Quadro A del
        Mod. 730 secondo quanto indicato ai precedenti punti 3.3.2  e
        4.3.
        Al  rigo  3  devono essere riportati i totali dei redditi dei
        fabbricati determinati  sulla  base  dei  dati  rilevati  dal
        totale  dei redditi dei terreni e dei fabbricati o dal Quadro
        B del Mod. 730 secondo quanto indicato  ai  precedenti  punti
        3.3.3 e 5.3.
        Al  rigo  4  deve  essere  riportata  la somma dei redditi di
        lavoro dipendente ed assimilati dichiarati nelle sezioni I  e
        II  del Quadro C del modello 730. In tale rigo i sostituti di
        imposta  che  prestano  l'assistenza  fiscale  devono   anche
        sommare   i   redditi   di   lavoro  dipendente  direttamente
        corrisposti al  dipendente  o  pensionato  e  da  questi  non
        indicati nel quadro C.
        Al rigo 5 deve essere riportato il totale degli altri redditi
        calcolato  sulla base dei dati indicati nel Quadro D del Mod.
        730.
11.3    Calcolo dell'IRPEF
        Reddito complessivo
        A colonna 1 del rigo 6 va riportata la somma degli importi di
        colonna 1 dei righi da 1 a 5; a colonna 2 del medesimo rigo 6
        va riportata la somma degli importi della colonna 2 dei righi
        da 1 a 3.
        Crediti d'imposta sui dividendi
        Al  rigo  7  va riportato il totale dei crediti d'imposta sui
        dividenti del Dichiarante indicati nella colonna 2  del  rigo
        D1  del  Quadro D, tenendo conto degli eventuali abbattimenti
        effettuati in sede di controllo.
        Oneri deducibili
        Alle colonne 1 e 2 del rigo 8 vanno riportate le somme  degli
        oneri deducibili dichiarati rispettivamente dal Dichiarante e
        dal  Coniuge  dichiarante nella Sez. II del Quadro E, tenendo
        conto degli eventuali  abbattimenti  effettuati  in  sede  di
        controllo.
        Reddito imponibile
        A colonna 1 del rigo 9 va  riportata  la  differenza  tra  la
        somma  degli  importi  delle  colonne  1  dei  righi  6 e 7 e
        l'importo della colonna 1 di rigo  8,  se  la  differenza  e'
        negativa  indicare  zero;  a colonna 2 del medesimo rigo 9 va
        riportata la differenza tra l'importo di colonna 2 del rigo 6
        e quello di colonna  2  del  rigo  8,  se  la  differenza  e'
        negativa indicare zero.
        Imposta lorda
        Alle  colonne  1  e  2  del  rigo  10  va  indicato l'importo
        dell'imposta  lorda  calcolata  sugli  importi  di   rigo   9
        utilizzando la tabella 5 riportata in allegato.
        Detrazioni d'imposta per familiari a carico
        Le  detrazioni  spettanti  per  i  familiari a carico debbono
        essere rapportate ai mesi dell'anno in cui i familiari stessi
        sono rimasti  a  carico,  cosi'  come  risulta  dall'apposito
        riquadro del Mod.  730.
        Al rigo 11 va indicata la detrazione per il coniuge a carico,
        spettante nella misura di lire 817.552 annue.
        Al  rigo  12  va  indicata la detrazione per i figli a carico
        spettante sulla base del codice indicato per  ciascun  figlio
        nel campo "Misura delle detrazioni" del Mod. 730.
        In particolare, in relazione a ciascun figlio:
        - se nel campo e' riportato il codice 1, spetta la detrazione
          di lire 94.437 annue;
        - se nel campo e' riportato il codice 2, la detrazione spetta
          in misura doppia ed e' quindi pari a lire 188.874 annue;
        - se nel campo e' riportato il codice 3, spetta la detrazione
          di lire 817.552 annue, prevista per il coniuge a carico.
        Al rigo 13 va indicata la detrazione per ogni altro familiare
        a carico, spettante per ciascuno nella misura di lire 130.592
        annue.  Detto  importo,  per ciascun familiare a carico, deve
        essere moltiplicato per la percentuale  riportata  nel  campo
        "Misura delle detrazioni", del Mod. 730; la detrazione spetta
        per intero se la percentuale non e' indicata.
        Detrazioni di imposta per lavoro dipendente
        Le  detrazioni  per  lavoro  dipendente  spettano  solo per i
        redditi indicati nella Sezione I del Quadro C del Mod. 730  e
        per quelli dello stesso tipo erogati dal sostituto di imposta
        che presta l'assistenza fiscale.
        Le  detrazioni  devono essere rapportate al periodo, espresso
        in giorni, di lavoro o di  pensione  nell'anno  (anno  intero
        365) determinato sulla base di quanto risulta dal rigo C7 del
        Mod.  730  o  al  sostituto d'imposta che presta direttamente
        l'assistenza.
        I sostituti che prestano  direttamente  l'assistenza  debbono
        sommare  il  numero  di  giorni indicati nel rigo C7 a quello
        compreso nel periodo  di  lavoro  o  pensione  relativo  agli
        emolumenti da loro corrisposti.
        Al  rigo  14 va indicata la somma delle detrazioni per lavoro
        dipendente (spese per la produzione del reddito  e  ulteriore
        detrazione)  spettante  nella  misura indicata nella seguente
        tabella:
        - reddito di lavoro dipendente:
        - fino a L. 15.000.000                          L. 1.029.630
        - oltre L. 15.000.000 e fino a L. 15.100.000    L.   991.943
        - oltre L. 15.100.000 e fino a L. 15.200.000    L.   916.538
        - oltre L. 15.200.000 e fino a L. 15.300.000    L.   831.719
        - oltre L. 15.300.000                           L.   784.634
        Nel supporto da inviare  all'Amministrazione  finanziaria  le
        detrazioni  di  lavoro  dipendente vanno indicate, invece che
        nel campo 24 da posizione 194 a posizione 196 del  record  di
        tipo  F ("Prospetto di liquidazione"), nelle posizioni da 437
        a 440 del campo 65 (Filler) dello stesso tipo record F.
        Detrazione d'imposta per gli oneri
        Al rigo 15 va indicata la detrazione per gli oneri della Sez.
        I del quadro E.
        La detrazione e' pari al  22%  del  totale  di  detti  oneri,
        calcolato   tenendo   conto   degli   eventuali  abbattimenti
        effettuati in sede di controllo del quadro E.
        Totale detrazioni di imposta
        Al rigo 16 va indicato il totale delle detrazioni d'imposta e
        cioe' il totale delle detrazioni per:
        - i familiari a carico (somma degli importi dei righi da 11 a
        13);
        - i redditi di lavoro dipendente e di pensione  (importo  del
        rigo 14).
        - gli oneri (importo di rigo 15).
        Imposta Netta
        Al  rigo  17 va indicata l'imposta netta, ottenuta sottraendo
        dall'importo di rigo 10 quello di rigo 16; se il risultato e'
        negativo indicare zero.
        A colonna 3 del  medesimo  rigo  17  riportare  l'importo  di
        colonna  1  o,  in  caso di dichiarazione congiunta, la somma
        degli importi di colonna 1 e 2.
        Incremento delle detrazioni per figli a carico
        Al  rigo  18  deve  essere   riportato   l'incremento   delle
        detrazioni  per  figli a carico, a partire dal terzo, secondo
        la formula:
        Incremento
        delle
        detrazioni
        = Numero dei mesi per i quali spetta l'incremento
          -----------------------------------------------  x 400.000
                                  12
        Ritenute
        Al rigo 19 deve essere riportata la somma delle ritenute  in-
        dicate  nelle  Sezioni  I  e  II  del Quadro C e nel Quadro D
        (righi D1, D3, D4, D5 e  D6)  del  Mod.  730,  nonche'  delle
        ritenute   operate   dal   sostituto   d'imposta  che  presta
        l'assistenza,  escluse  quelle  sui  redditi   a   tassazione
        separata.
        Crediti d'imposta
        Se  l'importo indicato al rigo D2 del Mod. 730 e' inferiore a
        quello di rigo 17 colonna 1 (imposta netta) del Mod. 730-3 al
        rigo 20 va riportato il  totale  dei  crediti  d'imposta  sui
        dividenti  di  rigo  7  e  dei  crediti per le imposte pagate
        all'estero.
        Il  credito  per  le  imposte  pagate  all'estero   e'   pari
        all'importo  della  colonna  2  del  rigo  F5,  con il limite
        determinato come segue:
        Imposta lorda (col. 1 di rigo 10) x totale redditi prodotti
        all'estero (rigo F5 col. 1)
        ___________________________________________________________
        Reddito complessivo (col. 1 di rigo 6) + Crediti d'imposta
        sui dividenti (rigo 7)
        In pratica il minore tra l'importo della colonna 2  del  rigo
        F5 e il risultato della suddetta operazione.
        Se,  invece,  al  rigo  D2 e' indicato un importo maggiore di
        quello di rigo 17 colonna 1 occorre calcolare:
        a) la differenza tra l'importo di rigo D2 e quello di rigo 17
           colonna 1;
        b) sottrarre la differenza di cui alla precedente lettera  a)
           dall'importo di rigo 7 del Mod. 730-3;
        c) indicare al rigo 20 la somma dell'importo cosi' ottenuto e
           degli  eventuali  crediti  per  imposte  pagate all'estero
           calcolati come sopra descritto.
        Differenza
        Al rigo 21 va indicata la differenza tra l'importo di colonna
        3 del rigo 17 e la somma degli importi dei righi 18, 19 e 20.
        Eccedenze d'imposta risultanti dalla precedente dichiarazione
        Al  rigo  22  va  riportata  la  somma  dell'eccedenza  IRPEF
        risultante  dalla precedente dichiarazione, indicata nel rigo
        F3 col.    1  del  Mod.  730  e,  in  caso  di  dichiarazione
        congiunta,  la  somma  delle eccedenze risultanti dal rigo F3
        col. 1 del Dichiarante e dal rigo F3 del Coniuge dichiarante.
        Acconti versati
        Al rigo 23 va riportata la somma degli importi della prima  e
        seconda  rata  di  acconto IRPEF indicati nelle colonne 3 e 6
        del  rigo  F1  del  Quadro  F  del  Mod.  730;  in  caso   di
        dichiarazione  congiunta  vanno  sommati  anche  gli  acconti
        effettuati dal Coniuge dichiarante.
        Se l'assistenza e' prestata dallo stesso sostituto  d'imposta
        che  ha  effettuato  le  trattenute degli acconti relativi ai
        redditi del 1995, al rigo 23 va indicato l'ammontare di detti
        acconti e vanno riportati gli importi  della  prima  e  della
        seconda  rata  rispettivamente alle colonne 3 e 6 del rigo F1
        della copia del Mod.  730 da restituire al contribuente.
11.4    Calcolo del contributo al Servizio Sanitario Nazionale
        Il contributo al Servizio  Sanitario  Nazionale  deve  essere
        calcolato nei seguenti casi:
        -  presenza  di  redditi  dominicali,  agrari, dei fabbricati
          (righi 1, 2 e 3 del Mod. 730/3) e di capitale (rigo D1  del
          Mod. 730) complessivamente superiori a lire 4.000.000;
        -   presenza  di  redditi  assimilati  al  lavoro  dipendente
          indicati nella sez. II del quadro C;
        - presenza degli altri redditi indicati ai righi D3, D4, D5 e
          D6 del quadro D del Mod. 730.
        Di seguito,  quando  viene  fatto  riferimento  all'ammontare
        imponibile  di  lavoro  dipendente  ai  fini del C.S.S.N., si
        intende  sempre  la   somma   degli   importi   dei   redditi
        assoggettati  dichiarati  dal contribuente nel quadro C (rigo
        C11 del Mod. 730) e di quelli relativi ai redditi certificati
        dal sostituto che presta l'assistenza.
        Il  contributo  non  deve  essere  calcolato  se  l'ammontare
        imponibile  di  lavoro  dipendente  ai  fini  del C.S.S.N. e'
        maggiore o uguale a 150 milioni.
        Reddito imponibile
        Al  rigo  24  va  indicato  il  reddito  da  assoggettare  al
        contributo al Servizio Sanitario Nazionale.
        Se  l'ammontare  imponibile  di lavoro dipendente ai fini del
        C.S.S.N. e' inferiore a Lire 150.000.000 per  determinare  il
        reddito   imponibile   da   indicare   al  rigo  24,  occorre
        preventivamente calcolare la somma dei seguenti importi:
        - Ammontare imponibile  di  lavoro  dipendente  ai  fini  del
          C.S.S.N.;
        - Totale degli altri redditi di cui al rigo 5 del Mod. 730/3;
        - Totale dei redditi dominicali, agrari e dei fabbricati;
        -  Redditi  assimilati al lavoro dipendente della Sez. II del
          Quadro C del Mod. 730.
        A tale somma va sottratto il minore tra il totale dei redditi
        dominicali, agrari, dei fabbricati (righi 1, 2 e 3  del  Mod.
        730/3) e di capitale (rigo D1 del Mod. 730) e Lire 4.000.000.
        Se  la differenza calcolata come sopra descritto e' superiore
        a Lire 150.000.000 va ricondotta a tale limite.
        A  tale   differenza,   eventualmente   ricondotta   a   lire
        150.000.000,  va  sottratto  l'ammontare imponibile di lavoro
        dipendente ai fini del C.S.S.N.
        L'importo, cosi' ottenuto, va  riportato  al  rigo  24  quale
        reddito imponibile per il contributo al S.S.N..
        Contributo
        Al  fine  del  calcolo  del contributo occorre determinare le
        fasce di reddito imponibile  da  assoggettare  alle  aliquote
        fissate per la contribuzione (6,6%, 4,6%).
1  caso:  Ammontare  imponibile  di  lavoro  dipendente  ai  fini del
        C.S.S.N. non superiore a Lire 40.000.000
        a) calcolare  la  differenza  tra  40.000.000  e  l'ammontare
           imponibile di lavoro dipendente ai fini del C.S.S.N.;
        b) se la differenza calcolata alla lettera a) e' superiore al
           reddito  imponibile  di  rigo  24  il contributo dovuto da
           indicare al rigo 25 e' pari al 6,6% dell'importo  di  rigo
           24;
        c)  se la differenza calcolata alla lettera a) e' inferiore o
           uguale al reddito imponibile  di  rigo  24  il  contributo
           dovuto da indicare al rigo 25 e' pari a:
           6,6% della differenza calcolata alla lettera a) + 4,6 % di
           (importo  di  rigo  24 - differenza calcolata alla lettera
           a)).
2  caso:  Ammontare  imponibile  di  lavoro  dipendente  ai  fini del
        C.S.S.N. superiore a Lire 40.000.000
        Il contributo dovuto da indicare al rigo 25 e' pari  al  4,6%
        dell'importo di rigo 24.
        Esempio:
        Ammontare imponibile di lavoro
        dipendente ai fini del C.S.S.N.              Lire 32.000.000
        Reddito dei fabbricati                       Lire  2.500.000
        Reddito di capitale                          Lire  3.500.000
        Altri redditi                                Lire 11.000.000
        Imponibile complessivo = 32.000.000 + 2.500.000 + 3.500.000 +
        11.000.000   -  4.000.000  =  45.000.000  (inferiore  a  lire
        150.000.000)
        Reddito imponibile (rigo 24)  =  45.000.000  -  32.000.000  =
        13.000.000
        Ammontare  imponibile  di  lavoro dipendente inferiore a Lire
        40.000.000
        40.000.000 - 32.000.000 =  8.000.000  (inferiore  al  reddito
        imponibile di rigo 24)
        Contributo  dovuto  (rigo  25)  =  6,6% di 8.000.000 + 4,6 di
        5.000.000 = Lire 758.000
        Eccedenza  del   contributo   risultante   dalla   precedente
        dichiarazione
        Al rigo 26 va riportata l'eccedenza del contributo risultante
        dalla precedente dichiarazione rigo F3 col. 2 del Mod.  730.
        Acconti versati
        Al  rigo 27 va riportata la somma degli importi della prima e
        seconda rata di acconto del  Contributo  al  S.S.N.  indicati
        nelle colonne 3 e 6 del rigo F2 Quadro F del Mod. 730.
        Se  l'assistenza e' prestata dallo stesso sostituto d'imposta
        che ha effettuato le trattenute  degli  acconti  relativi  ai
        redditi  del 1995 al rigo 27 va indicato l'ammontare di detti
        acconti, e vanno riportati gli importi della  prima  e  della
        seconda  rata  rispettivamente alle colonne 3 e 6 del rigo F2
        della copia del Mod.  730 da restituire al contribuente.
12.     IRPEF E CONTRIBUTO AL S.S.N. DA VERSARE O DA RIMBORSARE
        Per stabilire le imposte da versare o da  rimborsare  occorre
        determinare  i  relativi  importi  a  debito  e/o  a credito,
        nonche' quelli di acconto per l'anno d'imposta successivo.
12.1    IRPEF
        Imposta da versare o da rimborsare
        Se l'importo di rigo 21 e' maggiore  di  zero,  calcolare  la
        differenza  tra  detto  importo  e la somma degli importi dei
        righi 22 e 23. Se il risultato di tale operazione e' maggiore
        di zero riportare l'importo a colonna  1  del  rigo  28,  se,
        viceversa, il risultato della precedente operazione e' minore
        di zero riportare l'importo a colonna 1 del rigo 29.
        Se,  invece, l'importo di rigo 21 e' minore od uguale a zero,
        sommare a detto importo, gli eventuali importi dei righi 22 e
        23 e riportare il risultato a colonna 1 del rigo 29.
        Acconto per l'anno 1996
        Se l'importo di rigo 21 non e' maggiore di lire  100.000  non
        e' dovuto alcun acconto
        Se viceversa l'importo di rigo 21 e' maggiore di lire 100.000
        l'acconto e' dovuto nella misura del 98% di detto importo.
        L'acconto,  come  sopra  determinato,  va comunque ridotto in
        base alle indicazioni fornite dal contribuente nella sez. III
        del quadro F del modello 730.
        L'acconto cosi' determinato deve essere corrisposto in  unica
        soluzione,  a  novembre,  se  l'importo  e'  inferiore a lire
        502.000.
        Se il predetto importo, invece, e' maggiore o uguale  a  lire
        502.000  l'acconto  va  ripartito in due rate di cui la prima
        pari al 40% e la seconda pari al restante 60%.
        Gli importi della prima  e  seconda  rata  di  acconto  vanno
        riportati alla colonna 1 rispettivamente dei righi 30 e 31.
        Il contribuente puo' comunque richiedere al proprio sostituto
        d'imposta  la riduzione della seconda rata di acconto tramite
        apposita comunicazione.
12.2    Contributo al Servizio Sanitario Nazionale
        Contributo da versare o da rimborsare
        Calcolare la differenza tra l'importo di rigo 25 e  la  somma
        degli  importi  dei  righi  26  e 27; se il risultato di tale
        operazione e' maggiore di zero l'importo  va  riportato  alla
        colonna   2   del   rigo  28.  Se,  viceversa,  il  risultato
        dell'operazione e' minore di zero, l'importo va  riportato  a
        colonna 2 del rigo 29.
        Acconto per l'anno 1996
        Se  l'importo  di rigo 25 non e' maggiore di lire 100.000 non
        e' dovuto alcun acconto
        Se, viceversa, l'importo di  rigo  25  e'  maggiore  di  lire
        100.000  l'acconto  e'  dovuto  nella misura del 98% di detto
        importo.
        L'acconto, come sopra determinato,  va  comunque  ridotto  in
        base alle indicazioni fornite dal contribuente nella sez. III
        del quadro F del modello 730.
        L'acconto  cosi' determinato deve essere corrisposto in unica
        soluzione, a novembre,  se  l'importo  e'  inferiore  a  lire
        502.000.
        Se  il  predetto importo, invece, e' maggiore o uguale a lire
        502.000 l'acconto va ripartito in due rate di  cui  la  prima
        pari al 40% e la seconda pari al restante 60%.
        Gli  importi  della  prima  e  seconda  rata di acconto vanno
        riportati alla colonna 2 rispettivamente dei righi 30 e 31.
        Il contribuente puo' comunque richiedere al proprio sostituto
        d'imposta la riduzione della seconda rata di acconto  tramite
        apposita comunicazione.
13.     CONIUGE DICHIARANTE
        Per  i dati relativi al coniuge dichiarante valgono le stesse
        modalita' di controllo e di calcolo del dichiarante.
        Controllare,  inoltre,  che  il  codice  fiscale sia uguale a
        quello indicato nel riquadro familiari a carico.
13.1    Anomalie ed incongruenze
        Se il  totale  dei  redditi  IRPEF  del  coniuge  dichiarante
        risulta  superiore  a  lire  5.500.000,  quest'ultimo  non e'
        fiscalmente a carico, pertanto vengono meno le condizioni per
        il diritto all'assistenza del coniuge. Tale caso comporta  la
        non  effettuazione  delle  operazioni  di  liquidazione  e di
        conguaglio degli importi da versare o da rimborsare.
        L'anomalia deve essere comunicata al contribuente mediante il
        messaggio: "Dichiarazione congiunta non  consentita  "Coniuge
        non a carico".
        In  tal  caso  i  dati  rilevati dalla dichiarazione Mod. 730
        debbono comunque essere riportati nel Mod. 770 dal  sostituto
        d'imposta,   ovvero  debbono  essere  trasmessi  su  supporto
        magnetico  all'Amministrazione  finanziaria  da   parte   dei
        C.A.A.F.  ed  integrati  con  la  segnalazione nell'anomalia,
        tramite l'impostazione del campo previsto per la segnalazione
        delle  incongruenze  riscontrate   nella   compilazione   del
        riquadro  relativo  al  coniuge  e  ai  familiari  a  carico,
        descritto nelle specifiche di fornitura dei dati.
   Si prega di dare la  massima  diffusione  possibile  al  contenuto
della presente circolare.
   Le  Direzioni  Regionali  delle Entrate accuseranno ricevuta della
presente  circolare  al  Dipartimento  delle  Entrate;   gli   Uffici
Distrettuali  delle  Imposte  Dirette  e  i  Centri  di Servizio alle
rispettive Direzioni Regionali delle Entrate.
                                         Il direttore generale: ROXAS
                              ALLEGATI
DECRETO MINISTERIALE 23 dicembre 1976.
Sistemi di  codificazione  dei  soggetti  da  iscrivere  all'anagrafe
tributaria.
                     IL MINISTRO PER LE FINANZE
   Visto  il  decreto  del  Presidente  della Repubblica 29 settembre
1973,  n.  605,  concernente   disposizioni   relative   all'anagrafe
tributaria ed al codice fiscale dei contribuenti;
   Visto  l'art.  2,  comma  primo,  del decreto del Presidente della
Repubblica  2  novembre  1976,  n.  784,  recante  modificazioni   ed
integrazioni  al  citato  decreto  del Presidente della Repubblica 29
settembre 1973, n. 605;
   Considerato  che  si  rende  necessario  stabilire  i  sistemi  di
codificazione  da  adottare per la iscrizione all'anagrafe tributaria
delle persone fisiche e dei soggetti diversi dalle persone fisiche;
                              Decreta:
                               Art. 1.
                      Sistemi di codificazione
   Le  persone  fisiche,  le  persone  giuridiche  e   le   societa',
associazioni  ed  altre  organizzazioni di persone o di beni prive di
personalita' giuridica sono iscritte all'anagrafe tributaria  secondo
appositi sistemi di codificazione.
                               Art. 2.
           Numero di codice fiscale delle persone fisiche
   Il numero di codice fiscale delle persone fisiche e' costituito da
una espressione alfanumerica di sedici caratteri.
   I  primi quindici caratteri sono indicativi dei dati anagrafici di
ciascun soggetto secondo l'ordine seguente:
     tre caratteri alfabetici per il cognome;
     tre caratteri alfabetici per il nome;
     due caratteri numerici per l'anno di nascita;
     un carattere alfabetico per il mese di nascita;
     due caratteri numerici per il giorno di nascita ed il sesso;
     quattro caratteri (uno alfabetico e tre numerici) per il  comune
italiano o per lo Stato estero di nascita.
   Il sedicesimo carattere, alfabetico, ha funzione di controllo.
                               Art. 3.
                  Caratteri indicativi del cognome
   I cognomi che risultano composti da piu' parti o comunque separati
od  interrotti,  vengono  considerati come se fossero scritti secondo
un'unica ed ininterrotta successione di caratteri.
   Per  i  soggetti  di  sesso  femminile  coniugati  si  prende   in
considerazione soltanto il cognome da nubile.
   Se  il  cognome contiene tre o piu' consonanti, i tre caratteri da
rilevare  sono,  nell'ordine,  la  prima,  la  seconda  e  la   terza
consonante.
   Se il cognome contiene due consonanti, i tre caratteri da rilevare
sono,  nell'ordine,  la  prima  e  la  seconda  consonante e la prima
vocale.
   Se  il  cognome contiene una consonante e due vocali, si rilevano,
nell'ordine, quella consonante e quindi la prima e la seconda vocale.
   Se il cognome contiene una consonante e una vocale, si rilevano la
consonante e la vocale, nell'ordine, e si assume come terzo carattere
la lettera x (ics).
   Se il cognome e' costituito da due sole vocali, esse si  rilevano,
nell'ordine, e si assume come terzo carattere la lettera x (ics).
                               Art. 4.
                    Caratteri indicativi del nome
   I  nomi  doppi,  multipli o comunque composti, vengono considerati
come scritti per esteso in ogni loro  parte  e  secondo  un'unica  ed
ininterrotta successione di caratteri.
   Se  il  nome contiene quattro o piu' consonanti i tre caratteri da
rilevare  sono,  nell'ordine,  la  prima,  la  terza  e   la   quarta
consonante.
   Se  il  nome  contiene tre consonanti, i tre caratteri da rilevare
sono, nell'ordine, la prima e la seconda e la terza consonante.
   Se il nome contiene due consonanti i  tre  caratteri  da  rilevare
sono,  nell'ordine,  la  prima  e  la  seconda  consonante e la prima
vocale.
   Se il nome contiene una consonante e due vocali, i  tre  caratteri
da  rilevare sono, nell'ordine, quella consonante e quindi la prima e
la seconda vocale.
   Se il nome contiene una consonante e una vocale,  si  rilevano  la
consonante e la vocale, nell'ordine, e si assume come terzo carattere
la lettera x (ics).
   Se  il  nome  e'  costituito  da due sole vocali, esse si rilevano
nell'ordine, e si assume come terzo carattere la lettera x (ics).
                               Art. 5.
                   Data, sesso e luogo di nascita
   I due caratteri numerici indicativi  dell'anno  di  nascita  sono,
nell'ordine,  la cifra delle decine e la cifra delle unita' dell'anno
stesso.
   Il carattere alfabetico  corrispondente  al  mese  di  nascita  e'
quello stabilito per ciascun mese nella seguente tabella.
        Gennaio  = A    Maggio  = E     Settembre = P
        Febbraio = B    Giugno  = H     Ottobre   = R
        Marzo    = C    Luglio  = L     Novembre  = S
        Aprile   = D    Agosto  = M     Dicembre  = T
   I  due  caratteri  numerici indicativi del giorno di nascita e del
sesso vengono determinati nel modo seguente:
   per i soggetti maschili il giorno di nascita figura invariato, con
i numeri da uno a trentuno, facendo  precedere  dalla  cifra  zero  i
giorni  del mese dall'uno al nove. Per i soggetti femminili il giorno
di nascita viene aumentato di quaranta unita', per  cui  esso  figura
con i numeri da quarantuno a settantuno.
   I  quattro caratteri alfanumerici indicativi del comune italiano o
dello Stato estero di nascita, costituiti da un carattere  alfabetico
seguito  da  tre  caratteri numerici, si rilevano rispettivamente dal
volume "Codice dei comuni d'Italia" o dal volume "Codice degli  Stati
esteri",  redatti  a  cura della Direzione generale del catasto e dei
servizi tecnici erariali.
   All'aggiornamento dei volumi di cui al precedente  comma  provvede
la Direzione generale del catasto e dei servizi tecnici erariali.
                               Art. 6.
        Persone fisiche con identica espressione alfanumerica
   Quando  l'espressione  alfanumerica  relativa  ai  primi  quindici
caratteri del codice  risulta  comune  a  due  o  piu'  soggetti,  si
provvede  a  differenziarla  per  ciascuno dei soggetti successivi al
primo soggetto codificato. A tal fine, si effettuano, nell'ambito dei
sette  caratteri  numerici   contenuti   nel   codice,   sistematiche
sostituzioni  di  una o piu' cifre a partire da quella di destra, con
corrispondenti caratteri alfabetici secondo la seguente tabella:
                0 = L           5 = R
                1 = M           6 = S
                2 = N           7 = T
                3 = P           8 = U
                4 = Q           9 = V
                               Art. 7.
                  Carattere alfabetico di controllo
   Il sedicesimo carattere ha  funzione  di  controllo  della  esatta
trascrizione dei primi quindici caratteri. Esso viene determinato nel
modo seguente: ciascuno degli anzidetti quindici caratteri, a seconda
che  occupi  posizione  di ordine pari o posizione di ordine dispari,
viene convertito in un valore numerico in  base  alle  corrispondenze
indicate rispettivamente ai successivi punti 1) e 2).
   1)  Per la conversione dei sette caratteri con posizione di ordine
pari:
                A o zero = zero         O = 14
                B o 1    = 1            P = 15
                C o 2    = 2            Q = 16
                D o 3    = 3            R = 17
                E o 4    = 4            S = 18
                F o 5    = 5            T = 19
                G o 6    = 6            U = 20
                H o 7    = 7            V = 21
                I o 8    = 8            W = 22
                J o 9    = 9            X = 23
                K        = 10           Y = 24
                L        = 11           Z = 25
                M        = 12           -   -
                N        = 13           -   -
   2) Per la conversione degli otto caratteri con posizione di ordine
dispari:
                A o zero = 1            O = 11
                B o 1    =  0           P =  3
                C o 2    =  5           Q =  6
                D o 3    =  7           R =  8
                E o 4    =  9           S = 12
                F o 5    =  13          T = 14
                G o 6    =  15          U = 16
                H o 7    =  17          V = 10
                I o 8    =  19          W = 22
                J o 9    =  21          X = 25
                K        =  2           Y = 24
                L        =  4           Z = 23
                M        =  18          -   -
                N        =  20          -   -
   I valori numerici cosi' determinati vengono addizionati e la somma
si divide per il numero 26.
   Il  carattere di controllo si ottiene convertendo il resto di tale
divisione nel  carattere  alfabetico  ad  esso  corrispondente  nella
sottoindicata tabella:
                zero = A          14 = O
                   1 = B          15 = P
                   2 = C          16 = Q
                   3 = D          17 = R
                   4 = E          18 = S
                   5 = F          19 = T
                   6 = G          20 = U
                   7 = H          21 = V
                   8 = I          22 = W
                   9 = J          23 = X
                  10 = K          24 = Y
                  11 = L          25 = Z
                  12 = M          -    -
                  13 = N          -    -
                               Art. 8.
 Numero di codice fiscale dei soggetti diversi dalle persone fisiche
   Il  numero  di  codice  fiscale dei soggetti diversi dalle persone
fisiche e' costituito da una espressione numerica  di  undici  cifre.
Le  prime  sette  cifre  rappresentano  il  numero  di  matricola del
soggetto nell'ambito della provincia in cui  ha  sede  l'ufficio  che
attribuisce il numero di codice fiscale; esso si ottiene, per ciascun
soggetto,   incrementando  di  una  unita'  il  numero  di  matricola
stabilito per il soggetto che immediatamente lo precede.
   Le tre cifre  dall'ottava  alla  decima  rappresentano  il  codice
identificativo   della   provincia  in  cui  ha  sede  l'ufficio  che
attribuisce il numero di codice fiscale.
   L'undicesimo  carattere  ha  funzione  di  controllo   dell'esatta
trascrizione delle prime dieci cifre.
                               Art. 9.
                   Carattere numerico di controllo
   Il carattere di controllo viene determinato nel modo seguente
     si  sommano  i  valori  di ciascuna delle cinque cifre di ordine
dispari, partendo da sinistra;
     si raddoppia ogni cifra di ordine pari e, se il risultato e'  un
numero  di  due  cifre,  esso si riduce ad una sola sommando la cifra
relativa alle decine e quella relativa alle unita'; si sommano quindi
tutti i precedenti risultati;
     si determina il totale delle due somme di cui sopra;
     si sottrae da dieci la cifra relativa alle unita' del precedente
totale. Il carattere di controllo, e' la cifra relativa  alle  unita'
del risultato.
                              Art. 10.
                Numero di codice fiscale provvisorio
   L'Amministrazione  finanziaria puo' attribuire un numero di codice
fiscale provvisorio.
   Il numero di codice fiscale provvisorio delle persone  fisiche  ha
struttura  e  composizione  uguali a quelle di cui al precedente art.
8. Le prime sette cifre rappresentano  il  numero  di  matricola  del
soggetto; le cifre dall'ottava alla decima identificano l'ufficio che
attribuisce il numero di codice fiscale provvisorio e l'undicesima e'
il  carattere di controllo, che viene determinato con le modalita' di
cui all'art. 9.
   Ha  inoltre  validita'  di numero di codice fiscale provvisorio il
numero di codice  fiscale  attribuito  a  soggetti  persone  fisiche,
avente  struttura  e composizione conformi agli articoli da 2 a 7 del
presente decreto, in corrispondenza del quale siano errati uno o piu'
dati anagrafici che concorrono alla formazione del numero  di  codice
fiscale  stesso. Si applicano in tal caso le disposizioni di cui agli
articoli 5, secondo comma, e 19  del  decreto  del  Presidente  della
Repubblica 2 novembre 1976, n. 784.
   Il numero di codice fiscale provvisorio dei soggetti diversi dalle
persone  fisiche  ha  struttura  uguale a quella del numero di codice
fiscale definitivo.
   Il presente decreto  sara'  pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale
della Repubblica italiana.
   Roma, addi' 23 dicembre 1976
                                                          Il Ministro
                                                             PANDOLFI
                               TABELLE
REDDITI DEI TERRENI - QUADRO A
Tabella 1 - Titolo
 ___________________________________________________________________
|                                                                   |
| CODICE    DESCRIZIONE                                             |
|                                                                   |
|   1       Proprietario del terreno                                |
|                                                                   |
|   2       Proprietario del terreno concesso in affitto in regime  |
|           legale di determinazione del canone                     |
|                                                                   |
|   3       Proprietario del terreno concesso in affitto in regime  |
|           non legale di determinazione del canone                 |
|                                                                   |
|   4       Conduttore del fondo                                    |
|___________________________________________________________________|
Tabella 2 - Casi particolari
 ___________________________________________________________________
|                                                                   |
| CODICE    DESCRIZIONE                                             |
|                                                                   |
|   1       Mancata coltivazione, neppure in parte, per un'intera   |
|           annata agraria e per cause non dipendenti dalla tecnica |
|           agraria, del fondo rustico costituito per almeno due    |
|           terzi da terreni qualificati come coltivabili a prodotti|
|           annuali.                                                |
|           Rientrano in questa ipotesi altresi' i casi di ritiro   |
|           dei seminativi dalla produzione in base al Regolamento  |
|           C.E.E. n. 797/85 del 12 marzo 1985, attuato con D.M. 19 |
|           febbraio 1991 n. 63, sempreche' i terreni costituenti   |
|           il fondo rustico siano rimasti effettivamente incolti   |
|           per l'intera annata agraria, senza sostituzione, neppure|
|           parziale, con altra, diversa coltivazione.              |
|                                                                   |
|   2       Perdita per eventi naturali di almeno il 30% del        |
|           prodotto ordinario del fondo nell'anno, se il possessore|
|           danneggiato ha denunciato all'UTE l'evento dannoso entro|
|           tre mesi dalla data in cui si e' verificato ovvero, se  |
|           la data non e' determinabile, almeno 15 giorni prima    |
|           dell'inizio del raccolto.                               |
|                                                                   |
|   3       Terreno in conduzione associata                         |
|___________________________________________________________________|
REDDITI DEI FABBRICATI - QUADRO B
Tabella 3 - Utilizzo
 ___________________________________________________________________
|                                                                   |
| CODICE    DESCRIZIONE                                             |
|                                                                   |
|   1       Unita' immobiliare utilizzata come abitazione principale|
|                                                                   |
|   2       Unita' immobiliare tenuta a disposizione per la quale   |
|           si applica l'aumento di un terzo                        |
|                                                                   |
|   3       Unita' immobiliare locata                               |
|                                                                   |
|   4       Unita' immobiliare locata in regime legale di           |
|           determinazione del canone                               |
|                                                                   |
|   5       Unita' immobiliare costituente pertinenza               |
|           dell'abitazione principale (box, cantine, ecc.) se      |
|           iscritta in catasto con autonoma rendita.               |
|                                                                   |
|   9       Unita' immobiliare che non rientra nei precedenti casi  |
|___________________________________________________________________|
Tabella 4 - Casi particolari
 ___________________________________________________________________
|                                                                   |
| CODICE    DESCRIZIONE                                             |
|                                                                   |
|   1       Fabbricati distrutti o inagibili, a seguito degli       |
|           eventi sismici che per legge siano stati esclusi da     |
|           imposizioni, a condizione che sia stato rilasciato un   |
|           certificato dal Comune attestante la distruzione ovvero |
|           l'inagibilita' del fabbricato                           |
|                                                                   |
|   2       Fabbricati per i quali sono state sostenute spese per   |
|           il contenimento dei consumi energetici per le quali si  |
|           richiede la deduzione dal reddito complessivo           |
|                                                                   |
|   3       Unita' immobiliare inagibile per la quale e' stata      |
|           richiesta la revisione della rendita                    |
|___________________________________________________________________|
TABELLA 5 - CALCOLO DELL'IRPEF
 ___________________________________________________________________
|                                          | Aliquota | Imposta     |
| REDDITO (per scaglioni)                  | per      | dovuta      |
|                                          | scaglioni| sull'ammon- |
|                                          |          | tare massimo|
|__________________________________________|__________|_____________|
|                                          |          |             |
|fino a lire   7.200.000                   |    10%   |      720.000|
|                                          |          |             |
|da lire       7.200.000 a lire  14.400.000|    22%   |    2.304.000|
|                                          |          |             |
|da lire      14.400.001 a lire  30.000.000|    27%   |    6.516.000|
|                                          |          |             |
|da lire      30.000.001 a lire  60.000.000|    34%   |   16.716.000|
|                                          |          |             |
|da lire      60.000.001 a lire 150.000.000|    41%   |   53.616.000|
|                                          |          |             |
|da lire     150.000.001 a lire 300.000.000|    46%   |  122.616.000|
|                                          |          |             |
|oltre lire  300.000.000                   |    51%   |             |
|__________________________________________|__________|_____________|
segue
 ___________________________________________________________________
|                                                                   |
|            Imposta dovuta sui redditi intermedi                   |
|                   compresi negli scaglioni                        |
|___________________________________________________________________|
|                                                                   |
|                  10% sull'intero ammontare                        |
|                                                                   |
|             720.000 + 22% della parte eccedente   7.200.000       |
|                                                                   |
|           2.304.000 + 27% della parte eccedente  14.400.000       |
|                                                                   |
|           6.516.000 + 34% della parte eccedente  30.000.000       |
|                                                                   |
|          16.716.000 + 41% della parte eccedente  60.000.000       |
|                                                                   |
|          53.616.000 + 46% della parte eccedente 150.000.000       |
|                                                                   |
|         122.616.000 + 51% della parte eccedente 300.000.000       |
|___________________________________________________________________|