Dichiarazione di notevole interesse pubblico di un'area sita nei comuni di Caserta e Casagiove.(GU n.263 del 9-11-1996)
IL MINISTRO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla protezione delle bellezze naturali; Visto il regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357, per l'applicazione della legge predetta; Visto l'art. 82, secondo comma, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616; Considerato che la soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici di Caserta e Benevento con nota n. 6975 del 31 marzo 1995 evidenziava al presidente della giunta regionale della Campania ed al presidente della provincia di Caserta la necessita' di sottoporre a vincolo ex lege n. 1497/1939 un'area ricadente nei comuni di Caserta e Casagiove adiacente al complesso della Reggia di Caserta, rilevandone le pregevoli caratteristiche ambientali e trasmettendo contestualmente la relativa documentazione; Considerato che con successiva nota n. 8388 del 19 aprile 1995 la medesima soprintendenza richiedeva agli enti suddetti di conoscere i provvedimenti eventualmente adottati, segnalandone l'urgenza; Considerato che con nota n. 2485 del 5 maggio 1995 la giunta regionale della Campania invitava il presidente dell'amministrazione provinciale di Caserta a convocare la commissione beni ambientali competente ad avviare la procedura per l'imposizione del vincolo, richiedendo nel contempo alla stessa soprintendenza di trasmettere la documentazione relativa all'area in questione; Considerato che a tale adempimento la soprintendenza provvedeva con nota n. 11413 del 29 maggio 1995 e nota n. 12493 del 12 giugno 1995, richiedendo nuovamente di conoscere i provvedimenti eventualmente adottati dagli enti predetti; Considerato che la medesima giunta regionale con nota n. 3864 del 20 luglio 1995 e successiva n. 4212 dell'11 agosto 1995 sollecitava l'amministrazione provinciale a convocare la competente commissione; Considerato che la soprintendenza predetta con nota n. 18569 del 14 settembre 1995 rilevava l'inerzia della provincia di Caserta; Considerato che l'amministrazione provinciale con nota n. 5153/LP del 29 settembre 1995 comunicava che la commissione provinciale risultava a tale data decaduta e che sarebbe stato possibile avviare la procedura di vincolo non appena ricostituita tale commissione; Considerato che la soprintendenza sopracitata con nota n. 21739 del 27 ottobre 1995, su richiesta di questo Ministero ha inoltrato ulteriore documentazione cartografica; Considerato che con decreto ministeriale 14 settembre 1962, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 249 del 4 ottobre 1962, i terreni nel comune di Caserta fiancheggianti il viale Carlo III per una profondita' di m 500, su entrambi i lati, dal ciglio della strada, a partire dal confine del territorio comunale di S. Nicola la strada fino alla Reggia di Caserta, e per cio' a confine con la zona alla quale si vuole estendere il vincolo ambientale, sono stati riconosciuti di notevole interesse pubblico ai sensi della legge n. 1497/1939 poiche' nel loro insieme compongono un complesso di bellezze naturali aventi valore estetico e tradizionale; Considerato che con decreto ministeriale 4 maggio 1992, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 154 del 2 luglio 1992, l'area della "antica colonia di San Leucio" e del bosco di S. Silvestro pure a confine con la zona alla quale la soprintendenza predetta ha proposto di estendere il vincolo, sita nel comune di Caserta, cosi' delimitata: tutte le particelle dei fogli catastali numeri 1, 2, 3 di Caserta, sezione S. Leucio, e numeri 1, 2, 3, 4, 5 di Caserta e' stata riconosciuta di particolare interesse pubblico ai sensi della legge n. 1497/1939; Considerato che e' sottoposta a vincolo idrogeologico la maggior parte del territorio collinare dei monti Tifatini, cui si vuole estendere il vincolo; Considerato che il complesso della Reggia di Caserta e' costituito dal Palazzo Reale, dal parco, dal giardino inglese e dal bosco di S. Silvestro e che il parco in particolare si estende su di una superficie di circa 120 ettari per una lunghezza di 3 km ed e' composto da una lunga fascia verde della larghezza di m 110, contenente le celebri peschiere fiancheggiate da due ininterrotte quinte di lecci; Considerato che per l'inserimento nella "lista del Patrimonio mondiale" l'U.N.E.S.C.O. richiede che un simile complesso monumentale, cospicuo quadro naturale di incomparabile suggestivita', abbia una fascia di protezione denominata zona tampone; Rilevata l'esigenza di estendere il vincolo ambientale ex lege n. 1497/1939 alla zona sita nel comune di Caserta cosi' delimitata: tutte le particelle dei fogli catastali 17, 18, 19, 7, 8, 20, 22; tutte le particelle del foglio 34 con esclusione delle particelle 1, 2, 3, 4, 6, 7, 13, 11, 40; tutte le particelle del foglio 6 con esclusione delle particelle 67, 80, 77, 75, 74, 72, 70; tutte le particelle del foglio 26 con esclusione delle particelle 19 e 22, nonche' all'area a confine con il muro di cinta del parco delimitata dalle strade: comunale Cupa di Ercole, vicinale Quaranta Moggia gia' via Cerguiglione, Ponte; nonche' l'area urbana cosi' delimitata: dalla facciata della Reggia su piazza Carlo III lungo via Douhet e corso Trieste fino a piazza Dante e da qui lungo via Mazzini fino a piazza Vanvitelli e, comprendendo questa, da via Leonetti fino all'incrocio con via Tanucci e lungo questa fino all'incrocio con vicolo delle Carceri e, proseguendo lungo questo in linea retta, lungo via Giotto fino a via Ruggero, compresa l'area della caserma Mignogna, e da qui lungo via Ruggero fino alla via Fratelli Correra e lungo questa fino all'incrocio con via Labriola e lungo questa fino all'incrocio con via Tescione e lungo questa fino all'incrocio con via Amalfi e lungo questa fino all'incrocio con la strada comunale Caserta-Puccianiello e lungo questa fino all'incrocio con la strada comunale Sala Casolla, lungo il muro di cinta del giardino inglese, fino al ponte di Sala e da qui lungo la via Mulini Militari fino all'incrocio con via Sardegna e lungo questa fino ad incontrare la particella 22 del foglietto C.U/1, questa compresa, e proseguendo lungo il muro di cinta del parco fino al ponte di Ercole e da qui lungo via Santorio fino all'incrocio con corso Giannone e, proseguendo lungo questa, seguendo la cancellata del parco fino all'ingresso laterale in corrispondenza di via Tanucci e da qui lungo il muro perimetrale del parco seguendo il limite del cortile posteriore del palazzo Prefettizio e della Questura e continuando lungo il muro di cinta fino alla facciata posteriore della reggia e da qui lungo la facciata laterale sul giardino "Flora", questo compreso, fino alla via Douhet su piazza Carlo III; nonche' l'area compresa nel comune di Casagiove della profondita' di m 200 dal muro di cinta del parco su via Passionisti, dall'abitato di Ercole fino all'ospedale militare, ossia dall'incrocio con via Camusso fino all'incrocio con via S. Francesco; Considerato che l'area perimetrata ha notevole interesse pubblico perche', per il suo carattere di cospicua bellezza panoramica, costituisce un quadro naturale di incomparabile suggestivita', un complesso di cose immobile aventi valore estetico e tradizionale, all'interesse paesaggistico della predetta zona corrisponde quello storico-artistico, trattandosi del luogo in cui nel 1752 Carlo di Borbone edifico' il Palazzo Reale e realizzo' il grande parco della Reggia, con disegni e la direzione di Luigi Vanvitelli che, nell'opera, seppe fondere architettura e scenografia, decorazione, idraulica e urbanistica; il parco, con le aree adiacenti e le colline di fondo, non e' altro che l'estensione della spazialita' interna al palazzo, ove gallerie radiali si diramano da un asse centrale, prolungamento del viale Carlo III, ideale collegamento della capitale del Regno con Caserta e l'anfiteatro naturale dei colli Tifatini, asse che trova poi il suo coronamento in una grotta artificiale posta al di sopra di un salto di circa 82 metri di dislivello; dal quale le acque del condotto Carolino, convogliate dalle sorgenti del Fizzo ai piedi del Taburno a circa 50 km di distanza, si precipitano nella vasca denominata "bagno di Diana" ed alimentano i canali, i bacini e le fontane; alla sinistra della cascata e' il giardino inglese voluto dalla regina Carolina e realizzato dal botanico inglese Giovanni Andrea Graefe'r, negli anni 1782-90, con la collaborazione di Carlo Vanvitelli; Rilevato che il bosco di S. Silvestro che prende il nome da una chiesa medievale, riportata nella bolla (1113) del metropolita di Capua Sennete, riveste le pendici dei monti Briano e Maiulo, e fa da sfondo alle "reali delizie" borboniche, alla sommita' dei colli, in una piccola radura, fu eretto alla fine del secolo XVIII il casino di caccia che insieme a tutta l'area del bosco, annessa al parco reale, fa adesso parte dell'oasi del W.W.F. denominata appunto "S. Silvestro"; Considerato che l'intero complesso del parco, del bosco di S. Silvestro e del giardino all'inglese sono inseriti nell'anfiteatro naturale delle colline che coronano Caserta, denominate monti Tifatini, che costituiscono il fondale paesistico per tutti i punti di vista interni ai giardini; celebri punti di belvedere sono infatti gli appartamenti reali dai quali si gode il panorama delle fontane e dei colli Tifatini e il torrione che sormonta la cascata, dal quale la vista spazia sulla reggia, sui campi e sulla citta' sottostante ed altri descritti nella celebre edizione della guida "Caserta e S. Leucio, dell'architetto Ferdinando Patturelli" (Napoli 1826) sono soprastanti la cascata, all'interno del bosco di S. Silvestro, situati lungo la via di collegamento con S. Leucio, famoso casino di caccia borbonico, poi divenuto celebre come primo esperimento di colonia industriale per la filatura della seta; dall'interno del palazzo l'occhio coglie immediatamente il disegno territoriale paesistico che accomuna il parco e il sito della "reale colonia di S. Leucio", il cui edificio del "belvedere" fu inserito nel progetto vanvitelliano, descritto nella "Dichiarazione dei disegni" edita nel 1756; Considerato che tutto tale complesso di incomparabile bellezza paesistica, circondato una volta da campi e da orti, e' ora al centro degli abitati di Caserta e Casagiove, che continuano ad espandersi senza alcuna regolamentazione dell'attivita' edilizia nelle zone limitrofe al complesso vanvitelliano; che esistono pericoli di cancellazione del paesaggio agrario e collinare esistente nelle adiacenze del parco, dove permangono tracce evidenti dell'organizzazione territoriale e della viabilita' preesistente alla creazione della reggia; esistono tuttora opifici paleoindustriali, una volta di proprieta' regia, posti lungo il tracciato del parco ed alimentati dalle acque del Carolino provenienti dalle cascate, importanti testimonianze della compresenza, nel complesso vanvitelliano, anche di edifici adibiti a scopi produttivi oltre che di ambienti di svago e di rappresentanza; Considerato che il vincolo non significa divieto assoluto di costruibilita' o comunque di modifiche allo stato dei luoghi protetto dalla legge ma che esso deve essere considerato strumento indispensabile a preservare sia le residue aree verdi collinari che quelle pianeggianti edificate, limitrofe al parco, mediante controlli che ne impediscano il degrado e la trasformazione, incompatibili con la salvaguardia ambientale, limitando le altezze degli edifici e regolando le distanze dal muro di confine del parco, del giardino inglese e del bosco di S. Silvestro in modo da tutelare, in particolare, la visione dei colli Tifatini da S. Leucio a Caserta vecchia; Considerato che e' necessario salvaguardare il paesaggio nel quale sono inseriti i giardini in modo da non comprometterne la visione dai celebri punti di vista dagli appartamenti reali, dei giardini e del torrione che sormonta la cascata grande; Considerata l'esigenza di integrare l'elenco delle aree gia' vincolate del viale Carlo III e di S. Leucio al fine di conservare l'integrita' del parco reale, del bosco di S. Silvestro, del giardino all'inglese e del paesaggio collinare e pianeggiante che fa loro da corona ed i rapporti visivi esistenti tra gli edifici della "reale colonia di S. Leucio" ed il complesso vanvitelliano; Rilevata pertanto la necessita' di sottoporre l'area sopradescritta ad un idoneo provvedimento di tutela; Visto il parere favorevole espresso dal comitato di settore per i beni ambientali e architettonici del Consiglio nazionale per i beni culturali e ambientali nella seduta del 14 e 15 maggio 1996 in ordine alla proposta di vincolo formulata dalla soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici di Caserta e Benevento; Decreta: L'area, sita nei comuni di Caserta e Casagiove cosi' come sopra perimetrata, e' dichiarata di notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497, ed in applicazione dell'art. 82 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, ed e' pertanto soggetta a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa ed a quelle previste nel citato decreto del Presidente della Repubblica. La soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici di Caserta e Benevento provvedera' a che copia della Gazzetta Ufficiale contenente il presente decreto venga affissa ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, e dell'art. 12 del regolamento 3 giugno 1940, n. 1357, all'albo dei comuni interessati e che copia della Gazzetta Ufficiale stessa, con relativa planimetria da allegare, venga depositata presso i competenti uffici dei comuni suddetti. Avverso il presente atto e' ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti al tribunale amministrativo regionale competente per territorio o, a scelta dell'interessato, avanti al tribunale amministrativo regionale del Lazio, secondo le modalita' di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1034, ovvero e' ammesso ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, rispettivamente entro sessanta e centoventi giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto. Roma, 9 luglio 1996 Il Ministro: VELTRONI Registrato alla Corte dei conti il 16 settembre 1996 Registro n. 1 Beni Culturali, foglio n. 312