MINISTERO DELLA SANITA'

COMUNICATO

Modificazione  all'autorizzazione  all'immissione  in commercio della
specialita' medicinale "CRIXIVAN - Indinavir" iscritta  nel  registro
comunitario dei medicinali con i numeri: EU/1/96/024/001-005
(GU n.280 del 1-12-1997 - Suppl. Ordinario n. 240)

  Con  decisione  della  Commissione  europea  n.  C (97) 2747 del 27
agosto 1997, notificata alla Repubblica italiana il 28  agosto  1997,
pervenuta  a  questa  Amministrazione  in  data  25  settembre  1997,
l'autorizzazione  all'immissione  in  commercio   della   specialita'
medicinale "CRIXIVAN - Indinavir" e' stata cosi' modificata:
  a)  l'allegato  I (riassunto delle caratteristiche del prodotto) e'
sostituito dall'allegato 1 della predetta decisione;
  b)  l'allegato  III.B  (foglietto   illustrativo)   e'   sostituito
dall'allegato 2 della predetta decisione.
                                                           ALLEGATO 1
                             ALLEGATO I
            RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1.  DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
CRIXIVAN 200 mg
2.  COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Le capsule di CRIXIVAN 200 mg contengono 250 mg di indinavir solfato,
che corrispondono a 200 mg di indinavir.
3.  FORMA FARMACEUTICA
Capsule.
4.  INFORMAZIONI CLINICHE
4.1 Indicazioni terapeutiche
CRIXIVAN  e'  indicato  per  il  trattamento  di  pazienti adulti con
infezione da HIV-1, che presentano immunodeficienza in fase  avanzata
o    progressiva,   in   associazione   con   analoghi   nucleosidici
antiretrovirali.
L'associazione    con     zidovudina,     zidovudina/didanosina     e
zidovudina/lamivudina  riduce la carica virale nel siero e aumenta la
conta delle cellule CD4. Un'analisi  preliminare  di  studi  iniziali
ancora  in  corso  indica  che  l'indinavir rallenta il decorso della
malattia. Sono in corso  studi  clinici  per  confermare  i  benefici
clinici dell'indinavir.
Vedere la sezione 5.1 per i risultati di farmacodinamica.
4.2 Posologia e modo di somministrazione
Il dosaggio raccomandato di CRIXIVAN e' 800 mg per os ogni 8 ore.
CRIXIVAN   deve   essere  usato  in  associazione  con  altri  agenti
antiretrovirali (ad es., analoghi nucleosidici).
Le capsule devono essere ingerite intere.
Dal momento che CRIXIVAN deve essere assunto ad intervalli di 8  ore,
e'  opportuno  stabilire  uno  schema  di dosaggio conveniente per il
paziente. Per un assorbimento ottimale  del  farmaco,  CRIXIVAN  deve
essere  somministrato  a digiuno con acqua 1 ora prima o 2 ore dopo i
pasti. In alternativa, CRIXIVAN  puo'  essere  somministrato  con  un
pasto leggero a basso contenuto di grassi.
Per  assicurare una adeguata idratazione, si raccomanda che nell'arco
delle 24 ore il paziente beva almeno 1,5 litri di liquidi.
Qualora la rifabutina venga somministrata in concomitanza a CRIXIVAN,
a causa di un aumento delle concentrazioni plasmatiche di  rifabutina
e  di una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di indinavir, si
suggerisce  di  ridurre  della  meta'  il  dosaggio  standard   della
rifabutina  (consultare  la  scheda  tecnica  della ditta produttrice
della rifabutina) ed aumentare il dosaggio  di  CRIXIVAN  a  1.000  -
1.200  mg  ogni  8  ore.  Questo  regime  di  dosaggio  non  e' stato
confermato  negli  studi  clinici  e  potrebbe determinare un aumento
clinicamente significativo  delle  concentrazioni  plasmatiche  della
rifabutina.
A  causa di un aumento delle concentrazioni plasmatiche di indinavir,
quando somministrato in concomitanza con ketoconazolo, e'  necessario
ridurre il dosaggio di CRIXIVAN a 600 mg ogni 8 ore.
In   pazienti  con  insufficienza  epatica  lieve-moderata  dovuta  a
cirrosi, il dosaggio di CRIXIVAN deve essere ridotto a 600 mg ogni  8
ore.
Il  trattamento  medico  di  pazienti  con  uno  o  piu'  episodi  di
nefrolitiasi deve prevedere un adeguato apporto idrico e puo'  essere
presa  in considerazione un'interruzione temporanea della terapia (ad
es., 1-3 giorni) durante l'episodio acuto di nefrolitiasi  oppure  la
sospensione della terapia.
4.3 Controindicazioni
Ipersensibilita'    clinicamente    significativa   verso   qualsiasi
componente di questo prodotto.
Indinavir non deve essere somministrato in concomitanza a farmaci con
un basso indice terapeutico e  che  sono  substrati  del  CYP3A4.  La
somministrazione    concomitante   puo'   determinare   un'inibizione
competitiva  del  metabolismo  di  questi   farmaci   e   genera   la
potenzialita'  che  si  verifichino eventi indesiderati gravi e/o che
mettono in pericolo la vita del paziente quali aritmie cardiache  (ad
es.,  terfenadina,  astemizolo,  cisapride),  sedazione  prolungata o
depressione respiratoria (ad es., alprazolam, triazolam e midazolam).
L'indinavir  non  deve  essere  somministrato  in  concomitanza  alla
rifampicina,  in quanto tale associazione determina una riduzione del
90% delle concentrazioni plasmatiche dell'indinavir.
4.4. Speciali avvertenze e opportune precauzioni d'impiego
Manifestazioni di nefrolitiasi, comprendenti dolore al fianco  con  o
senza   ematuria   (anche  ematuria  microscopica),  non  sono  state
riportate di frequente. (Vedere 4.8 Effetti indesiderati - Esperienza
post-marketing). Si raccomanda un adeguato apporto idrico in tutti  i
pazienti  in trattamento con CRIXIVAN (vedere 4.2 Posologia e modo di
somministrazione).
In pazienti  con  insufficienza  epatica  lieve-moderata  causata  da
cirrosi puo' essere necessaria una riduzione del dosaggio di CRIXIVAN
in  considerazione del ridotto metabolismo dell'indinavir (vedere 4.2
Posologia e modo di  somministrazione).  Pazienti  con  insufficienza
epatica  grave  non sono stati studiati. In assenza di tali studi, e'
opportuno agire con cautela, in quanto puo'  verificarsi  un  aumento
dei livelli di indinavir.
La sicurezza in pazienti con funzione renale compromessa non e' stata
valutata;  tuttavia,  meno  del 20% di indinavir viene escreto con le
urine, sia come farmaco immodificato o in forma di metaboliti.
Negli studi clinici, la maggior parte  dei  pazienti  valutati  erano
uomini di razza caucasica.
la sicurezza e l'efficacia nei bambini non sono state dimostrate.
L'indinavir  deve essere usato con cautela con altri farmaci che sono
potenti induttori del CYP3A4. La somministrazione  concomitante  puo'
determinare    una   riduzione   delle   concentrazioni   plasmatiche
dell'indinavir e, di conseguenza, un maggior rischio  di  sottodosare
il  farmaco  e  facilitare  lo  sviluppo  di  resistenza. (Vedere 4.5
Interazioni con altri medicinali e  interazioni  di  qualsiasi  altro
genere).
Pazienti  trattati  con  rifampicina, rifabutina o, cronicamente, con
aciclovir sono stati esclusi dalla sperimentazione clinica. Tuttavia,
i pazienti trattati in modo discontinuo con aciclovir non sono  stati
esclusi dagli studi clinici.
Ogni  capsula  contiene  74 mg di lattosio (anidro). E' probabile che
questa quantita' sia insufficiente per indurre sintomi  specifici  di
intolleranza.
Sono   stati   riportati   casi  di  aumento  di  episodi  emorragici
comprendenti ematomi cutanei ed emartro spontanei in pazienti affetti
da emofilia di tipo A e B trattati con inibitori della  proteasi.  In
alcuni  pazienti  si  e'  reso  necessario  un incremento di dose del
fattore VIII. In  piu'  della  meta'  dei  casi  riportati  e'  stato
possibile  continuare  il  trattamento con inibitori della proteasi o
riprenderlo nel caso sia stato interrotto. E'  stata  ipotizzata  una
relazione  causale,  sebbene  non  sia  stato  chiarito il meccanismo
d'azione. I pazienti emofilici devono pertanto essere informati circa
la possibilita' di un aumento di tali episodi emorragici.
Sono stati segnalati alcuni casi di anemia  emolitica  acuta,  alcuni
dei  quali  gravi  e  rapidamente  ingravescenti.  Una volta fatta la
diagnosi,  devono  essere  messe  in   atto   le   opportune   misure
terapeutiche  per  il  trattamento dell'anemia emolitica, che possono
anche comprendere la sospensione di CRIXIVAN.
4.5 Interazioni con altri  medicinali  ed  interazioni  di  qualsiasi
altro genere
Sono  stati  eseguiti studi specifici sull'integrazione farmacologica
tra    indinavir    ed    i     seguenti     farmaci:     zidovudina,
zidovudina/lamivudina,    stavudina,    trimetoprim/sulfametossazolo,
fluconazolo, isoniazide, claritromicina, chinidina, cimetidina  e  un
contraccettivo orale (noretindrone/etinilestradiolo 1/35). Con questi
farmaci  non  sono  state osservate interazioni di rilevanza clinica.
Interazioni clinicamente  significative  con  altri  farmaci  vengono
descritte di seguito.
Rifabutina
La  somministrazione  concomitante di indinavir, 800 mg ogni 8 ore, e
rifabutina, 300 mg una volta al giorno o 150 mg una volta al  giorno,
e'  stata  valutata  in  due  studi  clinici distinti. I risultati di
questi studi hanno mostrato una diminuzione  dell'AUC  dell'indinavir
(34% e 33% rispettivamente vs indinavir 800 mg ogni 8 ore da solo) ed
un  aumento  dell'AUC della rifabutina (173% e 55% rispettivamente vs
rifabutina 300 mg una volta al giorno da sola). Questo aumento  delle
concentrazioni   plasmatiche   della   rifabutina   e'  probabilmente
correlato all'inibizione, da parte  dell'indinavir,  del  metabolismo
della  rifabutina  mediato  dal CYP3A4. Quando indinavir e rifabutina
vengono somministrati in concomitanza,  e'  necessario  aumentare  il
dosaggio  dell'indinavir  e  ridurre  il  dosaggio  della  rifabutina
(Vedere 4.2 Posologia e modo di somministrazione).
Ketoconazolo
La somministrazione di una dose di 400 mg di ketoconazolo, un potente
inibitore del CYP3A4,  con  una  dose  di  400  mg  di  indinavir  ha
determinato  un aumento del 62% dell'AUC dell'indinavir, clinicamente
rilevante, e un aumento del 14%  della  Cmax  dell'indinavir.  Quando
indinavir  e ketoconazolo vengono somministrati in concomitanza, deve
essere considerata una riduzione del dosaggio di indinavir a  600  mg
ogni 8 ore.
Altro
Uno  studio  sull'interazione  farmacologica tra indinavir e metadone
non e' stato  effettuato.  L'uso  concomitante  puo'  determinare  un
aumento  delle  concentrazioni plasmatiche del metadone. la rilevanza
clinica di questo dato non e' nota.
Uno studio regolamentare sull'interazione farmacologica tra indinavir
e itraconazolo non e' stato effettuato. Poiche' l'itraconazolo e'  un
potente inibitore del CYP3A4, l'uso concomitante potrebbe determinare
aumenti  clinicamente  significativi delle concentrazioni plasmatiche
di indinavir. Tale associazione va evitata.
L'uso concomitante di altri farmaci induttori del  CYP3A4,  quali  il
fenobarbitale,  la fenitoina, il desametazone e la carbamazepina puo'
indurre le concentrazioni plasmatiche di indinavir.
L'efficacia e la sicurezza dell'indinavir in associazione  con  altri
inibitori della proteasi non e' stata dimostrata. E' probabile che la
somministrazione  concomitante  con  il  ritonavir  determini aumenti
significativi delle concentrazioni plasmatiche dell'indinavir.
Non  e'  stato  eseguito  uno  studio  regolamentare  di  interazione
farmacologica  tra indinavir e didanosina. Tuttavia, e' possibile che
sia necessario un pH  gastrico  normale  (acido)  per  l'assorbimento
ottimale  di  indinavir; l'acido d'altro canto degrada rapidamente la
didanosina, la quale e' formulata con sostanze tampone che  aumentano
il pH. Indinavir e didanosina devono essere somministrati ad almeno 1
ora  di  distanza  l'uno  dall'altra,  a stomaco vuoto (consultare la
scheda tecnica della didanosina). In uno studio  clinico  l'attivita'
antiretrovirale e' risultata inalterata quando la didanosina e' stata
somministrata tre ore dopo il trattamento con indinavir.
Per un assorbimento ottimale, indinavir deve essere somministrato con
acqua 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti. In alternativa indinavir puo'
essere  assunto  con  un  pasto leggero, a basso contenuto di grassi.
L'assorbimento di  indinavir  e'  ridotto  quando  il  farmaco  viene
assunto con pasti ad elevato contenuto calorico, lipidico o proteico.
4.6 Uso durante la gravidanza e l'allattamento
Uso in gravidanza
CRIXIVAN  non e' stato studiato in donne in gravidanza. Fino a quando
non saranno disponibili ulteriori dati, CRIXIVAN  deve  essere  usato
durante  la  gravidanza solo se i potenziali benefici giustificano il
rischio potenziale per il feto.
Durante   il   trattamento   con   CRIXIVAN   si    e'    manifestata
iperbilirubinemia, soprattutto come bilirubina indiretta, nel 10% dei
pazienti  trattati  con indinavir. Poiche' non e' noto se l'indinavir
peggiorera'   l'iperbilirubinemia   fisiologica   nei   neonati,   e'
necessaria   un'accurata   valutazione   sull'opportunita'  di  usare
CRIXIVAN in donne in gravidanza al momento del parto (vedere  Effetti
indesiderati).
Studi  di tossicita' sullo sviluppo effettuati in ratti e in conigli,
a dosaggi simili o di poco piu' elevati rispetto a quelli  utilizzati
nell'uomo  non  hanno mostrato evidenze di teratogenicita'. Nel ratto
non sono state osservate alterazioni esterne o viscerali correlate al
trattamento.   Nel   ratto   sono   state   osservate   modificazioni
scheletriche,  che comprendevano un aumento dell'incidenza di costole
soprannumerarie (a  dosi  uguali  o  inferiori  a  quelle  utilizzate
nell'uomo)  e  di  costole  cervicali  (a  dosi simili o di poco piu'
elevate  rispetto  a  quelle  utilizzate nell'uomo). Nel coniglio non
sono state osservate modificazioni esterne, viscerali o  scheletriche
correlate  al  trattamento.  In  entrambe  le  specie  non sono stati
osservati aborti, ne' effetti sulla sopravvivenza embrionale/fetale o
sul peso del feto.
Uso durante allattamento
Le autorita' sanitarie raccomandano  che  un  neonato  non  venga  in
nessun  caso  allattato  dalla madre con infezione da HIV, al fine di
evitare la trasmissione del virus. Non  e'  noto  se  l'indinavir  e'
escreto   nel   latte   umano.  Tuttavia,  e'  stato  dimostrato  che
l'indinavir viene escreto nel  latte  di  ratto  ed  e'  stato  anche
associato   ad   un   basso   peso   corporeo   del  piccolo  durante
l'allattamento. Finche' non saranno disponibili  ulteriori  dati,  le
donne devono sospendere l'allattamento durante il trattamento.
4.7 Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchine
Non  ci  sono  dati  che indichino che l'indinavir interferisce sulla
capacita' di guidare e sull'uso di  macchine.  Tuttavia,  i  pazienti
devono  essere  informati  che  in corso di trattamento con indinavir
sono stati riportati capogiri e annebbiamento della vista.
4.8 Effetti indesiderati
In studi clinici controllati condotti in tutto il mondo,  l'indinavir
e'  stato  somministrato  da  solo o in associazione con altri agenti
antiretrovirali (zidovudina, didanosina, stavudina e/o lamivudina)  a
circa  2.000  pazienti,  la  maggior  parte dei quali erano uomini di
razza caucasica (15% donne).
L'indinavir non ha alterato il tipo, la frequenza o la severita'  dei
principali  effetti  indesiderati  conosciuti associati all'uso della
zidovudina, della didanosina o della lamivudina.
Gli  eventi  clinici  indesiderati  segnalati  dai  ricercatori  come
possibilmente,  probabilmente  o  sicuramente  correlati  al farmaco,
verificatisi in una percentuale maggiore o uguale a 5%  dei  pazienti
trattati  con  CRIXIVAN  da  solo  o in associazione (n = 309) per 24
settimane  sono  elencati  di  seguito.  Molti   di   questi   eventi
indesiderati  sono  stati  identificati  come  una  condizione comune
preesistente o di frequente rilevanza clinica in  questa  popolazione
di  pazienti.  Questi eventi indesiderati sono stati: nausea (35,3%),
cefalea (25,2%) diarrea (24,6%), astenia/faticabilita' (24,3%),  rash
(19,1%), alterazione del gusto (19,1%), secchezza della cute (16,2%),
dolore   addominale   (14,6%),   vomito  (11,0%),  capogiri  (10,7%),
dispepsia  (10,7%),  flatulenza  (7,8%),  insonnia  (7,4%),   prurito
(7,4%),  iperestesia  (7,1%),  secchezza  delle fauci (6,8%), disuria
(6,5%), rigurgito acido (6,5%), parestesia (5,2%) e  mialgia  (5,2%).
Ad  eccezione della secchezza della cute, del rash e dell'alterazione
del gusto, l'incidenza di eventi clinici indesiderati e' stata simile
o piu' elevata tra i pazienti del gruppo di  controllo  trattati  con
analoghi  nucleosidici  antiretrovirali rispetto ai pazienti trattati
con CRIXIVAN da solo o  in  associazione.  Il  profilo  di  sicurezza
complessivo e' rimasto simile nei 107 pazienti trattati con CRIXIVAN,
da solo o in associazione, per 48 settimane.
Nefrolitiasi,  che  comprende  dolore  al  fianco associato o meno ad
ematuria (anche ematuria microscopica), e' stata riportata  in  circa
4%  (79/2205) dei pazienti che negli studi clinici erano trattati con
CRIXIVAN. In generale, questi eventi non sono stati  accompagnati  da
disfunzione   renale   e   si  sono  risolti  con  apporto  idrico  e
l'interruzione temporanea della terapia (ad es., 1-3 giorni).
Esami di laboratorio
Alterazioni  dei valori di laboratorio riportate dai ricercatori come
possibilmente, probabilmente o sicuramente correlate al  farmaco,  in
una  percentuale  maggiore  o  uguale a 10% dei pazienti trattati con
CRIXIVAN da solo o in associazione,  sono  state:  aumenti  del  VCM,
dello   SGOT  e  della  SGPT,  della  bilirubina  indiretta  e  della
bilirubina  sierica  totale;  riduzione  dei  neutrofili;   ematuria,
proteinuria e cristalluria.
Casi  isolati  di  iperbilirubinemia  asintomatica (bilirubina totale
maggiore  o  uguale   a   2,5   mg/dl,   43   micromol/l),   riferiti
prevalentemente   come   bilirubina  indiretta  elevata  e  raramente
associati ad  aumenti  della  SGOT,  della  SGPT  o  della  fosfatasi
alcalina,  si  sono  verificati in circa il 10% dei pazienti trattati
con CRIXIVAN somministrato da solo o in associazione con altri agenti
antiretrovirali. La maggior  parte  dei  pazienti  ha  continuato  il
trattamento  con  CRIXIVAN  senza  riduzioni  del dosaggio e i valori
della bilirubina sono gradualmente ritornati verso i  valori  basali.
L'iperbilirubinemia  si  e'  verificata  piu' frequentemente con dosi
superiori ai 2,4 g/die rispetto a dosi inferiori ai 2,4 g/die.
Esperienza post-marketing
Le seguenti ulteriori reazioni indesiderate sono state riportate  con
l'entrata in commercio del farmaco.
Organismo in toto/sito aspecifico: distensione addominale.
apparato digerente: alterazioni della funzionalita' epatica, epatite,
comprese rare segnalazioni di insufficienza epatica.
Ematologici:  aumento  dell'emorragie spontanee in pazienti emofilici
anemia emolitica acuta (vedere 4.4 Speciali  avvertenze  e  opportune
precauzioni d'impiego).
Cute e annessi cutanei: iperpigmentazione.
Apparato  urogenitale:  nefrolitiasi,  in  alcuni  casi  associata  a
disfunzione renale, compresa l'insufficienza renale acuta.
4.9 Sovradosaggio
Non  e'  noto  se  l'indinavir  sia  dializzabile  mediante   dialisi
peritoneale o emodialisi.
5.  PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
5.1 Proprieta' farmacodinamiche
Categoria  farmacoterapeutica:  inibitore  della proteasi, codice ATC
J05AE02
Meccanismo d'azione
Indinavir inibisce la proteasi dell'HIV-1 e dell'HIV-2  ricombinante,
con  una selettivita' approssimativamente dieci volte maggiore per la
proteinasi dell'HIV-1 rispetto a quella  dell'HIV-2.  L'indinavir  si
lega  reversibilmente  al  sito  attivo della proteasi e inibisce con
meccanismo  competitivo  l'enzima,  prevenendo  in  questo  modo   il
clivaggio  del precursore virale poliproteico che si verifica durante
la maturazione della particella virale neoformata.
Le particelle immature risultanti non sono infettive, ne' in grado di
instaurare nuovi cicli di infezione. Indinavir non inibisce  in  modo
significativo  le  proteasi  eucariotiche,  quali la renina umana, la
catepsina D umana, l'elastasi umana e il fattore Xa umano.
Microbiologia
L'indinavir, a concentrazioni da 50 a 100 nM, ha mediato l'inibizione
del  95%  (CI95)  della  propagazione  virale  (rispetto al controllo
infettato dal virus, non trattato) in colture di cellule  linfoidi  T
umane   e   in   monociti/macrofagi   primari   umani,   infettati  e
rispettivamente con le varianti LAI, MN e RF dell'HIV-1 e con SF 162,
una variante virale macrofagotropica. L'indinavir,  a  concentrazioni
da  25 a 100 nM, ha mediato una inibizione del 95% della propagazione
virale in colture di cellule mononucleate di sangue umano  periferico
attivate  mitogenicamente,  infettate  con diversi isolati clinici di
HIV-1, che hanno incluso isolati resistenti alla  zidovudina  e  agli
inibitori  della  transcriptasi  inversa  di natura non nucleosidica.
L'attivita' sinergica antiretrovirale e' stata osservata  in  cellule
linfoidi  T  umane infettate con la variante LAI dell'HIV-1, incubate
con indinavir e o  zidovudina  o  didanosina  o  un  inibitore  della
transcriptasi inversa di natura non nucleosidica.
Resistenza farmacologica
In alcuni pazienti si e' verificata la perdita della soppressione dei
livelli  di RNA virale; tuttavia, la conta delle cellule CD4 rimaneva
spesso  al  di  sopra  dei  livelli  di  pretrattamento.  Quando   si
verificava  perdita  della  soppressione  dei  livelli di RNA virale,
questa era tipicamente associata alla  sostituzione  in  circolo  del
virus  sensibile con le varianti virali resistenti. La resistenza era
correlata con l'accumulo di  mutazioni  nel  genoma  virale,  la  cui
espressione  era  rappresentata  da  sostituzioni aminoacidiche nella
proteasi.
Sono state identificate almeno undici posizioni aminoacidiche residue
della  proteasi  dell'HIV-1,  la  cui  sostituzione  e'  associata  a
resistenza. Nessuna singola sostituzione era in grado di produrre una
resistenza  agli  inibitori  valutabile.  In  generale,  livelli piu'
elevati di resistenza  derivano  dalla  coespressione  di  un  numero
maggiore  di  sostituzioni  nelle  undici  posizioni identificate. Da
quanto e' apparso, le sostituzioni in queste posizioni si  accumulano
sequenzialmente,  come  risultato, probabilmente, di una replicazione
virale in atto.
Si deve notare che la diminuzione della soppressione dei  livelli  di
RNA  virale  e' stata osservata piu' frequentemente quando la terapia
con CRIXIVAN veniva iniziata a  dosi  piu'  basse  della  dose  orale
raccomandata di 2,4 g/die. Per questo motivo, la terapia con CRIXIVAN
deve   essere  iniziata  alla  dose  raccomandata  per  aumentare  la
soppressione  della  replicazione  virale  e,  quindi,  per   inibire
l'insorgenza di resistenza virale.
L'uso  concomitante  di  indinavir  con  analoghi nucleosidici (in un
paziente che non e' stato mai trattato) puo' ridurre  il  rischio  di
sviluppo  di  resistenza  sia  nei confronti dell'indinavir che degli
analoghi nucleosidici.  In  uno  studio  comparativo  la  terapia  di
associazione   con   analoghi   nucleosidici  (terapia  triplice  con
zidovudina piu' didanosina) ha conferito  una  protezione  contro  la
selezione   del   virus   che   presentava  almeno  una  sostituzione
aminoacidica associata a resistenza sia nei confronti  dell'indinavir
(da  13/24  a  2/20  a  24  settimane  di terapia) che degli analoghi
nucleosidici (da 10/16 a 0/20 a 24 settimane di terapia).
La terapia  di  associazione  con  CRIXIVAN  viene  preferita  per  i
problemi causati dall'insorgenza di resistenza.
Resistenza crociata
Isolati  di  pazienti  con HIV-1 in cui la sensibilita' all'indinavir
era diminuita, hanno mostrato resistenza crociata, diversa per tipo e
grado,  verso   vari   inibitori   della   proteasi   dell'HIV,   che
comprendevano  il  ritonavir e il saquinavir. Una resistenza crociata
completa e' stata osservata tra  indinavir  e  ritonavir,  mentre  la
resistenza   crociata   con  il  saquinavir  variava  da  un  isolato
all'altro. Molte delle sostituzioni aminoacidiche della proteasi  che
sono  state associate a resistenza verso ritonavir e saquinavir, sono
state associate a resistenza anche verso l'indinavir.
Effetti farmacodinamici
Ad oggi e' stato documentato che il  trattamento  con  indinavir,  da
solo  o  in  associazione con altri agenti antiretrovirali, riduce la
carica virale e aumenta i linfociti CD4 in pazienti con  conta  delle
cellule CD4 inferiore a 500 cell/mm(cubi)
Gli  effetti di indinavir (da solo o in associazione con altri agenti
antiretrovirali) sui marker biologici di  attivita'  della  malattia,
conta  delle cellule CD4 e RNA virale sierico, sono stati valutati in
diversi studi che hanno coinvolto  pazienti  sieropositivi  all'HIV-1
con  conta  delle  cellule  CD4  < 500 cellule/mm(cubi). Questi studi
hanno documentato che l'indinavir al dosaggio di 2,4 g/die  e'  stato
costantemente  associato  ad  aumenti  di  90-100 cell/mm(cubi) della
conta mediana delle cellule CD4 e a riduzioni mediane di  RNA  virale
sierico di oltre 1 log(10) copie/ml, che si sono mantenuti per almeno
24  settimane.  Circa  il  40%  di  questi  pazienti  hanno  mostrato
riduzioni dei livelli sierici di  RNA  virale  al  di  sotto  di  500
copie/ml, il limite di rilevazione dell'esame.
In  uno  studio  a  24  settimane, i declini mediani dell''RNA virale
sierico nel  gruppo  trattato  con  indinavir  da  solo,  nel  gruppo
trattato  con indinavir in associazione con zidovudina e lamivudina e
nel  gruppo  trattato  con  zidovudina  piu'  lamivudina  sono  stati
rispettivamente  di  0,67  log(10)  (79%),  1,88 log(10) (98%) e 0,66
log(10) (78%). A 24  settimane  le  percentuali  di  pazienti  i  cui
livelli  sierici di RNA virale si sono ridotti al di sotto del limite
di rilevazione del test (< 500 copie/ml) sono state del 35% e del 91%
nei gruppi trattati con  indinavir,  rispettivamente  da  solo  e  in
associazione.   Alla   24a  settimana,  nel  gruppo  zidovudina  piu'
lamivudina un totale dello 0% dei pazienti ha mostrato questo livello
sierico di RNA virale. Il valore mediano della  conta  delle  cellule
CD4 e' aumentato in tutti i gruppi di trattamento.
5.2 Proprieta' farmacocinetiche
Assorbimento
Indinavir,  a  digiuno,  e'  rapidamente  assorbito,  raggiungendo la
concentrazione plasmatica massima in 0,8 piu' o meno 0,3  ore  (media
piu' o meno DS). A dosi superiori al range di dosaggio di 200-800 mg,
sono   state   rilevate   concentrazioni   plasmatiche  di  indinavir
leggermente maggiori rispetto ad un aumento proporzionale alla  dose.
A  livelli  di  dosaggio  fra  800 mg e 1000 mg, il discostamento dal
livello proporzionale alla dose  e'  meno  evidente.  Data  la  breve
emivita, 1,8 piu' o meno 0,4 ore, dopo dosi multiple si e' verificato
solo un minimo aumento delle concentrazioni plasmatiche.
La  somministrazione  di  indinavir con un pasto ad elevato contenuto
calorico,  lipidico  o  proteico  ha  determinato   un   assorbimento
attenuato  e  ridotto, con una riduzione approssimativamente dell'80%
dell'AUC e dell'86% della Cmax. La somministrazione con pasti leggeri
(ed es., pane tostato con marmellata, succo  di  mela  e  caffe'  con
latte  scremato  o  parzialmente  scremato  e  zucchero; oppure, corn
flakes,  latte  scremato  o  parzialmente  scremato  e  zucchero)  ha
determinato concentrazioni plasmatiche paragonabili ai  corrispettivi
valori dell'assunzione a digiuno.
Distribuzione
Nell'uomo  non  e' stato osservato un forte legame dell'indinavir con
le proteine plasmatiche (frazione non legata 39%). Non ci  sono  dati
sull'uomo  riguardo  il  passaggio dell'indinavir nel sistema nervoso
centrale.
Biotrasformazione
Sono stati individuati 7 principali metaboliti e le  vie  metaboliche
sono   state   identificate   con   la   glicuronidazione  dell'azoto
piridinico, la piridino-N-ossidazione con o senza l'idrossilazione in
posizione 3' dell'anello indanico, 3'-idrossilazione dell'indano,  la
p-idrossilazione della parte fenilmetilica e la N-depiridometilazione
con  o  senza  3'  -  idrossilazione.  Studi in vitro su microsomi di
epatociti umani hanno indicato che il citocromo  CYP3A4  e'  il  solo
isoenzima  del  P450  che  gioca  un ruolo importante nel metabolismo
ossidativo dell'indinavir.
L'analisi di campioni di sangue e  urine  di  soggetti  trattati  con
indinavir  ha indicato che i metaboliti dell'indinavir presentano una
minima attivita' inibitoria sulla proteasi.
Eliminazione
Quando sono state somministrate,  sia  a  volontari  che  a  pazienti
infettati da HIV, dosi superiori al range di dosaggio di 200-1000 mg,
il  recupero  urinario  e' risultato di poco superiore rispetto ad un
aumento proporzionale  alla  dose.  A  dosi  maggiori  del  range  di
dosaggio  clinico, la clearance renale (116 ml/min) dell'indinavir e'
indipendente dalla concentrazione. Meno del 20% dell'indinavir  viene
escreto  per  via  renale.  L'escrezione  urinaria  media del farmaco
immodificato dopo una singola dose somministrata a digiuno, e'  stata
del  10,4%  dopo  una dose di 700 mg, e del 12% dopo una dose di 1000
mg. L'indinavir e' stato rapidamente eliminato, con un'emivita di 1,8
ore.
Caratteristiche dei pazienti
Da quanto appare la farmacocinetica dell'indinavir non e' influenzata
ne' dal sesso ne' dalla razza.
Pazienti con insufficienza epatica lieve-moderata e evidenza  clinica
di   cirrosi   hanno   mostrato   una   diminuzione  del  metabolismo
dell'indinavir, con un aumento di circa il 60% della AUC  media  dopo
una  dose di 400 mg. L'emivita media dell'indinavir e' aumentata fino
a circa 2,8 ore.
In uno studio su pazienti sieropositivi per  l'HIV  trattati  con  un
regime  di  dosaggio  di  800  mg ogni 8 ore, i valori raggiunti allo
stato di equilibrio della AUC, delle  concentrazioni  plasmatiche  di
picco  e le concentrazioni plasmatiche a 8 ore dalla somministrazione
sono rispettivamente 28,713 nM h, 11,144 nM e 211 nM.
5.3 Dati preclinici di sicurezza
Cristalli sono stati rilevati nelle urine di ratti, di una scimmia  e
di  un cane. I cristalli non erano associati a lesioni renali indotte
dal  farmaco.  Un  aumento  del  peso  della  tiroide  e   iperplasia
follicolare  tiroidea,  causati  da  un aumento della clearance della
tiroxina, sono stati osservati in ratti trattati con indinavir a dosi
maggiore o uguale a 160 mg/kg/die. E' stato rilevato un  aumento  del
peso  del  fegato  in  ratti trattati con indinavir a dosi maggiore o
uguale  a  40 mg/kg/die, che a dosi maggiore o uguale a 320 mg/kg/die
era associato ad ipertrofia epatocellulare.
Nel ratto e nel topo la dose orale massima non letale di indinavir e'
risultata almeno di 5000 mg/kg, la dose piu' elevata  valutata  negli
studi di tossicita' acuta.
Studi  sul ratto hanno indicato un passaggio limitato del farmaco nel
tessuto cerebrale, una rapida distribuzione all'interno e all'esterno
del sistema linfatico e un'elevata escrezione con il  latte  materno.
La   distribuzione   attraverso   la  barriera  placentare  e'  stata
significativa nel ratto ma limitata nel coniglio.
Mutagenicita'  -  In  studi  con  o  senza   attivazione   metabolica
l'indinavir non ha mostrato attivita' mutagena o genotossica.
Cancerogenicita'  - Gli studi di cancerogenicita' dell'indinavir sono
in corso.
6.  INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1 Elenco degli eccipienti
Ogni capsula contiene come eccipienti:  lattosio  anidro  e  magnesio
stearato. Gli eccipienti che costituiscono la capsula sono: gelatina,
biossido  di  titanio,  silice  colloidale,  sodio lauril solfato. Le
capsule da 200 mg sono marcate con inchiostro  da  stampa  contenente
biossido di titanio (E 171) e E 132 indigotina.
Le capsule di CRIXIVAN 200 mg sono color bianco opaco e codificate in
blu.
6.2 Incompatibilita'
Non applicabile.
6.3 Periodo di stabilita'
Il periodo di validita' e' 18 mesi.
6.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Sensibile all'umidita'. Conservare la confezione ben chiusa.
6.5 Natura e contenuto della confezione
CRIXIVAN  200  mg  e' fornito in flaconi in HDPE (polietilene ad alta
densita'), con tappo in polipropilene e una protezione in  alluminio,
contenenti 180, 270 o 360 capsule.
Il  flacone  contiene  un  contenitore  con  un  essiccante  che deve
rimanere  nel  flacone.  Avvisare  il  paziente   di   non   ingerire
l'essiccante.
7.  TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
MERCK SHARP & DOHME Ltd.
Hertford Road, Hoddesdon
Hertfordshire EN11 9BU
Regno Unito
8.  NUMERI DI ISCRIZIONE NEL REGISTRO COMUNITARIO DEI MEDICINALI
EU/1/96/024/001
EU/1/96/024/002
EU/1/96/024/003
9.  DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
Ottobre 1996
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Maggio 1997
1.  DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
CRIXIVAN 400 mg
2.  COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Le capsule di CRIXIVAN 400 mg contengono 500 mg di indinavir solfato,
che corrispondono a 400 mg di indinavir.
3.  FORMA FARMACEUTICA
Capsule.
4.  INFORMAZIONI CLINICHE
4.1 Indicazioni terapeutiche
CRIXIVAN  e'  indicato  per  il  trattamento  di  pazienti adulti con
infezione da HIV-1, che presentano immunodeficienza in fase  avanzata
o    progressiva,   in   associazione   con   analoghi   nucleosidici
antiretrovirali.
L'associazione    con     zidovudina,     zidovudina/didanosina     e
zidovudina/lamivudina  riduce la carica virale nel siero e aumenta la
conta delle cellule CD4. Un'analisi  preliminare  di  studi  iniziali
ancora  in  corso  indica  che  l'indinavir rallenta il decorso della
malattia. Sono in corso  studi  clinici  per  confermare  i  benefici
clinici dell'indinavir.
Vedere la sezione 5.1 per i risultati di farmacodinamica.
4.2 Posologia e modo di somministrazione
Il dosaggio raccomandato di CRIXIVAN e' 800 mg per os ogni 8 ore.
CRIXIVAN   deve   essere  usato  in  associazione  con  altri  agenti
antiretrovirali (ad es., analoghi nucleosidici).
Le capsule devono essere ingerite intere.
Dal momento che CRIXIVAN deve essere assunto ad intervalli di 8  ore,
e'  opportuno  stabilire  uno  schema  di dosaggio conveniente per il
paziente. Per un assorbimento ottimale  del  farmaco,  CRIXIVAN  deve
essere  somministrato  a digiuno con acqua 1 ora prima o 2 ore dopo i
pasti. In alternativa, CRIXIVAN  puo'  essere  somministrato  con  un
pasto leggero a basso contenuto di grassi.
Per  assicurare una adeguata idratazione, si raccomanda che nell'arco
delle 24 ore il paziente beva almeno 1,5 litri di liquidi.
Qualora la rifabutina venga somministrata in concomitanza a CRIXIVAN,
a causa di un aumento delle concentrazioni plasmatiche di  rifabutina
e  di una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di indinavir, si
suggerisce  di  ridurre  della  meta'  il  dosaggio  standard   della
rifabutina  (consultare  la  scheda  tecnica  della ditta produttrice
della rifabutina) ed aumentare il dosaggio  di  CRIXIVAN  a  1.000  -
1.200  mg  ogni  8  ore.  Questo  regime  di  dosaggio  non  e' stato
confermato negli studi clinici  e  potrebbe  determinare  un  aumento
clinicamente  significativo  delle  concentrazioni  plasmatiche della
rifabutina.
A causa di un aumento delle concentrazioni plasmatiche di  indinavir,
quando  somministrato in concomitanza con ketoconazolo, e' necessario
ridurre il dosaggio di CRIXIVAN a 600 mg ogni 8 ore.
In  pazienti  con  insufficienza  epatica  lieve-moderata  dovuta   a
cirrosi,  il dosaggio di CRIXIVAN deve essere ridotto a 600 mg ogni 8
ore.
Il  trattamento  medico  di  pazienti  con  uno  o  piu'  episodi  di
nefrolitiasi deve prevedere un adeguato apporto idrico e puo'  essere
presa  in considerazione un'interruzione temporanea della terapia (ad
es., 1-3 giorni) durante l'episodio acuto di  nefrolitasi  oppure  la
sospensione della terapia.
4.3 Controindicazioni
Ipersensibilita'    clinicamente    significativa   verso   qualsiasi
componente di questo prodotto.
Indinavir non deve essere somministrato in concomitanza a farmaci con
un basso indice terapeutico e  che  sono  substrati  del  CYP3A4.  La
somministrazione    concomitante   puo'   determinare   un'inibizione
competitiva  del  metabolismo  di  questi   farmaci   e   genera   la
potenzialita'  che  si  verifichino eventi indesiderati gravi e/o che
mettono in pericolo la vita del paziente quali aritmie cardiache  (ad
es.,  terfenadina,  astemizolo,  cisapride),  sedazione  prolungata o
depressione respiratoria (ad es., alprazolam, triazolam e midazolam).
L'indinavir  non  deve  essere  somministrato  in  concomitanza  alla
rifampicina,  in quanto tale associazione determina una riduzione del
90% delle concentrazioni plasmatiche dell'indinavir.
4.4. Speciali avvertenze e opportune precauzioni d'impiego
Manifestazioni di nefrolitiasi, comprendenti dolore al fianco  con  o
senza   ematuria   (anche  ematuria  microscopica),  non  sono  state
riportate di frequente. (Vedere 4.8 Effetti indesiderati - Esperienza
post-marketing). Si raccomanda un adeguato apporto idrico in tutti  i
pazienti  in trattamento con CRIXIVAN (vedere 4.2 Posologia e modo di
somministrazione).
In pazienti  con  insufficienza  epatica  lieve-moderata  causata  da
cirrosi puo' essere necessaria una riduzione del dosaggio di CRIXIVAN
in  considerazione del ridotto metabolismo dell'indinavir (vedere 4.2
Posologia e modo di  somministrazione).  Pazienti  con  insufficienza
epatica  grave  non sono stati studiati. In assenza di tali studi, e'
opportuno agire con cautela, in quanto puo'  verificarsi  un  aumento
dei livelli di indinavir.
La sicurezza in pazienti con funzione renale compromessa non e' stata
valutata;  tuttavia,  meno  del 20% di indinavir viene escreto con le
urine, sia come farmaco immodificato o in forma di metaboliti.
Negli studi clinici, la maggior parte  dei  pazienti  valutati  erano
uomini di razza caucasica.
La sicurezza e l'efficacia nei bambini non sono state dimostrate.
L'indinavir  deve essere usato con cautela con altri farmaci che sono
potenti induttori del CYP3A4. La somministrazione  concomitante  puo'
determinare    una   riduzione   delle   concentrazioni   plasmatiche
dell'indinavir e, di conseguenza, un maggior rischio  di  sottodosare
il  farmaco  e  facilitare  lo  sviluppo  di  resistenza. (Vedere 4.5
Interazioni con altri medicinali e  interazioni  di  qualsiasi  altro
genere).
Pazienti  trattati  con  rifampicina, rifabutina o, cronicamente, con
aciclovir sono stati esclusi dalla sperimentazione clinica. Tuttavia,
i pazienti trattati in modo discontinuo con aciclovir non sono  stati
esclusi dagli studi clinici.
Ogni  capsula  contiene 149 mg di lattosio (anidro). E' probabile che
questa quantita' sia insufficiente per indurre sintomi  specifici  di
intolleranza.
Sono   stati   riportati   casi  di  aumento  di  episodi  emorragici
comprendenti ematomi cutanei ed emartro spontanei in pazienti affetti
da emofilia di tipo A e B trattati con inibitori della  proteasi.  In
alcuni  pazienti  si  e'  reso  necessario  un incremento di dose del
fattore VIII. In  piu'  della  meta'  dei  casi  riportati  e'  stato
possibile  continuare  il  trattamento con inibitori della proteasi o
riprenderlo nel caso sia stato interrotto. E'  stata  ipotizzata  una
relazione  causale,  sebbene  non  sia  stato  chiarito il meccanismo
d'azione. I pazienti emofilici devono pertanto essere informati circa
la possibilita' di un aumento di tali episodi emorragici.
Sono stati segnalati alcuni casi di anemia  emolitica  acuta,  alcuni
dei  quali  gravi  e  rapidamente  ingravescenti.  Una volta fatta la
diagnosi,  devono  essere  messe  in   atto   le   opportune   misure
terapeutiche  per  il  trattamento dell'anemia emolitica, che possono
anche comprendere la sospensione di CRIXIVAN.
4.5 Interazioni con altri  medicinali  ed  interazioni  di  qualsiasi
altro genere.
Sono  stati  eseguiti  studi specifici sull'interazione farmacologica
tra    indinavir    ed    i     seguenti     farmaci:     zidovudina,
zidovudina/lamivudina,    stavudina,    trimetoprim/sulfametossazolo,
fluconazolo, isoniazide, claritromicina, chinidina, cimetidina  e  un
contraccettivo orale (noretindrone/etinilestradiolo 1/35). Con questi
farmaci  non  sono  state osservate interazioni di rilevanza clinica.
Interazioni clinicamente  significative  con  altri  farmaci  vengono
descritte di seguito.
Rifabutina
La  somministrazione  concomitante di indinavir, 800 mg ogni 8 ore, e
rifabutina, 300 mg una volta al giorno o 150 mg una volta al  giorno,
e'  stata  valutata  in  due  studi  clinici distinti. I risultati di
questi studi hanno mostrato una diminuzione  dell'AUC  dell'indinavir
(34% e 33% rispettivamente vs indinavir 800 mg ogni 8 ore da solo) ed
un  aumento  dell'AUC della rifabutina (173% e 55% rispettivamente vs
rifabutina 300 mg una volta al giorno da sola). Questo aumento  delle
concentrazioni   plasmatiche   della   rifabutina   e'  probabilmente
correlato all'inibizione, da parte  dell'indinavir,  del  metabolismo
della  rifabutina  mediato dal CYP3A4. Quando indinavir e' rifabutina
vengono somministrati in concomitanza,  e'  necessario  aumentare  il
dosaggio  dell'indinavir  e  ridurre  il  dosaggio  della  rifabutina
(Vedere 4.2 Posologia e modo di somministrazione).
Ketoconazolo
La somministrazione di una dose di 400 mg di ketoconazolo, un potente
inibitore del CYP3A4,  con  una  dose  di  400  mg  di  indinavir  ha
determinato  un aumento del 62% dell'AUC dell'indinavir, clinicamente
rilevante, e un aumento del 14%  della  Cmax  dell'indinavir.  Quando
indinavir  e ketoconazolo vengono somministrati in concomitanza, deve
essere considerata una riduzione del dosaggio di indinavir a  600  mg
di ogni 8 ore.
Altro
Uno  studio  sull'interazione  farmacologica tra indinavir e metadone
non e' stato  effettuato.  L'uso  concomitante  puo'  determinare  un
aumento  delle  concentrazioni plasmatiche del metadone. La rilevanza
clinica di questo dato non e' nota.
Uno studio regolamentare sull'interazione farmacologica tra indinavir
e  itraconazolo non e' stato effettuato. Poiche' l'itraconazolo e' un
potente inibitore del CYP3A4, l'uso concomitante potrebbe determinare
aumenti clinicamente significativi delle  concentrazioni  plasmatiche
di indinavir. Tale associazione va evitata.
L'uso  concomitante  di  altri farmaci induttori del CYP3A4, quali il
fenobarbitale, la fenitoina, il desametazone e la carbamazepina  puo'
ridurre le concentrazioni plasmatiche di indinavir.
L'efficacia  e  la sicurezza dell'indinavir in associazione con altri
inibitori della proteasi non sono state dimostrate. E' probabile  che
la  somministrazione  concomitante con il ritonavir determini aumenti
significativi delle concentrazioni plasmatiche dell'indinavir.
Non  e'  stato  eseguito  uno  studio  regolamentare  di  interazione
farmacologica  tra indinavir e didanosina. Tuttavia, e' possibile che
sia necesssario un pH gastrico  normale  (acido)  per  l'assorbimento
ottimale  di  indinavir; l'acido d'altro canto degrada rapidamente la
didanosina, la quale e' formulata con sostanze tampone che  aumentano
il pH. Indinavir e didanosina devono essere somministrati ad almeno 1
ora  di  distanza  l'uno  dall'altra,  a stomaco vuoto (consultare la
scheda tecnica della didanosina). In uno studio  clinico  l'attivita'
antiretrovirale e' risultata inalterata quando la didanosina e' stata
somministrata tre ore dopo il trattamento con indinavir.
Per un assorbimento ottimale, indinavir deve essere somministrato con
acqua 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti. In alternativa indinavir puo'
essere  assunto  con  un  pasto leggero, a basso contenuto di grassi.
L'assorbimento di  indinavir  e'  ridotto  quando  il  farmaco  viene
assunto con pasti ad elevato contenuto calorico, lipidico o proteico.
4.6 Uso durante la gravidanza e l'allattamento
Uso in gravidanza
CRIXIVAN  non e' stato studiato in donne in gravidanza. Fino a quando
non saranno disponibili ulteriodi dati, CRIXIVAN  deve  essere  usato
durante  la  gravidanza solo se i potenziali benefici giustificano il
rischio potenziale per il feto.
Durante   il   trattamento   con   CRIXIVAN   si    e'    manifestata
iperbilirubinemia, soprattutto come bilirubina indiretta, nel 10% dei
pazienti  trattati  con indinavir. Poiche' non e' noto se l'indinavir
peggiorera'   l'iperbilirubinemia   fisiologica   nei   neonati,   e'
necessaria   un'accurata   valutazione   sull'opportunita'  di  usare
CRIXIVAN in donne in gravidanza al momento del parto (vedere  Effetti
indesiderati).
Studi  di tossicita' sullo sviluppo effettuati in ratti e in conigli,
a dosaggi simili o di poco piu' elevati rispetto a quelli  utilizzati
nell'uomo  non  hanno mostrato evidenze di teratogenicita'. Nel ratto
non sono state osservate alterazioni esterne o viscerali correlate al
trattamento.   Nel   ratto   sono   state   osservate   modificazioni
scheletriche,  che comprendevano un aumento dell'incidenza di costole
soprannumerarie (a  dosi  uguali  o  inferiori  a  quelle  utilizzate
nell'uomo)  e  di  costole  cervicali  (a  dosi simili o di poco piu'
elevate rispetto a quelle utilizzate  nell'uomo).  Nel  coniglio  non
sono  state osservate modificazioni esterne, viscerali o scheletriche
correlate al trattamento.  In  entrambe  le  specie  non  sono  stati
osservati aborti, ne' effetti sulla sopravvivenza embrionale/fetale o
sul peso del feto.
Uso durante allattamento
Le  autorita'  sanitarie  raccomandano  che  un  neonato non venga in
nessun caso allattato dalla madre con infezione da HIV,  al  fine  di
evitare  la  trasmissione  del  virus.  Non e' noto se l'indinavir e'
escreto  nel  latte  umano.  Tuttavia,  e'   stato   dimostrato   che
l'indinavir  viene  escreto  nel  latte  di  ratto  ed e' stato anche
associato  ad  un   basso   peso   corporeo   del   piccolo   durante
l'allattamento.  Finche'  non  saranno disponibili ulteriori dati, le
donne devono sospendere l'allattamento durante il trattamento.
4.7 Effetti sulla capacita' di guidare e sull'uso di macchine
Non ci sono dati che indichino  che  l'indinavir  interferisce  sulla
capacita'  di  guidare  e  sull'uso di macchine. Tuttavia, i pazienti
devono essere informati che in corso  di  trattamento  con  indinavir
sono stati riportati capogiri e annebbiamento della vista.
4.8 Effetti indesiderati
In  studi clinici controllati condotti in tutto il mondo, l'indinavir
e' stato somministrato da solo o in  associazione  con  altri  agenti
antiretrovirali  (zidovudina, didanosina, stavudina e/o lamivudina) a
circa 2.000 pazienti, la maggior parte  dei  quali  erano  uomini  di
razza caucasica (15% donne).
L'indinavir non ha alterato il tipo, la frequenza, o la severita' dei
principali  effetti  indesiderati  conosciuti associati all'uso della
zidovudina, della didanosina o della lamivudina.
Gli  eventi  clinici  indesiderati  segnalati  dai  ricercatori  come
possibilmente,  probabilmente  o  sicuramente  correlati  al farmaco,
verificatisi in una percentuale maggiore o uguale a 5%  dei  pazienti
trattati  con  CRIXIVAN  da  solo  o in associazione (n = 309) per 24
settimane  sono  elencati  di  seguito.  Molti   di   questi   eventi
indesiderati  sono  stati  identificati  come  una  condizione comune
preesistente o di frequente rilevanza clinica in  questa  popolazione
di  pazienti.  Questi eventi indesiderati sono stati: nausea (35,3%),
cefalea (25,2%), diarrea (24,6%), astenia/faticabilita' (24,3%), rash
(19,1%), alterazione del gusto (19,1%), secchezza della cute (16,2%),
dolore  addominale  (14,6%),  vomito   (11,0%),   capogiri   (10,7%),
dispepsia  (10,7%),  flatulenza  (7,8%),  insonnia,  (7,4%),  prurito
(7,4%), iperestesia (7,1%), secchezza  delle  fauci  (6,8%),  disuria
(6,5%),  rigurgito  acido (6,5%), parestesia (5,2%) e mialgia (5,2%).
Ad eccezione della secchezza della cute, del rash e  dell'alterazione
del gusto, l'incidenza di eventi clinici indesiderati e' stata simile
o  piu'  elevata  tra i pazienti del gruppo di controllo trattati con
analoghi nucleosidici antiretrovirali rispetto ai  pazienti  trattati
con  CRIXIVAN  da  solo  o  in  associazione. Il profilo di sicurezza
complessivo e' rimasto simile nei 107 pazienti trattati con CRIXIVAN,
da solo o in associazione, per 48 settimane.
Nefrolitiasi, che comprende dolore al  fianco  associato  o  meno  ad
ematuria  (anche  ematuria microscopica), e' stata riportata in circa
4% (79/2205) dei pazienti che negli studi clinici erano trattati  con
CRIXIVAN.  In  generale, questi eventi non sono stati accompagnati da
disfunzione  renale  e  si  sono  risolti  con   apporto   idrico   e
l'interruzione temporanea della terapia (ad es., 1-3 giorni).
Esami di laboratorio
Alterazioni  dei valori di laboratorio riportate dai ricercatori come
possibilmente, probabilmente o sicuramente correlate al  farmaco,  in
una  percentuale  maggiore  o  uguale a 10% dei pazienti trattati con
CRIXIVAN da solo o in associazione,  sono  state:  aumenti  del  VCM,
della   SGOT  e  della  SGPT,  della  bilirubina  indiretta  e  della
bilirubina  sierica  totale;  riduzione  dei  neutrofili;   ematuria,
proteinuria e cristalluria.
Casi  isolati  di  iperbilirubinemia  asintomatica (bilirubina totale
maggiore  o  uguale   a   2,5   mg/dl,   43   micromol/l),   riferiti
prevalentemente   come   bilirubina  indiretta  elevata  e  raramente
associati ad  aumenti  della  SGOT,  della  SGPT  o  della  fosfatasi
alcalina,  si  sono  verificati in circa il 10% dei pazienti trattati
con CRIXIVAN somministrato da solo o in associazione con altri agenti
antiretrovirali. La maggior  parte  dei  pazienti  ha  continuato  il
trattamento  con  CRIXIVAN  senza  riduzioni  del dosaggio e i valori
della bilirubina sono gradualmente ritornati verso i  valori  basali.
L'iperbilirubinemia  si  e'  verificata  piu' frequentemente con dosi
superiori ai 2,4 g/die rispetto a dosi inferiori ai 2,4 g/die.
Esperienza post-marketing
Le seguenti ulteriori reazioni indesiderate sono state riportate  con
l'entrata in commercio del farmaco.
Organismo in toto/sito aspecifico: distensione addominale.
apparato digerente: alterazioni della funzionalita' epatica, epatite,
comprese rare segnalazioni di insufficienza epatica.
Ematologici:  aumento  dell'emorragie spontanee in pazienti emofilici
anemia emolitica acuta (vedere 4.4 Speciali  avvertenze  e  opportune
precauzioni d'impiego).
Cute e annessi cutanei: iperpigmentazione.
Apparato  urogenitale:  nefrolitiasi,  in  alcuni  casi  associata  a
disfunzione renale, compresa l'insufficienza renale acuta.
4.9 Sovradosaggio
Non  e'  noto  se  l'indinavir  sia  dializzabile  mediante   dialisi
peritoneale o emodialisi.
5.  PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
5.1 Proprieta' farmacodinamiche
Categoria  farmacoterapeutica:  inibitore  della proteasi, codice ATC
J05AE02
Meccanismo d'azione
Indinavir inibisce la proteasi dell'HIV-1 e dell'HIV-2  ricombinante,
con  una selettivita' approssimativamente dieci volte maggiore per la
proteinasi dell'HIV-1 rispetto a quella  dell'HIV-2.  L'indinavir  si
lega  reversibilmente  al  sito  attivo della proteasi e inibisce con
meccanismo  competitivo  l'enzima,  prevenendo  in  questo  modo   il
clivaggio  del precursore virale poliproteico che si verifica durante
la maturazione della  particella  virale  neoformata.  Le  particelle
immature  risultanti  non  sono infettive, ne' in grado di instaurare
nuovi  cicli  di  infezione.   Indinavir   non   inibisce   in   modo
significativo  le  proteasi  eucariotiche,  quali la renina umana, la
catepsina D umana, l'elastasi umana e il fattore Xa umano.
Microbiologia
L'indinavir, a concentrazioni da 50 a 100 nM, ha mediato l'inibizione
del 95% (CI95)  della  propagazione  virale  (rispetto  al  controllo
infettato  dal  virus, non trattato) in colture di cellule linfoidi T
umane   e   in   monociti/macrofagi    primari    umani,    infettati
rispettivamente con le varianti LAI, MN e RF dell'HIV-1 e con SF 162,
una  variante  virale macrofagotropica. L'indinavir, a concentrazioni
da 25 a 100 nM, ha mediato una inibizione del 95% della  propagazione
virale  in colture di cellule mononucleate di sangue umano periferico
attivate mitogenicamente, infettate con diversi  isolati  clinici  di
HIV-1,  che  hanno  incluso isolati resistenti alla zidovudina e agli
inibitori della transcriptasi inversa  di  natura  non  nucleosidica.
L'attivita'  sinergica  antiretrovirale e' stata osservata in cellule
linfoidi T umane infettate con la variante LAI dell''HIV-1,  incubate
con  indinavir  e  o  zidovudina  o  didanosina  o un inibitore della
transcriptasi inversa di natura non nucleosidica.
Resistenza farmacologica
In alcuni pazienti si e' verificata la perdita della soppressione dei
livelli di RNA virale; tuttavia, la conta delle cellule CD4  rimaneva
spesso   al  di  sopra  dei  livelli  di  pretrattamento.  Quando  si
verificava perdita della soppressione  dei  livelli  di  RNA  virale,
questa  era  tipicamente  associata  alla sostituzione in circolo del
virus sensibile con le varianti virali resistenti. La resistenza  era
correlata  con  l'accumulo  di  mutazioni  nel  genoma virale, la cui
espressione era rappresentata  da  sostituzioni  aminoacidiche  nella
proteasi.
Sono state identificate almeno undici posizioni aminoacidiche residue
della  proteasi  dell''HIV-1,  la  cui  sostituzione  e'  associata a
resistenza. Nessuna singola sostituzione era in grado di produrre una
resistenza agli  inibitori  valutabile.  In  generale,  livelli  piu'
elevati  di  resistenza  derivano  dalla  coespressione  di un numero
maggiore di sostituzioni  nelle  undici  posizioni  identificate.  Da
quanto  e' apparso, le sostituzioni in queste posizioni si accumulano
sequenzialmente, come risultato, probabilmente, di  una  replicazione
virale in atto.
Si  deve  notare che la diminuzione della soppressione dei livelli di
RNA virale e' stata osservata piu' frequentemente quando  la  terapia
con  CRIXIVAN  veniva  iniziata  a  dosi  piu' basse della dose orale
raccomandata di 2,4 g/die. Per questo motivo, la terapia con CRIXIVAN
deve  essere  iniziata  alla  dose  raccomandata  per  aumentare   la
soppressione   della  replicazione  virale  e,  quindi,  per  inibire
l'insorgenza di resistenza virale.
L'uso concomitante di indinavir  con  analoghi  nucleosidici  (in  un
paziente  che  non  e' stato mai trattato) puo' ridurre il rischio di
sviluppo di resistenza sia nei  confronti  dell'indinavir  che  degli
analoghi  nucleosidici.  In  uno  studio  comparativo  la  terapia di
associazione  con  analoghi  nucleosidici   (terapia   triplice   con
zidovudina  piu'  didanosina)  ha  conferito una protezione contro la
selezione  del  virus  che   presentava   almeno   una   sostituzione
aminoacidica  associata a resistenza sia nei confronti dell'indinavir
(da 13/24 a 2/20 a  24  settimane  di  terapia)  che  degli  analoghi
nucleosidici (da 10/16 a 0/20 a 24 settimane di terapia.
La  terapia  di  associazione  con  CRIXIVAN  viene  preferita  per i
problemi causati dall'insorgenza di resistenza.
Resistenza crociata
Isolati di pazienti con HIV-1 in cui  la  sensibilita'  all'indinavir
era diminuita, hanno mostrato resistenza crociata, diversa per tipo e
grado,   verso   vari   inibitori   della   proteasi   dell'HIV,  che
comprendevano il ritonavir e il saquinavir. Una  resistenza  crociata
completa  e'  stata  osservata  tra  indinavir e ritonavir, mentre la
resistenza  crociata  con  il  saquinavir  variava  da   un   isolato
all'altro.  Molte delle sostituzioni aminoacidiche della proteasi che
sono  state associate a resistenza verso ritonavir e saquinavir, sono
state associate a resistenza anche verso l'indinavir.
Effetti farmacodinamici
Ad oggi e' stato documentato che il  trattamento  con  indinavir,  da
solo  o  in  associazione con altri agenti antiretrovirali, riduce la
carica virale e aumenta i linfociti CD4 in pazienti con  conta  delle
cellule CD4 inferiore a 500 cell/mm(cubi).
Gli  effetti di indinavir (da solo o in associazione con altri agenti
antiretrovirali) sui marker biologici di  attivita'  della  malattia,
conta  delle cellule CD4 e RNA virale sierico, sono stati valutati in
diversi studi che hanno coinvolto  pazienti  sieropositivi  all'HIV-1
con  conta  delle  cellule  CD4  < 500 cellule/mm(cubi). Questi studi
hanno documentato che l'indinavir al dosaggio di 2,4 g/die  e'  stato
costantemente  associato  ad  aumenti  di  90-100 cell/mm(cubi) della
conta mediana delle cellule CD4 e a riduzioni mediane di  RNA  virale
sierico di oltre 1 log(10) copie/ml, che si sono mantenuti per almeno
24 settimane. Circa il 40% di questi pazienti hanno mostrto riduzioni
dei  livelli  sierici  di  RNA virale al di sotto di 500 copie/ml, il
limite di rilevazione dell'esame.
In uno studio a 24  settimane,  i  declini  mediani  dell'RNA  virale
sierico  nel  gruppo  trattato  con  indinavir  da  solo,  nel gruppo
trattato con indinavir in associazione con zidovudina e lamivudina  e
nel  gruppo  trattato  con  zidovudina  piu'  lamivudina  sono  stati
rispettivamente di 0,67 log(10) (79%),  1,88  log(10)  (98%)  e  0,66
log(10)  (78%).  A  24  settimane  le  percentuali  di pazienti i cui
livelli sierici di RNA virale si sono ridotti al di sotto del  limite
di  rilevazione del test (<500 copie/ml) sono state del 35% e del 91%
nei gruppi trattati con  indinavir,  rispettivamente  da  solo  e  in
associazione.   Alla   24a  settimana,  nel  gruppo  zidovudina  piu'
lamivudina un totale dello 0% dei pazienti ha mostrato questo livello
sierico di RNA virale. Il valore mediano della  conta  delle  cellule
CD4 e' aumentato in tutti i gruppi di trattamento.
5.2 Proprieta' farmacocinetiche
Assorbimento
Indinavir,  a  digiuno,  e'  rapidamente  assorbito,  raggiungendo la
concentrazione plasmatica massima in 0,8 piu' o meno 0,3  ore  (media
piu' o meno DS). A dosi superiori al range di dosaggio di 200-800 mg,
sono   state   rilevate   concentrazioni   plasmatiche  di  indinavir
leggermente maggiori rispetto ad un aumento proporzionale alla  dose.
A  livelli  di  dosaggio  fra  800 mg e 1000 mg, il discostamento dal
livello proporzionale alla dose  e'  meno  evidente.  Data  la  breve
emivita, 1,8 piu' o meno 0,4 ore, dopo dosi multiple si e' verificato
solo un minimo aumento delle concentrazioni plasmatiche
La  somministrazione  di  indinavir con un pasto a delevato contenuto
calorico,  lipidico  o  proteico  ha  determinato   un   assorbimento
attenuato  e  ridotto, con una riduzione approssimativamente dell'80%
dell AUC e dell'86% della Cmax. La somministrazione con pasti leggeri
(ad es., pane tostato con marmellata, succo  di  mela  e  caffe'  con
latte  scremato  o  parzialmente  scremato  e  zucchero;  oppure, con
flakes,  latte  scremato  o  parzialmente  scremato  e  zucchero)  ha
determinato  concentrazioni plasmatiche paragonabili ai corrispettivi
valori dell'assunzione a digiuno.
Distribuzione
Nell'uomo  non  e' stato osservato un forte legame dell'indinavir con
le proteine plasmatiche (frazione non legata 39%). Non ci  sono  dati
sull'uomo  riguardo  il  passaggio dell'indinavir nel sistema nervoso
centrale.
Biotrasformazione
Sono stati individuati 7 principali metaboliti e le  vie  metaboliche
sono   state   identificate   con   la   glicuronidazione  dell'azoto
piridinico, la piridino-N-ossidazione con o senza l'idrossilazione in
posizione 3' dell'anello indanico, 3'-idrossilazione dell'indano,  la
p-idrossilazione della parte fenilmetilica e la N-depiridometilazione
con  o  senza  3'-idrossilazione.  Studi  in  vitro  su  microsomi di
epatociti umani hanno indicato che il citocromo   CYP3A4 e'  il  solo
isoenzima  del  P450  che  gioca  un ruolo importante nel metabolismo
ossidativo dell'indinavir.
L'analisi di campioni di sangue e  urine  di  soggetti  trattati  con
indinavir  ha indicato che i metaboliti dell'indinavir presentano una
minima attivita' inibitoria sulla proteasi.
Eliminazione
Quando sono state somministrate,  sia  a  volontari  che  a  pazienti
infettati da HIV, dosi superiori al range di dosaggio di 200-1000 mg,
il  recupero  urinario  e' risultato di poco superiore rispetto ad un
aumento proporzionale  alla  dose.  A  dosi  maggiori  del  range  di
dosaggio  clinico, la clearance renale (116 ml/min) dell'indinavir e'
indipendente dalla concentrazione. Meno del 20% dell'indinavir  viene
escreto  per  via  renale.  L'escrezione  urinaria  media del farmaco
immodificato dopo una singola dose somministrata a digiuno, e'  stata
del  10,4%  dopo  una dose di 700 mg, e del 12% dopo una dose di 1000
mg. L'indinavir e' stato rapidamente eliminato, con un'emivita di 1,8
ore.
Caratteristiche dei pazienti
Da quanto appare la farmacocinetica dell'indinavir non e' influenzata
ne' dal sesso ne' dalla razza.
Pazienti con insufficienza epatica lieve-moderata e evidenza  clinica
di   cirrosi   hanno   mostrato   una   diminuzione  del  metabolismo
dell'indinavir, con un aumento di circa il 60% della AUC  media  dopo
una  dose di 400 mg. L'emivita media dell'indinavir e' aumentata fino
a circa 2,8 ore.
In uno studio su pazienti sieropositivi per  l'HIV  trattati  con  un
regime  di  dosaggio  di  800  mg ogni 8 ore, i valori raggiunti allo
stato di equilibrio della AUC, delle  concentrazioni  plasmatiche  di
picco  e le concentrazioni plasmatiche a 8 ore dalla somministrazione
sono rispettivamente 28,713 nM h, 11,144 nM e 211 nM.
5.3 Dati preclinici di sicurezza
Cristalli sono stati rilevati nelle urine di ratti, di una scimmia  e
di  un cane. I cristalli non erano associati a lesioni renali indotte
dal  farmaco.  Un  aumento  del  peso  della  tiroide  e   iperplasia
follicolare  tiroidea,  causati  da  un aumento della clearance della
tiroxina, sono stati osservati in ratti trattati con indinavir a dosi
maggiore o uguale a 160 mg/kg/die. E' stato rilevato un  aumento  del
peso  del  fegato  in  ratti trattati con indinavir a dosi maggiore o
uguale a 40 mg/kg/die, che a dosi maggiore o uguale a  320  mg/kg/die
era associato ad ipertrofia epatocellulare.
Nel ratto e nel topo la dose orale massima non letale di indinavir e'
risultata  almeno  di 5000 mg/kg, la dose piu' elevata valutata negli
studi di tossicita' acuta.
Studi sul ratto hanno indicato un passaggio limitato del farmaco  nel
tessuto cerebrale, una rapida distribuzione all'interno e all'esterno
del  sistema  linfatico e un'elevata escrezione con il latte materno.
La  distribuzione  attraverso  la  barriera   placentare   e'   stata
significativa nel ratto ma limitata nel coniglio.
Mutagenicita'   -   In  studi  con  o  senza  attivazione  metabolica
l'indinavir non ha mostrato attivita' mutagenea o genotossica.
Cancerogenicita' - Gli studi di cancerogenicita' dell'indinavir  sono
in corso.
6.  INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1 Elenco degli eccipienti
Ogni  capsula  contiene  come  eccipienti: lattosio anidro e magnesio
stereato. Gli eccipienti che costituiscono la capsula sono: gelatina,
biossido di titanio, silice  colloidale,  sodio  lauril  solfato.  Le
capsule  da  400  mg sono marcate con inchiostro da stampa contenente
biossido di titanio (E 171), E 132 indigotina e ossido  di  ferro  (E
172).
Le  capsule di   CRIXIVAN 400 mg sono color bianco opaco e codificate
in verde.
6.2 Incompatibilita'
Non applicabile.
6.3 Periodo di stabilita'
Il periodo di validita' e' 18 mesi.
6.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Sensibile all'umidita'. Conservare la confezione ben chiusa.
6.5 Natura e contenuto della confezione
CRIXIVAN 400 mg e' fornito in flaconi in HDPE  (polietilene  ad  alta
densita'),  con tappo in polipropilene e una protezione in alluminio,
contenenti 90 o 180 capsule.
Il flacone contiene un contenitore con un essicante che deve rimanere
nel flacone. Avvisare il paziente di non ingerire l'essiccante.
7.  TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
MERCK SHARP e DOHME  Ltd.
Hertford Road, Hoddesdon
Hertfordshire EN11 9BU
Regno Unito
8.  NUMERI DI ISCRIZIONE NEL REGISTRO COMUNITARIO DEI MEDICINALI
EU/1/96/024/004
EU/1/96/024/005
9.  DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
Ottobre 1996
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Maggio 1997
                                                           ALLEGATO 2
                            ALLEGATO III
               ETICHETTATURA E FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
                      B. FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
                 CRIXIVAN (indinavir) capsule 200 mg
Leggere  attentamente questo foglietto illustrativo prima di iniziare
l'assunzione del medicinale, anche se si e' gia' letto  un  foglietto
illustrativo  di    CRIXIVAN,  in  quanto  e'  possibile  che  alcune
informazioni siano cambiate  rispetto  al  foglietto  precedente.  La
prescrizione  del  farmaco  viene  fatta  dal  medico  per un singolo
paziente. Il farmaco non deve essere somministrato a nessun altro.
Cosa e' CRIXIVAN?
Le capsule di CRIXIVAN da 200  mg  contengono  250  mg  di  indinavir
solfato corrispondenti a 200 mg di indinavir.
Inoltre,  CRIXIVAN  contiene  i seguenti eccipienti: lattosio anidro,
magnesio stearato, gelatina, silice colloidale, sodio lauril  solfato
e  biossido di titanio (E 171). CRIXIVAN e' disponibile in capsule da
200  mg.  Le  capsule  sono  marcate  con  un  inchiostro  da  stampa
contenente biossido di titanio (E 171) e E 132 indigotina.
CRIXIVAN appartiene alla classe di farmaci denominati inibitori della
proteasi.  E'  attivo verso il virus di immunodeficienza umana (HIV),
aiutando a ridurre il numero di particelle virali del sangue.
Titolare dell'autorizzazione            Produttore
all'immissione in commercio
MERCK SHARP e DOHME Ltd                 Merck Sharp e Dohme BV
Hertford Road, Hoddesdon                Waarderweg 39
Hertfordshire EN11 9BU                  P.O. Box 581
Regno Unito                             2003 PC Haarlem
                                        Olanda
Perche' il medico ha prescritto CRIXIVAN?
Il medico ha prescritto CRIXIVAN per l'infezione dell'HIV.
CRIXIVAN  deve  essere  usato  in  associazione   ad   altri   agenti
antiretrovirali  in  pazienti  adulti  con  infezione  da  HIV-1  che
presentano immunodeficienza in fase avanzata o progressiva.
Informazioni complete  sull'effetto  clinico  di  CRIXIVAN  non  sono
ancora disponibili ma sono in corso ulteriori studi.
L'infezione  da  HIV  e'  una malattia che si trasmette attraverso il
contatto ematico o sessuale con un individuo infetto.
CRIXIVAN non e' una cura per l'infezione da HIV ed e'  possibile  che
continuino  a  svilupparsi  infezioni o altre malattie associate alla
malattia da HIV. Quindi, in corso di trattamento  con    CRIXIVAN  si
deve rimanere sotto controllo medico.
Il  trattamento con CRIXIVAN non ha mostrato di ridurre il rischio di
trasmissione dell'HIV  ad  altri  individui  attraverso  il  contatto
sessuale o la contaminazione ematica.
CRIXIVAN ha mostrato di ridurre sensibilmente il numero di particelle
dell'HIV  nel  sangue.  I  benefici clinici di questo effetto sono in
corso di studio.
Quando non deve essere assunto CRIXIVAN?
CRIXIVAN  non deve essere assunto in caso di reazione allergica grave
a qualsiasi componente del prodotto.
CRIXIVAN non  deve  essere  assunto  con  medicinali  che  contengono
rifampicina.
Di cosa si deve informare il proprio medico curante prima di assumere
CRIXIVAN?
Informare il medico curante di qualsiasi problema medico che si abbia
al  momento o avuto in passato, comprese malattia del fegato dovuta a
cirrosi o allergie.
In caso si abbiano problemi renali, informarne il medico.
Poiche' e' necessario bere una grande quantita' di liquidi durante la
terapia con  CRIXIVAN,  informare  il  proprio  medico  se  si  hanno
restrizioni dell'apporto di liquidi.
Uso in gravidanza e allattamento
Non  e'  noto se CRIXIVAN sia dannoso al bambino quando somministrato
alla gestante. In caso di gravidanza  CRIXIVAN  deve  essere  assunto
solo se il medico curante lo ritiene assolutamente necessario.
Informare il proprio medico curante se si e' in stato di gravidanza o
si intende intraprendere una gravidanza.
In caso di allattamento informarne il medico.
Uso nei bambini
CRIXIVAN non deve essere somministrato ai bambini.
E' possibile assumere  CRIXIVAN con altri medicinali?
CRIXIVAN   puo'   essere   assunto  con  altri  farmaci  che  vengono
comunemente usati in caso di  infezione  da  HIV.  Questi  includono:
zidovudina, didanosina, lamivudina, stavudina, chinidina, cimetidina,
claritromicina,           isoniazide,          fluconazolo          e
trimetoprim/sulfametossazolo. Non sono  stati  effettuati  studi  con
altri   farmaci  della  stessa  classe  (inibitori  della  proteasi).
Comunque, ci sono dei medicinali che non possono essere  assunti  con
CRIXIVAN o che richiedono un dosaggio piu' basso di quel medicinale o
di CRIXIVAN. Farmaci che non possono essere assunti con CRIXIVAN sono
rifampicina,    terfenadina,   astemizolo,   cisapride,   alprazolam,
triazolam e midazolam. Farmaci che richiedono  un  aggiustamento  del
dosaggio  loro  e/o  di    CRIXIVAN  sono  rifabutina e ketoconazolo.
Consultare il medico  anche  se  si  stanno  assumendo  itraconazolo,
fenobarbitale,  fenitoina,  desametazone,  carbamazepina,  ritonavir,
metadone o qualsiasi altro medicinale.
Informare sempre il medico curante di tutti i farmaci con cui  si  e'
in  terapia  o  che si dovranno assumere, inclusi quelli acquistabili
senza prescrizione medica.
E' possibile guidare o usare macchinari durante l'uso di CRIXIVAN?
Non ci  sono  informazioni  specifiche  che  indichino  che  CRIXIVAN
interferisce  sulla  capacita'  di  guidare e sull'uso di macchinari.
Tuttavia, in corso di trattamento con CRIXIVAN sono  stati  riportati
capogiri  e  annebbiamento della vista. In caso si verifichino questi
eventi evitare di guidare e di usare macchinari.
Come si deve assumere CRIXIVAN?
CRIXIVAN e' fornito in capsule  e  deve  quindi  essere  assunto  per
bocca.  La dose abituale e' 800 mg somministrati con 4 capsule da 200
mg ad intervalli regolari  di  otto  ore.  Per  ottenere  la  massima
efficacia, e' necessario assumere CRIXIVAN ad intervalli di 8 ore.
Le capsule di CRIXIVAN devono essere ingerite intere.
CRIXIVAN  deve essere assunto a digiuno con acqua 1 ora prima o 2 ore
dopo i pasti. Eventualmente invece dell'acqua  CRIXIVAN  puo'  essere
assunto  con  latte scremato o pazialmente scremato, succo di frutta,
caffe' o te'. Se CRIXIVAN non  puo'  essere  assunto  senza  cibo  e'
consentito  un  pasto  leggero  a  basso contenuto di grassi, come ad
esempio, pane tostato con marmellata, succo di frutta, e  caffe'  con
latte  scremato  o  parzialmente scremato e zucchero, oppure un pasto
leggero come corn flakes, latte scremato o  parzialmente  scremato  e
zucchero. In ogni altro momento e' possibile mangiare qualsiasi cosa.
L'assunzione  di  CRIXIVAN  con  cibi  ad elevato contenuto calorico,
lipidico o  proteico  riduce  l'assorbimento  del  farmaco  da  parte
dell'organismo e di conseguenza l'efficacia.
CRIXIVAN  e'  stato  causa  di  calcolosi  renale in alcuni pazienti.
Pertanto e' importante bere almeno 1,5 litri  di  liquidi  (circa  48
once)  nell'arco  delle 24 ore, in corso di terapia con CRIXIVAN, per
ridurre il rischio di formazione di calcoli renali.
Negli studi clinici, con dosaggi maggiori di 800 mg ogni otto ore non
e' stato osservato un effetto migliore. Ridurre  o  saltare  le  dosi
aumenta  il  rischio  che  il  virus  dell'HIV  diventi  resistente a
CRIXIVAN; in tal caso  il  trattamento  con  questo  farmaco  diventa
inefficace.
E'  importante  assumere  CRIXIVAN  esattamente  come  prescritto dal
medico curante e non interrompere il trattamento senza aver consulato
preventivamente il medico.
Cosa si deve fare nel caso non venga assunta una dose?
Assumere CRIXIVAN 3 volte al giorno ad intervalli regolari di 8  ore.
Tuttavia,  qualora  per  dimenticanza  non  venisse assunta una dose,
saltare la  dose  dimenticata  e  continuare  secondo  lo  schema  di
dosaggio usuale.
Quali effetti indesiderati puo' avere CRIXIVAN?
Qualsiasi  farmaco  puo'  avere effetti secondari o indesiderati, che
vengono chiamati effetti collaterali. CRIXIVAN ha mostrato di  essere
in  genere ben tollerato. Gli effetti collaterali comprendono: dolore
forte e improvviso alla schiena, causato da calcoli renali, associato
o meno a  sangue  nelle  urine;  rapida  caduta  dei  globuli  rossi;
debolezza/faticabilita';    dolore/gonfiore    addominale;   problemi
epatici;  scurimento  del  colore  della  cute;  diarrea;  dispepsia;
nausea;  capogiri;  mal  di  testa; cute secca; rash; alterazione del
gusto; vomito; flatulenza; insonnia; sensibilita' cutanea  ridotta  o
anormale; e dolore muscolare.
In   alcuni   pazienti   con   calcoli  renali,  e'  stata  segnalata
insufficienza renale.
Con CRIXIVAN  possono  verificarsi  altri  effetti  collaterali.  Per
ulteriori  informazioni  sugli  effetti  collaterali,  rivolgersi  al
medico o al farmacista; entrambi hanno una lista piu' completa  degli
effetti collaterali. Qualora compaiano i suddetti effetti collaterali
o qualsiasi altro sintomo atipico, avvisare prontamente il medico. Se
l'effetto persiste o peggiora rivolgersi ad un centro medico.
Inoltre,  informare  il  medico  di  qualsiasi  evento  o sintomo che
suggerisca una reazione allergica dopo aver assunto CRIXIVAN.
In caso di  intolleranza  al  lattosio  informarne  il  medico.  Ogni
capsula  contiene 74 mg di lattosio (anidro). E' probabile che questa
quantita'  sia  insufficiente  per  indurre  sintomi   specifici   di
intolleranza.
Alcuni pazienti affetti da emofilia di tipo A e B hanno presentato un
aumento degli episodi emorragici durante il trattamento con questo od
altri  inibitori della proteasi. Se cio' dovesse accadere, consultare
immediatamente il medico.
Come sapere di piu' su CRIXIVAN?
Sul  foglietto  illustrativo non sono riportate tutte le informazioni
sul farmaco. Il medico curante e il farmacista sono in grado di  dare
informazioni piu' dettagliate su CRIXIVAN e sulla infezione da HIV.
Qual e' la durata del medicinale?
Non  usare questo medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla
confezione. I primi due numeri  indicano  il  mese;  gli  ultimi  due
numeri indicano l'anno.
Come si deve conservare CRIXIVAN?
Le  capsule  di    CRIXIVAN  sono  sensibili all'umidita'. Conservare
CRIXIVAN nel flacone originale, ben chiuso e protetto  dall'umidita'.
Non  rimuovere  il  contenitore  con  l'essiccante  dal  flacone. Non
inghiottire l'essiccante.
Tenere CRIXIVAN lontano dalla portata dei bambini.
Questo foglietto illustrativo e' stato revisionato il Maggio 1997.
Per  ulteriori  informazioni  su  questo  medicinale,  contattare  il
rappresentante locale del titolare dell'autorizzazione all'immissione
in commercio.
Belgique/Belgie                      Luxembourg
Merck Sharp e Dohme B.V.             Merck Sharp e Dohme B.V.
Succursale belge/Belgisch bijhuis    Succursale belge
Chausse' de Waterloo                 Chausse' de Waterloo 1135
/Waterloosesteenweg 1135             1180 Bruxelles
1180 Bruxelles/Brussel               Belgique
Tel. 02/373 42 11                    Tel. 02/373 42 11
Danmark                              Nederland
Merck Sharp e Dohme                  Merck Sharp e Dohme B.V.
Smedeland 8                          Postbus 581
2600 Glostrup                        2003 PC Haarlem
Tlf. 43 28 77 66                     Tel. 023/5153153
Deutschland                          Osterreich
MSD Sharp e Dohme G.m.b.H.           Merck Sharp e Dohme G.m.b.H.
Lindenplatz 1                        Gunoldstr. 14
D-85540 Haar                         A-1190 Wien
Tel. 089/45611 0                     Tel. 1 36 041
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VEDERE TESTO                         Portugal
IN LINGUA GRECA                      Rua Consiglieri Pedroso, 121-123
************                         Queluz de Baixo
                                     2745 Queluz
                                     Tel. 01/4347000
Espana                               Suomi
Merck Sharp e Dohme de Espana, S.A.  Suomen MSD Oy
C/Josefa Valcarcel, 38               PL 98
28027 MADRID                         02231 ESPOO
Tel. 91/321 06 00                    Puh. 909/804650
France                               Sverige
Laboratoires Merck Sharp e           Merck Sharp e Dohme (Sweden) AB
Dohme - Chibret                      Box 7125
3, Avenue Hoche                      192 07 Sollentuna
75114 Paris Cedex 08                 Tel. 08/626 1400
Tel. 01 47 54 87 00
Ireland                              United Kingdon
Merck Sharp and Dohme Limited        Merck Sharp and Dohme Limited
Hertford Road                        Hertford Road
Hoddesdon                            Hoddesdon
Hertfordshire EN11 9BU               Hertfordshire EN11 9BU
UK                                   Tel. 01992/467272
Tel. 01992/467272
Italia
Merck Sharp e Dohme (Italia) S.p.A.
via G. Fabbroni, 6
00191 ROMA
Tel. 06/361911
                 CRIXIVAN (indinavir) capsule 400 mg
Leggere  attentamente questo foglietto illustrativo prima di iniziare
l'assunzione del medicinale, anche se si e' gia' letto  un  foglietto
illustrativo   di   CRIXIVAN,  in  quanto  e'  possibile  che  alcune
informazioni siano cambiate  rispetto  al  foglietto  precedente.  La
prescrizione  del  farmaco  viene  fatta  dal  medico  per un singolo
paziente. Il farmaco non deve essere somministrato a nessun altro.
Cosa e' CRIXIVAN?
Le capsule di   CRIXIVAN da 400 mg contengono  500  mg  di  indinavir
solfato corrispondenti a 400 mg di indinavir.
Inoltre,  CRIXIVAN  contiene  i seguenti eccipienti: lattosio anidro,
magnesio stearato, gelatina, silice colloidale, sodio lauril  solfato
e  biossido di titanio (E 171). CRIXIVAN e' disponibile in capsule da
400  mg.  Le  capsule  sono  marcate  con  un  inchiostro  da  stampa
contenente  biossido di titanio (E 171), E 132 indigotina e ossido di
ferro (E 172).
CRIXIVAN appartiene alla classe di farmaci denominati inibitori della
proteasi. E' attivo verso il virus di immunodeficienza  umana  (HIV),
aiutando a ridurre il numero di particelle virali nel sangue.
Titolare dell'autorizzazione             Produttore
all'immissione in commercio
MERCK SHARP e DOHME Ltd                  Merck Sharp e Dohme BV
Hertford Road, Hoddesdon                 Waarderweg 39
Hertfordshire EN11 9BU                   P.O. Box 581
Regno Unito                              2003 PC Haarlem
                                         Olanda
Perche' il medico ha prescritto CRIXIVAN?
Il medico ha prescritto CRIXIVAN per l'infezione dell'HIV.
CRIXIVAN   deve   essere   usato  in  associazione  ad  altri  agenti
antiretrovirali  in  pazienti  adulti  con  infezione  da  HIV-1  che
presentano immunodeficienza in fase avanzata o progressiva.
Informazioni  complete  sull'effetto  clinico  di  CRIXIVAN  non sono
ancora disponibili ma sono in corso ulteriori studi.
L'infezione da HIV e' una malattia che  si  trasmette  attraverso  il
contatto ematico o sessuale con un individuo infetto.
CRIXIVAN  non  e' una cura per l'infezione da HIV ed e' possibile che
continuino a svilupparsi infezioni o altre  malattie  associate  alla
malattia da HIV. Quindi, in corso di trattamento con CRIXIVAN si deve
rimanere sotto controllo medico.
Il  trattamento con CRIXIVAN non ha mostrato di ridurre il rischio di
trasmissione dell'HIV  ad  altri  individui  attraverso  il  contatto
sessuale o la contaminazione ematica.
CRIXIVAN ha mostrato di ridurre sensibilmente il numero di particelle
dell'HIV  nel  sangue.  I  benefici clinici di questo effetto sono in
corso di studio.
Quando non deve essere assunto CRIXIVAN?
CRIXIVAN non deve essere assunto in caso di reazione allergica  grave
a qualsiasi componente del prodotto.
CRIXIVAN  non  deve  essere  assunto  con  medicinali  che contengono
rifampicina.
Di cosa si deve informare il proprio medico curante prima di assumere
CRIXIVAN?
Informare il medico curante di qualsiasi problema medico che si abbia
al momento o avuto in passato, comprese malattia del fegato dovuta  a
cirrosi o allergie.
In caso si abbiano problemi renali, informarne il medico.
Poiche' e' necessario bere una grande quantita' di liquidi durante la
terapia  con  CRIXIVAN,  informare  il  proprio  medico  se  si hanno
restrizioni dell'apporto di liquidi.
Uso in gravidanza e allattamento
Non e' noto se CRIXIVAN sia dannoso al bambino  quando  somministrato
alla  gestante.  In  caso  di gravidanza CRIXIVAN deve essere assunto
solo se il medico curante lo ritiene assolutamente necessario.
Informare il proprio medico curante se si e' in stato di gravidanza o
si intende intraprendere una gravidanza.
In caso di allattamento informare il medico.
Uso nei bambini
CRIXIVAN non deve essere somministrato ai bambini.
E' possibile assumere CRIXIVAN con altri medicinali?
CRIXIVAN  puo'  essere  assunto  con  altri   farmaci   che   vengono
comunemente  usati  in  caso  di  infezione da HIV. Questi includono:
zidovudina, didanosina, lamivudina, stavudina, chinidina, cimetidina,
claritromicina,          isoniazide,          fluconazolo           e
trimetoprim/sulfametossazolo.  Non  sono  stati  effettuati studi con
altri  farmaci  della  stessa  classe  (inibitori  della   proteasi).
Comunque,  ci  sono dei medicinali che non possono essere assunti con
CRIXIVAN o che richiedono un dosaggio piu' basso di quel medicinale o
di CRIXIVAN. Farmaci che non possono essere assunti con CRIXIVAN sono
rifampicina,   terfenadina,   astemizolo,   cisapride,    alprazolam,
triazolam  e  midazolam.  Farmaci che richiedono un aggiustamento del
dosaggio  loro  e/o  di  CRIXIVAN  sono  rifabutina  e  ketoconazolo.
Consultare  il  medico  anche  se  si  stanno assumendo itraconazolo,
fenobarbitale,  fenitoina,  desametazone,  carbamazepina,  ritonavir,
metadone o qualsiasi altro medicinale.
Informare  sempre  il medico curante di tutti i farmaci con cui si e'
in terapia o che si dovranno  assumere,  inclusi  uelli  acquistabili
senza prescrizione medica.
E' possibile guidare o usare macchinari durante l'uso di CRIXIVAN?
Non  ci  sono  informazioni  specifiche  che  indichino  che CRIXIVAN
interferisce sulla capacita' di guidare  e  sull'uso  di  macchinari.
Tuttavia,  in  corso di trattamento con CRIXIVAN sono stati riportati
capogiri e annebbiamento della vista. In caso si  verifichino  questi
eventi evitare di guidare e di usare macchinari.
Come si deve assumere CRIXIVAN?
CRIXIVAN  e'  fornito  in  capsule  e  deve quindi essere assunto per
bocca. La dose abituale e' 800 mg somministrati con 2 capsule da  400
mg  ad  intervalli  regolari  di  otto  ore.  Per ottenere la massima
efficacia, e' necessario assumere CRIXIVAN ad intervalli di 8 ore.
Le capsule di  CRIXIVAN devono essere ingerite intere.
CRIXIVAN deve essere assunto a digiuno con acqua 1 ora prima o 2  ore
dopo  i  pasti.  Eventualmente invece dell'acqua CRIXIVAN puo' essere
assunto con latte scremato o parzialmente scremato, succo di  frutta,
caffe'  o  te'.  Se  CRIXIVAN  non  puo' essere assunto senza cibo e'
consentito un pasto leggero a basso  contenuto  di  grassi,  come  ad
esempio,  pane  tostato con marmellata, succo di frutta, e caffe' con
latte scremato o parzialmente scremato e zucchero,  oppure  un  pasto
leggero  come  corn  flakes, latte scremato o parzialmente scremato e
zucchero. In ogni altro momento e' possibile mangiare qualsiasi cosa.
L'assunzione di CRIXIVAN con  cibi  ad  elevato  contenuto  calorico,
lipidico  o  proteico  riduce  l'assorbimento  del  farmaco  da parte
dell'organismo e di conseguenza l'efficacia.
CRIXIVAN e' stato causa  di  calcolosi  renale  in  alcuni  pazienti.
Pertanto  e'  importante  bere  almeno 1,5 litri di liquidi (circa 48
once) nell'arco delle 24 ore, in corso di terapia con  CRIXIVAN,  per
ridurre il rischio di formazione di calcoli renali.
Negli studi clinici, con dosaggi maggiori di 800 mg ogni otto ore non
e'  stato  osservato  un  effetto migliore. Ridurre o saltare le dosi
aumenta il  rischio  che  il  virus  dell'HIV  diventi  resistente  a
CRIXIVAN;  in  tal  caso  il  trattamento  con questo farmaco diventa
inefficace.
E' importante  assumere  CRIXIVAN  esattamente  come  prescritto  dal
medico   curante   e  non  interrompere  il  trattamento  senza  aver
consultato preventivamente il medico.
Cosa si deve fare nel caso non venga assunta una dose?
Assumere CRIXIVAN 3 volte al giorno ad intervalli regolari di 8  ore.
Tuttavia,  qualora  per  dimenticanza  non  venisse assunta una dose,
saltare la  dose  dimenticata  e  continuare  secondo  lo  schema  di
dosaggio usuale.
Quali effetti indesiderati puo' avere CRIXIVAN?
Qualsiasi  farmaco  puo'  avere effetti secondari o indesiderati, che
vengono chiamati effetti collaterali. CRIXIVAN ha mostrato di  essere
in  genere ben tollerato. Gli effetti collaterali comprendono: dolore
forte e improvviso alla schiena, causato da calcoli renali, associato
o meno a  sangue  nelle  urine;  rapida  caduta  dei  globuli  rossi;
debolezza/faticabilita';    dolore/gonfiore    addominale;   problemi
epatici;  scurimento  del  colore  della  cute;  diarrea;  dispepsia;
nausea;capogiri;  mal  di  testa;  cute  secca; rash; alterazione del
gusto; vomito; flatulenza; insonnia; sensibilita' cutanea  ridotta  o
anormale; e dolore muscolare.
In   alcuni   pazienti   con   calcoli  renali,  e'  stata  segnalata
insufficienza renale.
Con CRIXIVAN  possono  verificarsi  altri  effetti  collaterali.  Per
ulteriori  informazioni  sugli  effetti  collaterali,  rivolgersi  al
medico o al farmacista; entrambi hanno una lista piu' completa  degli
effetti collaterali. Qualora compaiano i suddetti effetti collaterali
o qualsiasi altro sintomo atipico, avvisare prontamente il medico. Se
l'effetto persiste o peggiora rivolgersi ad un centro medico.
Inoltre,  informare  il  medico  di  qualsiasi  evento  o sintomo che
suggerisca una reazione allergica dopo aver assunto  CRIXIVAN.
In caso di  intolleranza  al  lattosio  informarne  il  medico.  Ogni
capsula contiene 149 mg di lattosio (anidro). E' probabile che questa
quantita'   sia   insufficiente  per  indurre  sintomi  specifici  di
intolleranza.
Alcuni pazienti affetti da emofilia di tipo A e B hanno presentato un
aumento degli episodi emorragici durante il trattamento con questo od
altri inibitori della proteasi. Se cio' dovesse accadere,  consultare
immediatamente il medico.
Come saperne di piu' su CRIXIVAN?
Sul  foglietto  illustrativo non sono riportate tutte le informazioni
sul farmaco. Il medico curante e il farmacista sono in grado di  dare
informazioni piu' dettagliate su CRIXIVAN e sulla infezione da HIV.
Qual e' la durata del medicinale?
Non  usare questo medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla
confezione. I primi due numeri  indicano  il  mese;  gli  ultimi  due
numeri indicano l'anno.
Come si deve conservare CRIXIVAN?
Le  capsule  di  CRIXIVAN  sono  sensibili  all'umidita'.  Conservare
CRIXIVAN nel flacone originale, ben chiuso e protetto  dall'umidita'.
Non  rimuovere  il  contenitore  con  l'essiccante  dal  flacone. Non
inghiottire l'essiccante.
Tenere CRIXIVAN lontano dalla portata dei bambini.
Questo foglietto illustrativo e' stato revisionato il Maggio 1997.
Per  ulteriori  informazioni  su  questo  medicinale,  contattare  il
rappresentante locale del titolare dell'autorizzazione all'immissione
in commercio.
Belgique/Belgie                      Luxembourg
Merck Sharp e Dohme B.V.             Merck Sharp e Dohme B.V.
Succursale belge/Belgisch bijhuis    Succursale belge
Chausse' de Waterloo                 Chausse' de Waterloo 1135
/Waterloosesteenweg 1135             1180 Bruxelles
1180 Bruxelles/Brussel               Belgique
Tel. 02/373 42 11                    Tel. 02/373 42 11
Danmark                              Nederland
Merck Sharp e Dohme                  Merck Sharp e Dohme B.V.
Smedeland 8                          Postbus 581
2600 Glostrup                        2003 PC Haarlem
Tlf. 43 28 77 66                     Tel. 023/5153153
Deutschland                          Osterreich
MSD Sharp e Dohme G.m.b.H.           Merck Sharp e Dohme G.m.b.H.
Lindenplatz 1                        Gunoldstr. 14
D-85540 Haar                         A-1190 Wien
Tel. 089/45611 0                     Tel. 1 36 041
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Laboratoires Merck Sharp e           Merck Sharp e Dohme (Sweden) AB
Dohme - Chibret                      Box 7125
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75114 Paris Cedex 08                 Tel. 08/626 1400
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