N. 830 ORDINANZA (Atto di promovimento) 21 aprile - 12 novembre 1997

                                N. 830
  Ordinanza   emessa   il   21   aprile  1997  (pervenuta  alla  Corte
 costituzionale il 12  novembre  1997)  dal  Consiglio  di  Stato  sul
 ricorso proposto dal comune di Roma contro D'Alessandro Mario
 Impiego   pubblico   -   Dipendente   condannato  in  sede  penale  -
    Possibilita'   di   destituzione   all'esito    di    procedimento
    disciplinare  -  Termine  perentorio  di  novanta  giorni  per  la
    conclusione di detto procedimento - Asserita impossibilita' per la
    pubblica  amministrazione  di  porre  in  essere  tutti  gli  atti
    endoprocedimentali  previsti  a  difesa  dell'incolpato  - Dedotta
    inadeguata  valutazione dei fatti - Irragionevolezza - Lesione del
    principio di buon andamento della pubblica amministrazione.
 (Legge 7 febbraio 1990, n. 19, art. 9, comma 2).
 (Cost., artt. 3 e 97).
(GU n.49 del 3-12-1997 )
                         IL CONSIGLIO DI STATO
   Ha pronunciato la  seguente  ordinanza  sul  ricorso  proposto  dal
 comune  di Roma, in persona del sindaco  pro-tempore, rappresentato e
 difeso dall'avvocato  Riccardo  Marzolo,  con  domicilio  presso  gli
 uffici  legali  del  comune,  via  del  Tempio di Giove n. 21, contro
 D'Alessandro Mario, rappresentato e  difeso  dall'avvocato  Francesco
 Fazio  ed  elettivamente domiciliato presso lo studio del medesimo in
 Roma, via A. Aubry n.  1 per l'annullamento della sentenza n.  441/96
 del   tribunale   amministrativo  regionale  per  il  Lazio,  sezione
 seconda-bis;
   Visto il ricorso con i relativi allegati;
   Visto l'atto di costituzione in giudizio di Mario D'Alessandro;
   Viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno  delle  rispettive
 difese;
   Vista  l'ordinanza  n.  994/96  con  la  quale e' stata respinta la
 richiesta di sospensione della esecuzione della sentenza impugnata;
   Visti gli atti tutti della causa;
   Vista l'ordinanza di rimessione della sezione  quinta  n.  147  del
 1997;
   Data  per  letta,  alla  pubblica  udienza  del  21 aprile 1997, la
 relazione del consigliere  Filippo  Patroni  Griffi  e  udito  l'avv.
 Marzolo per il comune appellante;
   Ritenuto e considerato in fatto e in diritto quanto segue:
                               F a t t o
   Il  signor  Mario  D'Alessandro  ha  impugnato innanzi al tribunale
 amministrativo regionale per il Lazio la destituzione disposta  dalla
 giunta  comunale  di Roma nei suoi confronti con provvedimento del 20
 aprile 1995 n. 1048, a seguito di condanna  penale  e  all'esito  del
 procedimento disciplinare iniziato in data 10 agosto 1994.
   Il  tribunale  amministrativo, con sentenza 4 marzo 1996 n. 441, ha
 annullato il provvedimento, sul rilievo, ritenuto assorbente di  ogni
 altra  dedotta  censura,  che  il  procedimento  disciplinare  si  e'
 concluso oltre il termine di novanta giorni dal suo inizio,  previsto
 dall'art. 9, comma 2, della legge 7 febbraio 1990, n. 19.
   Propone appello il comune di Roma.
   Resiste il signor D'Alessandro.
   Con  ordinanza  n.  147  del  1997,  la  sezione quinta ha devoluto
 l'affare dell'Adunanza  plenaria  delle  sezioni  giurisdizionali  di
 questo Consiglio di Stato.
   All'udienza  del  21  aprile  1997, la causa e' stata trattenuta in
 decisione.
                             D i r i t t o
   Il seguito del  testo  dell'ordinanza  e'  perfettamente  uguale  a
 quello   dell'ordinanza   pubblicata  in  precedenza  (Reg.  ord.  n.
 828/1997).
 97C1321