Parere del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini sulla richiesta di modifica del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" e proposta del relativo disciplinare di produzione.(GU n.92 del 21-4-1998)
Il Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, istituito a norma dell'art. 17 della legge 10 febbraio 1992, n. 164, esaminata la domanda presentata dal Consorzio per la tutela della denominazione di origine controllata dei vini Colli Piacentini, intesa ad ottenere modifiche del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini", riconosciuto con decreto del Presidente della Repubblica 18 luglio 1984, e successivamente modificato con decreto ministeriale 31 luglio 1993 e decreto direttoriale 27 agosto 1996, viste le risultanze della riunione tecnica svoltasi a Bologna presso l'assessorato all'agricoltura della regione Emilia-Romagna, ha deliberato di accogliere le modifiche degli articoli 3, 5, 6, 7 e 8 del vigente disciplinare di produzione proponendo, ai fini dell'emanazione del relativo decreto dirigenziale, il disciplinare di produzione secondo il testo di cui appresso. Le eventuali istanze e controdeduzioni alla suddetta proposta di modifica del discplinare di produzione dovranno - in regola con le disposizioni contenute nel decreto del Presidente della Repubblica n. 642/1972 e successive modifiche ed integrazioni - essere inviate dagli interessati al Ministero per le politiche agricole - Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, via Sallustiana n. 10 - 00187 Roma, entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Proposta del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" Art. 1. La denominazione di origine controllata dei vini "Colli Piacentini", obbligatoriamente seguita da una delle seguenti menzioni o dal riferimento al nome di uno dei seguenti vitigni: Gutturnio (anche nella tipologia frizzante), Gutturnio classico, Gutturnio superiore, Gutturnio riserva, Monterosso Val d'Arda (anche nelle tipologie frizzante e spumante), Trebbianino Val Trebbia (anche nelle tipologie frizzante e spumante), Valnure (anche nelle tipologie frizzante e spumante), Barbera (anche nella tipologia frizzante), Bonarda (anche nelle tipologie frizzante e spumante), Malvasia (anche nelle tipologie frizzante, spumante e passito), Ortrugo (anche nelle tipologie frizzante e spumante), Pinot grigio (anche nelle tipologie frizzante e spumante), Pinot nero (anche nelle tipologie frizzante e spumante), Sauvignon (anche nella tipologia frizzante), Cabernet Sauvignon, Chardonnay (anche nelle tipologie frizzante e spumante), Pinot spumante (bianco o rosato), Novello, Vin Santo, e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione. La tipologia Vin Santo qualora prodotta nella sottozona di Vigoleno e rispondente a specifico disciplinare di produzione puo' usare la menzione "Vin Santo di Vigoleno". Art. 2. La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" seguita da una delle specificazioni aggiuntive e' riservata ai vini ottenuti da vitigni, racomandati e/o autorizzati per la provincia di Piacenza, presenti in ambito aziendale e aventi la seguente composizione ampelografica: "Colli Piacentini" Gutturnio: Barbera dal 55 al 70%; Croatina (localmente detta Bonarda): dal 30 al 45%; "Colli Piacentini" Monterosso Val d'Arda: Malvasia di Candia aromatica e Moscato bianco: dal 20 al 50%; Trebbiano Romagnolo e Ortrugo: dal 20 al 50%; possono concorrere alla produzione di detto vino le uve di Bervedino e/o Sauvignon ed altri vitigni a bacca bianca raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Piacenza, presenti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 30%; "Colli Piacentini" Trebbianino Val Trebbia: Ortrugo: dal 35 al 65%; Malvasia di Candia aromatica e Moscato bianco: dal 10 al 20%; Trebbiano Romagnolo e Sauvignon: dal 15 al 30%; possono concorrere alla produzione di detto vino le uve provenienti da altri vitigni a bacca bianca raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Piacenza, presenti in ambito aziendale fino ad un massimo del 15%; "Colli Piacentini" Valnure: Malvasia di Candia aromatica: dal 20 al 50%; Trebbiano Romagnolo e Ortrugo: dal 20 al 65%; possono concorrere alla produzione di detto vino le uve provenienti da altri vitigni a bacca bianca raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Piacenza, presenti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 15%; "Colli Piacentini" Novello: Pinot nero e/o Barbera e/o Croatina (localmente denominata Bonarda): minimo 60%; possono concorrere alla produzione di detto vino le uve provenienti da altri vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Piacenza, presenti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 40%; "Colli Piacentini" Vin Santo: Malvasia di Candia aromatica e/o - Ortrugo e/o Sauvignon e/o Marsanne e/o Trebbiano Romagnolo: minimo 80%; possono concorrere alla produzione di detto vino le uve provenienti da altri vitigni a bacca bianca raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Piacenza, presenti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 20%; "Colli Piacentini" Vin Santo di Vigoleno: Marsanne e/o Bervedino e/o Sauvignon e/o Ortrugo e/o Trebbiano Romagnolo: minimo 60%; possono concorrere alla produzione di detto vino le uve provenienti da altri vitigni a bacca bianca, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Piacenza, presenti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 40%, con esclusione di quelli aromatici; "Colli Piacentini" Pinot spumante: Pinot nero: minimo 85%; Chardonnay: fino ad un massimo del 15%; "Colli Piacentini" seguita da una delle seguenti menzioni di vitigno: Ortrugo, Barbera, Bonarda, Malvasia, Pinot nero, Pinot grigio, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, e' riservata ai vini ottenuti dai corrispondenti vitigni almeno per l'85%; possono concorrere alla produzione di detti vini anche le uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, raccomandate e/o autorizzate per la provincia di Piacenza, presenti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 15%. Per il vino "Colli Piacentini" Ortrugo tale percentuale massima e' del 10%. Per il vino "Colli Piacentini" Malvasia la base ampelografica e' costituita per l'85% da Malvasia di Candia aromatica; nel limite del 15% possono concorrere anche le uve di altri vitigni aromatici e non, raccomandate e/o autorizzate per la provincia di Piacenza, presenti in ambito aziendale. Art. 3. I) La zona di produzione delle uve che possono essere destinate alla produzione del vino "Colli Piacentini" Gutturnio, e' suddivisa in piu' comprensori nell'ambito della zona "Colli Piacentini" in provincia di Piacenza. I comprensori di produzione delle uve comprendono totalmente il territorio collinare del comune di Ziano Piacentino e comprendono il territorio collinare parziale dei comuni di: Pianello Val Tidone, Borgonovo Val Tidone, Castel San Giovanni, Nibbiano, Agazzano, Piozzano, Gazzola, Vigolzone, Rivergaro, Ponte dell'Olio, Castell'Arquato, Carpaneto, S. Giorgio Piacentino, Gropparello, Alseno, Lugagnano Val d'Arda e Vernasca. Il primo comprensorio e' cosi' delimitato: Partendo dal ponte sul rio Cavo in prossimita' del C. Cavo Perletti il limite segue per breve tratto verso sud la strada per San Marzano ed all'altezza della quota 93 prosegue in direzione ovest, lungo quella per C. Pradella fino ad incrociare il rio Gambero, segue quindi tale corso d'acqua verso nord per circa 700 metri e poi il sentiero che in direzione nordovest raggiunge la strada per Fornaci e prosegue lungo questa verso sudovest, attraversa Fornaci e successivamente Casanova, passa a sud di C. Merlino e raggiunge il confine di provincia in prossimita' della quota 96. Segue in direzione sud il confine provinciale fino a quota 490 in prossimita' della strada per C. Cereto. Passata C. Cereto imbocca il canale che scende a quota 427, quindi passando sotto C. Molinazzo si identifica con il T. Gualdora fino a C. Procera; prende la carraia che scende verso C. Pellegrina, C. Aurelio, C. Colombarola fino a quota 316 dove prende verso sud lo stradello per C. Pozzolo. Prosegue per C. Erta, C. Rico', risale il rio Rico' fino a quota 332, sempre verso sud per C. Chiappadello. Si identifica con la strada che scende a C. Puliti, lambisce a nord C. Galvani, attraversa l'abitato di Genepreto, giunge per una carrareccia a C. S. Giorgio, a quota 299, indi sulla strada statale n. 412 al km 65. Attraversa il T. Tidone, risale la sponda destra fino ad incontrare il "Tunnel", si sovrappone ad esso verso est passando per l'abitato di Pradaglia e proseguendo fino a quota 248 incrocia il rio Buio; prende la carraia che aggira verso sud C. la Scabbia, per quota 339, per immettersi sulla strada di Bilegno. Segue questa fino a Casturzano, quindi la carraia per C.se Bosco Quartaro, per Ca' dell'Ora, quindi per quote 435, 466, 458 a Gabbiano Poggiolo, aggirando la Chiesa, verso sud, fino a Case Gramonti. Aggira sempre verso sud il gruppo di Case Gramonti seguendo la strada, passa per il canale verso est e poi verso sud fino ad incontrare rio di Gazzoli con il quale si identifica fino a Case Gazzoli. Da Case Gazzoli imbocca la strada verso sud che oltrepassa il T. Chiarone e la percorre fino al bivio per C. Fontanese, prende la carraia per Castellaro, passa quote 360, 372, indi la strada verso nord sotto Castellone, poi a destra per C.na Colombara, quota 328 e mantiene la stessa quota fino a il Poggio dei Cavalli. Da quota 355, sovrapponendosi all'acquedotto comunale sale verso nord a quote 384, 351 fino a C. S. Romeo. Da qui' mantenendo l'altitudine di quota 300 verso est fino ad incrociare la carraia che sale, verso sud, a quota 344 sulla strada che da Arcello conduce a S. Giustina. Segue la suddetta strada fino a quota 262, quindi il torrente Lisone, la carraia che sale a quota 314 quindi per lo stradello che aggira verso sud e poi est la localita' Frassineto fino a quota 341. Quindi percorre la carraia che scende al rio Valorosa a quota 255 in coincidenza con il confine comunale di Pianello Val Tidone. Si identifica con il confine comunale e con il T. Lisone fino ad incontrare il territorio di Agazzano, segue il confine fra i due comuni verso est, poi verso sud lungo la strada di Massolano, indi quota 347; fino a prima di Canovetta verso est lungo la carraia che porta a quota 391 di C. dell'Aquila. Scende per la strada e la carraia che porta a quota 358, al Castello di Boffalora e Boffalora sino alla strada provinciale per Agazzano; segue detta strada fino a prendere verso sud la strada per Verdeto, aggira Verdeto, attraversa Lanfranco e si rimette sulla strada per Agazzano arrivando fino al bivio per Piozzano. Prende verso sud la strada per Piozzano. A quota 231 seque la strada per Lodolina, Misano, quote 255 e 260, Combaie, Ospedale, quote 317 e 282; sempre seguendo la strada verso sud, quota 254, Poggio dei Martini, quote 220 e 232, rio Canto, quota 324, Bosco del Papa, seguendo la carraia, quota 406, Moncolo, Case di La', Pomaro, quindi per la strada che scende a Sbasintico, Belvedere, quota 276. Quindi verso sud lungo la carraia e poi verso est per quota 250, indi sale a la Dolce seguendo la strada che sul lato sinistro risale il T. Luretta passando la Ca' fino ad incrontare il ponticello che oltrepassa il torrente Luretta difronte alla carraia che sale a quota 375 di Costa dei Boraccia fino al confine comunale di Piozzano. Segue verso nord il confine comunale fino a Antugnano, quindi per la carraia che da quota 376 scende, passando vicino a Camposanto, al Guada'. Dal Guada' si identifica verso nord con il T. Luretta fino a quota 189, quindi segue il confine del comune di Gazzola fino a quota 326 in coincidenza con la strada che conduce a Osteria, quindi per la strada di Rezzanello. Da Rezzanello prende la strada per Momeliano fino a quota 323, Rio della Dose, quindi la carraia verso nord per Castel del Vento, quote 207, 315, 300, in prossimita' di Ca' di Siro. Segue la strada che, scende verso nord fino in prossimita' del lago di quota 212, quindi ad est per la carraia di quota 210, poi Lodino; a quota 190, prende la carraia verso est per C.se Ravazzola, la carraria che supera il rio Gandore a quota 149, per C.se Maruffa, sale a quota 200 di Ca' Maruffina, da Galera risale il rio Gandore fino a quota 182, passa per Carazza, fino a Monte Raschio. Da quota 234 per la carraia di Ca' dei Boschi, a quota 221 segue la carraia che scende alla sorgente del rio Gerosa con cui si identifica verso nord fino a quota 138. Quindi verso ovest per la carraia di Bosco Danico fino a C. Balletta. Prende verso sud la strada del Castelletto. A quota 162 verso ovest la carraia verso il rio Gandore, segue il rio Gandore Verso la sorgente fino alla carraia di C. Valli di sotto, per Ca' del Poggio, prende la carraia verso ovest che unisce quota 142 con quota 143, risale la carraia di quota 164 verso sud fino ad immettersi sullo stradello verso ovest per quota 147, quindi verso sud per la strada di Agazzano fino al ponte sul Luretta. Ridiscende verso nord il T. Luretta fino a Rivarossa, per quota 134. Verso sud la carraia per quota 145 (costeggia il lago) per quota 155, Belrespiro, quota 169, Bissone verso est, quota 140 e verso nord seguendo il corso del rio Rivasso fino a oltre quota 120, piegando verso ovest per la carraia che porta a quota 152, poi la Bottega e Montebolzone fino alla strada che conduce a Sarturano. Prima del paese si prende la carraia di sinistra che conduce a C. Nuova Storni, quindi per la Caminaglie di quota 146 proseguendo fino ad incontrare il rio Frate che, lo risale fino a quota 126, indi per la carraia verso ovest di Bonfagiolo. Da quota 152 prosegue fino ad incontrare un altro rio che percorre verso nord fino ad identificarsi con il rio che risale verso localita' Roccolo. Lo risale per quote 125 e 132 fino a C. delle Gazze, quota 164 e la stradina che conduce a quota 177 e a C. Boriona. Segue la strada fino a quasi in prossimita' di Cantone per prendere verso ovest la carraia che in linea retta supera il T. Lisone fino a Colombarola, poi verso sud quota 181 dei Borioni fino ad immettersi e identificarsi con la strada provinciale verso Pianello. Segue la suddetta strada superando il Ponte del Tidone e all'incrocio prende la s.s. n. 412 verso nord fino al paese di Borgonovo Val Tidone. Alla entrata del centro urbano di Borgonovo Val Tidone prosegue verso est per quella di Moretta, l'attraversa e sempre sulla medesima raggiunge in prossimita' della quota 113 rio Cavo. Ridiscende tale corso d'acqua fino ad incrociare la strada per Castel San Giovanni sul ponte in prossimita' di C. Cavo Perletti da dove e' iniziata la delimitazione. Un altro comprensorio e' cosi' delimitato. La linea di delimitazione ha origine a nord al bivio di casa Stradella (quota 145) per poi seguire, verso est, la strada che passando da quota 139 raggiunge il ciglio sinistro del torrente Nure. Da qui e proseguendo verso sud la linea si identifica col ciglio sinistro del letto del torrente Nure fino al rio Lombardo, lo risale fino a quota 356, da qui si identifica verso nord con la linea di quota altimetrica di 350 m.s.l.m. aggirando verso est Mansano e il colle Merlera. Superato il rio Caiano, si innesta a quota 379 sulla carraia che per quota 342 porta a Iustiano, verso est per la carraia di quota 394 fino a quota 363 sulla carraia che conduce a Castelvecchio seguendo, quindi, la carraia che verso ovest (a monte della strada del Bagnolo) passa per quote 390, 389, 384, 396, 400, 392 fino a quota 343 nei pressi del fabbricato Scuola, in localita' Larzana, sulla strada del Bagnolo. Andando verso Monte Romola, si identifica con detta strada fino ad incrociare verso est la carraia che porta a Costanuova, quota 221, incrocia il rio Diara quindi lo stradello di Case Rosse, quindi lo stradello fino a quota 170 e, verso est, fino al rio Cassa a quota 169. Ridiscende il rio fino ad Ancarano di sopra, segue la strada verso Ancarano di sotto fino a quota 146, indi per la carraia che supera il rio Co' e verso est fino a C. Nuova; supera il rio Trebbiola per immettersi, verso sud, sulla carrareccia di Ca Bianca; da Ca Bianca arriva fino al rio Finale. Segue verso nord il confine del comune di Rivergaro e di Vigolzone col quale la linea si identifica fino al rivo che scorre a sud di quota 143. Da qui la linea segue detto rivo (quote 147 e 148 fino ad intersecare la strada provinciale Piacenza-Ponte dell'Olio che segue verso sud fino ad incrociare, prima di Case Brioschi, il rivo; lo segue fino a quota 149, poi segue la strada per Ca' Sgorbati per ricongiungersi, verso nord, al bivio di Case Stradella (quota 145), punto di partenza. Un altro comprensorio e' cosi' definito. Partendo, a nord dal trivio di Rizzolo segue la strada per Tollara fino ad incontrare il confine comunale di Ponte dell'Olio a quota 193 in prossimita' del rio Ogone. Risale il rio Ogone fino al ponticello nei pressi della strada comunale a quota 307. Prende la suddetta strada che scende a la Camminata, prosegue sulla strada per Langorniello, fino a quota 254. Si identifica con la carraia verso sud per quote 311, 350, 402 scende fino a quota 357 (I Vai), segue la curva di livello fino a raggiungere quota 372, quindi prosegue fino a Ca' Maggi (quota 372) e raggiunge il rio Torbido e scende fino alla s.s. n. 654. Indi, verso nord, per quota 237 e 232 lungo la vecchia strada della ferrovia fino ad incontrare il Rio Cisiaga, quindi per la strada provinciale che conduce prima a Folignano, poi Zaffignano, La Fratta, Torrano e quindi al trivio di Rizzolo da dove si e' partiti. Un altro comprensorio comprende il seguente territorio. La linea di delimitazione inizia al quadrivio di Castell'Arquato (quota 164) per seguire, in senso orario, la strada provinciale fino a toccare il confine comunale di Castell'Arquato che segue verso nord per breve tratto e precisamente fino a Monte Pozzali (quota 386); qui piega a sud e si inserisce, costeggiando il rivo ad ovest di C. Montegiogo, lungo la strada che scendendo per i Campi, arriva fino al bivio per Prato Ottesola sulla strada Lugagnano Chiavenna Rocchetta. Da questo bivio la linea che delimita il territorio segue la strada fino a Prato Ottesola, risale quindi il torrente Ottesola fino a i Groppi per costeggiare successivamente e per breve tratto, la strada che porta alla parrocchia di Montezago, poco prima di detta parrocchia, la linea segue la carrareccia che scende nel torrente Chero. Risale il torrente Chero sul ciglio sinistro fino ad incontrare, verso ovest, la carraia per l'abitato di Faimali che percorre fino ad immettersi, a valle dell'abitato di Castellana, sulla strada provinciale, verso nord, per Gropparello, raggiungendo, al centro del paese, il trivio per Gusano. Prende la strada per Gusano, oltrepassa l'abitato di Gelati, quindi prima di Gusano prende, da quota 451 la strada di crinale per la Valle, continua la strada per cascina Monterosso, C. Mosconi, Ca' del Bosco, fino al Castello di Veggiola; scende lungo la strada per Veggiola. Segue la strada per quote 215, 206, 201 in prossimita' del T. Riglio. Supera il torrente con la strada che passa quote 205 e 211, Ronco e ancora fino a quota 226. Verso nord prende la carraia vicino al lago per quota 219 e segue il rio Merdaro fino ad incontrare verso est la carraia per quote 178, 182, fino a il Boscone. Quindi lo stradello di C. Bianca, La Zambera, il Casalino e quota 159 sul torrente Riglio; segue il Riglio fino alla carraia per quota 162 immettendosi sulla strada per Celleri che poi segue fino al ponte sul rio Terzolo (quota 161); da qui, segue verso nordest il rio stesso, indi il torrente Vezzeno fino all'altezza di La Boiona Grande per immettersi poi sulla strada per Piacentino che segue fino a circa 175 metri a nord del bivio per case il Poggio. Da detto punto, la linea, deviando a destra, lungo Rivoli raggiunge la carrareccia che porta a Borgo Marta da dove, procedendo verso sud alla strada, arriva a la Boiona Piccola (quota 145), per risalire a nord lungo il rivo che passa per la Vigna. A meta' distanza tra queste due cascine, la linea devia a destra lungo un rivo fino a raggiungere la strada provinciale per Carpaneto a quota 140. Da qui procedendo ancora verso est, la linea si identifica con la strada per Campagne, indi con la carrareccia per Partitore (quota 141) fino ad incrociare la strada per Bruciate, segue per breve tratto detta strada, prosegue lungo la stessa per C. Marere, C. Sasso e C. Masana di Sopra fino al suo inserimento sulla strada che conduce a Vigolo Marchese (quota 141). Da questo punto la linea si identifica con la strada predetta e passato Vigolo Marchese e San Antonio, si innesta sulla strada provinciale Carpaneto-Castell'Arquato che segue verso sud fino al quadrivio di Castell'Arquato (quota 164), punto di partenza. Un altro comprensorio e' composto dal seguente territorio. Partendo, a nord, sulla strada provinciale di Alseno in localita' Villa Virginia (quota 146) segue il confine comunale di Castell'Arquato verso sud, supera il R.S. Franca e il R. Acqua Puzza fino a quota 138. Prende la strada che sale a Fellegara, segue la sede viaria per C. della Bassa e i Gasparini raggiungendo localita' rio Corto sulla strada di Genova. Si identifica con detta strada verso sud fino a localita' C. Ratta, prende verso sud la carraia che porta al torrente Ongina. Si identifica con il ciglio destro del torrente Ongina, verso la pianura, fino a quota 125, segue l'ansa verso est portandosi prima a quota 159, segue la strada dritta ad est di Colle S. Giuseppe fino a quota 186 quindi per la carraia scende a quota 182 sul confine comunale di Vernasca. Segue detto confine fino al torrente Stirone. Risale il ciglio sinistro del torrente Stirone fino ad incontrare lo stradello per quota 173 di S. Genesio. Da S. Genesio si identifica con la strada dei Trabucchi prosegue lungo la strada verso sud fino a quota 230. Risale verso nord la carraia per quota 294 fino a quota 345,9. Segue la linea di quota 350 verso sud in senso orario fino ad incontrare la carraia che scende al rio Spiagge, sempre per la stessa carraia supera il rio e si immette sulla strada di Perpiano. Sulla stessa prosegue per Perpiano fino ad incontrare il bivio verso nord di Pre Nuovo. Dopo Pre Nuovo, a destra si identifica con la carraia che costeggia prima il rio Gerbino, quindi dopo il lago di sinistra per la caraia che transita per quote 388, 381, 343, 333, 266 scendendendo verso il torrente Ongina. Percorre il ciglio destro del torrente Ongina fino ad incontrare il rio della Botacca; si identifica verso ovest con il rio fino al ponte sulla strada di Genova. Si identifica, verso sud, con detta strada di Genova fino a Case Ongina a quota 241,6. Risale la carraia verso nord, per i Maronini, prosegue da quota 381,6 lungo il confine comunale di Castell'Arquato e lungo la strada vicinale di Costa dei Pallastrelli, quindi per la strada vicinale della Bozzina scende fino a Ca del Riglio e arriva all'abitato di Pallastrelli. Dai Palastrelli verso nord, prosegue lungo la strada per Castell'Arquato passando per Ca' Rossa, Fornace, C. Gravaghi, La Crocetta. Dopo l'abitato di Scartazzini si identifica al bivio, sempre con la strada comunale per Alseno, passa Villa S. Lorenzo per ritornare al punto di partenza in prossimita' di Villa Virginia. II) La zona di produzione delle uve che possono essere destinate alla produzione del vino "Colli Piacentini" Gutturnio classico e' quella definita dal decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 1967 ed e' suddivisa in tre comprensori: A), B), C), e comprende totalmente il territorio collinare del comune di Ziano Piacentino e parzialmente i territori collinari dei comuni di: Borgonovo Val Tidone, Castel San Giovanni, Nibbiano, Vigolzone, Castell'Arquato, Carpaneto Piacentino, Lugagnano Val d'Arda e Gropparello. Tale zona e' cosi' delimitata. A) Partendo da ponte sul rio Cavo in prossimita' del C. Cavo Perletti il limite segue per breve tratto verso sud la strada per San Marzano ed all'altezza della quota 93 prosegue in direzione ovest, lungo quella per C. Prandella fino ad incrociare il rio Gambero, segue quindi tale corso d'acqua verso nord per circa 700 metri e poi il sentiero che in direzione norovest raggiunge la strada per Fornaci e prosegue lungo questa vorso sudovest, attraverso Fornaci e successivamente Casanova, passa a sud di C. Merlino e raggiunge il confine di provincia in prossimita' della quota 96. Segue in direzione sud il confine provinciale ed in prossimita' di C. Corni (quota 458), all'incrocio con l'acquedotto prosegue verso est per il confine di Ziano Piacentino seguendo la strada che attraversa San Giorgio, Cesura e quindi il torrente Gualdora che discende fino alla confluenza con il Tidone. Discende verso est il torrente Tidone ed all'altezza del Caseificio Manzella, seguendo il confine comunale di Nibbiano in direzione ovest raggiunge la strada per Borgonovo Val Tidone in prossimita' del km 57,100 circa. Segue tale strada verso nord ed alla entrata del centro urbano di Borgonovo Val Tidone prosegue verso est per quella di Moretta, l'attraversa e sempre sulla medesima raggiunge in prossimita' della quota 113 rio Cavo. Ridiscende tale corso d'acqua fino ad incrociare la strada per Castel San Giovanni sul ponte in prossimita' di Q. Cavo Perletti da dove e' iniziata la delimitazione. B) La linea di delimitazione ha origine a nord, al bivio di casa Stradella (quota 145) per poi seguire, verso est, la strada che passando da quota 139 raggiunge il ciglio sinistro del torrente Nure. Da qui e proseguendo verso sud, la linea si identifica col ciglio sinistro del letto del torrente Nure fino al trivio per Ponte dell'Olio- Bagnolo- Albarola (quota 210) per poi proseguire sulla strada per Bagnolo fino ad inserirsi, poco prima dell'abitato di Bagnolo, sulla carrareccia che passa per le quote 328, 311, 283 e 267. Superata quest'ultima quota, la lihea che delimita il territorio, segue ad ovest il sentiero che porta al rio Finale, risale detto rio fino a quota 226 per poi, seguendo un rivolo, toccare il confine comunale Vigolzone-Rivergaro col quale la linea si identifica fino al rivo che scorre a sud di quota 143. Da qui la linea segue detto rivo (quote 147 e 148) fino ad intersecare la strada provinciale Piacenza-Ponte dell'Olio che segue verso sud fino ad incrociare, prima di case Brioschi, il rivo; lo segue fino a quota 149 poi segue la strada per Ca' Sgorbati per ricongiungersi verso nord al bivio di case Stradella (quota 145), punto di partenza. C) La linea di delimitazione inizia al quadrivio di Castell'Arquato (quota 164) per seguire in senso orario, la strada provinciale fino a toccare il confine comunale di Castell'Arquato che segue verso nord per breve tratto e precisamente fino a Monte Pozzali (quota 386); qui piega a sud e si inserisce, costeggiando il rivo ad ovest di C. Montegiogo, lungo la strada che scendendo per i Campi, arriva fino al bivio per Prato Ottesola, sulla strada Lugagnano-Chiavenna Rocchetta. Da questo bivio la linea che delimita il territorio, segue la strada fino a Prato Ottesola, risale quindi il torrente Ottesola fino a i Gruppi per costeggiare successivamente e per breve tratto, la strada che porta alla parrocchia di Montezago, poco prima di detta parrocchia, la linea segue la carrareccia che scende nel torrente Chero fino ad incontrare i limiti tra i comuni di Carpaneto, Gropparello e Lugagnano (quota 252). Da qui la linea si identifica con il confine comunale di Gropparello-Carpaneto fino a M. Oldo per entrare poi nel territorio comunale di Gropparello seguendo la carrareccia ed il rivo che sbocca nel torrente Vezzeno a nord di Casa Maschi (quota 224). La linea dopo aver seguito per breve tratto la strada, a quota 223 ripiega ad est lungo un rivo, indi imbocca il sentiero che passa per i Vizzoni e raggiunta la strada che passa per C. Cerchiali e la Corona, la percorre fino a costeggiare il torrente Vezzeno, che poi segue verso nord, fino ad incontrare il confine comunale. Da questo punto la linea percorre a ovest ed a nordest il confine comunale fino all'altezza del Casalino ove piega a destra lungo il sentiero per la Graffignana (quota 162) fino ad immettersi sulla strada per Celleri che poi segue fino al ponte sul rio Terzolo (quota 161); da qui segue verso nordest il rio stesso, indi il torrente Vezzeno fino all'altezza di la Boiona Grande per immettersi poi sulla strada per Piacentino che segue fino a circa 175 metri a nord del bivio per case il Poggio. Da detto punto, la linea, deviando a destra, lungo rivoli raggiunge la carrareccia che porta a Borgo Marta da dove, procedendo verso sud sulla strada, arriva a la Boiona Piccola (quota 145), per risalire a nord lungo il rivo che passa per la Vigna. A meta' distanza tra queste due cascine, la linea devia a destra lungo un rivo fino a raggiungere la strada provinciale per Carpaneto a quota 140. Da qui, procedendo ancora verso est, la linea si identifica con la strada per Campagne, indi con la carrareccia per Partitore (quota 141) fino ad incrociare la strada per case Bruciate, segue per breve tratto detta strada, prosegue lungo la strada per C. Marere, C. Sasso e C. Masana di Sopra fino al suo inserimento sulla strada che conduce a Vigolo Marchese (quota 141). Da questo punto la linea si identifica con la strada predetta e passato Vigolo Marchese e San Antonio, si innesta sulla strada provinciale Carpaneo- Castell'Arquato, che segue verso sud fino al quadrivio di Castell'Arquato (quota 164), punto di partenza. III) La zona di produzione del vino "Colli Piacentini" Monterosso Val d'Arda comprende la porzione dei territori collinari dei comuni di Vernasca, Alseno, Lugagnano, Castell'Arquato, Gropparello e Carpaneto in provincia di Piacenza, particolarmente idonea per conseguire produzioni con le caratteristiche previste dal presente disciplinare. Tale zona e' cosi' delimitata. Da una linea che, partendo dall'abitato di Vernasca segue la provinciale Vernasca-Castell'Arquato in direzione di Lugagnano fino ad incontrare, in prossimita' di loc. Ca' Bianca, il confine fra Lugagnano e Vernasca. Segue tale confine fino ad incontrare, in prossimita' di quota 318, la strada che collega Lugagnano al parco provinciale. Da questo punto raggiunge il bivio della cappella di Madonna del Piano (quota 255) per imboccare la strada dei Ronchi che percorre fino ad inserirsi, poco prima di questo abitato, sulla carrareccia che conduce a case Costa. Segue tale carrareccia fino ad imboccare la strada, che passando per case Castellaro (quota 259), giunge a Prato Ottesola, con la quale si identifica. Da qui, la linea di delimitazione risale il corso del torrente Ottesola fino alla sorgente, indi si identifica con una spezzata ideale che congiunge successivamente la sorgente del torrente Ottesola con quota 382: quota 382 con quota 302: quota 302 e con il punto di incontro, sito sul greto del torrente Chero, fra i confini dei comuni di Gropparello, Carpaneto e Lugagnano. Segue il confine tra i comuni di Lugagnano e Gropparello in direzione sud ovest fino a raggiungere quota 350. Da questo punto si inserisce sulla strada per i Magnani (quota 382), Mandola e Castellana proseguendo fino al bivio di Bersani (quota 427), indi segue la strada che, passando per Casello (quota 366) giunge all'incrocio per Gropparello a quota 357. Da qui giunge a Barzano seguendo la carrareccia che passa per case Gazzotti. Da Barzano segue il tracciato stradale che, passando per case Berti, quota 450, quota 460, giunge a Case Banzola, indi prosegue per Ca' Fogliazza e scende al torrente Riglio. Discende lungo il corso del sopracitato torrente fino all'altezza di Casa Nuova Riva (in comune di Carpaneto). Da questo punto raggiunge in linea retta il tracciato stradale che, passando per Casa Nuova Riva, Torre Confalonieri, Borgo Paglia, Piacentino, La Turca di Sopra, la Fornace Vecchia, attraversa il torrente Chero, tocca Case Bruciate e giunge al confine comunale fra Carpaneto e Castell'Arquato. Segue detto confine fino ad incontrare la provinciale Carpaneto-Castell'Arquato che percorre fino al bivio per Vigostano (quota 118); da questo punto, la linea di delimitazione prosegue lungo il tracciato stradale che tocca successivamente Vigostano, Giarola e Colombarola. Da Colobarola segue la strada dei Doppi fino al punto in cui detta strada si affianca al rio Chiozzo: da qui segue la carrareccia che congiunge il suddetto torrente con Torre Gazzola. Da Torre Gazzola, la linea di delimitazione segue il tracciato stradale che tocca successivamente le Ferriere, C. Nuove Remondini, la Fornace e la Sforzesca. Da questo punto segue la carrareccia che scende al greto del torrente Arda il cui corso risale fino ad immettersi sulla carrareccia che collega il greto del torrente Arda con Cinta Anguissola. Da questo punto segue l'intero tratto di strada che collega Cinta Anguissola con la strada Salsediana (strada per Salsomaggiore). Si immette quindi sulla Salsediana (a quota 145) e la segue toccando successivamente San Rocchino, Crocetta, Castelnuovo Fogliani, il Monastero e giunge a quota 155 all'altezza di C. Belvedere. Da quota 135 segue il tracciato stradale che passa per Ca' Lolini, la Persica e raggiunge il confine con la provincia di Parma a quota 124. Da questo punto la linea di delimitazione si identifica con il confine tra la provincia di Piacenza e di Parma e, successivamente, sempre seguendo tale confine, incontra il torrente Stirone il cui corso risale fino alla confluenza del torrente Borla (quota 259). Risale il torrente Borla fino ad incontrare (quota 262) la provinciale per la Borla. Comini, Ronca che segue, fino ad incontrare nei pressi di Ronca la provinciale da Bore a Vernasca che percorre fino all'abitato di Vernasca. IV) La zona di produzione del vino "Colli Piacentini" Trebbianino Val Trebbia comprende la porzione collinare della Val Trebbia e parte della Val Luretta particolarmente idonee a conseguire produzioni con le caratteristiche previste dal presente disciplinare. Tale zona include parte dei territori dei comuni di Bobbio, Coli, Travo, Rivergaro, Gazzola e Agazzano in provincia di Piacenza ed e' cosi' delimitata: da una linea che, partendo dall'abitato di Rivergaro segue il trattato originale della strada statale n. 45 in direzione di Piacenza fino alla localita' Niviano Castello. Prosegue quindi lungo la strada provinciale per Grazzano Visconti fino ad incontrare il rio della Bosella in prossimita' di quota 127 e il cui corso risale fino ad incontrare il confine comunale tra Rivergaro e Vigolzone (quota 149). Segue, piegando a destra, detto confine fino a raggiungere, in prossimita' di quota 632 (M. Dinavolo) il confine comunale fra Vigolzone e Travo. Segue successivamente l'intero tratto di confine tra i comuni di Vigolzone-Travo e Travo-Bettola giungendo cosi' in prossimita' della confluenza del rio Moini con il torrente Perino. Risale il corso del torrente Perino fino alla confluenza con rio Cane. Segue quindi l'ultimo tratto del rio Cane fino a quota 509. Indi devia in direzione nordovest sul sentiero che porta al bivio (quota 546) per la strada dei Boioli. Da quota 546 segue la strada per Case Boioli fino ad incontrare, a quota 520, il rio Armelio. Segue il corso del rio Armelio fino a quota 274. Da qui devia lungo una carrareccia che passa per quota 290 (sopra Ponte) e prosegue per quota 340, fino ad incrociare il rio Secco. In questo punto segue il confine del comune Bobbio-Coli lungo le quote 410, 324, 267, 517 e raggiunta l'altezza di quota 424, devia lungo la carrareccia che, passando per Roncaiolo, risale quota 488 fino a quota 366. Da qui si immette sulla strada che, superando le quote 381 e 429 (dove incrocia il rio Torusso), sfiora la localita' Scabbiazza dove all'altezza della quota 430 scende lungo il rio Scabbiazza fino alla strada statale n. 45 (quota 248). Risale la strada statale n. 45 e dopo il Ponte Barberino al km. 99, risale una carrareccia che passa per Case Nuove (quota 400), Cascina Costa (quota 494). Da qui si immette sulla strada che passa a quota 473, successivamente risale un rivo che, a quota 561 (all'altezza del Poggio Pianone) incrocia il confine del comune di Bobbio e Coli. Segue questo confine passando per cascina Fontana del Gallo e per Case Poggiolo, arrivando a quota 585. Da quota 585, lungo una linea ideale, scende sulla strada statale n. 45 al km. 91. Risale la strada fino al km. 90, da dove oltrepassa il fiume Trebbia a quota 324. Da qui segue i meandri del Trebbia di San Salvatore, dai quali risale lungo una carrareccia che superate le quote 456 e 492 giunge a cascina Riva (quota 496) cascina Biase (quota 490). Prosegue per la strda che tocca le quote 477, 454 (sopra Case Caldarola), 515 e 336 dove incrocia il torrente Bobbio. Risale questo torrente fino a quota 359: da qui devia a destra risalendo il rio d'Assalto fino a quota 496. In questo punto si inserisce sulla strada per i Brugoni che successivamente, toccando le quote 581, 587, 591, (casa Sermase), 562 (Villa Pegni), 562 (Casa Pegni), 581 (Ca' Borelli) sorpassa il fosso delle Lubbie e prosegue per quota 505 per inserisi sulla strada che porta a Degara dove, a quota 500, incrocia il rio Fontana. Da qui prosegue lungo la carrareccia, che passando per quota 469 e quota 359 (rio della Lubbia), risale per la strada di Casa Muggione (quota 424), Ca' del Bosco (quota 497) e, dopo aver attraversato il rio del Gatto, scende a quota 430 per risalire a case Poggio, fino a raggiungere Areglia (quota 378). Da questo punto, attraverso le quote 416, 438 e 434 raggiunge Nosia (quota 429), da dove prosegue per una carrareccia che tocca le quote 450, 435, 410, 372. Risale quindi la strada proveniente da Freddezza e, dopo aver superato la quota 400, devia a destra lungo una carrareccia che passa per quote 367 e 337 dove incrocia il rio Dorba. Risale lungo un rivo di sinistra del rio Dorba stesso e giunge a Parcellara (quota 490) da cui scende lungo la strada fino a quota 445. Da qui devia per la carrareccia che passa per le quote 439, 405, 389 sulla cui direzione incrocia il confine comunale tra Travo e Bobbio. Risale questo confine raggiungendo quota 671 ed indi, seguendo la strada, che passando per Pietra (quota 559), Termine Grosso, confluisce in prossimita' di quota 443, sulla rotabile che porta a Chiesa di Bobbiano. Da qui segue la strada per Cascina (quota 503) indi la carrareccia per Costa del Grillo (quota 608) e Ca' del Bulla e prosegue fino ad incrociare il confine comunale tra Travo e Gazzola che segue fino al Torrazzo; percorre, verso nordovest, la strada comunale del Torrazzo fino al bivio (quota 314), di Momeliano. Scende la strada che porta al quadrivio di Lisignano. Indi prende la strada per Agazzano e si identifica con la strada provinciale che conduce a Pianello Val Tidone fino ad incontrare il quadrivio nei pressi di localita' Passano; prosegue verso nord sulla strada che porta a Sarturano per le quote 192, 174, 131, 128 e indi in entrata sud di Sarturano (quota 134). Da Sarturano verso est, giunge a Rivasso. Prende per C. Amola, segue la strada fino a quota 122, si identifica con il torrente Luretta per breve tratto verso sud, indi a quota 127 verso est passa per quota 131 e arriva da nord a Gazzola. Attraversa, il paese di Gazzola (per breve tratto verso sud) quindi per la strada provinciale Gazzola-Rivalta. Segue detta strada fino ad incrociare la provinciale Gragnano-Travo (in localita' Scuola) che percorre fino a Rivalta Trebbia. Indi raggiunge in direzione sudest il fiume Trebbia con cui si identifica fino all'altezza dell'abitato di Rivergaro, da dove si e' partiti. V) La zona di produzione delle uve che possono essere destinate alla produzione del vino "Colli Piacentini" Valnure comprende la porzione collinare della Val Nure particolarmente idonea a conse- guire produzioni con le caratteristiche previste dal presente discplinare. Tale zona include in parte i territori amministrativi dei comuni di San Giorgio Piacentino, Vigolzone e Ponte dell'Olio, in provincia di Piacenza. Tale zona e' cosi' delimitata. Partendo dal confine fra Carpaneto Piacentino e San Giorgio Piacentino sul torrente Riglio in prossimita' di Viustino (La Bottega), il limite segue in direzione ovest la strada per Godi che attraversa e proseguendo sempre nella stessa direzione giunge a Rizzolo, segue quindi in direzione sudovest la strada che, superato Torrano, giunge a La Fratta da dove piega verso ovest e prosegue per M.o dei Fiaschi (quota 178) prende quindi il sentiero verso nordovest fino ad attraversare il torrente Nure ed incrociare il confine comunale tra Ponte dell'Olio e Vigolzone. Prosegue in direzione nordest lungo tale confine prima e poi su quello tra Vigolzone e San Giorgio Piacentino fino all'altezza della strada che dal greto del torrente Nure conduce in direzione ovest a Stradella, segue tale strada e da Stradella attraversa Ca' Sgorbati prosegue verso ovest lungo la strada che tocca M.o Italia e lungo il canale raggiunge la strada per Grazzano Visconti in prossimita' del km. 11,900. Segue tale strada per circa 200 metri in direzione nord e quindi, verso ovest il canale che lo attraversa toccando le quote 142 e 147 fino a raggiungere il confine comunale di Vigolzone in prossimita' della quota 143; prosegue lungo tale confine verso sud e quindi semore sul medesimo in direzione ovest, lungo il P. del Castellano ed il t. Spettine, incrociando in confine del comune di Ponte dell'Olio sul t. Nure. Da qui, in direzione sudest prima ed est poi segue quest'ultimo confine comunale ed al t. Riglio risale verso nord sino ad incrociare, in prossimita' di Bianconi, quello di San Giorgio Piacentino: prosegue in direzione nordest lungo il corso del t. Riglio fino a chiudere la delimitazione in localita' La Bottega. VI) La zona di produzione delle uve che possono essere destinate alla produzione del vino "Colli Piacentini" Vin Santo di Vigoleno comprende la porzione collinare compresa fra la Valle dell'Ongina e la Valle dello Stirone particolarmente idonea a conseguire produzioni con le caratteristiche previste dal presente disciplinare. Tale zona include una parte del territorio amministrativo del comune di Vernasca in provincia di Piacenza, cosi' delimitato: partendo, a nord, in localita' Riocorto, dall'incrocio fra torrente Ongina e il confine del comune di Vernasca, verso nord, segue il ciglio destro del torrente Ongina fino all'ansa in prossimita' di quota 125, segue l'ansa e risale la carraia a quota 159, segue la strada dritta ad ovest di Colle S. Giuseppe fino a quota 186 quindi per la carraia scende a quota 182 sul confine comunale di Vernasca. Segue il confine comunale fino ad incontrare il torrente Stirone che segna il confine della provincia di Piacenza. Si identifica, verso sud, con il ciglio sinistro del torrente Stirone fino ad incontrare lo stradello che conduce a quota 173 in localita' S. Genesio. Da S. Genesio prosegue lungo la strada comunale fino ai Trabucchi e poi lungo la stessa strada provinciale di Borla fino a quota 234. Quindi sale la strada comunale dei Baroni passando per Perpiano e scende fino ad incrociare il ponte sul torrente Ongina. Segue, verso nord, il torrente Ongina e si identifica con esso fino a ritornare al punto di partenza in localita' Riocorto. VII) La zona di produzione delle uve idonee alla produzione dei vini "Colli Piacentini" Ortrugo, Barbera, Bonarda, Malvasia, Pinot nero, Pinot grigio, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Novello, Vin Santo, Pinot spumante, comprende il territorio a vocazione viticola delle colline piacentine ed include, in provincia di Piacenza, l'intero territorio amministrativo di: Caminata (escluso le isole amministrative in provincia di Pavia, Nibbiano, Pianello Val Tidone, Piozzano, Ziano Piacentino, ed in parte il territorio amministrativo dei comuni di: Agazzano, Alseno, Bettola, Bobbio, Borgonovo Val Tidone, Carpaneto Piacentino, Castell'Arquato, Castel San Giovanni, Coli, Gazzola, Gropparello, Lugagnano Val d'Arda, Pecorara, Ponte dell'Olio, Rivergaro, San Giorgio Piacentino, Travo, Vernasca e Vigolzone. Tale zona e' cosi' delimitata. Partendo dall'entrata sud nel centro abitato di Borgonovo Val Tidone, il limite segue verso ovest la strada per Moretta e, superata costera Moretta all'incrocio con il r. Torto, risale verso nord tale corso d'acqua ed all'ansa successiva la q. 91 all'altezza di Polesera, segue verso nordovest per la strada che conduce a C.na Montezella. Da C.na Montezella segue quindi la strada che, in direzione nordovest, raggiunge C. Cavo Perletti sulla strada per Castel San Giovanni: prosegue quindi lungo la strada verso sud per breve tratto e, all'altezza della q. 93 segue, in direzione ovest, quella per C. Perduta e C. Pradella fino al r. Gambero per proseguire poi lungo tale corso d'acqua verso nord per circa 700 metri e seguire poi il sentiero che in direzione nordovest raggiunge la strada per Fornaci: lungo questa verso sudovest attraversa Fornaci quindi Casanova e, proseguendo, passa a sud di C. Merlino e raggiunge il confine della provincia in prossimita' della quota 96 sul t. Bardonezza. Segue, in direzione sud, il confine provinciale attraversa il lago di Trebecco e, proseguendo sempre sul confine provinciale in direzione sudovest, raggiunge, a quota 779, il Roccone, nel comune di Nibbiano; segue quindi la strada verso nord per Ca' dei Giorgio (q. 653) e da tale localita' segue verso sud e poi est la carrareccia per la Ca' dei Follini. Da questa localita' prosegue verso sudest per la strada che attraversa Ca' Bazzari e, a quota 683 segue quella per Lazzarello, attraversando prima la quota 753 e, superato Lazzarello, raggiunge proseguendo sempre verso sud, prima Ca' di Lazzarello, poi case Bianchi, sul proseguimento arriva alla quota 665, laddove la strada incrocia il corso d'acqua che confluisce nel rio della Fornace dell'Aia, a quota 550, segue quindi, da quota 665, prima l'affluente e poi quest'ultimo corso d'acqua sino alla confluenza nel t. Tidoncello Merlingo, lungo il quale risale verso nord -est sino alla confluenza a quota 388, con il t. Tidoncello di Sevizzano. Da quota 388 risale il torrente Tidoncello e, a sud di Marzonago, prosegue in direzione est per il rio Sereno, toccando le quote 493 e 532, dove raggiunge la strada per Sevizzano; prosegue lungo questa in direzione sud, costeggia il centro abitato di Sevizzano ad ovest e segue verso est la strada per C. Saliceto (quote 695). Da C. Saliceto segue la strada in direzione nordest fino a raggiungere a quota 708 il confine comunale di Piozzano. Prosegue lungo questi in direzione sud sino ad incrociare quello di Travo a quota 801, segue quindi quest'ultimo confine in direzione sudest ed alla quota 681, all'incrocio con la strada per Scarniago, prosegue verso nordest, lungo questa attraversa il centro abitato di Scarniago e proseguendo raggiunge Madellano segue verso nord e poi est la strada che, passando per le quote 560, 554, 477, incrocia quella per Chiosi; prosegue lungo quest'ultima verso sud, toccando i centri abitati di Termine Grosso e Pietra e raggiunge poi, a quota 671, nuovamente il confine comunale di Travo; discende lungo questi in direzione sud ed in localita' Cappaia, all'altezza di Ronda Nera, lascia il confine per seguire verso ovest il sentiero che attraversa le quote 389, 405, 439 ed a quota 445 incrocia la strada per Parcellara, segue tale strada verso nordovest e raggiunge Parcellara da dove segue verso ovest il fosso affluente di sinistra del rio Dorba; dalla confluenza risale, per breve tratto, il rio Dorba; ed a quota 337 risale verso ovest un affluente di destra del medesimo corso d'acqua fino ad incrociare la strada per Freddezza; percorre questa verso sud ed all'altezza di Cosenzio, in prossimita' della quota 372, segue verso ovest la strada che passa a nord di Freddezza, tocca quota 410, attraversa Marumoni (quota 435) e raggiunge Nosia (quota 429). Da Nosia segue il sentiero per Areglia toccando le quote 434, 438, 416 e da Areglia prosegue per la carrareccia che attraversa case il Poggio e raggiunge la strada per Gobbi: prosegue lungo questa per il breve tratto (250 metri) verso sud e quindi nella stessa direzione per il sentiero che tocca le quote 416, 430, attraversa rio del Gatto e raggiunge Ca' del Bosco (quota 497). Da Ca' del Bosco segue, in direzione sudest, il sentiero che attraversa la quota 526 e raggiunge alle pendici occidentali di M. Spanna la strada per Mezzano Scotti; prosegue nella stessa direzione lungo tale strada per Mezzano Scotti; prosegue nella stessa direzione lungo tale strada fino ad incrociare, superato C. Muggione, l'acquedotto (331). Prosegue lungo quest'ultima strada verso ovest ed all'incrocio con il rio della Lubbia (quota 359) segue il sentiero in direzione ovest fino all'incrocio con la strada per Centomerli, risale questa verso nord per breve tratto e, all'altezza della quota 469, prosegue verso ovest e sudovest per il sentiero che passa a sud della quota 519; attraversa le quote 503, 535 e, sul proseguimento per una retta, raggiunge la strada per Degara: su tale strada prosegue verso ovest, attraversa il fosso delle Lubbie e, dopo circa 500 metri, prende il sentiero per Ca' Borelli (quota 581) e quindi quello in direzione sud attraverso C. Mazucca e, sul proseguimento verso sud e sudovest, passando a sud di C. Vignola, raggiunge C. Pegni inferiore (quota 562). Indi segue la strada in direzione ovest toccando Villa Vegni, C. Sermase e Valle per raggiungere la s.s. 461 in prossimita' del km. 52,300; discende verso sud lungo questa ed a Campore prende la strada che in direzione nord incrocia a quota 496 il rio d'Assalto; discende questo corso di acqua verso sud fino alla confluenza con il t. Bobbio (quota 359) per proseguire poi lungo il sentiero che costeggia tale corso d'acqua in direzione est, e giunto alla quota 336, prosegue verso sudovest lungo il sentiero che raggiunge la strada per C. Fontanini; prosegue lungo questa verso sudest toccando le quote 515, 477 e, alla quota 490 (C. Piani), prosegue in direzione est per il sentiero che tocca la quota 317 e raggiunge, a quota 321, la strada per Bobbio: prosegue lungo questa verso sud e passando ad ovest di C. Biase segue verso est per il sentiero che attraverso la quota 490 raggiunge la strada per C. Riva in prossimita' della quota 446, percorre tale strada verso sud, raggiunge rio Riva e quindi verso nordest segue il sentiero e raggiunge quota 456 per piegare poi in direzione sudest raggiungendo il fiume Trebbia: risale tale corso d'acqua includendo San Salvatore e quindi seguendo il confine del comune di Bobbio, raggiunge al km. 90 la s.s di Val Trebbia n. 45. Prosegue verso nord lungo tale strada e, alla quota 325 (km. 90) segue, in direzione est, una retta immaginaria che incontra la strada per Coli alla quota 585 sul confine comunale di Bobbio; prosegue verso nord lungo tale confine fino a Poggio Pianone incrociando un affluente di destra del fiume Trebbia, lo discende verso nord e, all'incrocio con la strada per C. Costa (quota 475), prosegue nella stessa direzione lungo questa raggiungendo C. Costa (quota 494). Da quota 494, segue verso nord il sentiero che, attraversando il fosso degli Aregli, raggiunge C. Mezza Cappella a quota 399 da dove prosegue verso nordest per il sentiero che attraversa il fosso degli Armanni e poi piegando a nordovest, raggiunge C. Nuova (quota 400) e poi, a quota 356, il fosso che discende dal M. del Lago e confluisce nel Trebbia. Da quota 356, il fosso che discende dal M. del Lago e confluisce nel Trebbia. Da quota 356 discende questo corso d'acqua e raggiunge il Trebbia per discenderlo poi verso nord fino al ponte di Barberino (quota 242). Prosegue lungo s.s. Val Trebbia e, dopo circa un chilometro verso est a quota 248, risale il rio Scabbiazza e, a quota 430 prosegue verso nord per il sentiero che raggiunge Scabbiazza. Da Scabbiazza segue verso nord la strada per Roncaiolo toccando le quote 429, 381, 366, 352; da quest'ultima quota risale, verso sudest, il fosso affluente del Trebbia e, in prossimita' della sorgente, prosegue per il sentiero che in direzione nordovest raggiunge Roncaiolo. Da Roncaiolo prosegue in direzione sudest per il sentiero che conduce a Costa Camminata e, superata la quota 424, incrocia nuovamente il confine comunale di Bobbio lungo il quale prosegue verso est e nordest e, all'incrocio con il rio Secco, discende il corso d'acqua per circa 200 metri per prendere poi, verso est, il sentiero e quindi la strada per Ponte di Sopra che supera per seguire in prossimita' della quota 290 il sentiero che verso est raggiunge il rio Armelio (quota 274). Risale questi verso sud sino alla quota 520, all'incrocio con la strada per Boioli: segue tale strada verso est fino a Casazza toccando le quote 533, 528, 546 e 567. Da Casazza prosegue verso sud sul sentiero che raggiunge quota 509 e, sul proseguimento nella stessa direzione, incrocia il rio Cane: discende quindi tale corso d'acqua e, alla quota 337, all'incrocio con la srada per Villanova, prosegue verso sud per tale strada. Dopo circa un chilometro alla quota 367, prosegue ad ovest per quella che attraversa Scagliotti e raggiunge Costa Rodi (quota 533). Da Costa Rodi segue verso sud il sentiero e poi la strada che in prossimita' del ponte Verbucone incrocia quella per Biasini, prosegue su quest'ultima, attraversa Biasini e, sul proseguimento verso est, raggiunge il ponte sul torrente Perino, risale verso nord tale corso diacqua e, poco dopo M.o Vecchio, segue la strada per Bacchetti verso est, passando per la circonvallazione sud (quota 426 e 441), su tale strada prosegue verso est per quella che porta alle case Moline e, proseguendo su quest'ultima, in direzione nord, passa ad est di Bocito e Belito fino a raggiungere a quota 598 case Matteo, da dove, per il sentiero verso ovest raggiunge il confine comunale di Travo. Prosegue poi lungo questi in direzione nord fino a raggiungere la quota 656, nei pressi di M. Viserano, da dove, in direzione sudest segue il sentiero che tocca la quota 614 e raggiunge Grilli; da Grilli segue verso est la strada per Cassinari e, proseguendo sulla medesima verso sudest, raggiunge Torna e poi in direzione sud C. Invaga e, superata la quota 580, ad est di La Lama, raggiunge il bivio per la cava di pietra: dal bivio prosegue verso ovest lungo la strada per C. Mole che supera ed all'incrocio con il T. Olza discende questi verso est sino al ponte in prossimita' della quota 323. Dal ponte segue verso sud la strada per breve tratto e poi il sentiero che, in direzione sudovest, attraversa le quote 351 e 457 per andare ad incrociare, alla quota 505, la strada per San Bernardino e lungo questa raggiunge tale centro abitato. Da San Bernardino segue verso est la strada per Selva, l'attraversa e, proseguendo raggiunge rio Barbarone (quota 514); ridiscende tale corso d'acqua e, alla confluenza nel rio dell'Osteria, risale quest'ultimo fino ad incrociare la strada in prossimita' di C. Osteria: segue tale strada in direzione ovest e a C. Sartori prosegue sempre verso ovest fino a raggiungere Vigolo toccando la quota 608: da Vigolo segue una linea spezzata immaginaria verso nordest facendo vertice Castelnardo e raggiungendo poi C. Zani (quota 544) da dove prosegue per la strada che raggiunge quella per Padri; all'incrocio prosegue lungo tale strada in direzione est attraversa Padri, Gragnano di Sotto, e proseguendo verso sud, raggiunge Riglio. Da Riglio prosegue in direzione sud per la strada che raggiunge Busa e poi Poggio da dove segue il sentiero in direzione sudovest raggiungendo Generesso: prosegue poi verso sudest lungo la strada che raggiunge, a quota 407, il t. Riglio da dove risale verso nordest per quella che raggiunge Montechino in direzione sudest, segue la strada per Groppo Visdomo da dove verso est per la strada che costeggia le Rocche, raggiunge il rio Freddo a sud di Pierfrancesco, superata Cavadipietra: risale quest'ultimo corso d'acqua e, al ponte sulla strada per Carignone (km. 18,200), segue verso est e nordest la strada che attraversa Guidi, Rustigazzo, Costa, Vicanino, Osteria a C. Bosconi; al Km. 1,900 circa prosegue per il confine di Lugagnano Val d'Arda in direzione sudest fino a raggiungere il t. Arda: risale questo corso d'acqua verso sud ed attraversato longitudinalmente il lago di Mignano, in direzione sud il corso d'acqua affluente del lago che incrocia la strada rivierasca in prossimita' del km. 9 e, risalendo sempre questo corso d'acqua, incrocia presso Levori, il sentiero che, passando per quota 444, raggiunge in direzione nord e poi est l'abitato di Levori, in direzione est, segue la strada per Corti, costeggiando a sudest il centro abitato, per seguire poi verso nordest il sentiero a mezza costa dell'impluvio del lago di Mignano, sentiero che tocca le quote 465, 479, 514 e, a nordovest di M. Vidalto, raggiunge la miniera da dove segue la strada verso nord per Vitalta. Da Vitalta segue verso est la strada per Segadello e dopo breve tratto in direzione nord il sentiero per C. Farina e quindi verso nordest la strada per Alessandroni e per Gallosi ed alla quota 471 quella che raggiunge la strada per Vernasca alla quota 465: segue quest'ultima verso est attraversando Ranca, Comini, Burgazzi, Silvani e poi all'incrocio con l'affluente del t. Stirone in prossimita' del km. 10,100, ridiscende tale corso d'acqua fino alla confluenza raggiungendo cosi' il confine di provincia. Risale verso nordest tale confine che per buona parte si identifica con il t. Stirone e, poco dopo averlo allontanato, raggiunge la strada per Fornio (quota 124). Segue tale strada per nordovest toccando la Persica e C. Lolini fino ad incrociare, alla quota 155, la strada per Castelnuovo Fogliani e proseguire poi lungo questa, in direzione nord, raggiungendo il centro abitato. Da Casteiiuovo Fogliani segue, in direzione nordovest, la strada che passa per Santa Maria di Latte e attraversato il r. Grattarolo raggiunge quella per Alseno (quota 89). Da quota 89 prosegue verso sudovest per Castell'Arquato e, prima di giungere a Villa San Lorenzo alla quota 146 (km. 1,900 circa) segue verso nordovest la strada per Cinta Anguissola che supera e raggiunge il t. Arda, prosegue lungo questi per circa un chilometro verso nord e all'altezza della strada per la Sforzesca la segue verso ovest, raggiunge la Sforzesca e verso nord C. Nuove Remondini da dove prende la strada in direzione ovest per torre Gazzola, che raggiunge. Da Torre Gazzola segue, in direzione nordovest, il sentiero che incrocia la strada per Doppi, lungo questa prosegue verso sudovest toccando Giarola e verso sud Vigostano, da dove in direzione ovest segue la strada che raggiunge quella per Vigolo Marchese al km. 21,300 circa; quindi lungo questa, verso nordovest, raggiunge il ponte sull'affluente del t. Chiavenna in prossimita' del km. 20,500; risale il corso d'acqua in direzione sud sino ad incrociare la strada per Bastida e lungo questa verso nordovest, attraversa Bastida, Castello Turca di Sopra, Piacentino, e all'uscita di quest'ultimo, segue la strada che, piegando verso sud porta a C. Il Poggio, all'altezza delle quali (quota 134) segue verso sud il sentiero fino a raggiungere la cappella sul greto del t. Vezzeno. Risale quindi il corso d'acqua ed all'altezza di Torre Confalonieri prosegue verso ovest per quella che si immette in prossimita' del km 3 nella strada per Cimafava percorre quest'ultima verso nord per circa 200 metri e quindi, verso ovest, proseue per quella che attraversa C. Nuova Riva e raggiunge il t. Riglio: ridiscende tale corso d'acqua verso nord ed al ponte delle C. del Riglio segue verso ovest la strada per Godi e, al km 4 piega verso sudovest, attraversa Rizzolo, Torrano e raggiunge La Fratta da dove segue verso ovest, la strada per M.o dei Fiaschi e, nella stessa direzione, il sentiero che raggiunge il t. Nure e quindi il confine comunale di Vigolzone: prosegue verso nordest lungo tale confine ed all'altezza di Stradella segue verso ovest la strada per questo centro abitato. Da Stradella segue la strada verso sud fino a Ca' Sgorbati e quindi verso ovest quella per M.o Italia (quota 149) da dove prosegue verso ovest per il canale che, raggiunge la strada per Grazzano Visconti che segue per circa 400 metri verso nord e prosegue poi, in direzione ovest, lungo il canale, toccando le quote 148 e 147 per incontrare il confine comunale di Vigolzone. Segue verso sud tale confie per breve tratto ed all'incrocio con rio della Bosella discende tale corso d'acqua ad incontrare la strada per Niviano (quota 127). Segue questa verso ovest, raggiunge Niviano, lo attraversa e per la s.s. n. 45, in direzione sud giunge a Rivergaro. Da Rivergaro prosegue verso ovest per la strada del greto del fiume, raggiunge il Trebbia e quindi il confine comunale di Rivergaro lungo il quale prosegue verso ovest e poi verso nord fino alla quota 114, a sudovest di C. Buschi sul greto del fiume Trebbia. Da quota 114 segue, verso nordovest, la sponda di sinistra del corso d'acqua fino all'abitato sud di Rivalta Trebbia per proseguire in direzione nordovest, lungo la strada per la scuola e, poco prima di giungervi, alla quota 132, segue quella verso ovest per Gazzola. Attraversa in direzione nord il centro abitato e, alla quota 136, segue verso ovest la strada per C. Vecchia ed alla quota 131, sul confine comunale di Gazzola, prosegue nella stessa direzione lungo il canale che affluisce nel t. Luretta alla quota 127; ridiscende il t. Luretta fino a C. Nuova ed alla quota 122 segue la strada verso ovest per Rivasso da dove prosegue prima verso nord e poi verso ovest per quella che conduce a Sarturano. In uscita nord da Sarturano (quota 134) segue in direzione nordovest la strada per Mirabello e prima di giungervi a La Palazzina, prosegue per quella che conduce a Grintorto, che supera a nord per seguire la strada che in direzione nordovest raggiunge il greto del t. Tidone. Risale tale corso d'acqua fino all'altezza di Fabbiano per seguire poi lungo la strada che in direzione nordovest e passando per la quota 143 raggiunge il centro abitato, lo attraversa fino ad incrociare ad Osteriazza la s.s. n. 142; prosegue lungo questa in direzione nord fino a raggiungere il borgo abitato di Borgonovo Val Tidone da dove e' iniziata la delimitazione. Art. 4. Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata di cui all'art. 1 devono essere quelle tradizionali delle zone di produzione di cui all'art. 3 e, comunque, atte a conferire alle uve ed ai vini le specifiche tradizionali caratteristiche qualitative. Per la produzione di tutti i vini a D.O.C. "Colli Piacentini" sono pertanto da considerare idonei unicamente i vigneti ubicati in zona collinarepedemontana, bene esposti, su terreni argillosi, preferibilmente di natura calcarea o calcareaargillosa, spesso ferrettizzati, ciottolosi e ghiaiosi. Per la produzione dei vini a D.O.C. "Colli Piacentini" Gutturnio e "Colli Piacentini" Gutturnio classico non sono da considerare idonei i vigneti posti al di sopra dei 350 metri di altitudine, fatte salve le deroghe per gli appezzamenti bene esposti, vocati e situati ad altitudini anche superiori. Sono inoltre esclusi i vigneti male esposti, rivolti verso nord e nordest, nei fondovalle, in zone umide, nei pressi di fiumi e torrenti, impiantati in terreni con pendenza inferiore al 6%. I sesti d'impianto, le forme di allevamento a spalliera ed i sistemi di potatura dei vigneti (corti, lunghi e misti) destinati alla produzione delle uve della denominazione di origine controllata di cui all'art. 1 devono essere quelli generalmente usati e comunque atti a non modificare le caratteristiche delle uve e dei vini. E' vietata ogni pratica di forzatura. E' ammessa l'irrigazione di soccorso per un massimo di due volte all'anno prima dell'invaiatura. I vigneti di nuovo impianto e di riempianto devono essere composti da almeno 2.200 ceppi ad ettaro per tutte le tipologie di vino. La resa massima di uva per ettaro in coltura specializzata dei vigneti destinati alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata di cui all'art. 1, i rispettivi titoli alcolometrici volumici naturali minimi e le rese massime di uva in vino finito, devono essere i seguenti: Ton/Ha Vol% - - Gutturnio 12,0 11,50 Gutturnio Classico 10,0 12,00 Gutturnio Superiore 10,0 12,00 Gutturnio Riserva 10,0 12,50 Monterosso Val d'Arda 10,0 10,50 Trebbianino Val Trebbia 10,0 10,50 Valnure 10,0 10,50 Barbera 13,0 11,00 Bonarda 13,0 11,00 Malvasia 13,0 10,00 Ortrugo 12,0 10,50 Pinot Grigio 10,0 10,50 Pinot Nero 10,0 11,00 Pinot Spumane 10,0 9,50 Sauvignon 10,0 10,50 Cabernet Sauvignon 10,0 12,00 Chardonnay 10,0 10,50 Novello 13,0 11,00 Vin Santo 10,0 10,50 Vin Santo di Vigoleno 5,0 10,50 Nelle annate favorevoli i quantitativi di uve ottenuti e da destinare alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" devono essere riportati nei limiti di cui sopra, purche' la produzione globale non superi del 20% i limiti medesimi, fermi restando i limiti resa uvavino per i quantitativi di cui trattasi, di cui al comma successivo. La resa massima dell'uva in vino finito, pronto per il consumo, non deve essere superiore al 70%. Qualora superi questo limite, ma non il 75%, l'eccedenza non ha diritto alla D.O.C. Oltre il 75% decade per tutto il prodotto il diritto alla denominazione di origine controllata. Per la D.O.C. "Colli Piacentini" Vin Santo, "Colli Piacentini" Vin Santo di Vigoleno e "Colli Piacentini" Malvasia passito la resa masssima di uva fresca da trasformare in vino finito non puo' superare rispettivamente il 35%, il 30% ed il 40%. Le uve destinate alla produzione dei vini spumanti a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" debbono assicurare un titolo alcolometrico minimo totale naturale del 9,50% vol. Art. 5. Le operazioni di vinificazione, compreso la presa di spuma, la rifermentazione in bottiglia o in grandi recipienti, l'invecchiamento, l'affinamento in bottiglia e l'imbottigliamento di tutti i vini a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" di cui all'art. 1, con esclusione della tipologia "Colli Piacentini" Gutturnio classico, debbono essere effettuate in provincia di Piacenza salvo quanto specificatamente previsto nel presente articolo. E' consentito di effettuare le operazioni di vinificazione compreso la presa di spuma, la rifermentazione in bottiglia o in grandi recipienti, l'invecchiamento, l'affinamento in bottiglia e l'imbottigliamento di tutti i vini a D.O.C. "Colli Piacentini" negli stabilimenti delle ditte site nel comune di Rovescala ad est del torrente Bardoneggia in provincia di Pavia. Per il vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Malvasia, limitatamente per un periodo di tre anni a partire dalla data di entrata in vigore del presente disciplinare, le operazioni di vinificazione "(a partire dal mosto)", la presa di spuma, la rifermentazione in bottiglia o in grandi recipienti, l'affinamento in bottiglia e l'imbottigliamento, possono essere autorizzate, anche fuori dal territorio di cui al 1 comma e piu' specificatamente nelle province di Parma, Reggio-Emilia, Modena e Cremona purche' le ditte interessate presentino specifica richiesta al Ministero per le politiche agricole - Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini. E' in facolta' del Ministero per le politiche agricole - Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, su richiesta delle ditte interessate, consentire che le operazioni di vinificazione dei vini a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" Trebbianino Val Trebbia, "Colli Piacentini" Val Nure, "Colli Piacentini" Novello, "Colli Piacentini" Vin Santo, "Colli Piacentini" Pinot Spumante, "Colli Piacentini" seguita dalle menzioni di uno dei seguenti vitigni Ortrugo, Barbera, Bonarda, Malvasia, Pinot Nero, Pinot Grigio, Sauvignon, Cabernet-Sauvignon, Chardonnay di cui all'art. 1, siano effettuate in stabilimenti siti nel comune di Santa Maria della Versa e Rovescala, in provincia di Pavia. Per il vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Gutturnio Classico le operazioni di vinificazione, invecchiamento obbligatorio, affinamento in bottiglia ed imbottigliamento debbono avvenire nell'ambito del territorio di cui all'art. 3 paragrafo II. E' consentito effettuare le predette operazioni negli stabilimenti situati nel comune di Rovescala ad est del torrente Bardoneggia, in provincia di Pavia. Tuttavia le operazioni di imbottigliamento del vino "Colli Piacentini" Gutturnio Classico possono essere autorizzate dal Ministero per le politiche agricole - Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, su richiesta di ditte situate al di fuori del territorio di cui all'art. 3 paragrafo II, sempre che tali stabilimenti abbiano sede in provincia di Piacenza Le operazioni di vinificazione del vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Monterosso Val d'Arda debbono avvenire nell'intero territorio dei comuni compresi, anche solo in parte, nella rispettiva zona di produzione delle uve di cui all'art. 3 paragrafo III. E' consentito effettuare la presa di spuma e l'imbottigliamento del vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Monterosso Val d'Arda nell'ambito del territorio della provincia di Piacenza. Le operazioni di vinificazione, di invecchiamento obbligatorio, di imbottigliamento e di affinamento in bottiglia del vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Vin Santo di Vigoleno devono essere effettuate solamente nell'interno del territorio amministrativo del comune di Vernasca. Nella vinificazione sono ammesse le pratiche enologiche tradizionali, leali e costanti, pur tenendo opportunamente conto degli adeguamenti tecnologici e della ricerca atte a conferire ai vini derivati le peculiari caratteristiche. Le uve destinate alla produzione dei vini a D.O.C. "Colli Piacentini" Vin Santo, "Colli Piacentini" Vin Santo di Vigoleno e "Colli Piacentini" Malvasia passito devono essere accuratamente scelte e devono essere appassite con il metodo tradizionale su pianta e su graticci con controllo fino alla spremitura, che puo' avvenire solo dopo il 1 dicembre dell'anno di raccolta, in modo da raggiungere un contenuto zuccherino non inferiore al 26% per la D.O.C. "Colli Piacentini" Vin Santo, al 28% per la D.O.C. "Colli Piacentini" Vin Santo di Vigoleno ed al 23% per la D.O.C. "Colli Piacentini" Malvasia passito. Il vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Malvasia passito puo' essere messo in commercio dal 1 settembre dell'anno successivo a quello della vendemmia. La denominazione di origine controllata dei vini "Colli Piacenti- ni" con una delle seguenti menzioni: Monterosso Val d'Arda, Trebbianino Val Trebbia, Valnure, Malvasia, Bonarda, Pinot grigio, Pinot nero, Ortrugo, Chardonnay, Pinot puo' essere utilizzata per designare il vino spumante ottenuto con mosti o vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti previsti, dal presente disciplinare, per i vini omonimi. Le uve destinate alla produzione dei vini spumanti a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" debbono assicurare un titolo alcolometrico volumico totale minimo del 9,50% vol. Le operazioni di spumantizzazione dei predetti vini a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" sia con il metodo classico o tradizionale che in grandi recipienti chiusi, devono essere effettuate in stabilimenti siti nell'ambito della provincia di Piacenza e negli stabilimenti siti nel comune di Rovescala in provincia di Pavia. La denominazione di origine controllata dei vini "Colli Piacentini" puo' essere utilizzata per designare i vini frizzanti Gutturnio (ad esclusione di quelli designati con le menzioni classico, superiore e riserva), Monterosso Val d'Arda, Trebbianino Val Trebbia, Valnure, Barbera, Bonarda, Malvasia, Ortrugo, Pinot grigio, Sauvignon e Chardonnay che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare. L'esame fisicochimico e organolettico relativo alla certifica- zione di "conformita'" e' obbligatorio e sufficiente nella fase di produzione per la commercializzazione del prodotto sfuso in contenitori superiori a 5 litri. Per l'immissione del prodotto al consumo finale e' obbligatoria la certificazione di "idoneita'" anche per i prodotti gia' idonei alla "conformita'". Art. 6. I vini di cui all'art. 1 all'atto della immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche: "Colli Piacentini" Gutturnio e Gutturnio classico: colore: rosso rubino brillante di varia intensita'; odore: vinoso, caratteristico; sapore: secco o abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: l2,00% vol.; acidita' totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 20,0 g/l; e' prevista la tipologia frizzante limitatamente alla tipologia Gutturnio. "Colli Piacentini" Gutturnio superiore: colore: rosso rubino intenso; odore: leggermente vinoso; sapore: secco, tranquillo, fine, di corpo; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol.; acidita' totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 22,0 g/l. "Colli Piacentini" Gutturnio riserva: colore: rosso rubino intenso su fondo granata; odore: gradevole; sapore: secco, tranquillo, armonico, di corpo; titolo alcolometrico volumico totale minimo svolto: 12,50% vol; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto secco netto minimo: 22,0 g/l. "Colli Piacentini" Monterosso Val d'Arda: colore: da paglierino a dorato; odore: delicato, caratteristico; sapore: secco o abboccato o amabile, fine e sottile di corpo, tranquillo o vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 16,0 g /l; sono previste le tipologie frizzante e spumante. "Colli Piacentini" Trebbianino Val Trebbia: colore: giallo paglierino o giallo dorato chiaro odore: vinoso, gradevole; sapore: secco o abboccato, delicato, sottile, tranquillo o vivace; titolo alcolometricovolumico totale minimo: 11,00% vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 16,0 g/l; sono previste le tipologie frizzante e spumante. "Colli Piacentini" Valnure: colore: giallo, paglierino chiaro; odore: caratteristico, gradevole, aromatico; sapore: secco o abboccato o amabile, gradevole, tranquillo o vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 16,0 g/l; sono previste le tipologie frizzante e spumante. "Colli Piacentini" Barbera: colore: rosso rubino; odore: vinoso, caratteristico; sapore: secco o abboccato, sapido, leggermente tannico, tranquillo o vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol; acidita' totale minima: 5,5 g/l; estratto secco netto minimo: 20,0 g/l; e' prevista la tipologia frizzante. "Colli Piacentini" Bonarda: colore: rosso rubino, a volte intenso; odore: caratteristico, gradevole; sapore: secco o abboccato o amabile o dolce, leggermente tannico, fresco, tranquillo o vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50 vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 20,0 g/l; e' prevista la tipologia frizzante. "Colli Piacentini" Bonarda spumante: spuma: fine e persistente; colore: rosso rubino brillante di varia intensita'; odore: caratteristico, fruttato, vinoso; sapore: dolce, armonico, morbido, vellutato; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol; acidita' totale minima: 6,0 g/l; estratto secco netto minimo: 18,0 g/l. "Colli Piacentini" Malvasia: colore: paglierino o paglierino scarico; odore: aroma caratteristico, anche intenso; sapore: secco o abboccato o amabile o dolce, aromatico, fresco, tranquillo o vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol; titolo alcolometrico volumico svolto (per tipologia dolce): 5,50 vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 15,0 g/l; sono previste le tipologie frizzante, spumante. "Colli Piacentini" Malvasia passito: colore: giallo paglierino dorato; odore: intenso aromatico caratteristico; sapore: dolce, morbido, amnonico, intenso, aromatico, tranquillo; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 14,00% vol; acidita' totale minima: 4,5 g/l; acidita' volatile massima: 1,6 g/l; estratto secco netto minimo: 20,0 g/l. "Colli Picentini" Ortrugo: colore: paglierino chiaro tendente al verdognolo; odore: delicato, caratteristico; sapore: secco o abboccato, retrogusto amarognolo, tranquillo o vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 15,0 g/l; sono previste le tipologie frizzante e spumante. "Colli Piacentini" Pinot grigio: colore: bianco paglierino e ramato; odore: caratteristico; sapore: secco o abboccato, fresco fine, molto gradevole, tranquillo o vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 15,0 g/l; sono previste le tipologie frizzante o spumante. "Colli Piacentini" Pinot nero: colore: rosso piu' o meno intenso o rosato; odore: caratteristico; sapore: secco o abboccato, sapido, gradevole, tranquillo, talvolta vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol; acidita' totale minima: 4,5 per mille; estratto secco netto minimo: 18,0 g/l; sono previste le tipologie frizzante e spumante. "Colli Piacentini" Pinot - spumante bianco o rosato: spuma: fine e persistente; colore paglierino piu' o meno intenso o rosato; odore: caratteristico, delicato, fine; sapore: da extrabrut a brut, sapido, fresco; titolo alcolometrico volumico totale minimo: l1,00 vol; acidita' totale minima: 5,5 g/l; estratto secco netto minimo: 14,0 g/l. "Colli Piacentini" Sauvignon: colore: paglierino anche intenso: odore : delicato, caratteristico; sapore: secco o abboccato, armonico, fine, tranquillo o vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00 vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 15,0 g/l; e' prevista la tipologia frizzante. "Colli Piacentini" Cabernet Sauvignon: colore: rosso rubino, talvolta granato; odore: caratteristico, gradevole, leggermente erbaceo; sapore: secco e abboccato, lievemente tannico, tranquillo; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto secco netto minimo: 20,0 g/l. "Colli Piacentini" Chardonnay: colore: giallo paglierino con sfumature verdognole; odore: gradevole, fine, fruttato; sapore: secco o abboccato, armonico, fresco, tranquillo o vivace; titolo alcolometrico volumico tototale minimo: 11,00% vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; estratto secco netto minimo: 15,0 g/l; sono previste le tipologie frizzante e spumante. "Colli Piacentini" Novello: colore: rosso rubino; odore: caratteristico, vinoso e fruttato; sapore: secco o abboccato, acidulo fragrante e fruttato, tranquillo, talvolta vivace; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; acidita' totale massima: 7,5 g/l; estratto secco netto minimo: 15,0 g/l. "Colli Piacentini" Vin Santo: colore: giallo paglierino, dorato; odore: intenso, aromatico, caratteristico, etereo; sapore: secco o dolce, morbido, armonico, intenso, aromatico, tranquillo; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16,00% vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; acidita' volatile massima: 1,6 g/l; estratto secco netto minimo: 20,0 g/l. "Colli Piacentini" Vin Santo di Vigoleno: colore: dorato o ambrato piu' o meno intenso; odore: intenso, aromatico, caratteristico; sapore: dolce, armonico, pieno, corposo, vellutato; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 18,00% vol; acidita' totale minima: 5,0 g/l; acidita' volatile massima: 1,6 g/l; estratto secco netto minimo: 22,0 g/l. E' in facolta' del Ministero per le politiche agricole - Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini modificare, con proprio decreto, per i vini di cui al presente disciplinare, i limiti minimi sopra indicati per la acidita' totale e l'estratto secco netto. Art. 7. La menzione "classico" e' consentita per il vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Gutturnio, "Colli Piacentini" Gutturnio superiore, "Colli Piacentini" Gutturnio riserva ottenuto esclusivamente dalle uve provenienti dai vigneti iscritti all'Albo della zona di produzione di cui all'art. 3, comma secondo, del presente disciplinare. La menzione "superiore" e' consentita per il vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Gutturnio, prodotto nel rispetto del presente disciplinare, avente un titolo alcolometrico volumico minimo naturale e al consumo del 12,00% vol, immesso al consumo dopo il 1 settembre dell'anno successivo a quello della vendemmia. La menzione "riserva" e' consentita per il vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Gutturnio non designabile con la citata menzione "superiore", avente un titolo alcolometrico volumico naturale minimo e al consumo del 12,50% vol e che abbia subito un invecchiamento e affinamento di almeno 24 mesi di cui 3 in recipienti di legno, a far tempo dal 1 ottobre dell'anno di produzione delle uve. Le menzioni classico, classico superiore o classico riserva, superiore o riserva devono figurare immediatamente al di sotto della menzione specifica tradizionale obbligatoria, "denominazione di origine controllata" ed avere caratteri di stampa di altezza non superiore a quella della menzione Gutturnio ma non inferiore alla meta' della stessa. Tutti i vini a D.O.C. "Colli Piacentini" devono recare in etichetta le specificazioni di sapore o abboccato o amabile o dolce secondo le caratteristiche di ognuno dei vini previsti all'art. 6. Tale indicazione e' obbligatoria anche nelle etichette dei conte- nitori superiori a 5 litri immessi al consumo finale diretto. Tutti i vini a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" recanti la menzione di vigna seguita dal toponimo che deve essere scritta immediatamente di seguito ai nomi di vitigno e di vino con caratteri di stampa di altezza, forma e dimensione non superiore a "Colli Piacentini", debbono essere immessi al consumo finale solo in recipienti di capacita' inferiore a 5 litri e solo tranquilli. L'invecchiamento del vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Vin Santo deve avvenire per almeno 48 mesi a decorrere dal 1 novembre dell'annata di produzione delle uve, di cui almeno 36 in recipienti di legno; per il vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Vin Santo di Vigoleno l'invecchiamento deve essere almeno di 60 mesi di cui almeno 48 mesi in botti di legno a decorrere dal 1 novembre dell'annata di produzione delle uve. Per entrambi il periodo di invecchiamento in legno deve avvenire in botti di capacita' non superiori a 500 litri. I vini a D.O.C. "Colli Piacentini" Valnure, Monterosso Val d'Arda, Vin Santo, Vin Santo di Vigoleno, Bonarda e Malvasia, immessi al consumo finale hanno l'obbligo di recare in etichetta le specificazioni riferentesi alle caratteristiche di sapore o amabile o dolce secondo le indicazioni e le caratteristiche previste all'art. 6, comma primo. Tutti i vini a D.O.C. "Colli Piacentini" devono recare in etichetta le specificazioni di sapore "o abboccato o amabile o dolce" secondo le caratteristiche di ognuno dei vini previsti all'art. 6. Tale indicazione e' obbligatoria anche nelle etichette dei conte- nitori superiori a 5 litri immessi al consumo finale diretto. I vini a D.O.C. "Colli Piacenini" Trebbiano Val Trebbia e Valnure, immessi al consumo finale in bottiglia di capacita' inferiore a 5 litri, devono recare scritta in etichetta la designazione di sapore abboccato, nel rispetto della norma espressa dall'art. 6, comma primo. Alla denominazione di origine controllata di cui all'art. 1 e' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione diversa da quelle previste nel presente disciplinare, ivi compresi gli aggettivi: extra, fine scelto, selezionato, vecchio e similari. E' tuttavia consentito l'uso di indicazioni che facciano riferimento a nomi, ragioni sociali, marchi privati, non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in inganno il consumatore. Le indicazioni tendenti a specificare la attivita' agricola dell'imbottigliatore quali: viticoltore, fattoria, tenuta, podere, cascina ed altri termini similiari, sono consentite in osservanza delle disposizioni UE e nazionali in materia. E' consentito altresi' l'uso di menzioni toponomastiche che facciano riferimento a unita' amministrative, frazioni, aree, zone e localita' dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il vino cosi' qualificato e' stato ottenuto. In considerazione della consolidata tradizione e' consentita la commercializzazione di vino, avente un residuo zuccherino superiore a quanto previsto dal presente disciplinare, necessario alla successiva fermentazione naturale in bottiglia, con la dicitura D.O.C. "Colli Piacentini" purche' detto prodotto sia confezionato in contenitori non a tenuta di pressione di capacita' da 10 a 60 litri. Art. 8. Il vino a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" Gutturnio, nella tipologia frizzante, confezionato in recipienti di capacita' 0,750 litri, puo' essere immesso al consumo in bottiglie di vetro, solo con tappo raso di sughero e l'obbligo della designazione in etichetta della menzione scritta per esteso "frizzante". Il vino a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" Gutturnio, nella tipologia vivace e tranquillo, deve essere immesso al consumo solo in bottiglie di vetro, tipo bordolese, con tappo raso di sughero di capacita': 0,375, 0,750, 1,500, 3,000, 5,000 litri. Il vino a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" Gutturnio superiore puo' essere immesso al consumo solo in bottiglie di vetro tipo bordolese con tappo raso di sughero di capacita' 0,375, 0,750, 1,500, 3,000, 5,000 litri dopo il primo settembre dell'annata successiva a quella della vendemmia. Il vino a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" Gutturnio, riserva, deve essere immesso al consumo solo in bottiglie di vetro, tipo bordolese, con tappo raso di sughero di capacita': 0,375, 0,750, 1,500, 3,000, 5,000 litri, dopo almeno 24 mesi di invecchiamento (di cui almeno 3 mesi in legno) e affinamento a partire dal primo settembre dell'annata di produzione delle uve. Il vino a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" Gutturnio, classico, puo' essere immesso al consumo solo ed esclusivamente in bottiglia bordolese, ad esclusione di quella di capacita' di 1,500 litri. Il vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Gutturnio, classico, e' immesso al consumo solo dal 1 aprile dell'anno successivo a quello della vendemmia. Il vino a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini", Novello, deve essere imbottigliato nel territorio della provincia di Piacenza entro il 31 dicembre dell'annata di produzione delle uve e puo' essere immesso al consumo solo in bottiglie di vetro, con tappo raso di sughero, a far tempo dalla data prevista dal decreto ministeriale. Il vino a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini", Vin Santo, deve essere immesso al consumo solo in bottiglie di vetro di capacita': 0,375, 0,500, 0,750 litri e con tappo raso di sughero. Il vino a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini", Vin Santo, di Vigoleno deve essere immesso al consumo esclusivamente nella bottiglia denominata "renana" di capacita': 0,375, 0,500, 0,750, con tappo raso di sughero. Per i tutti i vini a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini", e' obbligatorio apporre sull'etichetta l'indicazione dell'annata di produzione delle uve. Per i vini "Colli Piacentini" possono essere utilizzati solo tappi di sughero.