MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA

DECRETO 18 febbraio 1999 

  Annullamento del decreto ministeriale 22 novembre 1997, concernente
riconoscimento di titolo di studio estero quale titolo abilitante per
l'iscrizione in Italia all'albo degli "avvocati".
(GU n.56 del 9-3-1999)

                        IL DIRETTORE GENERALE
           degli affari civili e delle libere professioni
  Visto il decreto del Direttore generale degli affari civili e delle
libere  professioni,  pubblicato  nella Gazzetta  Ufficiale  -  serie
generale  -  n. 282  del  3  dicembre 1997,  con  il  quale e'  stato
riconosciuto al sig. Mussa Giorgio il titolo di studio postsecondario
denominato "maitrise  en droit  public" conseguito nella  sessione di
maggio 1994 presso  l'universita' di Montpellier I  (Francia) ai fini
dell'accesso ed esercizio in Italia della professione di "avvocato";
  Rilevato che, nel suddetto decreto, il riconoscimento del titolo e'
stato  subordinato  al  positivo  compimento di  un  tirocinio,  come
previsto dalla legislazione italiana  vigente, nonche' al superamento
di un esame composto da una prova scritta ed una prova orale;
  Considerato  che  al  sig.  Mussa,  in  possesso  del  solo  titolo
accademico,   sono  stati   in  tal   modo  consentiti   l'accesso  e
l'iscrizione nel registro dei praticanti avvocati;
  Ritenuto che la direttiva comunitaria  n. 89/48/CEE del 21 dicembre
1988 e' preordinata  a consentire ai cittadini degli  Stati membri di
esercitare una professione in uno  Stato membro diverso da quello nel
quale essi hanno acquisito le loro qualifiche professionali;
  Ritenuto,  pertanto, che  ai  fini  della possibile  applicabilita'
della  direttiva in  questione appare  necessario da  un lato  che il
migrante  si qualifichi  come  professionista  abilitato nel  proprio
Paese  di  provenienza,  e   dall'altro  che  il  riconoscimento  sia
preordinato  -  eventualmente  previa   applicazione  di  una  misura
compensativa - alla iscrizione in un albo professionale;
  Rilevato  che, affinche'  possa trovare  applicazione la  direttiva
89/48/CEE,  ai sensi  dell'  art.  1, e'  infatti  necessario che  il
migrante sia in  possesso di un diploma, certificato  o altro titolo,
rilasciato dall'autorita' competente dello  Stato membro di origine e
dal quale risulti che il titolare ha seguito con successo un ciclo di
studi postsecondario  di durata minima  di tre  anni e che  lo stesso
"possiede le  qualifiche professionali richieste per  accedere ad una
professione regolamentata in detto Paese membro o esercitarla";
  Ritenuto, pertanto che, riguardata  nella prospettiva del migrante,
la  disposizione ora  richiamata implica  necessariamente che  questi
abbia  concluso  -  nel  Paese di  provenienza  -  l'intero  percorso
formativo e sia percio' ivi autorizzato ad esercitare la professione;
  Ritenuto  che, in  relazione  alla situazione  del  sig. Mussa,  le
condizioni predette non  si sono realizzate, in quanto  il medesimo -
in possesso del solo titolo  accademico di "maitrise en droit public"
-  non  ha  completato  in Francia  l'iter  formativo  preordinato  a
svolgere la professione di avocat;
  Considerato, sotto altro profilo, che l'iscrizione nel registro dei
praticanti avvocati non appare consentita alla luce del dettato delle
disposizioni comunitarie, non potendo essere considerata - quella del
praticante - una professione regolamentata nel senso della direttiva,
rappresentando,  per  converso,  una   fase  del  percorso  formativo
previsto  dal nostro  ordinamento per  l'accesso alla  professione di
avvocato;
  Osservate  le disposizioni  normative  dell'art. 7  della legge  n.
241/1990;
  Viste le  determinazioni della  Conferenza di servizi  nelle sedute
del 21 e 27 gennaio 1999;
  Sentito il rappresentante del Consiglio nazionale di categoria;
                              Decreta:
  E' annullato il decreto di riconoscimento emesso in favore del sig.
Mussa Giorgio e pubblicato nella  Gazzetta Ufficiale - serie generale
- n. 282 del 3 dicembre 1997.
   Roma, 18 febbraio 1999
                                  Il direttore generale: Hinna Danesi