MINISTERO DELLA DIFESA

COMUNICATO

Conferimento di onorificenze al merito dell'Esercito
(GU n.238 del 11-10-2000)

                             CROCE D'ORO
    Con  decreti  ministeriali  in  data  8  marzo  2000  sono  state
conferite le seguenti ricompense al merito dell'Esercito: croce d'oro
al col. Vincenzo Lops, nato il 22 agosto 1952 a Corato (Bari), con la
motivazione:
    "Comandante   del  18o  Reggimento  bersaglieri,  inquadrato  nel
contingente  italiano  della  brigata multinazionale nord nell'ambito
dell'operazione  Joint-Endeavour  in Bosnia-Erzegovina, ha esercitato
la  sua  azione  di  comando  con  straordinaria  dedizione,  elevata
professionalita'  e  spiccato  senso  del  dovere.  Impegnato  in  un
contesto caratterizzato da forti tensioni, profondi disagi ambientali
e rischi sempre latenti, ha condotto in prima persona e con chiarezza
d'intenti  le  missioni  piu'  delicate  e  pericolose  riuscendo  ad
infondere fiducia e sicurezza nel suoi bersaglieri ed agevolandone il
corretto assolvimento del compito.
    Nell'ambito  della delicata attivita' di controllo del territorio
posto   sotto   la   responsabilita'  del  contingente  italiano,  ha
partecipato  alla  complessa  Operazione  Vulcano  ,  consistente nel
sequestro e distruzione di un ingente quantitativo di mine, munizioni
ed  esplosivo  detenuto in un sito non autorizzato, garantendo con la
sua  unita'  l'indispensabile  cornice  di  sicurezza e suscitando il
plauso  delle autorita' nazionali e NATO per la competenza dimostrata
ed   i   brillanti   risultati   conseguiti.   Con  il  suo  operato,
caratterizzato  da  genuino  entusiasmo  e  assoluta  fede nei valori
propri  della tradizione militare, da altissima capacita' di comando,
coraggio,  determinazione  e  generosita',  ha  contribuito in misura
determinante  al  successo  della  missione  ed  all'affermazione del
contingente  italiano  apportando lustro e prestigio all'Esercito". -
Sarajevo, 8 maggio-12 ottobre 1996.
                      CROCE D'ORO alla memoria
    Al  ten. col. Claudio Mandelli, nato il 21 settembre 1941 a Zara,
con la motivazione:
    "Comandante  del reparto comando e supporti tattici della brigata
multinazionale  nord  nell'ambito  dell'operazione Joint-Endeavour in
Bosnia-Erzegovina,  ha  svolto  il  suo  incarico  con  straordinaria
volonta',  incisivita'  ed  altissimo  senso  del  dovere accrescendo
rapidamente  l'efficienza  del  suo  reparto e divenendo, ben presto,
figura  di  primo  piano  e  punto  di riferimento per i suoi uomini.
Sempre  presente  e disponibile, garantiva, con non comune spirito di
iniziativa,  le  migliori  condizioni  di sicurezza del posto comando
della  brigata  esercitando ripetuti controlli in particolare durante
l'arco notturno ed assicurava la costante efficienza dei collegamenti
con  i  comandi  subordinati specie nelle circostanze di impiego piu'
delicate e complesse. Affetto da una gravissima malattia, della quale
non  lasciava  trapelare  l'esistenza, dominava le proprie sofferenze
con  esemplare spirito di sacrificio dedicando al servizio gli ultimi
preziosi  momenti  della  propria vita. Fulgido esempio di non comune
generosita',  di  altissimo  senso  di  responsabilita'  e  di virtu'
militari,  ha  contribuito  al  successo  dell'operazione  apportando
lustro  e  prestigio  all'Esercito".  - Sarajevo, 20 giugno-7 ottobre
1996.
                           CROCE D'ARGENTO
    Al  ten.  col.  Raffaele  De Feo, nato l'11 dicembre 1957 a Eboli
(Salerno), con la motivazione:
    "Comandante   di  battaglione  del  18o  Reggimento  bersaglieri,
inquadrato nel contingente italiano della brigata multinazionale nord
nell'ambito  dell'operazione Joint-Endeavour in Bosnia-Erzegovina, ha
svolto  il  suo  incarico  con  slancio,  grande  senso  del dovere e
determinazione.  In  un  contesto  operativo  caratterizzato da forti
tensioni   ed  elevato  rischio,  ha  dimostrato  grande  equilibrio,
lungimiranza  e generoso impegno, esponendosi sempre in prima persona
e costituendo per i suoi dipendenti un esempio da emulare ed un saldo
punto  di  riferimento  in  un  momento  di particolare tensione e di
grande  visibilita'  per il contingente italiano, ha partecipato alla
delicata  Operazione  Vulcano  contribuendo al suo buon fine con rara
perizia e spiccata professionalita'.
    Ufficiale   carismatico,   ha   operato  in  ogni  frangente  con
entusiasmo   ed   elevato  sacrificio  personale  ed  ha  contribuito
all'affermazione  del  contingente  italiano in ambito internazionale
apportando  lustro e prestigio all'Esercito". - Sarajevo, 15 maggio-2
ottobre 1996.
                           CROCE DI BRONZO
    Al ten. col. Carmine Gallo, nato il 18 giugno 1949 a Cosenza, con
la motivazione:
    "Responsabile  dell'area  funzionale  sostegno  logistico del 18o
Reggimento  bersaglieri,  inquadrato  nel  contingente italiano della
brigata     multinazionale     nord    nell'ambito    dell'operazione
Joint-Endeavour  in  Bosnia-Erzegovina, ha assolto il proprio compito
con  esemplare  dedizione,  grande  perizia  e  spiccata  competenza,
dimostrando  in  ogni  circostanza  elevata  capacita' organizzativa.
Nell'affrontare  le  diverse  problematiche  proprie  della  delicata
branca,   ha  dimostrato  concretezza,  elaborando  sempre  soluzioni
particolarmente  efficaci  ed  aderenti  alla  contingente situazione
operativa.  Figura  carismatica  di  alto  profilo  intellettuale, ha
rappresentato  un  saldo punto di riferimento per il suo comandante e
per   i   suoi   collaboratori   ed   ha   contribuito   al  successo
dell'operazione   apportando  lustro  all'Esercito".  -  Sarajevo,  8
maggio-12 ottobre 1996.
    Al  ten.  col. Mario Pellegrino, nato il 9 luglio 1941 a Roma con
la motivazione:
    "Ufficiale   consulente  del  Genio  del  comando  della  brigata
multinazionale   nord   impiegata  in  Bosnia-Erzegovina  nell'ambito
dell'operazione  Joint-Endeavour  , ha svolto il proprio incarico con
assoluta  dedizione,  grande  impegno e indiscussa competenza. Sempre
presente nelle attivita' di maggior valenza operativa, ha organizzato
e  condotto  in particolare la distruzione di un ingente quantitativo
di  mine, munizioni ed esplosivo nel corso dell' Operazione Vulcano ,
prodigandosi  senza  risparmio  e  dimostrando  particolare perizia e
lodevole  spirito di sacrificio. La sua eccezionale esperienza, unita
ad  una preparazione di elevato livello, lo ha imposto quale valido e
prezioso   collaboratore   per   il   comandante   del   contingente.
Profondamente   motivato   e   consapevole  dell'importanza  e  della
delicatezza  della  missione,  ha  dimostrato straordinarie capacita'
professionali   ed  una  articolata  conoscenza  delle  problematiche
inerenti  la  specifica  branca  d'impiego.  Chiarissimo  esempio  di
ufficiale   intimamente   permeato  da  alto  senso  del  dovere,  ha
contribuito  col suo operato a dare lustro e prestigio all'Esercito".
- Sarajevo, 3 marzo-1o ottobre 1996.
    Al  cap.  Fabrizio Arconi, nato il 17 gennaio 1967 a Roma, con la
motivazione:
    "Comandante   di   compagnia   del  18o  Reggimento  bersaglieri,
inquadrato nel contingente italiano della brigata multinazionale nord
nell'ambito  dell'operazione Joint-Endeavour in Bosnia-Erzegovina, ha
assolto l'incarico con alto senso del dovere e grande responsabilita'
riuscendo  ad  infondere  a  tutto  il  personale  dipendente estrema
fiducia e consapevolezza del proprio ruolo. Ha partecipato a missioni
caratterizzate  da  elevato  rischio per il clima di tensione diffuso
nell'area   di   operazioni;   evidenziando   grande   capacita'   di
autocontrollo,  di  comando  e  sprezzo del pericolo. impegnato nella
delicata Operazione Vulcano , consistente nel sequestro e distruzione
di  un  ingente quantitativo di mine, munizioni ed esplosivo detenuto
presso  un  sito  non  autorizzato,  si  prodigava senza risparmio di
energie  contribuendo  in  misura  determinante  al  suo  buon esito.
Ufficiale  profondamente  convinto ed animato da fede nel servizio ha
sempre  profuso il massimo impegno ottenendo, insieme ai suoi uomini,
brillanti risultati sia sul piano operativo sia su quello umanitario.
Professionista  serio  ed intelligente ha contribuito fattivamente al
pieno  successo  della  missione  ed all'affermazione del contingente
italiano". - Sarajevo, 8 maggio-12 ottobre 1996.
    Al  cap.  Alessandro  Borghesi, nato il 5 novembre 1964 a Livorno
con la motivazione:
    "Comandante   di  compagnia  del  187o  Reggimento  paracadutisti
Folgore  inquadrato  nella  brigata  multinazionale nord impiegata in
Bosnia-Erzegovina  nell'ambito  dell'operazione  Joint-Endeavour , ha
svolto  il  proprio incarico con elevata professionalita', competenza
ed  alto  senso  del  dovere.  Impegnato  con  il  proprio reparto in
operazioni   di   grande   valenza  operativa,  evidenziava  spiccate
capacita'  di  comando  ed  assicurava  un  rendimento di eccezionale
livello  suscitando  il plauso dei superiori gerarchici. Pur operando
in  un  settore  operativo  particolarmente  insidioso,  riusciva  ad
infondere,  con  grandi  doti  di  equilibrio e buon senso, fiducia e
sicurezza  nel  suo  personale,  creando  le migliori premesse per il
corretto  assolvimento del compito da parte dell'unita'. Ufficiale di
spicco  per  motivazione  e  qualita'  complessive  ha contribuito in
misura  significativa  al successo della missione apportando lustro e
prestigio all'Esercito". - Sarajevo, 30 settembre-14 novembre 1996.
    Al  cap.  Francesco  Di  Marno, nato il 9 agosto 1957 ad Altamura
(Bari) con la motivazione:
    "Ufficiale  addetto  ai  trasporti e materiali del 18o Reggimento
bersaglieri,  inquadrato  nella brigata multinazionale nord impegnata
in  Bosnia-Erzegovina nell'ambito dell'operazione Ifor, assicurava il
costante  controllo  ed  il  puntuale  coordinamento  delle attivita'
inerenti  il proprio incarico con raro senso della responsabilita' ed
elevato  spirito  di  sacrificio,  riuscendo  sempre  a  garantire la
perfetta  efficienza  dei  mezzi  in dotazione al reparto. Con la sua
instancabile e continua opera contribuiva in misura determinante alla
funzionalita'  del  comando di reggimento ed a realizzare le migliori
condizioni  per  le  unita'  impiegate  sul  territorio.  Chiarissimo
esempio  di  elevate  virtu'  militari,  di  singolare  perizia  e di
profondo  attaccamento al dovere, che con il suo impegno ha apportato
lustro all'Esercito". - Sarajevo, 21 maggio-12 ottobre 1996.
    Al  cap. Giampiero Battipaglia, nato il 15 giugno 1964 a Roma con
la motivazione:
      "Ufficiale   addetto   alle   operazioni   del  18o  Reggimento
bersaglieri,  inquadrato  nella brigata multinazionale nord impegnata
in  Bosnia-Erzegovina  nell'ambito dell'operazione Ifor, si prodigava
con  eccezionale  senso della responsabilita' ed elevatissimo spirito
di   sacrificio,   operando   sempre   di   slancio   e   con  grande
professionalita' nello studio, nella pianificazione ed organizzazione
delle  diversificate  e complesse attivita' addestrative ed operative
assicurandone  altresi' la puntale condotta e l'indispensabile azione
di  coordinamento. Con la sua opera, connotata da particolare perizia
e  impegno  esemplare, forniva un valido contributo al raggiungimento
degli  obiettivi  posti  a  base  della  missione  apportando  lustro
all'Esercito". - Sarajevo, 8 maggio-12 ottobre 1996.
    Al  mar. ca. Gennaro Carriero, nato il 13 dicembre 1960 a Mottola
(Taranto) con la motivazione:
    "Comandante   di   distaccamento   operativo  del  9o  Reggimento
d'assalto   paracadutisti   Col   Moschin  inquadrato  nella  brigata
multinazionale   nord   impiegata  in  Bosnia-Erzegovina  nell'ambito
dell'operazione  Joint-Endeavour  , ha svolto il proprio incarico con
costante  entusiasmo, elevatissima dedizione ed alto senso del dovere
evidenziando  preclare  doti  umane e spiccata professionalita'. Piu'
volte impegnato in rischiose missioni di grande valenza operativa, si
distingueva  per  le  eccezionali  capacita'  di  comando, guidando i
propri   uomini   con  slancio  e  sicurezza.  Con  il  suo  operato,
caratterizzato  da grande senso di responsabilita' e lodevole spirito
di sacrifico, ha contribuito fattivamente al successo dell'operazione
apportando  lustro  all'Esercito".  -  Sarajevo,  5 agosto-8 novembre
1996.
    Al  mar. ca. Francesco Colacino, nato il 16 maggio 1959 a Cosenza
con la motivazione:
    "Sottufficiale  responsabile  dei  materiali  del  18o Reggimento
bersaglieri inquadrato nella brigata multinazionale nord impegnata in
Bosnia-Erzegovina  nell'ambito  dell'operazione  Ifor,  ha  svolto il
proprio  incarico  con rara perizia, sollecitudine e spiccato spirito
di    sacrificio   evidenziando   non   comune   professionalita'   e
determinazione.   In   un  contesto  particolarmente  disagevole,  si
adoprava in ogni modo, spesso in situazioni di rischio anche oltre le
sue  normali  attribuzioni,  al  fine  di  garantire i rifornimenti a
domicilio  per  le unita' piu' esposte e decentrate. Magnifica figura
di  sottufficiale  competente  ed  energico, profondamente animato da
encomiabile   attaccamento   all'istituzione,   il   cui  operato  ha
contribuito  ad  accrescere  il  lustro  ed  il prestigio della Forza
armata". - Sarajevo, 8 maggio-12 ottobre 1996.
    Al  mar.  ord. Giuseppe Zarrelli, nato il 14 novembre 1961 a Roma
con la motivazione:
    "Comandante   di   distaccamento   operativo  del  9o  Reggimento
d'assalto   paracadutisti   Col   Moschin  inquadrato  nella  brigata
multinazionale    nord    impiegata    nell'ambito    dell'operazione
Joint-Endeavour , ha svolto il proprio incarico con lodevole impegno,
esemplare   dedizione  e  sprezzo  del  pericolo.  In  situazioni  di
particolare  delicatezza  ha  operato  con raro equilibrio e spiccata
professionalita',   portando  a  termine  con  successo  le  missioni
assegnate.  Piu'  volte  impegnato  in  attivita'  contraddistinte da
elevato  rischio,  si  e'  posto  in  luce per le eccezionali doti di
comando  e  per  la generosita' con cui garantiva prioritariamente la
salvaguardia  della  sicurezza altrui, suscitando stima e ammirazione
da  parte  di  tutto  il contingente fulgido esempio di chiare virtu'
militari  ha  fornito  un  significativo contributo al successo della
missione  apportando lustro e prestigio all'Esercito". - Sarajevo, 25
luglio-30 ottobre 1996.