COMITATO NAZIONALE DI PARITA' E DI PARI OPPORTUNITA' NEL LAVORO

PROVVEDIMENTO 7 giugno 2002 

Programma-obiettivo  per  la  promozione della presenza femminile nei
livelli,  nei  ruoli e nelle posizioni di responsabilita' all'interno
delle organizzazioni e per rendere le stesse piu' vicine alle donne.
(GU n.141 del 18-6-2002)

                            IL PRESIDENTE
                  del Comitato nazionale di parita'
                   e pari opportunita' nel lavoro

  Vista  la  legge  10 aprile 1991, n. 125, pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale  n. 88 del 15 aprile 1991, concernente "Azioni positive per
la realizzazione della parita' uomo-donna nel lavoro";
  Visto  il  decreto  legislativo  23 maggio 2000, n. 196, pubblicato
nella  Gazzetta  Ufficiale  n.  166  del  18 luglio 2000, concernente
"Disciplina  dell'attivita'  delle  consigliere  e dei consiglieri di
parita'  e  disposizioni  in  materia  di  azioni  positive,  a norma
dell'art. 47 della legge 17 maggio 1999, n. 144";
  Visto  in  particolare l'art. 7, primo comma, sostitutivo dell'art.
2,  primo  comma,  della  legge  10 aprile 1991, n. 125, nel quale si
prevede  che  a partire dal 1 ottobre ed entro il 30 novembre di ogni
anno  i  datori  di lavoro pubblici e privati, i centri di formazione
professionale   accreditati,   le   associazioni,  le  organizzazioni
sindacali  nazionali  e territoriali, possono richiedere al Ministero
del  lavoro  e  delle politiche sociali di essere ammessi al rimborso
totale  o  parziale  di  oneri  finanziari connessi all'attuazione di
progetti di azioni positive;
  Visto l'art. 7, secondo comma del suddetto decreto legislativo, che
modifica  l'art.  6, primo comma, lettera c), della legge citata, nel
quale  si  stabilisce  che  il Comitato formuli entro il 31 maggio di
ogni  anno  un  programma  obiettivo  nel  quale  vengano indicate le
tipologie  di  progetti  di azioni positive che intende promuovere, i
soggetti ammessi per le singole tipologie e i criteri di valutazione;
  Visto  il decreto interministeriale 15 marzo 2001, pubblicato nella
Gazzetta  Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2001, concernente "Disciplina
delle  modalita' di finanziamento dei progetti di azioni positive per
la parita' uomo-donna nel lavoro di cui alla legge 10 aprile 1991, n.
125";
  Considerato   che   le   caratteristiche  del  programma  obiettivo
riguardano:
    un  investimento  qualitativo  su  un  numero  piu'  limitato  di
progetti di azioni positive;
    la  ripresa  di azioni positive all'interno delle aziende e delle
organizzazioni  rivolte  alle donne entrate in questi ultimi anni nel
mondo del lavoro;
    la  promozione  di  azioni  positive nell'ambito di interventi di
sviluppo locale e derivanti dalla programmazione negoziata;
  Considerato  che  per  quanto riguarda gli aspetti di qualita' e la
necessaria  ottica  di  genere e' necessario incidere sui fattori che
creano  condizioni  di  disparita' al fine di eliminarli per favorire
l'ingresso,  la  permanenza e l'avanzamento professionale delle donne
attraverso:
    azioni di sistema che tengano conto del complesso contesto in cui
le donne agiscono;
    azioni intensive che continuino nel tempo;
    azioni   innovative  rispetto  agli  obiettivi  che  si  vogliono
perseguire,
il  Comitato  nazionale  di  parita'  e pari opportunita' nel lavoro,
formula:
    per  il  2002  il  programma-obiettivo  "Per  la promozione della
presenza  femminile  nei  livelli,  nei  ruoli  e  nelle posizioni di
responsabilita'  all'interno  delle  organizzazioni  e per rendere le
stesse piu' vicine alle donne.
  Si tratta di azioni positive che hanno l'obiettivo di:
    1)  promuovere  la  presenza  delle  donne nei ruoli di vertice e
decisionali;
    2) modificare l'organizzazione del lavoro per promuovere le donne
nei   livelli,   nei  ruoli  e  nelle  posizioni  di  responsabilita'
attraverso  l'adozione di strategie basate sulla valorizzazione delle
competenze  femminili  e  sulla  conciliazione dei tempi di vita e di
lavoro;
    3)  sperimentare  processi  di desegregazione delle lavoratrici a
tempo  parziale  e/o  impegnate  nei  lavori  atipici, sia attraverso
percorsi  formativi  professionalizzanti  che comprendano il bilancio
delle  competenze,  sia  con  l'introduzione di modelli organizzativi
inclusivi;
    4)  consolidare  imprese  femminili  (titolarita'  e/o prevalenza
femminile nella compagine societaria) attraverso:
      studi  di  fattibilita'  per  lo  sviluppo  di  nuovi prodotti,
servizi e mercati;
      azioni  di mentoring, di supporto e accompagnamento al ruolo di
imprenditrice;
      formazione  altamente professionalizzante rivolta alla titolare
o alla compagine societaria;
    5)  promuovere  le  pari  opportunita' attraverso l'attuazione di
progetti integrati concordati da almeno tre soggetti: un'associazione
con   specializzazione   di  genere,  un'organizzazione  sindacale  o
datoriale  o  ordine  professionale,  un ente pubblico. Tali progetti
potranno  prevedere  anche azioni di informazione, sensibilizzazione,
diffusione  di  buone prassi e strategie di implementazione di Gender
Mainstreaming.
  Destinatarie/destinatari delle azioni sono disoccupate/disoccupati,
inoccupate/inoccupati,      occupate/occupati,     iscritte/iscritti,
associate/associati.
  I soggetti finanziabili sono i datori di lavoro pubblici e privati,
le   cooperative   e   i   loro  consorzi,  i  centri  di  formazione
professionale  accreditati,  le  organizzazioni sindacali nazionali e
territoriali, le associazioni di varia natura.
  La  durata  massima  dei  progetti  non  potra'  essere superiore a
ventiquattro mesi.
  Nella  valutazione  dei  progetti  si  terra'  conto  dei  seguenti
criteri:
    trasversalita' rispetto alle politiche organizzative;
    capacita' di produrre effetti di sistema;
    qualita' e logica progettuale;
    efficacia delle azioni;
    congruita' economico-finanziaria;
    competenze  specifiche  documentate  del  personale impegnato nei
progetti   (in   particolare  formatori  e  mentor),  rilevabili  dai
curricula allegati;
    congruita' e specificita' degli studi di fattibilita';
    definizione  delle competenze in entrata e in uscita nei processi
formativi.
      Roma, 7 giugno 2002
                                   Il presidente del Comitato: Maroni