MINISTERO DELLA DIFESA

COMUNICATO

Conferimento di onorificenze al valore dell'Esercito
(GU n.206 del 2-9-2004)

    Con  decreto  del Presidente della Repubblica 22 novembre 2001 e'
conferita la seguente ricompensa:
                         Medaglia d'argento
    Alla  bandiera  del Corpo delle infermiere volontarie della Croce
Rossa  Italiana  con la seguente motivazione: «Chiamato a partecipare
alle  molteplici  operazioni  di  sostegno  della  pace e di soccorso
internazionale condotte a partire dal 1991, il Corpo delle infermiere
volontarie  della  Croce  Rossa  Italiana  si e' sempre prodigato nel
collaborare  assiduamente  con  la  sanita'  dell'Esercito al fine di
salvare  migliaia  di vite umane attraverso una efficace attivita' di
soccorso  e  di assistenza. Dalla Somalia al Mozambico, dal Kurdistan
al Teatro Balcanico, il Corpo si e' sempre distinto per l'incisivita'
delle   azioni   svolte  e  per  la  generosita',  espresse  in  ogni
circostanza  dal  proprio  personale.  In siffatti scenari, il grande
impegno  profuso,  l'eccezionale livello di efficienza, la non comune
professionalita'  e la fortissima motivazione dimostrata, hanno fatto
si  che l'unita' meritasse la fiducia e la stima incondizionata delle
istituzioni,   nonche'   la   gratitudine   e  l'apprezzamento  delle
popolazioni   assistite.   Chiarissimo  esempio  di  grande  perizia,
altissima  dedizione al dovere e non comune spirito di sacrificio che
ha  concorso  ad  elevare  e  nobilitare  il  prestigio dell'Esercito
italiano nel contesto internazionale». - Roma, 25 giugno 2001.
    Con  decreto  del  Presidente  della Repubblica 11 maggio 2004 e'
conferita la seguente ricompensa:
                         Medaglia d'argento
    Al  Brig.  Gen.  Roberto  Martinelli  nato il 21 settembre 1947 a
Verona,  con  la  seguente  motivazione:  «Ufficiale  generale,  vice
comandante  della  missione di pace e capo degli osservatori militari
dell'ONU  in Congo (Monuc), svolgeva il difficile ed oneroso incarico
con   raro  senso  di  responsabilita'  e  straordinario  spirito  di
sacrificio. In particolare, il 14 maggio 2002 raggiungeva l'avamposto
di  Kisangani,  dove,  all'alba,  una  rivolta  aveva  dato origine a
sanguinosi  tumulti  tra  le  truppe militari locali e la popolazione
civile congolese. Con tempestiva sollecitudine, al comando dei propri
uomini,  procedeva  al  pattugliamento  della  citta'  sconvolta  dai
disordini,  mostrando la bandiera dell'ONU e mettendo, in piu' di una
occasione,  a repentaglio la propria incolumita' fisica allo scopo di
dimostrare  la  determinazione  delle forze dell'ONU nel mantenere il
controllo della situazione. L'efficace e coraggiosa azione convinceva
le  parti in conflitto ad incontrare l'alto ufficiale che riusciva ad
ottenere oltre alla stabilizzazione dell'area anche la liberazione di
due  sacerdoti  occidentali precedentemente sequestrati dalle milizie
del  posto. Ufficiale generale di altissimo livello, ha messo in luce
autentico coraggio ed eccellenti capacita' professionali e di comando
contribuendo   significativamente   ad   accrescere,   in  un  ambito
internazionale complesso e particolarmente difficile, il prestigio ed
il lustro dell'Esercito e delle Forze armate». - Kisangani, 14 maggio
2002
    Con  decreto  del  Presidente della Repubblica 7 novembre 2001 e'
conferita la seguente ricompensa:
                         Medaglia di bronzo
    Al  Brig. Gen. Bruno Viva nato il 23 giugno 1942 a Ugento (Lecce)
con la seguente motivazione: «Comandante della brigata multinazionale
nord  impegnata  nel  teatro  bosniaco nell'ambito dell'operazione di
sfor  "Joint  Endeavour",  operava  con  altissima  professionalita',
elevatissima   capacita'   organizzativa   e   consapevole  coraggio,
trasmettendo a tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con
la  delicata  operazione  di  pace  ed  infondendo  in essi fiducia e
sicurezza.  Grazie  alla sua guida ferma, intelligente e determinata,
improntata  all'equilibrio  anche nelle circostanze piu' critiche, e'
stato   possibile   amalgamare  unita'  provenienti  da  paesi  assai
eterogenei  per  precedenti  militari,  tradizioni  e  cultura. In un
contesto  caratterizzato  da  una  difficile situazione operativa, da
forti   tensioni   socio-politiche   e   dall'indeterminatezza  degli
atteggiamenti   della   popolazione,   sapeva  cogliere  gli  aspetti
fondamentali della complessa realta' locale guadagnando per se' e per
l'intero  contingente l'incondizionata stima delle autorita' civili e
militari  presenti  nel  teatro  di  operazioni.  La  sua  lineare ed
intelligente  azione  di comando, sempre corroborata dall'esempio, ha
permesso  alle  unita'  dipendenti  di esprimere al meglio le proprie
capacita'  operative,  facendo si' che venissero pienamente raggiunti
tutti  gli  obiettivi relativi alla missione assegnata, decretando un
successo  tanto  meritato  quanto  lusinghiero,  dal  quale  traggono
rafforzato  prestigio  l'intera  nazione  e  le  sue Forze armate». -
Sarajevo (Bosnia) 3 luglio 1996-14 novembre 1996
    Con  decreto  del Presidente della Repubblica 28 novembre 2002 e'
conferita la seguente ricompensa:
                         Medaglia di bronzo
    Al  Col.  Enrico  Nardi  Ansano  nato  il  14 settembre  1943  ad
Altopascio  (Lucca)  con  la seguente motivazione: «Comandante del 9°
reggimento  paracadutisti  d'assalto  "Col  Moschin" inquadrato nella
forza  multinazionale  di protezione impegnata nell'operazione «Alba»
in  Albania, assolveva il compito con grande senso di responsabilita'
e  straordinario  spirito  di  sacrificio.  Partito per Tirana con il
primo  distaccamento  operativo,  partecipava  alla  delicata fase di
avvio  dell'operazione  con  coraggio  ed  appassionata  generosita',
rivelandosi  un determinante collaboratore del comandante della forza
nell'attivita'  di pianificazione, preparazione ed organizzazione per
il   successivo   afflusso   del  contingente  italiano  in  Albania.
Costantemente  alla  testa dei propri uomini, con i quali condivideva
disagi  e pericoli, veniva sovente impiegato con il suo reparto nelle
operazioni   a   maggiore   rischio  e  valenza  operativa.  In  ogni
circostanza,  insieme a rara perizia, frutto dell'esperienza maturata
nello   specifico   settore   delle   forze   speciali,   evidenziava
straordinarie  capacita'  di guida e di motivazione dei dipendenti ed
un   rendimento  di  straordinario  livello  per  professionalita'  e
risultati  conseguiti.  Magnifica  figura di comandante previdente ed
energico,  profondamente  animato  da  fede  nel servizio, spirito di
sacrificio  ed  entusiasmo,  chiarissimo esempio di professionalita',
elevata capacita' decisionale e raro senso del dovere, ha contribuito
in  maniera  determinante al successo dell'operazione e a dare lustro
all'Esercito  italiano  in ambito internazionale». - Tirana (Albania)
17 aprile 1997-3 agosto 1997
    Con  decreto  del  Presidente  della Repubblica 28 aprile 2004 e'
conferita la seguente ricompensa:
                         Medaglia di bronzo
    Al  C.le Magg. Sc. Salvatore M. Falzone nato il 1° settembre 1976
a  Leverkusen  (Germania) con la seguente motivazione: «Volontario in
servizio  permanente,  effettivo  alla  Task  Force  "Istrice"  della
brigata  multinazionale  ovest  in  Kosovo  ed  impiegato nell'ambito
dell'operazione  "Joint  Guardian",  appena appresa la notizia di uno
scontro   a   fuoco   in  cui  erano  coinvolti  alcuni  commilitoni,
manifestava  subito la ferma volonta' d'intervenire in loro soccorso.
Giunto   sul   luogo,  si  prodigava  senza  indecisione  alcuna  con
determinazione  e  lucidita'  per  contrastare  in  modo efficace gli
avversari  anche nelle fasi piu' concitate dello scontro durato circa
due  ore  e  mezzo.  Al  termine  del  cruento  evento  si offriva di
disimpegnarsi  per  ultimo  unitamente  ad  un altro commilitone onde
garantire  una  cornice  di  sicurezza  ai  mezzi che esfiltravano e,
allorquando il suo veicolo rimaneva isolato a causa di un'avaria poco
lontano  dal  luogo  dell'agguato,  con  encomiabile autocontrollo si
prodigava  nella  risoluzione dell'inconveniente. Mirabile esempio di
coraggio,  altruismo,  senso  del  dovere  e  spirito di corpo che ha
servito  degnamente l'Esercito italiano e con esso l'intera nazione».
- Pec (Kosovo), 5 luglio 2002-11 novembre 2002
    Con  decreto  del Presidente della Repubblica 27 febbraio 2002 e'
conferita la seguente ricompensa:
                         Medaglia di bronzo
    Al  Ten.  Gen. Francesco Cervoni nato il 16 maggio 1938 a Ceprano
(Frosinone)  con  la  seguente  motivazione:  «Ufficiale  generale in
possesso  di eccezionali capacita' intellettuali e di non comuni doti
umane  e morali, ha dimostrato, in ogni frangente della sua carriera,
somma competenza professionale, brillante intuito ed eccelsa abilita'
realizzativa.   Nella   risoluzione  delle  molteplici  problematiche
insorte  nell'assolvimento delle alte funzioni a lui affidate, tra le
quali  emergono  quelle  di  vice  comandante  della regione militare
centrale,  di  sottocapo  di  Stato maggiore della difesa, nonche' di
capo   di   Stato   maggiore   dell'Esercito,   ha   sempre   profuso
incondizionato   impegno   con   autentico  spirito  di  servizio  ed
indiscusso sacrificio personale. In particolare, nell'espletamento di
quest'ultimo   incarico,   la   sua   guida   ferma,  intelligente  e
determinata,  sempre corroborata dall'esempio, ha condotto l'Esercito
italiano  attraverso una profonda, difficile ed ardita trasformazione
strutturale  ed organizzativa che ha consentito di porre lo stesso al
pari  livello dei principali eserciti dell'alleanza. Altresi', la sua
coerente linea di condotta e la spiccata lungimiranza nel pianificare
gli eventi hanno permesso agli enti, ai comandi ed alle unita' da lui
dipendenti,   di   esprimere   il   meglio  delle  proprie  capacita'
tecnico-logistiche ed operative, facendo si' che venissero pienamente
raggiunti tutti gli obiettivi connessi con le missioni assegnate alla
Forza  armata.  Figura  carismatica  di  altissimo  livello  e  dalle
preclare  virtu'  militari  che  ha servito per oltre quarantaquattro
anni l'Esercito italiano ed il suo Paese, contribuendo ad accrescerne
ed  a  rafforzarne  il  lustro ed il prestigio in ambito nazionale ed
internazionale». - Roma, 6 luglio 2001
    Con  decreto  del  Presidente della Repubblica 7 novembre 2001 e'
conferita la seguente ricompensa:
                         Medaglia di bronzo
    Al   Brig.  Gen.  Agostino  Pedone  nato  il  4 novembre  1940  a
Lizzanello  (Lecce)  con  la  seguente motivazione: «Comandante della
brigata multinazionale nord impegnata nel teatro bosniaco nell'ambito
dell'operazione  di  Sfor  "Joint  Endeavour",  operava con altissima
professionalita',  elevatissima capacita' organizzativa e consapevole
coraggio,  trasmettendo  a  tutti i dipendenti gli alti valori morali
connessi  con  la  delicata  operazione di pace ed infondendo in essi
fiducia  e  sicurezza.  Grazie  alla  sua guida ferma, intelligente e
determinata,  improntata  all'equilibrio anche nelle circostanze piu'
critiche,  e'  stato possibile amalgamare unita' provenienti da paesi
assai eterogenei per precedenti militari, tradizioni e cultura. In un
contesto  caratterizzato  da  una  difficile situazione operativa, da
forti   tensioni   socio-politiche   e   dall'indeterminatezza  degli
atteggiamenti   della   popolazione,   sapeva  cogliere  gli  aspetti
fondamentali della complessa realta' locale guadagnando per se' e per
l'intero  contingente l'incondizionata stima delle autorita' civili e
militari  presenti  nel  teatro  di  operazioni.  La  sua  lineare ed
intelligente  azione  di comando, sempre corroborata dall'esempio, ha
permesso  alle  unita'  dipendenti  di esprimere al meglio le proprie
capacita'  operative,  facendo si' che venissero pienamente raggiunti
tutti  gli  obiettivi relativi alla missione assegnata, decretando un
successo  tanto  meritato  quanto  lusinghiero,  dal  quale  traggono
rafforzato  prestigio  l'intera  nazione  e  le  sue Forze armate». -
Sarajevo (Bosnia) 19 dicembre 1995-2 luglio 1996