CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO

PROVVEDIMENTO 13 gennaio 2005 

Accordo,  ai  sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto
1997,  n.  281,  tra  il  Ministero della salute e i presidenti delle
regioni  e  delle  province  autonome, avente ad oggetto «Linee guida
recanti   indicazioni   ai   laboratori  con  attivita'  di  diagnosi
microbiologica e controllo ambientale della legionellosi ».
(GU n.51 del 3-3-2005)

LA  CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE
              PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO

Nella odierna seduta del 13 gennaio 2005:
  Visti  gli  articoli 2,  comma  1,  lettera  b)  e  4  del  decreto
legislativo  28 agosto  1997,  n.  281,  che  attribuiscono  a questa
Conferenza la facolta' di promuovere e sancire accordi tra il Governo
e  le  regioni e le province autonome, in attuazione del principio di
leale   collaborazione,  al  fine  di  coordinare  l'esercizio  delle
rispettive competenze e svolgere attivita' di interesse comune;
  Rilevato   che   le  infezioni  da  Legionella  sono  sottoposte  a
sorveglianza  speciale  da  parte  dell'Organizzazione Mondiale della
Sanita'  (OMS), della Comunita' europea in cui e' operante l'European
Working  Group  for  Legionella  Infections  (EWGLI)  e dell'Istituto
superiore di sanita' del nostro Paese;
  Visto  il  proprio  atto  rep.  n.  936  del 4 aprile 2000, recante
linee-guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, con
il quale Governo e regioni e province autonome hanno concordato sulla
necessita' di attivare sul territorio nazionale misure di prevenzione
e  controllo,  ferma  restando  l'autonomia  delle  regioni  e  delle
province  autonome  nell'adottare  le  soluzioni  organizzative  piu'
idonee, in relazione alle esigenze della loro programmazione;
  Vista  la proposta di accordo, pervenuta dal Ministero della salute
il  12 ottobre  2004,  nel  testo  predisposto  dal  Dipartimento  di
malattie   infettive,  parassitarie  ed  immunomediate  dell'Istituto
superiore  di  sanita',  che  tiene conto delle linee guida di cui al
citato atto rep. n. 936 del 4 aprile 2000;
  Considerati    gli    esiti   dell'incontro   tecnico   intervenuto
sull'argomento   il   18 novembre   2004,   nel  corso  del  quale  i
rappresentanti  del  Ministero  della  salute e delle regioni e delle
province  autonome  hanno  congiuntamente perfezionato il testo della
proposta di accordo in esame;
  Acquisito  l'assenso  del  Ministro  della salute e delle regioni e
delle province autonome sul testo del presente accordo;
                          Sancisce accordo
tra  il  Ministro  della  salute e i presidenti delle regioni e delle
province autonome, nei termini sotto riportati:
1. Obiettivo.
  Il presente accordo:
    si propone di organizzare e orientare le attivita' dei laboratori
nel  settore  della  diagnostica  della  legionellosi e del controllo
ambientale di Legionella;
    e'  rivolto  agli  operatori di sanita' pubblica, ai microbiologi
laboratoristi   ed  a  tutto  il  personale  comunque  coinvolto  nel
controllo della legionellosi in Italia.
2. Generalita' su Legionella e legionellosi.
  2.1  Il  genere  Legionella e' composto attualmente da 48 specie di
batteri  Gram-negativi  che  comprendono  70 distinti sierogruppi. Le
legionelle sopravvivono come parassiti intracellulari nei protozoi di
acqua dolce o nei biofilms.
  La Legionella pneumophila, composta da 15 sierogruppi, e' la specie
predominante   nella   patologia   umana.  Dagli  ambienti  acquatici
naturali,  laghi,  corsi  d'acqua,  acque termali, la Legionella puo'
contaminare  gli  ambienti  acquatici  artificiali,  acque condottate
cittadine, impianti idrici degli edifici, piscine e fontane.
  2.2   L'infezione  avviene  principalmente  per  via  respiratoria,
mediante  inalazione o microaspirazione di goccioline o particelle di
polvere  umida.  Le  vie di trasmissione sono prevalentemente tutti i
sistemi  generanti  aerosol (docce, rubinetti, idromassaggi, fontane,
sistemi di condizionamento dell'aria, torri di raffreddamento). Anche
l'uso  di  apparecchiature  per  la  respirazione assistita e' spesso
causa di infezione.
  Il  rischio  dell'acquisizione  della  malattia  e' prevalentemente
correlato  a  due  fattori: la suscettibilita' del soggetto esposto e
l'intensita' di esposizione (virulenza, carica batterica infettante e
tempo di esposizione).
  Fattori  predisponenti la malattia, legati al soggetto, sono l'eta'
avanzata,  il  fumo  di sigaretta, la presenza di malattie croniche e
l'immunodeficienza.
  2.3. L'infezione da legionelle puo' dar luogo a due distinti quadri
clinici: la febbre di Pontiac e la malattia dei legionari:
    la  febbre  di Pontiac e' la manifestazione sintomatologica acuta
non  polmonare  dell'infezione da Legionella. Ha un'incubazione molto
breve, 36-48 ore, ed ha caratteristiche simil-influenzali;
    la malattia dei legionari ha un esordio brusco con un'incubazione
da  2  a  10  giorni.  Si  manifesta  con un interessamento polmonare
lombare  di  discreta  o notevole gravita'. A volte vengono riportati
sintomi  extrapolmonari,  quali dolori gastrointestinali, alterazione
dello stato mentale e disturbi cardiaci.
  Le  legionelle  sono  responsabili  dell'1-5%  dei  casi  totali di
polmonite comunitaria e del 20-30% di tutte le polmoniti nosocomiali.
Nel  2001  l'incidenza  della  malattia  e' stata pari a 5,7 casi per
milione  di  abitanti, con una letalita' totale del 13% che raggiunge
il 22% nei casi nosocomiali.
  3. I Laboratori.
  3.1 Articolazione dei laboratori.
  La  ricerca  di  Legionella  nei  campioni clinici ed ambientali e'
fondamentale  per  il  controllo  della  legionellosi. A tale scopo i
laboratori  con  attivita'  di  diagnosi  e  controllo ambientale per
Legionella  si  organizzano  in  tre  livelli  gerarchici, con ordine
crescente di responsabilita' diagnostica, attivita' e strutture:
    1) laboratori di base;
    2) laboratori regionali di riferimento;
    3) laboratorio nazionale di riferimento.
  3.2 Laboratori di base.
  Rappresentano  la  base  della  piramide  funzionale  della rete di
sorveglianza  della  legionellosi.  Essi sono distribuiti in tutto il
territorio  nazionale come sezione funzionale separata all'interno di
un  laboratorio pubblico di analisi ospedaliero o di sanita' pubblica
o ambientale.
  3.2.1 Funzioni.
  I laboratori di base:
    effettuano  diagnosi  microbiologica  di  Legionella  da campioni
clinici e/o ambientali;
    comunicano  al livello superiore, ovvero al laboratorio regionale
di riferimento, i campionamenti effettuati e i loro risultati;
    inviano i campioni clinici ed ambientali al laboratorio regionale
di riferimento in caso di diagnosi dubbia e/o per l'identificazione a
livello di singola specie e/o sierogruppo.
  3.2.2 Requisiti.
  Per svolgere queste funzioni, il laboratorio di base deve possedere
i seguenti requisiti:
  3.2.2.1 Strutture ed attrezzature:
    a) locali  ed  attrezzature  compatibili almeno con un livello di
contenimento 2, cappa a flusso laminare di classe 2 con filtri HEPA;
    b) locali confinati al solo personale autorizzato (con divieto di
consumare cibi e bevande);
    c) dispositivi   di   protezione   individuali  (camici,  guanti,
maschere, schermi od occhiali);
    d) incubatore a 37 °C con 2,5% di CO2;
    e) bagno termostatico;
    f) autoclavi  per  smaltire  adeguatamente  campioni ambientali e
biologici potenzialmente infetti;
    g) terreni   di  coltura  per  Legionella  species  sottoposti  a
controllo  di qualita' per ogni lotto, verificando la crescita sia di
Legionella pneumophila che di Legionella bozemani;
    h) reagenti   per  discriminare  Legionella  in:  Lp1,  Lp2-14  e
Legionella species;
    i) procedure  per  l'invio  di campioni ambientali o biologici ai
laboratori  regionali  di  riferimento (contenitori, confezionamento,
mezzi di trasporto, ecc.);
    j) kit  per  la  determinazione  dell'antigene  urinario e per la
determinazione   del  titolo  anticorpale  (nei  laboratori  dove  si
effettua diagnosi anche su campioni clinici);
    k)  un congelatore, a - 20 °C o a -35 °C per la conservazione dei
ceppi.
  3.2.2.2 Personale
  Il laboratorio deve:
    a) possedere  personale  tecnico,  laureato  o  diplomato, con le
capacita' di:
      isolare Legionella da campioni ambientali e biologici;
      quantificarla (nel caso di campioni ambientali);
      identificarla a livello di specie;
    b) possedere  e  garantire  al personale il possesso di procedure
operative  standard,  sulla  base  di  quelle  fornite  dall'Istituto
superiore  di sanita' o da altri organismi scientifici riconosciuti a
livello  internazionale,  per  l'isolamento  e  la quantificazione di
Legionella su campioni ambientali e/o clinici;
    c) partecipare a controlli di qualita' organizzati dai laboratori
regionali di riferimento;
    d) dare  la  possibilita'  al personale di ricevere formazione ed
aggiornamento sull'argomento.
  3.3 Laboratori regionali di riferimento.
  I   laboratori   regionali   di   riferimento,  che  devono  essere
individuati   da   ciascuna   Regione,   costituiscono  un  punto  di
riferimento   per  i  laboratori  di  base,  ed  operano  in  stretta
collaborazione  con  il  laboratorio  nazionale  di riferimento, Essi
utilizzano  metodiche  aggiornate e validate, per poter confrontare i
risultati  con  i laboratori degli altri Paesi membri della Comunita'
europea.
  3.3.1 Funzioni.
  I laboratori regionali di riferimento:
    a) intervengono  sempre in caso di cluster e/o di caso singolo, e
ogni qualvolta i laboratori di base non sono in grado di identificare
con certezza la contaminazione da Legionella o confermare la diagnosi
presuntiva da campioni clinici o ambientali;
    b) verificano  periodicamente le proprie capacita' di isolamento,
identificazione e quantificazione attraverso un controllo di qualita'
interno  ed un controllo di qualita' esterno, inviato dal laboratorio
nazionale di riferimento;
    c) inviano  i  ceppi  di  Legionella  al laboratorio nazionale di
riferimento dell'Istituto superiore di sanita', quando richiesto;
    d) organizzano  corsi  di formazione per i laboratori di base, in
collaborazione con il laboratorio nazionale di riferimento;
    e) agiscono  anche  da  laboratorio  di base, ove necessario o in
situazioni di emergenza;
    f)  trasmettono tempestivamente i risultati delle analisi all'ASL
di competenza, per consentire gli interventi necessari in merito alla
prevenzione della legionellosi.
  3.3.2 Requisiti.
  Per   svolgere   queste   funzioni,  il  laboratorio  regionale  di
riferimento,  oltre  a tutto quanto gia' previsto per i laboratori di
base,  in  termini  di  personale,  strutture  e  attrezzature,  deve
possedere gli ulteriori seguenti requisiti:
  3.3.2.1 personale:
    a) avere un responsabile o un referente.
  3.3.2.2 strutture e attrezzature:
    a) tutta  la  strumentazione  indicata  per  i laboratori di base
corredata  di  registri  di  manutenzione, livello di contenimento di
classe 2ª ed una sezione dedicata alla diagnosi di Legionella;
    b) un microscopio che permetta l'osservazione in fluorescenza;
    c) un  personal  computer per una facile e rapida archiviazione e
consultazione dei dati;
    d) reagenti    (anticorpi    monoclonali   o   policlonali)   per
l'identificazione  di  Legionella  a  livello  di singola specie e di
singolo sierogruppo.
  3.4 Laboratorio nazionale di riferimento.
  Il  laboratorio  nazionale  di  riferimento  e'  situato  presso il
Dipartimento  di  malattie  infettive,  parassitarie ed immunomediate
dell'Istituto Superiore di Sanita'.
  3.4.1 Funzioni.
  Il laboratorio nazionale di riferimento svolge i seguenti compiti:
    a) tipizza  i  ceppi  di  Legionella  inviati  dai  laboratori di
riferimento regionale su base:
      antigenica:   discriminando  a  livello  di  sierogruppo  e  di
sottotipo monoclonale;
      genomica: mediante le opportune tecniche molecolari;
    b) mantiene   una  ceppoteca  con  tutti  i  ceppi  ricevuti  dai
laboratori  regionali  di riferimento e confermati come Legionella. I
ceppi  conservati  a  -80  °C  sono  corredati di schede informative,
raccolte in una banca dati;
    c) effettua attivita' di ricerca, per migliorare le conoscenze ed
informazioni   su   aspetti  patogenetici,  clinici,  diagnostici  ed
ambientali della legionellosi;
    d) partecipa all'European Working Group for Legionella Infections
(EWGLI);
    e) mantiene  un registro nazionale della legionellosi in cui sono
registrate    tutte    le    informazioni    anagrafiche,   cliniche,
microbiologiche ed epidemiologiche di ogni singolo caso notificato;
    f)  svolge  in  collaborazione  con  altri  dipartimenti e centri
dell'Istituto  superiore  di sanita' e del Ministero della salute, la
sorveglianza   epidemiologica   internazionale   della   legionellosi
associata ai viaggi;
    g) effettua attivita' di formazione sulle metodiche di analisi di
campioni  ambientali  clinici  per i dipendenti tecnici e laureati di
pubbliche istituzioni (ARPA, ASL, Universita);
    h) fornisce  consulenze  ed expertise tecnica, laddove richiesto,
al Ministero della salute ed alle regioni;
    i) interviene  in situazioni epidemiche particolari in supporto o
in sostituzione dei laboratori regionali di riferimento;
    j) organizza  insieme  ai  laboratori  regionali di riferimento i
controlli di qualita' della diagnostica di Legionella.
  3.4.2 Requisiti.
  3.4.2.1  Il  laboratorio  nazionale  di  riferimento  deve avere un
responsabile.
  3.4.2.2  Il  laboratorio nazionale di riferimento possiede tutte le
strutture  e  le  strumentazioni dei livelli inferiori ed una sezione
esclusivamente dedicata alla legionellosi.
    Roma, 13 gennaio 2005
                                             Il presidente: La Loggia
Il segretario: Carpino