DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13 giugno 2008 

Delega  di  funzioni  del  Presidente  del  Consiglio dei Ministri in
materia di pari opportunita' all'on. dott.ssa Maria Rosaria Carfagna.
(GU n.149 del 27-6-2008)

                            IL PRESIDENTE
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

  Visto  il  decreto del Presidente della Repubblica in data 7 maggio
2008,  con  il  quale  l'on. dott.ssa Maria Rosaria Carfagna e' stata
nominata Ministro senza portafoglio;
  Visto  il  proprio  decreto  in data 8 maggio 2008, con il quale al
predetto Ministro senza portafoglio e' stato conferito l'incarico per
le pari opportunita';
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303;
  Visto il decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198;
  Sentito il Consiglio dei Ministri;
                              Decreta:

  1. A  decorrere  dall'8 maggio  2008, il Ministro senza portafoglio
per  le  pari  opportunita'  on.  dott.ssa  Maria Rosaria Carfagna e'
delegata  ad  esercitare  le  funzioni di programmazione, indirizzo e
coordinamento  di  tutte le iniziative, anche normative, nonche' ogni
altra  funzione  attribuita  dalle vigenti disposizioni al Presidente
del  Consiglio  dei  Ministri nelle materie concernenti la promozione
dei diritti della persona, delle pari opportunita' e della parita' di
trattamento, nonche' la prevenzione e rimozione di ogni forma e causa
di discriminazione.
  In particolare, salve le competenze attribuite dalla legge ad altri
Ministri, il Ministro e' delegato:
    a) a  promuovere  e  coordinare  le  azioni  di  Governo volte ad
assicurare  l'attuazione  delle  politiche concernenti la materia dei
diritti  e  delle pari opportunita' di genere con riferimento ai temi
della  salute,  della  ricerca,  della  scuola  e  della  formazione,
dell'ambiente,  della  famiglia, del lavoro, delle cariche elettive e
della rappresentanza di genere;
    b) a  promuovere la cultura dei diritti e delle pari opportunita'
nel  settore dell'informazione e della comunicazione, con particolare
riferimento  al  diritto  alla  salute  delle donne, alla prevenzione
sanitaria, alla maternita' ed alla procreazione assistita;
    c) a  promuovere  e  coordinare  le  azioni  di  Governo volte ad
assicurare  la  piena  attuazione  delle politiche in materia di pari
opportunita'  tra  uomo  e  donna  sul  tema dell'imprenditoria e del
lavoro,   con   particolare  riferimento  alle  materie  dei  congedi
parentali  e  della carriera, di concerto con il Ministro del lavoro,
della salute e delle politiche sociali;
    d) ad  esercitare  le  funzioni di competenza statale di cui alla
legge  25 febbraio 1992, n. 215, e agli articoli 21, 22, 52, 53, 54 e
55 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198;
    e) ad  esprimere  il concerto in sede di esercizio delle funzioni
di  competenza  statale  attribuite  al  Ministero  del lavoro, della
salute e delle politiche sociali dagli articoli 8, 9, 10, 11, 18, 19,
20,  43,  44, 45, 46, 47 e 48 del decreto legislativo 11 aprile 2006,
n. 198;
    f) a  promuovere  e  coordinare  le  azioni di Governo in tema di
diritti  umani  delle  donne e diritti delle persone, nonche' volte a
prevenire  e  rimuovere  le  discriminazioni per cause direttamente o
indirettamente  fondate,  in  particolare,  sul  sesso,  la  razza  o
l'origine  etnica,  la  religione  o  le  convinzioni  personali,  la
disabilita',  l'eta'  o l'orientamento sessuale, anche presiedendo il
Comitato  dei  Ministri  per  l'indirizzo  e  la  guida strategica in
materia  di  tutela  dei  diritti  umani  presso  la  Presidenza  del
Consiglio  dei  Ministri,  con  le  competenze  di cui al decreto del
Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri  13 aprile  2007,  al quale
prendono  parte  i  Ministri o le autorita' da essi delegate, nonche'
organismi di parita' ed anche in relazione a tali problematiche nelle
loro interconnessioni con il fenomeno dell'immigrazione;
    g) a  promuovere,  d'intesa  col  Sottosegretario  delegato  alle
politiche  per la famiglia, le politiche governative per sostenere la
conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia;
    h) ad  adottare  le  iniziative necessarie per la programmazione,
l'indirizzo,   il   coordinamento   ed   il  monitoraggio  dei  fondi
strutturali  europei  in  materia  di  pari opportunita', comprese la
compartecipazione   al   gruppo   di   alto  livello  per  il  gender
mainstreaming   nei   fondi  strutturali  dell'Unione  europea  e  la
partecipazione   di   integrazione   delle  pari  opportunita'  nelle
politiche comunitarie;
    i) a  promuovere  la  verifica dell'impatto di genere in tutte le
iniziative  di  Governo, nonche' l'evidenziazione del genere nei dati
di  bilancio delle pubbliche amministrazioni, anche non statali, e in
quelli attinenti alla ricerca e alle indagini statistiche;
    l) a  coordinare,  anche  in sedi internazionale, le politiche di
Governo  relative  alla  tutela  dei  diritti  umani delle donne, con
particolare  riferimento agli obiettivi indicati nella piattaforma di
azione  adottata  dalla  IV  Conferenza  mondiale delle Nazioni Unite
sulle  donne, svoltasi a Pechino nel settembre del 1995, d'intesa con
il Ministro degli affari esteri, in relazione alla poverta' femminile
ed    alla    facilitazione    del    loro    accesso   ai   circuiti
economici-produttivi,   all'istruzione,  formazione  e  salute  delle
donne, alla lotta alla violenza contro le donne, anche in riferimento
e  in occasione di conflitti armati, all'accesso delle donne ai mezzi
di  informazione  ed  alla tutela dell'infanzia femminile in tutte le
forme;
    m) a  promuovere e coordinare le azioni del Governo in materia di
sfruttamento  e  tratta  delle  persone, di violenza contro le donne,
nonche'  di  violazione dei diritti fondamentali all'integrita' della
persona e alla salute delle donne e delle bambine;
    n) a  sottoporre  al  Presidente  del  Consiglio  dei Ministri la
proposta  di  esercitare  i  poteri  previsti  dall'art.  5, comma 2,
lettera c),  della  legge 23 agosto 1988, n. 400, in tutte le materie
delegate,  in  caso di persistente violazione del principio della non
discriminazione;
    o) ad   esercitare  tutte  le  attribuzioni  del  Presidente  del
Consiglio dei Ministri previste in materia di Commissione per le pari
opportunita'  fra uomo e donna di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 14 maggio 2007, n. 115.
  2.  Il Ministro e' delegato a presiedere la Consulta per i problemi
degli  stranieri  immigrati e delle loro famiglie di cui all'art. 42,
comma 4,  del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in raccordo
con  la  Commissione per le politiche di integrazione di cui all'art.
46 del medesimo decreto legislativo.
  3.  Al  Ministro  sono  delegate le funzioni di coordinamento delle
attivita' svolte da tutte le pubbliche amministrazioni, relative alla
prevenzione,  assistenza,  anche  in sede legale, e tutela dei minori
dallo  sfruttamento  e  dall'abuso  sessuale  ai  sensi dell'art. 17,
comma 1,  della  legge  3 agosto  1998,  n.  269, nonche' relative al
contrasto  alla pedopornografia di cui alla legge 6 febbraio 2006, n.
38.
  4.  Il Ministro assiste il Presidente del Consiglio dei Ministri ai
fini  dell'esercizio  del  potere  di nomina alla presidenza di enti,
istituti  o  aziende  di  carattere  nazionale  ed internazionale, di
competenza   dell'amministrazione   statale  ai  sensi  dell'art.  3,
comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400.
  5.  Il  Ministro,  di  concerto  con  il  Ministro per le politiche
europee,  e'  delegato  ad adottare tutte le iniziative di competenza
del  Presidente  del  Consiglio  dei Ministri volte all'attuazione di
quanto  previsto dall'art. 18 della legge 6 febbraio 1996, n. 52, per
l'emanazione   dei   regolamenti   volti  ad  adeguare  l'ordinamento
nazionale  all'ordinamento  comunitario  e  per  la realizzazione dei
programmi comunitari in materia di parita', pari opportunita', azioni
positive.
  6.  Il  Ministro  rappresenta  il  Governo  italiano  in  tutti gli
organismi internazionali e comunitari aventi competenza in materia di
diritti  e  pari  opportunita',  anche  ai  fini  della  formazione e
dell'attuazione della normativa comunitaria. Rappresenta, inoltre, il
Governo  nel  Comitato  consultivo  europeo  per le pari opportunita'
presso  la Commissione delle Comunita' europee, ai sensi dell'art. 3,
comma 1,  lettera a), della decisione n. 82/43/CEE della Commissione,
del  9 dicembre  1981,  come  modificata dalla decisione n. 95/420/CE
della Commissione, del 19 luglio 1995.
  7.  Nelle  materie  oggetto  del  presente  decreto, il Ministro e'
altresi' delegato:
    a) a promuovere indagini, studi di genere, rilevazioni in tema di
bilanci, statistiche di genere e di ulteriori dati, nel settore della
ricerca  e  della formazione; a nominare esperti, a costituire organi
di  studio,  commissioni  e  gruppi  di  lavoro,  nonche' a designare
rappresentanti   della  Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri  in
organismi   analoghi   operanti   presso   altre   amministrazioni  o
istituzioni;
    b) a   provvedere  ad  intese  e  concerti  di  competenza  della
Presidenza  del  Consiglio dei Ministri, necessari per le iniziative,
anche normative, di altre amministrazioni;
    c) a  curare  il  coordinamento tra le amministrazioni competenti
per  l'attuazione  dei  progetti  nazionali e locali, nonche' tra gli
organismi nazionali di parita' e pari opportunita'.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica  italiana,  previa  registrazione da parte della Corte dei
conti.
    Roma, 13 giugno 2008

                                            Il Presidente: Berlusconi

Registrato alla Corte dei conti il 20 giugno 2008
Ministeri  istituzionali,  Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri,
registro n. 8, foglio n. 15