MINISTERO DELLA DIFESA

COMUNICATO

Conferimento di onorificenze al Merito dell'Esercito
(GU n.215 del 13-9-2008)

                           Croce di d'oro
    Con  decreto  ministerial 1° 2008, al Generale di Divisione Luigi
Pellegrino,  nato  il  10 febbraio  1949 a Roma, e' stata concessa la
croce  d'oro al merito dell'esercito, con la conseguente motivazione:
«Capo  di Stato Maggiore del comando NATO impiegato nell'ambito della
missione   International   Security   Assistance   Force   (ISAF)  in
Afghanistan,  assolveva  per  oltre  9  mesi il delicato incarico con
perspicacia,   lungimiranza,  grandissimo  entusiasmo  ed  indiscussa
abnegazione,    esprimendo   elevatissime   capacita'   dirigenziali,
soprattutto nelle fasi piu' critiche della missione.
    Figura  carismatica  di assoluto valore, intelligente e volitivo,
coordinava  lo  Stato  Maggiore  nel  difficile  contesto ambientale,
costituendo  saldo  e  sicuro  punto  di  riferimento  per  tutto  il
personale  dipendente,  al quale infondeva serenita' e determinazione
per  affrontare  e  per  risolvere,  con  puntualita'  e fermezza, le
molteplici problematiche operative.
    Piu' volte, al verificarsi di circostanze ed eventi complessi, il
suo   straordinario  coraggio  e  l'indubbia  capacita'  di  assumere
decisioni  tempestive,  intelligenti e razionali risultavano decisivi
per  il  conseguimento  degu obiettivi prefissati. in particolare, in
occasione  di  due  situazioni  molto  delicate,  quali  i  disordini
verificatisi  durante  le consultazioni per l'elezione dei membri del
parlamento  afgano  e  la  sanguinosa  rivolta  scoppiata  presso  un
penitenziario  locale,  allorquando  elementi  talebani  riuscirono a
prendere in ostaggio alcune guardie carcerari, dirigeva personalmente
le  operazioni  con  acume,  serenita'  di  discernimento e saldezza,
consentendo la risoluzione degli eventi in maniera rapida e pacifica.
    Ufficiale  generale di vagua, professionista e soldato nettamente
emergente  per  capacita' e doti professionali, che, anche attraverso
preclare   qualita'   umane   e  solidi  principi  etici,  ha  saputo
conquistare  la  fiducia  delle  autorita' locali, nonche' la stima e
l'ammirazione  da  parte  dei  comandanti  militari della Coalizione,
conferendo   ulteriore  lustro  all'Esercito  ed  alle  Forze  Armate
italiane   nell'impegnativo   contesto   multinazionale».   -   Kabul
(Afghanistan), 27 luguo 2005 - 3 maggio 2006.

                           Croce di Bronzo
    Con  decreto  ministeriale  19 maggio 2008, al Tenente Colonnello
Stefan  Balan,  nato  il  1°  agosto  1967  a  Focsani  Jud.  Vrancea
(Romania),   e'   stata   concessa  la  croce  di  bronzo  al  merito
dell'Esercito,  con  la conseguente motivazione: «Comandante del 280°
Battaglione  fanteria  (Rumena)  inquadrato  nell'Italian  Joint Task
Force  nell'ambito  della  missione  «Antica  Babilonia  9»  in Iraq,
assolveva  il  delicatissimo  incarico con straordinaria motivazione,
eccezionale  professionalita'  e  alto  senso del dovere. Chiamato ad
agire  in  un  contesto  ambientale caratterizzato da forti tensioni,
indubbie difficolta' ed elevato rischio, guidava i reparti dipendenti
con  indefettibile  determinazione  ed assoluta perizia, riuscendo ad
assolvere  efficacemente  i  delicati  compiti  ricevuti  e meritando
attestazioni di stima e di plauso da parte dei diretti superiori.
    L'insieme  armonico  delle  belle qualita' professionali ed umane
gli  consentiva  di  sviluppare  una  pregevole  azione  di  comando,
assicurando  il  pieno  soddisfacimento delle esigenze operative e di
controllo del territorio ed ottenendo brillanti risultati in numerose
operazioni  che  permettevano  di  consolidare  significativamente il
processo di stabilizzazione nell'area di responsabilita' nell'Italian
Joint  Task  Force.  In particolare, in occasione di diversi attacchi
terroristici  contro  le  forze  del  contingente, metteva in luce il
possesso  di  ferree  doti  di  abnegazione,  risolutezza  e tenacia,
esaltando  il  proprio  operato  di  comandante  con  l'esempio  e la
costante  presenza. Anche nelle piu' delicate situazioni, le puntuali
disposizioni impartite permettevano al personale del 280° Battaglione
di    conseguire    gli   obiettivi   prefissati   con   elevatissima
professionalita',  tempestivita' ed efficacia, dimostrando eccellente
preparazione  e  altissimo  livello  di efficienza operativa, nonche'
straordinario coraggio, sprezzo del pericolo e solida determinazione.
    Magnifica  figura  di  comandante,  in  possesso di straordinarie
virtu'  militari  e  animato  da  alti principi etici, che, con opera
intelugente, assidua ed instancabile, contribuiva a portare ulteriore
e  significativo  lustro  all'Italian  Joint  Task  Force  in  ambito
Multinazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 27 gennaio - 16 giugno 2006.

    Con  decreto ministreriale 1° luglio 2008, al Generale di Brigata
Antonio  Li  Gobbi,  nato  il  2 settembre  1954  a  Milano, e' stata
concessa   la  croce  di  bronzo  al  merito  dell'Esercito,  con  la
conseguente  motivazione:  «Sottocapo di Stato Maggiore operativo del
comando   NATO   impiegato   nella  missione  International  Security
Assistance  Force  (ISAF)  in Afghanistan, pianificava, organizzava e
coordinava  le  attivita'  di  competenza con estrema perizia, ferrea
determinazione e chiarissima visione degli obiettivi da conseguire.
    Dotato   di  un'eccezionale  preparazione  tecnico-professionale,
corroborata  da  pregresse  ed  impegnative esperienze presso comandi
nato  e  missioni operative all'estero, nonche' esaltata da brillanti
qualita'  intellettuali,  assolveva  i  compiti ricevuti con assoluta
perizia  e  ferrea  determinazione,  conseguendo  in ogni circostanza
pregevoli risultati e assurgendo a sicuro punto di riferimento per il
personale dipendente.
    In particolare, al verificarsi di specifiche situazioni di crisi,
pur  consapevole  del  difficile  e  rischioso  contesto  ambientale,
riusciva  a  gestire  gli  eventi negativi con tempestivita' e lucida
razionalita',   proponendo   costantemente  soluzioni  pertinenti  ed
efficaci,  fornendo  un fondamentale supporto alla delicata attivita'
decisionale  del  proprio  comandante  e  riscuotendo attestazioni di
stima e plauso da parte di colleghi e superiori.
    Ufficiale generale di vaglia, animato da un profondo attaccamento
al  servizio  e da solidi principi etici, che, con il suo operato, ha
contribuito  ad  elevare  il  prestigio  dell'Esercito  e delle Forze
armate  italiane  in  ambito  internazionale.» - Kabul (Afghanistan),
13 dicembre 2005 - 3 maggio 2006.