N. 239 ORDINANZA 5 - 7 luglio 2010
Giudizio di legittimita' costituzionale in via principale. Professioni - Norme della Regione Calabria - Interventi di promozione e sviluppo delle cooperative sociali - Previsione della creazione, da parte degli organi regionali e locali, di nuove figure professionali e di corsi di riqualificazione abilitanti - Ricorso del Governo - Sopravvenuta modifica delle disposizioni censurate - Rinuncia al ricorso in assenza di parte costituita - Estinzione del processo. - Legge della Regione Calabria, artt. 13, comma 1, lett. a), e 21, comma 2, lett. c). - Costituzione, art. 117, terzo comma; norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale, art. 23.(GU n.28 del 14-7-2010 )
LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: Francesco AMIRANTE; Giudici: Ugo DE SIERVO, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA , Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI ha pronunciato la seguente
Ordinanza nel giudizio di legittimita' costituzionale degli artt. 13, comma 1, lettera a), e 21, comma 2, lettera c), della legge della Regione Calabria 17 agosto 2009, n. 28 (Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale), promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri con ricorso notificato il 19-22 ottobre 2009, depositato in cancelleria il 26 ottobre 2009 ed iscritto al n. 97 del registro ricorsi 2009. Udito nella camera di consiglio del 26 maggio 2010 il Giudice relatore Maria Rita Saulle. Ritenuto che, con ricorso notificato il 19-22 ottobre 2009 e depositato il successivo 26 ottobre, il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, ha proposto, in riferimento all'art. 117, terzo comma, della Costituzione, questioni di legittimita' costituzionale degli artt. 13, comma 1, lett. a), e 21, comma 2, lett. c), della legge della Regione Calabria 17 agosto 2009, n. 28 (Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale); che, in particolare, l'impugnato art. 13, comma 1, lett. a), attribuisce agli organi regionali e locali il compito di individuare e definire «[...] nuovi profili professionali nell'ambito delle attivita' di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati» e che il successivo art. 21, comma 2, lett. c), prevede interventi di sostegno diretti a favorire, attraverso appositi progetti formativi, «processi di riqualificazione tecnico-professionale del personale direttamente impiegato nell'attivita' propria della cooperativa, anche in relazione a nuove disposizioni normative in materia di profili professionali [...]»; che, secondo il ricorrente, le disposizioni impugnate, nel prevedere la creazione da parte degli organi regionali e locali di nuove figure professionali, nonche' la promozione di corsi di riqualificazione abilitanti «anche in relazione a nuove disposizioni normative» di carattere regionale in materia di profili professionali, si porrebbero in contrasto con l'art. 117, terzo comma, della Costituzione, in quanto, secondo la giurisprudenza costituzionale, spetta allo Stato l'individuazione di nuove figure professionali e la disciplina dei relativi profili, nonche' degli ordinamenti didattici; che la Regione Calabria non si e' costituita in giudizio; che, con atto depositato in data 23 marzo 2010, il Presidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato di rinunciare al ricorso stante l'adozione della legge regionale 28 dicembre 2009, n. 55 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 agosto 2009, n. 28 «Norme per la formazione e lo sviluppo della cooperazione sociale»), con la quale la Regione Calabria ha modificato le disposizioni censurate. Considerato che, in mancanza di costituzione in giudizio della parte resistente, la rinuncia determina, ai sensi dell'art. 23 delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale, l'estinzione del processo (ex plurimis, tra le piu' recenti: ordinanze n. 79 e n. 14 del 2010).
Per questi motivi LA CORTE COSTITUZIONALE Dichiara estinto il processo. Cosi' deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 5 luglio 2010. Il Presidente: Amirante Il redattore: Saulle Il cancelliere: Di Paola Depositata in cancelleria il 7 luglio 2010. Il direttore della cancelleria: Di Paola