MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

DIRETTIVA 30 luglio 2010 

Presentazione di progetti sperimentali finanziati con il Fondo per il
volontariato di cui all'articolo 12, comma 1, lettera d), della legge
11 agosto 1991, n. 266. (10A10647) 
(GU n.215 del 14-9-2010)

 
 
 
                       IL MINISTRO DEL LAVORO 
                      E DELLE POLITICHE SOCIALI 
 
 
                          emana la seguente 
 
 
                              Direttiva 
 
Premessa 
  L'art. 12, comma 1, lettera d),della Legge n.  266  dell'11  agosto
1991 prevede,  tra  i  compiti  dell'Osservatorio  Nazionale  per  il
Volontariato, l'approvazione di  progetti  sperimentali  elaborati  e
proposti da organizzazioni di volontariato, anche  in  collaborazione
con Enti pubblici territoriali e con altre  organizzazioni  di  Terzo
settore, destinati a fronteggiare emergenze  sociali  ed  a  favorire
l'applicazione di metodologie di intervento particolarmente avanzate. 
  La presente Direttiva definisce gli  ambiti,  gli  obiettivi  e  le
metodologie di intervento ai fini dell'ammissibilita'  al  contributo
pubblico per lo svolgimento dei progetti sopra citati. 
  1. Tipologia degli  interventi  progettuali:  ambiti,  obiettivi  e
metodologie 
  1.1. Ambiti 
  In considerazione della proclamazione del 2010 quale  Anno  europeo
della lotta alla poverta' e all'esclusione sociale e  dell'anno  2011
quale Anno europeo delle attivita' di Volontariato che promuovono  la
cittadinanza  attiva  con  rispettive  Decisioni  del  Parlamento   e
Consiglio dell'Unione Europea n. 1098/2008/Ce del 22 ottobre  2008  e
n.15658/09/Ce del 24 novembre 2009, i progetti per l'annualita'  2010
dovranno riguardare gli ambiti d'azione,  previsti  dalle  suindicate
decisioni   europee,   individuati   tra   i   seguenti,    indicando
eventualmente l'ambito prevalente. 
  1) Anno Europeo della lotta alla poverta' e all'esclusione sociale 
  Identificazione e prevenzione del disagio sociale. 
  Individuazione, conoscenza e accompagnamento di soggetti a  rischio
di esclusione sociale (come ad esempio le  persone  senza  dimora,  i
migranti e le persone con disabilita', ecc.). 
  Individuazione e accompagnamento al fine di rafforzare e diffondere
la visibilita' e la conoscenza delle azioni e delle attivita' rivolte
al  contrasto  delle  poverta',  con  particolare  riferimento   alle
seguenti aree  tematiche:  poverta'  alimentare,  poverta'  derivante
dalla mancanza di reddito e quindi da lavoro, ecc. 
  Promozione di modelli riguardanti la partecipazione ed integrazione
sociale in particolare delle persone con disabilita',  delle  persone
senza dimora, degli anziani e dei migranti. 
  Individuazione e promozione di  azioni  e  modalita'  rivolte  alla
prevenzione del disagio minorile e giovanile. 
  2) Anno Europeo delle attivita' di volontariato che  promuovono  la
cittadinanza attiva 
  Individuazione e promozione di  azioni  e  modalita'  rivolte  alla
prevenzione del disagio minorile e giovanile. 
  Promozione e sviluppo della consapevolezza dell'identita' nazionale
ed europea, delle iniziative, dei dibattiti e  delle  riflessioni  in
materia di  cittadinanza  attiva  europea  e  democrazia  dei  valori
condivisi,  storia  e  cultura  comuni,  grazie   alla   cooperazione
all'interno delle organizzazioni di volontariato e di Terzo  settore,
nonche' delle altre organizzazioni della societa' civile. 
  Promozione di forme di volontariato che prevedano il coinvolgimento
dei  giovani,  sviluppando  in  tal  modo  esperienze   educative   e
formative, di partecipazione sociale  e  di  integrazione  giovanile,
nonche' la promozione della cittadinanza attiva e partecipata tra gli
stessi giovani. 
  1.2. Obiettivi 
  Le singole attivita' progettuali, negli ambiti  d'azione  prescelti
tra quelli di cui al punto 1.1., devono essere impostate puntando  al
raggiungimento di uno o piu' tra i seguenti obiettivi. 
  1. Anno europeo della lotta alla poverta' e all'esclusione sociale 
  creazione e consolidamento dei legami sociali  al'interno  di  aree
urbane o extraurbane disgregate (ad esempio, per effetto di  processi
di mobilita' residenziale in uscita o in entrata); 
  arricchimento  e  miglioramento  delle  condizioni  individuali   e
familiari di soggetti svantaggiati e vulnerabili, soggetti che vivono
in situazioni di marginalita' ed esclusione  sociale,  persone  senza
dimora, poverta' estreme, ecc., sotto il profilo  sociale  personale,
relazionale e professionale; 
  agevolazione nell'espletamento di attivita' e nell'accesso e  nella
fruizione di servizi; 
  sviluppo di  politiche  di  pari  opportunita',  prevedendo  azioni
finalizzate alla prevenzione e/o al superamento di tutte le forme  di
discriminazione o maltrattamento anche in ambito familiare. 
  2. Anno europeo delle attivita' di volontariato che  promuovono  la
cittadinanza attiva 
  promozione  di  iniziative  di  volontariato  che  prevedano  anche
attraverso il coinvolgimento  delle  altre  organizzazioni  di  Terzo
Settore,   delle   amministrazioni   pubbliche,   delle   istituzioni
scolastiche ed universitarie localmente attive, la partecipazione  di
soggetti di eta' compresa tra i 6 e i 28 anni; 
  realizzazione  di   programmi   di   formazione   e   campagne   di
sensibilizzazione e informazione  sulle  iniziative  di  cittadinanza
attiva e partecipata nelle quali sono coinvolti i giovani stessi. 
  1.3. Metodologie 
  Gli  obiettivi  suindicati  devono  essere  realizzati   attraverso
metodologie di intervento pilota  e  sperimentali,  finalizzate  alla
messa  a  punto  di  modelli  di  intervento  tali  da  poter  essere
trasferiti e/o utilizzati in altri contesti territoriali. 
  2. Soggetti proponenti 
  I  progetti  dovranno  essere  presentati  da   organizzazioni   di
volontariato legalmente costituite da almeno due anni  alla  data  di
pubblicazione della Direttiva del Ministro e  del  successivo  avviso
pubblico nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica  Italiana  e  (  a
pena di decadenza) per tutta la durata  di  attuazione  del  progetto
finanziato  e  regolarmente  iscritte  nei  registri  regionali   del
volontariato, di cui all'art.6 della legge 11 agosto  1991,  n.266  e
alle  leggi  e  delibere  regionali  e  provinciali  attuative  della
predetta legge quadro. 
  I progetti possono essere presentati da: 
  1. singole organizzazioni di volontariato 
  2. piu' organizzazioni di volontariato congiuntamente 
  In entrambe le ipotesi  tutte  le  organizzazioni  di  volontariato
devono: 
  essere legalmente costituite  da  almeno  due  anni  alla  data  di
pubblicazione della Direttiva del Ministro e  del  successivo  avviso
pubblico nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana; 
  essere  iscritte  nei  Registri  Regionali  del  Volontariato,   in
ottemperanza a quanto previsto nella legge n.266 del 1991; 
  indicare, qualora il progetto proposto venga ammesso a  contributo,
l'organizzazione capofila alla quale le organizzazioni  co-attuatrici
conferiscano la rappresentanza ai fini del progetto mediante atto  di
procura legale. 
  In caso di collaborazioni con enti pubblici o con  altri  soggetti,
rimane in capo all'organizzazione proponente la  responsabilita'  del
progetto. 
  Si precisa, in ogni caso, che ai  sensi  dell'art.  7  della  legge
266/1991, l'Amministrazione non potra' stipulare convenzioni  con  le
organizzazioni di volontariato iscritte  da  meno  di  sei  mesi  nei
registri di cui all' art. 6 della stessa legge. 
  3. Disponibilita' finanziarie 
  Le disponibilita' finanziarie complessive -  per  la  realizzazione
dei progetti di volontariato riguardanti l'Anno europeo  della  lotta
alla  poverta'  e  all'esclusione  sociale  e  l'Anno  europeo  delle
attivita' di  volontariato  che  promuovono  la  cittadinanza  attiva
utilizzabili ai fini dell'erogazione dei contributi  stabiliti  dalla
presente Direttiva ammontano per l'anno 2010 a 2.300.000,00. (1) 
   Con successivo avviso  pubblico  del  Direttore  Generale  per  il
Volontariato,  l'Associazionismo  e  le  Formazioni   Sociali   sara'
attivata, in attuazione della presente Direttiva e sulla  base  delle
risorse  finanziarie   disponibili   -   la   procedura   finalizzata
all'individuazione   dei   beneficiari   del   contributo   per    la
realizzazione degli ambiti progettuali descritti. 
  La presente Direttiva sara'  pubblicata  sulla  Gazzetta  Ufficiale
della Repubblica Italiana e  sul  sito  internet  del  Ministero  del
Lavoro e delle Politiche sociali. 
    Roma, 30 luglio 2010 
 
                                                 Il Ministro: Sacconi 

(1) Salvo eventuali variazioni dovute alla  definizione  del  riparto
    del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e  alla  conseguente
    assegnazione delle risorse sul pertinente capitolo  di  bilancio;
    l'ammontare  esatto   sara'   comunque   reso   noto   sul   sito
    istituzionale del Ministero, dovendosi  ritenere  tale  forma  di
    comunicazione  come  utilmente  effettuata  nei   confronti   dei
    soggetti interessati alla procedura. 

Registrato alla Corte dei conti il 5 agosto 2010 
Ufficio di  controllo  preventivo  sui  Ministeri  dei  servizi  alla
persona e dei beni culturali, registro n. 13, foglio n. 284