DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13 dicembre 2011
Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia pari opportunita' al Ministro del lavoro e delle politiche sociali prof.ssa Elsa FORNERO. (12A01809)(GU n.39 del 16-2-2012)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI VISTO il decreto del Presidente della Repubblica in data 16 novembre 2011, con il quale la professoressa Elsa Fornero e' stata nominata Ministro del lavoro e delle politiche sociali; VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303; VISTO il decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198; VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 2011, recante l'ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed in particolare l'art. 17 relativo al Dipartimento per le pari opportunita'; VISTA la Piattaforma di azione adottata dalla IV Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne, svoltasi a Pechino nel settembre del 1995, e la correlata Dichiarazione; SENTITO il Consiglio dei Ministri; DECRETA: 1. A decorrere dal 17 novembre 2011 il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, professoressa Elsa Fornero, e' delegato ad esercitare le funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento di tutte le iniziative, anche normative, nonche' ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri nelle materie concernenti la promozione dei diritti della persona, delle pari opportunita' e della parita' di trattamento, nonche' la prevenzione e rimozione di ogni forma e causa di discriminazione. In particolare, salve le competenze attribuite dalla legge ad altri Ministri, il Ministro e' delegato: a) a promuovere e coordinare le azioni di Governo volte ad assicurare l'attuazione delle politiche concernenti la materia dei diritti e delle pari opportunita' di genere con riferimento, in particolare, alle aree critiche e agli obiettivi individuati dalla Piattaforma di Pechino, e dalla correlata Dichiarazione, particolarmente rispetto ai temi della salute, della ricerca, della scuola e della formazione, dell'ambiente, della famiglia, del lavoro, delle cariche elettive e della rappresentanza di genere nei luoghi decisionali economici e politici; b) a promuovere la cultura dei diritti e delle pari opportunita' nel settore dell'informazione e della comunicazione, con particolare riferimento al diritto alla salute delle donne, alla prevenzione sanitaria e alla maternita'; c) a promuovere e coordinare le azioni di Governo volte ad assicurare la piena attuazione delle politiche in materia di pari opportunita' tra uomo e donna sul tema dell'imprenditoria, dell'autoimpiego e del lavoro, con particolare riferimento alle materie della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e delle carriere; d) a promuovere la parita' e le pari opportunita' tra uomini e donne nelle Amministrazioni pubbliche; e) ad esercitare le funzioni di competenza statale di cui agli articoli 52, 53, 54 e 55 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 nonche' quelle previste dal DPR 14 maggio 2007, n. 101; f) ad esercitare le funzioni di cui al Decreto Legge 18 maggio 2006, n. 181 , art. 1, comma 19, lett. f, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri convertito in legge 17 luglio 2006, n. 233; g) a promuovere e coordinare le azioni di Governo in tema di diritti umani delle donne e diritti delle persone, nonche' volte a prevenire e rimuovere le discriminazioni per cause direttamente o indirettamente fondate, in particolare, sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilita', l'eta', l'orientamento sessuale; h) a promuovere, d'intesa con il ministro delegato per le politiche per la famiglia, le politiche governative per sostenere la conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia; i) ad adottare le iniziative necessarie per la programmazione, l'indirizzo, il coordinamento ed il monitoraggio dei fondi strutturali europei e delle risorse per le aree sottoutilizzate in materia di pari opportunita', compresa la compartecipazione al gruppo di alto livello per il gender mainstreaming nei fondi strutturali dell'Unione europea e a tutti gli altri organismi rilevanti, nonche' la partecipazione all'attivita' di integrazione delle pari opportunita' nelle politiche europee; l) ad adottare le iniziative necessarie per la programmazione, progettazione, gestione e monitoraggio degli interventi a valere sul Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunita'; m) a promuovere la verifica dell'impatto di genere in tutte le iniziative di Governo, nonche' l'evidenziazione del genere nei dati di bilancio delle pubbliche amministrazioni, anche non statali, e in quelli attinenti alla ricerca e alle indagini statistiche; n) a coordinare, anche in sede europea ed internazionale, le politiche di Governo relative alla tutela dei diritti umani delle donne, particolarmente in relazione a tutti gli obiettivi e le aree della Piattaforma di Pechino e della correlata Dichiarazione, d'intesa con il Ministro degli affari esteri, o) a promuovere e coordinare le azioni del Governo in materia di sfruttamento e tratta delle persone; p) a promuovere e coordinare le azioni del Governo in materia di violenza sessuale e di genere e atti persecutori; q) a promuovere e coordinare le azioni del Governo in materia mutilazioni genitali femminili nonche' di violazione dei diritti fondamentali all'integrita' della persona e alla salute delle donne e delle bambine; r) a promuovere e coordinare le attivita' finalizzate all'attuazione del principio di parita' di trattamento e pari opportunita' nei confronti delle persone disabili, al fine di garantire loro il pieno godimento dei diritti civili, politici, economici e sociali; s) a sottoporre al Presidente del Consiglio dei Ministri la proposta di esercitare i poteri previsti dall'articolo 5, comma 2, lettera c), della legge 23 agosto 1988, n. 400, in tutte le materie delegate, in caso di persistente violazione del principio della non discriminazione; t) ad esercitare tutte le attribuzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri previste in materia di Commissione per le pari opportunita' fra uomo e donna di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 115. 2. Al Ministro sono delegate le funzioni di coordinamento delle attivita' svolte da tutte le pubbliche amministrazioni, relative alla prevenzione, assistenza, anche in sede legale, e tutela dei minori dallo sfruttamento e dall'abuso sessuale ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 3 agosto 1998, n. 269, nonche' relative al contrasto alla pedopornografia di cui alla legge 6 febbraio 2006, n. 38. 3. Nelle materie oggetto della presente delega, il Ministro assiste il Presidente del Consiglio dei Ministri ai fini dell'esercizio del potere di nomina alla presidenza di enti, istituti o aziende di carattere nazionale ed internazionale, di competenza dell'amministrazione statale ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400. 4. Il Ministro, di concerto con il Ministro per gli affari europei, e' delegato ad adottare tutte le iniziative di competenza del Presidente del Consiglio dei Ministri volte all'attuazione di quanto previsto dall'articolo 18 della legge 6 febbraio 1996, n. 52, per l'emanazione dei regolamenti volti ad adeguare l'ordinamento nazionale all'ordinamento dell'Unione Europea e per la realizzazione dei programmi del'Unione Europea in materia di parita', pari opportunita', azioni positive. 5. Il Ministro rappresenta il Governo italiano in tutti i gruppi, comitati e organismi europei ed internazionali aventi competenza in materia di diritti e pari opportunita', anche ai fini della formazione e dell'attuazione della normativa europea ed internazionale e dell'implementazione di programmi e piani d'azione delle Nazioni Unite, del Consiglio d'Europa e dell'Unione Europea e delle altre organizzazioni internazionali. 6. Nelle materie oggetto del presente decreto, il Ministro e' altresi' delegato: a) a promuovere azioni di sistema, progetti pilota, indagini, studi di genere, rilevazioni in tema di bilanci e statistiche di genere; a nominare esperti, a costituire organi di studio, commissioni e gruppi di lavoro, nonche' a designare rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri in organismi analoghi operanti presso altre amministrazioni o istituzioni; b) a provvedere ad intese e concerti di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, necessari per le iniziative, anche normative, di altre amministrazioni; c) a curare il coordinamento tra le amministrazioni competenti per l'attuazione dei progetti nazionali e locali, nonche' tra gli organismi nazionali di parita' e pari opportunita'. 7. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali per l'esercizio delle funzioni attribuite dalla presente delega si avvale del Dipartimento per le pari opportunita' della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, previa registrazione da parte della Corte dei conti. Roma, 13 dicembre 2011 Il Presidente: Monti Registrato alla Corte dei conti il 31 gennaio 2012 Presidenza del Consiglio dei Ministri, registro n. 1, foglio n. 232