COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

DELIBERA 21 dicembre 2012 

Ripartizione del fondo per le infrastrutture portuali.  (Delibera  n.
139/2012). (13A03994) 
(GU n.108 del 10-5-2013)

 
 
 
                    IL COMITATO INTERMINISTERIALE 
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 
  Visto l'art. 5, comma 9, della legge 28 gennaio 1994,  n.  84,  che
definisce le opere di grande infrastrutturazione portuale  e  dispone
che i relativi progetti siano approvati dal Consiglio  Superiore  dei
Lavori Pubblici; 
  Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d.  «legge  obiettivo»),
che, all'art. 1, ha  stabilito  che  le  infrastrutture  pubbliche  e
private e gli  insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse
nazionale, da realizzare per la modernizzazione  e  lo  sviluppo  del
Paese,  vengano  individuati  dal  Governo  attraverso  un  Programma
formulato secondo i criteri e le  indicazioni  procedurali  contenuti
nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare,  in
sede di prima applicazione della legge, il suddetto  Programma  entro
il 31 dicembre 2001; 
  Vista la  legge  16  gennaio  2003,  n.  3,  recante  «Disposizioni
ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», che,  all'art.
11, dispone che, a decorrere dal 1° gennaio 2003,  ogni  progetto  di
investimento pubblico deve  essere  dotato  di  un  codice  unico  di
progetto (CUP); 
  Visto l'art. 1, comma 991, della legge 27  dicembre  2006,  n.  296
(legge Finanziaria per il 2007), che autorizza il  contributo  di  10
milioni di euro per quindici  anni  a  decorrere  dall'anno  2007,  a
valere sulle risorse per la realizzazione delle opere strategiche  di
preminente interesse nazionale di cui alla citata legge n.  443/2001,
e  successive  modificazioni,  per   la   realizzazione   di   grandi
infrastrutture portuali che risultino immediatamente cantierabili; 
  Visto l'art. 5, comma 7-duodecies, del  decreto-legge  30  dicembre
2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26  febbraio
2010, n. 25, come modificata dall'art. 11, comma 1, del decreto-legge
n. 216/2011, convertito con modificazioni  dalla  legge  n.  14/2012,
che, al fine di fronteggiare la crisi  di  competitivita'  dei  porti
nazionali,   con   riguardo   anche   all'attivita'   prevalente   di
transhipment, in via sperimentale, per gli anni 2010,  2011  e  2012,
consente alle Autorita' portuali, nell'ambito della loro autonomia di
bilancio e nel rispetto dell'equilibrio  di  bilancio,  di  stabilire
variazioni in aumento, fino ad un tetto massimo pari al doppio, della
misura delle tasse di ancoraggio e portuali, nonche'  in  diminuzione
fino all'azzeramento delle singole tasse medesime; 
  Visto l'art. 4, comma 6, del decreto-legge 25 marzo  2010,  n.  40,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010,  n.  73  e
s.m.i., che: 
    ha istituito il «Fondo per le infrastrutture portuali», destinato
a  finanziare  le  opere  infrastrutturali  nei  porti  di  rilevanza
nazionale; 
    ha previsto che il Fondo sia ripartito con decreto  del  Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti, di  concerto  con  il  Ministro
dell'economia e  delle  finanze,  previa  intesa  con  la  Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato,  le  regioni  e  le  province
autonome di Trento  e  di  Bolzano,  per  i  programmi  nazionali  di
riparto, e con le  singole  regioni  interessate,  per  finanziamenti
specifici riguardanti i  singoli  porti,  nonche'  previo  parere  di
questo Comitato; 
    ha previsto che al medesimo Fondo sia trasferito, con decreto del
Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con  il  Ministro
competente, una quota non superiore  al  cinquanta  per  cento  delle
risorse destinate all'ammortamento del finanziamento statale previsto
per l'opera «Sistema di trasporto rapido di massa a  guida  vincolata
per la citta' di Parma», revocato ai sensi del comma 7  del  medesimo
art. 4, ancora disponibili, da utilizzare  come  spesa  ripartita  in
favore delle Autorita' portuali che abbiano speso, alla data  del  31
dicembre 2009, una  quota  superiore  almeno  all'80  per  cento  dei
finanziamenti ottenuti fino a tale data; 
    ha previsto che le predette risorse debbano  essere  destinate  a
progetti,  gia'  approvati,  diretti  alla  realizzazione  di   opere
immediatamente  cantierabili,  finalizzate  a  rendere  le  strutture
operative funzionali allo sviluppo dei traffici; 
  Vista la  legge  13  agosto  2010,  n.  136,  come  modificata  dal
decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187,  convertito  dalla  legge  17
dicembre 2010, n. 217, che reca  un  piano  straordinario  contro  la
mafia, nonche' delega al Governo in materia di normativa antimafia  e
che, tra l'altro,  definisce  le  sanzioni  applicabili  in  caso  di
inosservanza degli obblighi previsti dalla legge stessa, tra  cui  la
mancata apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento; 
  Visto l'art. 2, comma 2-novies, del decreto-legge 29 dicembre 2010,
n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio  2011,
n. 10, che prevede la revoca di fondi statali trasferiti o  assegnati
alle   Autorita'   portuali   per   la   realizzazione    di    opere
infrastrutturali, a fronte dei quali  non  sia  stato  pubblicato  il
bando di gara per l'assegnazione dei lavori entro il quinto anno  dal
trasferimento o dall'assegnazione, e indica le seguenti finalita' cui
deve  essere  destinata  quota  parte  dei   suddetti   finanziamenti
revocati: 
    alle Autorita'  portuali  che  hanno  attivato  investimenti  con
contratti gia' sottoscritti o con bandi di gara pubblicati alla  data
del 30 settembre 2010; 
    alle  Autorita'  i  cui  porti  sono  interessati  da  prevalente
attivita' di transhipment al fine  di  garantire  l'attuazione  delle
disposizioni del citato art. 5, comma 7-duodecies, del  decreto-legge
n. 194/2009; 
    alle Autorita' portuali che presentano progetti cantierabili; 
  Visto l'art. 21 della legge 12 novembre  2011,  n.  183  (legge  di
stabilita' 2012), che ha previsto che, per il solo anno  2012,  possa
essere disposto, per le finalita' di cui all'art. 2, comma  2-novies,
del decreto-legge 29 dicembre 2010,  n.  225,  a  integrazione  delle
risorse rivenienti dalla revoca dei finanziamenti,  l'utilizzo  delle
risorse del «Fondo per le infrastrutture portuali»; 
  Visto  l'art.  15,  del  decreto-legge  22  giugno  2012,  n.   83,
convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, che prevede  la  revoca
dei finanziamenti imputati ad opere portuali i cui bandi di gara  non
siano stati pubblicati alla data di entrata  in  vigore  del  decreto
stesso e che destina le relative risorse alle finalita' stabilite dal
citato art.  2,  comma  2-novies,  del  decreto-legge  225/2010,  con
priorita' alle Autorita' portuali che hanno attivato investimenti con
contratti gia' sottoscritti, nonche' per gli investimenti finalizzati
allo sviluppo dei traffici con uso di container. 
  Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (G.U. n. 87/2003, errata
corrige in G.U.  n.  140/2003),  con  la  quale  questo  Comitato  ha
definito il sistema per  l'attribuzione  del  CUP,  che  deve  essere
richiesto dai  soggetti  responsabili  di  cui  al  punto  1.4  della
delibera stessa; 
  Vista la  legge  16  gennaio  2003,  n.  3,  recante  «Disposizioni
ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», che,  all'art.
11, dispone che, a decorrere dal 1° gennaio 2003,  ogni  progetto  di
investimento pubblico deve  essere  dotato  di  un  codice  unico  di
progetto (CUP); 
  Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24, (G.U. n. 276/2004), con
la quale  questo  Comitato  ha  stabilito  che  il  CUP  deve  essere
riportato su tutti i documenti amministrativi e  contabili,  cartacei
ed informatici, relativi a progetti di investimento pubblico, e  deve
essere utilizzato nelle banche dati  dei  vari  sistemi  informativi,
comunque interessati ai suddetti progetti; 
  Vista la delibera n. 136, adottata nell'odierna  seduta  di  questo
Comitato e in corso di formalizzazione, con la quale questo  Comitato
ha espresso parere sul X  Allegato  infrastrutture  al  Documento  di
economia e finanza 2012; 
  Vista le note 17 dicembre 2012, n. 44730 e n.  44753,  con  cui  il
Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  ha  trasmesso  la
documentazione  istruttoria  e  fornito  chiarimenti  relativi   alla
ripartizione del suddetto «Fondo per le infrastrutture  portuali»  di
cui all'art. 4, comma 6, del decreto-legge  25  marzo  2010,  n.  40,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010,  n.  73  e
s.m.i.; 
  Vista la nota 27 novembre 2012, n. 41939, con la quale il Ministero
delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  ha  chiesto   l'inserimento
all'ordine del giorno della prima seduta utile di questo Comitato del
predetto riparto; 
  Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del  vigente
regolamento di questo Comitato (art. 3 della delibera 30 aprile 2012,
n. 62); 
  Vista la nota 21 dicembre 2012, n. 5314, predisposta congiuntamente
dal Dipartimento per  la  programmazione  e  il  coordinamento  della
politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e  dal
Ministero dell'economia e delle finanze e posta a  base  dell'odierna
seduta del Comitato, contenente le valutazioni e le  prescrizioni  da
riportare nella presente delibera; 
  Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; 
  Acquisita in  seduta  l'intesa  del  Ministro  dell'economia  delle
finanze; 
 
                             Prende atto 
 
dello  schema  di  decreto  interministeriale  del   Ministro   delle
infrastrutture  e  dei  trasporti  di  concerto   con   il   Ministro
dell'economia e delle finanze di riparto delle risorse del «Fondo per
le infrastrutture portuali», nonche' della  relazione  istruttoria  e
successivi   chiarimenti   e   integrazioni   del   Ministero   delle
infrastrutture e dei trasporti, e in particolare: 
  che il decreto interministeriale 30 settembre 2011, n.  76827,  del
Ministro dell'economia e delle finanze di concerto  con  il  Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti ha trasferito al suddetto «Fondo
per le infrastrutture portuali», sul capitolo n. 7258 dello stato  di
previsione della spesa  del  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei
trasporti, l'importo di euro 45.553.970,65, per l'anno 2012,  nonche'
l'importo annuo di euro 3.676.118,84 per le annualita'  dal  2012  al
2021, per un totale di euro 82.315.159,05; 
  che il decreto ministeriale n. 152T/2007,  attuativo  dell'art.  1,
comma 991, della citata legge n. 296/2006, assegna  un  finanziamento
di 125 milioni di  euro  all'Autorita'  portuale  di  Savona  per  la
realizzazione del terminal  contenitori  di  Vado  Ligure  -  Piastra
multifunzionale; 
  che  il  decreto  interministeriale  13  ottobre  2011,   n.   357,
applicativo del citato art. 2, comma 2-novies, del  decreto-legge  n.
225/2010, a seguito della  ricognizione  delle  risorse  revocate  ai
sensi  del  predetto  comma,  assegna  circa  69  milioni   di   euro
all'Autorita' portuale di Savona per il cofinanziamento del  progetto
di realizzazione  del  terminal  contenitori  di  Vado  Ligure,  12,4
milioni di euro complessivi  alle  Autorita'  portuali  di  Cagliari,
Gioia Tauro e Taranto, per garantire I'attuazione delle  disposizioni
di cui all'art. 5, comma 7-duodecies del decreto-legge n. 194/2009, e
50  milioni  di  euro  all'Autorita'  portuale  di  Genova   per   il
cofinanziamento del progetto di  banchinamento  e  riempimento  dello
specchio acqueo a levante del portile  Delta  del  porto  petroli  di
Multedo; 
  che il progetto relativo al riempimento a mare  in  area  demaniale
marittima nell'area di Genova Sestri Ponente finalizzata a consentire
la realizzazione di un impianto  industriale  per  la  cantieristica,
detto «Ribaltamento a Mare» e'  compreso  nell'Accordo  di  Programma
stipulato  in  data  28  luglio   2011   tra   il   Ministero   delle
infrastrutture e dei trasporti e l'Autorita' portuale di Genova, e ha
per oggetto la realizzazione di un riempimento di circa 71.000  metri
quadrati di specchio acqueo con un costo preventivato dell'intervento
di circa 75 milioni  di  euro;  il  progetto  costituisce  uno  degli
interventi fondamentali per raggiungere lo scopo del  mantenimento  e
dello  sviluppo  dell'attivita'  cantieristica  genovese  e  da'   un
rilevante contributo al completamento del «Terzo Valico  dei  Giovi»,
progetto infrastrutturale di rilevanza nazionale ed europea,  e  alla
soluzione del problema dei dragaggi relativo al porto di Genova; 
  che  l'opera   relativa   alla   realizzazione   di   una   Piastra
Multifunzionale  nel  bacino  di  Vado  Ligure,   avente   un   costo
complessivo stimato in 450 milioni di euro di cui 300 milioni di euro
a  carico  delle  risorse   pubbliche,   ha   carattere   di   grande
infrastrutturazione portuale, come definita  dall'art.  5,  comma  9,
della legge n. 84/1994, ha gia' ottenuto l'approvazione del Consiglio
Superiore del Lavori Pubblici, una favorevole Valutazione di  Impatto
Ambientale ed e' tra le opere  previste  dal  Piano  Triennale  delle
Opere dell'Autorita' Portuale di Savona; 
  che per il finanziamento della predetta opera, 81 milioni  di  euro
sono  a  carico  delle  revoche  previste  dall'art.  15  del  citato
decreto-legge n. 83/2012, 125 milioni di euro a carico delle  risorse
di cui all'art. 1, comma 991, della  citata  legge  n.  296/2006,  69
milioni di euro a carico delle risorse revocate di  cui  all'art.  2,
comma 2-novies, del decreto-legge n. 225/2010 e 25 milioni di euro  a
carico del citato «Fondo per le infrastrutture portuali»; 
  che nel porto di Gaeta e' prevista la realizzazione  di  una  nuova
infrastruttura a mare, del costo di circa 33 milioni di euro, per  la
protezione  della  banchina  Cicconardi,  allo  scopo  di  assicurare
condizioni di accosto e di manovra anche  in  condizioni  meteomarine
avverse. Tale infrastruttura consentira' l'ormeggio di  due  navi  da
crociera, due Ro-Ro e la delocalizzazione delle  attivita'  dell'Ente
nazionale   idrocarburi   (Eni)   dall'esistente   pontile   petroli.
Attraverso l'approfondimento a -14 metri del fondale, sara' possibile
destinare all'approvvigionamento energetico unita' navali  di  stazza
superiore a quelle attuali, assicurando una maggiore economicita' dei
costi di trasporto. Per quanto riguarda i traghetti Ro-Ro e le unita'
commerciali, le banchine Cicconardi e Salvo D'Acquisto, unitamente al
nuovo molo, garantiranno la presenza  contemporanea  di  piu'  unita'
navali. La realizzazione dei piazzali  a  copertura  della  vasca  di
colmata, e il nuovo  svincolo  di  accesso  al  porto,  consentiranno
infine spazi piu' adeguati alla movimentazione di merci e passeggeri; 
  che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  precisa  che
in data 27 marzo 2003 la circoscrizione  dell'Autorita'  Portuale  di
Civitavecchia  e'  stata  estesa  al  porto  commerciale  di   Gaeta,
consentendo di dare struttura  a  un  network  dei  porti  del  Lazio
finalizzato  a   valorizzare   le   potenzialita'   operative   delle
infrastrutture esistenti e  di  quelle  in  via  di  realizzazione  e
composto da tre impianti complementari: il  porto  di  Civitavecchia,
che  si  caratterizza   come   scalo   multipurpose,   crocieristico,
passeggeri, container / merci, peschereccio; il porto  di  Fiumicino,
che  svolgera'  un  ruolo   di   scalo   crocieristico/passeggeri   e
peschereccio; il porto di Gaeta, che si caratterizza come scalo merci
e in prospettiva come scalo multipurpose; 
  che il Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  puntualizza
inoltre che il sistema di porti che fa capo all'Autorita' portuale di
Civitavecchia fa parte delle Reti TEN-T, come comprehensive  network,
e compare alla voce «HUB Portuali» nel X Allegato Infrastrutture alla
Decisione di  Finanza  Pubblica  2012,  su  cui  questo  Comitato  ha
espresso parere favorevole nella seduta odierna; 
  che lo schema di decreto in esame prevede la seguente  ripartizione
del «Fondo per le infrastrutture portuali»: 
    20 milioni di  euro  all'Autorita'  portuale  di  Genova  per  la
realizzazione  degli  interventi  destinati  alla   riorganizzazione,
ampliamento e ottimizzazione delle potenzialita' delle infrastrutture
portuali e della funzionalita' dell'area di Sestri Ponente del  porto
di Genova; 
    25 milioni di  euro  all'Autorita'  portuale  di  Savona  per  il
completamento  del  finanziamento  relativo  alla  realizzazione  del
terminal contenitori di Vado Ligure (Piastra multifunzionale); 
    nove annualita' dell'importo di 3.676.118 euro ciascuna  per  gli
anni dal 2013 al 2021, per complessivi 33.085.062 euro, all'Autorita'
portuale di Civitavecchia per il completamento delle opere del  porto
commerciale di Gaeta; 
    3.311.044 euro e 919.044 euro, di cui al  citato  art.  2,  comma
2-novies del decreto-legge  n.  225/2010  e  s.m.i.,  rispettivamente
all'Autorita' portuale di Gioia Tauro  e  all'Autorita'  portuale  di
Cagliari, per le finalita' di cui al citato art. 5, comma 7-duodecies
del decreto-legge n. 194/2009 e s.m.i.; 
per un totale complessivo di euro 82.315.150; 
  che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti comunica che,
come previsto dal citato  art.  4,  comma  6,  del  decreto-legge  n.
40/2010 e s.m.i., lo schema di decreto con cui e' stata  definita  la
ripartizione prevede l'acquisizione della sola intesa  delle  singole
regioni interessate, in quanto il decreto medesimo non da' corso a un
«programma  nazionale  di  riparto»  con  connotazioni   generali   e
complessive, ma a  «finanziamenti  specifici  riguardanti  i  singoli
porti»; 
 
                      Esprime parere favorevole 
 
sullo  schema  di  decreto  interministeriale  del   Ministro   delle
infrastrutture  e  dei  trasporti  di  concerto   con   il   Ministro
dell'economia e delle finanze, di riparto delle  risorse  del  «Fondo
per le infrastrutture portuali», nella stesura esaminata nell'odierna
seduta. 
  I finanziamenti previsti nel piano di riparto sono subordinati alla
trasmissione al Comitato da parte del Ministero delle  infrastrutture
e dei trasporti, entro 30 giorni dalla pubblicazione della  delibera,
dei progetti  approvati  immediatamente  cantierabili  e  dell'intesa
delle Regioni interessate dalla ripartizione in esame. 
 
                               Impegna 
 
il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a fare in modo  che
future assegnazioni a carico del citato «Fondo per le  infrastrutture
portuali» a favore delle Autorita' portuali avvengano nell'ambito  di
un programma pluriennale caratterizzato  dalla  rilevanza  strategica
degli interventi. 
    Roma, 21 dicembre 2012 
 
                                                 Il Presidente: Monti 
Il segretario: Barca 

Registrato alla Corte dei conti il 24 aprile 2013 
Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia  e  delle
finanze, registro n. 3, Economia e finanze, foglio n. 292