COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

DELIBERA 1 maggio 2016 

Fondo per lo sviluppo  e  la  coesione  2014-2020  -  Modifica  della
delibera CIPE  n.  65/2015  (Piano  diffusione  Banda  ultra  larga).
(Delibera n. 6/2016). (16A05996) 
(GU n.191 del 17-8-2016)

 
                    IL COMITATO INTERMINISTERIALE 
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 
  Visto  il  decreto  legislativo  31  maggio  2011,  n.  88,  e   in
particolare l'art. 4, il quale dispone  che  il  Fondo  per  le  aree
sottoutilizzate (FAS) di cui all'art.  61  della  legge  27  dicembre
2002, n. 289 (legge finanziaria 2003) e successive modificazioni, sia
denominato Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) e finalizzato  a
dare unita' programmatica e finanziaria all'insieme degli  interventi
aggiuntivi  a  finanziamento  nazionale   rivolti   al   riequilibrio
economico e sociale tra le diverse aree del Paese; 
  Visto l'art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.
78, convertito, con modificazioni, dalla legge  30  luglio  2010,  n.
122, il quale attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri la
gestione del FAS (ora FSC)  e  la  facolta'  di  avvalersi  per  tale
gestione del Dipartimento per lo sviluppo  e  la  coesione  economica
(DPS), ora istituito presso la Presidenza del Consiglio dei  ministri
(PCM) e denominato Dipartimento per le politiche  di  coesione  (DPC)
con decreto del Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  (DPCM)  15
dicembre 2014, in attuazione dell'art. 10 del decreto-legge 31 agosto
2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge  30  ottobre
2013, n. 125; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei  ministri  (DPCM)
25 febbraio 2016 recante la delega di funzioni al Sottosegretario  di
Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri,  prof.  Claudio  De
Vincenti e visto in particolare l'art. 2  del  medesimo  decreto  del
Presidente del Consiglio dei ministri, con il quale viene delegato al
Sottosegretario  l'esercizio   delle   funzioni   di   coordinamento,
indirizzo, promozione  d'iniziative,  anche  normative,  vigilanza  e
verifica,  nonche'  ogni  altra  funzione  attribuita  dalle  vigenti
disposizioni al Presidente del Consiglio dei ministri,  relativamente
alla materia delle politiche per la coesione territoriale, per il cui
esercizio lo stesso Sottosegretario si avvale del citato DPC; 
  Vista la legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilita'  2014)
ed in particolare il comma 6 dell'art. 1, che  individua  le  risorse
del FSC per il periodo di  programmazione  2014-2020  destinandole  a
sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, anche di  natura
ambientale, secondo la chiave di riparto 80 per cento nelle aree  del
Mezzogiorno e 20 per cento in quelle del Centro-Nord; 
  Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilita'  2015)
ed in particolare il comma 703 dell'art. 1, il quale, ferme  restando
le  vigenti  disposizioni  sull'utilizzo  del  FSC,  detta  ulteriori
disposizioni per l'utilizzo delle risorse assegnate per il periodo di
programmazione 2014-2020; 
  Considerato che la lettera d) del sopracitato art.  1,  comma  703,
della legge n. 190/2014, prevede  che  l'Autorita'  politica  per  la
coesione possa sottoporre  all'approvazione  del  Comitato  un  piano
stralcio per la realizzazione di interventi di  immediato  avvio  dei
lavori, con l'assegnazione delle risorse necessarie nel limite  degli
stanziamenti iscritti in bilancio, e che tali interventi confluiscano
nei  piani  operativi  in  coerenza  con  le   aree   tematiche   cui
afferiscono; 
  Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che  all'art.  1,  comma  5,
istituisce presso questo Comitato il «Sistema di  monitoraggio  degli
investimenti   pubblici»   (MIP),   con   il   compito   di   fornire
tempestivamente  informazioni  sull'attuazione  delle  politiche   di
sviluppo e funzionale all'alimentazione  di  una  banca  dati  tenuta
nell'ambito di questo stesso Comitato; 
  Visti l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 e gli articoli  3
e 6 della legge 13 agosto 2010, n. 136, in materia di codice unico di
progetto (CUP) e le relative delibere attuative  di  questo  Comitato
(n. 143/2002 e n. 24/2004); 
  Vista la Strategia italiana per la Banda ultra larga approvata  dal
Consiglio dei ministri il 3 marzo 2015 (di seguito: Strategia); 
  Vista la comunicazione  della  Commissione  europea  (2013/C-25/01)
concernente «Orientamenti comunitari relativi all'applicazione  delle
norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo  rapido
di reti a banda larga» (di seguito: Orientamenti); 
  Vista la delibera di questo Comitato n. 65/2015 che,  in  relazione
all'avvio  del  Piano  strategico  per  la  Banda  ultra  larga,   ha
programmaticamente destinato, a valere sul FSC 2014-2020 3,5 miliardi
di euro, di cui 2,2  miliardi  di  euro  assegnati  a  interventi  di
immediata attivazione ai sensi dell'art. 1,  comma  703,  lettera  d)
della legge di stabilita' per il 2015; 
  Vista la nota n. 790 del 2 marzo 2016 del Sottosegretario di  Stato
alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con delega alla  coesione
territoriale, e la allegata nota informativa predisposta  dal  citato
DPC, concernente la proposta di  alcune  modificazioni  da  apportare
alla delibera n. 65/2015, relativamente ai soli punti 1.3 e  4.1,  al
fine di  rendere  coerente  il  dispositivo  della  delibera  con  le
esigenze di carattere attuativo rilevate dal competente Comitato  per
la Banda ultra larga (COBUL) istituito con decreto del Presidente del
Consiglio  dei  ministri  del  9  novembre  2015  con   funzioni   di
coordinamento e di monitoraggio dell'attuazione della Strategia e del
Piano di investimenti per la diffusione della banda ultra larga nelle
aree bianche e con gli esiti dell'interlocuzione in sede  comunitaria
per la notifica degli aiuti di Stato; 
  Udita l'illustrazione nella seduta odierna del  Comitato  da  parte
del Sottosegretario  di  Stato  con  delega  alle  politiche  per  la
coesione   territoriale   della   proposta   di   alcune    ulteriori
modificazioni da apportare alla delibera n. 65/2015, relativamente ai
punti 1.3 e 4.1 e relativamente alla proposta di destinare una  quota
fino allo 0,5 per cento dei 2,2 miliardi di  euro  assegnati  con  il
medesimo punto 4.1 per attivita'  di  comunicazione  istituzionale  e
connesse; 
  Tenuto conto dell'impegno del Sottosegretario di Stato  con  delega
alle politiche  per  la  coesione  territoriale  a  formalizzare  con
successiva nota la proposta illustrata in seduta; 
  Vista la odierna nota n.  2182-P,  predisposta  congiuntamente  dal
Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della  politica
economica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero
dell'economia e delle finanze e posta a base  della  presente  seduta
del Comitato; 
  Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del  vigente
regolamento di questo Comitato (art. 3 della delibera 30 aprile 2012,
n. 62); 
  Su proposta  del  Sottosegretario  di  Stato  alla  Presidenza  del
Consiglio dei ministri, con delega alle  politiche  per  la  coesione
territoriale; 
 
                              Delibera 
 
di sostituire il punto 1.3 del dispositivo della delibera n.  65/2015
con il testo che segue: 
  «1.3. L'intervento pubblico diretto di cui al precedente punto  1.1
lettera e) ha l'obiettivo di  realizzare,  secondo  un  principio  di
neutralita' tecnologica, infrastrutture abilitanti a un  servizio  di
accesso alla rete NGA che restano interamente di proprieta' pubblica.
I soggetti a cui  e'  affidato  lo  svolgimento  delle  attivita'  di
costruzione, manutenzione e gestione della suddetta rete  di  accesso
sono scelti tramite procedure di selezione  su  base  competitiva  in
conformita'  alle  normative  nazionali  ed  europee  in  materia  di
contratti pubblici ed in conformita' al regime  quadro  nazionale  di
aiuti di stato oggetto di  notifica  alla  Direzione  generale  della
concorrenza della Commissione europea. 
  L'intervento diretto prevede: 
  i) l'affidamento dei lavori mediante gara ad evidenza  pubblica  da
esperire attraverso Infratel, soggetto in-house del  Ministero  dello
sviluppo economico, che e' soggetto attuatore  dello  strumento;  nel
caso la gara per la selezione  del  concessionario  andasse  deserta,
potra' essere assegnata a Infratel  la  gestione  e  la  manutenzione
delle infrastrutture realizzate senza alcun compenso in coerenza  con
quanto previsto dagli Orientamenti; 
  ii) la proprieta'  delle  infrastrutture,  al  completamento  delle
opere, interamente pubblica; 
  iii) un  concessionario,  selezionato  mediante  gara  ad  evidenza
pubblica, che si impegna a gestire  e  manutenere  le  infrastrutture
realizzate e a garantire altresi' l'accesso passivo,  con  i  Service
Level Agreement - SLA concordati, a tutti gli operatori attraverso la
cessione a titolo oneroso dei diritti d'uso; 
  iv) la presenza di operatori che  si  occuperanno  di  collegare  i
clienti finali al servizio di connettivita' di nuova generazione; 
  v) la regolamentazione - definita da parte  dell'Autorita'  per  le
garanzie nelle comunicazioni, anteriormente  alla  pubblicazione  dei
bandi di gara - delle condizioni di fornitura dei servizi di  accesso
all'ingrosso all'infrastruttura finanziata e  la  definizione  di  un
regime tariffario congruo. 
  Sono previsti anche modelli di prezzo dei  servizi  all'ingrosso  a
consumo (cosiddetto modello  "pay  per  use")  idonei  a  incentivare
l'utilizzo delle strutture finanziate da parte degli operatori  terzi
di minore dimensione (riducendo le barriere all'accesso al mercato) e
le misure necessarie per garantire l'applicazione  del  principio  di
non discriminazione (nel caso di operatore  verticalmente  integrato,
le cd. misure di equivalence).». 
  Di  sostituire,  altresi',  il  punto  4.1  del  dispositivo  della
delibera n. 65/2015 con il testo che segue: 
  «4.1. Per  la  realizzazione  del  piano  di  investimenti  per  la
diffusione della Banda ultra larga, a valere sulle  risorse  del  FSC
per il ciclo di programmazione 2014-2020, sono destinati fino  a  3,5
miliardi di euro,  di  cui  2,2  miliardi  di  euro  sono  assegnati,
nell'ambito del piano stralcio di cui all'art. 1, comma 703,  lettera
d) della legge n. 190/2014, a interventi di immediata attivazione per
il finanziamento dello strumento di cui al  punto  1.1,  lettera  e),
come sopra definito, da utilizzare nelle aree bianche  (cluster  C  e
D).». 
  Di inserire dopo il punto 4.1 del  dispositivo  della  delibera  n.
65/2015, il punto 4.1. bis: 
  «4.1. bis Una quota fino allo 0,5 per cento  dei  2,2  miliardi  di
euro assegnati con il punto 4.1 verra'  destinata  per  attivita'  di
comunicazione  istituzionale  e  connesse,  ritenute  essenziali  per
garantire l'efficacia dell'azione amministrativa e la celerita' nella
realizzazione delle opere, ai fini del perseguimento degli  obiettivi
indicati nella Strategia nazionale, sia dal lato dell'offerta che  da
quello della domanda di  servizi  di  connettivita'  ultraveloce  per
attivita' di: 
    1. azioni di informazione e comunicazione del Piano; 
    2. azioni finalizzate allo sviluppo della domanda di  servizi  di
connettivita'; 
    3. azioni di rafforzamento della capacita' amministrativa.». 
      Roma, 1° maggio 2016 
 
                                                 Il Presidente: Renzi 
Il segretario: Lotti 

Registrato alla Corte dei conti il 26 luglio 2016 
Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev.  n.
2004