MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE E IL MEZZOGIORNO

DIRETTIVA 10 maggio 2017 

Indirizzi  generali  per  l'attivita'  e  la  gestione  connessa  con
l'attuazione   della   «Strategia   Nazionale   di   Specializzazione
Intelligente». (17A04810) 
(GU n.163 del 14-7-2017)

 
 
 
                                Al Ministero dell'economia 
                                e delle finanze 
 
                                Al Ministero della difesa 
 
                                Al Ministero 
                                dello sviluppo economico 
 
                                Al Ministero delle politiche agricole 
                                alimentari e forestali 
 
                                Al Ministero dell'ambiente 
                                e della tutela del territorio 
                                e del mare 
 
                                Al Ministero delle infrastrutture 
                                e dei trasporti 
 
                                Al Ministero dell'istruzione, 
                                dell'universita' e della ricerca 
 
                                Al   Ministero   dei   beni,    delle
                                attivita' culturali 
                                e del turismo 
 
                                Al Ministero della salute 
 
                                Alle Regioni e alle Province autonome 
                                di Trento e Bolzano 
 
                                  e, per conoscenza 
 
                                Al    segretario    generale    della
                                Presidenza 
                                del Consiglio dei ministri 
 
                                Ai componenti della Cabina di regia 
                                di cui all'art. 1, comma 703, lettera
                                c) 
                                della legge 23 dicembre 2014 n. 190 
 
      IL MINISTRO PER LA COESIONE TERRITORIALE E IL MEZZOGIORNO 
 
  Visto il documento recante «Strategia nazionale di specializzazione
intelligente dell'Italia»; 
  Vista la nota Ares (2016)1730825 - 12 aprile 2016 della Commissione
europea che formalizza, con riferimento al documento della  Strategia
nazionale   di   specializzazione   intelligente   dell'Italia,    il
soddisfacimento, a livello nazionale, della condizionalita'  ex  ante
1.1:  «Ricerca  e  innovazione:  esistenza  di   una   strategia   di
specializzazione intelligente nazionale» in linea con il programma di
Riforma nazionale, relativamente  ai  programmi  operativi  nazionali
«Ricerca  e  Innovazione»  2014-2020  e  «Imprese  e  Competitivita'»
2014-2020; 
  Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di Stabilita' 2015),
il cui art. 1, comma 703, disciplina  l'utilizzo  del  Fondo  per  lo
sviluppo e la coesione (FSC) per il ciclo di programmazione 2014/2020
e indica la necessita' di coordinamento e integrazione  con  i  piani
strategici   della   Strategia    nazionale    di    specializzazione
intelligente; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  25
febbraio 2016, recante istituzione  della  Cabina  di  regia  di  cui
all'art. 1, comma 703, lettera c), della legge 23 dicembre  2014,  n.
190; 
  Vista   la   delibera   del Comitato   Interministeriale   per   la
Programmazione Economica n. 25 del 10 agosto 2016 concernente  «Fondo
sviluppo e coesione 2014-2020 - aree tematiche nazionali e  obiettivi
strategici - ripartizione ai sensi dell'art. 1, comma 703, lettere b)
e c) della legge n. 190/2014»; 
  Visto il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 17 dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul  Fondo
europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo,  sul  Fondo
di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e  sul
Fondo europeo per gli affari marittimi  e  la  pesca  e  disposizioni
generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul  Fondo  sociale
europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo  europeo  per  gli  affari
marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE)  n.  1083/2006
del Consiglio; 
  Considerata l'esigenza  di  far  convergere  nell'attuazione  della
Strategia nazionale di  specializzazione  intelligente  le  eventuali
utili risorse  dei  programmi  operativi  nazionali,  inclusi  quelli
diversi  dal  programma  o  dai  programmi   di   cui   e'   titolare
l'Amministrazione  capofila,  nonche'  le   eventuali   risorse   dei
programmi operativi regionali; 
  Vista la legge 27 dicembre 2006 n. 296 il cui art.  1,  comma  846,
che  istituisce  una  sede  stabile  di  concertazione  composta  dai
rappresentanti delle regioni e delle Province autonome di Trento e di
Bolzano e delle amministrazioni centrali  dello  Stato,  di  cui  uno
designato dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali
per pronunciarsi: a) sul monitoraggio dello stato di  attuazione  dei
progetti di innovazione  industriale;  b)  sulla  formulazione  delle
proposte per il  riordino  del  sistema  degli  incentivi;  c)  sulla
formulazione di  proposte  per  gli  interventi  per  la  finanza  di
impresa. 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 12 dicembre  2016,
con il quale il professore Claudio  De  Vincenti  e'  stato  nominato
Ministro senza portafoglio; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  12
dicembre 2016, con il quale al predetto Ministro senza portafoglio e'
stato  conferito  l'incarico  per  la  coesione  territoriale  e   il
Mezzogiorno; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  26
gennaio  2017,  recante  «Delega  di  funzioni  al   Ministro   senza
portafoglio professore Claudio De Vincenti», ed in particolare l'art.
1, comma 1, che delega il Ministro all'«l'esercizio delle funzioni di
coordinamento, indirizzo, promozione d'iniziative,  anche  normative,
vigilanza e verifica, nonche' ogni altra  funzione  attribuita  dalle
vigenti  disposizioni  al  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri,
relativamente  alla  materia  delle   politiche   per   la   coesione
territoriale e per  gli  interventi  finalizzati  allo  sviluppo  del
Mezzogiorno», nonche' l'art. 3, comma 1, lettera b) che nelle materie
di  cui  allo  stesso  decreto  delega  il  Ministro  a  «curare   il
coordinamento tra le amministrazioni competenti per l'attuazione  dei
progetti nazionali e locali,  nonche'  tra  gli  organismi  nazionali
operanti nelle medesime materie»; 
  Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante  «Norme
generali  sull'ordinamento   del   lavoro   alle   dipendenze   delle
amministrazioni pubbliche»; 
  Vista  la  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  recante  «Disciplina
dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del
Consiglio dei ministri»; 
  Visto il  parere  della  Conferenza  Stato-Regioni  espresso  nella
seduta del 4 maggio 2017; 
 
                     Emana la seguente direttiva 
 
  recante indirizzi generali  per  l'attivita'  amministrativa  e  la
gestione connessa  con  l'attuazione  della  Strategia  nazionale  di
specializzazione  intelligente  anche  attraverso  il  ricorso   alle
risorse dei Programmi operativi nazionali, inclusi quelli diversi dal
programma o  dai  programmi  di  cui  e'  titolare  l'Amministrazione
capofila, nonche' le eventuali risorse regionali anche cofinanziate. 
A) Attivita' amministrativa 
    Attuazione  della   Strategia   nazionale   di   specializzazione
intelligente 
  L'attuazione  della   Strategia   nazionale   di   specializzazione
intelligente, ad eccezione delle misure generali e di contesto  e  di
quelle  specifiche  individuate  dai  programmi  Operativi  nazionali
«Ricerca  e  Innovazione»  e  «Imprese  e  Competitivita'»,   avviene
attraverso la predisposizione di piani strategici che sono  approvati
dalla Cabina di regia di cui al decreto del Presidente del  Consiglio
dei ministri 25 febbraio 2016 e integrano i piani operativi del Fondo
sviluppo e coesione (FSC). 
  L'amministrazione centrale capofila per area  o  sub-area  tematica
nazionale della Strategia nazionale di specializzazione  intelligente
(SNSI),  dopo  l'approvazione  del  piano  strategico  o  del   piano
operativo FSC da parte della Cabina di regia, istituisce, con propria
delibera, un Comitato con funzioni  di  sorveglianza,  come  previsto
dalla delibera del Comitato interministeriale per  la  programmazione
economica n. 25 del 10 agosto 2016, che rappresenta  il  partenariato
pubblico-istituzionale coinvolto ed individua un  responsabile  unico
del piano strategico o del piano operativo FSC. 
  Il Comitato di sorveglianza (di seguito Comitato) e' composto da un
rappresentante dell'Amministrazione capofila che lo presiede, da  due
rappresentanti  nominati  dalla  conferenza  delle  regioni  e  delle
province autonome, uno per le regioni del mezzogiorno ed uno  per  le
regioni del centro-nord, da un rappresentante del Dipartimento per le
politiche della coesione, da un rappresentante del  Dipartimento  per
la programmazione e il coordinamento della politica economica, da  un
rappresentante  dell'Agenzia  della  coesione  territoriale,  da   un
rappresentante del Ministero dell'economia e  delle  finanze,  da  un
rappresentante per ciascuna delle eventuali amministrazioni  centrali
coinvolte che abbiano contribuito alla  definizione  e  realizzazione
della  politica  strategica  dell'area   o   sub-area   tematica   ed
eventualmente da un rappresentante dell'Ente o degli Enti pubblici di
ricerca (EPR) operanti  nell'ambito  dell'attivita'  considerata.  Il
Comitato puo'  essere  integrato  da  ulteriori  membri  al  fine  di
assicurare  la   rappresentanza   delle   Regioni   che   partecipano
finanziariamente all'attuazione del Piano strategico. Il Comitato  ha
il  compito  di  elaborare  ed  approvare,  sulla  base   del   piano
strategico, le chiamate a manifestare interesse per la  realizzazione
del piano stesso, con l'eventuale supporto degli EPR rilevanti per la
predisposizione dell'allegato tecnico della  chiamata  a  manifestare
interesse. 
  Il Comitato puo', inoltre, stabilire eventuali azioni del piano  da
realizzare tramite la cooperazione interistituzionale. 
  Il Comitato puo' avvalersi di un gruppo ristretto di lavoro ad  hoc
ai fini dell'elaborazione della  chiamata  a  manifestare  interesse,
dove la componente regionale potra' essere ampliata in funzione della
rilevanza  della  partecipazione  finanziaria  (e  numerosita'  delle
regioni). La chiamata a manifestare interesse,  oltre  agli  elementi
tecnici  necessari  per  guidare  la  presentazione  delle   proposte
progettuali, definisce a livello programmatorio anche l'ampiezza,  la
tipologia  e  la  distribuzione  territoriale  degli   interventi   e
l'intensita' del cofinanziamento regionale che  potranno  poi  essere
ridefiniti sulla base delle risultanze del bando e /o dell'avviso. 
  L'Agenzia per la coesione territoriale attiva le azioni  necessarie
per promuovere le sinergie che permettano una coerente e  sostenibile
partecipazione dei programmi operativi anche regionali all'attuazione
del piano strategico rispetto al quadro  della  programmazione  della
politica di coesione 2014-2020. 
Partecipazione delle Regioni e delle Province autonome  di  Trento  e
  Bolzano 
  Le Regioni e le Province autonome di Trento e  Bolzano  definiscono
la loro partecipazione al piano  strategico/operativo  attraverso  un
programma  multiregionale  approvato  in  sede  di  Conferenza  delle
regioni e delle province autonome. 
  Qualora il programma multiregionale non  sia  stato  approvato  nel
processo  di  costruzione  del  piano  strategico/operativo,  la  sua
definizione dovra' in ogni caso avvenire prima della  predisposizione
della chiamata a manifestare interesse. 
  Una  volta  completata  la  fase   di   valutazione,   le   singole
amministrazioni regionali  territorialmente  coinvolte  nei  progetti
ammessi al finanziamento prendono atto dell'effettivo  fabbisogno  di
risorse per i progetti selezionati  e  potranno  ridefinire  la  loro
partecipazione finanziaria all'operazione. 
B) Aspetti di gestione 
    Procedure di affidamento 
  L'Amministrazione  capofila,  qualora  richiesto  dallo   strumento
attuativo individuato,  indica,  sentito  il  Comitato,  la  stazione
appaltante  o  la  centrale  di  committenza  qualificata,   di   cui
avvalersi, ai sensi dell'art. 38 del decreto legislativo n. 50 del 18
aprile 2016. 
  La stazione appaltante (o la centrale di committenza) si avvale  di
una Commissione ad hoc per la valutazione  tecnico-scientifica  delle
offerte. 
  La  Commissione  di  valutazione  e'   istituita   dalla   stazione
appaltante  e  puo'  avere,  tra  i  suoi  componenti,  esperti   che
rispecchiano la composizione del Comitato. 
  La  Commissione  di  valutazione,  con  riferimento  alle  offerte,
accerta, altresi',  la  validita'  tecnica  sulla  base  dei  criteri
definiti in sede di gara e, se del caso, tenuto conto dei criteri  di
selezione dei programmi operativi che contribuiscono all'operazione. 
  La stazione appaltante  (o  la  centrale  di  committenza)  procede
all'aggiudicazione e predispone lo  schema  di  contratto  nel  quale
dovranno essere indicate le responsabilita' i tempi di realizzazione,
e le modalita' di monitoraggio. 
  L'Amministrazione capofila, l'Agenzia per la coesione territoriale,
ed eventualmente le Regioni  e  le  Province  Autonome  di  Trento  e
Bolzano,  ed  altre  amministrazioni  che  cofinanziano  i  progetti,
firmano il  contratto  con  i  soggetti  che  realizzano  i  progetti
selezionati, ciascuno per la propria competenza. 
  Le singole  amministrazioni  firmatarie  del  contratto  provvedono
all'emissione dei decreti di concessione dei finanziamenti  a  valere
sulle risorse di propria competenza. 
Regime di aiuto 
  L'Amministrazione capofila puo' attivare, eventualmente in  accordo
con le amministrazioni regionali interessate al cofinanziamento,  uno
strumento attuativo sotto forma di regime di aiuto. 
  Nel caso di un'operazione in cui si preveda l'utilizzo  di  risorse
cofinanziate andra' valutata l'esigenza di prevedere l'individuazione
di un Organismo intermedio ai sensi dell'art. 123, commi 6 e  7,  del
regolamento n. 1303/2013. 
Strumenti per l'attuazione 
  Ai fini  dell'attuazione  del  piano  strategico/operativo  possono
essere  attivati  strumenti  diversificati  in  grado  di  promuovere
l'approccio negoziale, lo sviluppo di partenariati  pubblico-privati,
la valorizzazione della domanda pubblica innovativa, la formazione di
piattaforme  finanziarie  che  favoriscano  la  catalizzazione  delle
risorse pubbliche e  private,  garantendo  al  contempo  l'equilibrio
delle ricadute territoriali. Nei casi  previsti  dall'art.  1,  comma
703,  lettera  g)  della  legge   n.   190   del   2014,   il   piano
strategico/operativo viene attuato mediante  Contratti  istituzionali
di sviluppo. 
  La presente direttiva e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale  della
Repubblica  italiana  ed  e'  trasmessa  ai  competenti   organi   di
controllo. 
    Roma, 10 maggio 2017 
 
                                             Il Ministro: De Vincenti 

Registrato alla Corte dei conti il 26 giugno 2017, n. 1472