COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

DELIBERA 7 agosto 2017 

Accordo di partenariato - Strategia nazionale per lo  sviluppo  delle
aree interne del Paese. Ripartizione delle risorse stanziate  con  la
legge  di  stabilita'  2016  e  semplificazione   del   processo   di
attuazione, con particolare riguardo alle aree colpite dal sisma  del
2016. (Delibera n. 80/2017). (18A00930) 
(GU n.37 del 14-2-2018)

 
                    IL COMITATO INTERMINISTERIALE 
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 
  Visti i regolamenti (UE) n. 1301/2013, n. 1303/2013, n. 1304/2013 e
n. 1311/2013 del Parlamento europeo e del  Consiglio,  relativi  alla
disciplina  e  alla  quantificazione  dei  Fondi  strutturali  e   di
investimento europei (SIE) 2014/2020; 
  Vista la legge 16 aprile 1987, n. 183, che, agli articoli  2  e  3,
specifica  le  competenze  del  Comitato  interministeriale  per   la
programmazione economica in tema  di  coordinamento  delle  politiche
comunitarie, demandando, tra l'altro, al Comitato stesso, nell'ambito
degli indirizzi fissati dal Governo, l'elaborazione  degli  indirizzi
generali da adottare per l'azione italiana in sede comunitaria per il
coordinamento  delle  iniziative   delle   amministrazioni   a   essa
interessate e  l'adozione  di  direttive  generali  per  il  proficuo
utilizzo dei flussi finanziari, comunitari e nazionali; 
  Visti inoltre gli articoli 5 e seguenti  della  predetta  legge  n.
183/1987 che istituiscono il Fondo di  rotazione  e  disciplinano  le
relative erogazioni e l'informazione finanziaria; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre  1988,
n. 568, recante «Approvazione del regolamento per l'organizzazione  e
le procedure amministrative del Fondo di rotazione per la  attuazione
delle politiche comunitarie, in esecuzione dell'art. 8 della legge 16
aprile 1987, n. 183», e sue successive modificazioni e integrazioni; 
  Visti l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 e gli articoli  3
e 6 della legge 13 agosto 2010, n. 136, in materia di Codice unico di
progetto (CUP) e le relative delibere attuative  di  questo  Comitato
(n. 143/2002 e n. 24/2004); 
  Visto l'art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.
78, convertito, con modificazioni, dalla legge  30  luglio  2010,  n.
122, che attribuisce al Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  le
funzioni di  cui  all'art.  24,  comma  1,  lettera  c)  del  decreto
legislativo  30  luglio  1999,  n.  300,  prevedendo  che  lo  stesso
Presidente del Consiglio dei  ministri  o  il  Ministro  delegato  si
avvalgano, per l'esercizio di tali funzioni, del Dipartimento per  lo
sviluppo e la coesione economica, ora istituito presso la  Presidenza
del Consiglio dei ministri (PCM) e  denominato  Dipartimento  per  le
politiche  di  coesione  (DPCoe)  con  decreto  del  Presidente   del
Consiglio dei ministri 15 dicembre 2014, in attuazione  dell'art.  10
del  decreto-legge  31  agosto  2013,   n.   101,   convertito,   con
modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125; 
  Vista la delibera di questo Comitato n. 8/2015,  recante  la  presa
d'atto - ai sensi  di  quanto  previsto  al  punto  2  della  propria
delibera n. 18/2014 - dell'Accordo di partenariato  Italia  2014-2020
adottato con decisione  esecutiva  in  data  29  ottobre  2014  dalla
Commissione europea e relativo alla programmazione dei Fondi SIE  per
il periodo 2014-2020; 
  Visti il  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  in  data  12
dicembre 2016, concernente la nomina dei Ministri senza portafoglio e
il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  (DPCM)  12
dicembre 2016 recante il conferimento dell'incarico di  Ministro  per
la coesione  territoriale  e  il  mezzogiorno  al  prof.  Claudio  De
Vincenti nonche' il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
26 gennaio 2017 recante la delega di funzioni al Ministro stesso; 
  Vista la legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilita'  2014)
ed in particolare il comma 6 dell'art. 1,  che  individua  in  54.810
milioni di euro le risorse del FSC per il periodo  di  programmazione
2014-2020 iscrivendone in bilancio l'80 per cento (43.848 milioni  di
euro) destinandole  a  sostenere  esclusivamente  interventi  per  lo
sviluppo, anche di natura ambientale, secondo la chiave di riparto 80
per cento nelle aree del Mezzogiorno e 20 per  cento  in  quelle  del
Centro-Nord nonche' la legge 11  dicembre  2016,  n.  232  (legge  di
bilancio 2017) che, per  gli  anni  2020  e  successivi,  integra  la
dotazione FSC  2014-2020  della  restante  quota  del  20  per  cento
inizialmente non iscritta in  bilancio  (pari  a  10.962  milioni  di
euro); 
  Visto, in particolare, il comma 245, dell'art. 1 della  sopracitata
legge n. 147/2013 come modificato dall'art. 1, comma 670, della legge
23 dicembre 2014, n. 190 (legge di  stabilita'  2015),  il  quale  ha
previsto  che  il   monitoraggio   degli   interventi   complementari
finanziati dal citato Fondo di rotazione sia assicurato dal Ministero
dell'economia  e  delle  finanze  -  Dipartimento  della   Ragioneria
generale   dello   Stato   (MEF/RGS),   attraverso   le    specifiche
funzionalita' del proprio sistema informativo,  come  successivamente
specificate dalla circolare MEF/RGS del 30 aprile 2015, n. 18; 
  Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilita' per il
2015), recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale  e
pluriennale dello Stato, e in particolare l'art. 1, comma 674, che ha
destinato al rafforzamento della Strategia nazionale per lo  sviluppo
delle aree interne del Paese ulteriori 90  milioni  di  euro  per  il
triennio 2015-2017; 
  Viste le delibere di questo Comitato n. 9/2015 e n. 43/2016 con  le
quali sono stati rispettivamente approvati gli indirizzi operativi  e
disposto il riparto finanziario di 90 milioni  euro  stanziati  dalla
legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge  di  stabilita'  per  il  2014)
nonche' e' stato disposto il riparto finanziario di 90  milioni  euro
stanziati legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilita' per  il
2015), per il rafforzamento della Strategia nazionale per lo sviluppo
delle aree interne del Paese; 
  Vista la legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante «Disposizioni  per
la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello  Stato  (legge
di stabilita' 2016)»; e, in particolare, l'art. 1, comma 811, che  ha
destinato un'ulteriore quota di 10 milioni di  euro  per  il  per  il
rafforzamento della Strategia nazionale per lo  sviluppo  delle  aree
interne del Paese (SNAI) per il triennio 2016-2018; 
  Considerato che l'art. 1 della  citata  legge  di  stabilita'  2014
individua,    quale    strumento    attuativo     di     cooperazione
interistituzionale, l'accordo  di  programma  quadro  (APQ),  di  cui
all'art. 2, comma 203, lettera c) della legge 23  dicembre  1996,  n.
662; 
  Tenuto conto dell'intenso lavoro di selezione  delle  aree  interne
svolto  congiuntamente  dal  comitato  tecnico  aree  interne,  dalle
amministrazioni centrali, dalle regioni e  dalla  provincia  autonoma
interessate; 
  Considerato che con la delibera CIPE n. 43/2016 si era  preso  atto
della non partecipazione della Provincia  autonoma  di  Bolzano  alla
Strategia per le aree interne, lasciando disponibili due  quote,  per
un totale di 7,48 milioni di euro; 
  Vista la nota del  Ministro  per  la  coesione  territoriale  e  il
Mezzogiorno  n.  678-P  del  19  luglio  2017,  e   l'allegata   nota
informativa predisposta dal competente  DPCoe,  con  la  quale  viene
proposto a questo Comitato: 
  il finanziamento dell'area Alto Aterno-Gran Sasso Laga a valere  su
una delle due quote per progetti sperimentali previste dalla delibera
CIPE n. 43/2016; 
  l'assegnazione dell'importo di 10 milioni di euro  stanziato  dalla
citata legge di stabilita' 2016, di cui 7,48 milioni in favore  delle
aree interno Piceno e Val Nerina; 1,72 milioni di euro per assicurare
il sostegno e l'accompagnamento ai territori, 0,8 milioni di euro per
lo svolgimento di attivita' di valutazione; 
  la semplificazione del metodo «aree interne», con  la  sostituzione
del punto 4 della delibera CIPE n. 9/2015 e la modifica di parte  del
punto 2.3 della citata delibera n. 9/2015; 
  la rideterminazione  delle  scadenze  previste  dalle  delibere  n.
9/2015 e n. 43/2016; 
  Considerato che per quanto concerne lo stato  di  attuazione  della
suindicata SNAI, il processo di selezione e' avvenuto attraverso  una
procedura di istruttoria pubblica, svolta congiuntamente da tutte  le
amministrazioni centrali presenti all'interno  del  comitato  tecnico
aree interne  e  dalla  regione  o  provincia  autonoma  interessata;
istruttoria che si e' conclusa con la selezione di 72 aree  progetto,
con la sola esclusione della Provincia autonoma di Bolzano che non ha
partecipato alla Strategia per le aree interne; 
  Considerato che un processo di  semplificazione  del  metodo  «aree
interne» risulta opportuno, tanto piu' a seguito degli eventi sismici
del 2016, posto che una delle aree  selezionate,  la  settantaduesima
(72)  riguarda  l'area  Alto  Aterno-Gran  Sasso  Laga  e  che  nella
suindicata Strategia  nazionale  delle  aree  interne  sono  presenti
ulteriori quattro aree colpite dal sisma del 2016; 
  Tenuto conto che la Conferenza Stato-regioni  ha  reso  il  proprio
parere favorevole nella seduta del 27 luglio 2017; 
  Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del  vigente
regolamento di questo Comitato (art. 3 della delibera 30 aprile 2012,
n. 62); 
  Vista l'odierna nota  n.  4048-P,  predisposta  congiuntamente  dal
Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della  politica
economica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero
dell'economia e delle finanze e posta a base della presente  delibera
con le osservazioni e le  prescrizioni  da  recepire  nella  presente
delibera; 
  Su  proposta  del  Ministro  per  la  coesione  territoriale  e  il
mezzogiorno; 
 
                              Delibera: 
 
1. Riparto finanziario. 
  1.1. A valere sulle risorse recate dall'art.  1,  comma  811  della
legge di stabilita' per il 2016 e destinate  al  rafforzamento  della
Strategia  nazionale  per  lo  sviluppo  delle  aree  interne,  viene
disposta l'assegnazione dell'importo complessivo previsto pari  a  10
milioni di euro per il triennio 2016-2018. Le suddette  risorse  sono
cosi' ripartite: 
  7,48 milioni di euro per il finanziamento delle aree interne Piceno
(terza area della Regione Marche) e aree interne  Val  Nerina  (terza
area della Regione Umbria), con una quota pari a 3,74 milioni di euro
per ciascuna area; 
  1,72 milioni di euro per assicurare il sostegno e l'accompagnamento
ai territori, al fine di accelerare la definizione della strategia  e
la sua attuazione; 
  0,800  milioni  di  euro  per  lo  svolgimento  di   attivita'   di
valutazione. 
  1.2. E' disposto il finanziamento della settantaduesima  (72)  area
interna Alto Aterno-Gran Sasso  Laga,  selezionata  in  seguito  agli
eventi sismici del 2016, la cui copertura e' a valere  sulle  risorse
destinate dalla delibera CIPE n.  43/2016  ad  una  delle  due  quote
previste per i progetti sperimentali, per il complessivo  importo  di
3,74 milioni di euro. 
2. Governance della strategia per le aree interne. 
  2.1. I termini di  scadenza  per  la  sottoscrizione  degli  APQ  -
inizialmente fissati dai punti 2.3 delle delibere di questo  Comitato
n. 9/2015 e n. 43/2016 al 30 settembre 2015 e al 30 settembre 2017  -
sono rispettivamente rideterminati  al  28  febbraio  2018  e  al  31
dicembre 2018. 
  2.2. Il periodo  previsto  al  punto  2.3  ultimo  capoverso  della
delibera CIPE n. 9/2015 «La sottoscrizione dell'APQ  sara'  preceduta
da un atto negoziale almeno fra la regione o la provincia autonoma  e
la rappresentanza dei comuni dell'area progetto» e' sostituito con la
proposizione «La sottoscrizione dell'APQ potra'  essere  accompagnata
da un atto negoziale almeno tra la regione e la provincia autonoma  e
la rappresentanza dei comuni dell'area-progetto». 
3. Assistenza tecnica. 
  3.1. In ordine alle attivita'  di  sostegno  e  accompagnamento  ai
territori, per le  quali  il  precedente  punto  1  ha  disposto  uno
stanziamento pari a 1,72 milioni di euro, come  gia'  previsto  dalla
precedenti delibere di questo Comitato n. 9/2015  e  n.  43/2016,  le
amministrazioni di riferimento sono: 
  in  relazione  alle  attivita'  di  selezione  delle  aree   e   di
programmazione generale e delle strategie d'area, il Dipartimento per
le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri; 
  in relazione  all'attuazione  e  alla  gestione  degli  accordi  di
programma quadro, l'Agenzia per la coesione territoriale. 
  3.2. In ordine alle attivita'  di  valutazione,  per  le  quali  il
precedente punto 1 ha disposto uno stanziamento di 800.000  euro,  il
coordinamento sara' garantito dal Dipartimento per  le  politiche  di
coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri. 
  I citati soggetti garantiranno il  necessario  coordinamento  nella
definizione delle iniziative da assumere nell'impiego  delle  risorse
dedicate allo scopo. 
4. Modalita' di trasferimento. 
  Il punto 4 della delibera n. 9/2015 e' cosi' sostituito: 
  «Il  trasferimento  delle  risorse  viene  operato  dal   Ministero
dell'economia  e  delle  finanze  -  Dipartimento  della   Ragioneria
generale dello Stato - IGRUE direttamente ai soggetti attuatori degli
interventi finanziati, sulla base  delle  richieste  formulate  dalle
amministrazioni regionali o dalle amministrazioni centrali competenti
per materia. Le amministrazioni chiamate a presentare tali  richieste
e l'ammontare delle relative risorse sono individuate,  per  ciascuna
area-progetto e per ciascun intervento all'atto della  sottoscrizione
dell'APQ. 
  Il  trasferimento  delle  risorse  al   soggetto   attuatore,   nel
dettaglio, viene disciplinato dall'APQ secondo le seguenti modalita': 
  erogazione di un'anticipazione, nel limite del  fabbisogno  annuale
indicato e, in ogni caso, di un importo non superiore  ai  limiti  di
quanto  disposto  dall'art.  9  del  decreto  del  Presidente   della
Repubblica 29 dicembre 1988, n. 568  e  successive  modificazioni  ed
integrazioni; 
  disposizioni di pagamenti  intermedi  sulla  base  dello  stato  di
avanzamento delle attivita'; 
  pagamento del saldo finale, nella misura del  10%  della  dotazione
finanziaria    complessiva     dell'intervento,     a     conclusione
dell'intervento. 
  Le  richieste  di  trasferimento  delle  risorse,  successive  alla
richiesta di anticipazione, formulate dalle amministrazioni regionali
o  amministrazioni   centrali   competenti   per   materia,   saranno
accompagnate dalle seguenti  specifiche  attestazioni,  eventualmente
rese dai soggetti attuatori in sede di domanda di pagamento: 
  che le spese dovute nell'ambito dell'intervento sono conformi  alla
normativa di riferimento, sono corrette, ammissibili e  coerenti  con
gli obiettivi stabiliti dalla legge; 
  che tutti gli atti che hanno determinato le  spese  sono  corredati
della relativa documentazione giustificativa; 
  che sono stati svolti i controlli di regolarita'  amministrativa  e
contabile previsti dalla vigente normativa; 
  per le  richieste  di  saldo  finale,  che  l'intervento  e'  stato
regolarmente completato. 
  La Presidenza del Consiglio dei ministri -  Dipartimento  politiche
di coesione, in accordo con l'Agenzia per la  coesione  territoriale,
comunica al MEF-IGRUE, per ciascuna area progetto, le amministrazioni
centrali/regionali di riferimento e  le  risorse  loro  attribuite  a
seguito  della  sottoscrizione  dell'APQ.  Analoga  comunicazione  e'
effettuata in relazione alle risorse di assistenza  tecnica  centrale
distinguendo la  quota  che  deve  essere  gestita  dal  Dipartimento
politiche di coesione da quella che deve essere gestita  dall'Agenzia
per la coesione territoriale. 
  Le amministrazioni regionali o centrali (ove competenti), per tutti
gli  interventi,  ivi  compresi   quelli   di   assistenza   tecnica,
assicureranno il monitoraggio tramite la Banca dati unitaria IGRUE  e
l'adozione dei sistemi di gestione e controllo efficaci  e  idonei  a
garantire il corretto utilizzo delle risorse finanziarie  attribuite,
secondo la vigente normativa. Le predette  amministrazioni  potranno,
ove lo ritengano opportuno, anche ricorrere a sistemi di  gestione  e
controllo gia' utilizzati per i programmi comunitari e/o per i  piani
operativi  finanziati  con  risorse  nazionali  di   cui   hanno   la
titolarita'. 
  La documentazione relativa all'attuazione  degli  interventi,  alle
spese sostenute ed ai controlli  svolti  e'  custodita  dai  soggetti
attuatori, sotto il coordinamento del soggetto capofila,  e  messa  a
disposizione  per  eventuali  controlli  successivi  da  parte  degli
organismi competenti. 
  Le amministrazioni regionali o centrali (ove competenti) assicurano
altresi'  la  messa  in  opera  di  ogni  iniziativa  finalizzata   a
prevenire,  sanzionare  e  rimuovere  eventuali  casi  di   abusi   e
irregolarita' nell'attuazione degli interventi e nell'utilizzo  delle
relative risorse finanziarie. In tutti i casi accertati di  decadenza
dal  beneficio  finanziario  concesso,  le   stesse   amministrazioni
promuovono le  azioni  di  loro  competenza  per  il  recupero  e  la
restituzione al Fondo di rotazione di  cui  alla  legge  n.  183/1987
delle  corrispondenti  somme  erogate  a  titolo  di   anticipazione,
pagamento intermedio o saldo, eventualmente rivalendosi sui  soggetti
attuatori.». 
5. Norma finale. 
  Per  tutto  quanto  non  specificamente  indicato  nella   presente
delibera, si applicano  le  disposizioni  normative  e  le  procedure
previste dalle citate delibere CIPE n. 9/2015 e n. 43/2016. 
    Roma, 7 agosto 2017 
 
                                     Il Presidente: Gentiloni Silveri 
 
Il segretario: Lotti 

Registrata alla Corte dei conti il 29 gennaio 2018 
Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev.  n.
51