MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO

DECRETO 31 maggio 2018 

Dichiarazione di  notevole  interesse  pubblico  del  territorio  del
Comune di Miranda. (Decreto n. 12/2018). (18A04466) 
(GU n.149 del 29-6-2018)

 
 
                            IL PRESIDENTE 
 della commissione regionale per il patrimonio culturale del Molise 
 
  Visto il decreto legislativo  20  ottobre  1998,  n.  368,  recante
«Istituzione del Ministero per i beni  e  le  attivita'  culturali  a
norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59», e s.m.i.; 
  Visto il decreto legislativo del 30 marzo  2001,  n.  165,  recante
«Norme generali sull'ordinamento del  lavoro  alle  dipendenze  delle
amministrazioni pubbliche» e s.m.i.; 
  Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i.; 
  Visto il decreto  legislativo  22  gennaio  2004,  n.  42,  recante
«Codice dei beni culturali e del paesaggio,  ai  sensi  dell'art.  10
della legge 6 luglio 2002,  n.  131»  e  s.m.i,  in  particolare  gli
articoli 136, 137, 138, 139, 140 e 141; 
  Visto il Regolamento di organizzazione del  Ministero  dei  beni  e
delle attivita' culturali e  del  turismo  degli  uffici  di  diretta
collaborazione  del  Ministero  e  dell'Organismo   indipendente   di
valutazione della performance, a norma dell'art.  16,  comma  4,  del
decreto-legge 24  aprile  2014,  n.  66,  convertito  in  legge,  con
modificazioni, dalla legge n. 89 del 24 giugno  2014,  approvato  con
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 agosto 2014,
n. 171, in particolare l'art. 39; 
  Visto il decreto 31  gennaio  2018  riguardante  l'attribuzione  al
dott. Stefano Campagnolo dell'incarico di  segretario  regionale  del
Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo  per  il
Molise e di  direttore  del  Polo  museale  del  Molise,  debitamente
registrato da parte dei competenti organi di controllo; 
  Tenuto conto che in data 26  marzo  2015  e'  stata  costituita  la
Commissione per il patrimonio culturale del Molise; 
  Considerato che, con  nota  n.  19467  del  12  novembre  2001,  la
Soprintendenza BAAP-PSAD del Molise, all'epoca  competente,  ha  dato
comunicazione al Comune di Miranda (IS), alla  Regione  Molise,  alla
Provincia  di  Isernia,  nonche'  all'allora  Ufficio  centrale  beni
ambientali e paesaggistici del MiBAC, dell'avvio del procedimento per
la dichiarazione di notevole interesse pubblico a fini  paesaggistici
di una distinta area del territorio comunale  di  Miranda  delimitata
dai fogli catastali nn. 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15,  16,  17,
18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27,  28,  29  e  30,  cosi'  come
descritta   nell'allegata   relazione   illustrativa    e    relativa
planimetria; 
  Considerato che il  suddetto  procedimento,  cosi'  come  riportato
nell'oggetto della citata nota prot. n. 19467 del 12  novembre  2001,
e' stato avviato ai sensi e per gli  effetti  di  cui  all'art.  144,
comma 1, del  decreto  legislativo  n.  490/1999,  che  conferiva  al
Ministero la «...facolta' di integrare gli elenchi dei beni  e  delle
localita' di cui all'art. 139 [di interesse  paesaggistico  ai  sensi
dell'art. 1 della legge n. 1497/1939], su proposta del soprintendente
competente»; 
  Considerato che, con  la  medesima  nota  prot.  n.  19467  del  12
novembre 2001, in attuazione del procedimento prescritto dal comma  2
del menzionato art. 144, ha provveduto a  trasmettere  al  Comune  di
Miranda le comunicazioni di che trattasi  affinche'  fossero  affisse
all'albo pretorio, con le relazioni tecniche e le planimetrie, per un
periodo di tre mesi, cosi' come prescritto dall'art.  140,  comma  5,
del decreto legislativo n. 490/1999 allora vigente; 
  Considerato che tale affissione e'  puntualmente  avvenuta  dal  29
novembre 2001  fino  al  27  febbraio  2002,  cosi'  come  comunicato
formalmente dal Comune di Miranda con  nota  prot.  n.  4315  del  29
novembre 2001, ed in osservanza al comma 6 del sopracitato art.  140,
ne e' stata data notizia su un quotidiano a diffusione nazionale  (La
Repubblica del 12 dicembre 2001) e su  due  quotidiani  a  diffusione
locale (Quotidiano del Molise del 10 dicembre 2001, Nuovo oggi Molise
del 10 gennaio 2002); 
  Considerato che, ritenuta tale  proposta  quale  integrazione  «...
degli elenchi dei beni e delle localita' indicati all'art.  139»  del
decreto legislativo n. 490/1999, il territorio comunale di  cui  alla
nota prot. n.  19467  del  12  novembre  2001,  e'  stato  da  allora
sottoposto a tutela paesaggistica, cosi'  come  confermato  dall'art.
157, comma 1, del vigente decreto legislativo n. 42/2004 «Codice  dei
beni culturali»; 
  Considerato  che  l'Amministrazione  comunale  ha  partecipato   al
procedimento facendo pervenire al Ministero le  proprie  osservazioni
(che esprimevano, in buona sostanza, contrarieta' all'imposizione del
vincolo  paesaggistico  sulle  localita'  inserite  in  detto  elenco
ritenendo che avrebbe ostacolato lo sviluppo  urbanistico  scaturente
dal nuovo Regolamento edilizio) con nota n. 319 del 26 gennaio 2002; 
  Considerato che, con delibera consiliare  n.  37  del  30  dicembre
2004, il Consiglio comunale  di  Miranda,  considerato  che  «...  le
proposte di vincolo dovevano essere accolte dal Ministero  ...  entro
il termine di 210 giorni per la conclusione del procedimento», e  che
«... il procedimento non si e' concluso con l'emissione  del  decreto
di vincolo da parte del Ministero ... entro il termine  previsto  per
legge», ha deliberato, a maggioranza e  con  il  voto  contrario  dei
consiglieri comunali di minoranza, «di prendere atto della  decadenza
delle proposte di vincolo ... formulata dalla Soprintendenza ...»  e,
per l'effetto, «... di stabilire di non trasmettere piu',  a  partire
dalla  data   della   presente   deliberazione,   i   progetti   alla
Soprintendenza  ...  [e]  ...  di  disporre   che   il   responsabile
dell'ufficio tecnico comunale rilasci tutti i  titoli  abilitativi  a
costruire senza il parere della Soprintendenza»; 
  Visto che,  a  seguito  del  ricorso  al  Tribunale  amministrativo
regionale del Molise da parte della ditta E.R.A. Energia  rinnovabile
ambientale S.r.l.  e  del  Comune  di  Miranda,  la  validita'  della
proposta n. 19467/2001 e' stata confermata con sentenza n. 92 del  26
febbraio 2016; 
  Considerato inoltre che il Tribunale amministrativo  regionale  del
Molise, con sentenza n. 92/2016, ha avuto  modo  di  rilevare  quanto
segue: «... i Comuni non hanno competenza in materia  di  imposizione
dei vincoli paesaggistici sicche' la delibera adottata deve ritenersi
affetta da radicale nullita' per difetto assoluto di attribuzione,  e
come tale priva di alcuna  attitudine  ad  accertare  la  persistente
efficacia di proposte di vincolo adottate dalla competente  autorita'
di tutela ... Ne discende che il  MiBAC  non  aveva  alcun  onere  di
impugnare tempestivamente tale delibera in quanto inidonea a limitare
in alcun modo i poteri di tutela paesaggistica conferiti dalla  legge
al Ministero...»; 
  Considerato che la ditta E.R.A. ha promosso l'appello al  Consiglio
di Stato avverso la sentenza n. 92/2016 del Tribunale  amministrativo
regionale del Molise, e che il Consiglio di Stato, con  ordinanza  n.
2838/2017, punto 4 delle motivazioni,  con  riguardo  alla  specifica
questione della validita'  della  delibera  consiliare  n.  37  sopra
citata ha stabilito quanto segue: «... Non rilevano, per  giungere  a
conclusioni  diverse  ...   l'interpretazione   negativa   circa   la
persistenza delle proposte di vincolo (e delle conseguenti misure  di
tutela) fornita dal Consiglio comunale di  Miranda  -  ancorche'  nei
confronti della medesima non sia insorta la  Soprintendenza -  stante
l'assenza di competenza del Comune in materia;...»; 
  Rilevato  inoltre  che  il  Consiglio  di  Stato  con  la  suddetta
ordinanza ha demandato la questione della validita'  delle  «proposte
non decretate» all'Adunanza plenaria; 
  Vista la sentenza n. 13 dell'Adunanza plenaria del 22 dicembre 2017
che pronunciatasi sulla questione ha  stabilito,  con  riguardo  alle
fattispecie di cui al comma 2 dell'art. 151  del  richiamato  decreto
legislativo n. 42/2004 «Codice dei beni culturali e  del  paesaggio»,
che «... le proposte di dichiarazione di notevole interesse  pubblico
anteriori  al   Codice   conservino   efficacia,   mentre   l'effetto
preliminare di vincolo che ad essa si ricollega cessi ... decorsi 180
giorni dalla pubblicazione della  sentenza.»,  e  che  tale  termine,
nello specifico, scade il 22 giugno 2018; 
  Visto il verbale del Comitato  tecnico-scientifico  del  14  maggio
2018 che ha ribadito la necessita' di  perfezionare  la  proposta  in
questione per le seguenti motivazioni: 
  «(...) La questione illustrata concerne la sentenza  del  Consiglio
di Stato - Adunanza plenaria -  n.  13  del  2017  ...  La  Direzione
generale ABAP ... nell'evidenziare come  il  pronunciamento  riguardi
esclusivamente le fattispecie ricadenti nel comma 2 dell'art. 157 del
Codice, ... ha promosso una ricognizione presso gli uffici periferici
dei casi  pendenti;  ...  sulla  base  delle  casistiche  emerse,  ha
precisato, sentito  l'Ufficio  legislativo,  che  tutte  le  proposte
discendenti dal disposto di  cui  agli  articoli  2  della  legge  n.
1497/1939, 82, comma 2, del decreto del Presidente  della  Repubblica
n. 616/1977, 140 e 144 del decreto  legislativo  n.  490/99,  purche'
ovviamente si sia adempiuto a suo tempo agli obblighi di  pubblicita'
previste dalla  norma,  anche  qualora  in  esse  non  figuri  alcuna
locuzione di richiamo alla compilazione e/o alla  integrazione  degli
elenchi  di  cui  ai  predetti  articoli  di  legge,  debbano  essere
considerate quali compilazione/integrazione degli elenchi medesimi  e
ricadano pertanto nei casi fatti salvi dal comma 1 dell'art. 157  del
Codice (e dei quali del resto la stessa pronuncia  del  Consiglio  di
Stato ha espressamente ribadito la definitivita'  degli  effetti),  e
non dunque nella fattispecie di cui al comma 2 dello stesso articolo,
oggetto della pronuncia medesima. 
  La  stessa  direzione,   sempre   sentito   l'UL,   nel   ravvisare
l'opportunita' di provvedere comunque al perfezionamento nei  termini
stabiliti dalla sentenza delle due proposte  relative  al  Comune  di
Miranda, in relazione alle quali e' scaturito il  pronunciamento  del
Consiglio  di  Stato  in  questione  -  non  solo  per  mera  cautela
tuzioristica, ma anche in  un'ottica  tesa  ad  assicurare  in  tempi
rapidi un quadro di  massima  chiarezza  possibile  all'utenza  e  il
disinnesco del contenzioso (non riscontrabile per casi  analoghi  nel
territorio di altre Regioni), le ha sottoposte al Comitato. 
  In tal  senso,  e  con  particolare  riferimento  ai  provvedimenti
interessanti il comune di Miranda, vista la documentazione  pervenuta
e  piu'  specificamente  oggetto  di  discussione  del  punto   primo
dell'ordine del giorno dell'odierna seduta, si ritiene di  confermare
le proposte di vincolo formulate ai sensi del Titolo II  del  decreto
legislativo n. 490 del 29 ottobre 1999 dall'allora Soprintendenza per
i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio  storico,
artistico e demoetnoantropologico del Molise e, pertanto,  si  invita
il competente ufficio MiBACT a perfezionare tali procedure. (...).»; 
   Considerata la puntuale  descrizione  del  territorio  di  Miranda
riportata nella relazione tecnica allegata alla proposta  di  vincolo
di cui alla nota 19467 del 12 novembre 2001: 
   «Il territorio di Miranda e' situato a nord-ovest di  Isernia.  Si
raggiunge  risalendo  una  strada  tortuosa  che  dai  suoi  tornanti
consente la  visione  di  numerosi  scorci  sui  dintorni,  a  tratti
coltivati, a tratti boscosi. Il territorio e' compreso fra  la  quota
minima di m. 460 s.l.m. (localita' Le Piane) e quella massima  di  m.
1321 s.l.m. (Monte Pietrereie); dal picco di quest'ultimo, si possono
osservare valli, pianori, rilievi  rocciosi,  pendii,  boschi,  campi
coltivati, prati. L'assetto del territorio e' molto differenziato per
effetto della variabilita' delle quote e quindi del clima.  Anche  le
qualita' paesaggistiche ed  ambientali  risultano  diversificate.  Il
territorio puo' essere suddiviso in tre fasce, individuate cosi' come
segue: 
  La prima fascia, a quota superiore a  m.  700  s.l.m.  nella  parte
meridionale del territorio e  sopra  i  m.  800  s.l.m.  nella  parte
occidentale; raggiunge oltre i m.1000 s.l.m. in corrispondenza  delle
cime del Monte Pietrereie (m. 1321) e Monte Cimorre (m. 1257). E'  un
sistema   montuoso   a   costituzione    prevalentemente    calcarea,
caratterizzato da forme rigide, rupestri. Queste sono  interrotte  da
valli morfologicamente piu' dolci. Fra queste si segnala la Valle  di
Miranda, sul versante orientale della dorsale e la  stessa  vallecola
sovrastata dall'abitato. 
  La seconda fascia si estende fra le quote di m. 550 s.l.m. e di  m.
500 s.l.m.: i versanti mostrano acclivita' decisamente  inferiori  ed
un  assetto  morfologico  variamente   modellato   con   affioramenti
circoscritti di natura calcarea. 
  La terza fascia coincide con la localita'  Le  Piane,  nel  settore
meridionale del territorio comunale. Si localizza fra i m. 480 s.l.m.
e i m. 460  s.l.m.,  costituendo  un  esteso  pianoro;  fa  parte  di
un'ampia depressione strutturale di origine  tettonica,  sede  di  un
antico bacino lacustre di eta' pleistocenica. 
  Quattro  sistemi  torrentizi,  dalle  portate  poco   significative
interessano il territorio: il Vallone dei tre Confini  a  nord-ovest,
il fiume Rava ad ovest, il fiume Sordo a sud, il fiume Molina ad est. 
  Ubicato planimetricamente in posizione centrale rispetto a tutto il
territorio comunale, a quota m. 860 s.l.m., sorge il centro  storico.
E' adagiato su uno sperone calcareo, con parete verticale  ad  ovest,
sovrastato da un costone roccioso che si collega alle altre emergenze
collinari delineando un profilo armonioso continuo ma  differenziato:
al frastagliamento dei tetti  delle  case  addensate  sulla  sommita'
inclinata dello sperone,  si  sostituisce  la  linearita'  del  manto
arboreo dei boschi circostanti. Il centro storico si  adagia  fra  un
sistema di alte colline che lo serrano da oriente  (Le  Coste)  e  da
occidente (La Grotta) lasciando aperto il versante meridionale  verso
la piana di Isemia. L'andamento morfologico del luogo ha naturalmente
strutturato lo sviluppo urbano che risulta, in questo caso,  di  tipo
compatto, ad avvolgimento parziale,  su  terrazzamenti  naturali  che
hanno favorito la realizzazione di  un'orditura  a  trama  pressoche'
ortogonale. Il settore di espansione  si  e'  articolato  verso  nord
lungo due direttrici parallele, nella  sella  dei  succitati  sistemi
collinari. L'accesso principale si ha da sud, tra i sistemi collinari
della Fratta e delle Coste e  sfocia  nella  piazza  che  si  apre  a
nord-est dell'abitato, attuale fulcro relazionale.  Il  settore  piu'
antico e' occupato dai ruderi del  Castello  che  tuttora  domina  il
sistema urbano nella parte piu' alta del  promontorio,  a  strapiombo
sulla vallecola sottostante. L'insediamento, addensatosi  attorno  ad
esso, ad avvolgimento parziale, si apre a nord con una porta  di  cui
si ha memoria nella  toponomastica  attuale:  via  Portella.  Questa,
adagiatasi su una modesta pendenza, rappresenta la  prima  direttrice
della crescita  urbana  in  eta'  presumibilmente  angioina.  Con  la
dinastia aragonese, la Chiesa madre diventa il nuovo centro attorno a
cui s'insediano le nuove  residenze  e  le  botteghe  artigiane.  Una
cerchia urbana e' ancora leggibile soprattutto nel  tratto  porticato
che va dalla Cappella di S. Domenico alla Porta nuova  ed  in  alcuni
tratti soprastanti via Assunta. Al sistema degli assi  longitudinali,
piu' o meno paralleli,  si  sovrappone  un'irregolarita'  degli  assi
trasversali per cui  il  sistema  di  insulae  generato  si  presenta
irregolare e  articolato,  di  carattere  medioevale.  Gli  aggregati
extramurali sorgono  alle  pendici  delle  colline  circostanti  (via
Coste, via S. Sebastiano) con carattere lineare, snodandosi  lungo  i
sentieri di penetrazione fondovalliva. Lo sviluppo ottocentesco si ha
lungo corso Umberto I che tende  in  seguito  a  delineare  il  nuovo
ordine urbanistico diventando il nuovo centro relazionale e sociale. 
 
Cenni storici 
 
  Il  nome  Miranda  deriva   dal   latino   mirar   (ammirare)   che
probabilmente si riferisce alla particolare panoramicita'  del  sito.
Insieme ad altri centri limitrofi era una delle fortificazioni  poste
a tutela dell'ager Aesemiensis,  il  sannitico  presidio-recinto  per
animali. Fu fondata intorno  al  Mille;  appartenne  alla  Contea  di
Isemia in epoca longobarda e a quella del Molise in epoca normanna  e
sveva. Si hanno altre notizie nella seconda meta' del Duecento quando
appartenne dapprima al giurista Andrea D'Isemia e poi, dal 1445, alla
famiglia Di Somma. Nel 1528 Miranda, incamerata  alla  R.  Corte,  fu
data in feudo a Luigi Scriviano.  Nel  1542  fu  esposta  all'asta  e
aggiudicata a Nicolo' Di Somma e poi a  Pietro  I  Antonio  Crispano.
Dalla meta' del 1600 passo'  ai  Caracciolo,  quindi  ai  Gaetani  ed
infine ai Medici. 
 
Emergenze architettoniche 
 
  L'agglomerato  evidenzia  una  tessitura   edilizia   di   notevole
interesse tipologico e paesistico, solidale  al  promontorio  su  cui
sorge,  configurandosi  come  un  unico  organismo  dal  cui  profilo
emergono soprattutto il complesso del Castello, nella parte piu' alta
e piu' antica e la Chiesa madre (sec. XVI - XVIII -  XIX  -  XX),  in
piazza Duomo, dedicata all'Assunta, con il suo campanile  a  cipolla,
svettante al di sopra dei tetti. Sono presenti altre  chiese  minori:
S. Antonio (sec. XIX - XX) ubicata vicino al cimitero, S. Rocco (sec.
XX) nella zona sud dell'abitato, S. Domenico (sec. XVIII - XIX -  XX)
alla biforcazione di strada della Selva, S. Lucia (sec. XIX - XX)  in
contrada omonima. Di notevole interesse monumentale-ambientale sono i
passaggi  di  ronda  aperti  e  porticati.  Non   mancano   organismi
architettonici del  XIX  sec.  e  sistemi  aggregativi  di  fabbriche
adattati alla  conformazione  del  sito,  di  natura  aspra,  risolti
sapientemente, che offrono vedute inaspettate. 
 
Patrimonio boschivo-floristico 
 
  Questo complesso  roccia-insediamento  s'inserisce  in  un  sistema
collinare-montuoso caratterizzato  dalla  presenza  del  bosco  ceduo
destinato periodicamente ad essere  tagliato.  Nelle  aree  di  media
montagna e di alta collina sono presenti gli  aceri,  i  frassini,  i
carpini, i sorbi, i lecci e i castagni ma soprattutto  il  cerro  che
qui si giova di condizioni molto favorevoli  che  gli  consentono  di
formare fustaie dense e quasi pure. Nelle zone piu' basse, ai margini
dei coltivi  o  in  prossimita'  di  case  rurali,  emergono  isolate
poderose querce, superstiti  dei  maestosi  querceti  pedemontani  di
roverella. Lungo le  rive  dei  corsi  d'acqua  s'incontrano  salici,
pioppi bianchi e neri, ontani neri. Nelle praterie non  utilizzate  a
pascolo, crescono le ginestre, il ginepro, il prugnolo. (Dalla  Guida
al Territorio della Comunita' Montana "Centro Pentria" - Ugo  Martino
- aprile 1999 - Isemia). 
 
Caratteristiche geo-morfologiche 
 
  Il settore compreso fra il M. Pietrerei e il M.  Cimorre  raggiunge
le quote piu' elevate: la Valle di  Miranda  li  separa.  Una  strada
vicinale  la  percorre  e  si   dirige   verso   il   territorio   di
Pescolanciano. I  versanti  da  essa  visibili  sono  particolarmente
suggestivi, caratterizzati nella parte bassa  da  un  susseguirsi  di
appezzamenti dai vari colori, secondo le colture  utilizzate,  divisi
da siepi, filari di alberi. In localita' S. Lucia un percorso conduce
alla chiesetta omonima attraverso estesi  pascoli  e  boschi.  Questa
sorge a strapiombo su un terrazzo-belvedere roccioso da cui  si  puo'
osservare, alle spalle, la vetta del M. Cimorre ed il bosco  Selvone;
verso valle il bosco di Costa grande, dal quale si ammira il  sistema
collinare degradante verso la valle di Isemia. Una stradina  sassosa,
a mezza costa, separa i due boschi dirigendosi  verso  il  Comune  di
Pesche. I pendii visibili sono caratterizzati da  prati,  disseminati
fittamente   di   ammassi   detritici   calcarei   con   effetto   di
frantumazione, da rocce affioranti che conformano gradoni frammisti a
macchie arboree. La zona e' frequentata da mandrie  di  mucche  e  da
greggi che transitano  lungo  il  percorso  sassoso,  dove  sorge  un
abbeveratoio di recente fattura. 
  Al di sotto del bosco Costa grande si scende a  quote  sempre  piu'
basse fino alla localita' Le Piane, a sud del territorio di  Miranda,
dove il  Colle  Castellano  (m.  625  s.l.m.)  domina  il  territorio
circostante. L'aspetto del paesaggio  qui  presente  e'  notevolmente
regolato dall'uomo. 
  L'attivita'  di  generazioni  ha  lasciato  sul  territorio   segni
indelebili:  la  presenza  di  fossi,  di  siepi  che  delimitano  le
proprieta', la ripartizione della campagna in aree piu' o meno  vaste
coltivate a vigneti, uliveti, ortaggi, realizzano ordinate  geometrie
contrassegnate qua e la' da  secolari  querce.  Un  insediamento,  la
Masseria  delle  Piane,  a  quota   m.   465   s.l.m.,   nei   pressi
dell'intersezione fra il fiume Sordo e il confine con  il  Comune  di
Isernia,  sorge  tuttora  a  testimonianza  dell'attivita'   secolare
dell'uomo  che  ha  progettato  tale  ambiente  nel  rispetto   degli
equilibri  naturali  e  non  sulla  prevaricazione  dei  medesimi.  A
sud-ovest, nella zona delimitata dal fiume Rava  e  dal  vallone  del
Molino, lungo il quale serpeggia la strada  comunale  proveniente  da
Isernia  per  Miranda,  il  territorio  e'  caratterizzato   da   una
morfologia complessa e  selvaggia.  Dalla  quota  m.  490,  sede  del
torrente stesso, si risale  attraverso  una  serie  di  pendii  e  di
canaloni ricchi di boschi con prevalenza di roverella e cerro,  verso
il M. La Fratta (m. 947), ad ovest del centro  storico,  dall'aspetto
cupoliforme per la presenza di chiome ben serrate.»; 
  Considerate le valutazioni della Soprintendenza competente riferite
allo stato attuale dei luoghi,  dalla  geomorfologia  variegata,  che
presentano  caratteristiche   di   interesse   scenico-percettivo   e
storico-culturale  inalterate  e  meritevoli  pertanto  di  specifica
tutela prevista per le  bellezze  naturali  e  paesaggistiche,  dalle
quali risulta che, malgrado siano rilevabili in taluni casi forme  di
antropizzazione  prodotte  soprattutto  negli  ultimi  cinquant'anni,
principalmente  nelle  zone  dove  sono  state  realizzate  strutture
produttive artigianali, e siano dunque presenti  alcuni  insediamenti
potenzialmente   capaci   di   alterare   i   caratteri   storici   e
naturalistici,  tali  elementi  intrusivi  non  hanno  modificato  in
maniera sostanziale e  irreversibile  la  qualita'  del  paesaggio  e
risultano comunque integrabili nel contesto  complessivo  dell'intero
territorio in cui ricadono. Valutato, dunque, che  tutto  cio'  rende
urgente la messa in atto di opportune disposizioni, misure e  criteri
di  gestione  volti  ad  orientare  e  rendere  compatibile  con   le
preesistenze  l'attivita'  di  trasformazione,  al  fine  di   meglio
tutelare l'insieme, anche nella prospettiva  di  operare  recuperi  e
riqualificazioni di aree degradate e  perseguire  il  ripristino  dei
valori paesaggistici nel rispetto  dei  contenuti  della  Convenzione
europea del paesaggio, recepita con la legge  n.  14  del  9  gennaio
2006, attraverso forme di tutela  attiva,  che  tengano  conto  delle
esigenze economico-sociali delle comunita' locali; 
  Tenuto conto che nella riunione del 24 maggio 2018  la  Commissione
regionale  per  il  patrimonio  culturale,  convocata  con  nota  del
segretario regionale, ha esaminato la documentazione  suddetta  dalla
quale si  evincono  descrizioni  congrue  e  puntuali  relative  alle
valenze storico-culturali e naturalistiche,  tali  da  supportare  il
riconoscimento  di   notevole   interesse   pubblico   per   l'ambito
paesaggistico in argomento; 
  Considerato che, da quanto sopra esposto, appare indispensabile  in
ogni caso confermare la  sottoposizione  a  tutela  paesaggistica  ai
sensi dell'art. 136 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42  e
sue  successive  modificazioni  e   integrazioni,   dell'area   sopra
descritta, al fine di garantirne la conservazione e di preservarla da
interventi  che   potrebbero   comprometterne   irreparabilmente   le
pregevoli caratteristiche  paesaggistiche  e  il  valore  identitario
rispetto al contesto territoriale di appartenenza; 
  Ritenuto pertanto, in via  tuzioristica  e  per  chiarezza  d'atti,
entro il termine di 180 giorni  dalla  data  di  pubblicazione  della
citata  sentenza  n.  13  dell'Adunanza  plenaria,  di  adottare   la
dichiarazione di notevole interesse pubblico per l'area sopraindicata
secondo la  procedura  di  cui  all'art.  141  del  suddetto  decreto
legislativo, per le motivazioni e per tutto quanto sopra riportato; 
  Considerato che il vincolo comporta  in  particolare  l'obbligo  da
parte del proprietario, possessore o  detentore  a  qualsiasi  titolo
dell'immobile ricadente nell'ambito paesaggistico sottoposto a tutela
di presentare alla  Regione  o  all'ente  dalla  stessa  delegato  la
richiesta di autorizzazione ai sensi degli articoli  146  e  147  del
predetto decreto legislativo n. 42/2004 per qualsiasi intervento  che
modifichi  lo  stato  dei  luoghi,  secondo  la  procedura   prevista
rispettivamente  dalle  citate  disposizioni,  per  l'area   di   cui
trattasi; 
  Considerato che il  MiBACT  e  la  Regione  Molise  hanno  da  poco
sottoscritto il Protocollo d'intesa  in  data  25  gennaio  2018  per
l'elaborazione del piano paesaggistico regionale ai  sensi  dell'art.
135, comma 1, in attuazione delle disposizioni di cui  agli  articoli
135 e 143 del decreto legislativo n. 42/2004, nonche' il Disciplinare
di attuazione in data 27 marzo 2018, e che durante la redazione dello
stesso si valuteranno tutte le prescrizioni d'uso del  territorio  in
funzione degli specifici ambiti paesaggistici; 
 
                              Decreta: 
 
  Il territorio del Comune di  Miranda,  nei  limiti  sopradescritti,
coincidenti con i limiti dei fogli catastali nn. 6, 7, 8, 9, 10,  11,
12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26,  27,  28,
29 e 30 e indicati nelle allegate  cartografie  depositate  presso  i
competenti uffici comunali, che costituiscono  parte  integrante  del
presente decreto, e' dichiarato di  notevole  interesse  pubblico  ai
sensi dell'art. 136 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e
successive modificazioni e integrazioni, ed e' quindi  sottoposto  ai
vincoli e alle prescrizioni contenute nella Parte terza del  medesimo
decreto legislativo. 
  Le osservazioni, invece, sollevate del Comune di Miranda, circa  le
modalita' di  uso  del  territorio  in  funzione  della  zonizzazione
urbanistica, verranno prese in considerazione e  regolate  dal  nuovo
Piano paesaggistico in corso di redazione. 
   La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio  del  Molise
provvedera' a  che  copia  della  Gazzetta  Ufficiale  contenente  il
presente decreto venga affissa ai sensi e per gli  effetti  dell'art.
140, comma 4, del decreto legislativo n. 42 del 22  gennaio  2004,  e
successive  modificazioni  e  integrazioni,  e   dell'art.   12   del
regolamento 3 giugno 1940, n. 1357, all'albo pretorio del  Comune  di
Miranda e che copia della Gazzetta  Ufficiale  stessa,  con  relative
cartografie, venga depositata presso i competenti uffici del suddetto
Comune. 
  Avverso  il  presente  atto  e'  ammessa  proposizione  di  ricorso
giurisdizionale  avanti   al   Tribunale   amministrativo   regionale
competente per territorio o, a  scelta  dell'interessato,  avanti  al
Tribunale amministrativo regionale del Molise secondo le modalita' di
cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1034 cosi  come  modificata  dalla
legge 21 luglio 2000, n. 205, ovvero e' ammesso ricorso straordinario
al Capo dello Stato,  ai  sensi  del  decreto  del  Presidente  della
Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, rispettivamente entro  sessanta
e centoventi giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente
atto. 
 
    Campobasso, 31 maggio 2018 
 
                                                Il presidente della   
                                               commissione regionale  
                                              Il segretario regionale 
                                                    Campagnolo        
 
                             ---------- 
 
Avvertenza: 
 
    Il testo integrale del decreto, comprensivo di tutti gli allegati
e  della  planimetria,  e'  pubblicato  sul  sito  del   Segretariato
regionale    del    MiBACT    per     il     Molise     all'indirizzo
www.molise.beniculturali.it     nella     sezione     Amministrazione
Trasparente.