MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO

DECRETO 8 gennaio 2020 

Dichiarazione di notevole interesse pubblico del  «Complesso  urbano,
rappresentativo dell'idea di "Citta' Giardino", nella citta' di Roma,
lungo la direttrice di impianto di Corso Trieste» ai sensi  dell'art.
136, comma 1, lettera c) del decreto legislativo 22 gennaio 2004,  n.
42, «codice dei beni culturali e del paesaggio». (20A00536) 
(GU n.22 del 28-1-2020)

 
                        IL DIRETTORE GENERALE 
                 archeologia, belle arti e paesaggio 
 
  Visto il decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368:  «Istituzione
del Ministero per i beni e le attivita' culturali, a norma  dell'art.
11 della legge 15 marzo 1997, n. 59»,  come  modificato  dal  decreto
legislativo 8 gennaio 2004, n. 3: «Riorganizzazione del Ministero per
i beni e le attivita' culturali, ai sensi dell'art. 1 della  legge  6
luglio 2002, n. 137»; 
  Vista la Convenzione europea sul  paesaggio  (CEP),  Firenze  2000,
ratificata con legge n. 14/2006; 
  Visto il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 «Codice  per  i
beni culturali ed il paesaggio», ai sensi dell'art. 10 della legge  6
luglio 2002, n. 137; 
  Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241 «Nuove  norme  in  materia  di
procedimento amministrativo e di  diritto  di  accesso  ai  documenti
amministrativi»; 
  Visto  il  decreto-legge  31  maggio  2014,  n.   83,   concernente
«Disposizioni urgenti per la  tutela  del  patrimonio  culturale,  lo
sviluppo della cultura e il rilancio  del  turismo»,  convertito  con
modificazioni in legge 29 luglio 2014, n. 106; 
  Visti il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 171/2014
recante «Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle
attivita'  culturali  e  del  turismo,  degli  uffici  della  diretta
collaborazione  del  Ministro  e   dell'Organismo   indipendente   di
valutazione della performance, a norma dell'art.  16,  comma  4,  del
decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito,  con  modificazioni,
dalla legge 23 giugno 2014, n. 89» e il decreto  del  Presidente  del
Consiglio dei ministri 238/2017 concernente il  «Regolamento  recante
modifiche al decreto del Presidente del  Consiglio  dei  ministri  29
agosto 2014, n. 171, concernente il regolamento di organizzazione del
Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del  turismo,  degli
uffici della diretta collaborazione  del  Ministro  e  dell'Organismo
indipendente  di  valutazione  della   performance,   in   attuazione
dell'art. 22, comma 7-quinquies, del decreto-legge 24 aprile 2017, n.
50, convertito, con modificazioni, dalla legge  21  giugno  2017,  n.
96», che hanno recepito le modifiche di cui al  decreto  ministeriale
12 gennaio 2017; 
  Visto quanto gia' disciplinato con il decreto ministeriale  del  23
gennaio 2016, n. 44, «Riorganizzazione del Ministero dei beni e delle
attivita' culturali e del turismo» che  prevede  l'istituzione  delle
Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio, in vigore dall'11
luglio 2016; 
  Visto  il  decreto  ministeriale  12   gennaio   2017   concernente
«Adeguamento   delle   soprintendenze    speciali    agli    standard
internazionali in materia di musei e luoghi della cultura,  ai  sensi
dell'art. 1, comma 432, della legge  11  dicembre  2016,  n.  232,  e
dell'art. 1, comma 327, della legge 28 dicembre 2015, n. 208», che ha
conferito l'autonomia speciale alla Soprintendenza per il Colosseo  e
l'area archeologica centrale di Roma, ridenominandola  Soprintendenza
speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma; 
  Visto l'art. 1, comma 5, del decreto-legge 12 luglio 2018,  n.  86,
recante  «Disposizioni  urgenti  in   materia   di   riordino   delle
attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attivita' culturali e del
turismo,  delle  politiche  agricole   alimentari   e   forestali   e
dell'ambiente e della tutela del territorio e del  mare,  nonche'  in
materia  di  famiglia  e  disabilita'»  (pubblicato  nella   Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale n.  160  del  12
luglio 2018), convertito con modificazioni in legge 9 agosto 2018, n.
97, ai sensi del quale la denominazione «Ministero per i  beni  e  le
attivita'  culturali»  ha  sostituito,  ad  ogni  effetto  e  ovunque
presente, la denominazione «Ministero  dei  beni  e  delle  attivita'
culturali e del  turismo»,  cosi'  come  comunicato  dalla  Direzione
generale organizzazione con la circolare n. 254 del 17  luglio  2018,
prot. n. 22532; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  del  19
giugno 2019, n. 76, pubblicato nella Gazzetta  Ufficiale  184  del  7
agosto  2019,  entrato  in  vigore  il  22   agosto   2019,   recante
«Regolamento  di  organizzazione  del  Ministero  per  i  beni  e  le
attivita' culturali, degli uffici della  diretta  collaborazione  del
Ministro  e  dell'Organismo   indipendente   di   valutazione   della
performance»; 
  Rilevato che l'art.  14,  comma  2,  lettera  c)  del  decreto  del
Presidente del  Consiglio  dei  ministri  n.  76/2019  individua  nel
direttore generale l'organo competente all'adozione dei provvedimenti
di dichiarazione di interesse pubblico per i  beni  paesaggistici  ai
sensi dell'art. 138 del codice dei beni culturali e del paesaggio; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 agosto
2019, registrato alla Corte dei conti in data 30 agosto  2019  al  n.
1-2971, con il quale, a far data dal  6  agosto  2019,  e'  conferito
all'arch. Federica Galloni l'incarico  di  funzione  dirigenziale  di
livello generale della Direzione generale archeologia  belle  arti  e
paesaggio (di seguito «Direzione generale ABAP»); 
  Visto l'art. 1, comma 16, del decreto-legge 21 settembre  2019,  n.
104, recante «Disposizioni urgenti per il trasferimento di funzioni e
per la riorganizzazione dei Ministeri  per  i  beni  e  le  attivita'
culturali, delle  politiche  agricole  alimentari,  forestali  e  del
turismo, dello  sviluppo  economico,  degli  affari  esteri  e  della
cooperazione internazionale, delle infrastrutture e dei  trasporti  e
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare,  nonche'  per
la rimodulazione degli stanziamenti per la  revisione  dei  luoghi  e
delle carriere e per i compensi per lavoro straordinario delle  Forze
di polizia e delle Forze armate e per la continuita'  delle  funzioni
dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni» (pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 222 del  21  settembre  2019),
come convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019,  n.
132, ai sensi del quale la denominazione «Ministero per i beni  e  le
attivita' culturali e per il turismo» sostituisce, ad ogni effetto  e
ovunque presente in provvedimenti  legislativi  e  regolamentari,  la
denominazione «Ministero per i beni e le attivita' culturali»,  cosi'
come  comunicato  dalla  Direzione  generale  organizzazione  con  la
circolare n. 306 del 23 settembre 2019, prot. n. 2908; 
  Visto il Piano territoriale  paesaggistico  regionale  (di  seguito
anche PTPR) adottato dalla giunta regionale con atti n.  556  del  25
luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007, ai  sensi  dell'art.  21,
22, 23 della legge regionale sul paesaggio n. 24/98; 
  Considerato che la Soprintendenza speciale archeologia belle arti e
paesaggio  di  Roma  (Soprintendenza  speciale  ABAP  di  Roma),   in
attuazione  delle  proprie  competenze,  ha  sviluppato  un'attivita'
tecnica di studio e valutazione dello stato di  tutela  della  Citta'
storica di Roma di impianto otto-novecentesco,  caratterizzata  dalla
permanenza e  riconoscibilita'  dei  caratteri  storico  urbanistici,
architettonici e morfo-tipologici, ispirati al modello della  «citta'
giardino», constatandone per alcune parti  di  essa,  in  assenza  di
adeguati   provvedimenti   di   tutela   diffusa,   una    potenziale
vulnerabilita'; 
  Considerato che la citata  Soprintendenza,  in  esito  ai  predetti
studi, ha istituito  un  tavolo  tecnico  interistituzionale  per  le
«Strategie di salvaguardia del paesaggio urbano» (di  seguito  Tavolo
tecnico), con l'obiettivo di procedere alla definizione di  specifici
dispositivi di tutela di cui all'art 136, comma 1, lettera c, in modo
coordinato con gli altri Enti territoriali competenti in  materia  di
tutela e salvaguardia del paesaggio - Regione Lazio e Roma Capitale -
nell'ambito del quale  sono  stati  trattati  i  seguenti  temi:  «Le
ragioni e il percorso», incontro del 5 dicembre 2018; «Architettura e
contenuti del dispositivo di tutela», incontro del 14 febbraio  2019;
«Proposta del Dispositivo di tutela», incontro del 17 maggio 2019; 
  Considerato  che  a  seguito  delle  attivita'  di  cui  sopra   la
Soprintendenza speciale ABAP di Roma ha individuato  all'interno  del
tessuto  storico  della  Citta'  di  Roma  un  ambito  omogeneo   per
caratteristiche e qualita' architettoniche, ritenendolo meritevole di
tutela ai sensi del codice, art. 136, lettera c) «complessi  di  cose
immobili che  compongono  un  caratteristico  aspetto  avente  valore
estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici» per il
quale ha elaborato la proposta di dichiarazione di notevole interesse
pubblico in argomento; 
  Vista la nota della Soprintendenza speciale ABAP di Roma  prot.  n.
19638 del 30 maggio 2019 con la quale e' stata trasmessa alla Regione
Lazio la «Proposta di dichiarazione di  notevole  interesse  pubblico
del complesso urbano, rappresentativo dell'idea di «citta' giardino»,
all'interno dei quartieri Nomentano e Trieste della Citta'  di  Roma»
(di seguito proposta) al fine dell'espressione del parere previsto ai
sensi dell'art. 138, comma 3 del decreto legislativo n.  42/2004  (di
seguito anche codice); 
  Acquisito il parere della Regione  Lazio  prot.  n.  508436  del  2
luglio 2019 relativo  alla  suddetta  proposta  di  dichiarazione  di
notevole interesse pubblico, reso ai sensi dell'art.  138,  comma  3,
del decreto legislativo n. 42/2004; 
  Vista  la  nota  prot.  n.  25184  del   10   luglio   2019   della
Soprintendenza speciale ABAP di Roma  con  la  quale  e'  stato  dato
riscontro al parere della regione, con controdeduzioni; 
  Considerato  che  la  Soprintendenza  speciale  ABAP  di  Roma   ha
provveduto, con nota prot. n. 25186 del 10 luglio 2019, a dare  avvio
al procedimento, trasmettendo tutta la documentazione  perche'  fosse
pubblicata all'albo pretorio di Roma Capitale; 
  Considerato che, con nota prot. n. 46816 del 18 luglio  2019,  Roma
Capitale  ha  dato  comunicazione  di  avvenuta  pubblicazione  della
«Proposta»  indicando  il  repertorio  di  pubblicazione  on-line  n.
352379, che pertanto e' stata  pubblicata  all'albo  on-line  dal  15
luglio 2019 al 12 ottobre 2019; 
  Considerato  che  dalla  data  del   15   luglio   2019   decorrono
i centottanta giorni previsti dagli articoli 139 e  140  del  decreto
legislativo  n.  42/2004  per  la  conclusione  del  procedimento  in
argomento; 
  Considerato che, in ottemperanza a quanto  disposto  dall'art.  139
comma 2 del decreto legislativo n. 42/2004 la Soprintendenza speciale
ABAP di Roma ha curato la pubblicazione della Proposta  sui  seguenti
quotidiani: «Il Corriere della sera» (Nazionale + Roma) -  24  luglio
2019; e «Il Tempo» - 23 luglio 2019; 
  Considerato altresi' che  la  Proposta,  unitamente  alla  relativa
documentazione e a tutti gli atti amministrativi ad essa inerenti, e'
stata pubblicata anche sul Sito  della  Regione  Lazio  all'indirizzo
http://www.regione.lazio.it/rl_urbanistica/?vw=contenutiDettaglio&id=
251; 
  Viste le  osservazioni  presentate  da  enti  e  privati  ai  sensi
dell'art. 139, comma 5 del decreto legislativo n.  42/2004  pervenute
entro il termine di legge, previsto per il giorno 12 novembre 2019; 
  Vista la nota prot. n. 41360 del 20 novembre 2019 con la  quale  la
Soprintendenza speciale ABAP di Roma ha trasmesso le  controdeduzioni
alle osservazioni presentate sia dall'Associazione Verdi  ambiente  e
societa' Onlus (V.A.S.) - circolo territoriale di Roma, acquisite  al
protocollo con n.  37045  del  18  ottobre  2019,  che  dal  comitato
«Salviamo Villa Paolina di Mallinckrodt» acquisite al protocollo  con
n. 40538 del 14 novembre 2019; 
  Considerato  che,  anche  in  seguito  all'accoglimento  di  alcune
osservazioni, si e' determinata la modifica della  titolazione  della
proposta di dichiarazione  di  notevole  interesse  pubblico  che  e'
pertanto: «Complesso urbano,  rappresentativo  dell'idea  di  «Citta'
Giardino», nella citta' di Roma, lungo la direttrice di  impianto  di
corso Trieste»; 
  Visto il parere del Comitato tecnico-scientifico per  il  paesaggio
(di seguito «Comitato»), reso ai sensi dell'art.  141,  comma  2  del
decreto legislativo n. 42/2004, con verbale n. 4, nella seduta del 27
novembre 2019, acquisito al protocollo della Direzione generale  ABAP
con n. 38694 del 23 dicembre 2019; 
  Considerato che, con nota prot. n. 45432 del 20  dicembre  2019  la
Soprintendenza  speciale  ABAP   di   Roma   ha   prodotto   puntuali
controdeduzioni anche alle osservazioni inviate  con  nota  prot.  n.
172810  dell'11  novembre  2019  dal  Dipartimento  programmazione  e
attuazione urbanistica  direzione  pianificazione  generale  di  Roma
capitale, che  e'  stata  recapitata  dopo  la  data  di  scadenza  e
acquisita al protocollo della citata Soprintendenza con n. 42884  del
29 novembre 2019; 
  Considerato che il  presente  provvedimento  origina  dallo  studio
condotto dalla Soprintendenza speciale ABAP di Roma su  alcune  parti
della citta' storica di Roma  -  fuori  dalle  mura  aureliane  -  di
impianto otto-novecentesco, con particolare riguardo al  tessuto  del
II Municipio, al fine di verificare la presenza di  rilevanti  valori
culturali che altrove risultano alterati se non addirittura  perduti.
Nello studio e' stato considerato lo  stato  di  conservazione  degli
edifici  e  dei  tessuti,  valutandone  il  grado  di  vulnerabilita'
connesso alle trasformazioni - in atto o potenziali - ed  il  livello
delle tutele ad oggi presente, sia con riguardo alle norme  derivanti
dalla pianificazione  urbanistica,  che  ai  dispositivi  di  vincolo
imposti ai sensi della parte seconda e terza dal codice; 
  Tenuto conto che nel «complesso urbano» in argomento confluiscono e
sono ben riconoscibili numerosi immobili e aree  gia'  sottoposti  al
regime vincolistico della parte II e III del codice, come di  seguito
elencati: 
  Vincoli monumentali: 
    complesso di via Dora n. 1; via Brenta n. 2 - 2A; via Tagliamento
n. 10; piazza Mincio n. 1 - «Palazzo degli  Ambasciatori»,  quartiere
Coppede' (decreto ministeriale. 2004-10-14); 
    palazzo in piazza Mincio n. 4 - «Palazzo del Ragno»  a  quartiere
Coppede', comprese le sue pertinenze giardino e autorimesse  (decreto
ministeriale 1998-01-24); 
    edificio residenziale in piazza Mincio n. 2,  quartiere  Coppede'
(decreto ministeriale 2 novembre 1984); 
    villino in  piazza  Mincio  n.  3,  quartiere  Coppede'  (decreto
ministeriale 21 aprile 1982); 
    «Villino delle Fate»  in  via  Brenta  n.  7,  9,  11,  quartiere
Coppede' (decreto ministeriale 29 aprile 1987); 
    palazzina signorile in  via  Brenta  n.  12,  14,  16,  quartiere
Coppede' (decreto ministeriale 30 luglio 2007); 
    «Villino Barbalato» in via delle Alpi n. 21; piazza Caprera n.  1
(decreto ministeriale 17 settembre 2008); 
    edificio a tipologia edilizia speciale in via Parenzo n. 5 e  11,
oggi sede Luiss (decreto ministeriale 5 dicembre 1988); 
  Vincoli paesaggistici: 
    immobile sito  in  via  Ombrone  n.  12,  (...)  ricco  di  folta
vegetazione arborea (decreto ministeriale 13 giugno 1956); 
    terreno di proprieta' della congregazione dei  Chierici  regolari
mariani, (...) ricco di vegetazione arborea composta da eucaliptus ed
abeti, sito in via Corsica n. 1,3,5 (decreto ministeriale  18  giugno
1953); 
    «Parco villa Alberoni» sede universita'  Luiss,  (...)  ricca  di
vegetazione arborea composta da pini cedri e  abeti,  sito  in  viale
Pola n. 12 (decreto ministeriale 19 giugno 1953); 
    Immobile (...) racchiudente un pino ed  un  abete  di  gigantesco
sviluppo  nel  condominio,  sito  in  viale  Pola  n.   25   (decreto
ministeriale 26 maggio 1956); 
    terreno sito in via Nomentana n. 315, (...) ricco di  vegetazione
arborea  composta  di  cipressi  un  pino  e  di  un  abete  (decreto
ministeriale 19 giugno 1953); 
  Ritenuto che i vincoli monumentali sopra elencati ad oggi  presenti
nell'area di interesse, specificamente  diretti  ad  indirizzare  gli
interventi relativi al singolo edificio, ovvero mirati a garantire  -
ove previsto - la conservazione della «quinta architettonica» o della
«visuale» nella quale lo stesso risulta inserito, non possono  -  per
loro natura - da soli garantire adeguati livelli  di  tutela  diffusa
sull'insieme del «complesso urbano»; 
  Considerato che nel PTPR l'area in esame risulta classificata  come
«paesaggio  degli  insediamenti  urbani»  (art.   27   delle   norme)
costituito da  «ambiti  urbani  consolidati  di  recente  formazione»
individuati sulla base della carta dell'uso del suolo  della  Regione
Lazio nella quale  queste  aree  sono  rilevate  nelle  classi  delle
superfici  artificiali  -  ambiente   urbanizzato,   definite   anche
considerando oltre al grado di  trasformazione  del  territorio,  «la
presenza di particolari tessuti storici o  con  particolari  qualita'
naturalistica o geomorfologia  individuati  con  altre  tipologie  di
paesaggio»; 
  Valutato che, la suddetta qualificazione e le  relative  previsioni
normative di cui all'art. 27, peraltro al momento non cogenti, stante
l'assenza di provvedimento  dichiarativo,  consentendo  categorie  di
interventi   edilizi   che    potrebbero    di    fatto    modificare
irrimediabilmente proprio gli aspetti di pregio, oggetto di interesse
per questo Ministero, non risultano sufficientemente adeguate  ne'  a
rappresentare  le  specifiche  peculiarita'  del  tessuto  urbano  in
argomento ne' a garantirne un'adeguata tutela; 
  Considerato che la valenza paesaggistica prevalente riconosciuta al
«complesso urbano» in questione, consiste nel valore  testimoniale  -
che esso  riveste  e  che  lo  rende  chiaramente  distinguibile  dal
contesto circostante - rappresentativo dell'idea di sviluppo urbano e
di organizzazione della citta'  ispirato  al  modello  della  «citta'
giardino» (gia'  presente  nel  PRG  del  1909  e  in  seguito  nella
«Variante» del 1926, e poi confermato nelle previsioni programmatiche
del PRG del  1931),  modello  sulla  base  del  quale  si  e'  andato
definendo un impianto costituito da morfo-tipologie a bassa  e  media
densita', con tipologie edilizie ricorrenti (villa, villino,  villino
signorile,  villini  a  schiera,  edifici  in  linea,   palazzine   e
palazzetti signorili),  inserite  in  un  calibrato  e  ben  definito
disegno degli spazi pubblici, e un articolato sistema di  aree  verdi
sia interne - di pertinenza degli edifici (giardini, corti e  parchi)
- che esterne agli isolati (spazi pubblici caratterizzati  da  piazze
verdi, viali alberati, ecc.); Con cio'  configurandosi  quale  citta'
pensata a «complemento» del sistema delle ville storiche lungo la via
Nomentana e tessuto residenziale di qualita' che riveste un ruolo  di
graduale transizione verso le parti piu' propriamente «di espansione»
costituite da tipologie edilizie piu' intensive,  la  cui  percezione
complessiva  e'  garantita  dall'integrita'  delle  visuali   e   dal
rilevante valore scenico delle quinte urbane  sia  in  corrispondenza
dei nodi che lungo le direttrici di impianto; 
  Preso atto che alcuni edifici e parti di tessuto omogeneo  inseriti
all'interno  del  «complesso  urbano»  di  interesse   sono   inoltre
perimetrati  nell'elaborato  gestionale  denominato  «Carta  per   la
qualita'» del Nuovo piano regolatore generale di Roma (NPRG); 
  Constatato che l'attuale quadro  normativo  sia  paesaggistico  che
urbanistico vigente  consente,  con  riguardo  all'ambito  urbano  di
interesse, livelli di trasformazione spesso non adeguati ai valori in
esso riconoscibili e considerati meritevoli di tutela; 
  Ritenuto, al fine di assicurare  il  necessario  coordinamento  del
presente dispositivo con la struttura del  PTPR  e  tenuto  conto  di
quanto segnalato nel parere della Regione Lazio prot. n. 508436 del 2
luglio  2019,  che  il  complesso  urbano  individuato  dal  presente
provvedimento debba  intendersi  piu'  opportunamente  ascritto  alla
tipologia dei paesaggi di  cui  all'art.  29  delle  norme  del  PTPR
«Paesaggio dei  centri  e  nuclei  storici  con  relativa  fascia  di
rispetto», e che tuttavia, per la sua peculiarita', rappresentata dai
caratteri identitari degli edifici unitamente alle relazioni che essi
stessi instaurano fra di loro e con  lo  spazio  urbano  circostante,
riferibile  in  particolare  alla   «citta'   storica   di   impianto
otto-novecentesco»  necessiti  della  definizione  di  una  specifica
disciplina d'uso che e' contenuta nel presente provvedimento; 
  Considerato  che  i  confini   dell'area   oggetto   del   presente
provvedimento, riportati su cartografia  CTR  in  scala  1:5.000  con
riferimento ai tracciati viari e/o alle parti di tessuto identificate
con i relativi riferimenti catastali (NCEU foglio e particella), sono
quelli di seguito specificati: 
    il perimetro ha inizio al  f.  574  da  corso  Trieste  lungo  il
confine su strada delle particelle 184,  170  (cfr.  dettaglio  «A»),
prosegue nel f. 575,  costeggiando  gli  edifici  lungo  strada  fino
all'incrocio con via Dalmazia, l'attraversa,  e  prosegue  lungo  via
Dalmazia costeggiando la particella 83  in  direzione  di  via  delle
Alpi. Prosegue all'interno di una porzione di tessuto nel medesimo f.
575, lungo il confine delle particelle nn. 87, 275, 86, 85, 74,  382,
65, 38, 338, 71, 70, 69, 77, 289, 288, 80, 289,  79  (cfr.  dettaglio
«B»); attraversa corso Trieste e prosegue al f. 575 lungo via Tovelo,
alla fine della quale prosegue lungo il confine delle particelle  nn.
145, 146, 219, 148, 149, 150,  215,  207,  42  fino  ad  attraversare
nuovamente via Dalmazia (cfr. dettaglio  «B»).  Prosegue  al  f.  575
lungo via Dalmazia e piazza Dalmazia e lungo via Arno fino alla part.
225 inclusa e si dirige all'interno di una porzione di tessuto al  f.
575 lungo il confine delle particelle nn. 227, 228,  243,  244,  246,
135, 134, 133, 132, continua su lungo il  confine  di  via  Levico  e
rientra all'interno di un'altra porzione di tessuto lungo il  confine
delle particelle nn. 334, 25, 329, 336, 23 e 22, fino ad intercettare
via Ombrone sulla quale prosegue fino all'incrocio con via Arno (cfr.
dettaglio «C»). Prosegue lungo tutta via Arno fino a via Tagliamento,
e da  questa  continua  fino  a  via  Adige,  percorrendola  fino  ad
attraversare via Tronto. Prosegue lungo via Tronto fino via Chiana, e
la percorre fino a via Fucino. Prosegue su via Fucino fino  a  piazza
Sabazio. Prosegue all'interno di una porzione di tessuto  al  f.  572
lungo il confine delle particelle  nn.  215,  510,  214  e  21  (cfr.
dettaglio «D») fino a via Volsino. Prosegue per via Volsino lungo  il
confine delle particelle 21  e  A  fino  a  ricomprendere  piazza  S.
Saturnino  e  proseguendo  lungo   tutta   via   Piediluco   fino   a
ricomprendere piazza Ledro. Prosegue lungo via Ufente  fino  a  corso
Trieste. Prosegue su corso Trieste al foglio 572 per il tratto  lungo
il confine  delle  particelle  nn.  34,  38,  37  e  200  e  prosegue
all'interno del tessuto lungo il confine delle particelle nn.  211  e
38 fino a via Sabazio (cfr. dettaglio «E»). Prosegue per un tratto di
via Sabazio al foglio 572 fino a  via  Topino  e  riscende  lungo  la
medesima via Topino includendo le particelle 305 e 46 di cui segue il
confine (cfr. dettaglio  «E»)  fino  a  giungere  su  corso  Trieste.
Prosegue risalendo su via Topino e poi  all'interno  del  tessuto  al
foglio f. 572 - parallelamente a corso Trieste  -  lungo  il  confine
delle particelle nn. 58, 197, 60, 62, 187 prosegue per un  tratto  di
via Lambro lungo il confine  delle  particelle  nn.  187,  52  e  56,
attraversa via Lambro e prosegue lungo il  confine  delle  particelle
nn. 254 e 265 fino a via Chiana (cfr. dettaglio «F»). Attraversa  via
Chiana e prosegue lungo il confine delle particelle nn. 312 e  213  e
poi parallelamente a corso Trieste all'interno del tessuto al f.  574
lungo il  confine  delle  particelle  nn.  318,  323,  324,  12  fino
all'incrocio  via  Adige  -  corso  Trieste  (cfr.  dettaglio   «G»).
Attraversa corso Trieste includendo piazza Trasimeno e prosegue lungo
via Sebenico fino a  via  Malta,  percorrendola  fino  a  via  Trau'.
Prosegue all'interno del tessuto al f. 574  lungo  il  confine  della
particella n.  38  fino  a  via  Corsica  (cfr.  dettaglio  «H»)  che
attraversa. Prosegue su via Corsica fino a via degli Appennini, e  la
percorre fino ad attraversare viale Pola. Prosegue lungo  viale  Pola
fino a via Nomentana. Continua  lungo  via  Nomentana  fino  a  Villa
Paganini e lungo tutto il confine di  quest'ultima  intercettando  le
particelle nn. 150, 103, 110, 142, 140, 139, 138, 137, 136, 135, 134,
133, 132 e su via della Fontana fino a via Nomentana (cfr.  dettaglio
«I»). Prosegue per un tratto di via Nomentana  fino  ad  attraversare
via Zara. Prosegue lungo via Zara e si dirige all'interno del tessuto
al f. 574 lungo il confine delle particelle 170, XXX 178, 185  e  184
per chiudere il perimetro nuovamente su corso Trieste (cfr. dettaglio
«L»). 
  La perimetrazione riguarda un ulteriore ambito del  tessuto  urbano
definito con riferimento ai tracciati viari e/o alle parti di tessuto
identificate tramite riferimento catastale (NCEU foglio e particella)
come di seguito descritta: da via Bolzano al f. 573  corre  lungo  il
confine delle particelle nn. 180, 228, 229, 227, 336, 337, 241,  338,
339, 241, 23, 195, 208, 196, 62, 197, 69, 191, 73 e 155  fino  a  via
Nomentana (cfr. dettaglio «M»). Prosegue su  via  Nomentana  fino  ad
attraversare viale Gorizia, che risale, per poi dirigersi all'interno
del tessuto al f. 573 lungo il confine delle particelle nn.  91,  94,
90, 89, 87 e 120 fino a via Giulio Alberoni, prosegue ancora lungo il
confine delle particelle nn. 183, 139, 122, 124 123, 225(?) e 84 fino
a ricongiungersi su viale Gorizia lungo la quale prosegue fino a  via
S. Marino (cfr. dettaglio «N»). Prosegue lungo tutta  via  S.  Marino
fino a  via  Monfalcone,  dalla  quale  poi  prosegue  prima  su  via
Tarvisio, e poi su  via  Parenzo.  Percorre  tutta  via  Bolzano  per
chiudere all'incrocio con piazza S. Costanza. 
  Ritenuto di poter procedere con l'accoglimento parziale  di  alcune
delle  osservazioni  formulate  dall'Associazione  Verdi  ambiente  e
societa' Onlus (V.A.S.) circolo territoriale di  Roma,  dal  comitato
«Salviamo Villa Paolina di Mallinckrodt» ed  approvate  dal  Comitato
nella seduta del 27 novembre 2019, nonche'  di  poter  procedere  con
l'accoglimento parziale di alcune delle  osservazioni  formulate  dal
Dipartimento  programmazione  e  attuazione   urbanistica   Direzione
pianificazione generale di Roma Capitale, cosi' come  indicato  dalla
Soprintendenza speciale ABAP di  Roma  nelle  note  gia'  richiamate,
provvedendo di conseguenza a modificare  i  documenti  relativi  alla
dichiarazione  di  notevole  interesse  pubblico  come   di   seguito
indicato, con riferimento ai rispetti  paragrafi  e  sotto  paragrafi
individuati nella Proposta: 
    denominazione - «Dichiarazione di notevole interesse pubblico del
'complesso urbano, rappresentativo dell'idea  di  «citta'  giardino»,
all'interno dei quartieri Nomentano e Trieste della citta' di  Roma',
ai sensi dell'art. 136, comma 1, lettera c,  decreto  legislativo  n.
42/2004» viene modificato in  «Dichiarazione  di  notevole  interesse
pubblico del 'complesso urbano, rappresentativo dell'idea di  «citta'
giardino» nella citta' di Roma, lungo la direttrice  di  impianto  di
corso Trieste', ai sensi dell'art. 136, comma 1, lettera  c,  decreto
legislativo n. 42/2004»; 
    individuazione 
      1 descrizione  generale  del  complesso  urbano  oggetto  della
dichiarazione: 
        comma  1,  vengono  eliminate  le  parole  «all'interno   dei
quartieri Nomentano e Trieste» e sostituite con «lungo la  direttrice
di impianto di corso Trieste»; 
        commi 3 e 7, «largo Trasimeno» e «piazzale Trasimeno» vengono
sostituiti con «piazza Trasimeno»; 
      2 motivazioni della tutela: 
        il comma 7  «Alcuni  edifici  e  parti  di  tessuto  omogeneo
all'interno  del  ‹complesso  urbano›  di  interesse   sono   inoltre
perimetrati nell'elaborato gestionale ‹Carta per la qualita› del NPRG
di Roma, strumento integrativo delle Norme  tecniche  di  attuazione,
finalizzato a indirizzare il percorso conoscitivo e progettuale degli
interventi in coerenza con  i  caratteri  di  valore  riconosciuti.»,
viene  modificato  in  «Gli  edifici  e  parti  di  tessuto  omogeneo
all'interno del  ‹complesso  urbano›  d'interesse,  fanno  parte  dei
tessuti T4, T5, T7 della ‹Citta' storica›  cosi'  come  definiti  dal
NPRG di Roma (elaborato  prescrittivo  ‹Sistemi  e  regole›)  e  sono
perimetrati nel suo elaborato  gestionale  ‹Carta  per  la  qualita›,
strumento integrativo delle norme tecniche di attuazione, finalizzato
a indirizzare il percorso conoscitivo e progettuale degli  interventi
in coerenza con i caratteri di valore  riconosciuti  (caratteri  tipo
morfologici, rapporto fra  i  tracciati,  conformazione  e  dinamiche
dell'edificato, ecc.).»; 
      3  Esatta  perimetrazione  e  individuazione  cartografica  del
complesso urbano oggetto della dichiarazione: 
        comma 1, dopo «figura 1» viene  aggiunto  «Perimetrazione  su
base CTR e sistema delle tutele vigente»; 
    disciplina di tutela 
      2 obiettivi generali di tutela 
        comma 1, dopo «citta' giardino» viene eliminato  «all'interno
dei quartieri Nomentano e Trieste di Roma»; 
        comma  2,  dopo  «figura  3»   viene   aggiunto   «Invarianti
identitarie: morfo-tipologie» e dopo «figura 4» viene aggiunto «Mappa
delle unita' di paesaggio»; 
      3 Prescrizioni d'uso 
        comma 1, dopo «edifici» viene eliminato «di rilevante  valore
storico-architettonico e testimoniale»; 
        3.2 Morfologie urbane e tipologie architettoniche; 
        all'interno delle morfo-tipologie «A», «B1» e  «C»  punto  2)
dopo «aperture esterne»  viene  eliminato  «ivi  comprese  vetrine  e
dispositivi di protezione delle attivita' economiche». 
  Considerato l'obbligo, da  parte  del  proprietario,  possessore  o
detentore a qualsiasi titolo degli immobili ricompresi nelle aree  di
cui  sia  stato  dichiarato  il  notevole  interesse   pubblico,   di
presentare alla regione o all'ente da essa delegato la  richiesta  di
autorizzazione di cui all'art. 146 del decreto legislativo n. 42/2004
riguardo a qualsiasi intervento di modifica dello stato dei luoghi; 
  Visto, considerato e ritenuto tutto quanto sopra riportato; 
 
                              Decreta: 
 
    «l'ambito urbano» sito  nel  II  Municipio  del  Comune  di  Roma
Capitale (RM) identificato come  'Complesso  urbano,  rappresentativo
dell'idea di  «citta'  giardino»  nella  citta'  di  Roma,  lungo  la
direttrice di impianto di  corso  Trieste'  compreso  nella  presente
dichiarazione, meglio indicato in premessa e' dichiarato di  notevole
interesse pubblico ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 1,
lettera c, decreto legislativo n. 42/2004 «Codice dei beni  culturali
e del paesaggio», rimane sottoposto a tutte le disposizioni contenute
nel predetto decreto legislativo; 
    ai fini del coordinamento con il PTPR, il  perimetro  dell'ambito
urbano di cui al presente provvedimento deve intendersi ascritto alla
tipologia dei paesaggi di  cui  all'art.  29  delle  norme  del  PTPR
«Paesaggio dei  centri  e  nuclei  storici  con  relativa  fascia  di
rispetto»; 
    nell'area perimetrata dichiarata di notevole interesse  pubblico,
come specificata  nell'allegato  A,  parte  integrante  del  presente
provvedimento,  ai  sensi  dell'art.  140,  comma  2,   del   decreto
legislativo  n.  42/2004   vige   la   disciplina   d'uso   contenuta
nell'allegato B - «Relazione generale e disciplina di tutela»,  parte
integrante  del  presente  provvedimento,  intesa  ad  assicurare  la
conservazione dei valori espressi nel complesso urbano considerato. 
  La citata disciplina di cui al presente  provvedimento  sostituisce
pertanto, nell'area perimetrata, le  corrispondenti  norme  del  PTPR
della  Regione  Lazio  del  quale  costituisce,  al  contempo,  parte
integrante ai sensi dell'art. 143, comma 1, lettera b) del codice,  e
non suscettibile «di rimozioni o modifiche nel corso del procedimento
di redazione o revisione» del succitato PTPR. 
  Sono parte integrante del presente decreto i seguenti elaborati: 
    allegato A - «Esatta perimetrazione e individuazione cartografica
del complesso urbano oggetto della dichiarazione»; 
    allegato B - «Relazione generale e disciplina di tutela»; 
    allegato C - «Elaborati cartografici»; 
    allegato D - «Rilievo fotografico». 
  La  documentazione  sopraelencata  e'  consultabile  sui  siti  web
istituzionali del Ministero per i beni e le attivita' culturali e per
il turismo. 
  Il presente decreto e' pubblicato nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica italiana e nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio ai
sensi dell'art. 140, comma 3 del decreto legislativo n. 42/2004. 
  Ai sensi e per gli effetti dell'art.  141,  comma  4,  del  decreto
legislativo n. 42/2004,  la  Soprintendenza  speciale  ABAP  di  Roma
provvedera' alla trasmissione al Comune  di  Roma  del  numero  della
Gazzetta Ufficiale contenente  il  presente  decreto,  unitamente  ai
relativi allegati, ai fini dell'adempimento, da  parte  del  suddetto
comune, di quanto prescritto dall'art.  140,  comma  4  del  medesimo
decreto legislativo. 
  La Soprintendenza speciale ABAP di Roma vigilera'  sull'adempimento
da parte del comune, dandone comunicazione alla Direzione generale. 
  Avverso il presente  decreto  e'  ammesso  ricorso  giurisdizionale
avanti al  T.A.R.  competente,  secondo  le  modalita'  di  cui  agli
articoli 29 e seguenti del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104,
ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato ai sensi dell'art. 8
e seguenti del decreto del Presidente della  Repubblica  24  novembre
1971, n. 1199, rispettivamente entro  sessanta  e  centoventi  giorni
dalla data di notifica della presente dichiarazione. 
 
    Roma, 8 gennaio 2020 
 
                                       Il direttore generale: Galloni