MINISTERO DELLA CULTURA

DECRETO 8 agosto 2022 

Dichiarazione di notevole interesse pubblico di aree site nel  Comune
di Fiumicino. (22A05898) 
(GU n.244 del 18-10-2022)

 
                      LA COMMISSIONE REGIONALE 
          per la tutela del patrimonio culturale del Lazio 
 
  Visto il decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368:  «Istituzione
del Ministero per i beni e le attivita' culturali, a norma  dell'art.
11 della legge 15 marzo 1997, n. 59»,  come  modificato  dal  decreto
legislativo 8 gennaio 2004, n. 3: «Riorganizzazione del Ministero per
i beni e le attivita' culturali, ai sensi dell'art. 1 della  legge  6
luglio 2002, n. 137»; 
  Visto il decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001 e  successive
modificazioni    ed    integrazioni,    recante    «Norme    generali
sull'ordinamento del lavoro delle amministrazioni pubbliche»; 
  Visto il decreto legislativo  n.  3  dell'8  gennaio  2004  recante
«Riorganizzazione del Ministero per i beni e le attivita'  culturali,
ai sensi dell'art. 1 della legge n. 137 del 6 luglio 2002»; 
  Visto il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.  42  e  successive
modificazioni ed integrazioni: «Codice per i  beni  culturali  ed  il
paesaggio», ai sensi dell'art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica n. 91 del 2 luglio
2009 recante «Regolamento recante modifiche ai decreti  presidenziali
di  riorganizzazione  del  Ministero  per  i  beni  e  le   attivita'
culturali»; 
  Vista la legge n. 71 del 24 giugno 2013  recante  «Istituzione  del
Ministero per i beni e le attivita' culturali e del turismo»; 
  Visto  il   decreto   ministeriale   27   novembre   2014   recante
«Articolazione degli uffici dirigenziali di livello non generale  del
Ministero per i beni e le attivita' culturali e del turismo»; 
  Visto il d.d. 20 marzo 2015, a firma del Segretariato regionale del
Ministero per i beni e le attivita' culturali e per il turismo per il
Lazio, con cui e' stata istituita la  Commissione  regionale  per  la
tutela del patrimonio culturale del Lazio; 
  Visti gli atti e le  connesse  decisioni  assunte  in  merito  alle
procedure di tutela architettonica, archeologica,  storico-artistica,
archivistica e  paesaggistica  dalla  Commissione  regionale  per  la
tutela del patrimonio culturale  del  Lazio,  cosi'  come  contenute,
redatte ed approvate nei verbali delle  riunioni  decisorie  tenutesi
nel periodo intercorrente tra il 28 aprile 2015 ed il 22 giugno 2022; 
  Visto il decreto del 23 gennaio 2016, n. 44, «Riorganizzazione  del
Ministero dei beni e delle attivita' culturali  e  del  turismo»  che
prevede l'istituzione delle Soprintendenze archeologia e belle arti e
paesaggio, in vigore dall'11 luglio 2016; 
  Visto  il  decreto-legge  n.  86  del  12   luglio   2018   recante
«Disposizioni urgenti in materia di riordino delle  attribuzioni  del
Ministero dei beni e delle attivita' culturali e  del  turismo  delle
politiche agricole alimentari e forestali  e  dell'ambiente  e  della
tutela del territorio e del mare, nonche' in materia  di  famiglia  e
disabilita'»; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  19
giugno 2019,  n.  76,  recante  «Regolamento  di  organizzazione  del
Ministero per i beni  e  le  attivita'  culturali,  degli  uffici  di
diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente  di
valutazione della performance»; 
  Visto il  decreto-legge  n.  104  del  21  settembre  2019  recante
«Disposizioni urgenti per il  trasferimento  di  funzioni  e  per  la
riorganizzazione dei Ministeri per i beni e le  attivita'  culturali,
delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo  (...)»,
e in particolare l'art. 1; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  n.  169
del 2 dicembre  2019,  recante  «Regolamento  di  organizzazione  del
Ministero della cultura, degli uffici  della  diretta  collaborazione
del Ministro  e  dell'Organismo  indipendente  di  valutazione  della
performance» a norma dell'art.  16,  comma  4  del  decreto-legge  24
aprile 2014, n. 66,  convertito  con  modificazioni  dalla  legge  23
giugno 2014, n. 89, a norma dell'art. 1, comma  404  della  legge  27
dicembre 2006, n. 296, come modificato  dal  decreto  del  Presidente
della Repubblica 2 luglio 2009, n. 91; 
  Visto il D.S.G. n. 204 del 21 aprile 2020 di conferimento al  dott.
Leonardo Nardella dell'incarico di funzione dirigenziale  di  livello
non generale di direzione del Segretariato  regionale  del  Ministero
per i beni e le attivita' culturali e per il turismo per il Lazio, ai
sensi dell'art. 19, comma 5 del decreto legislativo  n.  165  del  30
marzo 2001; 
  Visto il decreto-legge n. 22 del  1°  marzo  2021,  convertito  con
modificazioni  dalla  legge  n.  55  del  2  aprile   2021,   recante
«Disposizioni urgenti in materia di riordino delle  attribuzioni  dei
Ministeri», e in particolare l'art. 6,  comma  1,  con  il  quale  il
Ministero per i beni e le attivita' culturali e  per  il  turismo  e'
ridenominato «Ministero della cultura»; 
  Visto il d.d. n. 39 del 4  marzo  2021  a  firma  del  Segretariato
regionale del Ministero della cultura per il Lazio, con cui e'  stata
modificata la composizione della Commissione regionale per la  tutela
del patrimonio  culturale  del  Lazio,  in  ottemperanza  al  decreto
ministeriale n. 21 del 28 gennaio 2020; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  n.  123
del 24 giugno 2021  recante  «Regolamento  concernente  modifiche  al
regolamento di organizzazione  del  Ministero  della  cultura,  degli
uffici  di  diretta  collaborazione  del  Ministro  e  dell'Organismo
indipendente di valutazione della  performance»,  in  vigore  dal  30
settembre 2021; 
  Vista  la  deliberazione  della  giunta  comunale  del  Comune   di
Fiumicino  n.  101  del  4  luglio  2019,  recante  la  richiesta  al
MiC-DGABAP- Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la
Provincia di Viterbo e  per  l'Etruria  meridionale  di  attivare  la
procedura per la dichiarazione di notevole interesse  pubblico  quale
bene paesaggistico, ai sensi delle lettere  c)  e  d)  del  comma  1,
dell'art  136  del  decreto  legislativo  n.  42/2004  e   successive
modificazioni ed integrazioni della porzione del Comune di  Fiumicino
meglio specificata nella successiva proposta; 
  Vista la  proposta  denominata  «Aree  collinari  dell'Agro  Romano
settentrionale tra la via Aurelia e la via di Tragliatella» ai  sensi
degli articoli 136, comma 1, lettera c) e d) e 138, comma 3 e 141 del
decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e ss.mm.ii.e e  ss.mm.ii»,
comunicata dalla Soprintendenza archeologia, belle arti  e  paesaggio
per la Provincia di Viterbo e per l'Etruria meridionale  in  data  29
novembre 2021 con note prott. numeri 11507 e 11508, assunte agli atti
di questo ufficio con prott. numeri 8893 e 8918 del 30 novembre 2021,
e trasmessa al Comune di Fiumicino con i relativi allegati in data 12
gennaio 2022, per l'affissione all'albo  pretorio  per  i  successivi
novanta giorni; 
  Visto la  tav.  B23-373  del  PTPR  recante  i  beni  di  interesse
paesaggistico-archeologico  di   cui   all'elenco   riportato   nella
relazione generale che e' parte integrante del presente decreto; 
  Visto il decreto ministeriale del 15  dicembre  1955  recepito  dal
PTPR come cd 058_090; 
  Acquisito il parere della Regione Lazio sulla proposta  di  vincolo
in itinere in data 21 dicembre 2021, prot. n. 1061769, reso ai  sensi
dell'art. 138, comma 3, del sopracitato codice,  congiuntamente  alla
proposta della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per
la Provincia di Viterbo e per l'Etruria  meridionale  del  21  giugno
2022 prot. n. 8249, assunta agli atti con prot. 4745  del  21  giugno
2022; 
  Acquisite le osservazioni  del  Comune  di  Fiumicino  in  data  27
dicembre 2021, prot. 221085, recepite  congiuntamente  alla  proposta
della Soprintendenza archeologia,  belle  arti  e  paesaggio  per  la
Provincia di Viterbo e per l'Etruria meridionale del 21  giugno  2022
prot. n. 8249, assunta agli atti con prot. 4745 del 21 giugno 2022; 
  Acquisite  le  controdeduzioni  della  Soprintendenza  archeologia,
belle arti e paesaggio per la Provincia di Viterbo  e  per  l'Etruria
meridionale  in  data  29  dicembre  2021,  prot.   12925,   recepite
congiuntamente alla proposta della Soprintendenza archeologia,  belle
arti e  paesaggio  per  la  Provincia  di  Viterbo  e  per  l'Etruria
meridionale del 21 giugno 2022 prot. n. 8249, assunta agli  atti  con
prot. 4745 del 21 giugno 2022; 
  Considerato  che  la  citata  Soprintendenza  ha  provveduto   alla
trasmissione per  la  pubblicazione  sull'albo  pretorio  del  comune
interessato in data  12  gennaio  2022  e  alla  pubblicazione  della
notizia  dell'avvenuta  proposta   sui   seguenti   quotidiani:   «la
Repubblica» del 25 gennaio 2022, «Il Messaggero» del 27 gennaio 2022,
come previsto dall'art. 141,  comma  1  del  decreto  legislativo  n.
42/2004 e successive modificazioni ed integrazioni; 
  Viste  le  due  osservazioni  presentate  da  persone   fisiche   e
giuridiche di diritto privato ai sensi dell'art.  139,  comma  5  del
medesimo codice; 
  Viste le controdeduzioni  della  Soprintendenza  archeologia  belle
arti e paesaggio del 21 giugno 2022 prot. n. 8249, assunte agli  atti
con prot. 4745 del  21  giugno  2022,  in  merito  alle  osservazioni
presentate che escludono effetti favorevoli a revocare la proposta di
vincolo; 
  Vista la nota del Segretariato regionale del 6  luglio  2022  prot.
5053 con la  quale  si  comunicavano  alla  Direzione  generale  ABAP
osservazioni in merito alla procedura in oggetto e si  richiedeva  la
convocazione del Comitato tecnico scientifico  per  il  rilascio  del
parere ai sensi dell'art. 141, comma 2  del  decreto  legislativo  n.
42/2004 e successive modificazioni ed integrazioni; 
  Acquisito il parere di approvazione della Commissione regionale per
la tutela del patrimonio culturale del Lazio, ai sensi dell'art.  47,
comma 2, lettera b) del decreto  del  Presidente  del  Consiglio  dei
ministri n. 169 del 2 dicembre 2019, in sede  di  riunione  decisoria
convocata in via telematica dal 2 agosto 2022 al 4 agosto  2022  come
da relativo verbale; 
  Visto il parere del predetto Comitato tecnico  scientifico  per  il
paesaggio reso ai sensi dell'art. 141, comma 2 del codice, nel  corso
della seduta del 27 luglio 2022, di cui al verbale n. 16 del 5 agosto
2022, trasmesso dalla DG ABAP, Servizio V con nota dell'8 agosto 2022
prot. 29.478, assunto agli atti con prot. 6113 in pari data; 
  Considerato l'obbligo, da  parte  del  proprietario,  possessore  o
detentore a qualsiasi titolo degli immobili ricompresi nelle aree  di
cui  sia  stato  dichiarato  il  notevole  interesse   pubblico,   di
presentare alla regione o all'ente da essa delegato la  richiesta  di
autorizzazione di cui all'art. 146 del decreto legislativo n. 42/2004
e successive  modificazioni  ed  integrazioni  riguardo  a  qualsiasi
intervento che modifichi lo stato dei luoghi; 
  Considerato  che  l'area  oggetto  del  presente  provvedimento  di
dichiarazione di notevole interesse pubblico ricade  interamente  nel
territorio del Comune di Fiumicino (RM) ed e' contenuta nei  seguenti
confini: 
      sul lato ovest segue il Fosso Cupino  che  dopo  un  brevissimo
tratto coincide con il confine comunale e include le localita' Castel
Campanile - Castellaccio, Pizzo del Prete - Le Macchiozze e Sughere -
Quarticciolo; 
      sul lato nord continua a seguire il confine comunale, che curva
verso est e coincide in  gran  parte  con  il  tracciato  di  via  di
Tragliatella passando in prossimita' dell'omonimo borgo agricolo; 
      sul lato est continua a seguire il confine  comunale,  piegando
poi verso sud lungo il tracciato di via del  Casale  di  Sant'Angelo,
con cui coincide per lungo tratto, e quindi verso est  lungo  via  di
Tragliata, per poi procedere nuovamente verso sud lungo il corso  del
Rio Maggiore, affluente di destra del fiume Arrone, a  ridosso  della
localita' Quarto di Tragliata; 
      sul lato sud devia verso ovest fino  ad  arrivare  all'incrocio
con via del Casale di Sant'Angelo, proseguendo in direzione sud-ovest
fino  all'Autostrada  A12   Roma-Civitavecchia.   Percorrendo   lungo
quest'ultima il limite piega in direzione nord-ovest per poi  seguire
il tracciato di via di Castel  Campanile  verso  sud,  per  un  breve
tratto, e della SS1 via Aurelia nuovamente verso  nordovest,  fino  a
ricongiungersi con il Fosso Cupino; 
  Ritenuto che detta area, delimitata  come  nell'unita  planimetria,
presenta il notevole interesse pubblico di cui all'art. 136, comma 1,
lettera c) e d) del  decreto  legislativo  n.  42/2004  e  successive
modificazioni ed integrazioni, per i motivi indicati  nella  nota  di
avvio  di  codesto  procedimento  da   parte   della   Soprintendenza
archeologia, belle arti e paesaggio per la Provincia di Viterbo e per
l'Etruria meridionale del 21 giugno 2022 prot. n. 8249, assunta  agli
atti con prot. 4745 del 21 giugno 2022: 
  «La proposta di vincolo denominata «Aree collinari dell'Agro Romano
settentrionale» interessa un'area di circa 5.000 ettari  compresa  in
gran parte tra il confine comunale (a ovest e a nord), via del Casale
di  Sant'Angelo  e  il  Rio  Maggiore  (a  est),   l'Autostrada   A12
Roma-Civitavecchia e  la  via  Aurelia  (a  sud).  Tale  porzione  di
territorio e' attraversata longitudinalmente dai  tracciati  stradali
di via di Castel Campanile e  via  del  Casale  di  Sant'Angelo,  che
collegano la SS1 via Aurelia a sud a via di Tragliatella a  nord.  Il
paesaggio e' formato da un pianoro  vulcanico  caratterizzato,  nella
parte settentrionale, da rilievi collinari di modesta altimetria (150
m s.l.m.), che degradano dolcemente verso la piana di Maccarese (30 m
s.l.m.), e da profonde incisioni in corrispondenza del fitto reticolo
idrografico. L'area e' attraversata dal Fosso delle  Cascate  con  le
sue ramificazioni e dal Fosso Tre Denari, mentre il Fosso Cupino e il
Rio Maggiore, rispettivamente ad ovest e ad est dell'area di  vincolo
coincidono con il perimetro di confine. Gli alvei dei suddetti  corsi
d'acqua scorrono all'interno di forre profonde 40-50 m, con  versanti
fittamente vegetati, che rappresentano un  elemento  peculiare  della
morfologia dell'area in oggetto,  oltre  a  costituire  un  rilevante
aspetto caratteristico del  paesaggio  e  dell'ambiente  naturale.  I
terreni sono per la gran parte destinati a  colture,  prevalentemente
seminativi e pascoli, sul territorio sono  inoltre  presenti,  seppur
con  estensione  limitata  rispetto  ai  cereali,  oliveti,  vigneti,
frutteti e prati avvicendati per l'alimentazione di bestiame,  mentre
lembi  di  zone  boschive  con  specie  mediterranee  e  caducifoglie
sub-montane sopravvivono lungo i principali corsi d'acqua e  lungo  i
fianchi scoscesi dei pianori collinari. 
  Nella tavola A del P.T.P.R. (F.373, tav. A23, elaborato 9) la quasi
totalita' di queste aree e' identificata quale «paesaggio agrario  di
rilevante valore» e «paesaggio  agrario  di  valore»,  mentre  estese
frange di «paesaggio naturale» e «paesaggio naturale di  continuita'»
insistono  in  corrispondenza  dei  corsi  d'acqua.   Il   «paesaggio
dell'insediamento storico diffuso» identifica  un'area  in  Localita'
Statua con i suoi casali, mentre  molto  piccole  sono  le  parti  di
«paesaggio degli insediamenti urbani», «paesaggio degli  insediamenti
in evoluzione» e «paesaggio naturale di continuita'». 
  Nella tavola B del P.T.P.R. (F.373, tav. B23, elaborato 10)  l'area
ricomprende i vincoli ricognitivi di piano «Aree agricole identitarie
della campagna romana e delle bonifiche agrarie», ai sensi  dell'art.
134, comma 1, lettera c) del decreto legislativo n. 42/2004, relativi
alla Valle del fiume Arrone e del Fosso di  Santa  Maria  di  Galeria
(allegato F1A - tavola d) e alla Valle del Rio Palidoro e  del  Fosso
delle   Cascate   (allegato   F1A   -   tavola    e).    I    vincoli
archeologico-paesaggistici presenti sono costituiti  da  due  antichi
percorsi circa nord-sud, che fin da epoca  preistorica  collegano  il
litorale laziale con il distretto del lago di Bracciano, e dai  resti
degli insediamenti a carattere rustico lungo di  questi.  Per  quanto
concerne i vincoli gia' insistenti nell'area  o  ad  essa  limitrofi,
tale proposta: a) si  affianca  con  il  lato  sud-est  al  borgo  di
Torrimpietra gia' vincolato con decreto ministeriale  del  22  maggio
1985 «Dichiarazione di notevole  interesse  pubblico  della  zona  di
Torrimpietra e Macchia della Signora in Comune di Roma», recepito  in
P.T.P.R. come cd058_123; b) si affianca, in localita' Statua, al sito
occupato dalla antica  Statio  della  via  Aurelia,  ricordata  dagli
antichi Itinerari stradali con il nome di Ad  Turres,  vincolata  con
decreto ministeriale 15 aprile  1970;  c)  in  localita'  Casale  del
Castellaccio ricomprende un  complesso  archeologico,  costituito  da
«una tagliata viaria con un annesso sistema di canalizzazione idrica,
una contigua necropoli etrusca di tombe a camera e a fossa rimasta in
uso fino alla media eta' repubblicana, una villa rustico-residenziale
di epoca romana con apprestamenti  produttivi,  una  fornace  per  la
calce ricavata nel banco tufaceo in eta' proto-imperiale  nonche'  un
piccolo sepolcreto sviluppatosi lungo la strada tra il I e il II sec.
d.C.», sottoposto a vincolo  archeologico  con  decreto  ministeriale
rep. n. 65/2013 del 19 luglio 2013; d) in localita'  Palidoro,  parte
dell'antica  Tenuta  di  Torre  in  Pietra,  ricomprende  «[...]   un
complesso di giacimenti, ricchi di fauna fossile,  di  industria  del
Paleolitico superiore e di ceramica e sotto quello piu'  alto  di  un
livello del neolitico medio di  alto  interesse  scientifico  [...]»,
vincolato  con  decreto  ministeriale  del  22  giugno  1955;  e)  in
prossimita'  della   sopradetta   area   ricomprende   un   complesso
archeologico, costituito da  «resti  di  una  villa  romana  di  eta'
imperiale (I - II sec.  a.C.)  di  cui  sono  visibili  frammenti  di
muratura, una cisterna romana in opus coementicium, tegole, intonaci,
pavimenti in cotto e a mosaico,  marmi  bianchi  e  colorati  [...]»,
vincolato con  decreto  ministeriale  del  24  novembre  1972;  f)  a
sud-ovest  ricomprende  la  Pineta  di  Statua  di  cui  al   decreto
ministeriale  del  15  dicembre  1955,  recepita  in   P.T.P.R   come
ab058_090. L'area, per la maggior parte integra dal  punto  di  vista
ambientale-paesaggistico,   e'   ricca   di   giacimenti    culturali
disseminati nell'intera estensione qui perimetrata,  che  comprendono
preesistenze di epoca arcaica e romana e strutture architettoniche  a
carattere rurale che vanno dal tardo Medioevo ai primi del Novecento.
Tutta l'area, inoltre, risulta  attraversata  da  percorsi  stradali,
databili per  la  maggior  parte  all'eta'  preromana  e  romana,  ma
riutilizzati in epoche  storiche  successive  dal  medioevo  fino  ai
giorni nostri. La straordinaria rilevanza culturale  e  paesaggistica
dell'area puo' essere articolata secondo tre  componenti  principali:
il tessuto archeologico  diffuso,  formato  da  siti  databili  dalla
preistoria al medioevo, alcuni dei quali sono stati, come detto, gia'
oggetto di vincoli puntuali imposti con decreto ministeriale  diretto
ai sensi della parte seconda del codice. Numerosi altri siti figurano
come «beni puntuali» o «lineari» nel  Piano  territoriale  paesistico
della Regione Lazio (tavola  B23);  la  permanenza  della  viabilita'
antica,  che,  seguendo  le  naturali  linee  di  penetrazione  verso
l'interno ed il  lago  di  Bracciano,  caratterizza  ancora  oggi  il
tessuto  insediativo,  perpendicolarmente  al  tracciato  della   via
Aurelia; i casali rurali: la continuita' dell'uso agricolo di  questo
territorio, documentato a partire da epoche remote sino ad  oggi,  ha
comportato il  mantenimento  delle  caratteristiche  di  bellezza  ed
armonia del paesaggio  rurale.  A  riprova  della  vetusta'  dell'uso
agricolo ininterrotto nel tempo va evidenziata, oltre  alla  presenza
di edifici di origine  romana  e  poi  medievale,  anche  quella  dei
numerosi   casali   agricoli   seicenteschi,   ancora   in   perfetta
leggibilita' urbanistico-paesaggistica e la presenza di  edifici  per
la conduzione agricola dei suoli di primo Novecento, riferibili  alla
grande bonifica agraria dell'Agro Romano. A testimonianza  di  quanto
sopra  descritto,  si  segnalano  in  particolare:    il  Borgo   di
Tragliata, situato a nord-est dell'area oggetto di proposta, sorge in
posizione prominente su di  uno  sperone  di  tufo.  Le  sue  origini
risalgono all'epoca etrusca e romana, e, di questo insediamento  sono
ancora visibili tratti di mura in blocchi e i caratteristici granai a
imbuto. Il castello, eretto tra il  IX  e  il  X  secolo,  aveva  una
funzione di difesa e di avvistamento ed era collegato visivamente con
altre  torri  circostanti,  come  la  vicina  Torre  del   Pascolaro;
l'edificio fu trasformato nel XVII secolo in casale ad uso  abitativo
ed agricolo, e mantiene tuttora  tale  configurazione;  la  localita'
Pizzo del Prete, caratterizzata da numerosi insediamenti produttivi e
abitativi cronologicamente collocabili dall'eta' arcaica (VII-VI sec.
a.C.)  all'eta'  medievale:  le  fonti  bibliografiche  e  d'archivio
indicano la presenza di necropoli con tombe a camera, tagliate viarie
arcaiche, strade basolate, insediamenti  produttivi  e  abitativi  di
epoca preistorica, etrusca, repubblicana, imperiale, altomedievale  e
medievale.  Le  presenze  archeologiche   piu'   note   della   zona,
localizzate su una castellina tufacea detta «Il Castellaccio», che si
affaccia sulla valle di Pizzo del Prete, sono riferibili ai  cospicui
resti dell'abitato medievale di Castel  Campanile  (116),  conosciuto
con il nome di «Castrum  Campanilis»,  che  ebbe  una  frequentazione
dall'XI ai primi anni del XV secolo - la menzione piu' antica  risale
al  1007,  su  una  pergamena  di  S.  Maria  in  via  Lata,  compare
l'attestazione dell'esistenza di un Fundus  Campaninus.  Dell'abitato
medievale   si   conservano   numerose   murature    relative    alle
fortificazioni del XII e XIII secolo, alla Rocca e ad un edificio  di
culto;  il  borgo  agricolo  di  Tragliatella,  la  frazione  piu'  a
settentrione del Comune di Fiumicino, dove l'Ente  Maremma  realizzo'
dal 1953 il piccolo borgo, sviluppato con pochi edifici posti intorno
ad una piazza con la fontana, che conserva ancora i caratteri  tipici
delle architetture rurali postbelliche; al centro  dell'area  oggetto
di vincolo campeggia la medievale Torre del Pascolaro, che con i suoi
quindici metri di  altezza  e'  posta  su  di  un  pianoro  di  forma
allungata, abitato sin dall'eta' del Bronzo. La  Torre,  che  compare
per la prima volta documentata nell'IGM  di  Vienna,  datata  dal  De
Rossi al XIII sec. in base alla  tecnica  costruttiva  in  blocchetti
irregolari di tufo, selce e frammenti  marmorei,  viene  identificata
con la torre denominata  «Forte  di  San  Giovanni»  raffigurata  nel
Catasto  Alessandrino.  E'  evidente,  pertanto,  che   le   numerose
emergenze  monumentali  e  archeologiche  attribuiscono  al  contesto
territoriale in questione ulteriori valenze di carattere testimoniale
in relazione alle  forme  di  antropizzazione  antica,  le  quali  si
coniugano mirabilmente con un paesaggio ancora integro.  L'importanza
dell'area   dal   punto   di   vista    storico,    archeologico    e
paesaggistico-naturalistico e' rimarcata  anche  nella  delibera  del
Comune di Fiumicino n. 101 del  4  luglio  2019  che,  unitamente  ad
associazioni   e   comitati   di   cittadini,   ritiene    necessaria
l'attivazione  di   un   provvedimento   finalizzato   a   preservare
l'identita' e le valenze di questi territori a nord  del  comune.  Si
ribadisce, infine,  che  l'area  interessata  dalla  proposta  appare
complessivamente omogenea per valori  paesaggistici,  riferibili  non
soltanto  ad  aspetti  naturali,  ma  bensi'  ad  un  connubio  ormai
consolidato nel tempo tra il costruito storico e l'ambiente  naturale
nel  quale  essi  insistono,  dove  i  fattori  di   rischio   e   di
vulnerabilita' sono stati finora molto limitati  e  hanno  portato  a
raffigurare  un  quadro  naturale  quasi  integro  degno  di   essere
tutelato,  recuperato  e  valorizzato.  L'apposizione  del   presente
vincolo sull'area intende salvaguardare  il  patrimonio  culturale  e
paesaggistico che la caratterizza, al fine di tutelare un  territorio
altrimenti destinato a subire la pressante antropizzazione -  aspetto
gia' ampiamente  evidente  nei  contermini  territori  di  Anguillara
Sabazia e Roma - nonche' la modificazione e l'alterazione di tutte le
componenti che definiscono e qualificano il  contesto  paesaggistico.
E' il caso, ad esempio, delle radicali mutazioni introdotte da  opere
talvolta foriere di importanti impatti, quali discariche  o  impianti
fotovoltaici a terra  areali  di  grandi  dimensioni,  opere  che  in
relazione al caso specifico e alle peculiarita' paesaggistiche  sopra
analizzate risulterebbero  difficilmente  riassorbibili,  ancor  piu'
considerate  le  condizioni  di  visibilita'  e   panoramicita'   che
caratterizzano  l'area.  Per  tutte  queste  motivazioni  tale   area
presenta tutti i requisiti per  essere  oggetto  di  una  studiata  e
corretta tutela che impedisca alle bellezze naturali e paesaggistiche
della  zona  in  questione   di   subire   alterazioni   di   degrado
irreversibile.»; 
 
                              Decreta: 
 
  Le aree site nel Comune di Fiumicino (RM), qualificate  come  «Aree
collinari dell'Agro Romano settentrionale», comprese  nella  proposta
di dichiarazione e meglio indicate in premessa,  sono  dichiarate  di
notevole interesse pubblico ai sensi e per gli effetti dell'art. 136,
comma 1, lettera c) e d) del decreto legislativo 22 gennaio 2004,  n.
42 e successive modificazioni  ed  integrazioni  e  rimangono  quindi
sottoposte a tutte le disposizioni di tutela contenute  nel  predetto
decreto legislativo. 
  Nelle aree in questione e' confermata l'attribuzione dei «paesaggi»
individuati dal P.T.P.R.,  confermando  e  condividendo  quanto  gia'
rappresentato nella tavola A 23-373 del citato  PTPR  che,  pertanto,
non  subisce  modifiche  essendo  ritenuto  congruo  con   i   valori
riconosciuti nella presente dichiarazione. L'area in oggetto  risulta
classificata  in:  «Paesaggio  naturale»,  «Paesaggio   naturale   di
continuita'», «Paesaggio agrario  di  rilevante  valore»,  «Paesaggio
agrario di valore» e «Paesaggio dell'insediamento  storico  diffuso»;
molto piccole sono le aree di «Paesaggio agrario di continuita'»,  di
«Paesaggio degli insediamenti in evoluzione» e  di  «Paesaggio  degli
insediamenti urbani». 
  Per tutte le classificazioni, dunque, si conferma la validita'  del
corpo normativo gia'  previsto  dal  P.T.P.R.  della  Regione  Lazio,
approvato con deliberazione di consiglio regionale n. 5 del 21 aprile
2021 e pubblicato nel BUR Lazio n. 56 del  10  giugno  2021,  le  cui
norme sono integrate come di seguito riportato. 
  All'interno dell'intera area definita dal presente provvedimento e'
fatto divieto di: 
      realizzare ulteriori nuove strade carrabili asfaltate  ad  alto
scorrimento; 
      eliminare  le  strade  interpoderali  e   i   tracciati   viari
secondari; 
      alterare i caratteri e le soluzioni costruttive  proprie  degli
alzati esterni e delle coperture dei casali censiti all'interno della
tavola 8, testimonianze rappresentative della storia del territorio e
di  quella  dell'edilizia  architettonica  rurale  dell'Agro  Romano,
compresi gli interventi di  demolizione  e  ricostruzione.  Dovranno,
pertanto, essere mantenuti gli intonaci e tutte le soluzioni tecniche
costruttive proprie dell'edilizia storica locale. E' fatto divieto di
sostituire gli intonaci con cappotti termici esterni  e,  per  quanto
concerne l'eventuale  installazione  di  pannelli  fotovoltaici,  gli
stessi dovranno essere integrati (incassati  e  non  sovrapposti)  al
manto di copertura e scelti del tipo opaco, non riflettente e a celle
colorate nella gradazione cromatica della stessa; 
      rimuovere o distruggere gli  antichi  fontanili  caratteristici
del paesaggio rurale; 
      eliminare le tradizionali recinzioni  dei  fondi  e  realizzare
nuove recinzioni che interferiscano con  la  continuita'  visiva  del
paesaggio. 
  Nelle aree classificate come Paesaggio agrario di rilevante valore,
Paesaggio agrario di valore  e  Paesaggio  dell'insediamento  storico
diffuso di cui agli articoli 25, 26 e 32 delle norme del P.T.P.R., e'
fatto divieto di: 
      realizzare discariche, impianti per lo stoccaggio, impianti per
il recupero,  impianti  per  il  trattamento  o  lo  smaltimento  dei
rifiuti, come definiti e  disciplinati  dal  decreto  legislativo  n.
36/2003   e   dal   decreto   legislativo   n.   152/2006,   compresi
autodemolitori (cfr. punto 4.8, tabella B, di ciascun «Paesaggio»); 
      installare impianti ad uso tecnologico (cfr. punti 6.2,  6.3  e
6.4  tabella  B,  di  ciascun   «Paesaggio»).   Si   specifica   che,
relativamente ai punti 6.3  e  6.4,  si  intendono  impianti  FER  in
generale:  fotovoltaici,  ivi  compresi  gli  agro-voltaici,  eolici,
geotermici, impianti a biomasse-biogas  e  centrali  termiche,  cosi'
come  classificati  nelle  Linee  guida  per  la  valutazione   degli
interventi relativi allo sfruttamento di fonti di energia rinnovabile
allegate al P.T.P.R. approvato nel 2021. E' quindi fatto salvo quanto
disposto ai punti 6.1, 6.5 e 6.6 qualora consentito  dalle  Nome  del
P.T.P.R. e, comunque, previa valutazione, in sede  di  autorizzazione
paesaggistica,  della  compatibilita'  con  la   salvaguardia   della
morfologia dei luoghi, delle  visuali,  dei  punti  di  vista  e  dei
percorsi  panoramici  e  dei   valori   riconosciuti   nel   contesto
paesaggistico. 
  Nelle aree perimetrate nella tav. B 23-373  del  P.T.P.R.  come  di
interesse archeologico (art. 134 comma 1 lettera b e c), di cui  agli
articoli 42 e 46 del PTPR e' fatto divieto di: 
      ogni modifica dello stato dei luoghi, ivi comprese  le  arature
profonde, gli scavi o  i  movimenti  di  terra  per  una  profondita'
superiore ai 50 cm, e' subordinata al preventivo parere  archeologico
della Soprintendenza ai sensi degli articoli 42 e 46 delle Norme  del
P.T.P.R.; 
      e' fatto divieto di  effettuare  qualsiasi  intervento  teso  a
modificare l'aspetto esteriore e interno di ambienti ipogei, cunicoli
e vie cave (tagliate). 
  Nelle aree perimetrate della tav. C  23-373  del  P.T.P.R.  i  beni
appartenenti al patrimonio naturale e culturale e azioni  strategiche
del P.T.P.R. sono integrati con quelli  riportati  nell'elaborato  n.
13 - Proposta  di  modifica  della  tavola  C:  beni  del  patrimonio
naturale e culturale e azioni strategiche del P.T.P.R., che e'  parte
integrante  del  presente  decreto.  Le  integrazioni  hanno   valore
esclusivamente descrittivo e non prescrittivo. 
  Si  conferma  la  validita',  nell'ambito  considerato  del   corpo
normativo dell'intero corpo normativo del  P.T.P.R.  per  quanto  non
modificato dal presente decreto. 
  Il  presente  provvedimento  sara'   pubblicato,   a   cura   della
Soprintendenza archeologia, belle arti e Paesaggio per  la  Provincia
di Viterbo e l'Etruria meridionale, nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica italiana e nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. 
  Le relazioni, la cartografia, le osservazioni e le  controdeduzioni
saranno consultabili integralmente sui siti informatici istituzionali
del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo. 
  La documentazione ufficiale  che  fa  parte  del  presente  decreto
comprende: 
      elaborato n. 01 - Relazione generale; 
      elaborato n. 02 - Descrizione dei confini - Individuazione  del
perimetro su fogli catastali: Comune di Fiumicino, fogli n. 147, 148,
149, 150, 151, 152, 153, 154, 155, 156, 157,  159,  160,  161  parte,
162, 163, 300 parte, 302 parte, 306, 307 parte, 308 parte, 311 parte; 
      elaborato n. 03 - Norme allegate al decreto di vincolo; 
      elaborato n. 04 - Documentazione fotografica; 
      elaborato n. 05 - Inquadramento territoriale su ortofoto; 
      elaborato n. 06 - Individuazione e perimetrazione dell'area  su
C.T.R.; 
      elaborato n. 07 - Perimetrazione dei fogli catastali su C.T.R.; 
      elaborato     n.     08 -     Localizzazione      dei      siti
archeologico-monumentali su C.T.R.; 
      elaborato n. 09 -  Individuazione  e  perimetrazione  dell'area
sulla tavola A: sistemi ed ambiti del paesaggio, del P.T.P.R.; 
      elaborato n. 10 -  Individuazione  e  perimetrazione  dell'area
sulla Tavola B: beni paesaggistici, del P.T.P.R.; 
      elaborato n. 11 -  Individuazione  e  perimetrazione  dell'area
sulla Tavola C: beni del patrimonio naturale  e  culturale  e  azioni
strategiche del P.T.P.R.; 
      elaborato n. 12 - Proposta di modifica  della  Tavola  B:  beni
paesaggistici, del P.T.P.R.; 
      elaborato n. 13 - Proposta di modifica della Tavola C: beni del
patrimonio naturale e culturale e azioni strategiche del P.T.P.R.; 
      elaborato  n.  14 -  Relazione  istruttoria:   osservazioni   e
controdeduzioni 
      verbale DGABAP n. 16 del 5 agosto 2022. Seduta Comitato tecnico
scientifico per il paesaggio del 27 luglio 2022. 
  La  documentazione   sopraelencata   e'   consultabile   sui   siti
informatici istituzionali del MiC. 
  La Soprintendenza  archeologia,  belle  arti  e  paesaggio  per  la
Provincia di Viterbo e per  l'Etruria  meridionale  provvedera'  alla
trasmissione al Comune di Fiumicino (Rm) del  numero  della  Gazzetta
Ufficiale  contenente  la  presente  dichiarazione,  unitamente  alla
relativa planimetria, ai fini dell'adempimento, da parte  del  comune
interessato, di quanto prescritto dall'art. 140, comma 4 del  decreto
legislativo n. 42/2004 e successive modificazioni ed integrazioni. 
  Avverso  il  presente  provvedimento  e'  ammessa  proposizione  di
ricorso giurisdizionale avanti al tribunale amministrativo  regionale
competente per territorio, a norma del decreto legislativo  2  luglio
2010, n. 104, ovvero ricorso straordinario al Capo  dello  Stato,  ai
sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24  novembre  1971,
n. 1199, rispettivamente entro sessanta e centoventi giorni dalla sua
pubblicazione. 
 
      Roma, 8 agosto 2022 
 
                                  Il Segretario regionale             
                          Presidente della Commissione regionale      
                     per la tutela del patrimonio culturale del Lazio 
                                         Nardella                     

 
                             __________ 
 
Avvertenza: 
    Il testo integrale del decreto, comprensivo di tutti gli allegati
e della planimetria, e' pubblicato sul sito web del  Ministero  della
cultura all'indirizzo www.beniculturali.it  nella  sezione  Avvisi  e
Circolari          www.beniculturali.it/avvisi          e          in
Amministrazione/Trasparente  e  sul  sito  web  della  Soprintendenza
archeologia belle arti e paesaggio per la Provincia di Viterbo e  per
l'Etruria                  meridionale                  all'indirizzo
http://archeologialazio.beniculturali.it/