PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - DIPARTIMENTO PER LA TRASFORMAZIONE DIGITALE

DIRETTIVA 23 gennaio 2025 

Direttiva  per  la  gestione  di  importi   residui   derivanti   dal
finanziamento degli avvisi pubblici a lump sum previsti dalle  misure
della M1C1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza. (25A01921) 
(GU n.75 del 31-3-2025)

 
                     IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO 
                    PER L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA 
                     E LA TRANSIZIONE ECOLOGICA 
 
  Visto l'art.  5  della  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  recante
«Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della  Presidenza
del  Consiglio  dei   ministri»   e   successive   modificazioni   ed
integrazioni; 
  Visto il decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n.  303,  recante
«Ordinamento della Presidenza del Consiglio  dei  ministri,  a  norma
dell'art.  11  della  legge  15  marzo  1997,  n.  59»  e  successive
modificazioni ed integrazioni; 
  Visto il decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n.  286,  recante
«Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di  monitoraggio
e  valutazione  dei   costi,   dei   rendimenti   e   dei   risultati
dell'attivita'  svolta  dalle  amministrazioni  pubbliche,  a   norma
dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59»; 
  Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante  «Norme
generali  sull'ordinamento   del   lavoro   alle   dipendenze   delle
amministrazioni   pubbliche»   e    successive    modificazioni    ed
integrazioni; 
  Visto il decreto legislativo  7  marzo  2005,  n.  82,  recante  il
«Codice dell'amministrazione digitale» e successive modificazioni  ed
integrazioni; 
  Vista la  legge  31  dicembre  2009,  n.  196,  recante  «Legge  di
contabilita'  e  finanza  pubblica»  e  successive  modificazioni  ed
integrazioni; 
  Vista la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante  «Disposizioni  per
la prevenzione e la repressione della corruzione  e  dell'illegalita'
nella  pubblica  amministrazione»  e  successive   modificazioni   ed
integrazioni; 
  Visto  il  decreto  legislativo  14  marzo  2013,  n.  33,  recante
«Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e
gli obblighi di pubblicita', trasparenza e diffusione  di  Presidenza
del Consiglio dei ministri, informazioni  da  parte  delle  pubbliche
amministrazioni» e successive modificazioni ed integrazioni; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  22
novembre  2010,  recante  «Disciplina  dell'autonomia  finanziaria  e
contabile della Presidenza del Consiglio dei ministri»  e  successive
modificazioni ed integrazioni; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  1°
ottobre 2012, recante «Ordinamento  delle  strutture  generali  della
Presidenza del Consiglio dei ministri» e successive modificazioni  ed
integrazioni; 
  Visto  il  decreto-legge  14  dicembre  2018,   n.   135,   recante
«Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le
imprese  e  per  la  pubblica   amministrazione»,   convertito,   con
modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12 e, in particolare,
l'art. 8, il quale, tra l'altro, prevede  che,  a  decorrere  dal  1°
gennaio 2020,  le  funzioni,  i  compiti  e  i  poteri  conferiti  al
Commissario  straordinario  per  l'attuazione  dell'Agenda   digitale
dall'art. 63 del decreto legislativo 26 agosto  2016,  n.  179,  sono
attribuiti al Presidente del Consiglio dei  ministri  o  al  Ministro
delegato, il quale li esercita con il supporto del  Dipartimento  per
la trasformazione digitale e che  il  Presidente  del  Consiglio  dei
ministri o il Ministro delegato esercita la vigilanza  nei  confronti
della  societa'  di  cui  al  comma  2  del  medesimo  art.   8   del
decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 13; 
  Visto il decreto del Segretario generale 24  luglio  2019,  recante
l'organizzazione  interna  del  Dipartimento  per  la  trasformazione
digitale, modificato  dal  decreto  del  Ministro  per  l'innovazione
tecnologica e la digitalizzazione 3 settembre 2020, registrato  dalla
Corte dei conti in data 21 settembre 2020, al n. 2159; 
  Viste l'Agenda digitale europea, che ha definito gli obiettivi  per
sviluppare l'economia e la cultura  digitale  in  Europa  nell'ambito
della strategia Europa 2020, e l'Agenda digitale italiana, con cui e'
stata  successivamente  elaborata   una   strategia   nazionale   per
raggiungere gli obiettivi indicati dall'Agenda europea; 
  Visto il decreto-legge  16  luglio  2020,  n.  76,  convertito  con
modificazione dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, recante  «Misure
urgenti per la semplificazione e l'innovazione  digitale»  (c.d.  «DL
semplificazioni»); 
  Visto  il  Piano  triennale  per   l'informatica   nella   pubblica
amministrazione 2024-2026, approvato con decreto del  Presidente  del
Consiglio dei ministri 12 gennaio 2024; 
  Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, recante  «Disposizioni
urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei  Ministeri»  e,
in particolare, l'art. 8, concernente le attribuzioni  al  Presidente
del Consiglio dei ministri delle funzioni in materia  di  innovazione
tecnologica  e  transizione  digitale  e  l'istituzione,  presso   la
Presidenza del Consiglio dei ministri, del Comitato interministeriale
per la transizione digitale (CITD); 
  Visto il decreto del Presidente della  Repubblica  del  31  ottobre
2022  con  il  quale  il  sen.  Alessio  Butti  e'   stato   nominato
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  del  25
novembre 2022, con il quale  al  predetto  Sottosegretario  e'  stata
conferita la delega di funzioni in materia di innovazione tecnologica
e transizione digitale; 
  Visto l'art. 2, comma 2, del predetto decreto  del  Presidente  del
Consiglio dei ministri del 25 novembre 2022, ai sensi  del  quale  il
Sottosegretario, per lo svolgimento delle  funzioni,  si  avvale  del
Dipartimento per la trasformazione digitale; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  24
novembre 2022, con  il  quale  al  dott.  Angelo  Borrelli  e'  stato
conferito, ai sensi degli articoli 18 e  28  della  legge  23  agosto
1988, n. 400, nonche' dell'art. 19 del  decreto  legislativo  del  30
marzo 2001, n. 165,  l'incarico  di  Capo  del  Dipartimento  per  la
trasformazione digitale; 
  Visto il regolamento (UE) 2021/241 del  Parlamento  europeo  e  del
Consiglio del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per  la
ripresa e la resilienza; 
  Visto il Piano nazionale di  ripresa  e  resilienza,  ufficialmente
presentato alla Commissione europea in data 30 aprile 2021, ai  sensi
dell'art. 18 del regolamento (UE) n. 2021/241; 
  Vista la decisione di esecuzione del Consiglio ECOFIN del 13 luglio
2021, recante  «Approvazione  della  valutazione  del  Piano  per  la
ripresa e resilienza dell'Italia»,  come  modificata  da  ultimo,  ai
sensi dell'art. 21 del regolamento  n.  241/2021,  con  decisione  di
esecuzione ECOFIN dell'8 dicembre 2023; 
  Visto il decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77,  recante  «Governance
del Piano nazionale di  rilancio  e  resilienza  e  prime  misure  di
rafforzamento delle strutture amministrative  e  di  accelerazione  e
snellimento delle procedure», convertito,  con  modificazioni,  dalla
legge 29 luglio 2021, n. 108 e  in  particolare  l'art.  15,  recante
«Procedure finanziarie e contabili»; 
  Visto il decreto del  Ministro  dell'economia  e  delle  finanze  6
agosto 2021, come modificato da ultimo dal decreto  del  23  febbraio
2023,  recante   l'assegnazione   delle   risorse   finanziarie   per
l'attuazione del PNRR, in cui e'  stata  definita  l'attribuzione  al
Dipartimento per la trasformazione digitale della  titolarita'  delle
risorse PNRR sui diversi progetti di investimento; 
  Visto il regolamento (UE) 2018/1046 del Parlamento  europeo  e  del
Consiglio del 18 luglio 2018, che stabilisce  le  regole  finanziarie
applicabili  al  bilancio  generale  dell'Unione,  che   modifica   i
regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n.  1303/2013,
(UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013,  (UE)  n.  1316/2013,  (UE)  n.
223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga  il
regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 e in particolare il Titolo  VII
- Capo I; 
  Visto  il  regolamento  2021/1060  del  Parlamento  europeo  e  del
Consiglio  del  24  giugno  2021,  recante  le  disposizioni   comuni
applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo  sociale
europeo Plus, al Fondo di coesione,  al  Fondo  per  una  transizione
giusta, al Fondo  europeo  per  gli  affari  marittimi,  la  pesca  e
l'acquacoltura e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e  al
Fondo asilo, migrazione e integrazione, al Fondo sicurezza interna  e
allo  strumento  di  sostegno  finanziario  per  la  gestione   delle
frontiere e la politica dei visti; 
  Visto in particolare l'art. 53, comma 1,  lettera  c),  del  citato
regolamento 2021/1060, ai sensi del  quale  «Le  sovvenzioni  fornite
dagli Stati membri ai beneficiari possono assumere  una  delle  forme
seguenti: [...] c) somme forfettarie»; 
  Visto il decreto-legge 10 settembre 2021, n.  121,  convertito  con
modificazioni, dalla legge 9 novembre 2021, n. 156 e  in  particolare
l'art. 10, comma 4, del citato decreto-legge n. 121/2021, che prevede
la possibilita' di utilizzare le opzioni di semplificazione dei costi
nell'ambito del PNRR: «Laddove non diversamente previsto nel PNRR, ai
fini  della  contabilizzazione  e  rendicontazione  delle  spese,  le
amministrazioni ed i soggetti  responsabili  dell'attuazione  possono
utilizzare le "opzioni di costo semplificate" previste dagli articoli
52 e seguenti del regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del  24  giugno  2021.  Ove  possibile,  la  modalita'
semplificata  di  cui  al  primo  periodo  e'  altresi'  estesa  alla
contabilizzazione  e  alla  rendicontazione  delle  spese   sostenute
nell'ambito dei piani di sviluppo e coesione di cui all'art.  44  del
decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito,  con  modificazioni,
dalla legge 28 giugno 2019, n. 58»; 
  Considerato che per  la  riduzione  degli  oneri  amministrativi  a
carico  dei  soggetti   coinvolti   nell'attuazione   del   PNRR   il
Dipartimento per la trasformazione digitale ha implementato le misure
della missione 1, componente 1 del PNRR, con elevata cardinalita'  di
soggetti attuatori  attraverso  l'adozione  delle  opzioni  di  costo
semplificato di cui al citato art. 53, comma  1,  lettera  c)  (somme
forfettarie o lump sum); 
  Visti gli  avvisi  pubblici  c.d.  a  lump  sum  sulla  piattaforma
PAdigitale2026 adottati a partire da aprile 2022 dal Dipartimento per
la trasformazione digitale; 
  Considerato che i lump sum rappresentano delle stime  ex  ante  dei
costi del progetto secondo una metodologia previamente approvata  dal
Dipartimento e condivisa con il Ministero dell'economia e  finanze  e
che non rileva la spesa sostenuta dagli enti bensi' il  risultato  da
raggiungere; 
  Considerato quindi che le spese sostenute dagli enti possono essere
in concreto minori o maggiori della  somma  forfettaria  definita  ex
ante e oggetto di finanziamento; 
  Visto il  testo  unico  delle  leggi  sull'ordinamento  degli  enti
locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000,  n.  267  e
successive modificazioni ed integrazioni; 
  Visto il decreto  legislativo  23  giugno  2011,  n.  118,  recante
«Disposizioni in materia di armonizzazione dei  sistemi  contabili  e
degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei  loro
organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.
42; 
  Viste le FAQ Arconet n. 48 in materia  di  contabilizzazione  delle
risorse PNRR e n. 49 in materia di contabilizzazione del Cloud; 
  Viste le «Linee guida per i soggetti attuatori individuati  tramite
avvisi pubblici a lump sum»  approvate  da  ultimo  con  decreto  del
coordinatore dell'unita' di missione n. 17 del 27 novembre 2023; 
  Acquisito  il  parere  del  Comitato   interministeriale   per   la
transizione digitale (CITD); 
  Acquisito l'esito della riunione del  17  gennaio  2025,  convocata
dall'ufficio del Segretario generale della Presidenza  del  Consiglio
dei ministri, per discutere dello schema  di  direttiva,  alla  quale
hanno preso parte il Dipartimento per la trasformazione digitale,  il
Ministero dell'economia e delle finanze e la  Struttura  di  missione
PNRR del Ministro per gli affari europei, il  Sud,  le  politiche  di
coesione e il PNRR; 
 
                               Adotta 
                       la seguente direttiva: 
 
1. Contesto della direttiva. 
  Ruolo  del  Dipartimento  per  la  trasformazione  digitale   della
Presidenza del Consiglio dei ministri. 
  Il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del
Consiglio  dei   ministri   e'   l'amministrazione   titolare   degli
investimenti   relativi   alla   digitalizzazione   della    pubblica
amministrazione previsti dalla missione 1, componente  1,  del  Piano
nazionale per la ripresa e resilienza (PNRR). 
  Con l'obiettivo di raggiungere le milestone e  i  target  altamente
sfidanti  previsti  dal  PNRR,  sin  dall'avvio   del   percorso   di
strutturazione degli avvisi di finanziamento previsti dal  piano,  ha
introdotto alcune semplificazioni di processo  volte  a  favorire  la
partecipazione e  la  corretta  implementazione  delle  attivita'  di
digitalizzazione previste per un'ampia platea di  soggetti  attuatori
(oltre 23.000), in tutte le fasi di gestione dei progetti oggetto  di
finanziamento: dalla candidatura alla realizzazione delle  attivita',
dal completamento all'ottenimento dell'erogazione del finanziamento. 
  Semplificazioni e innovazioni introdotte. 
  Tra le innovazioni introdotte: PAdigitale2026, piattaforma digitale
che consente ai soggetti attuatori una gestione semplice e  intuitiva
di ciascun progetto; un Transformation  Office,  costituito  da  team
territoriali dislocati in tutto il Paese, dedicato ad accompagnare  i
soggetti attuatori in ogni fase di progetto; infine,  un  sistema  di
avvisi pubblici cosiddetti a  lump  sum.  I  contributi  concessi  in
questa forma si delineano come somme forfettarie erogate in  un'unica
soluzione a seguito del perfezionamento delle attivita'  oggetto  del
finanziamento, come disposto dall'art. 13 degli avvisi. 
 
2. Finalita'. 
  Grazie al PNRR, gli enti  hanno  a  disposizione  un  ammontare  di
risorse straordinarie ed eccezionali per intraprendere un percorso di
trasformazione digitale  e  innovare  il  rapporto  di  servizio  con
cittadini e imprese: e' necessario che tali risorse vengano spese  in
modo da garantire un incremento deciso e  misurabile  in  termini  di
digitalizzazione dei servizi e dei processi. 
  Il PNRR ha stabilito una  serie  di  interventi  standard  volti  a
centrare obiettivi precisi in tempi  definiti,  attraverso  target  e
milestone,  a  prescindere  dalla  condizione  di  partenza  e  dalla
maturita' digitale di ogni ente. 
  Per  fronteggiare  l'elevata  cardinalita'  di  soggetti  attuatori
destinatari  dei  finanziamenti  PNRR  di  propria   competenza,   il
Dipartimento per la trasformazione digitale ha adottato il meccanismo
delle c.d. opzioni semplificate di costo tramite la pubblicazione  di
avvisi c.d. a lump sum, dando, quindi, a  disposizione  dei  soggetti
attuatori, una somma forfettaria che puo' essere spesa per  intero  o
parzialmente. 
  Occorre quindi che gli enti riutilizzino le  risorse  eventualmente
non   utilizzate   per   il   complemento   degli    interventi    di
digitalizzazione  gia'  in  essere,  andando  a  colmare  le  proprie
specifiche carenze, all'interno di un quadro organico di  interventi,
auspicabilmente  condiviso  con  le  altre  autorita'  presenti   sul
territorio,  per  un  percorso   di   digitalizzazione   completo   e
inarrestabile. 
  Pertanto, la presente direttiva  definisce  i  principi  guida  per
agevolare un  utilizzo  appropriato  ed  efficiente  delle  eventuali
risorse residue nell'ambito dei finanziamenti PNRR, secondo i criteri
di buona gestione amministrativa e in coerenza con la  disponibilita'
da parte degli enti di altri fondi regionali, nazionali ed europei. 
 
3. Oggetto. 
  Con il progredire della fase di realizzazione  delle  attivita'  da
parte dei soggetti attuatori degli avvisi previsti  dalla  M1-C1  del
PNRR, pubblicati dal DTD, e' emersa da parte degli enti la  richiesta
di ottenere chiarimenti riguardanti l'utilizzo di somme eventualmente
non utilizzate per l'attuazione del progetto finanziato  rispetto  al
contributo ricevuto o accordato. Da  qui  la  necessita'  di  fornire
indicazioni in relazione a un'appropriata finalita'  di  gestione  di
eventuali fondi residui derivanti da questo tipo di finanziamenti. 
  Importi residui. 
  Per «importi residui» - oggetto di questa direttiva - si  intendono
le somme forfettarie concesse (lump sum) con decreti di finanziamento
non utilizzate  dal  soggetto  attuatore  per  la  realizzazione  del
progetto e cioe' l'eventuale differenza (positiva) tra l'importo  del
contributo  PNRR  ricevuto  (lump  sum)  dal  Dipartimento   per   la
trasformazione digitale, a seguito del  completamento  del  progetto,
quando le  attivita'  sono  state  positivamente  asseverate,  e  gli
importi spesi dal soggetto attuatore per realizzare il progetto. Tali
residui possono cumularsi qualora l'ente abbia ottenuto contributi  a
lump sum su piu' avvisi pubblici. 
  In merito a tali eventuali importi, si richiama interamente  quanto
fino ad oggi indicato  agli  enti,  alla  normativa  nazionale  sulla
contabilita', alle FAQ Arconet n. 48 e 49, inserite nelle linee guida
per i soggetti attuatori individuati tramite avvisi pubblici  a  lump
sum (al  paragrafo  2.6  «Gestione  contabile  degli  interventi»)  e
utilizzate dall'help desk  del  Dipartimento  per  la  trasformazione
digitale e nelle FAQ  pubblicate  sul  sito  PAdigitale2026,  che  in
sintesi  prevedono  il  principio  della  perdita  del   vincolo   di
destinazione delle risorse erogate in seguito alla conclusione  delle
attivita' e alla positiva  asseverazione  formale  e  sostanziale  da
parte del Dipartimento. 
  Tuttavia, come indicato nelle finalita', al fine di contribuire  al
raggiungimento degli obiettivi di digitalizzazione della PA  italiana
e, in mancanza di  disposizioni  specifiche  in  merito,  si  ritiene
necessario perseguire un utilizzo appropriato ed efficiente  di  tali
risorse, attraverso l'emanazione di principi  guida  per  indirizzare
gli enti nella sana e coerente  gestione  finanziaria  delle  risorse
pubbliche rinvenienti dai fondi PNRR. 
 
4. Destinatari della direttiva. 
  La  presente  direttiva  e'  indirizzata  ai   soggetti   attuatori
finanziati dagli avvisi c.d. a lump sum, pubblicati dal  Dipartimento
per la trasformazione digitale  su  PAdigitale2026,  a  valere  sulle
misure  per  la  digitalizzazione  della   pubblica   amministrazione
previste dalla M1-C1 del PNRR. 
  In particolare, e' rivolta a  quei  soggetti  attuatori  che  hanno
ottenuto il contributo  previsto  dagli  avvisi  di  finanziamento  a
seguito del completamento delle attivita'  e  all'esito  di  positiva
asseverazione e hanno maturato importi residui in  quanto  non  hanno
speso tutta la somma forfettaria (lump sum) per la realizzazione  del
progetto PNRR. 
 
5. Principi guida. 
  Premesso  che  i  soggetti  attuatori  sono  tenuti   a   procedere
tempestivamente al pagamento dei  soggetti  realizzatori  in  base  a
quanto stabilito nei rispettivi contratti sottoscritti dall'ente  per
la  realizzazione  del  progetto  PNRR,  non   appena   ricevuto   il
trasferimento delle risorse dal Dipartimento  per  la  trasformazione
digitale, nella gestione  delle  risorse  residue  sopra  citate,  si
indica dunque agli enti di seguire i seguenti principi: 
    a.  prudenza:  si  suggerisce  di  procedere  all'utilizzo  delle
eventuali eccedenze non prima di aver concluso il progetto finanziato
da  un  avviso  a  lump  sum   e   aver   ricevuto   esito   positivo
all'asseverazione tecnica e formale da parte del Dipartimento per  la
trasformazione digitale; prima di tale momento l'ente non puo' essere
certo di ricevere il contributo pubblico (lump sum); 
    b. massimizzazione degli impatti dei finanziamenti  ottenuti:  si
suggerisce di destinare le risorse residue ai  capitoli  di  bilancio
relativi all'ambito delle spese per la digitalizzazione dell'ente.  A
mero titolo di esempio, a spese utili a rafforzare la  portata  degli
avvisi stessi, a  fornire  maggiore  sostenibilita'  nel  tempo  agli
interventi effettuati, o piu' in generale alle spese  nel  campo  del
comparto ICT dell'ente. 
    c. sostenibilita' degli interventi effettuati: si  suggerisce  di
destinare almeno parte delle risorse residue a progetti formativi e/o
di aggiornamento,  destinati  al  personale  impiegato  nell'utilizzo
delle soluzioni tecnologiche  e  digitali  realizzate  attraverso  le
misure M1-C1  del  PNRR,  per  un  loro  utilizzo  nelle  loro  piena
funzionalita' e finalita', previste dagli avvisi stessi. 
    d. comunicazione,  pubblicita'  e  trasparenza  degli  interventi
effettuati: si suggerisce di destinare  almeno  parte  delle  risorse
residue alla massima comunicazione degli  interventi  realizzati  con
fondi PNRR e alla diffusione dei  risultati  raggiunti,  al  fine  di
contribuire alla piena  fruizione  da  parte  dei  destinatari  delle
misure di digitalizzazione, cittadini e imprese in primis. 
  Infine,   qualora   l'ammontare   di   risorse   in   eccesso   sia
sufficientemente significativo, si suggerisce agli enti di  destinare
eventuali risorse residue anche alla: 
    e. integrazione di altri interventi del soggetto attuatore aventi
le stesse finalita' dei progetti  PNRR,  sostenuti  con  altri  fondi
europei,  nazionali  e  regionali.  In  particolare,  si  invita   ad
integrare gli interventi  previsti  dagli  obiettivi  strategici  FSC
2021-2027 per l'area strategica digitalizzazione dai piani dei  Fondi
di sviluppo e coesione, laddove si e' destinatari diretti o indiretti
di suddetti fondi. A tale ultimo proposito, si raccomanda  ai  comuni
di individuare possibili  azioni  e  attivita'  previa  consultazione
della propria regione, quale  autorita'  di  gestione  dei  Fondi  di
sviluppo  e   coesione   e/o   con   altri   soggetti   istituzionali
rappresentativi quali le province. 
 
6. Monitoraggio della direttiva. 
  Il monitoraggio dello stato di avanzamento delle attivita' connesse
all'attuazione della presente direttiva e' affidata  al  Dipartimento
per la trasformazione digitale della  Presidenza  del  Consiglio  dei
ministri attraverso il Transformation Office. 
  La presente direttiva verra'  trasmessa  ai  competenti  organi  di
controllo per la successiva registrazione e  sara'  pubblicata  nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. 
 
    Roma, 23 gennaio 2025 
 
                                   Il Sottosegretario di Stato: Butti 

Registrato alla Corte dei conti il 18 marzo 2025 
Ufficio di controllo sugli atti della Presidenza  del  Consiglio  dei
ministri, del Ministero della giustizia e del Ministero degli  affari
esteri e della cooperazione internazionale, reg. n. 765