Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale.
Espropriazione per pubblica utilita' - Equiparazione, da parte del
legislatore, della disciplina del "risarcimento del danno" alla
disciplina concernente la determinazione della indennita' dovuta nel
caso di un procedimento ablatorio - Applicazione al "risarcimento
del danno" dei criteri di determinazione stabiliti per "il prezzo e
l'entita' dell'indennizzo" - Violazione del principio di eguaglianza,
sotto il profilo della ragionevolezza intrinseca - Radicale
diversita' strutturale e funzionale delle obbligazioni del
risarcimento del danno e dell'indennizzo espropriativo -
Parificazione del quantum risarcitorio alla misura dell'indennita',
costituente elemento di sperequazione eccessivamente operante a
favore del pubblico e in evidente squilibrio nel necessario
contemperamento con il contrapposto interesse privato - Violazione
dei principi di legalita', del buon andamento dell'attivita'
amministrativa e di quello di responsabilita' dei pubblici dipendenti
per i danni arrecati al privato per illecito amministrativo -
Violazione del diritto alla proprieta' privata - Illegittimita'
costituzionale - Inammissibilita'.
(D.-L. 11 luglio 1992, n. 333, art. 5-bis, comma 6, convertito in
legge 8 agosto 1992, n. 359, come sostituito dall'art. 1, comma 65,
della legge 28 dicembre 1995, n. 549).
(Cost., artt. 3, 42, 28 e 97).
(096C1726)
(GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.45 del 6-11-1996)
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