Avviso di rettifica
Errata corrige
Errata corrige
Ricorso R.G.R. 2049/2013 a mezzo notifica per pubblici proclami Il Consiglio di Stato, sez. III, con ordinanza n.3971 in data 26 luglio 2013, ha autorizzato la notifica con procedura mediante pubblici proclami dell'appello proposto dalla Signora Barbara Barrani contro la sentenza n.462 del 16 gennaio 2013 del Tar Lazio, sez. I bis, mediante pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di un estratto del ricorso comprensivo della posizione nelle graduatorie interessate della Signora Barrani e del sito internet sul quale sono reperibili le graduatorie integrali, fissando altresi' per la trattazione del merito la prima udienza pubblica utile del primo trimestre 2014. La Signora Barrani ha proposto il 20 febbraio 2009 ricorso dinanzi al Tar Lazio per l'annullamento dell'art.2 co. 1 lett. d) del D.M. n.5140/2008 (bando di concorso pubblico per titoli ed esami a 814 posti nella qualifica di Vigile del Fuoco del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco), nonche' per l'annullamento degli atti antecedenti, successivi, presupposti e connessi, laddove richiedono l'altezza minima di m. 1,65 (e comunque superiore a m. 1,62) per l'idoneita' e prevedono un limite di altezza indifferenziato per entrambi i sessi, nonche' motivi aggiunti per l'annullamento del provvedimento n.251/2010 che ha escluso la ricorrente dal concorso e delle relative graduatorie. La Signora Barrani e' collocata al posto n.1255 nella graduatoria generale e al posto n.411 nella graduatoria discontinui. Le graduatorie sono reperibili sul sito www.vigilfuoco.it. (i soggetti collocati nella graduatoria generale, comprensiva di complessivi 7599 nominativi, immediatamente dopo la Signora Barrani sono Gabriele Fiori, Antonio Canino, Andrea Torlonio, Silvio Sammarchi, Rocco Zambri, Pierluigi Spelta, Emiliano Roscia, Giacomo Casprini, Raffaele Guida, mentre quelli collocati nella graduatoria discontinui, comprensiva di complessivi 1610 nominativi, immediatatamente dopo la Signora Barrani sono Gabriele Fiori, Andrea Torlonio, Silvio Sammarchi, Pierluigi Spelta, Francesco Ferretti, Salvatore Pristera', Enrico Alessandro Rivolta, Marco Sinatra, Giuseppe Passero, Samuele Faralli, Argeo Rossi Brunori, Normann Guarneri). La sentenza del Tar Lazio sez. I bis n.462 del 16 gennaio 2013 ha rigettato il ricorso ritenendo tale requisito non manifestamente illogico, anche in presenza di un'altezza minima inferiore per l'assunzione nel corpo dei vigili volontari. La sentenza appellata e' erronea per le seguenti ragioni di DIRITTO Il requisito di un'altezza minima pari a m. 1,65 costituisce una discriminazione fondata sulle condizioni personali vietata dall'art.3 della Costituzione. La sua natura ingiustificatamente discriminatoria (quanto meno nei confronti dei soggetti di altezza non inferiore a m.1,62) e' inoltre dimostrata dal fatto per i vigili volontari e' sufficiente l'altezza di m. 1,62. Tale requisito viola anche l'art.4, 51 e 97 Cost. ed e' viziato per eccesso di potere sotto molteplici profili. Esso costituisce anche una discriminazione indiretta a carico delle persone di sesso femminile. Qualora si ritenga che gli atti impugnati trovino copertura nell'art.31 del d. lgs. n.198/2006, o nell'art.5 del d. lgs. n.217/2005, questi ultimi sarebbero costituzionalmente illegittimi per violazione dell'art.3, 4, 51 e 97 Cost. P.Q.M. Voglia l'Ecc.mo Consiglio di Stato., previa sospensione, annullare/riformare la sentenza appellata e conseguentemente annullare e/o disapplicare i provvedimenti impugnati. Genova, 8 marzo 2013 avv. prof. Francesco Munari T13ABA11331