CONSIGLIO DI STATO

(GU Parte Seconda n.32 del 15-3-2016)

 
       Notifica per pubblici proclami - R.G. 9376/2015 e altri 
 

  In esecuzione dell'Ordinanza n. 885/2016 del  Consiglio  di  Stato,
Sez. V, si notifica ai candidati, del concorso per il conferimento di
n. 136 posti nel profilo professionale di architetto  -  Categoria  D
(posizione  economica  D1)  -  Famiglia  Tecnica  di  Roma  Capitale,
utilmente collocati (vincitori ed idonei) nella  graduatoria  di  cui
alla D.D. n. 1859/2014, ed a chi, comunque, ne abbia  interesse,  che
la dott.ssa Debora Rizzo ha proposto appello incidentale  avverso  la
sentenza del Tar del Lazio, Sez. II n. 11208/2015, gia' gravata dagli
appelli principali, pendenti presso la V  Sezione  del  Consiglio  di
Stato con R.G. n. 9555/2015 +  n.  9193/2015  +  n.  9376/2015  +  n.
9589/2015 + n. 9591/2015 + n. 9734/2015. Motivi: 1.- Il Tar del Lazio
avrebbe potuto/dovuto ordinare  la  ricorrezione  della  prima  prova
scritta  dell'arch.  Rizzo  che  non  presenta  errori   con   chiara
irragionevolezza ed  illogicita'  del  punteggio  attribuito;  2.-  i
criteri di valutazione della suddetta  prova  sono  insufficienti  ed
hanno determinato un'attribuzione arbitraria  dei  punteggi;  3.-  Le
valutazioni della prima prova scritta  sono  irrazionali,  incongrue,
illogiche  ed  arbitrarie.  Si   pubblica   di   seguito   il   testo
dell'ordinanza n. 885/2016: 
 
                         Repubblica Italiana 
                        Il Consiglio di Stato 
              in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) 
 
  ha pronunciato la presente 
 
                              Ordinanza 
 
  sul ricorso numero di registro generale  9376  del  2015,  proposto
dagli arch. Elena Andreoni e Michele Nicola Ruggiero, rappresentati e
difesi dagli avvocati Paolo ed Elena Stella Richter  e  Pierfrancesco
Palatucci, con domicilio eletto presso Paolo Stella Richter, in Roma,
viale Mazzini 11; 
 
                               contro 
 
  Debora Rizzo, rappresentata e difesa dagli avvocati Maria  Cristina
Manni  e   Domenico   Tomassetti,   con   domicilio   eletto   presso
quest'ultimo, in Roma, via Pierluigi da Palestrina 19; 
 
                          nei confronti di 
 
  Roma Capitale, in  persona  del  sindaco,  rappresentata  e  difesa
dall'avvocato Carlo Sportelli, domiciliata in Roma, via del Tempio di
Giove 21; Beniamino Cordova, Claudia Aceto, Giuliana  Barila',  Maria
Antonietta Forastiere, Immacolata Coppola, Giordana  Calvani  Brandi,
Stefano Guidi, Sara Perretta, Roberta Sulpizio, Stefano  Lo  Piccolo,
Annalisa Tassone, Sara Locacciato; 
  sul ricorso numero di registro generale 9555 del 2015, proposto  da
Roma  Capitale,  in  persona  del  sindaco,  rappresentata  e  difesa
dall'avvocato Carlo Sportelli, domiciliata in Roma, via del Tempio di
Giove 21; 
 
                               contro 
 
  Debora Rizzo, rappresentata e difesa dagli avvocati Maria  Cristina
Manni  e   Domenico   Tomassetti,   con   domicilio   eletto   presso
quest'ultimo, in Roma, Via Pierluigi da Palestrina 19; 
 
                          nei confronti di 
 
  Cordova Beniamino,  Aceto  Claudia,  Barila'  Giuliana,  Forastiere
Maria Antonietta, Coppola Immacolata, Calvani Brandi Giordana,  Guidi
Stefano, Perretta Sara, Sulpizio Roberta, Lo Piccolo Stefano, Tassone
Annalisa, Locacciato Sara; 
  sul ricorso numero di registro generale  9589  del  2015,  proposto
dagli arch. Raffaella Leo  e  Maria  Grazia  Longo,  rappresentati  e
difesi dagli avvocati Ennio De Vita e Sabato Criscuolo, con domicilio
eletto presso Carmine De Vita in Roma, via Gallia 122; 
 
                               contro 
 
  Debora Rizzo, rappresentata e difesa dagli avvocati Maria  Cristina
Manni  e   Domenico   Tomassetti,   con   domicilio   eletto   presso
quest'ultimo, in Roma, via Pierluigi da Palestrina 19; 
 
                          nei confronti di 
 
  Roma Capitale, in  persona  del  sindaco,  rappresentata  e  difesa
dall'avvocato Carlo Sportelli, domiciliata in Roma, via del Tempio di
Giove 21; Beniamino Cordova, Claudia Aceto, Giuliana  Barila',  Maria
Antonietta Forastiere, Immacolata Coppola, Giordana  Calvani  Brandi,
Stefano Guidi, Sara Perretta, Roberta Sulpizio, Stefano  Lo  Piccolo,
Annalisa Tassone, Sara Locacciato; 
  sul ricorso numero di registro generale  9591  del  2015,  proposto
dagli arch. Federico  Gigli  e  Gabriella  Rendina,  rappresentati  e
difesi dall'avvocato Aristide Police, con domicilio eletto presso  il
suo studio, in Roma, via di Villa Sacchetti 11; 
 
                               contro 
 
  Debora Rizzo, rappresentato e difeso dagli avvocati Maria  Cristina
Manni  e   Domenico   Tomassetti,   con   domicilio   eletto   presso
quest'ultimo, in Roma, via Pierluigi da Palestrina 19; 
 
                          nei confronti di 
 
  Roma  Capitale,  rappresentata   e   difesa   dall'avvocato   Carlo
Sportelli; domiciliata in Roma, via del Tempio di Giove 21; Beniamino
Cordova,  Claudia   Aceto,   Giuliana   Barila',   Maria   Antonietta
Forastiere, Immacolata  Coppola,  Giordana  Calvani  Brandi,  Stefano
Guidi, Sara Peretta, Roberta Sulpizio, Stefano Lo  Piccolo,  Annalisa
Tassone, Sara Locacciato, Elena Andreoni, Michele Nicola Ruggiero; 
  sul ricorso numero di registro generale  9734  del  2015,  proposto
dagli arch. Nicola Saraceno, Sara Lo Cacciato, Eugenia Mazza, Tiziana
Zarrillo, Carlo Pisano', Stefania Santostasi, Stefano  Guidi,  Chiara
Alippi,  Roberta  Sulpizio,  Serena  Tersigni,  Silvia  Di  Domenico,
Francesca Notarbartolo, Gabriella  Reale,  Paola  Porretta,  Giuliana
Barila',  Giordana  Calvani,  Elena  D'Angelo,  Giuseppe   Senofonte,
Alessandra Credazzi Salvi, Milena Farina, Giuseppe Granati,  Cristina
Falvella,  Anna  Mesolella,  Maria  Laura  Scaduto,   Maria   Antonia
Forestiere,  Beniamino  Cordova,  Sara  Capoccetti,  Donata  Facello,
Rossella Pagano, Sara Perretta, Stefano Lo Piccolo, Vincenza Tempone,
Annalisa Tassone, Maria Rita Schirru, Giacomo Rizzo,  Maria  Falcone,
Ornella  Amato,  Tiziana  Pescosolida,  Immacolata  Coppola,  Claudia
Aceto, rappresentati e difesi dall'avvocato Franco Gaetano Scoca, con
domicilio eletto presso il suo studio, in Roma, via Paisiello 55; 
 
                               contro 
 
  Debora Rizzo, rappresentato e difeso dagli avvocati Maria  Cristina
Manni  e   Domenico   Tomassetti,   con   domicilio   eletto   presso
quest'ultimo, in Roma, via Pierluigi da Palestrina, 19; 
 
                          nei confronti di 
 
  Roma  Capitale,  rappresentata   e   difesa   dall'avvocato   Carlo
Sportelli, domiciliata in Roma, via del Tempio di Giove 21; 
  sul ricorso numero di registro generale  9193  del  2015,  proposto
dagli arch. Laura Forgione e Vincenza Farina, rappresentati e  difesi
dagli avvocati Federico e Francesca Sorrentino, con domicilio  eletto
presso il loro studio, in Roma, lungotevere delle Navi 30; 
 
                               contro 
 
  Debora Rizzo, rappresentata e difesa dagli avvocati Maria  Cristina
Manni  e   Domenico   Tomassetti,   con   domicilio   eletto   presso
quest'ultimo, in Roma, via Pierluigi da Palestrina, 19; 
 
                          nei confronti di 
 
  Roma  Capitale,  rappresentata   e   difesa   dall'avvocato   Carlo
Sportelli, domiciliata in Roma, via del Tempio di Giove 21; 
 
                           per la riforma 
 
  quanto ai tutti i ricorsi: 
    della  sentenza  del  T.A.R.  Lazio  -  Roma,  Sezione   II,   n.
11208/2015, resa tra le parti, concernente  una  procedura  selettiva
per titoli ed esami per il conferimento  di  136  posti  nel  profilo
professionale di architetto - categoria D - alle dipendenze  di  Roma
Capitale. 
    
  Visti i ricorsi in appello e i relativi allegati; 
  Visti gli atti di costituzione in giudizio di  Debora  Rizzo  e  di
Roma Capitale; 
  Visto l'appello incidentale  di  Debora  Rizzo  nell'appello  dagli
arch. Elena Andreoni e Michele Nicola Ruggiero; 
  Viste le memorie difensive; 
  Visti tutti gli atti della causa; 
  Relatore  nell'udienza  pubblica  del  giorno  3  marzo   2016   il
consigliere Fabio Franconiero e uditi per le parti gli avvocati Paolo
Stella Richter, Domenico Tomassetti, Carlo Sportelli, Ennio De  Vita,
Aristide Police, Franco Gaetano Scoca, Federico Sorrentino; 
  Rilevato che: 
  preliminarmente, gli appelli  sono  proposti  nei  confronti  della
medesima sentenza; 
  all'udienza di discussione alcune parti appellanti principali hanno
eccepito di non  avere  ricevuto  notifica  dell'appello  incidentale
dell'arch. Rizzo e che inoltre non tutte le  parti  del  giudizio  di
primo grado sono state evocate in appello; 
  ritenuto pertanto che: 
  si debba disporre la riunione degli appelli ex art. 96  cod.  proc.
amm.; 
  si debba inoltre integrare il contraddittorio nei  confronti  degli
appellanti principali nei cui confronti non e' stato proposto appello
incidentale (gli appelli iscritti ai nn. di r.g. diversi dal 9734); 
  il contraddittorio debba essere integrato dall'arch. Rizzo, poiche'
l'accoglimento del suo mezzo comporterebbe  per  le  altre  parti  un
pregiudizio ulteriore rispetto a  quello  determinatosi  per  effetto
della sentenza di primo grado; 
  quanto alle modalita' di tale integrazione, la stessa deve avvenire
con le seguenti modalita': 
  a)  mediante  notifica  dell'appello   incidentale   al   domicilio
dichiarato dagli appellanti principali contro i quali il mezzo non e'
stato proposto; 
  b) per le altre parti, mediante pubblici proclami ex art. 49, comma
3, cod. proc. amm., stante il numero elevato  di  queste,  disponendo
che tale incombente venga  effettuato  mediante  pubblicazione  della
presente ordinanza nella Gazzetta ufficiale, serie concorsi; 
  c) in entrambi i casi deve essere depositata  in  segreteria  prova
dell'integrazione del contraddittorio; 
    rilevato pertanto che ogni decisione  resta  impregiudicata  ogni
decisione sul merito; 
 
                               P.Q.M. 
 
  Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), non
definitivamente pronunciando sugli appelli in epigrafe,  previa  loro
riunione, ordina l'integrazione del contraddittorio a cura dell'arch.
Debora Rizzo, secondo  le  modalita'  indicate  in  motivazione,  nel
termine di 30 giorni dalla comunicazione della presente ordinanza,  e
deposito in segreteria della relativa prova nei successivi 30 giorni,
e fissa per il merito l'udienza del 7 luglio 2016. 
  Cosi' deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno  3  marzo
2016 con l'intervento dei magistrati: 
  Giuseppe Severini, Presidente; 
  Salvatore Cacace, Consigliere; 
  Fabio Franconiero, Consigliere, Estensore; 
  Alessandro Maggio, Consigliere; 
  Oreste Mario Caputo, Consigliere. 
  Depositata in segreteria il 3 marzo 2016. 
  Il segretario art. 89, co. 3, cod. proc. amm. 

                      avv. Maria Cristina Manni 
                      avv. Domenico Tomassetti 

 
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