(all. 1 - art. 1)
                                                           ALLEGATO I
NORMA ITALIANA       Impianti alimentati a gas              UNI 10738
                     combustibile per uso domestico
                     preesistenti alla data del 13 marzo
                     1990
                     Linee guida per la verifica delle
                     caratteristiche funzionali
                                                          MAGGIO 1998

                     Gas plants for domestic use dating
                     before 13th March 1990
                     Guidelines tor verifying functional
                     characteristics

DESCRITTORI          Impianto a gas per uso domestico,
                     materiale, ventilazione, aerazione
                     locali, scarico prodotti della
                     combustione, apparecchio

CLASSIFICAZIONE ICS  91.140.40

SOMMARIO             La norma fornisce le linee guida per
                     effettuare la verifica delle carat-
                     teristiche funzionali degli impianti
                     a gas per uso domestico, preesisten-
                     ti alla data del 13 marzo 1990, ali-
                     mentati a gas combustibile, ovvero
                     agli impianti asserviti ad apparec-
                     chi con singola portata termica non
                     maggiore di 35 kW.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI
INTERNAZIONALI

ORGANO COMPETENTE    CIG - Comitato Italiano Gas

RATIFICA             Presidente dell'UNI, delibera del 20
                     aprile 1998

RICONFERMA


UNI                  (Copyright) UNI  - Milano 1998
Ente Nazionale       Riproduzione vietata. Tutti i dirit-
Italiano di          ti sono riservati. Nessuna parte del
Unificazione         presente documento puo' essere ri-        UNI
Via Battistotti      prodotta o diffusa con un mezzo
Sassi, 11B           qualsiasi, fotocopie, microfilm o
20133 Milano,        altro, senza il consenso scritto
Italia               dell'UNI.
                            ------------
PREMESSA
La presente norma e' stata elaborata dal CIG (Comitato Italiano Gas -
viale  Brenta  27,  20139  Milano),  ente  federato all'UNI, e' stata
rivista  da   una   Commissione   istituita   presso   il   Ministero
dell'Industria, Commercio e Artigianato, ed e' stata approvata per la
sua  presentazione  alla  Commissione Centrale Tecnica dell'UNI il 20
ottobre 1997.
E' stata quindi esaminata ed  approvata  dalla  Commissione  Centrale
Tecnica,  per  la  pubblicazione come norma raccomandata, il 26 marzo
1998.
La  norma  contiene  delle  linee  guida  per   la   verifica   delle
caratteristiche  funzionali  degli  impianti  a  gas,  connesse  agli
obiettivi della legge 1083/1971. Essa riguarda gli impianti costruiti
prima del 13 marzo 1990,  data  di  entrata  in  vigore  della  legge
46/1990; per gli impianti costruiti successivamente a tale data, deve
essere fornita ed essere disponibile la dichiarazione di conformita',
secondo  l'art.  9  della  Legge  46/1990 ed il Decreto del Ministero
dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato del 20 febbraio 1992
(G.U. n. 49 del 28 febbraio 1992).
------------
Le  norme  UNI  sono   revisionate,   quando   necessario,   con   la
pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
E'  importante  pertanto  che gli utenti delle stesse si accertino di
essere  in  possesso   dell'ultima   edizione   e   degli   eventuali
aggiornamenti.
Le  norme  UNI  sono  elaborate cercando di tenere conto dei punti di
vista di tutte le parti interessate  e  di  conciliare  ogni  aspetto
conflittuale,  per  rappresentare  il  reale  stato  dell'arte  della
materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell'applicazione di questa  norma,  di
poter  fornire  suggerimenti  per  un  suo miglioramento o per un suo
adeguamento ad uno  stato  dell'arte  in  evoluzione  e'  pregato  di
inviare  i  propri  contributi  all'UNI,  Ente  Nazionale Italiano di
Unificazione,  che  li  terra'  in  considerazione,  per  l'eventuale
revisione della norma stessa.
                            ------------
1   SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
    La  presente  norma  fornisce  le  linee  guida per effettuare la
verifica delle caratteristiche funzionali degli impianti  a  gas  per
uso domestico preesistenti alla data del 13 marzo 1990 (1).
    Essa  si applica agli impianti per uso domestico alimentati a gas
combustibile  (sia  gas  naturale  (metano),  sia  gas  di   petrolio
liquefatto (GPL), sia gas manifatturato), comprendenti apparecchi con
singola portata termica non maggiore di 35 kW (30.000 kcal/h)(2).
------------
          (1)  Data coincidente con l'entrata in vigore della Legge 5
          marzo 1990, n. 46 "Norme per la sicurezza degli impianti.
          (2) Nel testo della presente  norma  i  valori  di  portata
          termica vengono espressi in kilowatt (kW) in conformita' al
          Sistema  Internazionale di misura (SI); tenuto conto che la
          realizzazione degli impianti preesistenti puo'  risalire  a
          periodi  anche  non  recenti, in cui era ancora in vigore o
          comunque  molto diffusa come unita di misura la kilocaloria
          all'ora, tale unita'  viene  per  praticita'  indicata  tra
          parentesi, di fianco ad ogni valore espresso in kilowatt.
2   RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI 7140  Apparecchi a gas per uso domestico - Tubi flessibili non
          metallici per allacciamento
UNI 9691  Apparecchi a gas per uso domestico - Tubi flessibili di
          acciaio inossidabile a parete continua
UNI 10642 Apparecchi a gas - Classificazione in funzione del metodo
          di prelievo dell'aria comburente e di scarico dei prodotti
          della combustione
3   TERMINI E DEFINIZIONI
    Ai   fini  della  presente  norma  si  applicano  le  definizioni
seguenti:
3.1 ventilazione: Afflusso dell'aria necessaria alla combustione.
3.2 aerazione: Ricambio dell'aria necessaria sia per  lo  smaltimento
dei prodotti della combustione, sia per evitare miscele con un tenore
pericoloso di gas non combusti.
4   VERIFICA DELLA VENTILAZIONE
4.1  Nei  locali  in  cui  sono  installati degli apparecchi a gas di
cottura e/o a circuito di combustione aperto (tipo A  o  B)  (per  la
classificazione  degli  apparecchi  vedere appendice A) e' necessario
che siano presenti una o piu'  aperture  di  ventilazione  permanenti
verso l'esterno con i seguenti requisiti:
    a) avere complessivamente una sezione libera di 5,16 cm2 per ogni
kW  (6  cm2  per  ogni  1.000  kcal/h)  di  portata termica del/degli
apparecchio/i, con minimo di 100 cm2;
    b) quando praticate  nelle  pareti  devono  essere  protette  con
griglia,  reti  metalliche,  ecc.  che  non riducano la sezione netta
richiesta;
    c) essere  praticate  preferibilmente  nella  parte  bassa  della
parete esterna o delle portefinestre.
    Qualora  siano  realizzate  nella parte alta delle pareti o degli
infissi  (finestre,  porte,  cassonetti  di  serrande  avvolgibili  o
simili)(3), le sezioni libere devono essere maggiorate del 50%, cioe'
7,74  cm2  per ogni kW (9 cm2 per ogni 1.000 kcal/h) con un minimo di
150 cm2, secondo le indicazioni riportate nel prospetto C.2.
    In presenza di portate termiche complessive  maggiori  di  35  kW
(30.000  kcal/h),  la superficie di ventilazione deve essere comunque
non minore del valore ottenuto con la seguente relazione:
    5,16 cm2 per ogni kW (6 cm2 per ogni 1.000 kcal/h)
------------
          (3)  Nel  controllare  le  aperture  di  ventilazione   non
          praticate  nella  muratura,  occorre  poterne  misurare  le
          dimensioni nette ed assicurarsi che in ogni  posizione  dei
          serramenti sia garantito il libero passaggio dell'aria.
    d) la sezione necessaria alla ventilazione puo' essere costituita
anche  da  una  fessura  tra  una porta che dia verso l'esterno ed il
pavimento, purche' si abbia la  superficie  prevista  in  c)  per  la
posizione bassa.
4.1.1  I  locali  contenenti  solo  apparecchi  di  cottura dotati di
dispositivi  di  controllo  di  fiamma  e  con  portata  termica  non
superiore  a 11,6 kW (10.000 kcal/h), si considerano idonei dal punto
di vista della ventilazione se hanno volume uguale o maggiore  di  20
m3  (superficie  in  pianta  circa  7  m2) e dispongono di finestre o
portefinestre prospicienti l'esterno apribili (per l'aerazione vedere
5).
      Ai fini del calcolo del volume del locale di installazione puo'
essere considerato anche  il  locale  contiguo  e  comunicante  senza
interposizione  di  porte,  purche'  detto locale rispetti i seguenti
requisiti:
      - non sia adibito a camera da letto;
      - non vi siano installati altri apparecchi a gas;
      - non sia un ambiente con pericolo  di  incendio  (per  esempio
autorimessa, magazzino di materiali combustibili, ecc.).
      I  locali contenenti apparecchi di cottura privi di dispositivi
di controllo di fiamma sul piano di lavoro, o con volume minore di 20
m3, devono essere  ventilati  a  mezzo  di  apposite  aperture  verso
l'esterno  aventi superficie minima pari a 100 cm2, indipendentemente
dalla presenza di finestre o portefinestre.
4.1.2 Nei locali in cui sono installati apparecchi  di  tipo  A  (non
collegati   ad   un   condotto  di  evacuazione  dei  prodotti  della
combustione)  (per  la  classificazione   degli   apparecchi   vedere
appendice  A),  devono essere presenti due aperture, verso l'esterno,
ciascuna di sezione minima di 100 cm2, una in posizione bassa, per la
ventilazione, l'altra in posizione alta per l'aerazione.
      I locali contenenti apparecchi di tipo  A,  non  devono  essere
adibiti  ad  uso  bagno o doccia, ne' camere da letto; inoltre devono
avere un volume maggiore di 12 m3.
4.2 Gli apparecchi a  circuito  di  combustione  stagno  rispetto  al
locale  di  installazione  (apparecchi di tipo C) non sono soggetti a
prescrizioni di ventilazione.
    In  ogni  caso  la  presa  esterna   dell'aria   di   combustione
(terminale)  deve essere libera da ogni ostruzione, in buono stato di
conservazione e fissata stabilmente.
4.3 Nel caso non sia possibile effettuare la ventilazione diretta del
locale come sopra  descritto,  si  puo'  realizzare  la  ventilazione
indiretta  con  gli  stessi  requisiti  di  cui  sopra,  da un locale
adiacente, purche' tale locale non sia una  camera  da  letto,  o  un
locale con pericolo di incendio (per esempio autorimessa), non sia in
depressione rispetto al locale da ventilare (per esempio per presenza
di  altri  apparecchi  di  combustione  con  circuito  di combustione
aperto, elettroventilatori o simili) e sia  collegato  al  locale  da
ventilare  da  aperture aventi le medesime dimensioni di quelle sopra
descritte, praticabili anche nella porta di passaggio  da  un  locale
all'altro.
4.4  Per  la  verifica  della  corretta  ventilazione si devono prima
rilevare il tipo e i dati di targa (portata termica) degli apparecchi
(di cottura e/o  a  circuito  di  combustione  aperto)  presenti  nel
locale,  in  modo  da  poter  calcolare  le  aperture di ventilazione
necessarie.
    Nel caso non siano  disponibili  i  dati  di  targa,  si  possono
assumere i valori riportati nell'appendice B.
    Successivamente  si  procede alla misurazione della sezione netta
delle aperture per accertarne la conformita' a quanto richiesto.
    Si  deve  controllare  anche  che  le  aperture  siano  libere da
ostruzioni.
    Nelle appendici C e D sono riportati alcuni esempi per il calcolo
delle superfici di ventilazione.
    Se si  vogliono  accertare  le  condizioni  di  ventilazione,  in
mancanza  dei  requisiti  di  cui sopra, e' indispensabile effettuare
idonee prove strumentali e  stabilire  comunque  i  provvedimenti  da
adottare.
5   VERIFICA DELL'AERAZIONE DEI LOCALI
5.1  Nei  locali  dove  sono  installati  apparecchi  di  tipo A o di
cottura, non  dotati  di  condotti  di  scarico  dei  prodotti  della
combustione  all'esterno,  deve essere garantita una idonea aerazione
sia per lo  smaltimento  dei  prodotti  della  combustione,  sia  per
evitare  l'eventuale  formazione  di miscele con tenore pericoloso di
gas non combusto.
5.2 Nei locali in cui sono installati apparecchi  di  tipo  A,  oltre
all'apertura  di  ventilazione  di  cui  in 4.1, deve essere presente
anche un'altra apertura per l'aerazione, ubicata nella parte alta del
locale ed avente una superficie minima netta non minore di 100 cm2.
5.3 Nei locali in cui sono  installati  solo  apparecchi  di  cottura
privi  della  cappa  per  lo  scarico  dei prodotti della combustione
(vedere 6.1),  l'aerazione  del  locale  si  ritiene  soddisfatta  in
presenza di almeno uno dei seguenti requisiti:
5.3.1   un  elettroventilatore  (estrattore)  applicato  alla  parete
esterna o alla finestra, oppure collegato ad un apposito condotto  di
scarico  verso  l'esterno,  da  mettere  in funzione durante tutto il
tempo di funzionamento dell'apparecchio di cottura.
      In questo caso devono essere rispettate le seguenti condizioni:
      - il ventilatore non puo'  tassativamente  essere  collegato  a
canne  fumarie destinate allo scarico di apparecchi diversi da quelli
di cottura, quali caldaie, scaldabagni e stufe anche se installati su
altri piani;
      - nel locale non vi  deve  essere  alcun  condotto  di  scarico
funzionante o fuori servizio, a meno che non sia tappato o sigillato;
      - l'elettroventilatore deve avere una portata di aria di almeno
2 m3/h ogni 1.000 kcal/h di portata termica installata:
      oppure mediante:
5.3.2  un  apposito  foro,  verso  l'esterno,  nella parte alta della
parete o dell'infisso con una superficie netta non minore di 100 cm2.
Tale foro non concorre al calcolo della  superficie  di  ventilazione
prevista in 4.1.
      Tuttavia  l'apertura di ventilazione di cui in 4.1, puo' essere
coincidente con quella di aerazione sopra descritta  (con  esclusione
degli  impianti  alimentati  a GPL, vedere appendice D), in tale caso
l'apertura unica deve risultare ubicata necessariamente  nella  parte
alta del locale ed avere una superficie netta non minore di 250 cm2.
      Nell'appendice  D  sono  riportati  alcuni esempi riferiti alle
superfici di aerazione e di ventilazione dei locali  contenenti  solo
apparecchi di cottura.
6   VERIFICA DELL'EFFICIENZA DEI SISTEMI DI SCARICO DEI PRODOTTI
    DELLA COMBUSTIONE (SCARICO DEI FUMI)
6.1 Apparecchi di cottura
    Gli  apparecchi  di  cottura dei cibi devono scaricare i prodotti
della combustione  in  apposite  cappe  che  comunque  devono  essere
collegate  a  condotti  specificatamente  dedicati,  oppure scaricare
direttamente all'esterno (a parete).
    Nei  condotti dove scaricano le cappe degli apparecchi di cottura
non  e'  consentito  convogliare  lo  scarico  di   qualsiasi   altro
apparecchio.
    In  alternativa  allo scarico per mezzo della cappa e' consentito
adottare uno dei requisiti specificati in 5.3.
6.2 Apparecchi di tipo B a tiraggio naturale
    Gli apparecchi di tipo B a tiraggio naturale devono  scaricare  i
prodotti  della  combustione  in  appositi  camini  o  canne  fumarie
collettive ramificate (di seguito denominate  canne  fumarie)  oppure
direttamente all'esterno (a parete).
    Canali da fumo
    Il  canale  da  fumo,  che collega l'apparecchio al camino, canna
fumaria o terminale esterno, deve presentare i seguenti requisiti:
    - non deve essere  deteriorato  per  effetto  del  calore,  delle
eventuali condense o da altre cause;
    -  deve  avviare  in  maniera  adeguata  il flusso ascendente dei
prodotti della combustione verso l'imbocco al camino, canna  fumaria,
dispositivo di scarico;
    - deve essere ben fissato in maniera da impedire lo scollegamento
accidentale  sia dell'apparecchio sia dell'imbocco del camino o canna
fumaria;
    - deve ricevere lo scarico dei prodotti della combustione  di  un
solo apparecchio;
    -  lungo  tutto  il percorso del canale da fumo non devono essere
presenti serrande o altri sistemi di chiusura;
    - deve avere per tutta la lunghezza una  sezione  non  minore  di
quella dell'attacco del tubo di scarico dell'apparecchio. Nel caso in
cui  la  canna fumaria avesse un diametro minore di quello dei canali
da fumo deve essere effettuato un raccordo conico.
    E' consentito che due apparecchi  a  gas,  situati  nello  stesso
ambiente,  scarichino  in  un  apposito  canale  da  fumo collettore,
purche' vengano rispettate le prescrizioni seguenti:
    a) gli apparecchi siano similari per tipo e portata termica,  per
esempio due caldaie, una caldaia ed uno scaldabagno oppure due stufe;
    b)  il collettore abbia una sezione di passaggio non minore della
somma delle sezioni dei canali da fumo dei due apparecchi.
    In alternativa al collettore,  due  apparecchi  similari  possono
scaricare  i  prodotti  della  combustione  direttamente  in un unico
camino, purche' tra l'asse dei due imbocchi al camino stesso  vi  sia
una distanza non minore di 25 cm.
6.3 Apparecchi di tipo B a tiraggio forzato e di tipo C
    Canali da fumo
    Gli  apparecchi di tipo B (vedere appendice A) a tiraggio forzato
sono quelli a circuito di combustione aperto  che  dispongono  di  un
elettroventilatore  per evacuare forzatamente i fumi dell'apparecchio
stesso.
    I canali da fumo degli apparecchi di tipo B a tiraggio forzato  e
degli  apparecchi  di  tipo  C  (per questi ultimi nel caso di canale
dell'aria separato dal canale da fumo) devono  essere  a  tenuta  dei
prodotti  della  combustione  e  non devono essere di tipo corrugato.
Inoltre i canali da fumo non devono essere corrosi o deteriorati.
    I  canali  da  fumo devono essere ben fissati sia all'apparecchio
sia al sistema di evacuazione dei prodotti della combustione.
6.4 Scarico diretto all'esterno dei prodotti della combustione  degli
apparecchi di tipo B e C (a tiraggio naturale e forzato)
    Nel  caso  gli  apparecchi scarichino direttamente all'esterno (a
parete), il terminale di tiraggio deve essere posizionato al di fuori
dell'area di rispetto indicata nell'appendice E; in  pratica  i  fumi
non devono fuoriuscire all'esterno degli edifici nelle zone vicine ad
eventuali   aperture   quali  finestre,  portefinestre,  aperture  di
ventilazione,  ecc.  La  stessa  appendice  riporta  le  distanze  in
funzione  della  tipologia  degli  apparecchi  (a tiraggio naturale o
forzato). Tali distanze si  applicano  agli  apparecchi  con  portata
termica maggiore di 4 kW (3 440 kcal/h).
    I  terminali  di  tiraggio  degli apparecchi di tipo B a tiraggio
naturale devono essere posizionati in  modo  da  convogliare  i  fumi
verso l'alto e non obliquamente ed orizzontalmente.
6.5 Scarico dei prodotti della combustione in camini e canne fumarie
    Per  camino  si intende un condotto singolo che riceve lo scarico
di un solo apparecchio, o due come sotto specificato, mentre le canne
fumarie sono costituite essenzialmente  da  un  collettore  collegato
tramite condotti secondari (rami) agli apparecchi ubicati sui diversi
piani degli stabili.
    I  camini  possono ricevere lo scarico di un solo apparecchio. E'
consentito lo scarico di due apparecchi, ubicati nello stesso locale,
purche' vengano rispettate le prescrizioni precedentemente  descritte
in 6.2.
    Le  canne  fumarie  collettive  ramificate  possono  ricevere  lo
scarico solo da apparecchi a  gas  di  tipo  B  a  tiraggio  naturale
tenendo presente che:
    - e' consentito lo scarico di un solo apparecchio per piano;
    -  gli apparecchi sui vari piani devono avere una portata termica
similare (cioe' che non differisca tra loro piu' del 30%);
    - ogni canna fumaria puo' servire massimo  otto  piani,  il  nono
deve  scaricare  attraverso  il  condono secondario, direttamente nel
comignolo.
6.6 Controllo dell'efficienza dei sistemi  di  scarico  dei  prodotti
della combustione degli apparecchi di tipo B a tiraggio naturale
    I  controlli di cui ai punti precedenti devono formare oggetto di
un esame visivo preliminare. Di seguito invece vengono  descritte  le
prove  da  effettuare  per la verifica dell'efficienza dei sistemi di
scarico.
    L'efficienza  dei  sistemi  di   scarico   dei   prodotti   della
combustione  degli  apparecchi  di  tipo  B  a tiraggio naturale puo'
essere verificata  secondo  la  procedura  prevista  dalla  normativa
tecnica,  specifica  in  materia.  Possono comunque essere seguite le
seguenti modalita':
    - chiudere porte e finestre del locale;
    - azionare gli eventuali elettroventilatori o cappe aspiranti;
    -  accendere  l'apparecchio  oggetto  della  prova  e  gli  altri
eventuali  apparecchi  (esclusi  quelli  a  circuito  di  combustione
stagno) alla massima portata termica;
    - trascorsi 10 min, con tutte le apparecchiature in funzione,  si
accosta   lungo   tutto   il   bordo  dell'interruttore  di  tiraggio
dell'apparecchio  in  prova  un   fiammifero   o   una   candela   o,
preferibilmente, un fiammifero fumogeno o un prodotto analogo.
    Se  il  tiraggio  e' corretto la fiamma o i fumi saranno attirati
nell'interruttore  di   tiraggio.   Altrimenti   i   prodotti   della
combustione che non evacuano correttamente tenderanno a respingere la
fiamma o i fumi.
    Un  altro  metodo  pratico  per  il controllo dell'efficienza del
tiraggio, consiste nell'accostare alle aperture  sul  mantello  degli
apparecchi  in  corrispondenza  dell'interruttore  di  tiraggio, o ai
bordi dello stesso, nelle medesime condizioni di funzionamento di cui
sopra, una placca cromata o uno specchio passato  prima  sotto  acqua
fredda corrente ed asciugato. Se la placca o lo specchio si appannano
significa  che  il  sistema  di  scarico  non e' efficiente ed i fumi
rientrano nell'ambiente. In alternativa alla placca o  allo  specchio
si possono utilizzare anche appositi strumenti elettronici.
    Se  le  prove  con  fiamme  o  fumi,  oppure con placca cromata o
specchio forniscono risultati  incerti,  oppure  si  rilevano  alcuni
degli  indizi  sottocitati,  occorre,  nelle  medesime  condizioni di
prova,  effettuare  il  controllo   del   tiraggio,   a   valle   del
rompitiraggio,   mediante  un  apposito  strumento  (per  esempio  un
deprimometro).
    Indizi della non corretta efficienza del sistema di  scarico  dei
prodotti  della  combustione  o dell'intasamento dello scambiatore di
calore, sono dati dalla presenza di depositi  di  sporco  all'imbocco
del    camino,   dal   deterioramento   del   colore   dell'involucro
dell'apparecchio e dalla presenza di muffa o di umidita' sulle pareti
limitrofe e sui vetri delle finestre.  Questi  ultimi  fenomeni  sono
piu'  evidenti nei periodi molto freddi, bisogna pero' verificare che
l'umidita' non sia dovuta ad altre cause, come la cottura dei cibi.
    Nel caso  la  prova  di  tiraggio  evidenzi  la  fuoriuscita  dei
prodotti della combustione nell'ambiente oppure si abbia un risultato
incerto,  e'  indispensabile effettuare una verifica delle condizioni
di tutta la canna fumaria.
7   VERIFICA DELLA TENUTA DELL'IMPIANTO INTERNO DI ADDUZIONE DEL GAS
    COMBUSTIBILE (TUBAZIONI E LORO ACCESSORI)
    La verifica ha lo scopo  di  accertare  la  tenuta  dell'impianto
interno  cioe'  l'assenza di perdite di gas dalle tubazioni a partire
dal contatore (o dalle bombole oppure dai serbatoi fissi per il  GPL)
fino agli apparecchi di utilizzazione.
    Le  tubazioni  degli  impianti  interni  possono essere in vista,
sotto traccia (cioe' all'interno delle pareti) o interrate.
    L'impianto interno deve presentare le seguenti caratteristiche ed
essere conforme alle prescrizioni sottoriportate:
    - gli impianti alimentati da GPL (sia da bombole che da  serbatoi
fissi)  devono  avere  solo  tubazioni  collocate  in  vista e, negli
eventuali attraversamenti di muri e di solette, devono avere un  tubo
di protezione esterno (guaina);
    -  gli  impianti interni alimentati da GPL (sia da bombole che da
serbatoi fissi) non  possono  essere  installati  in  locali  con  il
pavimento al di sotto del piano di campagna;
    -  e'  vietata la posa in opera delle tubazioni nei camini, nelle
canne fumarie, nei condotti di scarico  delle  immondizie,  nei  vani
ascensori o vani per il contenimento di tubazioni per altri servizi.
    Qualora   la   tubazione  attraversi  ambienti  con  pericolo  di
incendio, (quali autorimesse, magazzini  di  materiali  combustibili,
ecc.) il tubo deve essere collocato in apposita guaina metallica;
    -  subito  prima  di  ogni apparecchio di utilizzazione o di ogni
flessibile   deve   essere   sempre   presente   un   rubinetto    di
intercettazione,   posto   in   posizione   facilmente   visibile  ed
accessibile;
    - gli apparecchi montati in modo fisso devono  essere  allacciati
all'impianto  con  raccordi  rigidi o con tubi flessibili di acciaio,
secondo UNI  9891.  Gli  altri  apparecchi  (per  esempio  quelli  di
cottura),   ad   eccezione  di  quelli  ad  incasso,  possono  essere
allacciati anche con tubi non metallici (gomma o elastomeri).
    I tubi non metallici non devono avere lunghezza maggiore  di  1,5
m,  devono  essere  facilmente ispezionabili e fissati solidamente ai
portagomma  con  apposite  fascette  metalliche,   o   con   raccordi
filettati,   laddove   l'apparecchio  dispone  di  attacco  anch'esso
filettato; non  devono  presentare  strozzature,  non  devono  essere
soggetti  a  sforzi  di  trazione o torsione od essere a contatto con
corpi taglienti, spigoli vivi e simili e non devono essere esposti  a
temperature   maggiori   di   50  (gradi)C.  Ciascun  flessibile  non
metallico, di cui alla UNI 7140, riporta la data entro la quale  deve
essere sostituito.
    L'ispezione   visiva   di   quanto  sopra  costituisce  la  parte
preliminare della procedura di controllo ed e' limitata alle parti in
vista;   essa   e'   accompagnata   anche   all'accertamento    della
manovrabilita' di tutti i rubinetti.
7.1 Tenuta dell'impianto interno di adduzione del gas
    E'  necessario procedere alla verifica della tenuta dell'impianto
da effettuarsi secondo una o piu' delle seguenti modalita':
    a) in generale effettuando una prova alla pressione di  rete  con
l'utilizzo  di  manometri  di tipo tradizionale o elettronico o altri
strumenti   equivalenti,   opportunamente   raccordati   all'impianto
(mediante la presa di pressione dell'apparecchio);
    b)  sulle giunzioni in vista mediante soluzione saponosa o idonei
prodotti,  anche  al  fine  di  localizzare  la  dispersione;  oppure
mediante cercafughe elettronici;
    c)  oppure  verificando  che  a  valle del misuratore, dopo avere
alimentato  con  gas  combustibile  l'impianto,  ma  con  tutti   gli
utilizzatori  non  in  funzione,  per  un periodo di almeno 15 min il
misuratore stesso non segnali passaggio di gas.
    Se si dovesse avvertire l'odore  di  gas,  oppure  l'esito  della
prova  di  tenuta  sia  dubbio o evidenzi delle perdite e' necessario
effettuare la prova di tenuta, in conformita' alla normativa vigente,
con idonea strumentazione e ricercare la causa della  perdita  stessa
per gli eventuali successivi interventi di risanamento dell'impianto.
Nel caso si debba intervenire sull'impianto, l'intervento deve essere
effettuato secondo la normativa vigente.
8   ESISTENZA E FUNZIONALITA' DEI DISPOSITIVI DI SORVEGLIANZA DI
    FIAMMA
8.1  Per  tutti gli apparecchi di riscaldamento o produzione di acqua
calda e' necessario  verificare  che  gli  stessi  siano  dotati  dei
sistemi   di  sicurezza  per  la  sorveglianza  di  fiamma,  atti  ad
interrompere l'afflusso del gas nel caso di  spegnimento  accidentale
delle fiamme stesse (bruciatori).
8.2 Verifica di funzionalita'
    Ove non esista un rapporto di controllo e/o manutenzione relativo
all'ultimo  biennio,  la verifica della funzionalita' dei dispositivi
di sorveglianza di fiamma si effettua nel modo seguente:
    a) Apparecchi dotati di termocoppie
    La funzionalita' delle termocoppie si controlla  come  segue:  si
inizia  con  la  sola  fiamma  pilota  in funzione; quest'ultima deve
essere spenta chiudendo il rubinetto di  intercettazione  del  gas  a
monte   dell'apparecchio;  entro  60  s  dallo  spegnimento  si  deve
avvertire lo scatto della valvola  di  blocco;  successivamente,  ove
l'apparecchio  lo  consenta  senza  lo smontaggio di parti funzionali
dello stesso, si riapre il rubinetto di intercettazione e si prova ad
accendere  la  fiamma  pilota  (senza  intervenire  sul  sistema   di
accensione)  con  un fiammifero. Se la fiamma pilota non si riaccende
il sistema di sicurezza e' efficiente.
    b) Apparecchi dotati di un sistema elettronico  (ionizzazione  di
fiamma)
    Per  gli  apparecchi  che dispongono di sistemi a ionizzazione di
fiamma, la prova si effettua accendendo l'apparecchio (il  bruciatore
principale), quindi si chiude il rubinetto di intercettazione del gas
a  monte  dell'apparecchio;  a questo punto il bruciatore si spegne e
l'apparecchio (sempre con rubinetto chiuso) effettua  automaticamente
il  tentativo  di  riaccensione  per  10  s  circa,  dopo di che deve
verificarsi il blocco dell'apparecchio.
    La verifica puo' essere effettuata anche  controllando  il  fermo
del misuratore dopo lo spegnimento della fiamma, senza interventi sul
rubinetto di arresto manuale.
8.2.1  Per  gli  apparecchi  di cottura, se dotati di sorveglianza di
fiamma, la verifica del dispositivo si esegue nel modo seguente:
      - accendere un bruciatore solo ed attendere 1 min circa, quindi
spegnerlo  chiudendo  il  rubinetto  (di  comando)  dell'apparecchio.
Entro  60  s  dallo  spegnimento  si  deve  avvertire lo scatto della
valvola di blocco;
      - procedere quindi nello stesso modo per gli altri bruciatori.
9   DISPOSITIVI RIVELATORI DI GAS NATURALE O DI GPL (SE PRESENTI)(4)
------------
          (4) rivelatore  di  gas  (RG):  Dispositivo  costituito  da
          almeno  un elemento sensore atto a rivelare una determinata
          concentrazione di  gas  in  aria,  un  dispositivo  atto  a
          generare  il  segnale di allarme, elementi per il comando a
          distanza di  altri  dispositivi.    Il  RG  puo'  contenere
          l'alimentatore. Quando il RG non e' direttamente alimentato
          dalla   rete   di   pubblica   distribuzione   dell'energia
          elettrica, tramite alimentatore incorporato, il costruttore
          deve  specificare  l'alimentatore  esterno  da impiegare ed
          indicarne tutte le  caratteristiche  atte  ad  individuarlo
          (definizione conforme a quella della UNI CEI 70028).
    L'eventuale  impiego  di dispositivi rivelatori di gas naturale o
di GPL puo' contribuire, con funzioni aggiuntive ma non  sostitutive,
alla sicurezza di impiego del gas combustibile, mediante una funzione
di  rilevamento e di attivazione dell'intercettazione del gas stesso,
in eventi eccezionali non  intenzionali;  tale  impiego  non  esonera
comunque  dal rispetto di tutti i requisiti prescritti nei precedenti
punti della presente norma, mentre le verifiche, ove  siano  presenti
tali   dispositivi,   devono   anche  essere  volte  all'accertamento
materiale della funzione svolta, solo mediante gli appositi strumenti
di prova  con  iniettore  di  gas  calibrato  (per  esempio:  cuffie,
maschere, ecc.).
    Puo' essere verificato, se del caso, che detti dispositivi:
    - non abbiano superato la scadenza indicata dal costruttore;
    -   siano   conformi   alla  norma  tecnica  di  riferimento.  La
conformita' deve risultare da idonea attestazione;
    - non diano segnali di guasto.
    In caso di esito negativo delle suddette verifiche,  deve  essere
segnalata  all'utente la non idoneita' dell'apparecchio a svolgere la
propria funzione.
10  RISULTATI DELLA VERIFICA
    I risultati del sopraluogo di verifica devono essere riportati in
un  apposito  documento(scheda  di  verifica)  secondo   il   modello
riportato in appendice F.
    Tale  documento deve essere predisposto in duplice copia, una per
il committente ed unaper il dichiarante.
                            ------------
APPENDICE A   CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI A GAS (5)
(informativa)

A.1           Apparecchi di cottura
              Apparecchi destinati alla cottura dei cibi quali for-
              nelli, forni a gas e piani di cottura siano essi ad in-
              casso, separati fra loro oppure incorporati in un unico
              apparecchio chiamato solitamente "cucina a gas".(6)

A.2           Apparecchi di tipo A
              Apparecchio non previsto per il collegamento a canna
              fumaria o a dispositivo di scarico dei prodotti della
              combustione all'esterno del locale in cui l'apparecchio
              e' installato. Il prelievo dell'aria comburente e lo
              scarico dei prodotti della combustione avvengono nel
              locale di installazione.(7)

A.3           Apparecchi di tipo B
              Apparecchio previsto per il collegamento a canna fuma-
              ria o a dispositivo che scarica i prodotti della com-
              bustione all'esterno del locale in cui l'apparecchio e'
              installato. Il prelievo dell'aria comburente avviene
              nel locale di installazione e lo scarico dei prodotti
              della combustione avviene all'esterno del locale
              stesso.

A.4           Apparecchi di tipo C
              Apparecchio il cui circuito di combustione (prelievo
              aria comburente, camera di combustione, scambiatore di
              calore e scarico dei prodotti della combustione) e' a
              tenuta rispetto al locale in cui l'apparecchio e' in-
              stallato. Il prelievo dell'aria comburente e lo scarico
              dei prodotti della combustione avvengono direttamente
              all'esterno del locale.(9)

              (5)  La classificazione e le definizioni di cui in A.2,
              A.3 e A.4 sono conformi a quelle della UNI 10642.
              (6) E' importante ricordare che anche gli apparecchi di
              cottura devono scaricare all'esterno i  prodotti  della
              combustione.
              (7)  Fanno  parte  di  questa  tipologia di apparecchi:
              scaldabagni istantanei (fino a 5 l/min), scaldabagni ad
              accumulo fino a 501 di capacita'  e  piccole  stufe  di
              portata termica fino a 4,2 kW.
              (8)  Gli  apparecchi di questo tipo sono anche definiti
              "a circuito di combustione aperto". Possono appartenere
              a questo tipo, apparecchi quali:  caldaie,  scaldabagni
              istantanei  e  ad  accumulo,  stufe, generatori di aria
              calda e radiatoli a gas, ecc.
              9) Gli apparecchi di questo tipo sono anche definiti "a
              circuito di combustione stagno". Possono appartenere  a
              questo  tipo,  apparecchi  quali:  caldaie, scaldabagni
              istantanei e ad accumulo,  stufe,  generatori  di  aria
              calda e radiatori a gas, ecc.
                            ------------
APPENDICE B   VALORI INDICATIVI DELLE PORTATE TERMICHE DEGLI
(informativa)  APPARECCHI A GAS

prospetto B.1 Valori indicativi delle portate termiche degli
               apparecchi a gas
=====================================================================
           Apparecchio utilizzatore                   Portata termica
                                                        -        -
                                                       kW    (kcal/h)
Fornello                                               5,2     4 500
Cucina con forno                                      11,6    10 000
Scaldabagno istantaneo (10 l/min)                     20      17 200
Scaldacqua istantaneo                                 11,6    10 000
Scaldabagno ad accumulo                                5,8     5 000
Lavabiancheria                                         9,3     8 000
Stufa                                                  8,1     7 000
Caldaia per riscaldamento e produzione di acqua
 calda                                                28      24 000
Caldaia per solo riscaldamento                        11,6    10 000

                            ------------
APPENDICE C   ESEMPI INDICATIVI RELATIVI ALLA SEZIONE DELLE APERTURE
(informativa)  DI VENTILAZIONE

prospetto C.1 Esempi di calcolo della sezione delle aperture di
               ventilazione
=====================================================================
  Apparecchio    Portata            Apertura di ventilazione
                 termica                     cm2
                                 in basso              in alto
                             (5,16 cm2 x il n.    (7,74 cm2 x il n.
                           di kW, con un minimo  di kW, con un minimo
                                di 100 cm2)           di 150 cm2)

Fornello           5,2       5,2 x 5,16 = 26,8     5,2 x 7,74 = 40,2
                            minore del minimo      minore del minimo
                                richiesto              richiesto
Totale apertura                    100                    150

Fornello           5,2        5,2 x 5,16 = 26,8    5,2 x 7,74 = 40,2
Scaldabagno
 (tipo B)          20         20 x 5,16 = 103,2    20 x 7,74 = 154,8
Totale apertura                     130                   195,0

Fornello           5,2        5,2 x 5,16 = 26,8    5,2 x 7,74 = 40,2
Caldaia (tipo B)   28         28 x 5,16 = 144,5    28 x 7,74 = 216,7
Totale apertura                     171,3                 256,9


prospetto C.2 Portate termiche degli apparecchi in funzione delle
               sezioni delle aperture e della loro ubicazione
=====================================================================
   Portata termica complessiva degli               Ubicazione delle
              apparecchi                                aperture
                                                  in basso    in alto
                                                     cm2        cm2

fino a 19,38 kW (16 670 kcal/h)                      100        150

da 19,39 kW (16 672 kcal/h) a 29 kW
 (circa 25 000 kcal/h)                               150        225

da 29,1 kW (25 020 kcal/h) a 35 kW
 (circa 30 000 kcal/h)                               180        270


prospetto C.3 Corrispondenze geometriche tra alcune superfici della
               sezione e le dimensioni delle aperture di ventilazione
               (al netto dell'ingombro di griglie, deflettori, ecc.)
=====================================================================
    Superficie richiesta      Apertura quadrata    Apertura rotonda
                                 lato x lato           Diametro
             cm2                     cm                   cm

             100                   10 x 10               11,3
             130                 11,4 x 11,4             12,9
             150                 12,2 x 12,2             13,8
             170                   13 x 13               14,7
             195                   14 x 14               15,8
             255                   16 x 16                18

                            ------------
APPENDICE D   VENTILAZIONE ED AERAZIONE DEI LOCALI IN CUI SONO
(informativa)  INSTALLATI SOLO APPARECCHI DI COTTURA CON PORTATA
               TERMICA NON MAGGIORE DI 11,6 kW
               (10 000 kcal/h)

prospetto D.1 Dati inerenti la ventilazione e l'aerazione
=====================================================================
Sorveglianza  Cappa  Volume del     Apertura di      Apertura di
  di fiamma            locale      ventilazione      aerazione **)
                      > 20 (m3)         cm2               cm2

      Si        Si       Si            .***)             .***)

      Si        Si       No         100 in basso
                                  (150 se in alto)

      Si        No       Si                           100 in alto

      Si        No       No        100 in basso *)    100 in alto *)

      No        Si     Si o No     100 in basso
                                  (150 se in alto)

      No        No     Si o No     100 in basso *)    100 in alto *)

*)     Per gli impianti alimentati con metano o gas manifatturato, in
alternativa ai due fori (in alto ed in basso), se ne  puo'  prevedere
uno, ubicato necessariamente in alto da 250 cm2.
     Per  gli  impianti alimentati a GPL devono essere previsti i due
fon.
**)    Apertura  in  alternativa  a  elettroventilatore  (estrattore)
(vedere  5.3.1).    ***)  Il  locale  deve  avere finestra apribile o
portafinestra apribile, prospiciente l'esterno.

                            ------------
APPENDICE E   POSIZIONAMENTO DEI TERMINALI DI TIRAGGIO PER APPARECCHI
(normativa)    A GAS CON PORTATA TERMICA MAGGIORE Di 4 kW

prospetto E.1 Posizionamento dei terminali per apparecchi a gas a
               tiraggio naturale in funzione della loro portata
               termica
=====================================================================
Posizionamento del    Distanze   Apparecchi   Apparecchi   Apparecchi
    terminale         (figure   da 4 a 7 kW    oltre 7      oltre 16
                       E.1 ed                   fino a       fino a
                        E.2)                    16 kW         35 kw
                                   mm min.      mm min.      mm min.

Sotto finestra           A        1 000 *)      1 500        2 500

Da una finestra adia-    B          400           400          400
cente

Sotto apertura di aera-  C        1 000 *)      1 500        2 500
zione e/o ventilazione

Da una apertura di       D          600           600          600
aerazione e/o ventila-
zione adiacente

*)  Riducibili  a  400  mm per apparecchi da riscaldamento installati
sotto                il                vano                 finestra.


prospetto E 2 Posizionamento dei terminali per apparecchi 8 gas a
               tiraggio forzato in funzione della loro portata
               termica
=====================================================================
Posizionamento del    Distanze   Apparecchi   Apparecchi   Apparecchi
    terminale         (figure   da 4 a 7 kW    oltre 7      oltre 16
                       E.1 ed                   fino a       fino a
                        E.2)                    16 kW         35 kw
                                   mm min.      mm min.      mm min.

Sotto finestra           A          300           500          600

Da una finestra adia-    B          400           400          400
cente

Sotto apertura di aera-  C          300           500          600
zione e/o ventilazione

Da una apertura di       D          600           600          600
aerazione e/o ventila-
zione adiacente



          ---->  vedere Figure a pag. 47 della G.U.  <----


                            ------------
APPENDICE F   VERIFICA DELLE CARATTERISTICHE FUNZIONALI DEGLI
(normativa)    IMPIANTI A GAS COMBUSTIBILE PER USO DOMESTICO,
               PREESISTENTI ALLA DATA DEL 13 MARZO 1990 *).
              SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEI RISULTATI

=====================================================================
Il sottoscritto......................................................
Titolare o legale rappresentante dell'impresa (ragione sociale)......
 ....................................................................
Operante nel settore ............... con sede in via ................
n. ..... Comune ................... (prov.) .............. tel. .....
P. IVA ..............................................................

| | iscritta nel registro delle ditte (R.D. 20.9.1934, n. 2011) .....
    .................................................................
    della camera C.I.A.A. di ........................................

| | iscritta all'albo provinciale delle imprese artigiane (legge 8.8.
    1985, n. 443) di ...................................... n. ......

| | estremi dell'abilitazione ai sensi della legge 5 marzo 1990, n.
    46 (art. 1, comma 1, lettera e) .................................
 ........................................................

| | iscritto all'albo professionale degli/dei .......................
    di .................................. al n. .....................
in relazione all'impianto gas al servizio di apparecchi di:

| | cottura                                  n. ..........  tipo ....

| | produzione acqua calda per uso sanitario n. ..........  tipo ....

| | riscaldamento                            n. ..........  tipo ....

| | ........................................ n. ..........  tipo ....
descrizione sintetica degli apparecchi presenti, tipo e numero ......
 ....................................................................
nome e cognome dell'utente (occupante l'alloggio) ...................
impianto installato nei locali siti nel comune di ...................
(prov.) ................ via .............................. n. ......
scala ...... piano ...... interno ...... di proprieta' di ...........
(nome, cognome, indirizzo)...........................................
in edificio adibito ad uso civile **) ...............................
                              DICHIARA
sotto  la  propria  responsabilita',  di  aver  eseguito le verifiche
prescritte dalla UNI  10738  **),  ed  in  particolare  le  seguenti,
conseguendo gli esiti di fianco indicati:
                                                         ESITO
                                                   POSITIVO  NEGATIVO
- di aver accertato l'esistenza della ventilazione
  (afflusso dell'aria comburente) e l'idoneita'
  dei locali;                                         | |      | |
- di aver accertato l'esistenza e l'idoneita'
  dell'aerazione dei locali (smaltimento
  all'esterno dei prodotti della combustione degli
  apparecchi di cottura e degli apparecchi di tipo
  A) e la assenza di eventuali gas non combusti
  degli apparecchi di cottura;                        | |      | |
- di aver verificato l'efficienza dei sistemi di
  scarico dei prodotti della combustione (per gli
  apparecchi di tipo B e C). Per gli apparecchi di
  tipo B, di aver accertato la mancanza di
  riflusso dei prodotti della combustione in
  ambiente e l'esistenza del tiraggio durante il
  regolare funzionamento degli apparecchi;            | |      | |
- di aver effettuato la verifica di tenuta
  dell'impianto interno di adduzione del gas come
  prescritto in 7 della UNI 10738;                    | |      | |
- di aver accertato l'esistenza e la funzionalita'
  dei sistemi di sorveglianza di fiamma (non
  obbligatori per i piani di cottura);                | |      | |

                                  | | IDONEO
e pertanto, nelle condizioni
attuali, l'impianto a gas risulta          a funzionare in sicurezza.
                                  | | NON IDONEO
                               DECLINA
ogni   responsabilita'  per  sinistri  a  persone,  animali  o  cose,
derivanti  dall'uso  dell'impianto  a  gas  senza  che  siano   stati
eliminati i difetti funzionali che determinano la non idoneita' sopra
segnalata,  o  derivanti  dalla manomissione delle attuali condizioni
dell'impianto a gas o dal suo utilizzo improprio ovvero da carenza di
manutenzione o riparazione.
 Data                            IL DICHIARANTE
 ....................            ....................................
                                 (timbro e firma)
                                 per ricevuta:
                                 IL COMMITTENTE
                                 ....................................
*) Data coincidente con l'entrata in vigore della legge 5 marzo 1990,
n. 46 'Norme per la sicurezza degli impianti'.
**) Secondo la definizione di cui al comma 1 dell'articolo 1 del  DPR
6  dicembre  1991,  n.  447  'Regolamento di attuazione della legge 5
marzo 1990, n. 46".
***) Redatta anche in  rispetto  dei  criteri  previsti  dalla  Legge
1083/71 "Norme per la sicurezza dell'impiego del gas combustibile".
****)  L'impianto  e'  ritenuto idoneo se le cinque verifiche singole
sopra riportate hanno conseguito tutte esito positivo.