TRIBUNALE CIVILE DI ROMA

(GU Parte Seconda n.44 del 22-2-1996)

                          Atto di citazione                           
                                                                      
      Aldo Imparato, Valentino Ficini, Pietro De Gennaro, Ignazio 
 D'Antoni, Maria Baiocco, Emilio Rea, Gianfranco Panitti, Gilberto 
 Paris, Alfio Cutrona, Luigi Biagiotti, Giuseppe Teti, Flora Rossini, 
 Cesare Bindi, Teresa Materazzo, Mario Di Pasquale, Emilio Veralli, 
 Dante Di Claudio, Mario Vallera, Rosario Pirilli, Rosanna Schiavelli, 
 Franco Mestichella, Andrea Gagliardo, Salvatore Serra, Giuseppe 
 Alimonti, Domenico Di Rago, Marco Brandimarte nq di legale rapp.te 
 della Edil Nova S.r.l., Aldo Paoloni nq di legale rapp.te de la Fama 
 S.r.l., Ida Maria Caporizzo, Bruno Mestichella, res. in Roma ed ivi 
 elett. dom.ti in via Crescenzio, 20, nello studio del dott. proc. 
 Pierfrancesco Barone premesso che: 
       gli esponenti fanno parte del Consorzio obbligatorio denominato 
 Casal Monastero; 
       il Consorzio avrebbe dovuto procedere alla costruzione di una 
 condotta d'acqua a servizio dei singoli lotti, derivandola 
 dall'acquedotto comunale o da eventuali sorgenti sotterranee; 
       nel corso di trentasei anni di durata, a partire dalla sua 
 costituzione, il Consorzio non ha mai realizzato, neppure 
 parzialmente gli scopi istituzionali; 
       a tal riguardo, giova sottolineare che a tutt'oggi i res.ti nel 
 consorzio sono privi di fornitura idrica; 
       come gia' precedentemente denunziato e' ormai impossibile 
 ottenere da parte del Consorzio la costruzione nella zona di una rete 
 idrica al servizio di tutti i consorziati; 
       e' altresi' impossibile la prospettiva di un eventuale recupero 
 del credito da parte dell'organo amministrativo dei consorzio nei 
 confronti dei singoli consorziati, anche per la confusione giuridica 
 relativa agli attuali criteri di determinazione del valore delle 
 singole quote consortili, attesa la nullita' insanabile della 
 delibera assembleare del 28 ottobre 1978 lesiva dei diritti 
 individuali di ciascun consorziato, avendo modificato, senza 
 l'unanimita' dei consensi, il titolo di appartenenza alla comunita' 
 consortile; 
       anche l'organo amministrativo' appare ormai privo di alcuna 
 giuridica legittimazione all'esercizio dei propri compiti 
 istituzionali, atteso che ha provveduto alla convocazione 
 dell'assemblea per l'approvazione del bilancio consortile soltanto 
 con grave ritardo e, allorquando era ormai decaduto dall'incarico; 
 cio' nonostante, il Consiglio di amministrazione continua a' 
 ostacolare pervicacemente la realizzazione dei fini istituzionali, 
 atteso che, attraverso la allegazione di inesistenti situazioni di 
 pericolo, ha recentemente tentato di giustificare l'installazione di 
 un cancello di chiusura per l'accesso principale alla strada 
 consortile (V. Dante Maiano) al dissimulato fine di ostacolare la 
 acquisizione di tale strada parte del Comune di Roma, circostanza che 
 consentirebbe di allacciare una conduttura d'acqua alla fontanella 
 gia' esistente; 
       ancora, al fine di precostituirsi in sede assembleare 
 maggioranze di comodo inesistenti, il Consiglio di amministrazione 
 non ha esitato a dichiarare una superficie consortile di oltre 71 
 ettari, pari quasi al doppio di quella effettiva; 
       pertanto anche l'assemblea consortile, ormai da tempo, ha 
 adottato deliberazioni radicalmente nulle;quindi, tale consorzio non 
 ha piu' ragione di esistere per comprovata impossibilita' di 
 funzionamento degli organi e impossibilita' di conseguimento degli 
 scopi sociali; 
       neppure il piu' elementare servizio di manutenzione delle 
 strade e' stato mai assicurato dal consorzio 
     tutto cio' premesso, gli esponenti, citano: 
 
      1) Consorzio Casal Monastero con sede in Roma, via Nomentana km 
 13,200, in persona del presidente e legale rapp.te p.t.; 
      2) gli attuali membri del consorzio, in virtu' del titolo di 
 proprieta' acquisito sulle rispettive unita' immobiliari ricadenti 
 nella superficie estensiva del Consorzio Casal Monastero, a comparire 
 avanti al Tribunale Civile di Roma, nella nota sede di via G. Cesare, 
 54/B, Sezione G.I. designandi, per l'udienza del 25 maggio 1996 ore 
 di rito, invitando a costituirsi ritualmente nel termine di venti 
 giorni prima dell'udienza indicata, con la espressa avvertenza che la 
 costituzione oltre i suddetti termini comportera' le decadenze 
 previste dall'art. 167 cpc, per ivi sentir accogliere tali 
 conclusioni: 
       piaccia all'Ill. Tribunale adito, accertare e dichiarare la 
 radicale nullita' delle deliberazioni adottate dall'assemblea 
 consortile a patire dal 1973, per i motivi di cui sopra, nonche' le 
 deliberazioni del Consiglio di amministrazione; in ogni caso 
 accertare e dichiarare l'impossibilita' di funzionamento degli organi 
 consortili ovvero la impossibilita' di conseguimento degli scopi 
 statutari e per l'effetto dichiarare lo scioglimento del Consorzio 
 Casal Monastero. 
 
      Con il favore delle spese, competenze ed onorari, nei confronti 
 di eventuali resistenti. Salvo il risarcimento dei danni. 
                                     Dott. proc. Pierfrancesco Barone.
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