RETE GAS ITALIA - S.p.a.
GREENSTREAM - S.p.a.
'

(GU Parte Seconda n.261 del 9-11-2001)

      Rete Gas Italia S.p.a., gia' Snam S.p.a., con sede legale
 direzione ed uffici in San Donato Milanese, piazza Vanoni, 1, codice
 fiscale e numero iscrizione registro imprese di Milano n.
 13271390158, R.E.A. Milano n. 1633443; Greenstream S.p.a. con sede
 legale direzione ed uffici in San Donato Milanese (MI), via Emilia 1,
 codice fiscale 13154720158, C.C.I.A.A. Milano n. 162502/2000, R.E.A.
 Milano n. 1620383 pubblicano secondo le modalita' previste dalla
 legge 7 agosto 1990, n. 241 ed in particolare dall'art. 11, comma 10
 della legge 24 novembre 2000, n. 340, la pronuncia di compatibilita'
 ambientale DEC/VIA/6383 del 24 agosto 2001 concernente il 'Progetto
 Greenstream' consistente nella realizzazione di un gasdotto destinato
 al trasporto di gas dalla Libia all'Italia.
      Il Ministro dell'ambiente di concerto con il Ministro per i beni
 e le attivita' culturali;
      Visto l'art. 6, comma 2 e seguenti, della legge 8 luglio 1986,
 n. 349;
      Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del
 10 agosto 1988, n. 377;
      Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del
 27 dicembre 1988, concernente 'Norme tecniche per la redazione degli
 studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di
 compatibilita' di cui all'art. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349,
 adottate ai sensi dell'art. 3 del D.P.C.M. del 10 agosto 1988, n.
 377';
      Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio
 1998 relativo a 'Disposizioni integrative del decreto del Presidente
 del Consiglio dei Ministri 10 agosto 1988, n. 377 in materia di
 disciplina delle pronunce di compatibilita' ambientale di cui alla
 legge 8 luglio 1986,n. 349, art. 6';
      Visto l'art. 1, comma 1, lett. a) della legge 28 febbraio 1992,
 n. 220 concernente la valutazione di impatto ambientale delle
 condotte sottomarine per il trasporto di idrocarburi e sostanze
 pericolose;
      Visto l'art. 18, comma 5, della legge 11 marzo 1988, n. 67; il
 decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 febbraio 1989
 costitutivo della Commissione per la valutazione dell'impatto
 ambientale e successive modifiche ed integrazioni ed il decreto del
 Ministro dell'ambiente del 13 aprile 1989 concernente
 l'organizzazione ed il funzionamento della predetta Commissione:
      Vista la domanda di pronuncia di compatibilita' ambientale
 presentata in data 28 settembre 2000 (prot. n. 11735/VIA/A.1.27 del
 28 settembre 2000) inerente la realizzazione del 'Progetto
 Greenstream' consistente in un gasdotto destinato al trasporto di gas
 dalla Libia all'Italia. Il gasdotto, dopo aver attraversato il Canale
 di Sicilia, raggiungera' la costa sud orientale siciliana in
 prossimita' di Gela (CL) per poi proseguire verso Enna per
 connettersi alla rete nazionale di trasporto di gas in localita'
 Calderai (EN);
      Vista la nota n. ST/103/1698/01 del 29 maggio 2001 (Prot. n.
 6831/VIA/A.1.27 del 18 giugno 2001) con la quale il Ministero per i
 beni e le attivita' culturali ha espresso parere favorevole con
 prescrizioni in merito al progetto;
      Vista la nota 3246 del 18 giugno 2001 della Regione Siciliana -
 Assessorato territorio ed ambiente - (prot. 1008/VIA/A.1.27 del 29
 gennaio 2001) con la quale si esprime di ritenere che,
 subordinatamente all'osservanza di alcune prescrizioni, non esistano
 '… motivi ambientali nel tratto terminale sottomarino e terrestre, in
 rapporto ai benefici esaminati derivanti dall'uso del gas naturale,
 che ostino alla realizzazione del metanodotto';
      Preso atto che nell'ambito della procedura istruttoria svolta il
 Servizio difesa del mare del Ministero dell'ambiente ha assicurato la
 dovuta cooperazione prevista ai sensi dell'art. 2, comma 1 del
 decreto del Presidente della Repubblica n. 549/1999;
      Visto il parere n. 414 espresso dalla Commissione per le
 valutazioni dell'impatto ambientale in data 5 aprile 2001 in merito
 alla realizzazione di un gasdotto dalla Libia all'Italia;
      Preso atto che in detto parere la Commissione ha: esaminata la
 documentazione trasmessa in allegato alla predetta istanza, nonche'
 la documentazione integrativa trasmessa successivamente dalla Snam
 S.p.a. Greentream S.p.a. ha considerato e valutato che:
     per quanto riguarda il quadro di riferimento progettuale:
       l'opera consiste nella realizzazione di:
         un tratto di condotta sottomarina, lungo circa 516 km (di cui
 24,5 km nelle acque di pertinenza italiana), tra la stazione di
 partenza in Libia ed il terminale di Gela, in provincia di
 Caltanissetta;
         un tratto di condotta a terra, lungo circa 66,4 km, tra il
 terminale di Gela e la rete esistente in localita' Calderari lungo il
 gasdotto 'Potenziamento Importazione dall'Algeria DN 1200 (48') in
 esercizio;
         la progettazione dell'opera e' stata sviluppata in
 conformita' alle leggi, norme tecniche e standard di riferimento
 Nazionali ed Internazionali;
         le tubazioni impiegate saranno in acciaio di qualita' e
 rispondenti a quanto prescritto al punto 2.1 del decreto ministeriale
 24 novembre 1984, con carico unitario al limite di allungamento
 totale pari a 450 N/mm2², corrispondente alle caratteristiche della
 classe EN L450 MB.
 
    Le caratteristiche principali della condotta sono:
     per la condotta sottomarina:
       diametro condotta DN 32''(diametro esterno: 813 mm);
       pressione di progetto 223,2 bar rel.;
       massima pressione operativa 212,6 bar rel.;
       spessore delle tubazioni 30,2 mm;
     per la condotta terrestre:
       diametro condotta DN 36'';
       pressione di progetto 75 bar rel.;
       massima pressione operativa 75 bar rel.;
       spessore delle tubazioni 12,1 mm - 19,6 mm;
     per la condotta sono previste:
         una protezione passiva esterna costituita da un rivestimento
 di nastri adesivi in polietilene estruso ad alta densita', applicato
 in fabbrica, dello spessore minimo di mm 3, ed un rivestimento
 interno in vernice epossidica. I giunti di saldatura saranno
 rivestiti in linea con fasce termorestringenti;
         una protezione attiva (catodica) attraverso un sistema di
 correnti impresse con apparecchiature poste lungo la linea che rende
 il metallo della condotta elettricamente piu' negativo rispetto
 all'elettrolita circostante (terreno, acqua, ecc.);
       la condotta risultera' interrata con un ricoprimento minimo di
 1,5 m sulla generatrice superiore del tubo per tutto il tracciato
 terrestre; nel tratto a mare, fino alla batimetrica - 40 m, il
 ricoprimento sara' di circa 1 m;
       tali ricoprimenti sono idonei a ridurre la frequenza di
 incidenti, comunque molto bassa, stimata per le interazioni dovute ad
 attivita' agricole nel tracciato a terra e per urti con ancore nel
 tracciato a mare;
       sono state considerate ed analizzate alternative per il
 tracciato della condotta a mare ed il tragitto a terra, nonche' per
 l'individuazione del sito d'approdo;
       il tracciato a mare prescelto, pur determinando alcune
 difficolta' tecniche per la posa di tubazioni in fondali con presenza
 di creste ripide e profondi avvallamenti, risulta meno soggetto a
 possibili interferenze dovute ad ancoraggi e con minore impatto nel
 tratto terminale rispetto al tracciato alternativo, che avrebbe
 interessato una prateria di Posidonia Oceanica;
       tra le alternative di approdo quella scelta consente di
 utilizzare un corridoio di servitu' esistente nel tratto a terra. Il
 tracciato a terra si sviluppa in gran parte (circa il 75%) in stretto
 parallelismo con una condotta gia' esistente: la stretta vicinanza al
 gasdotto in esercizio, consentendo di usufruire, in tutto od in
 parte, dei varchi gia' costituiti nell'ambiente, limita il 'consumo'
 di superfici naturali da parte del progetto. Detta collocazione
 permette, inoltre, di sfruttare, in tutto od in parte, servitu' gia'
 costituite evitando di gravare ulteriormente il territorio e le
 proprieta' private con l'imposizione di nuove restrizioni,
       l'attivita' di posa in opera della condotta nel tratto a terra
 determina l'apertura di un'area di passaggio, denominata 'fascia di
 lavoro', di larghezza complessiva di 26 m, riducibile a 18 o 16 m in
 corrispondenza di attraversamenti di aree destinate a culture
 specializzate, di zone boscate o di zone soggette a vincoli
 particolari. Al termine delle operazioni di posa delle condotte e
 degli interventi di ripristino e di ricostituzione della copertura
 vegetale, permane un vincolo di non edificabilita' per una fascia di
 60 m a cavallo della condotta, senza alcuna limitazione allo
 svolgimento delle normali pratiche agronomiche;
       il Terminale occupera' una superficie di circa 9 ha, ricadente
 nell'area industriale di Gela, destinata per circa 3 ha ad
 infrastrutture costituite da edifici ed impianti di altezza contenuta
 (un piano fuori terra) e per la restante parte riservata a verde, con
 uno specifico progetto di recupero. Nella fase di esercizio non sono
 previste emissioni in atmosfera, fatte salve situazioni di emergenza
 di depressurizzazione del Terminale, ne' significative produzioni di
 emissioni sonore e vibrazioni;
       in conclusione le scelte progettuali di tracciato e le
 specifiche tecniche di intervento determinano, sia in fase
 realizzativa che di esercizio, alterazioni ambientali limitate
 nell'entita' ed in gran parte reversibili nel tempo.
 
      Considerato e valutato che per quanto riguarda il quadro di
 riferimento programmatico:
       l'intervento consentira' una ulteriore diversificazione degli
 approvvigionamenti energetici, potenziando l'offerta di gas per il
 sistema energetico italiano con un contributo, a regime, di 8
 miliardi di metri cubi/anno favorendo, tra l'altro, la sostituzione
 dei combustibili piu' inquinanti con altri a basso contenuto di
 carbonio e di zolfo;
       in corrispondenza del tratto costiero il tracciato del
 metanodotto ricade in zona soggetta a vincolo paesaggistico, nel
 perimetro del Sito di Interesse Comunitario (SIC) ITA050001
 denominato 'Biviere e Macconi di Gela' e nella perimetrazione del
 Sito di Interesse Nazionale di Gela; il tracciato si sviluppa in una
 zona marginale del SIC, in un ambito in cui non sono presenti specie
 di interesse comunitario tutelate con la istituzione del SIC
 medesimo;
       il tracciato del metanodotto, nel tratto tra il Terminale di
 Gela ed Enna, interferisce con aree soggette a vincolo idrogeologico,
 con aree tutelate ai sensi del decreto legislativo n. 490/1999 e con
 il SIC ITA060012 denominato 'Boschi di Piazza Armerina'. In
 particolare il tracciato interessa la Riserva naturale di Rossomanno
 Grottascura Bellia, in comune di Piazza Armerina ed Enna, istituita
 con decreto18 aprile 2000, per la conservazione e tutela di un antico
 rimboschimento a conifere;
       il regime individuato per la suddetta riserva prevede che la
 costruzione di impianti tecnologici a rete sotto traccia ricadenti su
 strade gia' esistenti possa essere autorizzata, dall'Assessorato
 Regionale del Territorio e dell'Ambiente, sentito il parere del
 Consiglio Regionale Protezione Patrimonio Naturale (CRPPN), con
 obbligo della rimessa in pristino, utilizzando tecniche di
 rinaturazione, secondo criteri naturalistici;
       il progetto, in conclusione, e' coerente con gli atti di
 programmazione del settore energetico, finalizzati al contenimento
 delle emissioni in atmosfera ed alla razionalizzazione
 dell'approvvigionamento energetico;
       l'opera non comporta significative interazioni con gli ambiti
 oggetto di tutela e pianificazione, sia per quanto riguarda il
 tracciato in ambiente marino sia per quanto riguarda il tracciato in
 ambiente terrestre.
 
      Considerato e valutato che per quanto riguarda gli aspetti
 ambientali:
       le principali fonti di impatto derivano dall'attivita' di scavo
 per la posa in opera della condotta, in particolare per gli effetti
 di ridistribuzione dei sedimenti, per gli scavi in ambito marino e
 per gli effetti sulla vegetazione presente lungo il tracciato in
 ambito terrestre;
       le interferenze dell'opera con l'ambiente sono, in prevalenza,
 legate alla fase di cantiere ed hanno pertanto carattere transitorio.
 I potenziali impatti variano a seconda delle caratteristiche delle
 zone attraversate, essi possono comunque considerarsi in gran parte
 reversibili a seguito degli interventi di ripristino morfologico e
 vegetazionale previsti. Non vengono interessate opere di valore
 storico-culturale ne' vengono sottratte risorse in maniera
 permanente;
       nelle aree piu' sensibili presenti sul tracciato, in
 corrispondenza dei SIC e della R.N.O. di
 Rossomanno-Grottascura-Bellia l'opera si sviluppa in corrispondenza
 di strade o piste tagliafuoco gia' esistenti, utilizzando sistemi
 operativi che tendono a ridurre al massimo l'interferenza con
 l'ambiente;
       gli interventi di ripristino morfologico e vegetazionale
 previsti nel SIA per le aree piu' sensibili, meglio dettagliate nelle
 integrazioni trasmesse in data 15 marzo 2001, risultano idonei a
 mitigare i potenziali impatti riconducibili alle azioni di progetto
 come sopra individuate;
       in particolare tali interventi consentono di regolare i
 deflussi delle acque di ruscellamento, di consolidare il terreno
 superficiale contrastando i processi erosivi e di accelerare le
 dinamiche ricostruttive dell'integrita' ecosistemica;
       la zona prescelta per la realizzazione del Terminale e' un'area
 pianeggiante, costituita con terreno di riporto in prossimita' della
 raffineria Agip Petroli, non lontana da una vecchia discarica di
 fosfogessi, esercita in passato da Enichem Agricoltura;
       l'occupazione di un'estensione di terreno molto ampia rispetto
 alle esigenze di realizzazione delle infrastrutture del Terminale,
 destinando la parte non utilizzata ad un intervento di recupero a
 verde, e' da ritenersi positiva in considerazione dell'attuale stato
 dei luoghi, constatato nel corso dei sopralluoghi;
 
      Considerato che in conclusione la commissione per le valutazioni
 dell'impatto ambientale ha espresso parere positivo con prescrizioni
 in merito alla compatibilita' ambientale dell'opera;
      Preso atto che sono pervenute osservazioni da parte del pubblico
 ai sensi dell'art. 6 della legge n. 349/1986;
      Preso atto che ai sensi dell'art. 2, comma 1 del decreto del
 Presidente della Repubblica n. 549/1999, il Servizio Difesa Del Mare,
 del Ministero dell'ambiente, ha assicurato la propria cooperazione
 nel corso dell'istruttoria tecnica e che i risultati di tale
 cooperazione sono stati riassunti in un documento datato 6 giugno
 2001 acquisito agli atti del Servizio VIA prot/7318/VIA/A.1.27. con
 il quale il predetto Servizio Difesa Mare, con riferimento alle
 proprie competenze:
       ha dichiarato, verificato che l'opera non coinvolge situazioni
 di particolare sensibilita' o tutela ambientale, quali le praterie di
 posidonia, di condividere ampiamente le conclusioni dell'istruttoria
 effettuata nell'ambito delle competenze del Servizio VIA;
       ha evidenziato l'opportunita' di effettuare, nelle aree
 interessate dalla realizzazione della condotta sottomarina,
 un'attivita' di monitoraggio da attuare attraverso opportuni
 indicatori che possano evidenziare le variazioni quali-quantitative
 di specie all'interno delle comunita' bentoniche;
 
      Preso atto del parere favorevole espresso ai sensi dell'art. 6
 della legge n. 349/1986 dalla Regione Siciliana (Assessorato
 Territorio ed Ambiente) con nota n. 3246 del 18 gennaio 2001
 (1008/VIA/A.1.27) con le indicazioni delle seguenti modalita'
 operative:
       gli interventi di ripristino dovranno essere eseguiti
 immediatamente dopo la posa delle condotte; in particolare nell'area
 ove e' previsto l'approdo del metanodotto, gli interventi dovranno
 realizzarsi in maniera tale da ricostruire la porzione di duna
 mancante;
       gli attraversamenti dei fiumi e dei torrenti, dovranno
 realizzarsi in maniera tale da ripristinare la morfologia originaria
 degli alvei, ponendo particolare attenzione alla corretta
 regimentazione delle acque fluenti;
       nell'attraversamento del Sito di Interesse Comunitario
 ITA0660012, denominato 'Boschi di Piazza Armerina' e delle aree
 ricadenti in parchi e riserve naturali (rif. lett. 'f' dell'art. 146
 decreto legge n. 490/1999) in corrispondenza della Riserva naturale
 di Rossomanno Grottascura Bellia, in comune di Piazza Armerina ed
 Enna (comuni di Bellia, Bannatella, Bannata e Rossomanno), dopo la
 posa della condotta, si dovranno ripristinare le condizioni esistenti
 ante opera, secondo criteri naturalistici;
       le attivita' di cantiere nelle aree sopracitate nonche' le
 attivita' di lavoro connesse alla realizzazione del gasdotto dovranno
 realizzarsi all'interno della pista tagliafuoco esistente lungo il
 tracciato del metanodotto in esercizio.
 
      Preso atto che con nota n. ST/103/2001 del 29 maggio 2001 (Prot.
 n. 6831/VIA/A.1.27 del 18 giugno 2001) il Ministero per i Beni e le
 Attivita' Culturali ha espresso parere favorevole in merito al
 progetto proposto, fatte salve le competenze specifiche in materia di
 tutela delle aree protette e alle condizioni espresse dalle
 Soprintendenze ed in particolare:
       della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di
 Catania (nota n. 9266 del 1. dicembre 2000):
         Sez. I Beni Paesaggistici - Naturali - Naturalistici ed
 Urbanistici che, con nota 7643/I dell'8 novembre 2000, ha espresso
 parere favorevole in considerazione che l'intervento previsto 'non
 comporta modificazione permanente degli ambiti dei beni assoggettati
 a tutela';
         Sez. III Beni Archeologici, con nota n. 6071/III dell'8
 novembre 2000, esprime parere favorevole a condizione che in
 riferimento alla realizzazione dei tratti km 22,200/25,00 e km 26-27
 la Soprintendenza sia avvertita almeno 15 giorni prima dell'inizio
 dei lavori e che le attivita' di scavo siano precedute da
 accertamenti tecnici da eseguirsi sotto la sorveglianza della
 medesima Soprintendenza, eventualmente con le metodologie dello scavo
 archeologico;
       della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di
 Caltanissetta (nota n. 3185 del 23 gennaio 2001) ha espresso parere
 favorevole alle seguenti prescrizioni:
       'Si dovra' comunicare l'inizio dei lavori;
         il progetto dovra' essere realizzato nei particolari, nelle
 quote e nelle dimensioni conformemente ai grafici vistati e agli
 elaborati dei particolari costruttivi del tratto delle condotte a
 terra, tra la linea della battigia e la stradina in terra che corre
 sulla sommita' della scarpata, parallelamente alla linea di costa,
 prima dell'inizio deilavori;
         alla fine dei lavori si dovra' depositare presso la
 Soprintendenza una dettagliata documentazione fotografica di lavori
 eseguiti secondo le previsioni di progetto';
       della Regione Siciliana - Assessorato territorio e ambiente
 (nota n. 3246 del 18 gennaio 2001) che ha comunicato che 'in rapporto
 ai benefici derivanti dall'uso del gas naturale' non sussistono
 motivi ambientali che ostino alla realizzazione del metanodotto;
 
      Ritenuto di dover provvedere ai sensi e per gli effetti del
 comma quarto dell'art. 6 della legge n. 349/1986, alla pronuncia di
 compatibilita' ambientale dell'opera sopraindicata;
                               Esprime:                               
                                                                      
                                                                      
      giudizio positivo circa la compatibilita' ambientale del
 progetto relativo alla realizzazione di un metanodotto di
 importazione di gas naturale dalla Libia, presentato dalla Snam
 S.p.a./Greenstream S.p.a., fatte salve le valutazioni delle
 amministrazioni competenti per gli aspetti connessi al rischio
 idraulico, alla sicurezza degli impianti e delle condotte, alla
 sicurezza della navigazione ed alla disciplina della pesca,
 subordinato inoltre al rispetto delle seguenti prescrizioni nonche' a
 quelle espresse dalla Regione Siciliana e dal Ministero per i Beni e
 le Attivita' Culturali:
       A. gli interventi di ripristino in corrispondenza degli
 attraversamenti dei corsi d'acqua dovranno essere realizzati secondo
 quanto indicato nella specifica LA-E-80014, che integra e modifica,
 per alcuni di essi, quanto previsto nel SIA. Alla stessa specifica
 dovra' farsi riferimento per le misure di rivegetazione e
 ricomposizione morfologica in corrispondenza dell'attraversamento
 dell'area SIC 'Biviere e Macconi di Gela';
       B. prima dell'inizio dei lavori dovra' essere predisposto e
 trasmesso alla Regione ed al comune di Gela, un progetto di
 sistemazione a verde delle aree comprese nel perimetro del Terminale
 di Gela non interessate dalla realizzazione degli edifici e delle
 infrastrutture necessari alla operativita' del Terminale;
       C. a titolo di compensazione dovra' essere progettato e
 realizzato, con modalita' da concordare con l'Assessorato Territorio
 ed Ambiente della Regione Siciliana, un progetto di sistemazione e
 recupero ambientale dell'area antistante il terminale ove e' ubicata
 la discarica di fosfogessi;
       D. a titolo di compensazione dovra' essere prodotto un progetto
 di riqualificazione naturalistica dell'area SIC 'Biviere e Macconi di
 Gela'. Il progetto, che sara' sottoposto a verifica di ottemperanza
 al Ministero dell'Ambiente prima dell'inizio dei lavori, dovra'
 prevedere gli interventi di ripulitura, ricostruzione delle
 morfologie di dunali e rivegetazione con specie delle serie della
 vegetazione dunale e retrodunale (come descritte nella gia' citata
 specifica LA-E-80014 del febbraio 2001). Il progetto dovra' contenere
 un piano di gestione monitoraggio e ricerca dell'area SIC per almeno
 10 anni, da effettuarsi a carico del proponente in accordo con la
 Regione, il comune di Gela, le Associazioni ambientalistiche e
 Istituti di ricerca, anche mediante attivita' di formazione;
       E. dovra' essere effettuata, nelle aree interessate dalla
 realizzazione della condotta sottomarina, un'attivita' di
 monitoraggio da attuare attraverso opportuni indicatori che possano
 evidenziare le variazioni quali-quantitative di specie all'interno
 delle comunita' bentoniche. I contenuti specifici, la periodicita' e
 la frequenza dei programmi di monitoraggio sopra citati dovranno
 essere concordati con Istituti di ricerca competenti in materia. I
 risultati di tali monitoraggi dovranno essere inoltrati al Servizio
 Difesa del Mare del Ministero dell'Ambiente;
 
                               Dispone:                               
                                                                      
                                                                      
      che il presente provvedimento sia comunicato alla Snam
 S.p.A./Green Stream S.p.a. al Ministero dei Trasporti - Direzione del
 Demanio Marittimo, al Ministero dei Lavori Pubblici, alla Capitaneria
 di porto di Porto Empedocle, alla Regione Siciliana le quali
 provvederanno a depositarlo presso l'Ufficio istituto ai sensi
 dell'art. 5, comma terzo, del decreto del Presidente del Consiglio
 dei ministri n. 377 del10 agosto 1988 ed a portarlo a conoscenza
 delle altre amministrazioni eventualmente interessate.
 
     Roma, 21 agosto 2001
 
                      Il ministro dell'Ambiente:                      
                           Altero Matteoli                            
                                                                      
           Il ministro per i Beni e le Attivita' Culturali:           
                           Giuliano Urbani                            
                                                                      
                                                                      
    Pubblicazione a cura Greenstream S.p.a.
                          GreenStream S.p.a.                          
              Il presidente ed amministratore delegato:               
                            Andrea Forzoni                            
                                                                      
M-8057 (A pagamento).
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Realizzazione Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.