Rete Gas Italia S.p.a., gia' Snam S.p.a., con sede legale direzione ed uffici in San Donato Milanese, piazza Vanoni, 1, codice fiscale e numero iscrizione registro imprese di Milano n. 13271390158, R.E.A. Milano n. 1633443; Greenstream S.p.a. con sede legale direzione ed uffici in San Donato Milanese (MI), via Emilia 1, codice fiscale 13154720158, C.C.I.A.A. Milano n. 162502/2000, R.E.A. Milano n. 1620383 pubblicano secondo le modalita' previste dalla legge 7 agosto 1990, n. 241 ed in particolare dall'art. 11, comma 10 della legge 24 novembre 2000, n. 340, la pronuncia di compatibilita' ambientale DEC/VIA/6383 del 24 agosto 2001 concernente il 'Progetto Greenstream' consistente nella realizzazione di un gasdotto destinato al trasporto di gas dalla Libia all'Italia. Il Ministro dell'ambiente di concerto con il Ministro per i beni e le attivita' culturali; Visto l'art. 6, comma 2 e seguenti, della legge 8 luglio 1986, n. 349; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 agosto 1988, n. 377; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 dicembre 1988, concernente 'Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilita' di cui all'art. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, adottate ai sensi dell'art. 3 del D.P.C.M. del 10 agosto 1988, n. 377'; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 1998 relativo a 'Disposizioni integrative del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 1988, n. 377 in materia di disciplina delle pronunce di compatibilita' ambientale di cui alla legge 8 luglio 1986,n. 349, art. 6'; Visto l'art. 1, comma 1, lett. a) della legge 28 febbraio 1992, n. 220 concernente la valutazione di impatto ambientale delle condotte sottomarine per il trasporto di idrocarburi e sostanze pericolose; Visto l'art. 18, comma 5, della legge 11 marzo 1988, n. 67; il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 febbraio 1989 costitutivo della Commissione per la valutazione dell'impatto ambientale e successive modifiche ed integrazioni ed il decreto del Ministro dell'ambiente del 13 aprile 1989 concernente l'organizzazione ed il funzionamento della predetta Commissione: Vista la domanda di pronuncia di compatibilita' ambientale presentata in data 28 settembre 2000 (prot. n. 11735/VIA/A.1.27 del 28 settembre 2000) inerente la realizzazione del 'Progetto Greenstream' consistente in un gasdotto destinato al trasporto di gas dalla Libia all'Italia. Il gasdotto, dopo aver attraversato il Canale di Sicilia, raggiungera' la costa sud orientale siciliana in prossimita' di Gela (CL) per poi proseguire verso Enna per connettersi alla rete nazionale di trasporto di gas in localita' Calderai (EN); Vista la nota n. ST/103/1698/01 del 29 maggio 2001 (Prot. n. 6831/VIA/A.1.27 del 18 giugno 2001) con la quale il Ministero per i beni e le attivita' culturali ha espresso parere favorevole con prescrizioni in merito al progetto; Vista la nota 3246 del 18 giugno 2001 della Regione Siciliana - Assessorato territorio ed ambiente - (prot. 1008/VIA/A.1.27 del 29 gennaio 2001) con la quale si esprime di ritenere che, subordinatamente all'osservanza di alcune prescrizioni, non esistano ' motivi ambientali nel tratto terminale sottomarino e terrestre, in rapporto ai benefici esaminati derivanti dall'uso del gas naturale, che ostino alla realizzazione del metanodotto'; Preso atto che nell'ambito della procedura istruttoria svolta il Servizio difesa del mare del Ministero dell'ambiente ha assicurato la dovuta cooperazione prevista ai sensi dell'art. 2, comma 1 del decreto del Presidente della Repubblica n. 549/1999; Visto il parere n. 414 espresso dalla Commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale in data 5 aprile 2001 in merito alla realizzazione di un gasdotto dalla Libia all'Italia; Preso atto che in detto parere la Commissione ha: esaminata la documentazione trasmessa in allegato alla predetta istanza, nonche' la documentazione integrativa trasmessa successivamente dalla Snam S.p.a. Greentream S.p.a. ha considerato e valutato che: per quanto riguarda il quadro di riferimento progettuale: l'opera consiste nella realizzazione di: un tratto di condotta sottomarina, lungo circa 516 km (di cui 24,5 km nelle acque di pertinenza italiana), tra la stazione di partenza in Libia ed il terminale di Gela, in provincia di Caltanissetta; un tratto di condotta a terra, lungo circa 66,4 km, tra il terminale di Gela e la rete esistente in localita' Calderari lungo il gasdotto 'Potenziamento Importazione dall'Algeria DN 1200 (48') in esercizio; la progettazione dell'opera e' stata sviluppata in conformita' alle leggi, norme tecniche e standard di riferimento Nazionali ed Internazionali; le tubazioni impiegate saranno in acciaio di qualita' e rispondenti a quanto prescritto al punto 2.1 del decreto ministeriale 24 novembre 1984, con carico unitario al limite di allungamento totale pari a 450 N/mm2², corrispondente alle caratteristiche della classe EN L450 MB. Le caratteristiche principali della condotta sono: per la condotta sottomarina: diametro condotta DN 32''(diametro esterno: 813 mm); pressione di progetto 223,2 bar rel.; massima pressione operativa 212,6 bar rel.; spessore delle tubazioni 30,2 mm; per la condotta terrestre: diametro condotta DN 36''; pressione di progetto 75 bar rel.; massima pressione operativa 75 bar rel.; spessore delle tubazioni 12,1 mm - 19,6 mm; per la condotta sono previste: una protezione passiva esterna costituita da un rivestimento di nastri adesivi in polietilene estruso ad alta densita', applicato in fabbrica, dello spessore minimo di mm 3, ed un rivestimento interno in vernice epossidica. I giunti di saldatura saranno rivestiti in linea con fasce termorestringenti; una protezione attiva (catodica) attraverso un sistema di correnti impresse con apparecchiature poste lungo la linea che rende il metallo della condotta elettricamente piu' negativo rispetto all'elettrolita circostante (terreno, acqua, ecc.); la condotta risultera' interrata con un ricoprimento minimo di 1,5 m sulla generatrice superiore del tubo per tutto il tracciato terrestre; nel tratto a mare, fino alla batimetrica - 40 m, il ricoprimento sara' di circa 1 m; tali ricoprimenti sono idonei a ridurre la frequenza di incidenti, comunque molto bassa, stimata per le interazioni dovute ad attivita' agricole nel tracciato a terra e per urti con ancore nel tracciato a mare; sono state considerate ed analizzate alternative per il tracciato della condotta a mare ed il tragitto a terra, nonche' per l'individuazione del sito d'approdo; il tracciato a mare prescelto, pur determinando alcune difficolta' tecniche per la posa di tubazioni in fondali con presenza di creste ripide e profondi avvallamenti, risulta meno soggetto a possibili interferenze dovute ad ancoraggi e con minore impatto nel tratto terminale rispetto al tracciato alternativo, che avrebbe interessato una prateria di Posidonia Oceanica; tra le alternative di approdo quella scelta consente di utilizzare un corridoio di servitu' esistente nel tratto a terra. Il tracciato a terra si sviluppa in gran parte (circa il 75%) in stretto parallelismo con una condotta gia' esistente: la stretta vicinanza al gasdotto in esercizio, consentendo di usufruire, in tutto od in parte, dei varchi gia' costituiti nell'ambiente, limita il 'consumo' di superfici naturali da parte del progetto. Detta collocazione permette, inoltre, di sfruttare, in tutto od in parte, servitu' gia' costituite evitando di gravare ulteriormente il territorio e le proprieta' private con l'imposizione di nuove restrizioni, l'attivita' di posa in opera della condotta nel tratto a terra determina l'apertura di un'area di passaggio, denominata 'fascia di lavoro', di larghezza complessiva di 26 m, riducibile a 18 o 16 m in corrispondenza di attraversamenti di aree destinate a culture specializzate, di zone boscate o di zone soggette a vincoli particolari. Al termine delle operazioni di posa delle condotte e degli interventi di ripristino e di ricostituzione della copertura vegetale, permane un vincolo di non edificabilita' per una fascia di 60 m a cavallo della condotta, senza alcuna limitazione allo svolgimento delle normali pratiche agronomiche; il Terminale occupera' una superficie di circa 9 ha, ricadente nell'area industriale di Gela, destinata per circa 3 ha ad infrastrutture costituite da edifici ed impianti di altezza contenuta (un piano fuori terra) e per la restante parte riservata a verde, con uno specifico progetto di recupero. Nella fase di esercizio non sono previste emissioni in atmosfera, fatte salve situazioni di emergenza di depressurizzazione del Terminale, ne' significative produzioni di emissioni sonore e vibrazioni; in conclusione le scelte progettuali di tracciato e le specifiche tecniche di intervento determinano, sia in fase realizzativa che di esercizio, alterazioni ambientali limitate nell'entita' ed in gran parte reversibili nel tempo. Considerato e valutato che per quanto riguarda il quadro di riferimento programmatico: l'intervento consentira' una ulteriore diversificazione degli approvvigionamenti energetici, potenziando l'offerta di gas per il sistema energetico italiano con un contributo, a regime, di 8 miliardi di metri cubi/anno favorendo, tra l'altro, la sostituzione dei combustibili piu' inquinanti con altri a basso contenuto di carbonio e di zolfo; in corrispondenza del tratto costiero il tracciato del metanodotto ricade in zona soggetta a vincolo paesaggistico, nel perimetro del Sito di Interesse Comunitario (SIC) ITA050001 denominato 'Biviere e Macconi di Gela' e nella perimetrazione del Sito di Interesse Nazionale di Gela; il tracciato si sviluppa in una zona marginale del SIC, in un ambito in cui non sono presenti specie di interesse comunitario tutelate con la istituzione del SIC medesimo; il tracciato del metanodotto, nel tratto tra il Terminale di Gela ed Enna, interferisce con aree soggette a vincolo idrogeologico, con aree tutelate ai sensi del decreto legislativo n. 490/1999 e con il SIC ITA060012 denominato 'Boschi di Piazza Armerina'. In particolare il tracciato interessa la Riserva naturale di Rossomanno Grottascura Bellia, in comune di Piazza Armerina ed Enna, istituita con decreto18 aprile 2000, per la conservazione e tutela di un antico rimboschimento a conifere; il regime individuato per la suddetta riserva prevede che la costruzione di impianti tecnologici a rete sotto traccia ricadenti su strade gia' esistenti possa essere autorizzata, dall'Assessorato Regionale del Territorio e dell'Ambiente, sentito il parere del Consiglio Regionale Protezione Patrimonio Naturale (CRPPN), con obbligo della rimessa in pristino, utilizzando tecniche di rinaturazione, secondo criteri naturalistici; il progetto, in conclusione, e' coerente con gli atti di programmazione del settore energetico, finalizzati al contenimento delle emissioni in atmosfera ed alla razionalizzazione dell'approvvigionamento energetico; l'opera non comporta significative interazioni con gli ambiti oggetto di tutela e pianificazione, sia per quanto riguarda il tracciato in ambiente marino sia per quanto riguarda il tracciato in ambiente terrestre. Considerato e valutato che per quanto riguarda gli aspetti ambientali: le principali fonti di impatto derivano dall'attivita' di scavo per la posa in opera della condotta, in particolare per gli effetti di ridistribuzione dei sedimenti, per gli scavi in ambito marino e per gli effetti sulla vegetazione presente lungo il tracciato in ambito terrestre; le interferenze dell'opera con l'ambiente sono, in prevalenza, legate alla fase di cantiere ed hanno pertanto carattere transitorio. I potenziali impatti variano a seconda delle caratteristiche delle zone attraversate, essi possono comunque considerarsi in gran parte reversibili a seguito degli interventi di ripristino morfologico e vegetazionale previsti. Non vengono interessate opere di valore storico-culturale ne' vengono sottratte risorse in maniera permanente; nelle aree piu' sensibili presenti sul tracciato, in corrispondenza dei SIC e della R.N.O. di Rossomanno-Grottascura-Bellia l'opera si sviluppa in corrispondenza di strade o piste tagliafuoco gia' esistenti, utilizzando sistemi operativi che tendono a ridurre al massimo l'interferenza con l'ambiente; gli interventi di ripristino morfologico e vegetazionale previsti nel SIA per le aree piu' sensibili, meglio dettagliate nelle integrazioni trasmesse in data 15 marzo 2001, risultano idonei a mitigare i potenziali impatti riconducibili alle azioni di progetto come sopra individuate; in particolare tali interventi consentono di regolare i deflussi delle acque di ruscellamento, di consolidare il terreno superficiale contrastando i processi erosivi e di accelerare le dinamiche ricostruttive dell'integrita' ecosistemica; la zona prescelta per la realizzazione del Terminale e' un'area pianeggiante, costituita con terreno di riporto in prossimita' della raffineria Agip Petroli, non lontana da una vecchia discarica di fosfogessi, esercita in passato da Enichem Agricoltura; l'occupazione di un'estensione di terreno molto ampia rispetto alle esigenze di realizzazione delle infrastrutture del Terminale, destinando la parte non utilizzata ad un intervento di recupero a verde, e' da ritenersi positiva in considerazione dell'attuale stato dei luoghi, constatato nel corso dei sopralluoghi; Considerato che in conclusione la commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale ha espresso parere positivo con prescrizioni in merito alla compatibilita' ambientale dell'opera; Preso atto che sono pervenute osservazioni da parte del pubblico ai sensi dell'art. 6 della legge n. 349/1986; Preso atto che ai sensi dell'art. 2, comma 1 del decreto del Presidente della Repubblica n. 549/1999, il Servizio Difesa Del Mare, del Ministero dell'ambiente, ha assicurato la propria cooperazione nel corso dell'istruttoria tecnica e che i risultati di tale cooperazione sono stati riassunti in un documento datato 6 giugno 2001 acquisito agli atti del Servizio VIA prot/7318/VIA/A.1.27. con il quale il predetto Servizio Difesa Mare, con riferimento alle proprie competenze: ha dichiarato, verificato che l'opera non coinvolge situazioni di particolare sensibilita' o tutela ambientale, quali le praterie di posidonia, di condividere ampiamente le conclusioni dell'istruttoria effettuata nell'ambito delle competenze del Servizio VIA; ha evidenziato l'opportunita' di effettuare, nelle aree interessate dalla realizzazione della condotta sottomarina, un'attivita' di monitoraggio da attuare attraverso opportuni indicatori che possano evidenziare le variazioni quali-quantitative di specie all'interno delle comunita' bentoniche; Preso atto del parere favorevole espresso ai sensi dell'art. 6 della legge n. 349/1986 dalla Regione Siciliana (Assessorato Territorio ed Ambiente) con nota n. 3246 del 18 gennaio 2001 (1008/VIA/A.1.27) con le indicazioni delle seguenti modalita' operative: gli interventi di ripristino dovranno essere eseguiti immediatamente dopo la posa delle condotte; in particolare nell'area ove e' previsto l'approdo del metanodotto, gli interventi dovranno realizzarsi in maniera tale da ricostruire la porzione di duna mancante; gli attraversamenti dei fiumi e dei torrenti, dovranno realizzarsi in maniera tale da ripristinare la morfologia originaria degli alvei, ponendo particolare attenzione alla corretta regimentazione delle acque fluenti; nell'attraversamento del Sito di Interesse Comunitario ITA0660012, denominato 'Boschi di Piazza Armerina' e delle aree ricadenti in parchi e riserve naturali (rif. lett. 'f' dell'art. 146 decreto legge n. 490/1999) in corrispondenza della Riserva naturale di Rossomanno Grottascura Bellia, in comune di Piazza Armerina ed Enna (comuni di Bellia, Bannatella, Bannata e Rossomanno), dopo la posa della condotta, si dovranno ripristinare le condizioni esistenti ante opera, secondo criteri naturalistici; le attivita' di cantiere nelle aree sopracitate nonche' le attivita' di lavoro connesse alla realizzazione del gasdotto dovranno realizzarsi all'interno della pista tagliafuoco esistente lungo il tracciato del metanodotto in esercizio. Preso atto che con nota n. ST/103/2001 del 29 maggio 2001 (Prot. n. 6831/VIA/A.1.27 del 18 giugno 2001) il Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali ha espresso parere favorevole in merito al progetto proposto, fatte salve le competenze specifiche in materia di tutela delle aree protette e alle condizioni espresse dalle Soprintendenze ed in particolare: della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania (nota n. 9266 del 1. dicembre 2000): Sez. I Beni Paesaggistici - Naturali - Naturalistici ed Urbanistici che, con nota 7643/I dell'8 novembre 2000, ha espresso parere favorevole in considerazione che l'intervento previsto 'non comporta modificazione permanente degli ambiti dei beni assoggettati a tutela'; Sez. III Beni Archeologici, con nota n. 6071/III dell'8 novembre 2000, esprime parere favorevole a condizione che in riferimento alla realizzazione dei tratti km 22,200/25,00 e km 26-27 la Soprintendenza sia avvertita almeno 15 giorni prima dell'inizio dei lavori e che le attivita' di scavo siano precedute da accertamenti tecnici da eseguirsi sotto la sorveglianza della medesima Soprintendenza, eventualmente con le metodologie dello scavo archeologico; della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta (nota n. 3185 del 23 gennaio 2001) ha espresso parere favorevole alle seguenti prescrizioni: 'Si dovra' comunicare l'inizio dei lavori; il progetto dovra' essere realizzato nei particolari, nelle quote e nelle dimensioni conformemente ai grafici vistati e agli elaborati dei particolari costruttivi del tratto delle condotte a terra, tra la linea della battigia e la stradina in terra che corre sulla sommita' della scarpata, parallelamente alla linea di costa, prima dell'inizio deilavori; alla fine dei lavori si dovra' depositare presso la Soprintendenza una dettagliata documentazione fotografica di lavori eseguiti secondo le previsioni di progetto'; della Regione Siciliana - Assessorato territorio e ambiente (nota n. 3246 del 18 gennaio 2001) che ha comunicato che 'in rapporto ai benefici derivanti dall'uso del gas naturale' non sussistono motivi ambientali che ostino alla realizzazione del metanodotto; Ritenuto di dover provvedere ai sensi e per gli effetti del comma quarto dell'art. 6 della legge n. 349/1986, alla pronuncia di compatibilita' ambientale dell'opera sopraindicata; Esprime: giudizio positivo circa la compatibilita' ambientale del progetto relativo alla realizzazione di un metanodotto di importazione di gas naturale dalla Libia, presentato dalla Snam S.p.a./Greenstream S.p.a., fatte salve le valutazioni delle amministrazioni competenti per gli aspetti connessi al rischio idraulico, alla sicurezza degli impianti e delle condotte, alla sicurezza della navigazione ed alla disciplina della pesca, subordinato inoltre al rispetto delle seguenti prescrizioni nonche' a quelle espresse dalla Regione Siciliana e dal Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali: A. gli interventi di ripristino in corrispondenza degli attraversamenti dei corsi d'acqua dovranno essere realizzati secondo quanto indicato nella specifica LA-E-80014, che integra e modifica, per alcuni di essi, quanto previsto nel SIA. Alla stessa specifica dovra' farsi riferimento per le misure di rivegetazione e ricomposizione morfologica in corrispondenza dell'attraversamento dell'area SIC 'Biviere e Macconi di Gela'; B. prima dell'inizio dei lavori dovra' essere predisposto e trasmesso alla Regione ed al comune di Gela, un progetto di sistemazione a verde delle aree comprese nel perimetro del Terminale di Gela non interessate dalla realizzazione degli edifici e delle infrastrutture necessari alla operativita' del Terminale; C. a titolo di compensazione dovra' essere progettato e realizzato, con modalita' da concordare con l'Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana, un progetto di sistemazione e recupero ambientale dell'area antistante il terminale ove e' ubicata la discarica di fosfogessi; D. a titolo di compensazione dovra' essere prodotto un progetto di riqualificazione naturalistica dell'area SIC 'Biviere e Macconi di Gela'. Il progetto, che sara' sottoposto a verifica di ottemperanza al Ministero dell'Ambiente prima dell'inizio dei lavori, dovra' prevedere gli interventi di ripulitura, ricostruzione delle morfologie di dunali e rivegetazione con specie delle serie della vegetazione dunale e retrodunale (come descritte nella gia' citata specifica LA-E-80014 del febbraio 2001). Il progetto dovra' contenere un piano di gestione monitoraggio e ricerca dell'area SIC per almeno 10 anni, da effettuarsi a carico del proponente in accordo con la Regione, il comune di Gela, le Associazioni ambientalistiche e Istituti di ricerca, anche mediante attivita' di formazione; E. dovra' essere effettuata, nelle aree interessate dalla realizzazione della condotta sottomarina, un'attivita' di monitoraggio da attuare attraverso opportuni indicatori che possano evidenziare le variazioni quali-quantitative di specie all'interno delle comunita' bentoniche. I contenuti specifici, la periodicita' e la frequenza dei programmi di monitoraggio sopra citati dovranno essere concordati con Istituti di ricerca competenti in materia. I risultati di tali monitoraggi dovranno essere inoltrati al Servizio Difesa del Mare del Ministero dell'Ambiente; Dispone: che il presente provvedimento sia comunicato alla Snam S.p.A./Green Stream S.p.a. al Ministero dei Trasporti - Direzione del Demanio Marittimo, al Ministero dei Lavori Pubblici, alla Capitaneria di porto di Porto Empedocle, alla Regione Siciliana le quali provvederanno a depositarlo presso l'Ufficio istituto ai sensi dell'art. 5, comma terzo, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 377 del10 agosto 1988 ed a portarlo a conoscenza delle altre amministrazioni eventualmente interessate. Roma, 21 agosto 2001 Il ministro dell'Ambiente: Altero Matteoli Il ministro per i Beni e le Attivita' Culturali: Giuliano Urbani Pubblicazione a cura Greenstream S.p.a. GreenStream S.p.a. Il presidente ed amministratore delegato: Andrea Forzoni M-8057 (A pagamento).