CORTE DI APPELLO DI NAPOLI

(GU Parte Seconda n.31 del 7-2-2003)

      Colantuono Vincenzo, De Rinaldis Ciro, Schembri Vincenzo,
 Filippelli Francesco, Savino Deborah, Esposito Giuseppe e avv.
 Gaetano Spinosa, quale amministratore del supercondominio del cd.
 Parco Ricci in Napoli, alla via B. Cavallino n. 115, elett.te dom.ti
 in Mugnano di Napoli, via Napoli n. 251, presso lo studio degli
 avv.ti Giacomo Visconti e Gaetano Alberto, dai quali sono rapp.ti e
 difesi, giusta mandato margine, dell'atto di appello; in virtu' della
 ordinanza 24 maggio - 18 luglio 2002, resa dalla Corte di appello, 2a
 sez. civ. rel. dott. Marino ed autorizzati alla notifica per pubblici
 proclami con decreto 17 gennaio 2003; con atto di integrazione del
 contraddittorio in appello, citano tutti gli attuali condomini delle
 palazzine A, B, C, D, E e tutti gli attuali condomini e comunionisti
 dei viali e delle aree comuni esistenti nel Parco Ricci in Napoli,
 via Cavallino n. 115, contumaci nel 1. grado, a comparire innanzi
 alla Corte di appello di Napoli, 2a sez. civ., composizione
 collegiale, rel. dott. Marino, per il giorno 23 maggio 2003 perche'
 in riforma totale della sentenza n. 856/01 resa dal Tribunale di
 Napoli 10a sez civ. dott. Pignata, il 12 dicembre 2000- 19 gennaio
 2001, vengano accolte ledomande proposte contro Normale Pietro con
 atto di citazione del 23aprile-11 maggio 1998 e cioe' venga
 dichiarata proprieta' comune dello slargo di mq 200 recintato e
 compreso tra gli edifici C e D del predetto complesso immobiliare
 sino al limite dell'edilicio D, oltre il risarcimento danni; venga
 rigettata la domanda riconvenzionale da lui proposta tesa alla
 dichiarazione di usucapione a suo favore della medesima area, perche'
 inammissibile, improcedibile ed infondata; con condanna di
 quest'ultimo alle spese e competenze del doppio grado ed al rimborso
 di quanto gia' incassato per il 1. grado.
      Con invito a comparire alla indicata udienza costituendosi ex
 art. 166 c.p.c. e con avvertimento che la costituzione oltre quel
 termine implica le decadenze di cui agli articoli 167 e 343 e.p.c.
                        Avv. Giacomo Visconti                         
                                                                      
                         Avv. Gaetano Alberto                         
                                                                      
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