N. 56
RICORSO PER CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE
4 dicembre 1997
N. 56
Ricorso per conflitto di attribuzioni depositato in cancelleria il
4 dicembre 1997 (della regione Toscana)
Caccia - Attuazione della direttiva 409/79 CEE del 2 aprile 1979,
concernente la conservazione degli uccelli selvatici - Decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri 27 settembre 1997 -
Modalita' di esercizio delle deroghe alle limitazioni e ai divieti
stabiliti dagli artt. 5, 6, 7 e 8 della direttiva, previste
dall'art. 9, lett. c), della stessa, per consentire, in
condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo, la
cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati
uccelli in piccole quantita' - Prevista adozione di tali deroghe
da parte delle regioni, d'intesa con i Ministri dell'ambiente e
per le politiche agricole, con indicazione, nei relativi
provvedimenti, delle giustificazioni delle deroghe, tenuto conto
dell'entita' della popolazione della singola specie, e di
precisate valutazioni tecniche, statistiche e scientifiche
acquisite in sede istruttoria; dell'esame delle diverse soluzioni
alternative praticabili per soddisfare gli interessi tutelati; dei
mezzi, impianti e metodi di cattura o di abbattimento, dei tempi e
luoghi di esercizio della deroga e del termine finale della sua
operativita'; degli organi di controllo e del sistema di verifica
dei controlli effettuati; del piano di intervento e delle guardie
venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali incaricate
dell'attuazione - Applicazione di detta disciplina anche alla
cattura per la cessione a fini di richiamo di cui all'art. 4,
comma 4, legge 11 febbraio 1992, n. 157 - Individuazione
dell'autorita' abilitata a dichiarare che le prescritte condizioni
sono realizzate nell'Istituto nazionale per la fauna selvatica -
Incidenza sulle competenze, esercitate dalla ricorrente regione
Toscana, per quanto attiene alle deroghe in questione, con la
legge regionale 21 agosto 1997, n. 77, spettanti alle regioni a
statuto ordinario, in base agli artt. 117 e 118 della
Costituzione, in materia di caccia, e alle stesse gia' trasferite
dall'art. 99 del d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, e pressocche'
integralmente, in attuazione della legge 15 marzo 1997, n. 59
(c.d. legge Bassanini) dall'art. 1, comma 2, d.lgs. 4 giugno
1997, n. 143, con il quale sono stati riservati allo Stato solo i
poteri di disciplina generale e di coordinamento, previsti
dall'art. 18 della citata legge n. 157 del 1992 riguardo alle
variazioni degli elenchi delle specie cacciabili, da non
confondersi con quelli, nettamente diversi, inerenti alle deroghe
in questione - Rilevata inosservanza, altresi', delle norme degli
artt. 6 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 616
del 1997 e dell'art. 9, comma 3, della legge 9 marzo 1989, n. 86,
circa i limiti che possono porsi all'attivita' delle regioni a
statuto ordinario, nella materia de qua, in ordine alle procedure
di esecuzione delle direttive comunitarie - Impossibilita' che
l'impugnato provvedimento - non certo configurabile, in mancanza
di tutti i requisiti richiesti, come valido atto di indirizzo e
coordinamento - trovi fondamento in un interesse nazionale
unitario e non frazionabile, idoneo a legittimare un intervento
statale di tale portata - Riferimenti a numerose pronunce della
Corte costituzionale, e tra queste, in particolare, a sent. nn.
272 e 381/1996.
(Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 settembre
1997).
(Cost., artt. 117 e 118; d.P.R. 24 luglio 1997, n. 616, artt. 6 e 99;
d.P.R. 4 giugno 1997, n. 143, art. 1, comma 2; legge 9 marzo 1989,
n. 86, art. 9, comma 3).
(097C1390)
(GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.1 del 7-1-1998)
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