ALLEGATO II CONDIZIONI ALLE QUALI DEBBONO RISPONDERE LE GRANDI STRADE A TRAFFICO INTERNAZIONALE SOMMARIO I. NORME GENERALI II. CATEGORIE DI STRADE INTERNAZIONALI II.1. Strade ordinarie II.2. Autostrade II.3. Superstrade III. CARATTERISTICHE DELLA SEZIONE CORRENTE III.1. Profili in trasversale III.1.1. Carreggiate III.1.2. Banchine e terrapieno centrale III.1.3. Corsie speciali III.2. Planimetria e altimetria III.2.1. Omogeneita e coordinamento del profilo longitudinale e del tracciato planimetrico III.2.2. Caratteristiche geometriche III.3. Flusso di traffico IV. CARATTERISTICHE DELLE INTERSEZIONI IV.1. Definizioni IV.2. Intersezione di strade ordinarie IV.2.1. Incroci a livello IV.2.2. Incroci a livelli separati IV.3. Svincoli IV.3.1. Definizioni IV.3.2. Circolazione sulle carreggiate degli svincoli IV.3.3. Norme del tracciato degli svincoli IV.3.4. Caratteristiche geometriche degli svincoli IV.4. Intersezioni con tracciati ferroviari V. OPERE D'ARTE V.1. Sezioni trasversali V.2. Altezza libera VI. DISPOSITIVI DI SICUREZZA VI.1. Illuminazione VI.2. Dispositivi anti-abbaglianti VI.3. Barriere di sicurezza VII. INSERIMENTO NEL PAESAGGIO VIII. SERVIZI AUSILIARI VIII.1. Installazioni alle frontiere VIII.2. Installazioni varie VIII.3. Servizi di soccorso stradale VIII.4. Telecomunicazioni CONDIZIONI A CUI DEBBONO RISPONDERE LE GRANDI STRADE A TRAFFICO INTERNAZIONALE I. NORME GENERALI. I.1. Le caratteristiche fondamentali da adottate per la costruzione o la sistemazione delle grandi strade a traffico internazionale, qui appresso indicate "strade internazionali", sono oggetto delle disposizioni seguenti che tengono conto delle concezioni attuali in materia di tecnica di costruzione stradale. Esse non si applicano agli agglomerati urbani. Questi debbono essere circoscritti se costituiscono un ostacolo o un pericolo. I.2. I valori delle caratteristiche qui appresso indicate sono minimi o massimi assoluti. Essi possono essere maggiorati o diminuiti quando e' possibile farlo senza spese supplementari o quando tali spese sono giustificate economicamente. I.3. Tutte le disposizioni del presente allegato sono prese in considerazione tenendo conto del confronto dei costi e dei vantaggi realizzati e sopratutto della sicurezza. Per quanto riguarda la circolazione dei veicoli, la valutazione viene fatta per diverse varianti stabilite in varie ipotesi relative soprattutto alla velocita' di base (1) previsione del volume della circolazione, della sua composizione e della distribuzione annuale del flusso orario. I.4. In occasione della progettazione e della costruzione di una nuova strada internazionale occorre prendere in considerazione la protezione dell'ambiente. II. CATEGORIE DI STRADE INTERNAZIONALI. Le strade internazionali vengono classificate in una delle seguenti categorie: II.1. Strade ordinarie. Categoria I: strade a due corsie (carreggiata unica). Categoria II: strade a piu' di due corsie (una o piu' carreggiate). II.2. Autostrade. Il termine "autostrada" designa una strada concepita e costruita espressamente per il traffico motorizzato, che non e' utilizzata dalle proprieta' limitrofe, e che: i) salvo in punti singoli o a titolo temporaneo, comporta, per i due sensi della circolazione, carreggiate distinte separate l'una dall'altra da una fascia di terreno non destinata alla circolazione, o, eccezionalmente, separate mediante l'adozione di altre soluzioni; ii) non incrocia a livello ne' strade, ne' ferrovie o sedi tramviarie, ne' attraversamenti pedonali; iii) viene segnalata in maniera specifica come autostrada. II.3. Superstrade. Strade riservate alla circolazione automobilistica accessibili solo attraverso svincoli o intersezioni controllate e sulle quali sono vietati tra l'altro l'arresto e la sosta dei veicoli. III. CARATTERISTICHE DELLE SEZIONI CORRENTI. III.1. Sezioni trasversali. La piattaforma delle strade internazionali comporta, oltre alla o alle carreggiate, banchine laterali ed eventualmente un terrapieno centrale e piste speciali per pedoni e ciclisti. Tali piste speciali non sono ammesse nella piattaforma delle autostrade. Esse sono ammesse lungo le superstrade solo se sono separate da uno spazio sufficientemente ampio. Le strade ferrate non sono ammesse nelle carreggiate delle strade ordinarie ne' alla piattaforma delle autostrade e delle superstrade. (2) III.1.1. Carreggiate. III.1.1.1. Larghezza. Le corsie delle carreggiate hanno, in rettilineo, una minima larghezza di 3,50 metri. Nelle curve di raggio inferiore a 200 metri, e' previsto un allargamento per assicurare la circolazione senza intralci a velocita' normale dei veicoli delle dimensioni massime autorizzate. Per le velocita' di base superiori o pari a 100 km/h, il delineamento laterale non e' compreso nella larghezza sopracitata. Tuttavia, la larghezza di una strada supplementare per veicoli lenti in una sezione in salita puo' essere ricondotta a 3 metri. III.1.1.2. Pendenza trasversale. In allineamento retto, il profilo trasversale della carreggiata e' costituito da uno o due piani la cui pendenza trasversale e' compresa fra il 2 e il 3 per cento. In curva, la pendenza massima e' del 7 per cento. Il raggio minimo consentito senza modifica della sezione trasversale in rettilineo e' dato (in metri) nella tabella seguente, in funzione della velocita' di base (in Km/h): ===================================================================== VELOCITA' DI BASE | 140 | 120 | 100 | 80 | 60 ===================================================================== Strade ordinarie | - | 1.800 | 1.300 | 800 | 450 Autostrade e superstrade | 3.900 | 2.800 | 2.000 | 1.300 | - III.1.2. Banchine e terrapieno centrale. III.1.2.1. La larghezza minima raccomandata per le banchine e' di 3,25 metri per le strade ordinarie e le superstrade, e di 3,75 metri per le autostrade. III.1.2.2. Le banchine delle autostrade e delle superstrade comprendono sul lato destro della carreggiata una fascia di sosta continua, rivestita o stabilizzata, della larghezza minima di 2,50 metri che consenta la sosta in caso di emergenza. Tale fascia e' raccomandata per le strade ordinarie. Se essa non e' prevista o se non ha la larghezza di 2,50 metri, occorre stabilire piazzole di stazionamento di volta in volta. Se necessario dovra' provvedersi ad un'area di sosta al di fuori della carreggiata per gli autobus. In ogni caso, occorre riservare fasce laterali, rivestite o stabilizzate, della larghezza di 1 metro, nella banchina lungo la carreggiata. Per ragioni di sicurezza occorre prevedere striscie piu' larghe, sgombre da qualsiasi ostacolo lungo le autostrade e le superstrade. III.1.2.3. Quando e' previsto un terrapieno centrale, la sua larghezza minima raccomandata e' di 4 metri tra le carreggiate, per le autostrade. Si raccomanda di aumentare tale larghezza, soprattutto nelle curve, se la visibilita' lo richiede. Si raccomanda che il terrapieno centrale comporti al bordo della carreggiata fasce di allineamento e di sicurezza, rivestite o stabilizzate della larghezza di almeno 1 metro. III.1.3. Piste speciali. Sulla banchina delle strade ordinarie in cui il traffico motorizzato raggiunge almeno 2.000 veicoli al giorno, sono previste piste speciali, riservate al transito di pedoni, ciclisti e simili, allorche' il loro numero raggiunge le 200 unita' dirette in un senso, nel corso di 30 minuti nell'ora di punta, o di 1.000 unita' al giorno dirette in un senso. Le piste ciclabili sono di norma a senso unico ed hanno una larghezza minima di 2,20 metri. Occorre prevedere una fascia divisoria della larghezza minima di 1 metro tra la carreggiata e le piste speciali. III.2. Planimetria ed altimetria. III.2.1. Omogeneita' e coordinamento del profilo longitudinale e del tracciato planimetrico. Le strade internazionali presentano caratteristiche omogenee su sezioni di lunghezza sufficiente. I mutamenti di caratteristiche debbono essere attuati in punti tali da poter essere normalmente previsti dall'utente (attraversamento di un agglomerato urbano, modifica del rilievo del terreno). In mancanza di cio' vengono realizzati gradualmente. Il profilo longitudinale e il tracciato planimetrico sono coordinati in maniera tale che la strada appaia all'utente senza fastidiosa discontinuita' di tracciato, gli consenta di prevederne l'evoluzione e di distinguere chiaramente i punti critici, quali incroci, entrate e uscite di raccordi. III.2.2. Caratteristiche geometriche. III.2.2.1. Le pavimentazioni delle strade internazionali dovranno presentare ovunque una superficie uniforme. Le ondulazioni massime misurate con un regolo di 3 metri non possono superare i 4 mm. III.2.2.2. Le caratteristiche geometriche principali delle strade internazionali sono riunite nella tabella che segue, esse sono basate su un coefficiente di attrito longitudinale (ruote bloccate, pneumatici lisci) di 0.4 alla velocita' di 50 km/h; esse debbono essere considerate come valori minimi da rispettare. VELOCITA' DI BASE (in Km/h) Parte di provvedimento in formato grafico La velocita' di base di 120 km/h e' scelta solo se le carreggiate sono separate e se la maggior parte delle intersezioni sono dotate di svincoli (vedere paragrafo IV qui di seguito). La velocita' di 140 km/h e' applicabile solo alle autostrade. I raggi concavi sono tali che, per la velocita' di base, l'accelerazione verticale non possa superare 0,25 m/secĀ². I valori dei raggi planimetrici sono minimi corrispondenti alla pendenza massima del 7 per cento. Essi sono sufficienti per la stabilita' ed il confort di guida del veicolo in condizioni medie. La risultante dell'inclinazione longitudinale e della pendenza trasversale non deve superare il 10 per cento. III.2.2.3. Le sezioni in curva ed in rettilineo del tracciato planimetrico sono raccordate da curve a curvatura variabile. III.2.2.4. La visibilita' in piano e quella in profilo longitudinale sono realizzate in condizioni di sicurezza eguali, tenuto conto delle eventuali pendenze. Le distanze di visibilita' minima necessarie al sorpasso sulle carreggiate bidirezionali sono fornite nella tabella che segue: ===================================================================== Velocita' di base (in km/h) | 100| 80| 60 ===================================================================== Distanza minima di visibilita' di sorpasso (in metri) | 400| 325| 250 Queste distanze di visibilita' debbono essere assicurate su una percentuale della lunghezza della strada che sia la piu' elevata possibile e il piu' uniformemente ripartite. III.2.2.5. Allorche' la visibilita' e' insufficiente, si raccomanda di sdoppiare la carreggiata in corrispondenza ai vertici e alle curve delle strade ordinarie aventi due e tre corsie di circolazione. III.3. Flusso di traffico. Sulle strade delle varie categorie puo' circolare normalmente, cioe' con una qualita' o un livello di servizio giudicato necessario per le strade internazionali nel rispetto delle norme precisate al III.2, un volume (3) nella colonna 1 della tabella sotto riportata espresso in unita' di veicoli passeggeri. (4) CATEGORIA DI STRADA Parte di provvedimento in formato grafico Per una determinata categoria di strade, si raccomanda di non superare i flussi della colonna 1 per piu' di 50 ore all'anno, a meno che non venga assicurata la convenienza economica di una corsia supplementare o dell'adeguamento ad una categoria superiore. Quando il volume di traffico supera i valori della colonna 2 per piu' di 50 ore all'anno, si raccomanda di prendere in considerazione la costruzione di una corsia supplementare o il collocamento della strada in questione in una categoria superiore, tenendo conto dell'ambiente e dei costi di costruzione. Tali valori si intendono per un flusso continuo e a condizione: i) che gli incroci a livello non siano troppo numerosi e non creino un numero troppo elevato di incidenti di traffico; ii) che per le strade a due e tre corsie la distanza di visibilita' e di sorpasso sia assicurata sulla totalita' dell'itinerario. Le strade a tre corsie non sono raccomandate allorche' viene superato il flusso di traffico normale indicato alla colonna i della tabella sopraindicata. Per le strade a quattro corsie, dato che il flusso di punta nella direzione piu' trafficata supera 1.500 UT/h per piu' di 50 ore all'anno, si raccomanda, pei sicurezza, di istituire carreggiate separate a senso unico. IV CARATTERISTICHE DELLE INTERSEZIONI. (5) IV.1. Definizioni. Le strade internazionali incrociandosi fra loro o con altre strade o vie di comunicazione, formano delle "intersezioni". I vari tipi di sistemazione delle intersezioni stradali sono i seguenti: Intersezioni delle strade ordinarie: incroci piani o a livello, le cui diramazioni sono situate su uno stesso piano; incroci a dislivello o a livelli separati di cui almeno una delle diramazioni incrocia ad un livello diverso una o molte altre diramazioni. Intersezioni di autostrade o superstrade con strade della stessa categoria: Svincoli A i cui collegamenti non comportano alcuna interruzione del flusso del traffico. Intersezioni di autostrade con strade ordinarie: Svincoli B non comportanti alcuna interruzione del flusso della circolazione sulle corsie delle autostrade. Intersezioni di superstrade con strade ordinarie: Per le intersezioni importanti: Svincoli B non comportanti alcuna interruzione del flusso della circolazione sulla o sulle carreggiate della superstrada. Per le intersezioni di importanza secondaria per le quali non e' accertata la convenienza di uno svincolo. Incroci a livello o a dislivello controllati eventualmente da segnali luminosi. IV.2. Intersezioni di strade ordinarie. IV.2.1. Incroci a livello. IV.2.1.1. Gli incroci a livello debbono essere soppressi sulle strade internazionali quando tale misura e' conveniente. IV.2.1.2. Gli incroci a livello che comportano piu' di quattro diramazioni devono essere semplificati per raggruppamento di alcune correnti veicolari seguendo la gerarchia dell'importanza di tali correnti. IV.2.1.3. Gli incroci rotatori e i semafori debbono essere utilizzati solo se altre soluzioni che sopprimano le interruzioni agli incroci di flussi di traffico non siano convenienti. IV.2.1.4. La visibilita' dell'incrocio deve essere assicurata al suo avvicinarsi su una distanza sufficiente a consentire ai conducenti di prendere nel tempo voluto le decisioni imposte dal tipo di regolazione e delle condizioni contingenti della circolazione. Tale visiblita' e' migliorata se le carreggiate, soprattutto quelle i cui utenti debbono dare la precedenza, sono in leggera discesa verso l'incrocio. IV.2.1.5. La strada internazionale e' prioritaria rispetto alle altre strade; la priorita' fra strade internazionali deve essere stabilita in funzione dell'importanza relativa dei volumi di traffico. IV.2.1.6. La circolazione diretta sulla strada internazionale prioritaria non deve essere rallentata. A tal fine occorre riservare zone di attesa di lunghezza sufficiente, tra i due sensi di circolazione, per i veicoli che effettuano una manovra di "svolta a sinistra". IV.2.1.7. Corsie di accelerazione e di decelerazione rispettivamente all'ingresso e all'uscita della carreggiata della strada internazionale prioritaria sono previste agli incroci importanti nella misura in cui esse sono corivenienti. IV.2.1.8. L'incrocio deve comportare sulle carreggiate non prioritarie delle isole direzionali che canalizzano le correnti di circolazione e soddisfino i seguenti criteri: a) la geometria dell'insieme degli elementi di canalizzazione deve essere il piu' semplice possibile al fine di rendersi immediatamente comprensibile per gli utenti; b) le circolazioni non prioritarie debbono essere rallentate in quanto le deviazioni delle vie corrispondenti sono adattate all'importanza del traffico che esse sostengono; c) le traiettorie secanti si debbono tracciare il piu' ortogonalmente possibile; d) i punti di intersezione debbono essere distanziati (e non confusi) in maniera tale che gli utenti possano affrontarli separatamente e disporre di zone intermedie di attesa; e) il cammino piu' diretto deve essere riservato ai pedoni; f) i ciclisti, se esistono piste ciclabili, debbono essere deviati dall'incrocio propriamente detto, in maniera da incrociare in modo il piu' ortogonale possibile, le traiettorie dei veicoli; g) gli elementi canalizzanti direzionali sono limitati da bordi leggermente sporgenti in materiale bianco. Allorche' la convenienza lo giustifichi, di notte essi sono illuminati. In mancanza di illuminazione i bordi sono ricoperti di materiale rifrangente. IV.2.2. Gli incroci a livelli separati. Allorche' viene accertata la convenienza della relativa sistemazione, e' opportuno porre a livelli diversi certi importanti flussi di traffico per eliminare i punti di conflitto con altri flussi che impegnano l'incrocio. I tracciati e i profili longitudinali dei rami a dislivello debbono rispettare i principi e le norme degli svincoli che siano applicabili ad essi (vedere IV.3.). I rami non sfalsati nell'intersecarsi debbono formare incroci rispondenti alle condizioni di cui sopra (vedere IV.2.1.). IV.3. Gli svincoli. IV.3.1. Definizione. Le carreggiate degli svincoli sono classificate in carreggiate principali e in carreggiate di raccordo che collegano fra loro le carreggiate principali. Le carreggiate principali sono quelle che sopportano i volumi di traffico piu' elevati (tenendo conto, all'occorrenza, delle loro variazioni orarie) per le quali non si puo' permettere una notevole riduzione della velocita' di base. IV.3.2.2. Circolazione sulle carreggiate degli svincoli. Le carreggiate di uno svincolo A sono a senso unico. In uno svincolo B certe carreggiate di raccordo possono essere a due sensi su una parte del percorso; tuttavia le entrate e le uscite delle autostrade e delle superstrade sono sempre a senso unico. IV.3.3. Principi del tracciato degli svincoli. Il tracciato degli svincoli risponde ai seguenti principi: IV.3.3.1. Principio A. Tipo di svincolo. La scelta di un tipo di svincolo e quella conseguente delle sue carreggiate principali e delle carreggiate di raccordo debbono tenere conto dell'importanza assoluta e relativa delle correnti di circolazione che le attraversano. IV.3.3.2. Principio B. Divergenza delle correnti di circolazione. Allorche' una carreggiata si suddivide in altre due carreggiate la separazione delle due correnti di circolazione deve essere fatta in modo da non comportare una notevole riduzione della velocita' dei veicoli. A tal fine l'utente deve avere il tempo di immettersi nella corsia piu' favorevole per direzione che egli deve prendere e avere una visibilita' sufficiente del punto di divergenza. In uno svincolo A la carreggiata che si divide in altre due deve essere allargata prima della separazione e comportare un numero di corsie pari al numero totale di corsie delle due carreggiate su una distanza che consenta la separazione delle correnti prima del punto di divergenza. L'allargamento deve essere effettuato di preferenza verso la destra. La corrente veicolare meno importante deve fluire lungo la carreggiata di destra al fine di ridurre il numero dei veicoli chedebbono rallentare la velocita' per il cambiamento di corsia. Se la velocita' di tale corrente deve essere ridotta occorre prevedere una corsia di decelerazione. Tale carreggiata di destra viene se possibile sopraelevata progressivamente in relazione alla carreggiata principale per facilitare l'eventuale decelerazione e assicurare una migliore visibilita' del punto di divergenza. In uno svincolo B, la carreggiata di uscita da una carreggiata di autostrada o di superstrada diverge verso destra e comporta una corsia di decelerazione. IV.3.3.3. Principio C. Convergenza dei flussi di circolazione. Allorche' due carreggiate convergono fino a formarne una sola, l'integrazione dei due flussi circolatori deve avvenire con la massima sicurezza e non deve comportare una sensibile riduzione della velocita' dei veicoli. A tal fine: a) gli utenti della corrente circolatoria meno importante debbono inserirsi da destra nella corrente piu' importante; b) l'utente che intende immettersi in essa deve avere una buona visibilita' sull'altra carreggiata, a monte e a valle del punto di convergenza. La manovra di inserimento, all'occorrenza con l'ausilio di una corsia di accelerazione, non deve implicare una diminuzione sensibile della velocita' del flusso principale. La visibilita' viene migliorata e la manovra di immissione facilitata se la carreggiata del flusso che deve immettersi e' in leggera discesa verso l'altra carreggiata; c) e' auspicabile anche assicurare una buona visibilita' dalla carreggiata principale sull'altra carreggiata; d) allorche' due carreggiate principali convergono per formarne una sola e se si verifica una riduzione del numero totale delle corsie di circolazione, tale riduzione deve essere realizzata unicamente ad una distanza sufficiente dal punto di convergenza. In uno svincolo B, la carreggiata di accesso ad una carreggiata di autostrada o di superstrada converge sulla destra e comporta una corsia di accelerazione. IV.3.3.4. Principio D. Sezioni di incrocio. Le sezioni di incrocio debbono essere evitate sulle carreggiate principali. Una sezione di incrocio puo' essere consentita solo se i volumi di traffico che si intersecano sono ridotti; se possibile deve essere prevista almeno una corsia supplementare sul lato destro della carreggiata principale. In ogni caso le caratteristiche geometriche della sezione di intersecazione e delle carreggiate a' monte e a valle debbono essere tali che le velocita' dei veicoli che si intersecano non siano troppo diverse e non comportino una riduzione troppo elevata delle velocita' praticabili su tali carreggiate. IV.3.3.5. Principio E. Punti di divergenza e di convergenza. Nell'ambito di uno svincolo, ogni corsia principale non dovrebbe comportare piu' di un punto di divergenza e un punto di convergenza. In tutti i casi in cui esistano piu' punti di divergenza e di convergenza su una stessa carreggiata, occorre adottare misure che assicurino manovre agevoli ed e' necessario che i punti di divergenza e di convergenza successivi siano indicati da segnali separati. IV.3.4. Caratteristiche geometriche degli svincoli. IV.3.4.1. Velocita' di base sulle carreggiate principali. Le carreggiate principali di uno svincolo debbono essere concepite per una velocita' di base che sia il piu' possibile vicina a quella delle carreggiate che si prolungano oltre lo svincolo e in ogni caso almeno pari ai 3/4 di queste. Negli svincoli del tipo B, tuttavia, non e' consentita nessuna riduzione della velocita' di base sulle carreggiate delle autostrade ne' sulle carreggiate delle superstrade. IV.3.4.2. Raggio delle carreggiate di raccordo. In piano orizzontale, il raggio minimo del bordo interno della carreggiata e' di 50 metri. Tale valore corrisponde teoricamente ad una carreggiata in piano con la pendenza massima consentita. In ogni caso le curve a piccolo raggio sono raccordate progressivamente da curve di transizione a variazione continua di curvatura, di lunghezza differente per consentire all'utente di adattare agevolmente la sua velocita'. IV.3.4.3. Larghezza delle carreggiate di raccordo. La possibilita' di superare un veicolo fermo deve essere assicurata in ogni punto. Sulle carreggiate di raccordo di una certa lunghezza conviene prevedere anche la possibilita' di superare un veicolo in movimento. A tal fine: le carreggiate ad una corsia avranno una larghezza totale di almeno 6 metri tenuto conto della banchina stabilizzata non utilizzata normalmente per la circolazione; le carreggiate a due corsie avranno una larghezza di almeno 7 metri. La banchina stabilizzata in tal caso e' facoltativa. Queste carreggiate debbono essere ricondotte ad una sola corsia in prossimita' del punto di ingresso (o di uscita) di una carreggiata principale se il numero complessivo delle corsie della carreggiata principale non viene aumentato dopo il punto di ingresso (o diminuito dopo il punto di uscita). IV.3.4.4. Sezioni di intersecamento. Si raccomanda che le sezioni di intersecamento abbiano una lunghezza minima di 0,2 Q (in metri), Q essendo il traffico totale orario che si interseca, espresso in pcu/h. Il calcolo del numero delle corsie necessarie in questa ipotesi viene effettuato moltiplicando il volume di intersecamento piu' basso per il coefficiente 3. Se eccezionalmente non si puo' evitare una sezione di intersecamento su una carreggiata principale, la lunghezza deve essere di Q metri, con un minimo di 500 metri. Lo svincolo deve essere concepito in modo che, nei suoi limiti, il volume totale di traffico che si interseca sia inferiore a 2000 UT/h. IV.3.4.5. Lunghezza delle corsie di accelerazione. Si raccomanda di stabilire carreggiate di accesso con una corsia di accelerazione propriamente detta, seguita da una corsia di larghezza variabile, detta "biseau". Allorche' la carreggiata dell'autostrada o della superstrada e la corsia di accelerazione sono a livello e in allineamento retto, la lunghezza totale della corsia di accelerazione e' di almeno 300 metri, essendo quella della corsia di accelerazione propriamente detta di almeno 200 metri. Se le condizioni del tracciato e del profilo longitudinale sono differenti, la lunghezza della corsia di accelerazione deve essere adattata di conseguenza. IV.3.4.6. Lunghezza delle corsie di decelerazione. Le corsie di decelerazione comportano una corsia di larghezza variabile denominata "biseau" seguita dalla corsia di decelerazione propriamente detta, di larghezza costante che puo' essere sia parallela e adiacente alla carreggiata dell'autostrada, sia indipendente da questa. Il "biseau" deve consentire all'utente di disimpegnarsi progressivamente dalla corrente di traffico principale e questo senza ridurre sensibilmente la velocita': la sua lunghezza viene determinata considerando che il periodo di tempo necessario per eseguire tale manovra agevolmente e' di circa 3,5 secondi. Si determina la lunghezza della corsia di decelerazione propriamente detta considerando che il tasso di decelerazione dei veicoli e' al massimo di 1,5 m/secĀ². IV.4. Intersezione delle strade ferrate. Le intersezioni delle strade ferrate con le strade internazionali debbono essere realizzate a livelli separati. V. Opere d'arte. V.1. Sezioni trasversali. Salvo in casi eccezionali (regione montagnosa, terreno particolarmente difficile, ecc.) non e' ammessa nessuna restrizione delle caratteristiche della carreggiata e delle piste per ciclisti e pedoni, nel caso esse siano previste, al di sotto e al di sopra delle strutture. In particolare la corsia di arresto laterale prevista al III.1.2. viene mantenuta sulle autostrade e sulle superstrade. V.2. Altezza libera. L'altezza libera minima al di sopra della carreggiata e' di 4,5 metri. VI. Dispositivi di sicurezza. VI.1. Illuminazione. Le sezioni, gli incroci e gli svincoli delle strade internazionali sono dotati di una illuminazione omogenea e sufficiente per consentire agli utenti motorizzati di circolare senza fare uso dei fari anabbaglianti allorche' l'entita' della circolazione notturna ne giustifichi economicamente l'installazione e l'uso. VI.2. Dispositivi contro l'abbagliamento. Allorche' il volume del traffico notturno lo giustifichi, si installano alberi o schermi nel terrapieno centrale delle autostrade e delle superstrade, e, se occorre, sulle banchine, se i fari dei veicoli che circolano in senso inverso sull'altra carreggiata o su un'altra strada che costeggi la strada internazionale compromettono la visibilita' su quest'ultima. VI.3. Barriere di sicurezza. Occorre prevedere barriere di sicurezza per evitare le collisioni con ostacoli situati nelle banchine o nel terrapieno centrale, a condizione pero' che il rischio e le conseguenze di una collisione con tali barriere siano inferiori a quelli di una collisione con gli ostacoli che essi proteggono. Le barriere di sicurezza possono non essere necessarie per la protezione dei supporti di segnalazione e di illuminazione se questi sono concepiti per attenuare le conseguenze dell'urto di un veicolo. Si raccomanda la sistemazione delle barriere di sicurezza ad una distanza dal bordo della carreggiata che sia la massima compatibile con la presenza della circolazione o di ostacoli esterni. Per le autostrade e le superstrade le barriere di sicurezza debbono essere previste in particolare: a) sul terrapieno centrale, quando la sua larghezza e' inferiore a 6 metri, se il volume giornaliero raggiunge le 20.000 unita' con 2 corsie per 2 oppure 30.000 unita' con 2 per 3 corsie, o ancora allorche' la sua larghezza e' inferiore a 4,50 metri, quale che sia il volume del traffico; b) sulle banchine: i) allorche' ostacoli fissi e rigidi quali contrafforti, piloni di ponti, muri di sostegno, supporti di portici, fila continua di pali della luce, eccetera sono situati a meno di 3,50 metri dal bordo di una carreggiata; ii) nelle sezioni in rilevato quando l'altezza di questo o la inclinazione delle scarpate presentano un evidente pericolo; iii) nelle sezioni costeggiate da un corso d'acqua, da una strada o da una ferrovia a meno di 10 metri di distanza dal bordo delle carreggiate; c) sulle opere d'arte, quando esistano barriere da una parte e dall'altra delle opere stesse. VII. Inserimento nel paesaggio. VII.1. Il coordinamento del tracciato con il profilo longitudinale deve essere studiato (111.2.1) non, solo strettamente dal punto di vista della sicurezza ma anche da quello di una integrazione armonica del tracciato nell'ambiente. VII.2. Tutti gli elementi del paesaggio debbono concorrere, insieme con i segnali, al confort e alla sicurezza della circolazione. Conviene fra l'altro creare una buona visuale di guida con piantagioni di arbusti in armonia con la vegetazione circostante ed erigere in regioni di pianura monotona, schermi di vegetazione che si susseguono nella profondita' del campo visivo. VII.3. Occorre egualmente sistemare arbusti per assicurare la protezione degli utenti della strada contro l'abbagliamento, il vento, i cumuli di neve e, se e' il caso, per proteggere gli abitanti delle zone limitrofe dal rumore e dall'inquinamento atmosferico. VII.4. Per ragioni di sicurezza e di estetica e' vietata l'affissione di cartelloni di pubblicita' commerciale ai bordi delle strade internazionali. VIII. Servizi ausiliari. VIII.1. Installazioni alle frontiere. Alle frontiere sono previste installazioni stradali sufficienti e in particolare aree di stazionamento per ricevere e smaltire il traffico normale. Conviene separare il traffico commerciale da quello turistico e istituire posti di frontiera congiunti. VIII.2. Installazioni di vario genere. Le autostrade ed eventualmente le superstrade sono dotate di aree di servizio e di aree di stazionamento distinte dalle carreggiate e regolarmente distanziate. Le aree di servizio comportano stazioni di servizio distributori di carburante, parcheggi di sosta, toilettes, posti di pronto soccorso ed eventualmente ristoranti e motel. Le aree di stazionamento permettono solo la sosta dei veicoli e di solito non sono dotate di tutti i servizi sopracitati. Le aree di servizio e di sosta delle autostrade (6) sono accessibili esclusivamente dalle autostrade. Esse sono raccordate a queste da carreggiate di entrata e di uscita rispondenti a criteri analoghi a quelli per le carreggiate degli svincoli B. Nelle regioni poco sviluppate vengono istituiti nei pressi delle strade internazionali posti di rifornimento e, all'occorrenza, garages, officine e locali per il riposo e il ristoro. VIII.3. Servizi di soccorso stradale. Lungo le strade internazionali ivengono installati posti di pronto soccorso per supplire, all'occorrenza, all'insufficienza dei servizi locali. Essi devono possedere l'attrezzatura necessaria in conformita' alle raccomandazioni della Commissione internazionale permanente di pronto soccorso stradale e della Lega delle Societa' della Croce Rossa. VIII.4. Telecomunicazioni. Le strade internazionali sono dotate a intervalli regolari di cabine telefoniche o d'altro tipo che consentano con certezza di chiamare i servizi di soccorso; il loro uso deve essere semplice, facile da capire da parte degli utenti e illustrato di preferenza con simboli o ideogrammi. L'ubicazione della cabina di chiamata piu' vicina viene indicata da frecce collocate a distanza sufficientemente ravvicinata fra loro. --------------- (1) La velocita' di base, in un progetto di sviluppo o di costruzione di una strada, e' la velocita' scelta per determinare le caratteristiche geometriche minime che consentono la circolazione con sicurezza a tale velocita' del veicolo isolato. (2) Questa disposizione non si applica alle autostrade concepite a priori per consentire l'impianto di una strada ferrata. (3) Una unita' di traffico corrisponde ad una autovettura. Per gli altri veicoli occorre applicare un coefficiente di equivalenza. (4) Al di fuori delle zone urbane. (5) I testi sono redatti nell'ipotesi di circolazione a destra. (6) Un accesso dalla rete stradale ordinaria puo' tuttavia essere messo a disposizione dei fornitori e del personale di servizio.